Proposta di risoluzione comune - RC-B8-0689/2015Proposta di risoluzione comune
RC-B8-0689/2015

PROPOSTA DI RISOLUZIONE COMUNE sui progetti di legge sulle ONG e i sindacati in Cambogia

8.7.2015 - (2015/2756(RSP))

presentata a norma dell'articolo 135, paragrafo 5, e dell'articolo 123, paragrafo 4, del regolamento
in sostituzione delle proposte di risoluzione presentate dai gruppi:
Verts/ALE (B8‑0689/2015)
EFDD (B8‑0691/2015)
ECR (B8‑0693/2015)
PPE (B8‑0695/2015)
GUE/NGL (B8‑0697/2015)
ALDE (B8‑0698/2015)
S&D (B8‑0701/2015)

Cristian Dan Preda, Jeroen Lenaers, Elmar Brok, Andrzej Grzyb, Lara Comi, Ildikó Gáll-Pelcz, Jiří Pospíšil, Jarosław Wałęsa, Claude Rolin, Patricija Šulin, Thomas Mann, Marijana Petir, Bogdan Brunon Wenta, Tomáš Zdechovský, Tunne Kelam, Ivo Belet, Davor Ivo Stier, Eduard Kukan, Dubravka Šuica, Andrej Plenković, Barbara Kudrycka, József Nagy, Ramona Nicole Mănescu, Csaba Sógor, Luděk Niedermayer, Therese Comodini Cachia, Stanislav Polčák, László Tőkés, Brian Hayes, David McAllister, Ivana Maletić, Roberta Metsola a nome del gruppo PPE
Josef Weidenholzer, Norbert Neuser, Victor Boştinaru, Richard Howitt, Pier Antonio Panzeri, Elena Valenciano, Nicola Caputo, Eric Andrieu, Nikos Androulakis, Zigmantas Balčytis, Hugues Bayet, Brando Benifei, Goffredo Maria Bettini, José Blanco López, Vilija Blinkevičiūtė, Biljana Borzan, Viorica Dăncilă, Andrea Cozzolino, Andi Cristea, Miriam Dalli, Nicola Danti, Isabella De Monte, Doru-Claudian Frunzulică, Enrico Gasbarra, Lidia Joanna Geringer de Oedenberg, Neena Gill, Maria Grapini, Sergio Gutiérrez Prieto, Liisa Jaakonsaari, Afzal Khan, Jeppe Kofod, Kashetu Kyenge, Bernd Lange, Arne Lietz, Javi López, Krystyna Łybacka, Marlene Mizzi, Alessia Maria Mosca, Victor Negrescu, Momchil Nekov, Demetris Papadakis, Gilles Pargneaux, Vincent Peillon, Tonino Picula, Miroslav Poche, Inmaculada Rodríguez-Piñero Fernández, Olga Sehnalová, Siôn Simon, Tibor Szanyi, Claudia Tapardel, Marc Tarabella, Julie Ward, Flavio Zanonato, Damiano Zoffoli, Theresa Griffin, Carlos Zorrinho a nome del gruppo S&D
Charles Tannock, Mark Demesmaeker, Branislav Škripek, Valdemar Tomaševski, Raffaele Fitto, Ryszard Czarnecki a nome del gruppo ECR
Cecilia Wikström, Filiz Hyusmenova, Louis Michel, Ivo Vajgl, Ramon Tremosa i Balcells, Pavel Telička, Marielle de Sarnez, Maite Pagazaurtundúa Ruiz, Javier Nart, Izaskun Bilbao Barandica, Petras Auštrevičius, Beatriz Becerra Basterrechea, Ilhan Kyuchyuk, Juan Carlos Girauta Vidal, Frédérique Ries, Marietje Schaake, Robert Rochefort, Ivan Jakovčić, Jozo Radoš, Gérard Deprez, Nedzhmi Ali, Johannes Cornelis van Baalen, Alexander Graf Lambsdorff, Petr Ježek, Antanas Guoga, Urmas Paet, José Inácio Faria, Martina Dlabajová, Nathalie Griesbeck, Hannu Takkula, Catherine Bearder, Philippe De Backer a nome del gruppo ALDE
Marie-Christine Vergiat, Patrick Le Hyaric, Lola Sánchez Caldentey a nome del gruppo GUE/NGL
Barbara Lochbihler, Reinhard Bütikofer, Davor Škrlec, Heidi Hautala a nome del gruppo Verts/ALE
Ignazio Corrao, Fabio Massimo Castaldo, Marco Zanni a nome del gruppo EFDD

Procedura : 2015/2756(RSP)
Ciclo di vita in Aula
Ciclo del documento :  
RC-B8-0689/2015
Testi presentati :
RC-B8-0689/2015
Testi approvati :

Risoluzione del Parlamento europeo su sui progetti di legge sulle ONG e i sindacati in Cambogia

(2015/2756(RSP))

Il Parlamento europeo,

–    viste le sue precedenti risoluzioni sulla Cambogia,

–    vista la dichiarazione del 22 giugno 2015 del relatore speciale dell’ONU per i diritti alla libertà di riunione pacifica e di associazione,

–    viste le osservazioni conclusive della Commissione dell’ONU per i diritti dell'uomo del 27 aprile 2015 sulla seconda relazione periodica della Cambogia,

–    vista la relazione del 15 agosto 2014 del relatore speciale delle Nazioni Unite sulla situazione dei diritti umani in Cambogia,

–    viste le varie Convenzioni dell'Organizzazione internazionale del lavoro (OIL), in particolare la Convenzione sulla libertà sindacale e la protezione del diritto sindacale (n. 87) e la Convenzione sul diritto di organizzazione e negoziazione collettiva (n 98),

–    vista la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo del 10 dicembre 1948,

–    visto il Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici del 1966,

–   visto l'accordo di cooperazione del 1997 tra la Comunità europea e il Regno di Cambogia,

–   visti l'articolo 135, paragrafo 5, e l'articolo 123, paragrafo 4, del suo regolamento,

A.  considerando che la dinamica società civile cambogiana, in particolare gli attivisti che si occupano di questioni relative alla proprietà fondiaria, i membri del sindacato, i giornalisti e i membri del partito di opposizione, hanno svolto un importante ruolo correttivo;

B.   considerando che, il 5 giugno 2015, il governo cambogiano ha approvato il disegno di legge sulle associazioni e le organizzazioni non governative (LANGO); che il progetto di legge è stato trasmesso alla revisione dell'Assemblea nazionale della Cambogia il 16 giugno 2015;

C.  considerando che l'UE è il principale partner della Cambogia in termini di assistenza allo sviluppo, con un nuovo stanziamento, per il periodo 2014-2020, pari a 410 milioni di euro; che l'UE supporta una vasta gamma di iniziative in materia di diritti umani messe in atto da organizzazioni non governative (ONG) e altre organizzazioni della società civile cambogiane e ha anche osservato le elezioni nazionali e comunali, fornendo sostegno al processo elettorale; che la Cambogia è estremamente dipendente dagli aiuti allo sviluppo;

D.  considerando che il relatore speciale delle Nazioni Unite per i diritti alla libertà di riunione pacifica e di associazione ha dichiarato che la società civile in Cambogia è stata esclusa dal processo di elaborazione della LANGO;

E.   considerando che numerose ONG di chiara fama hanno indicato che la LANGO segue tentativi precedenti, successivamente ritirati come risposta all'opposizione nazionale e internazionale, di emanare una legge che imporrebbe restrizioni ingiustificate ai diritti alla libertà di associazione e di espressione e creerebbe basi giuridiche su cui arbitrariamente impedire o negare la registrazione alle OGN politicamente sfavorite, comprese quelle in cui operano difensori dei diritti umani;

F.   considerando che il diritto alla libertà di espressione è sancito dall’articolo 41 della Costituzione cambogiana e il diritto alla partecipazione politica è sancito dal suo articolo 35;

G.  considerando che il diritto alla libertà di assemblea pacifica è sancito dalla Costituzione cambogiana, dall'articolo 20 della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo e dall'articolo 21 del Patto internazionale delle Nazioni Unite relativo ai diritti civili e politici;

H.  considerando che il diritto a partecipare alla gestione degli affari pubblici è sancito dall'articolo 25 del Patto internazionale sui diritti civili e politici e che il diritto alla libertà di associazione, tutelato dall'articolo 22 di tale Patto, è un’aggiunta essenziale e spesso una via d’accesso per tale partecipazione; che la trasparenza e la responsabilità sono elementi essenziali per una democrazia funzionante;

I.    considerando che si prevede che il paese perderà, ogni anno, tra i 600 e i 700 milioni di dollari in progetti di sviluppo una volta approvata la legge; che la LANGO imporrebbe restrizioni ai bilanci, minacciandola capacità delle ONG internazionali di eseguire progetti efficaci sotto il profilo dei costi;

J.    considerando che il progetto di legge che disciplina le organizzazioni sindacali violerebbe il diritto sindacale e limiterebbe gravemente i diritti dei sindacati indipendenti, tra cui i sindacati esistenti; che il progetto di legge fissa una soglia minima irragionevolmente elevata per il numero di lavoratori che devono aderire prima che un sindacato possa essere formato (20%); che il progetto di legge conferisce poteri assoluti ai funzionari del ministero del lavoro in merito all'approvazione di scioperi e alla possibilità di sospendere la registrazione sindacale su basi inconsistenti e senza un giusto processo; che il progetto di legge nega ai lavoratori domestici il diritto di sindacalizzarsi, istituisce requisiti di alfabetizzazione per i dirigenti sindacali che discriminano le donne e gli stranieri, vieta contatti con le ONG e prevede multe irrisorie, che si rivelano quindi inefficaci, per i datori di lavoro che violano il diritto del lavoro;

K.  considerando che, dopo la consultazione del maggio 2014 in cui si invitavano i gruppi locali operanti in materia di diritti del lavoro a partecipare, le autorità cambogiane non hanno più tenuto consultazioni pubbliche sulle successive bozze del disegno di legge; che annunci periodici rilasciati da funzionari del governo ai mezzi di informazione hanno indicato che la legge sindacale sarà emanata nel 2015;

L.   considerando che circa 5000 ONG sono registrate in Cambogia e forniscono assistenza in settori quali i diritti umani, l'assistenza sanitaria, la società civile e l'agricoltura;

M. considerando che, il 16 giugno 2015, il Primo ministro Hun Sen ha comunicato, in un incontro con l'ambasciatore dell’UE Jean-Francois Cautain, che l'Assemblea nazionale aveva intenzione di tenere una consultazione sul progetto di legge sulle ONG ed ha espresso il proprio auspicio di includere la società civile e i partner per lo sviluppo in tale consultazione;

1.      esorta il governo della Cambogia a ritirare il progetto di LANGO;

2.      sollecita il governo cambogiano a riconoscere il ruolo legittimo e utile svolto dalla società civile, dai sindacati e dall'opposizione politica nel contribuire allo sviluppo economico e politico generale della Cambogia; ricorda che la società civile è uno dei pilastri fondamentali per lo sviluppo di qualsiasi paese; sottolinea che la legge sulle associazioni e le ONG dovrebbe creare un ambiente favorevole affinché la società civile possa continuare a contribuire allo sviluppo della Cambogia;

3.      invita il governo della Cambogia a ritirare il progetto di legge che disciplina le organizzazioni sindacali, a divulgare al pubblico l'attuale progetto e a consultarsi con gli esperti e i membri del sindacato al fine di sottoporlo a revisione, in conformità del diritto internazionale e delle convenzioni dell’OIL, segnatamente la Convenzione sulla libertà sindacale e la protezione del diritto sindacale (n. 87) e la Convenzione sul diritto di organizzazione e negoziazione collettiva (n 98) prima di ripresentarlo all’esame;

4.      ribadisce la dichiarazione del relatore speciale delle Nazioni Unite, secondo il quale "tale normativa dovrebbe essere adottata solo attraverso un processo di partecipazione globale, che sia abbastanza inclusivo da garantire che tutte le parti interessate ne condividano la sostanza";

5.      chiede che alla società civile e al popolo cambogiano venga concesso tempo sufficiente per il riesame e le consultazioni relativi a qualsiasi normativa, in modo che possano fornire osservazioni ai loro rappresentanti eletti prima che la legislazione sia votata;

6.      chiede che qualsiasi progetto di legge rispetti le libertà di parola, associazione e riunione, riconosciute a livello internazionale e a cui la Cambogia si è impegnata ad aderire attraverso la ratifica del Patto internazionale sui diritti civili e politici, e non preveda indebite restrizioni della capacità della società civile di operare efficacemente e liberamente;

7.      incoraggia il governo cambogiano a continuare a rafforzare la democrazia, lo Stato di diritto e il rispetto dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, in particolare delle libertà di espressione e di riunione;

8.      invita la Vicepresidente della Commissione/Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza ad appoggiare la richiesta di ritiro del progetto di LANGO e del progetto di legge che disciplina le organizzazioni sindacali, e a sollevare immediatamente tale questione con il governo della Cambogia;

9.      incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione alla Vicepresidente della Commissione/Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, al Consiglio, alla Commissione, al segretariato dell'Associazione delle nazioni del sud-est asiatico, al Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite, al governo e all'Assemblea nazionale del Regno di Cambogia.