RELAZIONE sulla Strategia tematica per l'uso sostenibile dei pesticidi

20.7.2007 - (2007/2006(INI))

Commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare
Relatrice: Irena Belohorská

Procedura : 2007/2006(INI)
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A6-0291/2007
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A6-0291/2007
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PROPOSTA DI RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO

sulla Strategia tematica per l'uso sostenibile dei pesticidi

(2007/2006(INI))

Il Parlamento europeo,

–   vista la comunicazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento Europeo, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle Regioni - Strategia tematica per l'uso sostenibile dei pesticidi (COM/2006/0372),

–   vista la decisione n. 1600/2002/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 luglio 2002, che istituisce il sesto programma comunitario di azione in materia di ambiente[1],

–   vista la proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce un quadro per l’azione comunitaria ai fini dell'utilizzo sostenibile dei pesticidi (COM/2006/0373),

–   vista la proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo alla commercializzazione dei prodotti fitosanitari (COM/2006/0388),

–   vista la proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo alle statistiche sui prodotti fitosanitari (COM(2006)0778),

–   visto l'articolo 175 del trattato CE,

–   visto l'articolo 6 del trattato CE, in virtù del quale la tutela ambientale deve essere integrata nella definizione e nell'attuazione delle politiche comunitarie, in particolare nella prospettiva di promuovere lo sviluppo sostenibile,

–   visto il regolamento (CE) n. 396/2005 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 febbraio 2005, concernente i livelli massimi di residui di antiparassitari nei o sui prodotti alimentari e mangimi di origine vegetale e animale[2],

–   viste la direttiva 2000/60/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 ottobre 2000, che istituisce un quadro per l'azione comunitaria in materia di acque[3], la direttiva 98/83/CE del Consiglio del 3 novembre 1998 concernente la qualità delle acque destinate al consumo umano[4], la direttiva 75/440/CEE del Consiglio, del 16 giugno 1975, concernente la qualità delle acque superficiali destinate alla produzione di acqua potabile negli Stati Membri[5] e la direttiva 2006/118/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 dicembre 2006, sulla protezione delle acque sotterranee dall'inquinamento e dal deterioramento[6],

–   visti il regolamento CE) n. 1907/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 dicembre 2006, concernente la registrazione, la valutazione, l'autorizzazione e la restrizione delle sostanze chimiche (REACH), che istituisce un'Agenzia europea per le sostanze chimiche[7] e la direttiva 2006/121/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 dicembre 2006, che modifica la direttiva 67/548/CEE del Consiglio concernente il ravvicinamento delle disposizioni legislative, regolamentari ed amministrative relative alla classificazione, all’imballaggio e all’etichettatura delle sostanze pericolose per adattarla al regolamento (CE) n. 1907/2006 concernente la registrazione, la valutazione, l’autorizzazione e la restrizione delle sostanze chimiche (REACH) e che istituisce un’Agenzia europea per le sostanze chimiche[8],

–   viste la direttiva 2004/35/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 21 aprile 2004 sulla responsabilità ambientale in materia di prevenzione e riparazione del danno ambientale[9], la direttiva 92/43/CEE del Consiglio del 21 maggio 1992 relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche[10] e la direttiva 79/409/CEE del Consiglio, del 2 aprile 1979, concernente la conservazione degli uccelli selvatici[11],

–   vista la relazione di sintesi della Commissione europea sulle possibilità per la futura politica ambientale dell'UE sui prodotti fitosanitari (1997),

–   visto l'articolo 45 del suo regolamento interno,

–   visti la relazione della commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare e il parere della commissione per l'agricoltura e lo sviluppo rurale (A6‑0291/2007),

A. considerando che l'utilizzo dei prodotti fitosanitari (PPP) nell'UE tra il 1992 e il 2003 è rimasto significativo e non è diminuito, nonostante le politiche volontaristiche di riduzione dell'uso dei pesticidi agricoli intraprese con successo in taluni Stati membri,

B.  considerando che quantità indesiderate di taluni pesticidi sono ancora riscontrabili nell'ambiente, in particolare nel suolo e nelle acque, e che residui superiori ai valori limite sono ancora riscontrabili nei prodotti agricoli,

C. considerando che, nonostante gli innegabili vantaggi derivanti dall'utilizzo dei pesticidi e il ruolo che svolgono per garantire una produzione agricola competitiva efficiente e sostenibile in Europa, è necessario informare meglio il pubblico in generale sui possibili rischi per la salute e l'ambiente e sugli effetti nocivi a breve e lungo termine dovuti al loro utilizzo,

D. considerando che è possibile continuare a consentire l'uso di pesticidi solo nel rispetto del principio di precauzione per quanto riguarda sia la salute umana che la protezione degli ecosistemi idrici e terrestri; che ciò significa che i pesticidi non dovrebbero essere utilizzati prima di aver svolto tutte le valutazioni di impatto sulla salute e sull'ambiente; che la comparazione dei dati e delle migliori prassi di riduzione dell'uso dei diversi Stati membri dovrebbe essere incoraggiata e tenuta in considerazione quale punto di riferimento,

E.  considerando la mancanza di un sistema trasparente per la segnalazione e il monitoraggio dell'utilizzo dei pesticidi e del livello di residui nei prodotti, che comprenda l'elaborazione di indicatori appropriati,

1.   riconosce la necessità di un quadro giuridico europeo nel campo dell'utilizzo dei pesticidi, poiché la normativa in vigore si è rivelata insufficiente per ridurre al minimo i rischi e i pericoli per la salute e l'ambiente derivanti da detto utilizzo;

2.  ritiene importante adottare nuove legislazioni basate su un approccio che si orienti in modo più deciso verso una riduzione del ricorso ai pesticidi e che sia più ambizioso nelle sue prestazioni ambientali, attraverso un sostegno significativo all'agricoltura biologica e ai modi di produzione integrati;

3.  accoglie con favore la strategia tematica per l'uso sostenibile dei pesticidi, che mette in evidenza le carenze dell'attuale normativa comunitaria e propone di disciplinare la fase di utilizzo per colmare il vuoto tra l'immissione in commercio dei prodotti fitosanitari, da un lato, e la fine del loro ciclo di vita, dall'altro;

4.  ricorda che, nel frattempo, l'UE ha adottato più di una dozzina di atti legislativi che disciplinano, direttamente o indirettamente, l'impiego di prodotti fitosanitari; sottolinea tuttavia che le disposizioni previste sull'uso dei prodotti fitosanitari vanno nella giusta direzione;

5.  osserva che la strategia tematica per l'uso sostenibile dei pesticidi concerne unicamente i prodotti fitosanitari, che rappresentano solo una parte dei pesticidi; invita la Commissione a includere senza indugio nel campo di applicazione della strategia tematica i prodotti per il controllo degli animali nocivi (tipi di prodotti biocidi 14-19) quali definiti all'allegato V della direttiva 98/8/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 febbraio 1998, relativa all'immissione sul mercato dei biocidi , in quanto tali prodotti pongono rischi analoghi per la salute umana e l'ambiente, e invita la Commissione ad ampliare il campo di applicazione della strategia tematica per includere al più presto anche altri biocidi;

6.  ritiene essenziale migliorare il comportamento degli utilizzatori di pesticidi per evitare abusi, utilizzi eccessivi e avvelenamenti accidentali; accoglie con favore la creazione di un sistema di formazione e d'istruzione per tutti gli utilizzatori professionali di pesticidi, per i quali la Commissione dovrebbe definire orientamenti che prendano in considerazione le differenze esistenti tra le varie regioni europee; ritiene che la certificazione e la formazione debbano essere requisiti inderogabili per l'assunzione di utilizzatori professionali di pesticidi e che debba essere inoltre assicurata loro una formazione professionale continua, al fine di aggiornarne le competenze e le conoscenze tecniche e di assicurare un uso sicuro ed efficace dei pesticidi; suggerisce di creare servizi di consulenza per gli agricoltori, o di rafforzare quelli esistenti, al fine di accrescere le loro conoscenze riguardo ad un uso sicuro dei pesticidi e promuovere lo scambio di buone prassi;

7.  invita la Commissione a valutare, alla luce del principio "chi inquina paga", le modalità con cui i fabbricanti di prodotti fitosanitari e/o delle sostanze attive in essi contenute dovrebbero partecipare adeguatamente al trattamento o al risanamento dei danni che eventualmente risultassero per la salute umana o per l'ambiente dall'uso di prodotti fitosanitari;

8.  raccomanda che la vendita e la distribuzione di pesticidi si effettuino sotto la supervisione di un professionista autorizzato o di un medico competente, e che dette transazioni siano iscritte in un apposito registro, ai fini di un controllo adeguato del commercio e dell'uso di tali prodotti;

9.  sottolinea che, per poter ridurre al minimo i rischi e i pericoli per la salute e l'ambiente derivanti dall'uso dei pesticidi, sono necessari un dialogo costruttivo con i paesi terzi e lo sviluppo delle loro capacità, che comporta anche stimoli finanziari, nonché controlli rigorosi sui prodotti importati nell'Unione europea, così da garantire un livello di concorrenza equo;

10. invita la Commissione a definire una politica di protezione e di cooperazione con i paesi vicini dell'UE sull'uso dei pesticidi e dei prodotti fitosanitari.

11. sottolinea l'importanza dei mass media nell'informazione del pubblico in generale, e segnatamente degli utilizzatori non professionisti di pesticidi, sull'utilizzazione di questi ultimi; suggerisce che vengano organizzate campagne pubbliche di informazione e di sensibilizzazione;

12. accoglie in generale con favore le misure scelte dalla Commissione; sottolinea tuttavia che gli ambiziosi piani di azione nazionali degli Stati membri costituiscono elementi chiave di questo processo;

13. deplora inoltre che la Commissione abbia optato per l'esclusione dei criteri quantitativi e qualitativi dai piani di azione nazionali, riducendone così il grado di ambizione;

14. sottolinea che senza obiettivi quantitativi di riduzione dell'utilizzo nei piani di azione nazionali, la nozione "riduzione dei rischi, dei pericoli e della dipendenza dai pesticidi" è definita in modo molto impreciso e ambiguo e non indurrà gli Stati membri a ridurre la quantità di pesticidi utilizzati o a dare la priorità ad alternative non chimiche per la protezione fitosanitaria e la gestione dei parassiti e dei raccolti;

15. suggerisce che la Commissione combini l'eliminazione dei rischi, dei pericoli e della dipendenza dai pesticidi con criteri quantitativi nei piani d'azione nazionali, prescrivendo agli Stati membri di fissare i loro propri obiettivi, calendari e criteri nazionali di riduzione dell'uso dei pesticidi, prendendo in considerazione l'esperienza positiva di alcuni Stati membri che utilizzano già obiettivi di riduzione quantitativa, che ha dimostrato come l'utilizzo di pesticidi possa essere ridotto senza costi significativi per gli agricoltori;

16. sottolinea che, oltre ad apportare benefici sul piano ambientale e della salute pubblica, un impegno volto a contenere l'uso dei prodotti fitosanitari per ridurne la pericolosità e ricercare prodotti, risorse e metodi fitosanitari alternativi più rispettosi dell'ambiente e meno dannosi per l'uomo e gli animali migliorerebbe la qualità dei prodotti agricoli europei e ne accrescerebbe il valore aggiunto grazie a una vasta sensibilizzazione del pubblico e dei consumatori su tali questioni;

17. concorda sul fatto che i piani di azione nazionali dovrebbero essere adattati alle condizioni climatiche, agricole e parassitarie specifiche di ciascuno Stato membro, allorché sono necessari taluni trattamenti specifici, segnatamente nel caso delle colture minori;

18. auspica che la Commissione precisi gli aiuti finanziari europei, che gli Stati membri possono mobilitare, destinati alla realizzazione di studi o basi di dati e al miglioramento delle conoscenze sui pesticidi;

19. si compiace della dichiarazione della Commissione che il più importante risultato previsto della strategia tematica sia la riduzione degli effetti negativi dell'utilizzo dei pesticidi sulla salute umana;

20. deplora che, nonostante i pesticidi abbiano probabilmente effetti sul sistema immunitario, sul sistema endocrino e siano collegati a disturbi neurotossici e al cancro[12], la salute sia menzionata solo in modo marginale nella strategia tematica;

21. sottolinea che non devono essere approvate, tra le sostanze attive nei pesticidi, sostanze che sono carcinogene, mutageniche o tossiche per la riproduzione, sostanze persistenti, bioaccumulative o tossiche o che possano incidere negativamente sul sistema endocrino;

22. segnala che, rispetto al resto della popolazione, i feti, i neonati, i bambini, le donne incinte, gli anziani, i malati cronici e coloro che hanno problemi di salute preesistenti sono più vulnerabili ed esposti ai pesticidi, in particolare agli effetti cumulativi di alcuni di essi;

23. segnala che la previa autorizzazione specifica costituisce la premessa per l'uso di prodotti fitosanitari e che essa deve basarsi su una valutazione scientifica del prodotto fitosanitario e delle sue sostanze attive, nel corso della quale sono esaminati i potenziali rischi per la salute umana e animale e per l'ambiente di fronte ad un uso corretto del prodotto fitosanitario in questione;

24. considera essenziale condurre ulteriori ricerche riguardo agli effetti sulla salute dell'uso dei pesticidi, in particolare del loro uso combinato e cumulativo;

25. accoglie con molto favore il divieto delle sostanze sulla base dei loro rischi intrinsechi e il cosiddetto "principio di sostituzione", in base al quale le sostanze più pericolose saranno ritirate dal mercato se esistono alternative più sicure, anche non chimiche;

26. invita la Commissione a prendere, assieme agli Stati membri e all'industria, misure contro l'importazione e la commercializzazione di prodotti fitosanitari contraffatti e/o non autorizzati;

27. invita la Commissione a garantire che, qualora si constati il superamento dei valori limite nei prodotti alimentari importati, siano applicate le stesse misure e sanzioni utilizzate per gli alimenti prodotti nell'UE; chiede l'immediata predisposizione di una rete sufficientemente fitta di controlli sulle merci importate (generalmente soggette a una legislazione meno severa sull'uso dei prodotti fitosanitari, il che comporta un rischio maggiore di livelli illegali di residui) in tutti gli Stati membri secondo le stesse modalità, per evitare discriminazioni nei confronti degli agricoltori e dei produttori europei e creare condizioni di concorrenza eque all'interno dell'UE;

28. chiede che siano istituiti controlli adeguati e che siano vietate le importazioni nell'UE di alimenti fabbricati usando prodotti fitosanitari e pesticidi il cui impiego e la cui commercializzazione non sono consentiti nell'UE;

29. chiede l'istituzione di sistemi coordinati per la raccolta di informazioni relative alla produzione, l'importazione, l'esportazione, la vendita, la distribuzione e l'uso dei pesticidi generalmente disponibili;

30. ritiene che siano necessarie, per evitarne un'esposizione indesiderata, la designazione di zone a utilizzo molto ridotto o nullo di pesticidi, incluse le zone protette per la raccolta dell'acqua potabile, e una maggiore tutela dell’ambiente acquatico contro l’inquinamento provocato dai pesticidi; è del parere che debbano essere istituite "zone cuscinetto" di ampiezza adeguata, tenendo conto delle diverse condizioni agricole, geografiche e meteorologiche; ritiene che l'uso di pesticidi debba essere vietato nelle zone residenziali, nei parchi pubblici, campi sportivi, terreni scolastici e campi giochi per bambini nonché in loro prossimità, in quanto la Commissione ha riconosciuto che in tali zone il rischio di esposizione ai pesticidi è elevato per la popolazione;

31. rileva la contaminazione delle acque superficiali e sotterranee provocata dai pesticidi in Europa e sottolinea la necessità di migliorare la coerenza della strategia tematica con la direttiva quadro 2000/60/CE sulle acque; segnala tuttavia che, in generale, sono purificate solo le acque destinate al consumo umano, mentre il resto delle acque contaminate giunge al corpo umano attraverso la flora e la fauna, dando luogo successivamente ad alti costi sanitari;

32. riconosce che il divieto di irrorazione aerea è inevitabile; ritiene tuttavia che essa possa essere utilizzata qualora presenti evidenti vantaggi ambientali o non esistano alternative valide, ma che allo stesso tempo debba essere obbligatorio comunicare pubblicamente l'ora dell'irrogazione e la quantità e il tipo di pesticidi utilizzati;

33. invita la Commissione ad accelerare l'armonizzazione, a livello comunitario, dei livelli massimi dei residui, poiché la situazione attuale denota condizioni di disparità all'interno dell'UE, le quali ostacolano il commercio e creano confusione tra i consumatori;

34. esorta la Commissione a ridurre il più possibile i livelli massimi dei residui, a meno che non sia dimostrato che anche le tecniche e i metodi migliori disponibili non possono impedire la produzione di residui al di sotto di un certo livello; invita a tale riguardo gli Stati membri a migliorare il controllo della concentrazione di pesticidi nei prodotti alimentari e nei settori ambientali;

35. accoglie con favore la proposta di invitare gli Stati membri ad abolire le disposizioni che permettono loro di applicare aliquote IVA ridotte per i pesticidi; ritiene che la Commissione dovrebbe aiutare gli Stati membri a introdurre misure di sostegno adeguate per gli agricoltori, da finanziare nel quadro dello sviluppo rurale e mediante un'imposta sui pesticidi; ritiene che un'imposta sui pesticidi possa costituire un importante strumento per conseguire una riduzione significativa del ricorso a tali prodotti;

36. invita la Commissione a sostenere gli Stati membri nell'introduzione di un regime di imposte o di prelievi atto a influenzare, quantitativamente e qualitativamente, l'utilizzazione dei pesticidi e invita gli Stati membri a introdurre imposte ed oneri per facilitare lo sviluppo di metodi e prassi generali e specifici di IPM; ritiene che gli Stati membri debbano considerare l'introduzione di un regime di imposte sui pesticidi al fine di finanziare l'istruzione, la formazione e la messa in atto globale dei piani d'azione nazionali;

37. insiste affinché la Commissione proponga definizioni chiare e criteri minimi per la lotta antiparassitaria integrata (IPM), tenendo conto della crescente percentuale di terreni a coltivazione biologica in Europa e applicando norme IPM obbligatorie, sia generali che specifiche per i vari tipi di coltivazione, a tutti i terreni, ad eccezione di quelli a coltivazione biologica;

38. riconosce che nelle varie regolamentazioni in cui si articola la politica agricola comune sono stati presi in considerazione numerosi problemi ambientali, in modo da rendere più ecologici i metodi di produzione agricola;

39. sottolinea la necessità di diffondere le pratiche agricole che promuovono l'uso di quantità ridotte di pesticidi (quali, fra l'altro, la produzione integrata e l'agricoltura biologica), in modo da contribuire a una riduzione globale dell'uso di pesticidi;

40. esorta gli Stati membri a promuovere una coltivazione a basso apporto di pesticidi e biologica e a garantire che gli utilizzatori professionali dei pesticidi scelgano un impiego più ecologico di tutti i prodotti disponibili per la protezione delle culture, dando la priorità ad alternative non chimiche, all'avvicendamento e al diserbo piuttosto che all'utilizzo sistematico dei pesticidi;

41. invita la Commissione e gli Stati membri a mettere a disposizione finanziamenti sufficienti per la ricerca sulla resistenza, per la coltivazione e la fornitura di un'ampia gamma di colture con diverse caratteristiche di resistenza, per la ricerca sui metodi di rotazione delle colture e di lavorazione del suolo al fine di lottare contro i parassiti e le malattie delle piante e per l'innovazione nel settore dei fitosanitari (ivi comprese le alternative non chimiche).

42. invita gli Stati membri a assicurarsi che i pesticidi siano conservati e maneggiati in condizioni di sicurezza, che i pesticidi inutilizzati e scaduti e gli imballaggi vuoti siano raccolti in modo controllato e i pesticidi obsoleti siano trattati conformemente alle norme sui rifiuti pericolosi;

43. chiede che siano messi a disposizione finanziamenti comunitari per il riciclaggio dei pesticidi, dato che nell'UE più di 200 000 tonnellate di pesticidi sono ancora immagazzinate nelle discariche sotterranee e nei siti di stoccaggio a cielo aperto;

44. riconosce che la buona manutenzione delle attrezzature di applicazione è essenziale per ridurre gli effetti nocivi dei pesticidi sulla salute e sull'ambiente, in particolare per quanto riguarda i lavoratori, gli agricoltori e i residenti interessati, e sottolinea la necessità di un controllo regolare delle attrezzature di applicazione;

45. esorta la Commissione a prendere in considerazione la questione altamente preoccupante della mortalità delle api domestiche, un problema associato all'impiego di taluni insetticidi sistemici (contenenti le sostanze attive Fipronil e Imidaclopride) per il trattamento delle sementi di girasole e di granoturco;

46. sottolinea la necessità di modificare le norme europee di commercializzazione relative alla forma, alle dimensioni e alle qualità estetiche dei prodotti ortofrutticoli freschi, che incoraggiano un ricorso intensivo ai pesticidi;

47. esorta la Commissione a concepire la strategia tematica come un quadro per la normativa attuale e futura; suggerisce di proporre un insieme di strumenti applicabili che non siano in contraddizione ma si completino a vicenda;

48. accoglie con favore il fatto che la Commissione abbia proposto, sulla base della strategia tematica, un quadro giuridico comunitario globale per le misure volte a prefigurare un uso sostenibile dei prodotti fitosanitari;

49. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione.

  • [1]  GU L 242 del 10.9.2002, pag. 1.
  • [2]  GU L 70 del 16.3.2005, pag. 1.
  • [3]  GU L 327 del 22.12.1998, pag. 1.
  • [4]  GU L 330 del 5.12.1998, pag. 32.
  • [5]  GU L 194 del 25.7.1975, pag. 26.
  • [6]  GU L 372 del 27.12.2006, pag. 19.
  • [7]  GU L 396 del 30.12.2006, pag. 1.
  • [8]  GU L 396 del 30.12.2006, pag. 850.
  • [9]  GU L 143 del 30.4.2004, pag. 56. Direttiva modificata dalla direttiva 2006/21/CE (GU L 102 dell'11.4.2006, pag. 15).
  • [10]  GU L 206 del 22.7.1992, pag. 1. Direttiva modificata da ultimo dalla direttiva 2006/105/CE (GU L 363 del 20.12.2006, pag. 368).
  • [11]  GU L 103 del 25.4.1979, pag. 1. Direttiva modificata da ultimo dalla direttiva 2006/105/CE.
  • [12]  Strategia europea per l'ambiente e la salute, COM (2003)0338, pag. 5.

MOTIVAZIONE

Nel luglio 2006 la Commissione ha sottoposto al Consiglio e al Parlamento europeo la Strategia tematica per l’uso sostenibile dei pesticidi, unitamente a una proposta di direttiva che istituisce un quadro per l’azione comunitaria ai fini dell’utilizzo sostenibile dei pesticidi e a una proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo alla commercializzazione dei prodotti fitosanitari.

Obiettivo della strategia è ridurre i rischi e gli impatti negativi globali provocati dall’impiego dei pesticidi a livello di salute umana e di ambiente. La strategia deriva dal sesto programma di azione in materia di ambiente (approvato nel luglio 2002), che chiede un utilizzo sostenibile dei pesticidi al fine di minimizzare gli impatti negativi sulla salute umana e sull’ambiente.

Occorre riconoscere che l’obiettivo più importante di questa politica è la protezione della salute e dell’ambiente. Nonostante i numerosi tentativi compiuti per minimizzare i rischi legati all’impiego dei pesticidi, se ne possono ancora trovare quantitativi indesiderati nel suolo e nelle acque. Sono presenti residui di pesticidi in tutti gli habitat; il 44% della frutta campionata è contaminata con un quantitativo di antiparassitari che supera del 5,5% i livelli massimi di residui consentiti. È piuttosto deludente vedere che della questione si occupano quasi esclusivamente i Ministeri dell’agricoltura degli Stati membri, mentre il contributo dei Ministeri dell’ambiente è decisamente scarso.

La necessità di una legislazione efficace in materia di utilizzo dei pesticidi rimane indiscussa. La Strategia tematica “riempie la lacuna” tra due fasi già regolamentate, l’immissione in commercio e la fine del ciclo di vita (livelli massimi di residui e legislazione sui rifiuti), regolamentando la fase dell’utilizzo.

Pur riconoscendo che l’impiego dei pesticidi è necessario ai fini della produttività agricola, il relatore ritiene che esistano altri modi per ridurne l’utilizzo senza diminuire la produttività del settore agricolo. Possibili alternative sono costituite dall’agricoltura biologica, dalla rotazione delle colture, dalla sarchiatura o, eventualmente, dalla sostituzione/parziale sostituzione dei pesticidi con OGM.

Il relatore non auspica un’immediata sostituzione dei pesticidi con OGM. Il punto è che gli effetti indesiderati delle sostanze chimiche/pesticidi sulla salute umana sono ben noti. Al contrario, gli effetti degli OGM sulla salute umana non sono ancora stati esplorati. Ne deriva l’importanza fondamentale di effettuare ulteriori ricerche.

Il titolo “Strategia tematica per l’uso sostenibile dei pesticidi” potrebbe essere fuorviante, poiché copre unicamente i prodotti fitosanitari, che costituiscono solo una parte del gruppo dei pesticidi. Si dovrebbe pertanto ampliare il campo di applicazione della strategia tematica al fine di includere quanto prima anche i biocidi.

È ampiamente accettato che le attuali conoscenze sui pesticidi e il loro utilizzo non sono sufficienti. Perciò il relatore apprezza particolarmente la creazione di programmi di formazione per gli utilizzatori professionali, affinché siano pienamente consapevoli dei rischi associati all’uso dei pesticidi.

La pietra angolare dell’intero processo è l’introduzione dei piani d’azione nazionali (PAN). È tuttavia deprecabile che la Commissione abbia optato per l’esclusione dei criteri quantitativi dai PAN, concentrandosi esclusivamente sulla “riduzione” dei pericoli, dei rischi e della dipendenza dai pesticidi. Si tratta di un termine vago che non eserciterà pressione sugli Stati membri affinché riducano la quantità di pesticidi utilizzati o sostituiscano i pesticidi più pericolosi con antiparassitari meno pericolosi. I PAN devono essere concreti e specificare come verranno ridotti i pericoli, i rischi e la dipendenza dai pesticidi ricorrendo agli indicatori più appropriati. Pertanto, il relatore ritiene che la Commissione dovrebbe coniugare l’eliminazione dei pericoli, dei rischi e della dipendenza dai pesticidi nei piani d’azione nazionali con criteri quantitativi. In questo senso l’esperienza positiva della Danimarca con l’impiego dell’indice di frequenza dell’applicazione potrebbe essere presa ad esempio.

È molto deludente vedere che, nonostante la Commissione riconosca la riduzione degli impatti negativi provocati dall’utilizzo dei pesticidi sulla salute umana come il principale obiettivo della strategia tematica, quest’ultima non contenga un articolo dedicato specificamente alla questione e si occupi della salute solo marginalmente. La strategia tematica trascura il fatto che i pesticidi provocano diversi difetti immunologici, effetti neurotossici e persino il cancro e omette di riconoscere che le donne in gravidanza, i bambini e i feti costituiscono il gruppo più vulnerabile.

Tuttavia, il relatore apprezza numerose misure introdotte dalla Commissione, appoggia il principio di sostituzione, il divieto di ricorrere all’irrorazione aerea, il divieto di applicare riduzioni delle aliquote IVA, una maggiore tutela dell’ambiente acquatico e la designazione di zone dove il ricorso ai pesticidi è basso o nullo. Si dovrebbero comunque istituire delle “zone cuscinetto” per proteggere il pubblico in generale dall’esposizione.

PARERE della commissione per l'agricoltura e lo sviluppo rurale (18.4.2007)

destinato alla commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare

sulla Strategia tematica per l'uso sostenibile dei pesticidi
(2007/2006(INI))

Relatore per parere: Michl Ebner

SUGGERIMENTI

La commissione per l'agricoltura e lo sviluppo rurale invita la commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:

1.  ricorda che in Europa coesistono diverse forme di agricoltura e che l'impiego di prodotti fitosanitari è una caratteristica presente nella maggioranza di esse; reputa necessario valutare con urgenza se la disponibilità di alimenti di qualità elevata e in quantità sufficiente non possa essere garantita senza ricorrere ai fitosanitari chimici;

2.  sottolinea che, oltre ad apportare benefici sul piano ambientale e della salute pubblica, un impegno volto a contenere l'uso dei prodotti fitosanitari per ridurne la pericolosità e ricercare prodotti, risorse e metodi fitosanitari alternativi più rispettosi dell'ambiente e meno dannosi per l'uomo e gli animali migliorerebbe la qualità dei prodotti agricoli europei e ne accrescerebbe il valore aggiunto grazie a una vasta sensibilizzazione del pubblico e dei consumatori su tali questioni;  

3.  ritiene che l'attenzione non debba focalizzarsi principalmente sull'uso costante di prodotti fitosanitari, ma piuttosto sulla sostenibilità della produzione agricola per quanto concerne la sicurezza degli alimenti, la salute dei consumatori, la fornitura di acqua potabile pulita, la conservazione della diversità della flora e della fauna e la salute di coloro che lavorano nel settore agricolo; reputa che l'uso di prodotti fitosanitari possa costituire uno strumento utile a tal fine, ma debba essere soggetto a norme speciali a causa dei potenziali danni che potrebbe comportare per la salute;

4.  sottolinea la necessità di diffondere le pratiche agricole che promuovono l'uso di quantità ridotte di pesticidi (quali, fra l'altro, la produzione integrata e l'agricoltura biologica), in modo da contribuire a una riduzione globale dell'uso di pesticidi;

5.  sottolinea che una gestione sostenibile della resistenza e l'ulteriore sviluppo della fitoprotezione sono possibili solo se è disponibile una gamma sufficientemente ampia di sostanze e prodotti fitosanitari, la quale aumenterebbe inoltre il sostegno, tra gli agricoltori e gli altri operatori, ai diversi atti legislativi che ne regolano l'uso e ridurrebbe i casi di mancata conformità;

6.  ricorda che, nel frattempo, l'UE ha adottato più di una dozzina di atti legislativi che disciplinano, direttamente o indirettamente, l'impiego di prodotti fitosanitari; sottolinea tuttavia che le disposizioni previste sull'uso dei prodotti fitosanitari vanno nella giusta direzione;

7.  chiede che la decisione sull'impiego dei prodotti fitosanitari autorizzati spetti all'agricoltore sotto la guida di consulenti adeguatamente qualificati; ritiene che le norme e i controlli debbano rispettare questo spazio decisionale in funzione delle situazioni particolari all'interno dei vari Stati membri;

8.  sottolinea che la legislazione comunitaria non deve stabilire restrizioni quantitative generali, in quanto ciò potrebbe incoraggiare gli agricoltori e gli altri operatori a utilizzare sostanze in quantità ridotte ma più pericolose;

9.  chiede che la Commissione e gli Stati membri garantiscano un adeguato finanziamento dei programmi d'informazione, consulenza e formazione; ricorda che tali misure contribuiscono a migliorare la situazione più di ulteriori obblighi in materia di documentazione e rendicontazione e che un controllo a tappeto è comunque un'utopia;

10. chiede che le previste disposizioni non inaspriscano gli oneri per gli agricoltori con della burocrazia inutile, ma che, anzi, si colga l'occasione di un'ampia armonizzazione per semplificare le procedure di controllo senza ridurne l'efficacia;

11. chiede che il previsto regolamento sulle statistiche non comporti nuovi oneri per gli agricoltori;

12. ricorda che molti aspetti della gestione fitosanitaria integrata, vincolante a partire dal 2014, sono ancora oscuri, il che, nel contesto della condizionalità, può causare notevole insicurezza e ambiguità giuridica per gli agricoltori;

13. chiede che sia data priorità alle misure volontarie di sostegno, rispetto a quelle vincolanti e che le decisioni sul giusto mix di strumenti spetti agli Stati membri, previa analisi della situazione locale, nell'ambito dei piani d'azione nazionali;

14. chiede che l'elaborazione dei piani d'azione nazionali avvenga in modo trasparente, tenendo conto dell'impatto ambientale di tali misure e garantendo che gli obiettivi siano verificabili; sostiene l'opportunità di un cofinanziamento comunitario di tali piani nazionali; reputa che occorra informare esaurientemente l'opinione pubblica e garantire un regolare aggiornamento per indurre gli Stati membri a continuare ad impegnarsi;

15. esprime grande compiacimento per l'ulteriore armonizzazione delle norme nel campo dell'autorizzazione e della commercializzazione dei prodotti fitosanitari; ricorda, tuttavia, che occorre snellire, ottimizzare e rendere più prevedibili le procedure al fine di agevolare l'accesso al mercato dei prodotti innovativi, in linea di massima meno rischiosi, e che è opportuno approfittare dell'armonizzazione per eliminare le incertezze giuridiche esistenti;

16. invita la Commissione ad accelerare l'armonizzazione, a livello comunitario, dei livelli massimi dei residui, poiché la situazione attuale denota condizioni di disparità all'interno dell'UE, le quali ostacolano il commercio e creano confusione tra i consumatori;

17. invita la Commissione a prendere, assieme agli Stati membri e all'industria, misure contro l'importazione e la commercializzazione di prodotti fitosanitari contraffatti e/o non autorizzati;

18. invita la Commissione a garantire che, qualora si constati il superamento dei valori limite nei prodotti alimentari importati, siano applicate le stesse misure e sanzioni utilizzate per gli alimenti prodotti nell'UE; chiede l'immediata predisposizione di una rete sufficientemente fitta di controlli sulle merci importate (generalmente soggette a una legislazione meno severa sull'uso dei prodotti fitosanitari, il che comporta un rischio maggiore di livelli illegali di residui) in tutti gli Stati membri secondo le stesse modalità, per evitare discriminazioni nei confronti degli agricoltori e dei produttori europei e creare condizioni di concorrenza eque all'interno dell'UE;

19. invita la Commissione e gli Stati membri a mettere a disposizione finanziamenti sufficienti per la ricerca sulla resistenza, per la coltivazione e la fornitura di un'ampia gamma di colture con diverse caratteristiche di resistenza, per la ricerca sui metodi di rotazione delle colture e di lavorazione del suolo al fine di lottare contro i parassiti e le malattie delle piante e per l'innovazione nel settore dei fitosanitari (ivi comprese le alternative non chimiche).

20. chiede che siano istituiti controlli adeguati e che siano vietate le importazioni nell'UE di alimenti fabbricati usando prodotti fitosanitari e pesticidi il cui impiego e la cui commercializzazione non sono consentiti nell'UE;

21. chiede l'istituzione di sistemi coordinati per la raccolta di informazioni relative alla produzione, l'importazione, l'esportazione, la vendita, la distribuzione e l'uso dei pesticidi generalmente disponibili;

22. chiede che siano messi a disposizione finanziamenti comunitari per il riciclaggio dei pesticidi, dato che nell'UE più di 200 000 tonnellate di pesticidi sono ancora raccolte nelle discariche sotterranee e nei siti di stoccaggio a cielo aperto;

23. invita la Commissione a definire una politica di protezione e di cooperazione con i paesi vicini dell'UE sull'uso dei pesticidi e dei prodotti fitosanitari.

PROCEDURA

Titolo

Strategia tematica per l'uso sostenibile dei pesticidi

Riferimenti

2007/2006 (INI)

Commissione competente per il merito

ENVI

Parere espresso da
  Annuncio in Aula

AGRI

18.1.2007

Cooperazione rafforzata – annuncio in Aula

 

Relatore per parere
  Nomina

Michl Ebner

11.9.2006

Relatore per parere sostituito

 

Esame in commissione

27.2.2007

21.3.2007

12.4.2007

 

 

Approvazione

12.4.2007

Esito della votazione finale

+ :

– :

0 :

38

3

-

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Vincenzo Aita, Katerina Batzeli; Sergio Berlato, Thijs Berman, Niels Busk, Luis Manuel Capoulas Santos, Giuseppe Castiglione, Dumitru Gheorghe Mircea Coşea, Joseph Daul, Albert Deß, Gintaras Didžiokas, Michl Ebner, Carmen Fraga Estévez, Duarte Freitas, Lutz Goepel, Friedrich-Wilhelm Graefe zu Baringdorf, Elisabeth Jeggle, Heinz Kindermann, Diamanto Manolakou, Mairead McGuinness, Neil Parish, Rosa Miguélez Ramos, Radu Podgorean, María Isabel Salinas García, Agnes Schierhuber, Willem Schuth, Czesław Adam Siekierski, Alyn Smith, Marc Tarabella, Jeffrey Titford, Witold Tomczak, Donato Tommaso Veraldi, Janusz Wojciechowski

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Herbert Bösch, Bernadette Bourzai, Béla Glattfelder, Gábor Harangozó, Christa Klaß, Wiesław Stefan Kuc, Astrid Lulling, Jan Mulder

Supplenti (art. 178, par. 2) presenti al momento della votazione finale

 

Osservazioni (disponibili in una sola lingua)

...

PROCEDURA

Titolo

Strategia tematica per l'uso sostenibile dei pesticidi

Riferimenti

2007/2006(INI)

Commissione competente per il merito

        Annuncio in Aula dell'autorizzazione

ENVI
18.1.2007

Commissione(i) competente(i) per parere

        Annuncio in Aula

AGRI
18.1.2007

 

 

 

 

Pareri non espressi

        Decisione

 

 

 

 

 

Cooperazione rafforzata

        Annuncio in Aula

 

 

 

 

 

Relatore(i)

        Nomina

Irena Belohorská
3.10.2006

 

Relatore(i) sostituito(i)

 

 

Esame in commissione

30.1.2007

26.2.2007

5.6.2007

 

 

Approvazione

26.6.2007

Esito della votazione finale

+

-

0

54

1

1

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Adamos Adamou, Georgs Andrejevs, Margrete Auken, Pilar Ayuso, Irena Belohorská, Johannes Blokland, Hiltrud Breyer, Dorette Corbey, Chris Davies, Mojca Drčar Murko, Edite Estrela, Jill Evans, Anne Ferreira, Matthias Groote, Cristina Gutiérrez-Cortines, Satu Hassi, Gyula Hegyi, Jens Holm, Caroline Jackson, Christa Klaß, Holger Krahmer, Urszula Krupa, Aldis Kušķis, Jules Maaten, Alexandru-Ioan Morţun, Riitta Myller, Péter Olajos, Miroslav Ouzký, Marie Panayotopoulos-Cassiotou, Vittorio Prodi, Frédérique Ries, Guido Sacconi, Richard Seeber, Bogusław Sonik, María Sornosa Martínez, Antonios Trakatellis, Evangelia Tzampazi, Thomas Ulmer, Marcello Vernola, Anja Weisgerber, Åsa Westlund, Anders Wijkman, Glenis Willmott

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Jens-Peter Bonde, Christofer Fjellner, Monica Frassoni, Milan Gaľa, Ambroise Guellec, Erna Hennicot-Schoepges, Anne Laperrouze, Kartika Tamara Liotard, David Martin, Jiří Maštálka, Lambert van Nistelrooij, Justas Vincas Paleckis

Supplenti (art. 178, par. 2) presenti al momento della votazione finale

Corina Creţu

Deposito

20.7.2007

Osservazioni (disponibili in una sola lingua)