Proposta di risoluzione comune - RC-B8-0375/2014Proposta di risoluzione comune
RC-B8-0375/2014

PROPOSTA DI RISOLUZIONE COMUNE sulla persecuzione dell'opposizione democratica in Venezuela

17.12.2014 - (2014/2998(RSP))

presentata a norma dell'articolo 135, paragrafo 5, e dell'articolo 123, paragrafo 4, del regolamento
in sostituzione delle proposte di risoluzione presentate dai gruppi:
PPE (B8‑0375/2014)
S&D (B8‑0376/2014)
ECR (B8‑0377/2014)
ALDE (B8‑0379/2014)

Cristian Dan Preda, Jaromír Štětina, Luis de Grandes Pascual, Elmar Brok, Davor Ivo Stier, Bogdan Brunon Wenta, Francisco José Millán Mon, Lorenzo Cesa, Tunne Kelam, Monica Macovei, Franck Proust, Andrej Plenković, Jarosław Wałęsa, Giovanni La Via, Dubravka Šuica, Jeroen Lenaers, Lara Comi, Tomáš Zdechovský, Seán Kelly, Csaba Sógor, Andrzej Grzyb, Eduard Kukan, Pál Csáky, Pavel Svoboda, Michaela Šojdrová, David McAllister, Marijana Petir, Elisabetta Gardini, Gabrielius Landsbergis a nome del gruppo PPE
Josef Weidenholzer, Francisco Assis, Pier Antonio Panzeri, Elena Valenciano, Ramón Jáuregui Atondo, Enrico Gasbarra, Krystyna Łybacka, Alessia Maria Mosca, Nicola Danti, Michela Giuffrida, Javi López, Nicola Caputo, Liisa Jaakonsaari, Lidia Joanna Geringer de Oedenberg, Andi Cristea, Marc Tarabella, Marlene Mizzi, Miriam Dalli, Kashetu Kyenge, Doru-Claudian Frunzulică, Juan Fernando López Aguilar, Vilija Blinkevičiūtė, Carlos Zorrinho, Ana Gomes, Miroslav Poche, Neena Gill a nome del gruppo S&D
Charles Tannock, Mark Demesmaeker, Ryszard Czarnecki, Arne Gericke a nome del gruppo ECR
Fernando Maura Barandiarán, Dita Charanzová, Beatriz Becerra Basterrechea, Frédérique Ries, Louis Michel, Ramon Tremosa i Balcells, Marielle de Sarnez, Pavel Telička, Izaskun Bilbao Barandica, Ivo Vajgl, Juan Carlos Girauta Vidal, Renate Weber, Johannes Cornelis van Baalen, Gérard Deprez, Ivan Jakovčić, Antanas Guoga, Martina Dlabajová, Petras Auštrevičius, Javier Nart, Jozo Radoš, Marietje Schaake a nome del gruppo ALDE


Procedura : 2014/2998(RSP)
Ciclo di vita in Aula
Ciclo del documento :  
RC-B8-0375/2014
Testi presentati :
RC-B8-0375/2014
Testi approvati :

Risoluzione del Parlamento europeo sulla persecuzione dell'opposizione democratica in Venezuela

(2014/2998(RSP))

Il Parlamento europeo,

–   viste le sue precedenti risoluzioni sulla situazione in Venezuela, comprese quelle del 24 maggio 2007 sull'emittente "Radio Caracas TV" in Venezuela[1], del 23 ottobre 2008 sulle interdizioni politiche in Venezuela[2], del 7 maggio 2009 sul Venezuela: il caso di Manuel Rosales[3], dell'11 febbraio 2010 sul Venezuela[4], dell'8 luglio 2010 sul Venezuela, segnatamente il caso di Maria Lourdes Afiuni[5], del 24 maggio 2012 sul possibile ritiro del Venezuela dalla Commissione interamericana per i diritti umani[6] e del 27 febbraio 2014 sulla situazione politica in Venezuela[7],

–   viste le dichiarazioni rilasciate alla stampa dal portavoce del vicepresidente/alto rappresentante dell'UE Catherine Ashton il 28 marzo 2014 e il 15 aprile 2014 sulla situazione in Venezuela,

–   visto il parere del gruppo di lavoro sulle detenzioni arbitrarie della commissione per i diritti umani dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite, del 26 agosto 2014,

–   vista la dichiarazione dell'Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, del 20 ottobre 2014, sulla detenzione di manifestanti e politici in Venezuela,

–   visto il patto internazionale sui diritti civili e politici, cui il Venezuela ha aderito,

–   vista la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo del 1948,

–   visti l'articolo 135, paragrafo 5, e l'articolo 123, paragrafo 4, del suo regolamento,

A. considerando che la crisi economica, gli elevati tassi di corruzione, la carenza cronica di beni essenziali, la violenza e le divisioni politiche hanno dato origine dal febbraio 2014 a proteste pacifiche, tuttora in corso, contro il governo del presidente Nicolás Maduro; che i manifestanti sono stati oggetto di un uso sproporzionato della forza e della violenza da parte della polizia, di membri della Guardia nazionale e di gruppi armati filogovernativi fuori controllo; che, stando a quanto riferito da organizzazioni locali e internazionali, oltre 1 700 manifestanti sono detenuti in attesa di processo, più di 69 sono tuttora in carcere e almeno 40 persone sono state uccise durante le proteste, mentre i loro assassini non sono ancora stati assicurati alla giustizia; che l'Ufficio dell'Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani conferma di avere ricevuto segnalazioni di oltre 150 casi di maltrattamenti durante la detenzione, compresi casi di tortura; che, stando a diverse fonti, la persecuzione dell'opposizione democratica da parte delle forze di sicurezza è tuttora in atto;

B.  considerando che la libertà di espressione e il diritto di partecipare a manifestazioni pacifiche sono elementi fondamentali della democrazia e sono riconosciuti dalla Costituzione venezuelana; che l'uguaglianza e la giustizia per tutti sono impossibili senza il rispetto delle libertà e dei diritti fondamentali di tutti i cittadini; che numerose segnalazioni confermano che i mezzi d'informazione sono sempre più spesso oggetto di censura e intimidazioni; che nel corso della 70a assemblea generale della Società interamericana della stampa (IAPA) a Santiago (Cile), l'organizzazione ha dichiarato che il Venezuela sta esercitando una forte pressione sui mezzi d'informazione indipendenti e ha esortato il paese a rispettare la libertà di espressione, denunciando un'ulteriore perdita delle libertà democratiche;

C. considerando che il leader dell'opposizione Leopoldo López è stato arbitrariamente incarcerato il 18 febbraio 2014 con l'accusa di cospirazione, istigazione di manifestazioni violente, incendio doloso e danni alla proprietà; che dalla sua incarcerazione ha subito torture fisiche e psicologiche ed è stato detenuto in isolamento; che i sindaci dell'opposizione Daniel Ceballos e Vicencio Scarano, così come il funzionario di polizia Salvatore Lucchese, sono stati arrestati per non aver posto fine alle proteste e alla ribellione civile nelle rispettive città, e sono stati condannati a diversi anni di carcere; che Juan Carlos Caldera, Ismael García e Richard Mardo, esponenti dell'opposizione e membri del Congresso, sono attualmente sottoposti a indagini e procedimenti giudiziari finalizzati alla loro sospensione e squalifica dal Congresso;

D. considerando che leader studenteschi come Sairam Rivas, presidente del centro studentesco della scuola di formazione per assistenti sociali dell'Università centrale del Venezuela, Cristian Gil e Manuel Cotiz sono stati ingiustamente detenuti in locali appartenenti ai servizi segreti bolivariani per oltre 120 giorni e sottoposti a torture e maltrattamenti in relazione alle proteste che hanno avuto luogo tra febbraio e maggio 2014, con le accuse di istigazione a delinquere e sfruttamento di minori per commettere reati;

E.  considerando che il 20 ottobre 2014 l'Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani Zeid Ra'ad Al Hussein ha espresso preoccupazione per la detenzione di manifestanti e ha chiesto il rilascio di tutte le persone detenute per aver esercitato il proprio diritto a manifestare pacificamente; che l'8 ottobre 2014 il gruppo di lavoro delle Nazioni Unite sulle detenzioni arbitrarie ha dichiarato la detenzione di Leopoldo López illegale, arbitraria e motivata dalle sue opinioni politiche, e ha chiesto la sua liberazione, come pure quella di tutte le persone detenute arbitrariamente;

F.  considerando che il governo venezuelano ha la particolare responsabilità di rispettare lo Stato diritto e il diritto internazionale, tenendo conto del fatto che dal 16 ottobre 2014 è membro non permanente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite;

G. considerando che le osservazioni formulate dalla commissione delle Nazioni Unite contro la tortura nel suo recente rapporto sulla Repubblica bolivariana del Venezuela esprimono esplicitamente preoccupazione per l'impunità imperante, la tortura e il maltrattamento dei prigionieri politici, l'uso eccessivo della forza, il tacito consenso e la complicità con le azioni dei gruppi armati filogovernativi, le detenzioni arbitrarie e l'assenza di garanzie procedurali fondamentali; che in tale rapporto si chiede l'immediata liberazione di tutte le persone detenute arbitrariamente, inclusi Leopoldo López e Daniel Ceballos, che sono stati arrestati per aver esercitato il proprio diritto di esprimersi e manifestare pacificamente, e si manifesta inoltre preoccupazione per gli attacchi rivolti ai giornalisti e agli attivisti dei diritti umani, le esecuzioni extragiudiziali e la completa mancanza di indipendenza della magistratura;

H. considerando che José Miguel Insulza, segretario generale dell'Organizzazione degli Stati americani (OAS), ha chiesto la liberazione delle persone imprigionate per aver partecipato alle manifestazioni; che la commissione interamericana per i diritti umani ha espresso profonda preoccupazione per la situazione relativa alla libertà di associazione e alla libertà di espressione in Venezuela;

I.   considerando che il 10 settembre 2013 è entrata in vigore la decisione del Venezuela di ritirarsi dalla convenzione americana sui diritti umani; che, a seguito di tale azione, i cittadini e i residenti del Venezuela non possono adire la Corte interamericana dei diritti umani;

J.   considerando che nel marzo 2014 María Corina Machado – la parlamentare dell'Assemblea nazionale venezuelana ad aver raccolto il maggior numero di consensi popolari – è stata illegittimamente e arbitrariamente destituita, privata del mandato ed espulsa dal parlamento dal presidente dell'Assemblea nazionale, Diosdado Cabello, che l'ha accusata di tradimento per aver denunciato dinanzi al Consiglio permanente dell'OAS le massicce e sistematiche violazioni dei diritti umani perpetrate in Venezuela;

K. considerando che, durante la sua attività politica e parlamentare, María Corina Machado è stata oggetto di una serie di procedimenti penali, persecuzioni politiche, minacce, intimidazioni e vessazioni ed è perfino stata aggredita all'interno dell'Aula dell'Assemblea nazionale da alcuni sostenitori del governo; che è stata recentemente incriminata con l'accusa di aver cercato di assassinare il presidente Maduro e rischia una condanna fino a 16 anni di carcere;

L.  considerando che la magistratura non opera quale ramo indipendente del governo; che non ci si può aspettare che un siffatto sistema giudiziario conduca indagini imparziali o pronunci sentenze eque sulle accuse rivolte contro l'opposizione;

M. considerando che solo il rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali e un dialogo costruttivo e rispettoso condotto in uno spirito di tolleranza possono aiutare il paese a uscire da questa grave crisi e a superare le future difficoltà;

N. considerando che nell'aprile 2014 il governo e l'opposizione hanno avviato un negoziato in relazione alle proteste, noto come "Mesa de Diálogo", che purtroppo è stato interrotto un mese più tardi senza aver sortito alcun risultato;

O. considerando che il Venezuela è il paese dell'America latina con le più vaste riserve energetiche; che il popolo venezuelano deve far fronte a una grave carenza di prodotti di base, i prezzi dei prodotti alimentari sono raddoppiati ed è stato introdotto un razionamento dei viveri; che i prezzi del petrolio continuano a diminuire sensibilmente, il che aggrava la crisi economica e minaccia la fragile economia del paese, che dipende dal settore petrolifero;

P.  considerando che l'incapacità dello Stato di garantire l'ordine pubblico ha reso il Venezuela uno dei paesi più violenti del mondo; che, secondo l'Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine, la crisi politica ed economica in corso in Venezuela ha contribuito all'aumento vertiginoso del tasso di omicidi e a una mancanza di sicurezza per i cittadini;

1.  esprime profonda preoccupazione per il deteriorarsi della situazione in Venezuela e condanna l'incarcerazione di manifestanti pacifici, studenti e leader dell'opposizione; sollecita il rilascio immediato dei prigionieri detenuti arbitrariamente, in linea con le richieste avanzate da diversi organismi delle Nazioni Unite e organizzazioni internazionali;

2.  condanna fermamente la persecuzione politica e la repressione dell'opposizione democratica, le violazioni della libertà di espressione e manifestazione come pure la censura dei mezzi di informazione e del web;

3.  deplora con forza l'uso della violenza contro i manifestanti; esprime il suo sincero cordoglio alle famiglie delle vittime; invita le autorità del Venezuela a indagare su tali crimini e a garantire che i responsabili rispondano pienamente delle proprie azioni, senza alcun margine di impunità;

4.  esorta tutte le parti a portare avanti un dialogo pacifico che coinvolga tutte le componenti della società venezuelana, con l'obiettivo di definire punti di convergenza e consentire agli attori politici di discutere dei problemi più gravi che il paese si trova ad affrontare; invita tutti i soggetti coinvolti a evitare un'ulteriore recrudescenza della violenza e ricorda al governo del Venezuela che non sarà possibile avviare un dialogo costruttivo finché i leader dell'opposizione continueranno ad essere arbitrariamente detenuti in carcere;

5.  chiede alle autorità venezuelane di procedere immediatamente al disarmo e allo scioglimento delle associazioni e dei gruppi armati filogovernativi fuori controllo, ponendo fine alla loro impunità;

6.  rammenta al governo del Venezuela la sua responsabilità di garantire la conformità di tutti i procedimenti giudiziari agli standard internazionali; ricorda che il rispetto del principio della separazione dei poteri è fondamentale in una democrazia e che il sistema giudiziario non può essere impiegato dalle autorità a fini di persecuzione politica e repressione dell'opposizione democratica; invita le autorità venezuelane a ritirare le accuse infondate e i mandati di arresto ingiustificati emessi nei confronti dei politici dell'opposizione come pure a garantire la sicurezza di tutti i cittadini del paese, a prescindere dalle loro opinioni o affiliazioni politiche;

7.  invita il governo del Venezuela a rispettare la propria Costituzione e a ottemperare ai propri obblighi internazionali in materia di indipendenza della magistratura, diritto alla libertà di espressione, associazione e riunione pacifica e pluralismo politico, che costituiscono gli elementi fondanti della democrazia, nonché ad assicurare che le persone non siano perseguite per aver esercitato i propri diritti di riunione pacifica e libertà di espressione;

8.  invita il governo del Venezuela a rispettare i diritti umani, a condurre indagini efficaci in merito alle presunte violazioni degli stessi e a mettere i difensori dei diritti umani e le organizzazioni non governative indipendenti in condizione di svolgere le proprie legittime attività di promozione dei diritti umani e della democrazia;

9.  chiede al SEAE e alla delegazione dell'UE, come pure alle delegazioni degli Stati membri, di continuare a monitorare le indagini riguardanti i leader dell'opposizione e le udienze dei relativi processi;

10. invita il governo del Venezuela ad avviare un dialogo risoluto e aperto con l'Unione europea sul tema dei diritti umani;

11. sollecita l'UE, gli Stati membri e il vicepresidente/alto rappresentante Federica Mogherini a chiedere il rilascio immediato dei manifestanti arrestati arbitrariamente sin dall'inizio delle proteste;

12. ricorda la sua richiesta di inviare una delegazione ad hoc del Parlamento europeo per valutare la situazione in Venezuela e avviare quanto prima un dialogo con tutte le parti coinvolte nel conflitto;

13. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, all'alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza, al governo e all'Assemblea nazionale della Repubblica bolivariana del Venezuela, all'Assemblea parlamentare eurolatinoamericana e al Segretario generale dell'Organizzazione degli Stati americani.