Proposta di risoluzione comune - RC-B5-0548/2003/REV1Proposta di risoluzione comune
RC-B5-0548/2003/REV1

PROPOSTA DI RISOLUZIONE COMUNE

17 dicembre 2003

presentato a norma dell'articolo 37, paragrafo 4 del regolamento da
in sostituzione delle proposte di risoluzione presentate dai gruppi: sulle vendite di armi alla Cina

Procedura : 2003/2591(RSP)
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RC-B5-0548/2003
Testi presentati :
RC-B5-0548/2003
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Risoluzione del Parlamento europeo sulle vendite di armi alla Cina

Il Parlamento europeo,

–  vista la dichiarazione sulla Cina resa dal Consiglio europeo di Madrid il 26 giugno 1989 a seguito della brutale repressione esercitata in tale paese all'epoca, dichiarazione che introduce un embargo sul commercio delle armi con la Cina, la cui portata è stata lasciata all'interpretazione nazionale,

–  viste le conclusioni del Consiglio europeo del 12-13 dicembre 2003,

–  viste le conclusioni del sesto vertice Cina-Unione europea, tenutosi a Beijing il 30 ottobre 2003,

–  vista la recente pubblicazione da parte sia dell'UE che della Cina di documenti programmatici sulle relazioni UE-Cina, che aprono la strada allo sviluppo delle relazioni negli anni a venire,

–  visto il Codice di condotta dell'Unione europea per le esportazioni di armi, con riferimento ai paesi o regioni in cui persistono gravi tensioni,

-  visto l'articolo 37, paragrafo 4 del suo regolamento

A.  considerando che nella risoluzione del 23 ottobre 2003 sulla relazione annuale del Consiglio al Parlamento europeo sugli effetti principali e le scelte di base della PESC il Parlamento europeo ha insistito su una risoluzione pacifica della questione di Taiwan mediante il dialogo tra le due sponde dello Stretto di Formosa e ha esortato la Cina a ritirare i suoi missili posizionati nelle province costiere che si affacciano sullo Stretto,

B.  considerando che la politica nei confronti della Cina deve necessariamente tenere conto di tre fattori chiave: lo sviluppo dei diritti dell'uomo e dello Stato di diritto, il ruolo della Cina sulla scena politica mondiale e gli interessi economici dell'Unione,

C.  considerando che la Cina e l'UE attribuiscono grande importanza all'approccio multilaterale, alla non proliferazione, al controllo degli armamenti e al disarmo,

D.  considerando che la situazione dei diritti dell'uomo nella Repubblica popolare cinese, seppur migliorata negli anni, resta insoddisfacente, in quanto le violazioni delle libertà fondamentali continuano, così come continuano le torture, i maltrattamenti – anche nei confronti dei malati di HIV-AIDS – e le detenzioni arbitrarie, cui si aggiungono l'elevato numero di sentenze capitali registrato ogni anno e la mancanza di rispetto e tutela dei diritti delle minoranze,

E.  sottolineando che dall'inizio si sono compiuti ben pochi progressi concreti per quanto concerne il dialogo UE-Cina sui diritti umani,

F.  prendendo atto della proposta di alcuni Stati membri dell'Unione di revocare il divieto di vendita di armi alla Cina,

1.  è fermamente convinto che la Cina debba dimostrare di aver compiuto progressi significativi nel campo dei diritti umani prima che l'Unione possa prendere in considerazione una revoca del divieto;

2.  ritiene che, tenuto conto delle minacce cinesi nei confronti di Taiwan, non sia questo il momento di aprire la strada a una revoca dell'embargo sulle vendite di armi europee;

3.  invita il Consiglio e gli Stati membri attuali nonché gli Stati di prossima adesione e gli Stati candidati a mantenere l'embargo UE sul commercio di armi con la Repubblica popolare cinese e a non allentare le restrizioni nazionali vigenti per quanto concerne queste vendite di armi;

4.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, agli Stati membri, agli Stati di prossima adesione e agli Stati candidati nonché al governo della Repubblica popolare cinese.