Proposta di risoluzione comune - RC-B8-0600/2017Proposta di risoluzione comune
RC-B8-0600/2017

PROPOSTA DI RISOLUZIONE COMUNE sugli attacchi terroristici in Somalia

15.11.2017 - (2017/2962(RSP))

presentata a norma dell'articolo 135, paragrafo 5, e dell'articolo 123, paragrafo 4, del regolamento
in sostituzione delle proposte di risoluzione presentate dai gruppi:
ECR (B8-0600/2017)
S&D, Verts/ALE (B8-0632/2017)
ALDE (B8-0633/2017)
PPE (B8-0635/2017)

Joachim Zeller, Tomáš Zdechovský, Pavel Svoboda, Lefteris Christoforou, Dubravka Šuica, Eduard Kukan, Tunne Kelam, Marijana Petir, Elisabetta Gardini, Jarosław Wałęsa, Laima Liucija Andrikienė, Luděk Niedermayer, Lorenzo Cesa, Mairead McGuinness, David McAllister, Jaromír Štětina, Romana Tomc, Željana Zovko, Ivan Štefanec, Michaela Šojdrová, Patricija Šulin, Giovanni La Via, Manolis Kefalogiannis, Maurice Ponga, Adam Szejnfeld, Bogdan Brunon Wenta, Sandra Kalniete, Milan Zver, Roberta Metsola, Andrey Kovatchev, Lars Adaktusson, Seán Kelly, Deirdre Clune, Krzysztof Hetman, José Ignacio Salafranca Sánchez-Neyra, Anna Záborská, László Tőkés, Michael Gahler, Inese Vaidere, Ivana Maletić, Cristian Dan Preda a nome del gruppo PPE
Elena Valenciano, Victor Boştinaru, Soraya Post, Cécile Kashetu Kyenge a nome del gruppo S&D
Karol Karski, Branislav Škripek, Ruža Tomašić, Charles Tannock, Jan Zahradil, Notis Marias, Jana Žitňanská, Ryszard Czarnecki, Anna Elżbieta Fotyga, Zdzisław Krasnodębski, Angel Dzhambazki a nome del gruppo ECR
Hilde Vautmans, Izaskun Bilbao Barandica, Nedzhmi Ali, Petras Auštrevičius, Beatriz Becerra Basterrechea, Dita Charanzová, Gérard Deprez, Martina Dlabajová, Fredrick Federley, Nathalie Griesbeck, Marian Harkin, Filiz Hyusmenova, Ivan Jakovčić, Petr Ježek, Ilhan Kyuchyuk, Patricia Lalonde, Louis Michel, Javier Nart, Urmas Paet, Maite Pagazaurtundúa Ruiz, Jozo Radoš, Frédérique Ries, Robert Rochefort, Jasenko Selimovic, Pavel Telička, Ivo Vajgl, Marietje Schaake, Johannes Cornelis van Baalen, Cecilia Wikström, Valentinas Mazuronis a nome del gruppo ALDE
Maria Heubuch, Jordi Solé a nome del gruppo Verts/ALE
Ignazio Corrao, Isabella Adinolfi, Piernicola Pedicini


Procedura : 2017/2962(RSP)
Ciclo di vita in Aula
Ciclo del documento :  
RC-B8-0600/2017
Testi presentati :
RC-B8-0600/2017
Testi approvati :

Risoluzione del Parlamento europeo sugli attacchi terroristici in Somalia

(2017/2962(RSP))

Il Parlamento europeo,

–  viste le sue precedenti risoluzioni sulla Somalia,

–  vista la sua risoluzione del 18 maggio 2017 sulla situazione nel campo profughi di Dadaab[1],

–  viste la dichiarazione del vicepresidente/alto rappresentante, del 15 ottobre 2017, sugli attacchi a Mogadiscio, in Somalia, e la dichiarazione del portavoce del VP/AR, del 30 ottobre 2017, sull'attacco in Somalia,

–  viste le conclusioni del Consiglio del 3 aprile 2017 sulla Somalia,

–  visto l'intervento dell'UE, del 27 settembre 2017, in occasione della 36a sessione del Consiglio dei diritti umani sul dialogo interattivo con l'esperto indipendente sulla Somalia,

–  viste le risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite 2372(2017), adottata il 30 agosto 2017, e 2383(2017), adottata il 7 novembre 2017,

–  viste le relazioni del Segretario generale delle Nazioni Unite al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite del 9 maggio e 5 settembre 2017 sulla Somalia,

–  vista la dichiarazione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, del 15 ottobre 2017, sull'attentato terroristico a Mogadiscio,

–  vista la dichiarazione del presidente della Commissione dell'Unione africana (UA), del 15 ottobre 2017, sull'attacco a Mogadiscio,

–  viste le dichiarazioni di condanna degli attacchi terroristici formulate dalla missione dell'Unione africana in Somalia (Amisom) il 14 e 28 ottobre 2017,

–  visto il comunicato finale della conferenza internazionale sulla Somalia, svoltasi a Londra l'11 maggio 2017,

–  visto il comunicato congiunto UE-Unione africana sull'attuazione dell'accordo di Parigi del 1° giugno 2017,

–  vista la dichiarazione dell'Amisom dell'8 novembre 2017 con cui annuncia la sua intenzione di avviare il graduale ritiro delle truppe dalla Somalia a partire dal dicembre 2017, in vista di un ritiro integrale entro il 2020,

–  visto l'accordo di partenariato di Cotonou tra i paesi ACP e l'UE,

–  visto il mandato della Commissione africana sui diritti dell'uomo e dei popoli finalizzato a promuovere e tutelare i diritti dell'uomo e dei popoli a norma della Carta africana dei diritti dell'uomo e dei popoli,

–  visti la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo e il protocollo facoltativo sul coinvolgimento dei minori nei conflitti armati,

–  vista la convenzione dell'Organizzazione per l'unità africana sulla prevenzione e la lotta al terrorismo, adottata nel 1999,

–  visti l'articolo 135, paragrafo 5, e l'articolo 123, paragrafo 4, del suo regolamento,

A.  considerando che il 14 ottobre 2017 un enorme camion bomba ha scosso il centro di Mogadiscio, uccidendo almeno 358 persone e ferendone altre 228, mentre 56 sono tuttora disperse; che l'attacco al centro di Mogadiscio è stata una delle più letali operazioni terroristiche registrate negli ultimi anni in tutto il mondo; che oltre 30 persone sono state uccise il 28 ottobre 2017, quando sono esplosi due ordigni al di fuori di un hotel nei pressi del palazzo presidenziale di Mogadiscio;

B.  considerando che, sebbene nessun gruppo abbia rivendicato la responsabilità per tali spietati attacchi, questi ultimi presentano le caratteristiche distintive di al-Shabaab, che apparentemente non intende compromettere il sostegno popolare associando se stesso a tali ingenti perdite di vite civili; che i cittadini somali hanno ripetutamente denunciato le violenze di al-Shabaab e si sono uniti in risposta agli attentati di ottobre, manifestando a migliaia in corteo attraverso le strade di Mogadiscio in atteggiamento di sfida contro al-Shabaab;

C.  considerando che negli ultimi mesi vi è stata una serie di attacchi terroristici mortali a Mogadiscio e in tutto il paese, tra cui autobombe, sparatorie casuali, esecuzioni mirate e sequestri, mettendo in evidenza la costante minaccia dell'estremismo violento cui è confrontato il paese;

D.  considerando che la maggior parte degli attacchi è stata principalmente attribuita alle azioni terroristiche di al-Shabaab, sebbene nel paese sia nota anche l'attività di Daesh;

E.  considerando che il presidente della Somalia, Mohamed Abdullahi Mohamed, dopo avere assunto il potere a febbraio in un'elezione ritenuta una tappa fondamentale che segna il graduale ritorno alla stabilità e alla prosperità di questo martoriato paese dell'Africa orientale, si è impegnato a liberare la Somalia da al-Shabaab;

F.  considerando che alla luce dell'ondata di attacchi registrati nel 2017, non da ultimo il terribile attentato dinamitardo del 14 ottobre, non è affatto evidente che le forze di sicurezza somale saranno in grado di contrastare adeguatamente il terrorismo senza aiuti esterni dopo la partenza dell'Amisom prevista nel 2018;

G.  considerando che le forze dell'Amisom sono state accusate in diverse occasioni di gravi violazioni dei diritti umani, tra cui uccisioni indiscriminate e in alcuni casi sfruttamento e abuso sessuali; che il rischieramento di forze militari straniere sul territorio somalo al di fuori dei mandati dell'ONU/dell'UA rappresentano un motivo importante di preoccupazione in virtù delle precedenti accuse di violazioni dei diritti umani commesse dalle forze dell'Amisom;

H.  considerando che, in aggiunta all'estremismo violento, la siccità, i conflitti tra clan e gli sgomberi forzati hanno provocato solo l'anno scorso lo sfollamento di centinaia di migliaia di persone, di cui molti nei centri urbani controllati dal governo; che molte persone vivono in insediamenti non sicuri, in cui le donne e le ragazze, in particolare, si trovano ad affrontare abusi e violenze sessuali;

I.  considerando che in Somalia permane la forte minaccia della carestia, con circa 400 000 bambini somali colpiti da malnutrizione acuta e 3 milioni di persone che vivono in condizioni di crisi o di emergenza per quanto concerne la sicurezza alimentare; che in Somalia gli sfollati interni sono circa 1,1 milioni, con oltre 900 000 rifugiati somali nella regione;

J.  considerando che vi sono 420 000 rifugiati somali nei campi in Kenya, di cui 350 000 nel campo di Dadaab, e che i governi della Somalia e del Kenya e l'UNHCR si sono accordati per agevolare il rimpatrio volontario di 10 000 rifugiati in Somalia verso zone non controllata da al-Shabaab; che i rimpatriati devono far fronte a problemi di reinserimento e hanno scarse prospettive di trovare un lavoro; che molti profughi del campo di Dadaab sono di origine somala, ma non hanno mai conosciuto la vita fuori dal campo e sono effettivamente apolidi, il che significa che non possono essere rimpatriati in Somalia;

K.  considerando che dal 2016 l'UE ha progressivamente aumentato il suo sostegno umanitario annuale a favore della Somalia, in particolare in risposta alla grave siccità che colpisce il paese, stanziando 120 milioni di EUR a favore dei partner umanitari nel 2017 e svincolando 100 000 EUR in aiuti d'urgenza per aiutare a rispondere rapidamente alle esigenze mediche a Mogadiscio in seguito all'attacco del 14 ottobre; che l'UE ha altresì attivato inizialmente due navi dell'operazione navale dell'UE ATALANTA, unitamente a voli per aiuti d'urgenza, per consegnare forniture mediche di emergenza negli ospedali di Mogadiscio;

L.  considerando che l'UE ha fornito 486 milioni di EUR attraverso il Fondo europeo di sviluppo (2014-2020), concentrandosi sull'attuazione del "Patto" e, in particolare, sul consolidamento dello Stato e della pace, la sicurezza alimentare, la resilienza e l'istruzione; che l'UE è altresì impegnata a sostenere l'Amisom attraverso il Fondo per la pace in Africa;

M.  considerando che nel dicembre 2016 la Banca mondiale si è impegnata a intensificare la lotta contro la povertà estrema, annunciando che i paesi sviluppati si sono impegnati con una somma record di 75 miliardi di dollari sotto forma di sovvenzioni e prestiti agevolati a favore dell'Associazione internazionale per lo sviluppo (IDA); che, tuttavia, la Somalia non è ammissibile al finanziamento IDA dato che deve versare alla banca e al FMI oltre 300 milioni di dollari nel quadro della montagna di debiti di 5 miliardi di dollari dovuti a creditori multilaterali e bilaterali;

N.  considerando che i bambini continuano a essere vittime di uccisioni, detenzioni arbitrarie e reclutamento da parte di al-Shabaab e nelle forze armate somale, nonostante il fatto che la Somalia abbia ratificato la convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo nel gennaio 2015 e approvato la dichiarazione sulle scuole sicure nel novembre 2015, impegnandosi ad adottare misure concrete per tutelare gli studenti e gli istituti scolastici;

O.  considerando che, in assenza di un sistema giudiziario civile funzionante, il governo somalo fa affidamento su tribunali militari per processare e condannare civili, il che non garantisce i diritti degli imputati civili; che ampi poteri d'indagine sono affidati all'Agenzia nazionale per l'intelligence e la sicurezza (NISA), la quale attualmente non dispone di un mandato di contrasto, il che comporta gravi violazioni del diritto a un giusto processo dei prigionieri da essa detenuti;

P.  considerando che, secondo Transparency International, la Somalia è il paese più corrotto del mondo per il 10º anno consecutivo; che il governo somalo deve ancora affrontare molte sfide, quali la corruzione e la mancanza di un ampio sostegno da parte dei civili, che ha portato inevitabilmente a una mancanza di fiducia nelle istituzioni dello Stato e al conseguente sostegno a favore di islamisti radicali e gruppi terroristici;

1.  esprime profondo cordoglio alle vittime dei recenti attacchi terroristici in Somalia e alle loro famiglie ed esprime profondo rammarico per la perdita di vite umane; condanna fermamente nel contempo gli autori di tali attacchi, attribuiti al gruppo di insorti di al-Shabaab;

2.  ricorda che la stabilità e la pace durature possono essere conseguite soltanto mediante l'inclusione sociale, lo sviluppo sostenibile e la buona governance, sulla base dei principi democratici e dello Stato di diritto, in cui la dignità e i diritti delle persone sono rispettati pienamente;

3.  plaude alla rapida risposta di emergenza della Commissione a seguito dell'attacco terroristico del 14 ottobre; invita l'Unione europea e i suoi partner internazionali a rispettare gli impegni assunti nei confronti della Somalia, in primo luogo mediante misure volte a garantire la sicurezza alimentare, al fine di scongiurare problemi strutturali che sfocino in una carestia, promuovere la sicurezza e la risoluzione delle rimostranze collettive, migliorare la gestione delle finanze pubbliche e contribuire al completamento della revisione costituzionale necessaria per conseguire una stabilità di lungo termine;

4.  deplora il fatto che, nonostante i ripetuti moniti dei gruppi umanitari, delle agenzie di aiuti e del Parlamento europeo, la Somalia continui a versare sull'orlo della carestia; rammenta che il numero di morti provocato dalla carestia del 2011 è stato aggravato dall'insicurezza e dalle azioni intraprese dai militanti estremisti di al-Shabaab con l'obiettivo di ostacolare le consegne di aiuti alimentari nelle zone del centro-sud della Somalia, all'epoca sotto il loro controllo; invita tutte le parti a collaborare con le agenzie umanitarie, nel pieno rispetto dei principi umanitari, al fine di consentire un accesso libero e senza restrizioni alle persone che continuano a soffrire e sono in stato di bisogno, in particolare nelle zone rurali;

5.  accoglie con favore il processo elettorale indetto nel febbraio 2017, che ha portato all'elezione di un nuovo presidente, e auspica che il risultato elettorale favorisca la stabilità politica, incoraggi l'adozione delle riforme necessarie e contribuisca all'avanzamento del progetto federale, in stretto coordinamento e in stretta collaborazione con gli Stati membri federali; sottolinea che è importante combattere la corruzione endemica presente nel paese e offrire alternative ai giovani somali al fine di ridurre il rischio che siano reclutati da al-Shabaab;

6.  accoglie favorevolmente la decisione del Forum nazionale della leadership somalo di promuovere la costituzione e la registrazione di partiti politici, in vista delle elezioni del 2020, sulla base del principio "una persona, un voto", così come il tentativo di ricostruire le istituzioni statali e l'adozione di nuove leggi importanti relative ai partiti politici e alla creazione di una commissione nazionale indipendente per i diritti umani; evidenzia che è necessario intraprendere sforzi intesi ad accrescere la rappresentanza delle donne;

7.  sottolinea che la diaspora e la società civile del paese hanno fortemente contribuito a ristabilire non solo la governance, ma anche lo sviluppo sociale ed economico, evidenziando l'importanza della rappresentanza e della partecipazione delle donne in seno ai processi decisionali; si compiace in tale contesto dell'aumento nel numero di donne rappresentate in parlamento (24 %) e al governo della Somalia, ricordando che sono necessari sforzi maggiori per migliorare l'equilibrio di genere, sia nell'UE che in Somalia;

8.  prende atto della dichiarazione di Nairobi dell'Autorità intergovernativa per lo sviluppo concernente soluzioni sostenibili per i rifugiati somali e il reintegro dei rimpatriati in Somalia; si compiace dell'impegno volto a conseguire un approccio regionale globale, mantenendo nel contempo la protezione e promuovendo l'autonomia nei paesi di asilo, che deve essere realizzato con il sostegno della comunità internazionale e in modo coerente con la ripartizione internazionale delle responsabilità, quale delineata nel quadro globale di risposta per i rifugiati della dichiarazione di New York;

9.  invita la Commissione a intensificare gli sforzi di consultazione con gli attori della regione, tra cui le popolazioni locali, i governi regionali e le ONG, con l'obiettivo di concentrarsi sui problemi e sulle esigenze individuati a livello locale, promuovere un clima propizio e accrescere la capacità per il rientro dei rifugiati nei rispettivi paesi di origine;

10.  esprime preoccupazione per l'ampio mandato conferito alla NISA e per il suo ricorso ai tribunali militari per perseguire presunti reati di terrorismo, dal momento che così facendo ha ripetutamente violato il diritto a un giusto processo pronunciando condanne a morte senza assunzione di responsabilità;

11.  invita il governo somalo e l'UE, nell'ambito delle attività a favore dello Stato di diritto in Somalia, a garantire che la NISA sia regolamentata con meccanismi di sorveglianza efficaci e a rafforzare le competenze tecniche del servizio di polizia giudiziaria della Somalia affinché possa svolgere indagini approfondite ed efficaci nel rispetto dei diritti dei cittadini;

12.  si compiace in particolare dell'accordo politico raggiunto dai leader somali il 16 aprile 2017, che mira a integrare le forze regionali e federali in un'architettura di sicurezza nazionale coerente e in grado di assumersi progressivamente la responsabilità principale della sicurezza, nonché della rapida istituzione del Consiglio di sicurezza nazionale e dell'Ufficio di sicurezza nazionale;

13.  riconosce il ruolo della missione dell'Amisom nel garantire la sicurezza e la stabilità, il che ha consentito alla Somalia di creare istituzioni politiche ed estendere la propria autorità statale in vista del trasferimento alle istituzioni e alle forze somale della responsabilità in materia di sicurezza; plaude alle indagini svolte dall'Unione africana in merito alle presunte violenze sessuali commesse dalle truppe dell'Amisom; chiede la piena attuazione delle raccomandazioni contenute nelle relazioni del Segretario generale delle Nazioni Unite sulla Somalia e, in linea con la risoluzione 2272 (2016) del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, esorta l'Unione africana e i paesi contributori di truppe a garantire che le accuse siano oggetto di indagini adeguate e accurate e che i responsabili siano consegnati alla giustizia; sottolinea che è importante valutare la possibilità di prorogare il mandato di Amisom oltre maggio 2018 e avverte che un trasferimento prematuro delle responsabilità alle truppe somale potrebbe pregiudicare la stabilità sul lungo periodo;

14.  evidenzia che è necessario combattere l'impunità e garantire l'attribuzione delle responsabilità per i crimini di guerra e contro l'umanità commessi in Somalia; osserva che il presidente somalo ha proposto di concedere l'amnistia per taluni reati a chi intenda rinunciare al terrorismo e alla violenza e abbandonare al-Shabaab e altri gruppi terroristici, e incoraggia a elaborare una legislazione in materia di amnistia;

15.  deplora il reclutamento di bambini soldato da parte dei militanti di al-Shabaab e l'uso di minori come soldati e informatori da parte delle forze di sicurezza, così come l'impiego di bambini soldato catturati o disertori; ricorda che il governo della Somalia si è impegnato a riabilitare gli ex bambini soldato e ad assicurare i responsabili alla giustizia; invita i donatori internazionali, inclusa l'UE, a conferire priorità ai servizi di riabilitazione, all'istruzione e alla sicurezza delle scuole quali elementi essenziali per porre fine alla spirale mortale della violenza; esorta le autorità a trattare i bambini sospettati di essere associati ad al-Shabaab principalmente come vittime e a prendere in considerazione l'interesse superiore del minore, nel rispetto dei principi guida delle norme di protezione internazionale;

16.  esprime profonda preoccupazione per il fatto che le risorse naturali, in particolare il carbone, continuino a essere un'importante fonte di finanziamento per i terroristi nonché una causa di profondo degrado ambientale in Somalia; invita la Commissione a valutare modi per ampliare i sistemi di tracciabilità e dovuta diligenza in modo da includere tutte le risorse naturali utilizzate per sostenere le attività terroristiche e la violenza; invita a tale proposito tutte le parti a garantire l'osservanza della risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite che vieta l'esportazione di carbone dalla Somalia;

17.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, all'Unione africana, al presidente, al primo ministro e al parlamento della Somalia, al Segretario generale delle Nazioni Unite, al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, al Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite e all'Assemblea parlamentare paritetica ACP-UE.