Proposta di risoluzione - B7-0271/2013Proposta di risoluzione
B7-0271/2013

PROPOSTA DI RISOLUZIONE sul rafforzamento della democrazia europea nell'ambito dell'Unione economica e monetaria (UEM) del futuro

10.6.2013 - (2013/2672(RSP))

presentata a seguito di dichiarazioni del Consiglio e della Commissione
a norma dell'articolo 110, paragrafo 2, del regolamento

Elmar Brok a nome del gruppo PPE
Hannes Swoboda, Roberto Gualtieri a nome del gruppo S&D
Guy Verhofstadt a nome del gruppo ALDE
Daniel Cohn-Bendit a nome del gruppo Verts/ALE


Procedura : 2013/2672(RSP)
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Ciclo del documento :  
B7-0271/2013
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B7-0271/2013
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B7‑0271/2013

Risoluzione del Parlamento europeo sul rafforzamento della democrazia europea nell'ambito dell'Unione economica e monetaria (UEM) del futuro

(2013/2672(RSP))

Il Parlamento europeo,

–   visto l'articolo 110, paragrafo 2, del suo regolamento,

A. considerando che nella sua risoluzione del 23 maggio 2013 sulle future proposte legislative sull'UEM: risposta alle comunicazioni della Commissione[1], il Parlamento si esprime a favore di un coordinamento formale ex ante delle riforme della politica economica a livello di UE che sia: i) rafforzato sulla base del metodo comunitario, ii) adattato agli strumenti del semestre europeo per il coordinamento delle politiche economiche e iii) configurato in abbinamento a nuovi strumenti basati su solidarietà e incentivi;

B.  considerando che i meccanismi da introdurre per il coordinamento ex ante dovrebbero essere applicabili alla totalità degli Stati membri dell'area dell'euro nonché essere aperti a tutti gli Stati membri dell'Unione;

C. considerando che nella summenzionata risoluzione del 23 maggio 2013 il Parlamento afferma che qualunque nuovo strumento di convergenza e di competitività proposto dovrebbe essere adottato secondo la procedura legislativa ordinaria, essere basato sul metodo comunitario e prevedere un adeguato controllo da parte del Parlamento; che il Parlamento fa notare che il meccanismo in questione dovrebbe essere finanziato mediante un nuovo strumento, attivato e amministrato applicando il metodo comunitario in quanto parte integrante del bilancio dell'UE seppur in aggiunta ai massimali del Quadro finanziario pluriennale (QFP) e al di sopra degli stessi, in modo da garantire il pieno coinvolgimento del Parlamento stesso; che esso concorda con la Commissione nell'affermare che gli strumenti di convergenza e di competitività costituiscono gli elementi costitutivi di base di un'autentica capacità fiscale in grado di supportare la solidarietà nonché l'attuazione di riforme strutturali sostenibili e favorevoli alla crescita;

D. considerando che la Commissione dovrebbe presentare proposte immediate, seguendo la procedura legislativa ordinaria, per tradurre in legislazione derivata gli impegni assunti dai capi di Stato o di governo il 28 giugno 2012 in relazione a un "patto per la crescita e l'occupazione";

E.  considerando che nella summenzionata risoluzione del 23 maggio 2013 il Parlamento sottolinea la necessità di adottare, nell'ambito del semestre europeo, un codice di convergenza basato sulla strategia Europa 2020 e comprendente un pilastro sociale;

1.  ritiene estremamente preoccupante la straordinaria mancanza di ambizione dimostrata in generale dal Consiglio nella sua risposta alla crisi; è altresì preoccupato per l'influenza negativa che i cicli elettorali nazionali stanno esercitando sulla capacità dell'Unione di adottare decisioni autonome; deplora l'ulteriore rinvio di tutte le decisioni sull'architettura dell'UEM del futuro; deplora altresì il fatto che il Consiglio europeo abbia rimandato due volte le decisioni sul futuro dell'UEM annunciate e che abbia la possibilità di agire nello stesso modo anche in occasione del prossimo vertice;

2.  esprime profonda preoccupazione per il fatto che la questione della responsabilità democratica all'interno dell'UEM (il quarto elemento costitutivo) non sia stata finora adeguatamente affrontata nell'ambito delle deliberazioni del Consiglio; ritiene che si tratti di una circostanza assolutamente deplorevole;

3.  ribadisce ancora una volta che qualunque ulteriore iniziativa per un'Unione economica e monetaria autentica e approfondita, basata sulla stabilità, la crescita sostenibile, la solidarietà e la democrazia, deve assolutamente essere decisa nel rispetto del metodo comunitario; pone l'accento sul fatto che le istituzioni europee sono chiamate ad agire in uno spirito di sincera cooperazione reciproca; ricorda al Consiglio europeo che il trattato non gli attribuisce alcuna prerogativa in materia di iniziativa legislativa e che deve smettere di impartire istruzioni alla Commissione in merito alla forma e/o al contenuto di qualunque ulteriore iniziativa legislativa nonché di eludere il ruolo di coordinamento, di esecuzione e di gestione assegnato alla stessa Commissione dai trattati;

4.  avverte il Consiglio europeo, in tale contesto, che deve astenersi dall'interferire indebitamente con il processo del semestre europeo garantendo altresì il rispetto delle procedure concordate;

5.  ribadisce che non può accettare eventuali altri elementi intergovernativi in relazione all'UEM e che, nel caso in cui gli avvertimenti in tal senso dovessero rimanere inascoltati, sarebbe pronto a intraprendere tutti i provvedimenti necessari e opportuni nell'ambito delle sue prerogative; ricorda la necessità di integrare il "patto di bilancio" nel diritto dell'UE entro cinque anni al massimo, sulla base di una valutazione dell'esperienza maturata in sede attuazione, così come previsto dall'articolo 16 del trattato sulla stabilità, sul coordinamento e sulla governance nell'Unione economica e monetaria;

6.  ricorda la sua fondamentale posizione secondo cui l'UEM rafforzata non dovrebbe dividere l'UE ma piuttosto comportare una più profonda integrazione una governance più solida, idealmente aperte a tutti gli Stati membri non appartenenti all'area dell'euro su base volontaria;

7.  ricorda alla Commissione che è la sola titolare del diritto di iniziativa legislativa; esprime quindi perplessità in merito alle ragioni che l'hanno indotta a non presentare finora testi legislativi basati sulle proposte di cui al suo "Piano per un'Unione economica e monetaria autentica e approfondita" (COM(2012)0777) e alla dichiarazione della stessa Commissione allegata ai regolamenti del "two-pack"; ritiene che, nel caso in cui la Commissione ometta di adottare urgentemente un'iniziativa in tal senso, si configuri un atteggiamento negligente della stessa nei confronti delle responsabilità politiche a essa attribuite nonché sancite dai trattati;

8.  invita la Commissione a presentare, nell'ambito del semestre europeo, una proposta relativa all'adozione di un codice di convergenza che sia basato sulla strategia Europa 2020 e istituisca un solido pilastro sociale; insiste sull'assoluta necessità che i programmi nazionali di attuazione garantiscano che il codice di convergenza sia attuato da tutti gli Stati membri con il sostegno di un meccanismo basato su incentivi;

9.  sottolinea il fatto che la moneta dell'Unione è l'euro, che il suo parlamento è il Parlamento europeo e che l'architettura dell'UEM del futuro deve riconoscere a quest'ultimo il ruolo di sede della responsabilità a livello di Unione; chiede che, ogniqualvolta si verifichi un trasferimento o l'introduzione di nuove competenze a livello dell'Unione, ovvero in caso di creazione di nuove istituzioni dell'Unione, siano garantiti un congruo livello di controllo democratico da parte del Parlamento e la responsabilità nei confronti di quest'ultimo;

10. ribadisce l'istanza, più volte espressa, relativa all'integrazione del Meccanismo europeo di stabilità (MES) nell'acquis comunitario, in modo che possa essere gestito secondo il metodo comunitario, e all'introduzione di una responsabilità del Meccanismo stesso nei confronti del Parlamento; chiede alla Commissione di avanzare una proposta in tal senso; ricorda all'Eurogruppo che il Parlamento ha ricevuto rassicurazioni per iscritto in merito all'assoggettamento del MES al suo controllo;

11. ricorda l'opportunità che la partecipazione dell'UE al sistema della "troika" sia assoggettata al controllo democratico del Parlamento, con responsabilità nei confronti di quest'ultimo;

12. è estremamente preoccupato per i ritardi nell'introduzione dell'Unione bancaria e delle modalità pratiche di ricapitalizzazione diretta delle banche da parte del MES; esprime apprensione, in particolare, per la frammentazione che tuttora caratterizza il sistema bancario dell'UE; pone l'accento sul fatto che un'Unione bancaria solida e ambiziosa rappresenta una componente fondamentale di un'Unione economica e monetaria autentica e approfondita nonché una politica chiave su cui il Parlamento insiste da oltre tre anni, in particolare a partire dall'adozione delle sue posizioni sul regolamento ABE (Autorità bancaria europea);

13. insiste sull'opportunità che il Presidente del Parlamento presenti le opinioni dell'Istituzione sull'analisi annuale della crescita in occasione del Consiglio europeo di primavera; è del parere che sia opportuno negoziare un accordo interistituzionale al fine di associare il Parlamento europeo all'approvazione dell'analisi annuale della crescita nonché degli orientamenti per le politiche economiche e l'occupazione.

14. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio europeo e alla Commissione.