Proposta di risoluzione comune - RC-B6-0360/2005Proposta di risoluzione comune
RC-B6-0360/2005

PROPOSTA DI RISOLUZIONE COMUNE

8.6.2005

presentata a norma dell'articolo 115, paragrafo 5, del regolamento da
in sostituzione delle proposte di risoluzione presentate dai gruppi:sull'Azerbaigian

Ciclo di vita in Aula
Ciclo del documento :  
RC-B6-0360/2005
Testi presentati :
RC-B6-0360/2005
Discussioni :
Testi approvati :

Risoluzione del Parlamento europeo sull'Azerbaigian

Il Parlamento europeo,

– viste le sue precedenti risoluzioni sull'Azerbaigian e sul Caucaso meridionale, in particolare la risoluzione del 26 febbraio 2004 contenente le raccomandazioni del Parlamento europeo al Consiglio sulla politica comunitaria nei confronti del Caucaso meridionale,

– vista la sua risoluzione "Europa ampliata – Prossimità: Nuovo contesto per le relazioni con i nostri vicini orientali e meridionali (COM(2003) 1042003/2018(INI))" del 20 novembre 2003,

– visto l'accordo di partenariato e cooperazione con l'Azerbaigian entrato in vigore il 1° luglio 1999 e che pone in primo piano il rispetto della democrazia, i principi del diritto internazionale e i diritti umani,

– vista la relazione sull'Azerbaigian del 2 marzo 2005,

– viste le conclusioni del Consiglio "Affari generali e relazioni esterne" del 25 e 26 aprile 2005 e la dichiarazione della Presidenza dell'Unione europea sui fatti del 24 maggio 2005 a Baku,

– viste le raccomandazioni congiunte sulla legge elettorale e l'amministrazione elettorale in Azerbaigian formulate dalla Commissione di Venezia e dall'OSCE/ODIHR il 1° giugno 2005 e la relazione OSCE sul monitoraggio dei processi in Azerbaigian del 4 febbraio 2005,

– viste le raccomandazioni formulate in occasione della sesta riunione della commissione di cooperazione parlamentare UE-Azerbaigian, svoltasi a Baku il 18 e 19 aprile 2005,

– vista l'inclusione dell'Azerbaigian nella politica di vicinato europea e la decisione di applicare piani d'azione nei confronti dei tre paesi del Caucaso meridionale,

– visto che l'Azerbaigian è membro del Consiglio d'Europa, della Convenzione europea sui diritti umani e viste le molteplici risoluzioni dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa sulla situazione in Azerbaigian,

– vista la Convenzione internazionale sui diritti civili e politici e, in particolare, gli articoli 19 e 21 della stessa, che garantiscono la libertà di espressione e di riunione pacifica,

– vista la dichiarazione del 19 maggio 2005 della Presidenza dell'UE sull'Azerbaigian che plaude alla decisione del presidente Ilham Aliyev di migliorare lo svolgimento delle consultazioni elettorali in Azerbaigian,

– visto l'articolo 115, paragrafo 5, del suo regolamento,

A. considerando che il sindaco di Baku ha rifiutato ai partiti dell'opposizione l'autorizzazione ad organizzare un raduno nella città, il 21 maggio 2005, contraddicendo così lo spirito del decreto presidenziale del 12 maggio 2005 che ordinava all'amministrazione locale di autorizzare raduni a carattere politico e di trovare luoghi di raduno adeguati,

B. considerando che un tentativo dell'opposizione di organizzare un raduno, il 21 maggio 2005 a Baku, è sfociato in violenze e azioni brutali della polizia contro giornalisti e altri partecipanti che in parte sono stati imprigionati per diversi giorni,

C. considerando che il 31 maggio 2005 le autorità dell'Azerbaigian hanno imprigionato decine di giovani attivisti che avevano distribuito volantini,

D. considerando che una nuova manifestazione organizzata dall'opposizione ha avuto luogo senza incidenti a Baku, il 24 giugno 2005, dopo un accordo raggiunto con le autorità,

E. considerando che i rappresentanti dell'UE hanno manifestato la propria preoccupazione dinanzi alla detenzione di manifestanti e di capi dell'opposizione che avevano esercitato il proprio diritto di libertà di riunione, una libertà fondamentale in una società democratica per esprimere le proprie opinioni politiche,

F. considerando che non è la prima volta che le autorità ricorrono in modo esagerato alla forza per sopprimere l'opposizione; nell'ottobre 2003, a seguito di disordini verificatisi nel corso delle elezioni presidenziali ampiamente criticate, sette membri dell'opposizione sono stati arrestati e condannati a cinque anni di detenzione e in seguito graziati,

G. considerando che, stando alle conclusioni dell'OSCE, in occasione delle elezioni municipali del 2004 "non è stata rispettata una certa quantità di norme internazionali di una consultazione elettorale democratica", nonostante che il giorno della consultazione sia stato in generale ritenuto accettabile e taluni miglioramenti tecnici rispetto alle precedenti elezioni presidenziali del 2003,

H. considerando che in vista delle elezioni parlamentari di novembre, l'11 maggio 2005 il presidente Ilham Aliyev ha promulgato un decreto legge sul miglioramento delle pratiche elettorali nella Repubblica dell'Azerbaigian,

I. considerando che, stando alle conclusioni della relazione dell'OSCE sul monitoraggio dei processi in Azerbaigian, taluni importanti aspetti dei requisiti giuridici attuali del paese sono venuti meno e che l'Azerbaigian non rispetta i propri impegni internazionali relativamente ai diritti umani e allo stato di diritto,

J. considerando che i giornalisti sono vittime di un declino persistente e preoccupante del livello della libertà di stampa nel paese,

1. deplora la decisione adottata dal sindaco di Baku di negare all'opposizione l'autorizzazione a organizzare un raduno il 21 maggio 2005 e condanna fermamente lo sproporzionato uso della forza fatto dalla polizia nei confronti dei membri dell'opposizione e di giovani attivisti che esercitavano il proprio diritto alla libertà di espressione e di riunione pacifica;

2. osserva che l'arresto e la detenzione di attivisti dell'opposizione erano dovuti a ragioni politiche; si compiace del rilascio di tutte le persone arrestate e chiede che sia effettuata un'inchiesta fatti che faccia luce anche sulle responsabilità della polizia;

3. condanna fermamente l'assassinio del giornalista Elmar Huseynov, nel marzo di quest'anno, e ribadisce il proprio sostegno al pluralismo, alla democrazia e allo stato di diritto; invita le autorità a fare il possibile per tradurre gli esecutori dinanzi alla giustizia; esorta il governo a togliere le restrizioni imposte ai mezzi di informazione, a porre fine alle molestie, alle intimidazioni e alle detenzioni dei giornalisti che osano criticare il governo, nonché a proteggere la sicurezza personale e l'integrità professionale dei giornalisti che compiono il loro dovere;

4. esorta l'Azerbaigian ad assicurare l'indipendenza del potere giudiziario e a garantire i diritti fondamentali inalienabili delle persone detenute; invita le autorità ad adottare delle misure per colmare le lacune osservate nei processi ed esorta il governo ad applicare le raccomandazioni del Consiglio d'Europa sul trattamento dei prigionieri politici, viste le ampie e credibili affermazioni relative a torture e maltrattamenti;

5. si compiace della decisione delle autorità dell'Azerbaigian di graziare le 114 persone imprigionate durante i disordini verificatisi in occasione delle elezioni presidenziali del 2003, comprese quelle designate dal Consiglio d'Europa come prigionieri politici, nonché i sette capi dell'opposizione condannati per aver partecipato alla protesta di massa; ritiene che ciò possa rappresentare un'iniziativa positiva verso l'instaurazione di un pluralismo politico in Azerbaigian e chiede il rilascio di tutti gli altri prigionieri politici;

6. si compiace del decreto presidenziale che ordina alle autorità esecutive di garantire la libertà di assemblea, la compilazione di liste elettorali precise, un equo accesso ai mass media a ogni candidato e che i cittadini non siano perseguitati a seguito delle loro convinzioni politiche; invita le autorità ad assicurare che tale decreto e ulteriori riforme siano pienamente applicati, conformemente alle norme internazionali e a tutti i livelli;

7. invita il governo a garantire che le elezioni politiche di novembre siano libere ed eque e che i candidati e gli attivisti dell'opposizione non siano vittime di atti di repressione di nessun tipo;

8. invita tutti i partecipanti ai dibattiti fra il partito al governo e i partiti all'opposizione ad effettuare sforzi ulteriori al fine di rafforzare la fiducia nelle procedure elettorali e di minimizzare il rischio di brogli;

9. chiede che una quantità adeguata di osservatori internazionali, compresa una delegazione del Parlamento europeo, sia presente nel paese in occasione della consultazione elettorale;

10. ritiene che il piano d'azione per l'Azerbaigian debba concentrarsi sullo sviluppo di una democrazia effettiva, sul rispetto dei diritti umani e lo stato di diritto; esorta a tal riguardo la Commissione a coordinare la propria azione con quella del Consiglio d'Europa e a fare il possibile per sostenere e sviluppare la fragile società civile in Azerbaigian;

11. sostiene la continuazione del dialogo fra il governo dell'Azerbaigian, l'OSCE/OIDHR e la Commissione di Venezia del Consiglio d'Europa e si compiace della relazione della missione ODIHR di valutazione delle necessità in giugno;

12. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, ai parlamenti e ai governi degli Stati membri, al presidente, al governo e al parlamento della Repubblica dell'Azerbaigian e alle assemblee parlamentari dell'OSCE e del Consiglio d'Europa.