RELAZIONE sulla proposta di decisione del Consiglio relativa alla conclusione dell'accordo di facilitazione del rilascio dei visti per soggiorni di breve durata tra la Comunità europea e la Repubblica di Serbia

12.10.2007 - (COM(2007)0422 – C6‑0295/2007 –2007/0144 (CNS)) - *

Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni
Relatore: Claudio Fava

Procedura : 2007/0144(CNS)
Ciclo di vita in Aula
Ciclo del documento :  
A6-0387/2007
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A6-0387/2007
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PROGETTO DI RISOLUZIONE LEGISLATIVA DEL PARLAMENTO EUROPEO

sulla proposta di decisione del Consiglio relativa alla conclusione dell'accordo di facilitazione del rilascio dei visti per soggiorni di breve durata tra la Comunità europea e la Repubblica di Serbia

(COM(2007)0422 – C6‑0295/2007 –2007/0144 (CNS))

(Procedura di consultazione)

Il Parlamento europeo,

–   vista la proposta di decisione del Consiglio (COM(2007)0422)[1],

–   visti l'articolo 62, paragrafo 2, lettera b), punti (i) e (ii), e l'articolo 300, paragrafo 2, primo comma, prima frase del trattato CE,

–   visto l'articolo 300, paragrafo 3, primo comma, del trattato CE, a norma del quale è stato consultato dal Consiglio (C6‑0295/2007),

–   visti l'articolo 51 e l'articolo 83, paragrafo 7, del suo regolamento,

–   visti la relazione della commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni e il parere della commissione per gli affari esteri (A6‑0387/2007),

1.  approva la conclusione dell'accordo;

2.  incarica il suo Presidente di trasmettere la posizione del Parlamento al Consiglio e alla Commissione nonché ai governi e ai parlamenti degli Stati membri e della Repubblica di Serbia.

Traduzione esterna

  • [1]  Non ancora pubblicata in Gazzetta ufficiale.

MOTIVAZIONE

La commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni (LIBE) approva la conclusione con la Serbia di due accordi paralleli e subordinati l’uno all’altro relativi alla riammissione e alla facilitazione del rilascio dei visti per soggiorni di breve durata. La commissione saluta con favore entrambi gli accordi, che insieme all’imminente codice dei visti, all’attuazione del sistema d’informazione sui visti (VIS) e ad altre forme di cooperazione nel campo della giustizia e degli affari interni estenderanno un’area di libertà e sicurezza oltre i confini dell’UE. Rappresentano altresì risultati concreti del miglioramento delle relazioni tra la Serbia e l'UE in seguito all'insediamento del nuovo governo serbo.

La commissione ritiene che, nello spirito dell’impegno e della proprietà condivisi, l’UE e la Serbia possano efficacemente combattere l’immigrazione irregolare e contribuire allo sviluppo della democrazia, dello Stato di diritto, dei diritti umani e della società civile incoraggiando una semplificazione dei contatti e degli spostamenti di persone fra le due parti contraenti. In questo contesto la commissione plaude alla precedente decisione delle autorità serbe di abolire l’obbligo di visto per i cittadini dell’Unione europea, che a suo avviso sta ancora ricercando una risposta adeguata a tale decisione.

Come afferma nella sua raccomandazione destinata al Consiglio sulle relazioni tra l’Unione europea e la Serbia, attualmente all'esame, il Parlamento europeo invita il Consiglio, con il sostegno della Commissione, a definire una tabella di marcia concreta per una circolazione senza visti, nonché ad adottare misure di sostegno per dare a un più ampio numero di cittadini, specie ai giovani, maggiori opportunità di viaggiare. Sottolinea l'importanza della mobilità per lo sviluppo politico ed economico della Serbia, considerato che la mobilità dà ai cittadini la possibilità di acquisire esperienze dirette sull'UE e agevola il processo di integrazione della Serbia in Europa; chiede una maggiore partecipazione a progetti di formazione permanente e di scambio culturale; invita il Consiglio a esaminare la possibilità di istituire un sistema comune di ripartizione delle domande di visto da trattare in modo da alleviare il carico di lavoro dei consolati più oberati e assicurare che le pratiche siano espletate entro termini di tempo ragionevoli.

Esiste ancora un margine di miglioramento da parte della Commissione europea, che dovrebbe lanciare una campagna di informazione e trovare i mezzi e le modalità indispensabili per rendere tutte le informazioni necessarie facilmente accessibili a tutti i viaggiatori alla luce di questi e di altri accordi conclusi. Sinora, neppure il sito web della Commissione contiene informazioni sistematiche e trasparenti in materia.

Si raccomanda vivamente alla commissione competente per il monitoraggio dell’attuazione degli accordi suddetti, nonché alla stessa Commissione europea, di individuare eventuali barriere asimmetriche che, impedendo la reciprocità delle procedure, possano divenire un ostacolo per i viaggiatori sia a livello di consolato sia alle frontiere. In particolare, occorre condurre uno studio per verificare se una parziale esternalizzazione dei servizi consolari di rilascio dei visti possa influire sull’accessibilità di questi ultimi determinando un aumento indesiderato delle relative tariffe o dare luogo a fenomeni di shopping dei visti.

Infine, la commissione LIBE si attende che la Commissione europea fornisca al Parlamento informazioni sull’esito dell’attuazione degli accordi.

PARERE della commissione per gli affari esteri (4.10.2007)

destinato alla commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni

sulla proposta di decisione del Consiglio relativa alla conclusione dell’accordo di facilitazione del rilascio dei visti per soggiorni di breve durata tra la Comunità europea e la Repubblica di Serbia
(COM(2007)0422 – C6‑0295/2007 – 2007/0144(CNS))

Relatore per parere: Jelko Kacin

app

Traduzione esterna

BREVE MOTIVAZIONE

Il Parlamento europeo sostiene con decisione l'attenuazione del rigore del regime dei visti nei confronti di vari paesi dei Balcani occidentali. Paradossalmente tale regime, in chiaro contrasto con la possibilità precedentemente offerta ai cittadini della ex Jugoslavia di circolare nei paesi comunitari senza obbligo di visto, è stato adottato dopo il crollo del regime di Milosevic e l'insediamento di un governo democratico e orientato all'Europa a Belgrado. Esso ha non soltanto soffocato lo sviluppo sociale, culturale, intellettuale ed economico dei paesi interessati, ma ha anche fatto sì che i cittadini si sentissero isolati, alienati e sgraditi in un'Unione europea che appare chiusa in se stessa e ostile.

Il suo obiettivo dichiarato era impedire che le reti criminali locali estendessero le loro attività al di fuori della regione. In realtà, il regime in questione ha impedito ai cittadini comuni e onesti, compresi gli studenti (i futuri leader del paese), gli studiosi, i ricercatori e gli uomini d'affari di sviluppare contatti con le loro controparti nell'UE e di scambiarsi conoscenze. L'UE pretende da questi paesi di mostrare la capacità di comportarsi conformemente alle migliori prassi europee, ma nel contempo impedisce ai cittadini di avere un'esperienza diretta delle democrazie europee.

È triste che il regime dei visti dell'Unione non abbia raggiunto l'obiettivo che si era posto. I criminali hanno semplicemente trovato nuovi metodi per superare le frontiere, mentre i cittadini rispettosi della legge hanno subito i costi elevati dei visti, i lunghi periodi di attesa e le procedure burocratiche opprimenti.

Considerati insieme, questi argomenti giustificano in maniera convincente la necessità di riformare la politica dei visti controproducente adottata dall'UE. Le risorse dovrebbero essere convogliate in maniera più efficiente per aiutare la regione a contrastare la criminalità organizzata e i traffici illeciti, concentrandosi su iniziative sia specifiche per paese, sia regionali.

Per questa ragione, il relatore per parere propone di utilizzare lo strumento di preadesione per raggiungere tali obiettivi, compreso lo stanziamento di fondi aggiuntivi a tale scopo.

Le risorse finanziarie e i programmi dovrebbero essere finalizzati al miglioramento delle strutture esistenti, alla formazione e a una migliore remunerazione del personale (eliminando in tal modo l'incentivo alla corruzione), nonché alla promozione di tecnologie più sofisticate. È nell'interesse dell'Unione e dei paesi coinvolti sviluppare forze di polizia, antiterrorismo e di controllo delle frontiere efficienti e affidabili. Il risultato complessivo sarà un'Europa più sicura e più giusta per tutti.

Attraverso l'erogazione di tale assistenza finanziaria e tecnica, l'UE consentirà a questi paesi di soddisfare più rapidamente i requisiti per la circolazione senza alcun obbligo di visto. Costituirà, inoltre, un potente incentivo per le riforme e promuoverà il rafforzamento dei partiti politici e dei soggetti che desiderano intrattenere rapporti più stretti con l'Unione. Il Parlamento europeo e in particolare la sua commissione per gli affari esteri sostengono con forza la circolazione senza obbligo di visto dei cittadini dei Balcani occidentali, nel più breve tempo possibile. È molto di più di un gesto simbolico; infonderà la fiducia e la necessaria certezza in una regione che si sta ancora risollevando dal recente conflitto e stimolerà le riforme necessarie a una possibile adesione all'UE.

******

La commissione per gli affari esteri chiede alla commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni, in quanto commissione competente, di proporre l'approvazione della proposta della Commissione europea.

PROCEDURA

Titolo

Visti per soggiorni di breve durata tra la CE e la Serbia

Riferimenti

COM(2007)0422 - C6-0295/2007 - 2007/0144(CNS)

Commissione competente per il merito

LIBE

Parere espresso da

       Annuncio in Aula

AFET

24.9.2007

 

 

 

Relatore per parere

       Nomina

Jelko Kacin

12.9.2007

 

 

Esame in commissione

3.10.2007

 

 

 

Approvazione

3.10.2007

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

23

0

0

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Vittorio Agnoletto, Christopher Beazley, Monika Beňová, Michael Gahler, Jas Gawronski, Alfred Gomolka, Richard Howitt, Anna Ibrisagic, Vytautas Landsbergis, Willy Meyer Pleite, Samuli Pohjamo, Libor Rouček, Katrin Saks, Jacek Saryusz-Wolski, Gitte Seeberg, Ari Vatanen, Josef Zieleniec

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Árpád Duka-Zólyomi, Gisela Kallenbach, Erik Meijer, Rihards Pīks, Csaba Sándor Tabajdi, Marcello Vernola

PROCEDURA

Titolo

Visti per soggiorni di breve durata tra la CE e la Serbia

Riferimenti

COM(2007)0422 - C6-0295/2007 - 2007/0144(CNS)

Consultazione del PE

18.9.2007

Commissione competente per il merito

       Annuncio in Aula

LIBE

24.9.2007

Commissione(i) competente(i) per parere

       Annuncio in Aula

AFET

24.9.2007

 

 

 

Relatore(i)

       Nomina

Claudio Fava

3.10.2007

 

 

Relatore(i) sostituito(i)

Edith Mastenbroek

 

 

Esame in commissione

10.9.2007

2.10.2007

9.10.2007

 

Approvazione

9.10.2007

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

25

3

0

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Alexander Alvaro, Philip Bradbourn, Mihael Brejc, Kathalijne Maria Buitenweg, Michael Cashman, Giuseppe Castiglione, Giusto Catania, Jean-Marie Cavada, Elly de Groen-Kouwenhoven, Agustín Díaz de Mera García Consuegra, Kinga Gál, Patrick Gaubert, Roland Gewalt, Lívia Járóka, Ewa Klamt, Barbara Kudrycka, Claude Moraes, Inger Segelström, Károly Ferenc Szabó, Adina-Ioana Vălean, Manfred Weber, Tatjana Ždanoka

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Simon Busuttil, Charlotte Cederschiöld, Evelyne Gebhardt, Ona Juknevičienė, Sylvia-Yvonne Kaufmann, Eva-Britt Svensson

Deposito

12.10.2007