RELAZIONE sulla quota di fonti energetiche rinnovabili nell’Unione europea e le proposte di azioni concrete

6.7.2005 - (2004/2153(INI))

Commissione per l’industria, la ricerca e l’energia
Relatore: Claude Turmes


Procedura : 2004/2153(INI)
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A6-0227/2005
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PROPOSTA DI RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO

sulla quota di fonti energetiche rinnovabili nell’Unione europea e le proposte di azioni concrete

(2004/2153(INI))

Il Parlamento europeo,

–   vista la comunicazione della Commissione sulla quota di fonti energetiche rinnovabili nell’UE (COM(2004)0366),

–   vista la direttiva 2001/77/EC del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 settembre 2001, sulla promozione dell’energia elettrica prodotta da fonti energetiche rinnovabili nel mercato interno dell’elettricità[1],

–   vista la direttiva 2003/30/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, dell’8 maggio 2003, sulla promozione dell’uso dei biocarburanti o di altri carburanti rinnovabili nei trasporti[2],

–   visto il Libro bianco per una strategia e un piano di azione della Comunità “Energia per il futuro: le fonti energetiche rinnovabili” (COM(1997)0599),

–   vista la propria risoluzione del 1° aprile 2004 sulla Conferenza internazionale sulle energie rinnovabili (Bonn, giugno 2004)[3],

–   visto l’articolo 45 del suo regolamento,

–   visti la relazione della commissione per l’industria, la ricerca e l’energia e i pareri della commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare e della commissione per l’agricoltura e lo sviluppo rurale (A6‑0227/2005),

A. considerando che il consumo di energia a livello globale continuerà ad aumentare rapidamente,

B.  sottolineando che la recente riforma della politica agricola (PAC) ha introdotto aiuti destinati a incoraggiare le colture energetiche,

C. considerando che occorre far rilevare con maggiore forza alla Commissione che gli obiettivi ambientali devono essere realizzati in misura maggiore di quanto non sia attualmente il caso in tutto il territorio della Comunità,

1.  accoglie con favore la summenzionata comunicazione della Commissione e incoraggia quest’ultima a continuare a sviluppare una strategia ambiziosa e al tempo stesso realistica nel campo delle energie rinnovabili;

2.  riconosce l’importanza eccezionale delle energie rinnovabili, accanto all’efficacia energetica e alla conservazione dell’energia, non solo per contrastare il deterioramento della salute e dell’ambiente e per garantire uno sviluppo sostenibile che risponda agli obiettivi climatici europei, ma anche per contribuire all’innovazione e allo sviluppo regionale e nazionale, alle opportunità commerciali e alla creazione di posti di lavoro in linea con l’agenda di Lisbona;

3.  sottolinea inoltre che le energie rinnovabili, associate alle misure di conservazione dell’energia, riducono la dipendenza dell’Europa dalle importazioni di energia, diminuendo in tal modo i rischi politici ed economici legati a tali importazioni;

21 fonti energetiche rinnovabili per il XXI secolo

4.  riconosce il potenziale offerto da un’ampia gamma di oltre 21 fonti energetiche rinnovabili, che coprono in linea di principio non solo tutte le aree geografiche ma anche tutti i relativi usi energetici;

5.  riconosce che le fonti energetiche rinnovabili rappresentano il settore dell’industria energetica in più rapida crescita in Europa e nel mondo, con un tasso di crescita superiore al 20% annuo per quanto riguarda l’energia eolica e l’energia fotovoltaica solare, e che lo sviluppo delle tecnologie per le fonti energetiche rinnovabili ha creato oltre 300.000 posti di lavoro;

6.  prende atto delle consistenti riduzioni dei prezzi ottenute per le diverse tecnologie energetiche rinnovabili, in taluni casi fino al 50% nel giro di quindici anni, ma osserva che si devono conseguire ulteriori riduzioni dei prezzi, il che richiederà l’offerta di forti incentivi;

7.  attende l’annunciato piano d’azione sulla biomassa, una più intensa promozione delle centrali termiche solari nel sud dell’Unione europea e un grande progetto coordinato per l’energia eolica nel Mare del Nord, al fine di sostenere il rapido potenziamento di tali fonti energetiche rinnovabili;

8.  si compiace del fatto che l’Unione europea sia divenuta un leader mondiale in gran parte delle tecnologie energetiche rinnovabili, grazie agli sforzi compiuti da alcuni Stati membri, e chiede che vengano adottate nuove iniziative e nuove direttive a livello di Unione europea;

9.  riconosce il potenziale delle biomasse che deve essere sfruttato mediante un approccio sistemico per quanto riguarda l’uso e il mantenimento integrato del territorio;

L’obiettivo del 25% entro il 2020: preparare l’Unione europea a diventare leader mondiale sul mercato delle energie rinnovabili

10. sottolinea l’importanza di fissare obiettivi vincolanti per il 2020 al fine di trasmettere agli operatori del mercato, quali le grandi imprese energetiche e la comunità finanziaria, come pure ai responsabili politici nazionali, il chiaro segnale che le fonti energetiche rinnovabili rappresentano l’energia del futuro per l’Unione europea e sono parte della sua strategia ambientale e industriale;

11. invita la Commissione a continuare a monitorare rigorosamente il rispetto degli obiettivi nazionali indicativi da parte degli Stati membri e a dedicarsi all’elaborazione di una strategia a medio termine dell’Unione europea relativa alle fonti energetiche rinnovabili per il periodo successivo al 2010; ritiene altresì che si debba procedere a una valutazione dettagliata riguardante i progressi nella realizzazione degli obiettivi per il 2010, il rapporto costi/benefici per i consumatori finali (incluso il calcolo dei costi esterni) e, infine, i progressi realizzati nel miglioramento dell’efficienza energetica;

12. ricorda la summenzionata risoluzione del 1° aprile 2004, con la quale un’ampia maggioranza dei deputati ha chiesto di fissare l’obiettivo del 20% per le energie rinnovabili sul consumo energetico complessivo nell’Unione europea entro il 2020;

13. segnala che nuovi studi, in particolare quelli che tengono conto degli scenari relativi all’efficienza energetica per tutti i settori, dimostrano che, in presenza di condizioni più favorevoli per le energie rinnovabili e l’efficienza energetica, l’obiettivo minimo del 25% è fattibile;

14. chiede pertanto alla Commissione di elaborare scenari per l’efficienza della domanda che permettano di raggiungere l’obiettivo relativo al cambiamento climatico globale di limitare l’aumento della temperatura mondiale a 2°C sopra il livello preindustriale e di offrire una base più favorevole per la fissazione di obiettivi a lungo termine per le energie rinnovabili;

15. constata che un approccio più sistemico alle politiche energetiche, che integri e acceleri, anche mediante maggiori incentivi, il potenziale di conservazione energetica, efficienza energetica e fonti energetiche rinnovabili su larga scala, permetterebbe alle fonti energetiche rinnovabili di coprire, entro il 2020, una quota pari al 25% del consumo energetico complessivo dell’Unione europea;

16. riconosce che il settore forestale costituisce una fonte non sfruttata che può svolgere un ruolo vitale non solo nello sviluppo e nell’espansione del mercato della biomassa, ma anche nell’avvicinare la fonte energetica al consumatore;

17. osserva che al fine di disporre dei necessari indicatori per mercati dell’energia altamente differenziati, quali l’elettricità, i carburanti per i trasporti e il settore del riscaldamento e del raffreddamento, l’obiettivo dell’Unione europea deve essere articolato per settori e obiettivi nazionali, in modo che possano essere create condizioni più paritarie e anche economicamente più attraenti per gli investimenti nella ricerca e nell’utilizzo dell’energia rinnovabile; chiede pertanto alla Commissione di definire obiettivi vincolanti per ciascuno di questi tre settori;

18. ritiene che, in generale, gli incentivi sotto forma di tagli fiscali costituiscano un modo efficace di promuovere le energie rinnovabili; incoraggia gli Stati membri a fare ricorso a tali strumenti; esorta la Commissione a eliminare tutti gli ostacoli a tale azione da parte degli Stati membri;

Riscaldamento e raffreddamento: un mercato importante per le energie rinnovabili a basse temperature

19. ritiene che il riscaldamento e il raffreddamento degli edifici rappresenti circa il 40% dell’intero utilizzo energetico nell’Unione europea e insiste per l’adozione di un approccio sistemico che integri le migliori tecnologie disponibili di riduzione della domanda di riscaldamento e raffreddamento con l’energia a bassa densità derivante da fonti rinnovabili a bassa temperatura o da unità di cogenerazione o trigenerazione;

20. si compiace dei progressi realizzati nella progettazione energetica dei nuovi edifici, che permettono, grazie all’integrazione dell’architettura solare, dell’isolazione e delle fonti energetiche rinnovabili, di realizzare edifici con un basso consumo energetico, a energia passiva o addirittura “plus energy”, vale a dire edifici che nell’arco di un anno producono più energia di quanta ne consumino;

21. evidenzia i consistenti guadagni di produttività che potrebbero derivare da una maggiore integrazione della conservazione energetica e delle energie rinnovabili per i materiali per l’edilizia prefabbricati, quali tetti e facciate;

22. sottolinea il potenziale commerciale delle fonti energetiche rinnovabili, quali la biomassa e l’energia geotermica, per il settore in crescita del teleriscaldamento e del teleraffreddamento, visto che esse producono energia verde e utilizzano l’energia “residuale” a bassa temperatura per riscaldare o raffreddare gli edifici;

23. evidenzia il potenziale offerto dalle reti di teleriscaldamento e teleraffreddamento che, in quanto infrastrutture, consentono di utilizzare e combinare in modo ottimale un ampio spettro di input energetici privi di carburanti fossili: calore in eccedenza risultante dalla produzione di energia, diverse forme di calore rinnovabile (ossia energia geotermica, riscaldamento/raffreddamento da acque marine di profondità o acque lacustri), nonché calore risultante dall’incenerimento dei rifiuti e/o da processi industriali;

24. fa presente che gli investimenti in edilizia abitativa sostenibile richiedono un investimento iniziale più elevato ma riducono i costi di funzionamento degli edifici; sottolinea che è necessario che le società di servizi di efficienza energetica (ESCO) colmino il divario investitore-utilizzatore e chiede alle istituzioni dell’Unione europea di utilizzare la proposta di direttiva concernenti l’efficienza degli usi finali dell’energia e i servizi energetici per creare un mercato stabile per questo tipo di investimenti;

25. invita la Commissione a estendere, per quanto riguarda l’efficienza energetica globale e l’impiego di fonti energetiche rinnovabili, l’attuale direttiva relativa all’edilizia[4] a tutti gli edifici commerciali con una superficie superiore ai 250 m² e a presentare una proposta di direttiva relativa all’utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili nel settore del riscaldamento e del raffreddamento;

26. chiede alla Commissione di collaborare con gli Stati membri per introdurre, al più tardi entro il 2012, norme edilizie minime per tutte le abitazioni private, basate sugli standard relativi all’energia passiva (inferiori ai 10 kW/m²);

27. invita la Commissione e il Consiglio Ecofin ad adottare misure rapide ed efficaci per eliminare le sovvenzioni alle energie nocive per l’ambiente nel settore del riscaldamento e del raffreddamento; chiede agli Stati membri di ricorrere a incentivi efficaci sotto forma di tagli fiscali per promuovere l’utilizzo di energie rinnovabili nel settore del riscaldamento e del raffreddamento e chiede alla Commissione di eliminare tutti gli ostacoli esistenti in tale ambito;

Elettricità: ottenere condizioni di mercato eque per la produzione di elettricità a partire da fonti rinnovabili

28. ricorda l’obiettivo del 21% per la quota di fonti energetiche rinnovabili sul mix energetico complessivo dell’Unione europea, previsto dalla direttiva 2001/77/CE;

29. ricorda che tale obiettivo rappresenta una percentuale del consumo energetico totale e invita tutte le istituzioni dell’Unione europea a non dimenticare l’enorme potenziale esistente per ridurre il consumo di elettricità attraverso politiche attive per quanto riguarda le apparecchiature elettriche e le attrezzature per ufficio;

30. osserva che la Commissione accoglie favorevolmente il fatto che alcuni Stati membri, in particolare la Germania e la Spagna, hanno introdotto un quadro politico adeguato per conseguire i rispettivi obiettivi nazionali, e constata che altri governi non riusciranno probabilmente a rispettare gli impegni assunti al riguardo; esorta la Commissione a utilizzare tutte le possibilità offerte dalla direttiva 2001/77/CE per fissare obiettivi nazionali vincolanti;

31. chiede alla Commissione di integrare nella sua relazione 2005 sulla direttiva 2001/77/CE ulteriori disposizioni sulla rimozione di tutti gli ostacoli (ad esempio di tipo amministrativo e politico) nonché su un accesso equo e libero alla rete e tariffe non discriminatorie, che attualmente impediscono lo sviluppo di fonti rinnovabili di elettricità in numerosi Stati membri;

32. fa notare che parte della produzione di elettricità ricavata da tecnologie rinnovabili, in particolare l’energia fotovoltaica, è tuttora molto costosa; incoraggia la Commissione e gli Stati membri a promuovere misure atte a ridurre il costo soprattutto mediante la ricerca e lo sviluppo e a delineare incentivi al fine di continuare il miglioramento della tecnologia e la riduzione dei costi;

33. osserva che la Commissione ha indicato come elevati gli ostacoli amministrativi, di cui all’articolo 6, paragrafo 1, della direttiva 2001/77/CE, individuati in numerosi Stati membri ed esorta la Commissione ad adottare misure contro tali Stati membri;

34. constata che la Commissione ha altresì rilevato che un accesso non equo alla rete blocca l’ulteriore sviluppo dei progetti in ambito di elettricità rinnovabile in numerosi Stati membri; chiede alla Commissione di controllare rigorosamente l’applicazione dell’articolo 7 della direttiva 2001/77/CE e di adottare misure contro tali Stati membri;

35. rileva che nel mercato dell’energia elettrica non esistono tuttora condizioni concorrenziali uguali tra i fornitori energetici storici con struttura monopolistica e i piccoli e medi offerenti di fonti energetiche rinnovabili e invita la Commissione a tenere in considerazione tale circostanza, tra l’altro nel suo riesame della direttiva 2001/77/CE;

36. esorta gli Stati membri a continuare a sviluppare strategie e strutture nazionali per la promozione delle energie rinnovabili, con l’obiettivo di ridurre gli ostacoli amministrativi a livello di programmazione e di rilascio di licenze, di agevolare l’accesso alla rete e di offrire una garanzia d’origine, nonché di mantenere la stabilità della rete e di rivedere gli aiuti dannosi sotto il profilo ambientale;

37. esorta la Commissione e il Consiglio a considerare il principio “chi inquina paga” e l’internalizzazione dei costi esterni per quanto riguarda tutte le fonti energetiche;

38. osserva che lo sviluppo dell’energia eolica in alcuni paesi europei è stato impressionante, con oltre 34.600 MW di capacità installata alla fine del 2004, superando in tal modo tutte le previsioni, e si rammarica del fatto che il potenziale di produzione di energia da biomassa non è stato pienamente sviluppato come previsto; si compiace a tale riguardo dell’annuncio da parte della Commissione di un piano d’azione sulla biomassa;

39. ricorda che il mercato dell’energia elettrica dell’Unione europea risente ancora di gravi distorsioni, quali ad esempio l’insufficienza dei requisiti in materia di separazione proprietaria, l’inefficienza dei mercati all’ingrosso, l’aumento della concentrazione di mercato, ingenti sussidi diretti e indiretti a favore di carburanti fossili e dell’energia nucleare, l’assenza di un accesso non discriminatorio a impianti di stoccaggio, fondi non riservati per lo smantellamento di impianti nucleari e la mancata internalizzazione dei costi esterni; insiste affinché la Commissione affronti tali questioni nella sua relazione sui mercati interni dell’elettricità e del gas alla fine dell’anno e proponga nuove iniziative legislative per far cessare le enormi distorsioni del mercato che penalizzano la produzione di energia rinnovabile;

40. deplora il fatto che finora l’Unione europea non abbia promosso in misura sufficiente la commercializzazione della tecnologia delle centrali termiche solari; sollecita la Commissione a contribuire a una più intensa utilizzazione del grande potenziale di detta tecnologia;

41. constata l’enorme potenziale eolico al largo delle coste del Mare del Nord e ribadisce che le istituzioni dell’Unione europea dovrebbero contribuire, per mezzo dei fondi TEN-E, a un coordinamento efficace tra i paesi che si affacciano sul Mare del Nord, sul Mar Baltico e sul Mare d’Irlanda, al fine di integrare tali potenziali nella rete europea ai costi il più bassi possibile; rileva che nella parte meridionale del Marocco esiste tale potenziale eolico su larga scala e sollecita la Commissione ad esaminare la possibilità di un partenariato strategico con i paesi del Maghreb relativo alle energie rinnovabili;

42. chiede che, nel lungo termine, venga creato un sistema europeo di incentivi armonizzato che soddisfi i seguenti criteri e debba:

     a) contribuire alla realizzazione degli obiettivi attuali e di obiettivi futuri più ambiziosi, tenendo conto di un aumento della quota annuale delle energie rinnovabili nella produzione di elettricità, che deve essere quanto meno uguale all’aumento annuale medio registrato dall’adozione della direttiva 2001/77/CE;

     b) essere compatibile con i principi del mercato interno dell’elettricità;

     c) inserirsi in un approccio sistemico allo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili, che tenga conto delle caratteristiche delle diverse fonti energetiche rinnovabili, come pure delle diverse tecnologie e delle diversità geografiche;

     d) promuovere un utilizzo efficace delle fonti energetiche rinnovabili, essere semplice e al tempo stesso il più efficiente possibile, in particolare in termini di costi;

     e) internalizzare i costi esterni di tutte le fonti energetiche;

     f) prevedere periodi di transizione sufficienti per i regimi di aiuto nazionali al fine di mantenere la fiducia degli investitori;

     ritiene che, sulla base di tali criteri, una legislazione comunitaria uniforme sui sistemi di alimentazione europei possa avere un senso nel lungo termine, ma che possano anche venire presi in considerazione una quota o un modello di aggiudicazione di contratti qualora si possano eliminare le debolezze dei modelli attuali riscontrate in alcuni Stati membri;

Trasporti: priorità all’efficienza e poi ai carburanti rinnovabili

43. ritiene che il settore dei trasporti sia la causa della forte dipendenza da importazioni di petrolio a prezzi altamente volatili, che provoca gravi problemi di salute legati all’inquinamento atmosferico ed è responsabile della rapida crescita delle emissioni di CO2;

44. osserva che nel settore dei trasporti i guadagni in termini di efficienza dovuti a misure strutturali, quali una migliore pianificazione urbanistica e regionale, il passaggio ad altri modi di trasporto per le merci e i passeggeri e il graduale innalzamento delle norme di efficienza energetica per i veicoli e gli aeroplani, sono cruciali e complementari rispetto alle strategie relative ai carburanti rinnovabili;

45. esorta la Commissione a utilizzare i risultati delle analisi dell’impatto ambientale dei carburanti (il cosiddetto ciclo “well-to-wheel”) elaborati dal Centro comune di ricerca della Commissione nello studio CONCAWE;

46. si compiace della direttiva vigente sui biocarburanti[5] ma deplora che sia principalmente il denaro dei contribuenti a fornire incentivi per i biocombustibili;

47. si compiace dei considerevoli progressi realizzati nel campo dei trasporti mediante la Piattaforma europea sulla tecnologia dell’idrogeno ed esorta la Commissione e gli Stati membri a continuare a sostenere tali iniziative;

48. invita la Commissione a includere nel suo piano d’azione relativo alla biomassa l’obbligo per le società petrolifere di aumentare gradualmente la quota di carburanti prodotti a partire da biomassa;

49. sottolinea che l’etanolo come combustibile contribuirà a promuovere le zone rurali dell’Unione europea e a valorizzare le materia prime agricole; ritiene che, tenendo conto delle recenti riforme e dei tagli apportati ultimamente al sostegno finanziario (PAC, zucchero), la promozione dell’utilizzo e della produzione di etanolo per combustibile potrebbe offrire un nuovo sbocco a tale settore;

50. invita la Commissione, alla luce delle tecnologie emergenti, a sfruttare il potenziale di bioenergia e biocarburanti relativamente all’agricoltura e alla silvicoltura sostenibili e alla gestione sostenibile dei rifiuti, nel quadro della strategia sui rifiuti della PAC e dell’Unione europea;

Biomassa: il colosso dormiente tra le energie rinnovabili

51. rileva che l’utilizzo di biomassa offre molti vantaggi rispetto alle fonti energetiche convenzionali e ad alcune altre energie rinnovabili, in particolare costi relativamente contenuti, minore dipendenza a breve termine dai cambiamenti climatici, promozione di strutture economiche regionali e possibilità di fonti alternative di reddito per gli agricoltori;

52. deplora pertanto che l’enorme potenziale della biomassa nel campo delle energie rinnovabili non sia stato sfruttato, in linea con il suo potenziale tecnico, a costi abbordabili; accoglie quindi con favore l’annuncio da parte della Commissione relativo alla presentazione di un piano di azione sulla biomassa ed esorta la Commissiona a elaborare un documento ambizioso che includa proposte di misure concrete giuridicamente vincolanti;

53. chiede alla Commissione e agli Stati membri di ricorrere ai Fondi strutturali e al Fondo di coesione per promuovere l’utilizzo della biomassa;

54. chiede alla Commissione e agli Stati membri di utilizzare l’enorme potenziale del secondo pilastro della politica agricola comune (sviluppo rurale) per promuovere l’uso sostenibile della biomassa;

55. chiede alla Commissione di includere l’utilizzo efficace sotto il profilo ecologico della biomassa nelle sue priorità per i programmi specifici rientranti nel settimo Programma quadro di ricerca e sviluppo tecnologico;

56. esorta gli Stati membri a garantire che la politica d’imposizione fiscale nazionale non ostacoli lo sviluppo della produzione di biomassa;

57. esorta gli Stati membri ad esaminare i loro sistemi fiscali, ad abolire tutti gli oneri superflui a carico degli utilizzatori di biomassa e a prendere in considerazione i tagli fiscali come incentivo efficace;

58. plaude all’iniziativa della Commissione di elaborare un piano d’azione sulla biomassa; tuttavia, essendo una questione complessa e controversa, invita la Commissione ad effettuare ampie consultazioni con gli operatori pubblici e privati onde organizzare un piano di lavoro equilibrato e ambizioso per il futuro;

59. ritiene che gli sforzi a favore di un’utilizzazione più rilevante della biomassa nella produzione di energia rinnovabile conforme a metodi di produzione sostenibili non debba dispensare l’Unione europea dal proseguire le sue ricerche a favore di una migliore efficacia energetica (risparmio di energia in carburante, riscaldamento, elettricità ecc.), fonte di riduzioni degli oneri per gli agricoltori;

60. chiede che le norme concernenti la coesistenza e l’etichettatura che si applicano alla coltivazione e all’uso di OGM nella produzione alimentare siano parimenti applicate nel settore delle energie rinnovabili;

61. riconosce il contributo dato dalla PAC alla produzione di energie rinnovabili, attraverso la biomassa e i biocarburanti, e sollecita a incoraggiare il loro ulteriore sviluppo e la loro utilizzazione; ritiene indispensabile rafforzare le possibilità di cofinanziamento dei progetti d’investimento a titolo del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e degli altri Fondi strutturali onde conseguire uno sviluppo e un’utilizzazione equilibrati e razionali delle fonti energetiche rinnovabili, nella misura in cui i bilanci energetici e ambientali di tali utilizzi si rivelino positivi e si inseriscano nei metodi di produzione sostenibili;

62. riconosce che la produzione di energie rinnovabili offre l’opportunità di diversificare con efficacia e garantire nel contempo il reddito agricolo, di creare posti di lavoro, proteggere la natura e produrre energia pulita; osserva nondimeno che la sicurezza dell’approvvigionamento alimentare deve continuare ad avere la precedenza sulla produzione di energia; ritiene pertanto che sia necessario adottare misure intese a impedire che la produzione di alimenti sia sostituita dalla produzione di energia nelle zone favorevoli all’agricoltura e quindi a prevenire un aumento delle importazioni di prodotti alimentari nell’Unione europea;

63. chiede che, ai fini della produzione di energia, sia privilegiato il sostegno all’impiego di sottoprodotti dell’agricoltura e della silvicoltura, quali piante coltivate su terreni a resa marginale, residui della potatura e sottoprodotti dell’industria forestale (scarti di legname);

Innovazione: l’importanza di un migliore coordinamento a livello europeo, nazionale e locale/regionale

64. sottolinea che è possibile attuare una strategia europea coerente in materia di energie rinnovabili e di efficienza energetica solo a condizione che vi sia una migliore interazione tra tutti i soggetti interessati; sottolinea in particolare l’importanza del livello locale e regionale in questa strategia;

65. chiede che venga definito un nuovo programma “Energia intelligente per l’Europa” nell’ambito delle prospettive finanziarie 2007-2013, con una dotazione pari ad almeno 200 milioni di euro all’anno, per promuovere la messa in rete delle prassi eccellenti e il raggiungimento dell’obiettivo di comunità che utilizzano unicamente le energie rinnovabili;

66. sostiene il parere della Commissione secondo cui in futuro la promozione delle fonti energetiche rinnovabili dovrà costituire un elemento essenziale della politica strutturale europea e segnala che ciò offrirà in particolare ai nuovi Stati membri nuove opportunità per rafforzare le loro piccole e medie industrie;

Ricerca e sviluppo: priorità alle fonti energetiche rinnovabili e all’efficienza energetica

67. rileva che l’elettricità termica solare e le fonti rinnovabili come la corrente marina, l’energia delle maree e dell’osmosi sono nuovi ambiti potenziali per generare elettricità rinnovabile e che il settore Ricerca e sviluppo dell’Unione europea dovrebbe investire ingentemente in tali fonti;

68. si compiace del ruolo di primo piano svolto dall’Unione europea a livello mondiale nel settore delle tecnologie energetiche rinnovabili;

69. osserva che tutte le tecnologie ancora in fase di elaborazione nel settore energetico necessitano di sostegno nei primi anni di sviluppo e sottolinea che l’Agenzia internazionale per l’energia (AIE) ha constatato che tra il 1974 e il 2001 solo l’8,2% dei fondi stanziati per la R&S nel settore dell’energia nei paesi dell’OCSE sono stati destinati alle energie rinnovabili;

70. insiste affinché nell’ambito del settimo Programma quadro di ricerca e sviluppo tecnologico venga destinato un importo minimo di 300 milioni di euro all’anno alle fonti energetiche rinnovabili e un importo di 200 milioni di euro all’anno all’efficienza energetica, al fine di compensare lo squilibrio che ha tradizionalmente caratterizzato i programmi comunitari di ricerca nel settore dell’energia;

71. segnala che nel settimo Programma quadro si dovrà disporre di un maggiore finanziamento per le fonti rinnovabili di energia e per l’efficacia energetica; evidenzia la necessità di colmare il divario tra le fasi di attività dimostrativa, diffusione e acquisto delle tecnologie per le fonti rinnovabili di energia; sottolinea altresì che si deve intensificare la ricerca sui parchi eolici offshore;

72. sottolinea l’opportunità di orientare i principali strumenti finanziari comunitari, ossia i Fondi strutturali e il Fondo di coesione, nonché il sostegno finanziario reso disponibile per mezzo dei programmi comunitari di cooperazione internazionale, in particolare l’ENPI, a favore di investimenti su ampia scala in nuove tecnologie relative alle energie rinnovabili e alla conservazione di energia che mostrino il miglior rendimento;

73. chiede alla BEI e alla BERS di fissare obiettivi progressivi per la quota di energia rinnovabile nel loro rispettivo portafoglio dei prestiti in ambito energetico e di considerare indispensabile, in sede di selezione dei progetti da sostenere, il criterio della prevenzione delle emissioni di gas a effetto serra;

74. ritiene opportuno prevedere piattaforme tecnologiche per la produzione di energia elettrica solare, di energia eolica e di energia da biomassa nonché per l’integrazione delle energie rinnovabili nel settore edilizio, incluse la cogenerazione di calore ed energia e il riscaldamento e raffreddamento a distanza basati su fonti rinnovabili;

75. esorta gli Stati membri a investire nella formazione in materia di energie rinnovabili per assicurarsi che gli operatori del settore e il pubblico in generale siano meglio informati;

76. ritiene che esista un’esigenza pressante in materia di ricerca specialmente in settori quali la prognosi e l’accumulazione temporanea di energia prodotta con vettori energetici volatili come l’energia eolica e solare;

77. chiede che le attuali procedure di scambio di informazioni siano ampliate e che la trasparenza delle basi di dati sia migliorata per consentire una maggiore cooperazione multilaterale nella ricerca e nella programmazione ambientale;

Strategia di esportazione, politica di sviluppo

78. sottolinea la responsabilità dell’Unione europea nell’aiutare i paesi meno sviluppati e in via di sviluppo e le economie emergenti a mettere a punto, promuovere e finanziare tecnologie energetiche rinnovabili idonee;

79. invita l’Unione europea a continuare a difendere la propria posizione di leader a livello mondiale in questo settore e gli impegni assunti al Vertice mondiale di Johannesburg sullo sviluppo sostenibile e a fare uso della sua influenza per rafforzare ulteriormente un’efficiente politica di diffusione delle energie rinnovabili nelle opportune sedi internazionali;

80. sottolinea l’importanza delle fonti energetiche rinnovabili nella cooperazione allo sviluppo e nel contesto del partenariato nel Mediterraneo;

81. sollecita la Commissione a sostenere maggiormente l’uso della tecnologie di centrali termiche solari nelle regioni meridionali e orientali del Mediterraneo;

82. rileva che vi è un enorme potenziale di cooperazione con i paesi del Nord Africa e della regione mediterranea relativamente allo sfruttamento di energia solare, geotermica e eolica e che ciò favorirà un ulteriore sviluppo di tali regioni nonché l’esportazione di tecnologia dal mercato dell’Unione europea e l’importazione di elettricità in quest’ultimo;

83. invita l’Unione europea a contribuire a promuovere l’uso di energie rinnovabili nei paesi in via di sviluppo ai fini della riduzione della povertà, della prevenzione dei conflitti e dello sviluppo sostenibile;

84. chiede alla Commissione e al Consiglio di assegnare la priorità nell’aiuto allo sviluppo e specialmente nelle strategie di lotta alla povertà alla promozione degli approvvigionamenti energetici sostenibili e di sollecitare i principali finanziatori come BEI, BERS, Banca mondiale e agenzie nazionali di credito all’esportazione a attribuire la priorità a investimenti nelle fonti energetiche rinnovabili e nell’efficienza energetica al fine di promuovere e agevolare una siffatta evoluzione;

85. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione.

  • [1]  GU L 283 del 27.10.2001, pag. 33.
  • [2]  GU L 123 del 17.5.2003, pag. 42.
  • [3]  GU C 103 E del 29.4.2004, pag. 838.
  • [4]  Direttiva 2002/91/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 dicembre 2002, sul rendimento energetico nell’edilizia (GU L 1 del 4.01.2003, pag. 65).
  • [5]  Direttiva 2003/30/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, dell’8 maggio 2003, sulla promozione dell’uso dei biocarburanti o di altri carburanti rinnovabili nei trasporti (GU L 123 del 17.5.2003, pag. 42).

MOTIVAZIONE

Il secolo rinnovabile:

21 tecnologie rinnovabili per il XXI secolo

La presente relazione d’iniziativa del Parlamento fa seguito ad una Comunicazione della Commissione (1) presentata in vista della Conferenza mondiale sulle energie rinnovabili, tenutasi a Bonn nel 2004. Tale relazione fornisce un quadro strategico generale sull’attuale situazione delle politiche in materia di energie rinnovabili in Europa.

Il XXI secolo sarà l’era delle energie rinnovabili. Queste fonti energetiche assumeranno un ruolo di crescente importanza nei prossimi decenni. I vantaggi che esse offrono alla società sono ampiamente riconosciuti: il minor impatto sull’ambiente e la salute, il contributo alla riduzione della dipendenza da una risorsa altamente volatile come il petrolio e dei conflitti da esso generati – senza causare nuovi problemi come la proliferazione o le scorie nucleari –, la creazione di occupazione (2) e la potenziale generazione di valore aggiunto per le economie locali. Ciò che spesso si dimentica, tuttavia, è la varietà dei possibili impieghi di queste fonti alternative (3).

Le energie rinnovabili sono potenzialmente in grado di soddisfare oltre l’80% del fabbisogno energetico complessivo di fine secolo (4). La possibilità di realizzare questo obiettivo in tempi rapidi dipende dall’ottimale combinazione degli strumenti politici e dalla loro efficace applicazione ai rispettivi livelli: comunitario, nazionale, regionale e locale.

Ma dipende anche fortemente dalla nostra capacità di passare da un discorso energetico orientato all’offerta e dominato da un’unica tecnologica, ad un approccio sistemico alle politiche energetiche basato su tre pilastri:

- l’intelligenza energetica: l’offerta di energie (rinnovabili ) dovrebbe essere sempre integrata in un mix di politiche, in cui le misure relative alla domanda (conservazione ed efficienza energetica) rivestano un ruolo rilevante;

- la densità energetica appropriata: il fabbisogno energetico per gli impieghi alle basse temperature, come il riscaldamento e il raffreddamento, dovrebbe essere sempre soddisfatto mediante energie a bassa densità, come l’energia di “scarto” della produzione di elettricità (cogenerazione e trigenerazione) o le energie rinnovabili a bassa temperatura, come i collettori solari termici. L’impiego di energie nobili, quali l’elettricità o il gas, per riscaldare o raffreddare le abitazioni non è sostenibile;

- l’approvvigionamento locale: la produzione energetica dovrebbe avvenire in un luogo quanto più prossimo possibile a quello dell’effettivo consumo; in questo modo, non solo si ridurrebbero le perdite durante il trasporto e si renderebbe più sicuro l’approvvigionamento, ma si rafforzerebbero anche le economie locali e regionali.

Gli edifici ecologici: la base di partenza per lo sviluppo di un sistema energetico sostenibile

Gli impieghi di energia alle basse temperature rappresentano nella UE almeno il 40% del consumo energetico totale. L’utilizzo congiunto di fonti rinnovabili a bassa densità, migliori prassi in materia di conservazione energetica e reti di cogenerazione o trigenerazione a scopo di riscaldamento e raffreddamento a partire da fonti quali la biomassa o l’energia geotermica ad alta temperatura potrebbe consentire di soddisfare il fabbisogno energetico degli edifici con quote elevate di energie rinnovabili, riducendo la dipendenza della UE dal petrolio, il consumo superfluo di elettricità e l’utilizzo del gas negli edifici e aumentando la quantità di gas utilizzabile per il mercato dell’elettricità.

i) Ogni nuovo edificio è un potenziale generatore di energia rinnovabile

Vicino a Friburgo (Germania) sono state costruite delle abitazioni che producono più energia (5) nel corso di un anno di quanta ne consumino. Negli ultimi 20 anni, gli standard energetici per i nuovi edifici sono stati abbassati da oltre 150 W/m2 a 10 W/m2 (energia passiva) (6). In questi edifici il riscaldamento viene prodotto esclusivamente a biomassa (7).

Lo sviluppo di soluzioni su scala industriale come i tetti prefabbricati o gli elementi di facciata che abbinano livelli elevati di isolamento e dispositivi termosolari o fotovoltaici potrebbe accelerare il diffondersi di tali prassi, elevando nel contempo la produttività del settore edilizio e riducendo i costi.

La Commissione dovrebbe lavorare con i governi europei ad un progressivo aggiornamento delle norme in materia di costruzione e alla creazione di una piattaforma tecnologica volta ad integrare l’energia fotovoltaica ed altre fonti rinnovabili nei componenti edili.

ii) L’ecologizzazione dell’attuale parco edilizio europeo: opportunità di riduzione della CO2 e miniera d’oro per l’occupazione

La ristrutturazione del Bundestag tedesco (8), ad opera dell’architetto Norman Forster, ha coniugato in sé risparmio energetico e produzione di energia mediante un impianto di cogenerazione alimentato ad olio di colza, dimostrando che l’architettura moderna e l’energia rinnovabile sono decisamente compatibili.

L’attuale parco edilizio rappresenta una grande opportunità per la politica comunitaria in materia di clima. Nuovi studi condotti dall’industria edile europea (9) rivelano che è possibile tagliare del 20% le emissioni del settore delle costruzioni, creando nel contempo posti di lavoro. Oltre a ridurre la domanda energetica, i nuovi sistemi di trigenerazione a base di biomassa – che abbinano la produzione di elettricità e il recupero del relativo calore di scarto (10a) a fini di riscaldamento o raffreddamento – offrono un enorme potenziale commerciale. Numerose città dell’Europa orientale sono già dotate di impianti di teleriscaldamento su vasta scala (10b), ma molti devono essere ammodernati e convertiti da carbone a biomassa.

Inoltre, la continua tendenza verso la miniaturizzazione dei motori, unita allo sviluppo di software per sistemi di distribuzione intelligenti, moltiplicherà le opportunità per la creazione di impianti di cogenerazione destinati agli edifici più piccoli, che diventeranno il primo potenziale sbocco di mercato per le pile a combustibile alimentate ad idrogeno verde (11).

Poiché la riduzione del costo energetico è possibile solo a fronte di investimenti iniziali, un prestito globale della Banca europea per gli investimenti che consenta agli istituti finanziari locali e regionali di offrire linee di credito ad interessi più bassi e lo sviluppo di un mercato europeo per le Società di servizi energetici esterne (ESCO) creerebbero le condizioni ideali per la diffusione delle energie rinnovabili.

iii) L’energia solare per il riscaldamento ... e il raffreddamento: la sfida del futuro

La Grecia e l’Austria hanno dimostrato l’enorme potenziale commerciale offerto dal solare-termico (12). I collettori termosolari più efficienti sono oggi in grado di generare una quantità di calore sufficiente alla conversione in energia di raffreddamento (13).

Sostituire gli impianti elettrici di raffreddamento con una combinazione di componenti architettonici adeguati alla zona climatica e impianti di raffreddamento ad energia solare costituisce una delle principali sfide energetiche della UE.

Le ulteriori misure politiche necessarie a livello europeo nell’industria dell’edilizia dovrebbero essere incentrate sull’elaborazione di una nuova direttiva sulle energie rinnovabili nel settore del riscaldamento e raffreddamento, potenziando ed ampliando l’attuale direttiva UE in materia di costruzioni.

L’elettricità verde: verso un sistema europeo di generazione dell’elettricità basato al 100% su fonti rinnovabili

Secondo la direttiva in materia di energie rinnovabili nel settore dell’elettricità, il contributo delle fonti alternative dovrebbe passare dal 15% del 2000 ad oltre il 20% nel 2010.

In questo settore, l’Unione europea è all’avanguardia nel mondo. Oggi le energie rinnovabili sono la fonte di generazione elettrica che registra lo sviluppo più rapido nella UE, con tassi di crescita superori al 20%, sia per l’energia eolica che solare (14). Il costo dell’energia rinnovabile, inoltre, sta scendendo velocemente (15).

Il potenziale tecnico delle energie rinnovabili è vasto. I sistemi a biomassa, energia eolica e geotermica saranno ampiamente utilizzati nei prossimi 10-15 anni, ma anche il fotovoltaico, il solare-termico e le fonti marine, come l’energia prodotta dalle correnti, dalle maree e dalle onde, sono in rapido sviluppo (16).

La produzione di quote elevate di elettricità mediante energie rinnovabili incontra più difficoltà politiche che tecniche. Pertanto, il presente documento si concentrerà soprattutto sugli strumenti politici necessari.

1) L’importanza della domanda nel settore dell’elettricità

La quota del consumo elettrico totale soddisfatta mediante energia rinnovabile dipenderà dalle future politiche della domanda. Non esistono né misure più economiche di riduzione della CO2, né misure più rapide per rafforzare la sicurezza dell’offerta in Europa, di una solida politica della domanda di elettricità.

2) Riorganizzazione del mercato: è necessario porre fine alle controproducenti sovvenzioni ambientali

L’elettricità generata da fonti rinnovabili risulta oggi fortemente penalizzata da decenni di ingiusti vantaggi concessi alle tecnologie di produzione dell’elettricità come il carbone e il nucleare.

Ricerca e sviluppo (R&S). L’Agenzia internazionale dell’energia (AIE) osserva che fra il 1974 e il 2001, le energie rinnovabili hanno beneficiato solo dell’8,2% dei fondi totali stanziati dai paesi OCSE a favore della R&S nel settore dell’energia, mentre il nucleare ha ricevuto oltre l’80% dei finanziamenti. Un simile rapporto si è osservato anche nelle dotazioni di bilancio delle passate edizioni dei Programmi quadro.

Aiuti di Stato diretti. Nel caso del carbone, negli ultimi dieci anni Francia, Germania, Spagna e Regno Unito hanno concesso aiuti a questo settore per circa 70 miliardi di euro, mentre la Polonia ha stanziato 3,8 miliardi di euro solo nel 2003 (17).

Non-internalizzazione delle esternalità. Nell’attuale mercato dell’elettricità, il carbone e il nucleare godono di diversi benefici. In primo luogo, la quasi totalità delle centrali a carbone e nucleari esistenti sono state finanziate in tempo di regimi monopolistici e i loro costi in conto capitale sono stati ampiamente cancellati. In secondo luogo, la produzione di elettricità mediante carbone non permette di compensare il costo generato in termini di emissione di CO2. Infine, vi è una mancanza di trasparenza circa i costi reali e totali del nucleare. Il governo britannico (e i suoi contribuenti) hanno recentemente stanziato 6 miliardi di euro per salvare dal fallimento British energy, l’operatore nucleare privatizzato del Regno Unito, e 70 miliardi di euro per lo smaltimento delle scorie radioattive britanniche.

3) Un equo accesso alla rete di distribuzione per le energie rinnovabili

Secondo la Commissione, i principali ostacoli ad una rapida diffusione delle energie rinnovabili sono un equo accesso alla rete di distribuzione e di trasporto, una giusta determinazione dei prezzi per il bilanciamento energetico e l’esistenza di complessi sistemi di autorizzazione.

Alla luce del successo commerciale dell’eolico, si è aperto un enorme dibattito sulla “inaffidabilità” delle fonti rinnovabili. Tale dibattito si basa su una serie di false credenze che è opportuno sfatare:

- l’eolico non è l’unica fonte rinnovabile; i grandi impianti di produzione di energia idroelettrica, geotermica e a biomassa esercitano un positivo impatto sulla stabilità della rete di distribuzione;

- nei prossimi anni si registrerà una forte presenza del gas sul mercato dell’elettricità, con una produzione compresa fra i pochi kW degli impianti domestici ai 350-500 MW degli impianti medio-grandi, liberando così spazio di trasporto nel sistema di distribuzione europeo. Le centrali elettriche a gas possono essere attivate e disattivate facilmente, potenziando quindi le capacità di bilanciamento della rete;

- alcuni studi dettagliati condotti di recente in Germania (18) mostrano che neppure lo sviluppo di impianti eolici su vasta scala per lo sfruttamento del vento di terra e di mare comporta un problema irrisolvibile per gli operatori della rete: al fine di assorbire la nuova capacità eolica (pari ad oltre 80.000 MW), la Germania impiegherà fino al 2015 per rafforzare i suoi attuali 180.000 km di rete ad alta tensione mediante la realizzazione di 2 linee da 8 KM e tre linee da 80 KM! In questi scenari non sono state considerate soluzioni più innovative quali il collegamento, mediante cavi, di parti degli impianti tedeschi off-shore nel Mare del Nord con la Norvegia, al fine di compensare la fluttuazione del vento con l’energia idroelettrica o di produrre idrogeno verde dall’enorme potenziale offerto dall’eolico.

Priorità politiche nel mercato dell’elettricità

Quasi il 50% di tutti gli attuali impianti di produzione della UE dovrà essere sostituito perché giunto ormai al termine del suo ciclo di vita. Ciò offre l’opportunità di rivedere la politica della UE in materia di energia:

- occorre fissare un obiettivo minimo per il consumo di elettricità “verde” pari almeno al 35% entro il 2020, affinché la UE possa conservare la sua leadership in questo settore. Per proteggere le energie rinnovabili dalle attuali distorsioni del mercato, i regimi di aiuto vigenti dovrebbero essere mantenuti fino al 2020;

- un piano d’azione sulla biomassa (19) ed un progetto energetico coordinato per la realizzazione di un impianto su vasta scala destinato allo sfruttamento del vento del Mare del Nord (20) consentirebbero di promuovere una rapida espansione delle energie rinnovabili;

- nell’ambito del settimo Programma quadro di ricerca e sviluppo sarebbe opportuno aumentare al massimo gli stanziamenti a favore delle energie rinnovabili e dell’efficienza energetica (21): 300 milioni e 200 milioni di euro, rispettivamente, sembrano importi adeguati per rilanciare le sviluppo tecnologico delle soluzioni rinnovabili non ancora mature e accelerare i tagli dei costi relativi alle tecnologie prossime all’ingresso nel mercato;

- è necessaria una terza direttiva sul mercato dell’elettricità e del gas recante misure quali la totale separazione fra la proprietà e la gestione della rete, un equo accesso allo stoccaggio per entrambi, la riduzione del potere di mercato delle società dominanti e fondi completamente vincolati per lo smantellamento degli impianti.

Trasporti: prima l’efficienza, poi i carburanti rinnovabili e infine l’idrogeno

Le attuali politiche in materia di trasporti creano una forte dipendenza dalle importazioni di una risorsa molto volatile come il petrolio, causano gravi problemi di salute e sono responsabili del rapido aumento delle emissioni di CO2. Senza una significativa riforma della struttura stessa dei sistemi di trasporto (in termini di efficienza) ed un notevole miglioramento del rendimento, sarà difficile aumentare la quota dei carburanti rinnovabili.

1.Migliorare l’efficienza del sistema

La sostenibilità nella politica dei trasporti dipende da un approccio coerente al sistema. Occorre aumentare l’efficienza attraverso misure strutturali quali una migliore pianificazione urbana e regionale (22), il passaggio dal trasporto aereo e stradale, per merci e passeggeri, a quello ferroviario, l’incentivazione dei mezzi pubblici e lo sviluppo della mobilità per le biciclette e i pedoni nelle aree urbane.

2. Automobili più leggere e motori più efficienti

Un graduale innalzamento delle norme relative all’efficienza dei veicoli – automobili, autobus treni e aerei – costituisce la seconda priorità. La riduzione del peso dei veicoli e la tendenza a produrre automobili più piccole, accanto all’introduzione di sistemi ibridi, offre possibilità di risparmio energetico a breve termine, convenienti sotto il profilo economico.

Gli obiettivi di legge sulle prestazioni delle automobili, come il cosiddetto “modello californiano” di recente introduzione, sono importanti poiché consentono di fornire ai produttori di automobili un quadro chiaro a stabile per i loro futuri investimenti.

3. Il ciclo del carburante (“Well-to-Wheel”) quale base per le scelte in materia di tecnologie e carburanti

Prima di elaborare una politica sui carburanti alternativi, l’Unione europea e i governi dovrebbero analizzare attentamente l’impatto ambientale complessivo delle diverse fonti di carburanti e delle tecnologie di conversione. I vari tipi di carburante, infatti, dovrebbero essere sottoposti all’analisi della catena dell’energia (il cosiddetto ciclo del carburante, “well-to-wheel”), sviluppata dal Centro comune di ricerca della Commissione nell’ambito dello studio realizzato in collaborazione con CONCAWE, l’Organizzazione europea delle società petrolifere per la protezione dell’ambiente e della salute (23).

Notes & Web links:

(1) Web Link - COMMUNICATION FROM THE COMMISSION TO THE COUNCIL AND THE EUROPEAN PARLIAMENT - The share of renewable energy in the EU

http://europa.eu.int/comm/energy/res/legislation/country_profiles/com_2004_366_en.pdf

(2) See Annex I - The proportion of labour force supporting the renewable energy sector in 2010

(3) See Annex II - 21 renewable energy - renewableS - technologies for the XXI century & Annex III - pictures of the different technologies

(4) Web link - Final report of the German Bundestag Enquete-Commission regarding ‘Sustainable energy supply under conditions of globalisation and liberalisation’ (Drucksache 14/9400 - 07.07.2002) Chapter 5 - scenario 5.1.2 http://www.bundestag.de/parlament/kommissionen/archiv/ener/schlussbericht/

; also check the web link the Greens / European Free Alliance - http://www.greens-efa.org

(5) Web link - See projects by the solar architecture office of Rolf Disch in Germany

http://www.rolfdisch.de/

(6) See Annex IV - Building trends in Upper Austria - Energy efficiency standards for housing

(7) Web link - Various information on energy efficient homes.

http://www.esv.or.at/esv/index.php?id=11&L=1

(8) Web link - Latest technologies and concepts in the German Bundestag and Reichstag allow to cut down energy consumption and emissions of CO2 in particular.

http://www.bundestag.de/htdocs_e/info/099berlin/energy.html

(9) Web link - See studies by EURIMA - The European Association of Insulation Manufacturers

http://www.eurima.org/index_en.cfm

(10a) & (10b) Web link -Different associations are active in the field of cogeneration

http://www.cogen.org/Links/Associations.htm

http://www.euroheat.org/

(11) Web link - See information on green based hydrogen fuel cells at the website of the Greens / European Free Alliance - http://www.greens-efa.org

(12) See Annex V - The average installed solar thermal capacity in EU-15

(13) Web link - Information on Solar Cooling / Solar Assisted Air conditioning can be found on the website of the Research Task 25 of the IEA’s Solar Heating and Cooling Programme: http://www.iea-shc-task25.org/. A collection of existing solar cooling installations can be found on the website of the SACE project: http://www.ocp.tudelft.nl/ev/res/sace.htm. This project was financed largely by the EC’s 5th Framework Program.

(14) See Annex VI - Cumulative wind energy installed capacity & Annex VII - Cumulative photovoltaic installed capacity

(15) See Annex VIII - Falling cost of photovoltaic & Annex IX - Prices for different generation technologies

(16) See Annexes X & XI - exemplary detailed scenario for electricity

(17) Web link - Visit the European Commission website and see the information under ‘State Aid’ http://europa.eu.int/comm/competition/state_aid

(18) Web link - Research paper “Integration into the national grid of onshore and offshore wind energy generated in Germany” by the German energy agency

http://www.deutsche-energie-agentur.de/page/index.php?dena

(19) Web link - See the study on ‘How to increase the use of biomass in an enlarged Europe’ by Dr. Ludger Eltrop - available on the Greens/EFA website http://www.greens-efa.org

(20) Web link - Information about a coordinated large scale North Sea wind project available at the Greens/EFA website http://www.greens-efa.org

(21) Web link - Information on the 7 RFP available at the Greens/EFA website http://www.greens-efa.org

(22) See Annexes XII - Impact of urban densities on transport energy demand

(23) Web link - [CONCAWE 2004] Well-to-Wheels analysis of future automotive fuels and powertrains in the European context; EUCAR, CONCAWE, European Commission Joint Research Centre - IES with scientific support by L-B-Systemtechnik GmbH (Well-to-Tank) and Institut Français du Pétrole (Tank-to-Wheel), Januar 2004, http://ies.jrc.cec.eu.int/Download/eh/31

- ANNEX I -

Proportion of labour force supporting renewable energy sector in 2010

Source: EC Mitre study, (http://mitre.energyprojects.net/)

- ANNEX II -

21 ‘RenewableS’ renewable energy technologies

for the 21st century

Electricity production

1.  Hydro power

2.  Biomass (solid, gas, liquid)

3.  Wind

4.  Geothermal (High temperature)

5.  Solar photovoltaic (PVs)

6.  Solar thermal electricity

7.  Energy from waves

8.  Energy from sea currents (tidal energy)

9.  Energy from osmoses (difference of pressure between river and salt water)

10.  Upwind power stations (power plants which play on the fact that warm air is lighter than cold air and creates a flow of air from the soil to the sky)

Heating and cooling

11.  Passive solar architecture

12.  Surplus low temperature energy from co- or trigeneration plants (based on biomass or geothermal)

13.  Solar collectors for heating, cooling and drying (industrial use)

14.  Geothermal (low temperature)

15.  Wood pellets / wood chips

16.  Dried and pressed biomass from energy crops

Fuel production

17.  Plant oil

18.  Biodiesel RME

19.  Ethanol

20.  Synthetic fuels from biomass

Hydrogen

21.  Hydrogen from renewable energy sources

- ANNEX III -

Pictures of different technologies

http://www.greens-efa.org

- ANNEX IV -

Building trends in Upper Austria

Source: O.Ö. Energiesparverband (http://www.esv.or.at)

ANNEX V

The average installed solar thermal capacity per capita in the EU-15

Collector area in operation

kWth/1.000 capita

GR

184

 

AT

166

 

DE

42

 

DK

39

 

CH

31

 

SE

14

 

NL

12

 

PT

11

 

ES

6

 

IT

5

 

FR

3

 

BE

2

 

UK

2

 

FI

1

 

IE

1

 

The average installed solar thermal capacity per capita in EU-15 is 21,7 kWth/1000 capita (End of 2003)

Unfortunately - because of complete lack of data - Luxembourg is not included; on the other hand the diagram shows a column for Switzerland;

Source: ESTIF - European Solar Thermal Industry Federation (http://www.estif.org)

- ANNEX VI -

Cumulative wind energy installed capacity (MW)

Source: European Wind Energy Association (http://www.ewea.org/)

- ANNEX VII -

Cumulative photovoltaic installed capacity (MWp)

Source: EUREC - European Renewable Energy Centres Agency (http://www.eurec.be/)

- ANNEX VIII -

The falling cost of PV as Shipments increase

- ANNEX IX -

Prices for Different Generation Technologies

Source: EREC, 2005 - European Renewable Energy Council

(http://www.erec-renewables.org/)

- ANNEX X -

Exemplary detailed scenario for electricity

– Advanced International Policy (AIP) scenario -

Source: EREC, 2005 - European Renewable Energy Council

(http://www.erec-renewables.org/publications/scenario_2040.htm)

- ANNEX XI -

Exemplary detailed scenario for electricity

– Advanced International Policy (AIP) scenario -

Source: EREC, 2005 - European Renewable Energy Council

(http://www.erec-renewables.org/publications/scenario_2040.htm)

- ANNEX XII -

Impact of urban densities on transport energy demand

Source: Prof. Dr. Hermann Knoflacher - Institut für Verkehrsplanung und Verkehrstechnik, Technische Universität Wien

PARERE della commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare (29.4.2005)

destinato alla commissione per l’industria, la ricerca e l’energia

sulla quota di energia rinnovabile nell’UE e proposte di azioni concrete
(2004/2153(INI)

Relatore per parere: Dimitrios Papadimoulis

SUGGERIMENTI

La commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare invita la commissione per l’industria, la ricerca e l’energia, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:

1.  si compiace della comunicazione della Commissione che chiede politiche nazionali rinnovate e continue per garantire il raggiungimento di una quota del 12% di energia rinnovabile nei consumi globali energetici della UE 15 e di una quota del 21% di energia da fonti rinnovabili della UE a 25 nel 2010; deplora il fatto che le tendenze fissate finora portino alla conclusione che l’obiettivo 2010 non sarà raggiunto e sottolinea l’esigenza di una maggiore volontà politica;

2.  sottolinea che lo sviluppo di energia rinnovabile contribuirà alla riduzione di gas a effetto serra, migliorerà la qualità dell’aria, promuoverà la sicurezza energetica, limiterà la dipendenza dalle importazioni e promuoverà lo sviluppo sostenibile a livello locale, regionale, nazionale ed europeo; sottolinea altresì che esso sarà fondamentale per la futura competitività dell’UE;

3.  ritiene che le energie rinnovabili costituiscano un fattore critico per il conseguimento degli obiettivi di Lisbona e Göteborg nonché degli obiettivi dell’UE relativi all’occupazione sostenibile, in particolare nelle zone rurali, allo sviluppo tecnologico, alla competitività internazionale e alle esportazioni;

4.   sottolinea che gli scarsi progressi compiuti finora non sono dovuti alla carenza di risorse rinnovabili nella Comunità ma all’inazione e alla mancanza di volontà politica dimostrata da taluni Stati membri; invita pertanto la Commissione a prendere iniziative più incisive e in particolare a

      •   insistere sull’obiettivo minimo del 20% per il consumo energetico interno lordo entro il 2020, come già dichiarato dal Parlamento europeo nell’ambito dei preparativi per la Conferenza di Bonn del giugno 2004, e rendere tale obiettivo vincolante, in modo da garantire gli investimenti e mandare un messaggio positivo a tale settore,

      •   specificare gli obiettivi per l’elettricità, il riscaldamento e la produzione di biocarburante per il 2020, per inviare un messaggio chiaro agli investitori nei settori specifici e agli Stati membri,

      •   introdurre un controllo più rigoroso dei progressi compiuti dagli Stati membri e prendere, se del caso, le opportune iniziative, nel quadro dei diritti e degli obblighi sanciti dal trattato,

      •   accelerare il processo di preparazione di un piano d’azione per la biomassa, poiché tale piano è necessario per raggiungere l’obiettivo del 12% e, come dichiarato dalla Commissione nella sua comunicazione, il settore della biomassa non è adeguatamente sviluppato,

      •   elaborare uno studio sulle prassi migliori di gestione della rete e del riscaldamento urbano, per risolvere i problemi emersi al momento dell’inserimento nella rete dell’energia prodotta da fonti rinnovabili (in particolare eolica e solare);

5.  deplora che nella sua comunicazione la Commissione, nel valutare i progressi compiuti dagli Stati membri, non abbia preso in considerazione i pareri di diversi soggetti quali le ONG, le associazioni industriali e gli esperti scientifici indipendenti;

6.  invita gli Stati membri ad attuare pienamente la vigente legislazione UE e a osservare i propri obiettivi nazionali; invita la Commissione a prendere opportune iniziative nei casi di violazione;

7.  ritiene che l’energia rinnovabile debba ricevere maggiore sostegno pubblico e finanziamento comunitario, riconoscendo nello stesso tempo il ruolo del settore privato e chiede una assegnazione trasparente di mezzi finanziari sufficienti destinati all’energia rinnovabile nei programmi e nei bilanci R&S; invita la Commissione a fissare un bilancio destinato alle fonti di energia rinnovabile nel settimo programma quadro UE per la ricerca, lo sviluppo tecnologico e dimostrazione;

8.  chiede alla Commissione e agli Stati membri di sviluppare un quadro coerente normativo e politico che includa fra l’altro la rimozione di tutti gli ostacoli amministrativi, giuridici e tecnici che bloccano lo sviluppo di questo tipo di energia, e che garantisca la concorrenza leale fra tutte le fonti di energia; ritiene che i costi esterni (perdita di beni naturali, costi medici del trattamento di malattie causate dall’inquinamento ambientale e altri costi esterni) debbano essere riflessi nei prezzi di tutti i tipi di energia e che gli aiuti comunitari e degli Stati membri alle diverse fonti energetiche debbano tener conto dei benefici ambientali da esse generati; chiede altresì una relazione della Commissione sugli squilibri a livello di aiuti e tassazione in relazione alle diverse fonti energetiche, corredata di proposte sul modo di affrontare tali problemi;

9.  esorta gli Stati membri a continuare nello sviluppo di strategie e strutture nazionali per la promozione delle energie rinnovabili, con l’obiettivo di ridurre gli ostacoli amministrativi a livello di programmazione e rilascio di licenze, agevolare l’accesso alla rete e offrire una garanzia d’origine, mantenere la stabilità della rete e rivedere gli aiuti dannosi sotto il profilo ambientale;

10. chiede che le attuali procedure di scambio di informazioni siano ampliate e che la trasparenza delle basi di dati sia migliorata per consentire una maggiore cooperazione multilaterale nella ricerca e nella programmazione ambientale;

11. chiede che siano prese le misure necessarie per accrescere la consapevolezza del grande pubblico circa il potenziale, i benefici e l’applicabilità delle energie rinnovabili quale mezzo per conseguire lo sviluppo sostenibile;

12. invita la Commissione a formulare al più tardi entro il 2006 proposte concernenti obiettivi vincolanti di medio e di lungo termine per l’energia rinnovabile oltre il 2010 sulla base di un’esaustiva valutazione degli attuali progressi in relazione agli impegni per il 2010, nonché eventuali altri eventuali impegni in relazione al cambiamento climatico;

13. deplora il fatto che altri settori d’impiego delle fonti di energie rinnovabili, quali il riscaldamento e il raffreddamento, non siano ancora coperti da strumenti legislativi ad hoc; invita la Commissione e gli Stati membri a concentrarsi ulteriormente sullo sviluppo di mezzi di riscaldamento e raffreddamento dalle fonti rinnovabili nonché del riscaldamento urbano, dato che è indispensabile per lo sfruttamento dell’energia geotermica e dell’energia proveniente da impianti per la cogenerazione di calore e di energia, valutando il loro potenziale e identificando ostacoli specifici, e chiede alla Commissione di presentare proposte legislative;

14. invita la Commissione, alla luce delle tecnologie emergenti, a sfruttare il potenziale di bioenergia e biocarburanti relativamente all’agricoltura e alla silvicoltura sostenibili e alla gestione sostenibile dei rifiuti, nel quadro della strategia sui rifiuti della PAC e dell’UE;

15. ritiene particolarmente opportuna la presentazione, da parte della Commissione, di un piano di fornitura di biomassa ai fini di un migliore coordinamento delle diverse politiche nei settori dell’energia, dei rifiuti, dell’industria, della silvicoltura e dell’agricoltura; spera che la valutazione delle specifiche tecniche per la miscela di di bioetanolo e combustibili convenzionali abbia risultati soddisfacenti e che sia possibile modificare tali specifiche;

16. invita l’UE a continuare a difendere il suo ruolo di leader a livello mondiale nonché gli impegni assunti al Vertice mondiale di Johannesburg sullo sviluppo sostenibile e a fare uso della sua influenza per rafforzare ulteriormente un’efficiente politica di diffusione delle energie rinnovabili nelle opportune sedi internazionali;

17. invita la UE a contribuire a promuovere l’uso di energie rinnovabili nei paesi in via di sviluppo ai fini della riduzione della povertà, della prevenzione dei conflitti e dello sviluppo sostenibile.

18. invita la Commissione e gli Stati membri a preparare piani d’azione che includano adeguate misure di finanziamento per le tecnologie che attualmente contribuiscono in modo insufficiente al conseguimento degli obiettivi (in particolare i piani geotermici e per la biomassa).

PROCEDURA

Titolo

Quota di energia rinnovabile nell’UE e proposte di azioni concrete

Riferimenti

2004/2153(INI)

Commissione competente per il merito

ITRE

Commissione competente per parere

        Annuncio in Aula

ENVI

28.10.2004

Cooperazione rafforzata

no

Relatore per parere
  Nomina

Dimitrios Papadimoulis
21.9.2004

Esame in commissione

7.3.2005

 

 

 

 

Approvazione dei suggerimenti

25.4.2005

Esito della votazione finale

favorevoli:

contrari:

astensioni:

47

0

1

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Adamos Adamou, Georgs Andrejevs, Liam Aylward, Johannes Blokland, John Bowis, Frederika Brepoels, Chris Davies, Avril Doyle, Mojca Drčar Murko, Edite Estrela, Anne Ferreira, Norbert Glante, Françoise Grossetête, Cristina Gutiérrez-Cortines, Satu Hassi, Gyula Hegyi, Mary Honeyball, Marie Anne Isler Béguin, Dan Jørgensen, Christa Klaß, Holger Krahmer, Urszula Krupa, Aldis Kušķis, Marie-Noëlle Lienemann, Peter Liese, Jules Maaten, Linda McAvan, Marios Matsakis, Riitta Myller, Péter Olajos, Dimitrios Papadimoulis, Dagmar Roth-Behrendt, Guido Sacconi, Karin Scheele, Carl Schlyter, Richard Seeber, Kathy Sinnott, María Sornosa Martínez, Antonios Trakatellis, Evangelia Tzampazi, Thomas Ulmer, Anja Weisgerber, Åsa Westlund, Anders Wijkman

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Margrete Auken, Erna Hennicot-Schoepges, Miroslav Mikolášik, Andres Tarand

Supplenti (art. 178, par. 2) presenti al momento della votazione finale

 

PARERE della commissione per l’agricoltura e lo sviluppo rurale (21.4.2005)

destinato alla commissione per l’industria, la ricerca e l’energia

sulla quota di fonti energetiche rinnovabili nell’UE e le proposte di azioni concrete
(2004/2153(INI))

Relatrice per parere: Elisabeth Jeggle

SUGGERIMENTI

La commissione per l’agricoltura e lo sviluppo rurale invita la commissione per l’industria, la ricerca e l’energia, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:

A. considerando che la Commissione si è impegnata a sviluppare, diversificare e integrare le fonti energetiche rinnovabili per ridurre, al contempo, la sua dipendenza energetica e lottare contro i mutamenti climatici,

B.  considerando che esistono differenze significative in termini di progresso tra Stati membri e tra singoli settori,

C. considerando che il consumo di energia a livello globale continuerà ad aumentare rapidamente,

D. considerando che l’UE ha approvato il protocollo di Kyoto e si è impegnata a ridurre dell’8% le emissioni di CO2 rispetto ai livelli del 1990,

E.  considerando che, oltre allo sviluppo delle energie rinnovabili, è necessario un significativo miglioramento in termini di efficienza energetica,

F.  considerando che le risorse fossili sono limitate e che l’UE resta quindi dipendente da importazioni di energia,

G. considerando che lo sviluppo sostenibile comprende aspetti ecologici, economici e sociali,

H. sottolineando che la recente riforma della politica agricola (PAC) ha introdotto aiuti destinati a incoraggiare le colture energetiche,

I.   considerando che occorre far rilevare con maggiore forza alla Commissione che gli obiettivi ambientali devono essere realizzati in misura maggiore di quanto non sia attualmente il caso in tutto il territorio della Comunità,

1.  si compiace della comunicazione della Commissione, ritenendola una base che consente di valutare i progressi compiuti nel conseguimento degli obiettivi dell’Unione nel settore dell’energia rinnovabile;

2.  propone che, se necessario, la Commissione si adoperi per la rimozione degli ostacoli amministrativi e propri delle reti negli Stati membri interessati e per l’attuazione di misure d’incentivazione attraenti;

3.  plaude all’iniziativa della Commissione di elaborare un piano d’azione sulla biomassa; tuttavia, essendo una questione complessa e controversa, invita la Commissione ad effettuare ampie consultazioni con gli operatori pubblici e privati onde organizzare un piano di lavoro equilibrato ed ambizioso per il futuro;

4.  riconosce il contributo dato dalla PAC alla produzione di energia rinnovabile, attraverso la biomassa e i biocarburanti, e sollecita ad incoraggiare il loro ulteriore sviluppo e la loro utilizzazione; ritiene indispensabile rafforzare le possibilità di cofinanziamento dei progetti d’investimento a titolo del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e degli altri Fondi strutturali onde conseguire uno sviluppo e un’utilizzazione equilibrati e razionali delle fonti energetiche rinnovabili, nella misura in cui i bilanci energetici ed ambientali di tali utilizzi si rivelino positivi e si inseriscano nei metodi di produzione sostenibili;

5.  riconosce che la produzione di energie rinnovabili offre l’opportunità di diversificare con efficacia e garantire nel contempo il reddito agricolo, di creare posti di lavoro, proteggere la natura e produrre energia pulita; osserva nondimeno che la sicurezza dell’approvvigionamento alimentare deve continuare ad avere la precedenza sulla produzione di energia; ritiene pertanto che sia necessario adottare misure intese a impedire che la produzione di alimenti sia sostituita dalla produzione di energia nelle zone favorevoli all’agricoltura e quindi a prevenire un aumento delle importazioni di prodotti alimentari nell’UE;

6.  ritiene opportuno sostenere i produttori in modo che acquisiscano le conoscenze tecniche necessarie prendendo parte ai pertinenti programmi nazionali o comunitari;

7.  sollecita la Commissione ad adottare nuove misure regolamentari e ad aumentare i sostegni finanziari dell’Unione per favorire la ricerca sulle fonti energetiche rinnovabili, la diffusione dell’innovazione, gli scambi d’informazioni e le economie di energia;

8.  esorta gli Stati membri a garantire che la politica d’imposizione fiscale nazionale non ostacoli lo sviluppo della produzione di biomassa;

9.  deplora il fatto che l’Unione europea non sarà probabilmente in grado di conseguire nel 2010 l’obiettivo di portare al 12% il consumo di energia rinnovabile e chiede quindi alla Commissione e agli Stati membri d’intensificare i loro sforzi per poter raggiungere quanto prima tale obiettivo; ritiene che la Commissione dovrebbe adottare misure intese a consentire agli Stati membri di far fronte alle loro responsabilità a tale riguardo;

10. riconosce che una politica più coordinata dell’utilizzo sostenibile della biomassa, con le sue potenzialità, può dare un contributo significativo al conseguimento degli obiettivi di Kyoto, ed anche post Kyoto, con particolare riferimento al ciclo del carbonio, in quanto un terzo della prevista riduzione delle emissioni di CO2 si potrebbe potenzialmente ottenere utilizzando le energie rinnovabili;

11. chiede che, ai fini della produzione di energia, sia privilegiato il sostegno all’impiego di sottoprodotti dell’agricoltura e della silvicoltura - piante coltivate su terreni a resa marginale, residui della potatura e sottoprodotti dell’industria forestale (scarti di legname) - onde escludere di fatto la concorrenza con la produzione alimentare essenziale;

12. ritiene che gli sforzi a favore di un’utilizzazione più rilevante della biomassa nella produzione di energia rinnovabile conforme a metodi di produzione sostenibili non debba dispensare l’Unione dal proseguire le sue ricerche a favore di una migliore efficacia energetica (risparmio di energia in carburante, riscaldamento, elettricità ecc.), fonte di riduzioni degli oneri per gli agricoltori;

13. riconosce le potenzialità della biomassa ai fini dell’agricoltura sostenibile e chiede alla Commissione di incrementare il proprio sostegno alla ricerca e allo sviluppo di possibili fonti energetiche e utilizzi, al fine di favorire quanto prima un’attuazione più ampia di progetti sostenibili sul piano economico ed ambientale;

14. invita la Commissione a esaminare il legame esistente tra la produzione di biomassa e l’utilizzazione sicura dei liquami;

15. chiede che le norme concernenti la coesistenza e l’etichettatura che si applicano alla coltivazione e all’uso di OGM nella produzione alimentare siano parimenti applicate nel settore delle energie rinnovabili;

16. riconosce che le energie rinnovabili contribuiscono a sostenere l’occupazione e a creare un valore aggiunto regionale nelle zone rurali, in sintonia con le strategie di Lisbona e Göteborg, fornendo in tal modo un contributo decisivo all’instaurazione del modello agricolo europeo;

17. riconosce il potenziale che può rappresentare l’utilizzo dell’energia eolica in aree appropriate, in termini di riduzione delle emissioni di CO2 e di diversificazione del reddito agricolo.

PROCEDURA

Titolo

Quota di fonti energetiche rinnovabili nell’UE e proposte di azioni concrete

Riferimenti

2004/2153(INI)

Commissione competente per il merito

ITRE

Commissione competente per parere

        Annuncio in Aula

AGRI

28.10.2004

Cooperazione rafforzata

--

Relatore per parere
  Nomina

Elisabeth Jeggle
21.9.2004

Esame in commissione

14.3.2005

19.4.2005

 

 

 

Approvazione dei suggerimenti

19.4.2005

Esito della votazione finale

favorevoli:

contrari:

astensioni:

24

0

0

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Filip Adwent, Peter Baco, Thijs Berman, Joseph Daul, Gintaras Didžiokas, Friedrich-Wilhelm Graefe zu Baringdorf, Lutz Goepel, Bogdan Golik, María Esther Herranz García, Elisabeth Jeggle, María Isabel Salinas García, Agnes Schierhuber, Czesław Adam Siekierski, Marc Tarabella, Kyösti Tapio Virrankoski, Janusz Wojciechowski

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Liam Aylward, María del Pilar Ayuso González, Ilda Figueiredo, Milan Horáček, Wiesław Stefan Kuc, Anne Laperrouze, Jan Mulder, Zdzisław Zbigniew Podkański

Supplenti (art. 178, par. 2) presenti al momento della votazione finale

--

PROCEDURA

Titolo

Quota di fonti energetiche rinnovabili nell’Unione europea e le proposte di azioni concrete

Numero di procedura

2004/2153(INI)

Base regolamentare

art. 45

Commissione competente per il merito
  Annuncio in Aula dell’autorizzazione

ITRE

28.10.2004

Commissione(i) competente(i) per parere
  Annuncio in Aula

ENVI
28.10.2004

AGRI
28.10.2004

 

 

 

Pareri non espressi
  Decisione

 

 

 

 

 

Cooperazione rafforzata
  Annuncio in Aula

 

 

 

 

 

Proposta(e) di risoluzione inclusa(e) nella relazione

 

 

 

Relatore(i)
  Nomina

Claude Turmes
21.9.2004

 

Relatore(i) sostituito(i)

 

 

Esame in commissione

18.1.2005

19.4.2005

16.6.2005

 

 

Approvazione

21.6.2005

Esito della votazione finale

favorevoli:

contrari:

astensioni:

26

5

15

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Ivo Belet, Šarūnas Birutis, Jan Březina, Jerzy Buzek, Joan Calabuig Rull, Pilar del Castillo Vera, Jorgo Chatzimarkakis, Giles Chichester, Lena Ek, Adam Gierek, Umberto Guidoni, András Gyürk, Fiona Hall, David Hammerstein Mintz, Rebecca Harms, Ján Hudacký, Romana Jordan Cizelj, Werner Langen, Pia Elda Locatelli, Nils Lundgren, Eluned Morgan, Angelika Niebler, Reino Paasilinna, Umberto Pirilli, Miloslav Ransdorf, Vladimír Remek, Herbert Reul, Teresa Riera Madurell, Paul Rübig, Andres Tarand, Britta Thomsen, Patrizia Toia, Claude Turmes, Nikolaos Vakalis, Alejo Vidal-Quadras Roca

Supplenti presenti al momento della votazione finale

María del Pilar Ayuso González, Daniel Caspary, Dorette Corbey, Neena Gill, Norbert Glante, Edit Herczog, Peter Liese, Lambert van Nistelrooij, Francisca Pleguezuelos Aguilar, Vittorio Prodi, Peter Skinner

Supplenti (art. 178, par. 2) presenti al momento della votazione finale

 

Deposito – A6

6.7.2005

A6-0227/2005