RELAZIONE sulla comunicazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento europeo su "L'Europa e lo spazio: comincia un nuovo capitolo"
(COM(2000) 597 – C5‑0146/2001 – 2001/2072(COS))

6 dicembre 2001

Commissione per l'industria, il commercio estero, la ricerca e l'energia
Relatore: Konstantinos Alyssandrakis

Procedura : 2001/2072(COS)
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A5-0451/2001
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A5-0451/2001
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PAGINA REGOLAMENTARE

Con lettera del 28 settembre 2000 la Commissione ha trasmesso al Parlamento la sua comunicazione al Consiglio e al Parlamento europeo sull'Europa e lo spazio: comincia un nuovo capitolo (COM(2000) 597 – 2001/2072(COS)).

Nella seduta del 2 maggio 2001 il Presidente del Parlamento ha comunicato di aver deferito tale comunicazione alla commissione per l'industria, il commercio estero, la ricerca e l'energia per l'esame di merito e, per parere, alla commissione per gli affari esteri, i diritti dell'uomo, la sicurezza comune e la politica di difesa, alla commissione per i bilanci e alla commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la politica dei consumatori nonché alla commissione per la politica regionale, i trasporti e il turismo (C5‑0146/2001).

Nella riunione del 7 novembre 2000 la commissione per l'industria, il commercio estero, la ricerca e l'energia ha nominato relatore Konstantinos Alyssandrakis.

Nelle riunioni del 10 ottobre 2001, 5 novembre 2001 e 21 novembre 2001 ha esaminato la comunicazione e il progetto di relazione.

Nell'ultima riunione indicata ha approvato la proposta di risoluzione all'unanimità.

Erano presenti al momento della votazione Carlos Westendorp y Cabeza (presidente), Renato Brunetta e Peter Michael Mombaur (vicepresidenti), Konstantinos Alyssandrakis (relatore), Giles Bryan Chichester, Nicholas Clegg, Willy C.E.H. De Clercq, Harlem Désir, Concepció Ferrer, Colette Flesch, Christos Folias, Glyn Ford, Pat the Cope Gallagher, Norbert Glante, Michel Hansenne, Roger Helmer, Philippe A.R. Herzog (in sostituzione di Fausto Bertinotti), Hans Karlsson, Bashir Khanbhai (in sostituzione di Godelieve Quisthoudt-Rowohl), Werner Langen, Eryl Margaret McNally, Erika Mann, Marjo Matikainen-Kallström, Efstratios Korakas (in sostituzione di Luisa Morgantini, a norma dell'articolo 153, paragrafo 2, del regolamento), Dimitrios Koulourianos (in sostituzione di Ilka Schröder), Angelika Niebler, Reino Paasilinna, Yves Piétrasanta, Elly Plooij-van Gorsel, John Purvis, Alexander Radwan (in sostituzione di Konrad K. Schwaiger), Imelda Mary Read, Christian Foldberg Rovsing, Paul Rübig, Gilles Savary (in sostituzione di François Zimeray), Esko Olavi Seppänen, Claude Turmes (in sostituzione di Nelly Maes), Jaime Valdivielso de Cué, W.G. van Velzen, Dominique Vlasto, Anders Wijkman e Myrsini Zorba.

I pareri della commissione per gli affari esteri, i diritti dell'uomo, la sicurezza comune e la politica di difesa e della commissione per la politica regionale, i trasporti e il turismo sono allegati; la commissione per i bilanci ha deciso il 29 maggio 2001 di non esprimere parere; la commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la politica dei consumatori ha deciso l'11 aprile 2001 di non esprimere parere.

La relazione è stata depositata il 6 dicembre 2001.

Il termine per la presentazione di emendamenti sarà indicato nel progetto di ordine del giorno della tornata nel corso della quale la relazione sarà esaminata.

PROPOSTA DI RISOLUZIONE

Risoluzione del Parlamento europeo sulla comunicazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento europeo su "L'Europa e lo spazio: comincia un nuovo capitolo" (COM(2000) 597 – C5‑0146/2001 – 2001/2072(COS))

Il Parlamento europeo,

–   vista la comunicazione della Commissione (COM(2000) 597 – C5‑0146/2001),

–   visto il "Piano d'azione dell'Unione europea: le comunicazioni via satellite nella società dell'informazione", COM(97) 91 def. del 5 marzo 1997,

–   vista la risoluzione del Consiglio del 22 giugno 1998[1] sul rafforzamento della sinergia fra l'Agenzia spaziale europea e la Comunità europea,

–   vista la risoluzione del Consiglio del 2 dicembre 1999[2] sullo sviluppo di una strategia spaziale europea coerente,

–   vista la risoluzione del Consiglio del 16 novembre 2000[3] sulla strategia spaziale europea,

–   vista la sua risoluzione del 25 aprile 1979 sulla partecipazione della Comunità alla ricerca spaziale[4],

–   vista la sua risoluzione del 17 settembre 1981 sulla politica spaziale dell'Europa[5],

–   vista la sua risoluzione del 17 giugno 1987 sulla politica spaziale europea[6],

–   vista la sua risoluzione del 22 ottobre 1991 sulla politica spaziale europea[7],

–   vista la sua risoluzione del 6 maggio 1994 sulla Comunità europea e lo spazio[8],

–   vista la sua risoluzione del 13 gennaio 1998 sull'Unione europea e lo spazio[9],

–   vista la sua risoluzione del 18 maggio 2000 europeo sul documento di lavoro della Commissione "Verso un approccio europeo coerente per lo spazio" (SEC(1999) 789 – C5-0336/1999 – 1999/2213(COS))[10],

–   vista la relazione di Carl Bildt, Jean Peyrelevade e Lothar Späth al Direttore generale dell'Agenzia spaziale europea del 20 novembre 2000 dal titolo "Verso un'Agenzia spaziale per l'Unione europea"[11],

–   visto l'articolo 47, paragrafo 1, del suo regolamento,

–   visti la relazione della commissione per l'industria, il commercio estero, la ricerca e l'energia e i pareri della commissione per gli affari esteri, i diritti dell'uomo, la sicurezza comune e la politica di difesa e della commissione per la politica regionale, i trasporti e il turismo (A5‑0451/2001),

A.   considerando che la ricerca e le applicazioni spaziali non solo hanno fornito nuove conoscenze ma hanno anche avuto notevoli effetti positivi sulla nostra vita quotidiana,

B.   considerando che lo spazio offre un contesto unico per la ricerca scientifica, le comunicazioni, la navigazione e il posizionamento globali, il telerilevamento e anche per le attività militari,

C.   considerando che le comunicazioni via satellite costituiscono la fonte principale di reddito per il settore spaziale commerciale,

D.   considerando che le applicazioni satellitari nel campo delle comunicazioni elettroniche sono sia paneuropee che a banda larga,

E.   considerando che è cruciale sviluppare ulteriormente l'utilizzazione dello spazio per scopi di interesse generale e di servizio pubblico,

F.   considerando che la cooperazione internazionale è essenziale per la ricerca spaziale e lo sviluppo di applicazioni,

G.   considerando che gli Stati membri dell'Unione europea hanno dato ottimi contributi alla ricerca e alle applicazioni spaziali nonché allo sviluppo di veicoli spaziali e di razzi vettori;

H.   considerando che l'Agenzia spaziale europea (ESA) ha operato in modo efficiente come organo di coordinamento intergovernativo delle attività dei suoi Stati membri e ha svolto un ruolo guida nella ricerca e nelle applicazioni spaziali sia in Europa che nel mondo,

1.   ribadisce che le attività spaziali devono avere esclusivamente fini pacifici;

2.   approva l’elaborazione di una strategia europea coerente per lo spazio e sottolinea l’importanza che riveste una collaborazione stretta ed efficace tra la Commissione e l’Agenzia spaziale europea su questa iniziativa;

3.   esprime il proprio sostegno alle tre linee di azione proposte nel documento della Commissione: "Consolidare le basi dell'attività spaziale", "Approfondire le conoscenze scientifiche" e "Cogliere i vantaggi per i mercati e la società", sulla base dei vantaggi per la ricerca, l'industria e la società nel loro insieme;

4.   sottolinea la necessità di ampliare ulteriormente la base tecnologica delle sue attività spaziali, in particolare per quanto riguarda i razzi vettori e i veicoli, sulla base di un'ambizione chiaramente dichiarata di indipendenza europea e di mantenimento deciso di un elevato livello di competenze tecnologiche, il che implica la necessità di un sostegno pubblico sostanziale e costante agli sviluppi spaziali secondo le diverse modalità seguite dai nostri concorrenti: programmi duali, aiuti rilevanti alla ricerca, realizzazione del mercato interno, finanziamento pubblico delle infrastrutture, allo scopo di coglierne i vantaggi per i mercati e la società per mezzo di uno sfruttamento delle competenze tecniche della comunità spaziale orientato alla domanda;

5.   chiede l'applicazione dei principi del mercato interno di non discriminazione e di proporzionalità nell'impiego dello spettro radio armonizzato ai livelli ITU (Unione internazionale delle telecomunicazioni) e/o CEPT (Conferenza europea delle poste e delle telecomunicazioni), in quanto vengono ancora imposti vincoli regolamentari ai sistemi che forniscono comunicazioni via satellite in Europa;

6.   chiede la realizzazione di uno studio approfondito concernente la posizione concorrenziale dell'Europa in materia spaziale, in cui si chiarisca in particolare l'apporto diretto o indiretto degli Stati al finanziamento e allo sviluppo dei programmi spaziali in tutto il mondo;

7.   chiede agli Stati membri e alla Commissione di adoperarsi al massimo, nei loro rispettivi settori di competenza, per imporre agli Stati Uniti una rigorosa reciprocità circa le protezioni non tariffarie e gli aiuti indiretti all'industria spaziale, segnatamente nel settore dei razzi vettori; è preoccupato in particolare per le procedure preliminari di autorizzazione governativa necessarie negli Stati Uniti per il lancio dei satelliti;

8.   esprime il proprio pieno sostegno allo studio di tematiche di punta della scienza spaziale, come indicato nel documento della Commissione, nonché allo sfruttamento della Stazione spaziale internazionale e di altre attività scientifiche basate nello spazio;

9.   sostiene lo sviluppo di un sistema satellitare per il telerilevamento mondiale dell'ambiente;

10.   invita l'industria a sviluppare ulteriori servizi che rendano possibile, in aggiunta all'utilizzazione tradizionale, anche un'utilizzazione commerciale dello spazio;

11.   ritiene che la tutela e la gestione dell'ambiente spaziale e terrestre costituisca uno dei principali obiettivi programmatici del futuro;

12.   constata che il progetto GALILEO sarà inquadrato nella strategia europea proposta dalla Commissione, ribadisce l’importanza di GALILEO per i trasporti e sottolinea l'importanza della compatibilità di GALILEO con GPS e GLONASS;

13.   sottolinea l'interesse che riveste il progetto GPMS per la sicurezza globale in generale e per la sicurezza europea in particolare e ritiene che il suo sviluppo debba andare avanti di pari passo con quello di GALILEO;

14.   appoggia la sempre più stretta cooperazione tra l'ESA e l'Unione europea ma ritiene che l'ESA, che si basa sulla cooperazione interstatale, a lungo termine dovrebbe essere posta sotto l'egida dell'UE, pur conservando la sua indipendenza; si compiace della creazione di una task force congiunta della Commissione e dell’ESA che elaborerà proposte di accordi quadro per la gestione dei progetti comuni;

15.   insiste affinché sia intensificata ulteriormente la cooperazione internazionale nel campo delle attività spaziali, in particolare con la Federazione russa, gli Stati Uniti, la Cina e il Giappone, ma anche con paesi meno sviluppati ai quali l'Unione europea potrebbe fornire accesso allo spazio a costi ragionevoli e chiede alla Commissione di organizzare una conferenza che analizzi le possibilità di tali associazioni cooperative con rappresentanti delle suddette quattro potenze spaziali sul piano scientifico, tecnologico, industriale ed economico, come la nuova stazione orbitale internazionale;

16.   si compiace che la ricerca spaziale costituisca una delle componenti principali dei settori tematici prioritari della proposta della Commissione per il sesto programma quadro per la ricerca e lo sviluppo tecnologico;

17.   chiede che siano lanciate nuove iniziative per la formazione di scienziati e tecnici in campo spaziale;

18.   richiama l'attenzione sui particolari problemi per i ricercatori in campo spaziale derivanti dalla mobilità professionale per l'ubicazione geografica di certi tipi di importanti installazioni necessarie per la ricerca spaziale, comprese quelle nei paesi terzi;

19.   incarica la sua Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, ai governi degli Stati membri e all'Agenzia spaziale europea.

  • [1] GU C 224 del 17.7.1998, pag. 1.
  • [2] GU C 375 del 24.12.1999, pag. 1.
  • [3] GU C 371/2 del 24.12.2000, pag. 2.
  • [4] GU C 127 del 21.5.1979, pag. 32.
  • [5] GU C 260 del 12.10.1981, pag. 102.
  • [6] GU C 190 del 20.7.1987, pag. 78.
  • [7] GU C 305 del 25.11.1991, pag. 26.
  • [8] GU C 205 del 25.7.1994, pag. 467.
  • [9] GU C 34 del 2.2.1998, pag. 27.
  • [10] GU C 59 del 23.2.2001, pag. 248.
  • [11] http://ravel.esrin.esa.it/docs/annex2_wisemen.pdf

MOTIVAZIONE

1.   Antefatto

Il Consiglio europeo, la Commissione europea e il Parlamento europeo in passato hanno ripetutamente discusso problemi concernenti la politica spaziale. Non ci si è soffermati soltanto su ciò che possono fare le attività basate nello spazio in genere, ma soprattutto quali iniziative possono essere necessarie perché l'Unione europea quale entità a sé stante possa fare un uso efficiente dello spazio nell'attuare le proprie politiche.

Un importante operatore sulla scena internazionale per quanto riguarda l'attività relativa allo spazio è l'Agenzia europea spaziale (ESA) che ha svolto un ruolo critico per promuovere la cooperazione tra i paesi europei nell'esplorazione dello spazio, nelle applicazioni spaziali e nello sviluppo di ricerca basata nello spazio. Era pertanto del tutto naturale che la UE sfruttasse le possibilità offerte dall'ESA.

Il Consiglio ha fatto un importante passo in questa direzione con la sua risoluzione del 22 giugno 1998[1], nella quale invita la Commissione a prendere misure pratiche per promuovere la cooperazione tra l'Unione europea e l'ESA. La Commissione in risposta aveva preparato un documento di lavoro intitolato "Verso un'impostazione europea coerente per lo spazio". Il Parlamento europeo nella sua risoluzione del 18 maggio 2000 si compiaceva dell'intenzione della Commissione di creare un quadro politico per futuri programmi spaziali, affermando che questo quadro deve "essere sviluppato in seguito a consultazioni ampie e approfondite tra tutte le parti interessate dei settori scientifico, tecnico, industriale, commerciale e politico e tra le agenzie spaziali nazionali". Il Parlamento esprimeva anche il suo vivo desiderio di vedere "lo spazio utilizzato a fini pacifici a beneficio di tutta l'umanità" e chiedeva "un approccio più equilibrato in materia di spazio" che sostenga contemporaneamente l'uso scientifico e pratico della ricerca spaziale. Esso inoltre procedeva ad una serie di raccomandazioni dettagliate su problemi quali la formazione di scienziati e ingegneri, la cooperazione internazionale, i sistemi di lancio, il suo appoggio al sistema di navigazione satellitare GALILEO, l'esigenza di un equilibrio tra i sistemi di comunicazione spaziali e altre tecnologie contemporanee nonché la necessità di non ostacolare attività scientifiche quali la ricerca radioastronomica.

Un ulteriore passo in questa direzione è stato compiuto dalla decisione del Consiglio europeo del dicembre 1991, nonché dalla risoluzione del Consiglio ESA a livello ministeriale del maggio 1999, con cui si invitava la Commissione europea e l'esecutivo dell'Agenzia spaziale europea a elaborare una strategia europea spaziale coerente. Il risultato è stato un documento comune Commissione-ESA su una strategia spaziale europea, un documento incluso totalmente nella comunicazione della Commissione che stiamo esaminando. Inoltre nella sua risoluzione del 16 novembre 2000, il Consiglio chiedeva alla Commissione di creare quanto prima in cooperazione con l'ESA ed entro la fine del 2000 al massimo, una task force comune di alto livello che coinvolgesse la Commissione e l'esecutivo ESA per sviluppare ulteriormente la strategia spaziale europea e presentare proposte per la sua esecuzione.

Infine va menzionato ora che il settore aeronautico e spaziale figura tra le sette zone tematiche prioritarie della proposta della Commissione per il sesto programma quadro per la ricerca e lo sviluppo tecnologico.

Dopo diversi anni di discussione, siamo arrivati al punto di prendere decisioni concrete su quale sia il modo migliore di proseguire per lo sviluppo di una politica spaziale, non a livello degli Stati membri, ma a quello dell'Unione. Pertanto è necessario che il Parlamento esamini la sua posizione attentamente tenuto conto delle idee in discussione sul futuro della politica spaziale europea.

2.   Linee d'azione

Il documento della Commissione propone tre linee d'azione, sulle quali il Consiglio ha manifestato il proprio accordo nella sua risoluzione del 16 novembre 2000.

  • Consolidare le basi dell'attività spaziale: mantenere un accesso indipendente ed economicamente sostenibile allo spazio e garantire un'ampia base tecnologica alle risorse industriali di progettazione, fabbricazione e gestione di sistemi di satellite e l'associata infrastruttura a terra.
  • Approfondire le conoscenze scientifiche per una migliore comprensione del nostro pianeta e della sua atmosfera, del sistema solare e dell'Universo.
  • Cogliere i vantaggi per i mercati e la società grazie allo sfruttamento orientato verso la domanda delle competenze tecniche della comunità spaziale.

La prima linea d'azione è una condizione essenziale per qualsiasi attività spaziale. Il documento comune Commissione-ESA nota che "considerando il divario degli investimenti in sistemi spaziali e soluzioni terrestri tra l'Europa e i suoi concorrenti occorre adottare per la tecnologia spaziale un approccio forte e innovativo" e propone di realizzare tre attività, diverse ma coordinate:

  • sviluppo di tecnologie di base, essenzialmente mediante il finanziamento pubblico;
  • dimostrazione in tempi rapidi di tecnologie sviluppate tramite progetti pilota e attività di convalida a cui partecipino congiuntamente il settore pubblico e gli operatori commerciali; e
  • sviluppo di applicazioni e di servizi orientati al mercato e alla domanda degli utenti.

Il documento sottolinea che "i lanciatori europei devono mantenere una posizione concorrenziale sul mercato mondiale dei servizi di lancio, in rapida e continua evoluzione.

L'importanza di sviluppare la seconda linea d'azione, che promuove le conoscenze scientifiche, si basa sul fatto che lo spazio fornisce possibilità senza pari di esplorare il sistema solare e l'universo nonché un flusso costante di dati mondiali facilmente comparabili per la comprensione del nostro pianeta e della sua atmosfera e danno accesso alla microgravità. La Commissione e l'ESA sottolineano che "è quindi importante che l'Europa si dedichi alle tematiche di punta della scienza spaziale e ai contributi che lo spazio apporta alla comprensione del clima e del nostro pianeta", quali:

  • comportamento del Sole e sua influenza sulla Terra; origini ed evoluzione del sistema solare; origine ed evoluzione delle stelle;
  • nel contempo, un aspetto di crescente importanza è lo studio dei fenomeni del cambiamento climatico globale e di tutti i principali filoni delle scienze della Terra: interno della Terra, clima fisico, geosfera/biosfera, atmosfera e ambiente marino e loro impatto sull'umanità".

Per quanto riguarda le missioni nello spazio con persone a bordo la Commissione e l'ESA rilevano poi che l'Europa deve concentrarsi sull'ottimizzazione dell'impiego dell'ISS quale infrastruttura europea di ricerca per tutte le discipline attinenti allo spazio e quale importante strumento educativo e banco di prova per la “prossima tappa” dell'esplorazione umana dello spazio.

La terza linea d'azione, quella volta a cogliere i vantaggi per i mercati e la società, rappresenta il nucleo essenziale del documento comune Commissione/ESA. Le comunicazioni via satellite, la navigazione spaziale (in particolare il progetto GALILEO), il controllo dell'ambiente, nonché la politica europea comune in materia di sicurezza e di difesa comprendono questa linea d'azione.

Sebbene le comunicazioni via satellite rappresentino la più ampia singola fonte di gettito nel settore spaziale commerciale, il documento nota che il successo di questo settore è fragile.

Il progetto GALILEO è giudicato fondamentale per la UE, ma poiché esso è oggetto di una discussione specifica in seno al Parlamento, non verrà esaminato dettagliatamente nel contesto della presente relazione.

Il monitoraggio dell'ambiente rappresenta il secondo grande progetto a livello UE, dopo GALILEO. L'informazione ottenuta dallo spazio fornisce un'importante piattaforma per sviluppare il monitoraggio dei parametri ambientali e di sicurezza e sostenere un'analisi di singoli aspetti e le loro interazioni.

Secondo questo documento, sono stati identificati tre temi concreti per avviare a livello pratico lo sviluppo di questa iniziativa:

  • cambiamento globale,
  • stress ambientale e
  • catastrofi naturali e di origine umana.

Il documento comune associa il monitoraggio globale alla politica europea comune in materia di sicurezza e di difesa PECSD: "Per raggiungere gli obiettivi della PECSD, l'UE dovrebbe potersi avvalere di una serie di strutture militari (inizialmente istituite dall'UEO), civili (istituite dall'UE) per i servizi di intelligence e la gestione delle crisi."

3.   Attuazione

Per attuare questa strategia, nonché i futuri progetti, occorrerà sia creare una agenzia spaziale UE o collaborare strettamente con l'ESA. La seconda impostazione presenta ovvi vantaggi, in quanto la UE beneficerà delle strutture e dell'esperienza esistente ed è l'impostazione adottata nel documento comune Commissione/ESA. La comunicazione inoltre parla della creazione della task force comune cui si riferisce la risoluzione del Consiglio del 16 novembre 2000 e del suo mandato di proporre "accordi permanenti" entro la fine del 2001.

La questione del futuro dell'ESA e dei suoi rapporti con la UE è stata oggetto di una relazione da parte di un gruppo di alto livello, creato dal Direttore generale dell'ESA nel marzo 2000. Il gruppo era formato da Carl Bildt (presidente, già primo ministro di Svezia), Jean Peyrelevade (presidente del Crédit Lyonnais) e Lothar Späth (CEO del JENOPTIK AG e già primo ministro del Baden-Württemburg); la relazione è stata presentata il 20 novembre 2000 e sarà denominata in seguito "relazione Bildt". Essa fissa quattro obiettivi principali:

1.   Il Consiglio europeo dovrebbe definire la politica spaziale europea e gli orientamenti per la sua esecuzione ogni cinque anni;

2.   L'ESA dovrebbe essere l'agenzia spaziale dell'Europa;

3.   La Commissione europea dovrebbe definire il quadro regolamentare nel cui ambito si svolgono le attività spaziali e contribuire inoltre ai programmi ESA e in quanto tale essere membro del Consiglio ESA;

4.   Il Parlamento europeo dovrebbe avere la possibilità di discutere e riesaminare regolarmente la politica spaziale europea.

Ritornando al documento comune esso esamina anche gli aspetti industriali della politica spaziale. Esso sottolinea che mediante "la creazione di grandi imprese spaziali l'industria europea si sta rafforzando per rispondere alla sfida del gigante industriale degli Stati Uniti in questo settore", mentre occorre "dedicare un'attenzione particolare alle PMI, che hanno un ruolo decisivo per promuovere l'innovazione". Le partnership pubblico-privato vengono identificate in quanto rappresentano "una formula atta ad impegnare il settore pubblico e l'intera catena industriale in un progetto operativo".

Infine il documento della Commissione discute gli aspetti internazionali, nei quali include missioni scientifiche nello spazio svolte in cooperazione, gli aspetti del commercio internazionale e il coordinamento della posizione europea rispetto alle Nazioni Unite. Esso sottolinea che "l'associazione del Canada all'ESA, il dialogo UE-Russia sullo spazio e la cooperazione di lunga data con gli USA nella scienza spaziale nonché la Stazione spaziale internazionale sono esempi concreti di relazioni privilegiate con paesi terzi cui si deve dare riscontro determinando il modo più efficace di inserire lo spazio nelle politiche di cooperazione internazionale dell'UE". Tutto questo è in linea con la risoluzione del Parlamento del 18 maggio 2000, che sollecitava la Commissione e il Consiglio a promuovere ulteriormente la cooperazione tra la UE e altri paesi.

Va ricordato in questa occasione che l'8 giugno 2001 si è svolta a Mosca una riunione sulla cooperazione spaziale tra la UE e la Russia, cui hanno partecipato membri della Duma russa e del Parlamento europeo, della Commissione, dell'ESA e dell'Agenzia spaziale russa, nonché rappresentanti del mondo industriale di ambedue le parti. Secondo il relatore esistono grandi possibilità di cooperazione che possono risultare vantaggiose per entrambi le parti.

4.   L'aspetto politico

Nel preparare la sua risoluzione sul futuro della politica spaziale europea il Parlamento europeo dovrà sicuramente riflettere a lungo e concentrarsi sul processo decisionale riguardante la politica dello spazio e sulle ripercussioni delle misure in discussione. Esso dovrà sollevare l'importante problema delle basi giuridiche su cui poggerà la futura politica spaziale europea.

Il relatore desidera identificare due dei maggiori quesiti sollevati dalla comunicazione che a suo parere meritano un attento esame:

4.1.   Quale forma prenderà la collaborazione della UE con l'ESA?

Essenza del problema è se l'ESA continuerà ad esistere nella sua forma attuale o se diventerà l'Agenzia spaziale dell'Unione europea. Nonostante l'assorbimento dell'ESA da parte delle istituzioni UE presenti vantaggi precisi per l'esecuzione della sua politica, non dobbiamo dimenticare che esistono membri dell'ESA che non sono membri dell'UE.

Un altro importantissimo aspetto è l'orientamento dell'ESA. Qualora essa divenga un'istituzione UE il suo orientamento può spostarsi verso applicazioni pratiche e le attività fondamentali di ricerca potrebbero non essere più perseguite con lo stesso vigore di adesso, nonostante l'enfasi data dalla relazione della Commissione alla promozione della ricerca scientifica.

Infine dobbiamo affrontare il problema se la UE sia pronta a assumersi il finanziamento dell'ESA che per adesso è assicurato dal contributo dei suoi Stati membri.

4.2.   Quale deve essere il contenuto delle iniziative GMES?

Sebbene l'importanza del monitoraggio spaziale dell'ambiente sia incontestabile, il documento della Commissione aggiunge una dimensione "sicurezza" che va ben oltre la prevenzione e/o l'individuazione di catastrofi naturali o provocate dall'uomo. Essa infatti ha chiaramente un aspetto militare, che comporta servizi di raccolta di dati di intelligence e osservazioni, per cui rappresenterà un primo passo verso attività militari spaziali UE.

  • [1] GU C 224 del 17 luglio 1998, pag. 1.

PARERE DELLA COMMISSIONE PER LA POLITICA REGIONALE, I TRASPORTI E IL TURISMO

30 aprile 2001

destinato alla commissione per l'industria, il commercio estero, la ricerca e l'energia

sulla comunicazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento europeo dal titolo “L’Europa e lo spazio: comincia un nuovo capitolo”

(COM(2000) 597 – C5‑0146/2001– 2001/2072(COS))

Relatore per parere: Luís Queiró

PROCEDURA

Nella riunione del 21 novembre 2000 la commissione per la politica regionale, i trasporti e il turismo ha nominato relatore per parere Luís Queiró.

Nelle riunioni del 5 febbraio e 25 aprile 2001 ha esaminato il progetto di parere.

Nell'ultima riunione indicata ha approvato le conclusioni in appresso con 40 voti favorevoli, 2 contrari e 6 astensioni.

Erano presenti al momento della votazione Konstantinos Hatzidakis (presidente), Rijk van Dam (vicepresidente), Emmanouil Mastorakis (vicepresidente), Luís Queiró (relatore per parere), Sir Robert Atkins, Emmanouil Bakopoulos, Carlos Bautista Ojeda (in sostituzione di Reinhold Messner a norma dell'articolo 153, paragrafo 2, del regolamento), Rolf Berend, Philip Charles Bradbourn, Felipe Camisón Asensio, Gerard Collins, Danielle Darras, Garrelt Duin, Alain Esclopé, Giovanni Claudio Fava, Jacqueline Foster, Jean-Claude Fruteau (in sostituzione di John Hume), Robert Goodwill (in sostituzione di Ingo Schmitt), Mathieu J.H. Grosch, Ewa Hedkvist Petersen, Mary Honeyball, Marie Anne Isler Béguin (in sostituzione di Camilo Nogueira Román), Juan de Dios Izquierdo Collado, Georg Jarzembowski, Dieter-Lebrecht Koch, Giorgio Lisi, Sérgio Marques, Manuel Medina Ortega (in sostituzione di Joaquim Vairinhos a norma dell'articolo 153, paragrafo 2, del regolamento), Erik Meijer, Rosa Miguélez Ramos, Francesco Musotto, Juan Ojeda Sanz, Josu Ortuondo Larrea, Wilhelm Ernst Piecyk, Giovanni Pittella (in sostituzione di Demetrio Volcic), Samuli Pohjamo, Alonso José Puerta, Reinhard Rack, Carlos Ripoll i Martínez Bedoya, Isidoro Sánchez García, Gilles Savary, Dana Rosemary Scallon, Agnes Schierhuber (in sostituzione di Margie Sudre), Brian Simpson, Renate Sommer, Robert William Sturdy (in sostituzione di Karla M.H. Peijs a norma dell'articolo 153, paragrafo 2, del regolamento), Hannes Swoboda (in sostituzione di Ulrich Stockmann), Ari Vatanen, Christian Ulrik von Boetticher (in sostituzione di Francis Decourrière) e Mark Francis Watts.

BREVE GIUSTIFICAZIONE

L’EUROPA E LO SPAZIO

INTRODUZIONE

1.   La comunicazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento europeo dal titolo “L’Europa e lo spazio: comincia un nuovo capitolo” fa seguito alla risoluzione del Parlamento europeo del 18 maggio 2000 e alla richiesta del Consiglio “Ricerca” dell’Unione europea. Nella sua risoluzione del 18 maggio 2000 il Parlamento europeo ha accolto favorevolmente il documento di lavoro della Commissione intitolato “Verso un approccio europeo coerente per lo spazio” e ha ribadito il suo sostegno alla creazione di un sistema mondiale di navigazione satellitare a forte partecipazione europea, vale a dire il sistema GALILEO. Il documento di lavoro della Commissione è stato elaborato in seguito alla richiesta avanzata dal Consiglio alla Commissione di elaborare una strategia europea coerente per lo spazio in stretta cooperazione con l’Agenzia spaziale europea. Tale cooperazione sarebbe altresì un aspetto chiave dell’applicazione di questa strategia (COM(2000) 597 def.).

2.   La comunicazione in esame pone l’accento sull’importanza che riveste, per una strategia europea, il ruolo che svolgono e che svolgeranno i satelliti nell’ambito dei sistemi di comunicazione, dei sistemi di osservazione e dei sistemi di navigazione e posizionamento. Quest’ultimo ha, ovviamente, un'importanza primordiale per i trasporti e i servizi connessi.

L’IMPATTO / LE AZIONI DA PREVEDERE

3.   L’impatto economico e sociale dell’applicazione di questa strategia sarà considerevole. Il volume di affari dei mercati connessi ai satelliti nel 2002 è attualmente stimato tra i 67 e i 104 miliardi di euro. In questo contesto, GALILEO rappresenterà la pietra miliare per i sistemi di navigazione e posizionamento europei. GALILEO, un sistema di almeno venti satelliti, sarà utilizzato, tra l’altro, per i sistemi di navigazione, la gestione del traffico e del parco veicoli, il rintracciamento (tracking), la sorveglianza e le applicazioni di emergenza. Il suo costo totale è stimato a 3 miliardi di euro. Le fasi di test e di convalida del dispiegamento di GALILEO sarebbero parte integrante della strategia spaziale europea. Il vostro relatore rammenta la necessità di garantire la compatibilità e l'interoperabilità, soprattutto per quanto riguarda le frequenze utilizzate, tra GALILEO, GPS (sistema americano) e GLONASS (sistema russo).

4.   Nella sua comunicazione la Commissione non propone un piano dettagliato di programmazione delle attività spaziali per i prossimi anni. La Commissione intende piuttosto creare le condizioni politiche e regolamentari e svolgere un ruolo di coordinamento e di animazione. La Commissione ritiene essenziale mettere a punto un accordo operativo con l’Agenzia spaziale europea per poter lavorare insieme all’attuazione di questa strategia. È prevista la creazione di una task force congiunta, che dovrà presentare i risultati dei suoi lavori entro dicembre 2001. La task force stimolerà la riflessione su un possibile quadro unificato nell’ambito del quale gli Stati membri potrebbero, a intervalli regolari, rivedere la strategia e la sua applicazione. Elaborerà proposte di accordi quadro per la gestione dei progetti comuni.

I GRANDI OBIETTIVI

5.   La Commissione ritiene che la strategia spaziale debba perseguire tre grandi obiettivi:

  • -consolidare le basi delle attività spaziali;
  • -approfondire le conoscenze scientifiche e
  • -coglierne i vantaggi per i mercati e la società per mezzo di uno sfruttamento delle competenze tecniche orientato alla domanda.

L’elemento nuovo è il terzo, che dovrà essere facilitato dalla strategia generale e dalla cooperazione con l’ESA.

6.   Il controllo e la valutazione dell’azione saranno effettuati sulla base di una relazione annuale sullo stato di avanzamento dell’attuazione della strategia con l’ESA e la proposta di un dispositivo permanente che consenta un riesame periodico della strategia e la sua attuazione.

CONCLUSIONI

7.   La commissione per la politica regionale, i trasporti e il turismo invita la commissione per l'industria, il commercio estero, la ricerca e l'energia, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti elementi:

7.1.   approva l’elaborazione di una strategia europea coerente per lo spazio e sottolinea l’importanza che riveste una collaborazione stretta ed efficace tra la Commissione e l’Agenzia spaziale europea su questa iniziativa;

7.2.   sottolinea, in questo contesto, l’obiettivo di coglierne i vantaggi per i mercati e la società per mezzo di uno sfruttamento delle competenze tecniche della comunità spaziale orientato alla domanda;

7.3.   accoglie favorevolmente la creazione di una task force congiunta della Commissione e dell’ESA che elaborerà proposte di accordi quadro per la gestione dei progetti comuni;

7.4.   auspica che l'Europa avvii una riflessione sul ruolo che potrebbero svolgere nella sua politica spaziale i programmi di cooperazione con altre potenze spaziali sul piano scientifico, tecnologico, industriale ed economico, come la nuova stazione orbitale internazionale;

7.5.   auspica che la task force ESA/Commissione avvii una riflessione con tutte le parti industriali interessate su una politica europea di vettori, alla luce delle nuove esigenze del mercato, della comparsa di nuove potenze spaziali e degli attuali sviluppi delle gamme di vettori concorrenti;

7.6.   constata che il progetto GALILEO sarà inquadrato nella strategia europea proposta dalla Commissione e ribadisce l’importanza di GALILEO per i trasporti;

7.7.   sottolinea l'interesse che riveste il progetto GPMS per la sicurezza globale in generale e per la sicurezza europea in particolare e ritiene che il suo sviluppo debba essere proseguito e debba andare di pari passo con quello di GALILEO;

7.8.   chiede che il Parlamento europeo sia regolarmente informato dei progressi compiuti e, in particolare, riceva la relazione annuale sullo stato di avanzamento dell’applicazione della strategia con l’ESA.

7.9.   auspica che l'attuale ripensamento della politica spaziale europea conduca a un Libro bianco che dovrebbe presentare i grandi obiettivi della politica da attuare a medio e a lungo termine;

7.10   sottolinea l'importanza della compatibilità di GALILEO con GPS e GLONASS.

PARERE DELLA COMMISSIONE PER GLI AFFARI ESTERI, I DIRITTI DELL'UOMO, LA SICUREZZA COMUNE E LA POLITICA DI DIFESA

22 novembre 2001

destinato alla commissione per l'industria, il commercio estero, la ricerca e l'energia

sulla comunicazione della Commissione “L’Europa e lo spazio: comincia un nuovo capitolo”

(COM(2000) 597 – C5-0146/2001 – 2001/2072 (COS))

Relatore per parere: Ioannis Souladakis

PROCEDURA

Nella riunione del 20 marzo 2001 la commissione per gli affari esteri, i diritti dell'uomo, la sicurezza comune e la politica di difesa ha nominato relatore per parere Ioannis Souladakis.

Nelle riunionidel 5 novembre e del 21 novembre 2001 ha esaminato il progetto di parere.

Nell'ultima riunione indicata ha approvato le conclusioni in appresso all'unanimità con 2 astensioni.

Erano presenti al momento della votazione Elmar Brok(presidente), Baroness Nicholson of Winterbourne (vicepresidente), Ioannis Souladakis (relatore), Alexandros Baltas, Gérard Caudron (in sostituzione di Rosa M. Díez González), Véronique De Keyser, Pere Esteve, Giovanni Claudio Fava (in sostituzione di Klaus Hänsch), Glyn Ford (in sostituzione di Linda McAvan, a norma dell'articolo 153, paragrafo 2, del regolamento), Michael Gahler, Jas Gawronski, Bertel Haarder, Efstratios Korakas,Hanja Maij-Weggen (in sostituzione di Arie M. Oostlander), Hugues Martin, Philippe Morillon, Pasqualina Napoletano, Raimon Obiols i Germà, José Pacheco Pereira, Doris Pack (in sostituzione di Alfred Gomolka), Jacques F. Poos, Jannis Sakellariou, Jacques Santer, Amalia Sartori, Jürgen Schröder, Elisabeth Schroedter, Ioannis Souladakis, Hannes Swoboda, Johan Van Hecke, Demetrio Volcic (in sostituzione di Magdalene Hoff) e Christos Zacharakis.

BREVE GIUSTIFICAZIONE

Osservazioni sulla comunicazione della Commissione

1.   Per il vostro relatore, il testo della Commissione, che confonde strategia dello spazio e modalità tecniche di attuazione di tale politica, dovrebbe essere più conciso e comprendere soltanto la strategia riguardante il programma spaziale, e non le modalità tecniche per cambiarla.

2.   Il testo in parola, elaborato dalla Commissione d’intesa con l’ESA, attribuisce un’importanza limitata all’impiego dello Spazio per la sicurezza internazionale e si articola intorno a tre obiettivi:

-   “consolidare le basi dell’attività spaziale”

-   “approfondire le conoscenze scientifiche per una migliore comprensione del nostro pianeta”

-   “cogliere i vantaggi per i mercati e la società”.

Il relatore per parere vorrebbe aggiungere un ulteriore punto:

  • -rafforzare l’attuazione della PESC in tale settore per garantire una presenza europea nell’impiego dello spazio, specialmente dopo i tragici eventi dell’11 settembre 2001.

3.   Il tema della PESC è compreso soltanto nel terzo obiettivo del documento relativo alla strategia e subisce un’ulteriore limitazione nell’analisi dello stesso obiettivo, dato che la PESC viene ricollegata esclusivamente all’ambito tematico della “osservazione- cambiamento globale”, ignorando che le telecomunicazioni satellitari, il sistema di posizionamento e navigazione e le informazioni ottenute grazie agli strumenti satellitari costituiscono un requisito indispensabile per lo sviluppo di una politica europea in materia di sicurezza e pertanto si collocano nell’ambito della PESC. Ciò nonostante lo stesso testo ammette che le azioni europee finora svolte nel settore dello Spazio hanno riguardato in notevole misura i due primi obiettivi e sottolinea altresì che esistono possibilità tecniche per conseguire tutti e tre gli obiettivi.

4.   Il minore interesse mostrato per la PESC è dovuto con ogni probabilità al fatto che:

  • -la PESC si trova tuttora in una fase di elaborazione,
  • -l’autore principale del documento è l’ESA che, data la sua missione, annette una maggiore importanza al rapporto tra la ricerca e l’industria.

5.   Il relatore ritiene che l’organo più competente per le questioni satellitari connesse ai problemi della sicurezza sia il centro satellitare dell'UEO che a partire dal 2002 fungerà da servizio dell’Unione europea. A causa di questo periodo di transizione che si protrarrà fino alla fine del 2001, non ci si è avvalsi opportunamente del Centro satellitare dell'UEO nella messa a punto delle questioni di sua competenza né per quanto riguarda il suddetto testo né la Task Force comune.

6.   Il relatore per parere ritiene che la futura relazione sulla Politica Spaziale Europea debba diventare il documento principale su cui l’UE deve basarsi per progettare le sue attività spaziali. Nelle sue delibere sulla messa a punto di una chiara Politica Spaziale Europea, l’UE dovrebbe tener conto degli attuali programmi pluriennali della commissione ONU sull’impiego pacifico dello Spazio e della commissione per il disarmo come pure dell’esperienza acquisita in tale settore dall'UEO.

Verso una Politica Spaziale Europea

7.   Troppi sono stati i singoli progetti spaziali nazionali, intrapresi forse anche per motivi di prestigio nazionale, che non sono stati capaci a sviluppare i servizi di cui effettivamente necessita l'UE. L’Europa ha bisogno di un’unica ma efficace capacità spaziale per gli aspetti sia civili che della sicurezza, ma ciò implica la necessità di investire in modo congruo in infrastrutture e formazione.

8.   La volontà o capacità di coinvolgere paesi terzi con infrastrutture spaziali proprie (ad esempio India o Cina) nei nostri progetti spaziali non può che dare risultati positivi soprattutto in termini di rafforzamento delle relazioni con tali paesi.

9.   La militarizzazione dello Spazio ha un senso ben preciso che scaturisce dai divieti del plurilaterale Outer Space Treaty (1966) e dalla lunga prassi consuetudinaria. Corollario di ciò è che l’impiego dei satelliti per applicazioni militari è legittimo. La componente spaziale della NMD è qualcosa di diverso ed è certamente vietata dato che il trattato bilaterale sovietico-americano ABM (1972) vieta la difesa contro missili balistici a partire dallo spazio (la difesa è infatti consentita soltanto da sistemi ubicati a terra). Gli USA desiderano infatti impiegare i satelliti non soltanto per le preallerte (anche ciò è del resto vietato in modo specifico dal trattato ABM e non dall’Outer Space Treaty), ma anche per il rintracciamento dei missili. È evidente che la posizione dell’UE è corretta per quanto riguarda l’NMD, ma ciò non ha alcun rapporto con l’impiego dei sistemi satellitari per lo svolgimento delle missioni Petersberg (prevenzione dei conflitti/gestione delle crisi) dell’UE.

10.   Con l’(imminente) integrazione dell’UEO nell’UE e le iniziative volte a sviluppare una PESCD, la capacità spaziale potrà risultare estremamente efficace ad esempio quando si prendono decisioni per la progettazione e il monitoraggio delle missioni Petersberg.

11.   Gli impieghi del GMES ai fini della difesa sono necessari per far fronte alle esigenze dell’UE. Per quanto riguarda GALILEO, bisognerà sottolineare il punto di vista della Presidenza francese dello scorso anno, secondo cui non si possono escludere le applicazioni di GALILEO ai fini della difesa. Il vasto impiego che finora è stato fatto del GPS per applicazioni militari (Golfo Persico, Kosovo) ha mostrato la grandissima importanza della navigazione satellitare per lo svolgimento delle operazioni militari stesse. Del resto uno degli argomenti principali addotti per sviluppare GALILEO (cfr. COM(1999)54 def./Commissione europea/10 febbraio 1999) è che la sovranità e la sicurezza nazionale degli Stati europei non possono dipendere dai sistemi militari di altri paesi, ad esempio, dal GPS americano e dal russo GLONASS. L’eventuale esclusivo impiego civile o commerciale di GALILEO invalida il motivo addotto per giustificare la creazione del sistema in quanto mantiene l’attuale situazione di dipendenza dai sistemi militari esteri, che per l’UE è inaccettabile.

12.   L’UE necessita di un’infrastruttura autonoma (sistemi di navigazione e posizionamento via satellite) per la propria sicurezza specie in caso di emergenza. Questa capacità deve trovare l’appoggio di tutti gli Stati membri.

CONCLUSIONI

La commissione per gli affari esteri, i diritti dell'uomo, la sicurezza comune e la politica di difesa invita la commissione per l'industria, il commercio estero, la ricerca e l'energia, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti elementi:

1.   sottolinea la necessità per l’UE di dichiarare con chiarezza che l'uso dello spazio deve perseguire soltanto obiettivi di pace nell'interesse dell'umanità;

2.   Le attività degli Stati per quanto riguarda l'accesso, l'esplorazione e l'uso dello Spazio dovrebbero essere svolte nel rispetto del diritto internazionale;

3.   ritiene fermamente che la non proliferazione delle armi e tutte le azioni volte a evitare la corsa agli armamenti nello Spazio debbano costituire il principio guida della politica spaziale dell’UE;

4.   plaude al fatto che nel documento della Commissione e dell’ESA si presti attenzione alla necessità di futuri accordi organizzativi per favorire la cooperazione internazionale e, pur riconoscendo la validità della collaborazione con la Russia e gli USA, auspica fortemente una collaborazione con paesi non facenti parte dell’UE in possesso di infrastrutture spaziali, quali l’India, la Cina e il Brasile, il che non può che accrescere i benefici economici e rafforzare le nostre relazioni con tali paesi;

5.   plaude al fatto che l'UE riconosca l'importanza dello Spazio pur sottolineando che senza un’adeguata, indipendente e affidabile infrastruttura spaziale, l’UE potrebbe incontrare crescenti difficoltà nell’esecuzione di talune delle sue operazioni quali, ad esempio, il trasporto di merci pericolose attraverso i continenti, la sicurezza aerea, il monitoraggio dell’aiuto umanitario, l'esecuzione delle missioni Petersberg, l’attuazione della PESC;

6.   sottolinea la necessità per l’UE di portare ad adeguati livelli i fondi destinati alla ricerca spaziale e alle attività spaziali, in modo che l’Europa possa disporre di infrastrutture spaziali d’alta qualità e indipendenti per far fronte alle sue attuali e future esigenze;

7.   sottolinea pertanto il fatto che lo Spazio può svolgere una funzione chiave nell’attuazione della PESC; in tale contesto chiede al Consiglio e alla Commissione di fornire ulteriori chiarimenti circa le implicazioni dualistiche (civile-militare) dell’integrazione del Centro satellitare UEO nell’UE;

8.   ritiene che se desidera svolgere un ruolo internazionale determinante e pervenire a risultati apprezzabili nel settore spaziale, l’Europa dovrebbe consapevolmente decidere di adeguare i suoi programmi di sviluppo spaziale alle esigenze europee e alla posizione dell’Europa sulla scena internazionale;

9.   raccomanda di integrare l’attuale politica spaziale dell’UEO e di tener conto, nella formulazione della PSE, delle conclusioni cui sono giunte le competenti commissioni ONU; raccomanda altresì che si proceda a un esame più approfondito del modo in cui l’EU possa cooperare meglio con l’Agenzia spaziale europea alla luce del suo attuale ruolo, che non è istituzionale (UE), ma semiprivato;

10.   ritiene fermamente che i sistemi spaziali dell’UE diventeranno parte del suo “patrimonio” e che l’UE dovrà mantenere diritti indipendenti di accesso e operatività nello spazio con il normale funzionamento dei suoi oggetti spaziali;

11.   chiede all’UE di esaminare, insieme ai suoi partner internazionali, la possibilità di elaborare un trattato che vieti l’esistenza di armi nello spazio e garantisca la protezione dei satelliti. (Il problema della protezione dei satelliti, la protezione necessaria per il loro regolare funzionamento e l'elaborazione di un adeguato codice di comportamento internazionale rivestono un particolare interesse per l'UE).