RELAZIONE sulla tutela degli interessi finanziari delle Comunità – Lotta contro la frode – Relazioni annuali 2005 e 2006

25.1.2008 - (2006/2268(INI))

Commissione per il controllo dei bilanci
Relatore: Francesco Musotto

Procedura : 2006/2268(INI)
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A6-0009/2008
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PROPOSTA DI RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO

sulla tutela degli interessi finanziari delle Comunità – Lotta contro la frode – Relazioni annuali 2005 e 2006

(2006/2268(INI))

Il Parlamento europeo,

–   viste le sue risoluzioni sulle precedenti relazioni annuali della Commissione e dell'Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF),

–   vista la relazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio, pubblicata il 12 luglio 2006, dal titolo "Tutela degli interessi finanziari delle Comunità – Lotta contro la frode – Relazione annuale 2005" (COM(2006)0378), con i relativi allegati (SEC(2006)0911 e SEC(2006)0912),

–    vista la relazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio, pubblicata il 6 luglio 2007, dal titolo "Tutela degli interessi finanziari delle Comunità – Lotta contro la frode – Relazione annuale 2006" (COM(2007)0390), con i relativi allegati (SEC(2007)0930 e SEC(2007)0938),

–   vista la relazione annuale d'attività dell'OLAF per il 2005[1],

–   vista la relazione annuale d'attività dell'OLAF per il 2006[2],

–   vista la relazione d'attività del Comitato di vigilanza dell'OLAF per il periodo da dicembre 2005 a maggio 2007[3],

–   vista la relazione annuale della Corte dei conti europea sull'esecuzione del bilancio relativo all'esercizio finanziario 2005[4],

–   vista la relazione annuale della Corte dei conti europea sull'esecuzione del bilancio relativo all'esercizio finanziario 2006[5],

–   visti l'articolo 276, paragrafo 3 e l'articolo 280, paragrafo 5 del trattato CE,

–   visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1995/2006 del Consiglio, del 13 dicembre 2006, recante modifica del regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee[6],

–   visto il regolamento (CE, Euratom) n. 2185/96 del Consiglio, dell'11 novembre 1996, relativo ai controlli e alle verifiche sul posto effettuati dalla Commissione ai fini della tutela degli interessi finanziari delle Comunità europee contro le frodi e altre irregolarità[7],

–   visto l'articolo 45 del suo regolamento,

–   visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e i pareri della commissione per lo sviluppo regionale e della commissione per l'agricoltura e lo sviluppo rurale (A6‑0009/2008),

A. considerando il tenore dell'articolo 280, paragrafi 1 e 2 del Trattato CE,

B.   considerando che l'articolo 53 ter, secondo comma del Regolamento finanziario stabilisce che:

"2. Fatte salve disposizioni complementari previste dalla normativa settoriale pertinente e per assicurare, nella gestione concorrente, che i fondi siano utilizzati secondo le regole ed i principi previsti, gli Stati membri prendono tutti i provvedimenti legislativi, regolamentari e amministrativi o di altro tipo necessari per tutelare gli interessi finanziari delle Comunità. A tal fine essi devono in particolare:

a) accertarsi che le azioni finanziate dal bilancio siano realmente effettuate e assicurare che esse siano attuate correttamente;

b) prevenire le irregolarità e le frodi e intervenire se esse si verificano;

c) recuperare i fondi indebitamente versati o non correttamente utilizzati oppure perduti come conseguenza di irregolarità o errori;

d) garantire, attraverso la normativa settoriale pertinente e in conformità dell'articolo 30, paragrafo 3, una corretta pubblicazione annuale a posteriori dei beneficiari di fondi provenienti dal bilancio.

A tale scopo, gli Stati membri procedono ad accertamenti e predispongono un sistema di controllo interno efficace ed efficiente, (…)",

Importo delle irregolarità notificate

1.  si compiace del fatto che le relazioni sulla tutela degli interessi finanziari delle Comunità, e in particolare la relazione per l'esercizio finanziario 2006, siano divenute più analitiche; osserva, tuttavia, che le statistiche si basano su strutture nazionali molto eterogenee con sistemi amministrativi, giuridici, di controllo e d'ispezione diversi;

2.  chiede che le relazioni annuali sulla tutela degli interessi finanziari delle Comunità e le relazioni elaborate su tale base dal Parlamento europeo siano iscritte all'ordine del giorno del Consiglio e che quest'ultimo comunichi successivamente le sue osservazioni al Parlamento e alla Commissione;

3.  constata che, nei settori delle risorse proprie, delle spese agricole e delle azioni strutturali degli Stati membri, le irregolarità notificate hanno riguardato, nel 2006, un importo complessivo di circa 1 143 milioni di euro (esercizio 2005: 1 024 milioni; esercizio 2004: 982,3 milioni; esercizio 2003: 922 milioni; esercizio 2002: 1 150 milioni di euro); gli importi comunicati alla Commissione dagli Stati membri nel 2006 sono così ripartiti:

–   risorse proprie: 353 milioni di euro (esercizio 2005: 328,4 milioni; esercizio 2004: 212,4 milioni; esercizio 2003: 269,9 milioni; esercizio 2002: 367 milioni di euro),

–   garanzie a titolo del Fondo europeo di orientamento e di garanzia agricola (FEAOG): 87 milioni di euro (esercizio 2005: 102 milioni; esercizio 2004: 82,1 milioni; esercizio 2003: 169,7 milioni; esercizio 2002: 198,1 milioni di euro),

–   azioni strutturali: 703 milioni di euro (esercizio 2005: 601 milioni; esercizio 2004: 694,5 milioni; esercizio 2003: 482,2 milioni; esercizio 2002: 614,1 milioni di euro),

constata altresì che, nel settore del fondo di preadesione, le irregolarità comunicate hanno riguardato, nel 2006, un importo complessivo di 12,32 milioni di euro (esercizio 2005: 17,6 milioni di euro);

4.   sottolinea che le variazioni annuali dell'incidenza finanziaria viziata da irregolarità possono essere influenzate da un gran numero di fattori;

5.   sottolinea che un numero elevato di irregolarità comunicate alla Commissione non significa necessariamente un elevato livello di frode, ma può essere anche il risultato dell'efficacia dei dispositivi di controllo in atto e di una stretta cooperazione fra lo Stato membro in questione e la Commissione; si compiace del fatto che, nella sua relazione annuale per il 2006, la Commissione abbia posto l'accento sull'importanza di tale cooperazione;

Analisi generale

6.   rileva, per quanto concerne le risorse proprie, che l'importo viziato da irregolarità è aumentato (+7%) da 328 milioni di euro nel 2005 a 353 milioni di euro nel 2006; i prodotti più colpiti dalle irregolarità sono stati i televisori (2005: 69 milioni di euro, 2006: 62,3 milioni di euro) e le sigarette (2005: 30,9 milioni di euro, 2006: 27,6 milioni di euro); il numero di casi verificatisi in Italia (+122%) e nei Paesi Bassi (+81%) è sensibilmente aumentato; nel 2006 sono stati recuperati 113,4 milioni di euro (32%);

7.   osserva, in relazione alle spese agricole, che l'importo viziato da irregolarità è diminuito da 105 milioni di euro nel 2005 a 87 milioni di euro nel 2006; la Spagna, la Francia e l'Italia sono responsabili del 57,2% delle irregolarità, corrispondenti a 64,9 milioni di euro, e i settori più colpiti sono quelli dello sviluppo rurale, il settore bovino e quello ortofrutticolo;

8.   accoglie con favore l'adozione del regolamento (CE) n. 1290/2005 del Consiglio, del 21 giugno 2005, relativo al finanziamento della politica agricola comune (PAC)[8], che mira a fornire un quadro giuridico semplificato e più efficace che permetta agli Stati membri il recupero dei pagamenti irregolari; invita la Commissione a valutare l'applicazione di questo nuovo atto e a presentare una relazione al Parlamento;

9.   si compiace del buon funzionamento del sistema integrato di gestione e controllo (SIGC), che ha consentito di individuare una parte considerevole delle irregolarità accertate e con il quale vengono trattate il 68% delle operazioni;

10. nota, con preoccupazione, che il livello di recupero delle somme pagate ingiustamente resta basso e varia da uno Stato membro all'altro e, poiché le opportunità di recupero decrescono con il tempo, invita la Commissione a incrementare i propri sforzi per migliorare il livello di recupero delle somme indebitamente corrisposte;

11. ritiene che, quando in uno specifico Stato membro il recupero permane sistematicamente debole, la Commissione dovrebbe applicare misure correttive;

12. assicura la Commissione del suo pieno appoggio nella rigorosa applicazione della legislazione sulla sospensione dei pagamenti e chiede con insistenza che anche i finanziamenti della PAC siano soggetti alla stessa procedura delle misure già intraprese[9] in materia di mancato trasferimento se la Commissione non ha la garanzia assoluta dell'affidabilità della gestione e dei sistemi di controllo dello Stato membro beneficiario di tali finanziamenti;

13. chiede alla Commissione di valutare, nell'ambito della sua relazione annuale sulla tutela degli interessi finanziari delle Comunità, l'efficienza e la trasparenza dei sistemi di controllo relativi ai pagamenti agli agricoltori;

14. si compiace del lavoro svolto dalla task-force "recupero", che ha potuto liquidare un gran numero di irregolarità degli anni precedenti (dal 1971 al 2006: 3 061 milioni di euro); di conseguenza, gli Stati membri hanno recuperato 898 milioni di euro e 1 200 milioni di euro hanno potuto essere regolati con la procedura di "liquidazione dei conti"; sottolinea, tuttavia, che gli Stati membri dovrebbero esercitare una maggiore vigilanza per evitare le irregolarità e recuperare i fondi;

15. prende atto dell'adozione, da parte della Commissione, della seconda relazione sulle insufficienze nell'applicazione del sistema della "lista nera" (regolamento (CE) n. 1469/95[10] del Consiglio) e chiede un più ampio dibattito, all'interno delle istituzioni, sulla maniera di progredire, nel quale pare ovvio prevedere un aumento considerevole delle penali per gli Stati membri che permangono inadempienti in materia di recupero degli importi indebitamente versati;

16. fa notare che l'importo viziato da irregolarità a livello delle azioni strutturali è aumentato del 17% passando da 601 milioni di euro nel 2005 a 703 milioni di euro nel 2006 (fondi strutturali: 517 milioni di euro, fondo di coesione: 186 milioni di euro); le irregolarità riguardano principalmente (75%) il Fondo europeo per lo sviluppo regionale (FESR) e il Fondo sociale europeo (FSE); la Germania, la Spagna, l'Italia, il Portogallo e il Regno Unito sono responsabili di circa l'85% dell'importo viziato (438,1 milioni di euro) nell'ambito dei fondi strutturali per il 2006; i beneficiari hanno spesso fatturato spese non ammissibili; le irregolarità sono state scoperte in seguito al controllo di documenti;

17. esprime rammarico per il fatto che dei 95 progetti finanziati con i fondi strutturali, sottoposti a revisione nell'attuale periodo di finanziamento, 60 presentavano errori materiali nella spesa dichiarata del progetto, il che rappresenta un incremento nel numero di irregolarità rispetto all'anno precedente; ritiene che si dovrebbe sottoporre a revisione un maggior numero di progetti, affinché le conclusioni raggiunte consentano di formulare raccomandazioni chiare per il miglioramento della gestione finanziaria;

18. constata che, per il 2006, rimangono da recuperare 266,5 milioni su 703 milioni di euro, mentre per gli anni precedenti devono essere recuperati ancora 762 milioni di euro; invita la Commissione a informare le commissioni competenti del Parlamento, due volte all'anno, sui progressi compiuti e sulle misure specifiche prese per accelerare il recupero delle somme dovute;

19. osserva, in relazione al fondo di preadesione, che l'incidenza finanziaria è diminuita da 26,5 milioni di euro nel 2005 a 12,3 milioni di euro nel 2006; gli errori più frequenti erano la fatturazione di spese non ammissibili e il mancato rispetto delle condizioni contrattuali o regolamentari; dall'avvio del fondo sono stati recuperati 11 milioni di euro, ma 14 milioni ne rimangono ancora da recuperare;

20. è convinto che, per poter avere una dichiarazione positiva di affidabilità, gli Stati membri e le istituzioni dell'Unione europea, compresa la Corte dei conti, debbano raggiungere un'intesa politica su un "livello tollerabile di errore";

Lacune individuate

21. chiede alla Commissione di inserire nella relazione annuale 2008 sulla tutela degli interessi finanziari delle Comunità un'analisi delle strutture degli Stati membri che si occupano della lotta alle irregolarità; con tale analisi si dovrebbe rispondere, tra l'altro, alle seguenti domande, affinché il Parlamento possa avere un'idea più chiara dell'applicazione del quadro normativo della lotta antifrode:

–    quali sono, negli Stati membri, le autorità nazionali preposte a tale compito?

–    Come organizzano la loro cooperazione?

–    Quali sono i poteri d'ispezione delle autorità nazionali?

–    Le autorità nazionali operano sulla base di una programmazione annuale?

–    Hanno l'obbligo di redigere un rapporto sugli obiettivi da perseguire nella loro attività di controllo?

–    Le autorità nazionali hanno l'obbligo di redigere una relazione sull'utilizzo dei fondi dell'UE?

–    In che modo cooperano con l'OLAF e comunicano le loro risultanze alla Commissione?

–    A quali basi di dati europee possono accedere direttamente?

–    A quali basi di dati nazionali può accedere la Commissione?

–    A quanto ammontano i costi dei controlli?

–    Quali sono i meccanismi per la notifica delle irregolarità?

–    Qual è lo stato di applicazione del regolamento (CE, Euratom) n. 2185/96 del Consiglio?

22. chiede alla Commissione di indicare, per quanto concerne il settore delle risorse proprie, quali ulteriori azioni intende intraprendere per porre fine all'importazione fraudolenta di televisori, sigarette e, più in generale, di prodotti contraffatti; a tale proposito rileva con soddisfazione che l'OLAF ha potuto stabilire un'antenna in Cina; incoraggia la Commissione ad intensificare la lotta alla contraffazione; invita la Commissione a riferire, nell'ambito della relazione annuale 2007 sulla tutela degli interessi finanziari delle Comunità che sarà pubblicata nel luglio 2008, sulle iniziative e le azioni intraprese in base alla risoluzione del Parlamento dell'11 ottobre 2007[11]sulle implicazioni dell'accordo tra la Comunità, Stati membri e Philip Morris per l'intensificazione della lotta contro la frode e il contrabbando di sigarette;

23. ritiene assolutamente inaccettabile il fatto che la Germania e la Spagna da anni non trasmettano alla Commissione, in formato elettronico, le informazioni relative alle irregolarità nel settore delle spese agricole; fa presente inoltre che questi due paesi sono responsabili del 38% (33,2 milioni di euro) delle irregolarità e che, per di più, la Germania non comunica i dati relativi alle persone e alle società coinvolte, malgrado l'esistenza di un obbligo in tal senso; sollecita pertanto la Commissione ad avviare procedure d'infrazione nei confronti di questi due Stati membri e a trattenere il 10% dei pagamenti agricoli in attesa della conclusione della procedura; chiede al presidente della commissione per il controllo dei bilanci di inviare una lettera, con richiesta di spiegazioni, alle Rappresentanze permanenti dei paesi in questione;

24. ritiene che il periodo di 39 mesi che intercorre tra il momento in cui un'irregolarità viene commessa e il momento in cui essa viene comunicata alla Commissione non sia accettabile, perché un siffatto ritardo rende più difficile il recupero; chiede alla Commissione di comunicare quali misure ha adottato per richiamare all'ordine gli Stati membri; constata che il comportamento degli Stati membri denota una scarsa vigilanza;

25. chiede alla Commissione di indicare quali misure ha adottato per ridurre il numero di irregolarità nell'ambito dello sviluppo rurale e nei settori bovino e ortofrutticolo;

26. chiede che la Commissione si dimostri intransigente se la Grecia non rispetterà il piano d'azione per l'introduzione del sistema integrato di gestione e di controllo[12]; desidererebbe essere informato dell'importo totale delle sovvenzioni/degli aiuti provenienti dal bilancio comunitario versati alla Grecia per l'introduzione di tale sistema, nonché sulla possibilità che questo importo possa essere recuperato qualora il sistema non sia pienamente operativo entro settembre 2008;

27. rileva, per quanto concerne le azioni strutturali, che l'84% di tutte le irregolarità sono state registrate in Italia (2006: 228,2 milioni di euro), Spagna (2006: 85,7 milioni di euro), Regno Unito (2006: 59,8 milioni di euro), Portogallo (2006: 37,2 milioni di euro) e Germania (2006: 27,2 milioni di euro); fa presente inoltre che né la Germania, né la Spagna utilizzano il modulo elettronico del Sistema d'informazione antifrode e che la Germania non trasmette i dati relativi alle persone e alle società coinvolte; chiede al presidente della commissione per il controllo dei bilanci di inviare una lettera, con richiesta di spiegazioni, alle Rappresentanze permanenti interessate;

28. ritiene, a tale proposito, che il periodo di programmazione 2000-2006 abbia dimostrato che regole troppo complicate e sistemi di controllo e di sorveglianza inefficaci contribuiscono alle irregolarità constatate; osserva inoltre che i pagamenti sono arrivati spesso in ritardo ai beneficiari; si compiace pertanto dei miglioramenti apportati al sistema dal regolamento (CE) n. 1803/2006 del Consiglio, dell'11 luglio 2006, recante disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo e sul Fondo di coesione[13]; auspica, in generale, che le autorità regionali e locali siano maggiormente coinvolte nella programmazione ed esecuzione dei fondi;

29. ricorda che il Parlamento aveva osservato, nella sua risoluzione del 15 giugno 2006 sulla tutela degli interessi finanziari delle Comunità e la lotta contro la frode - relazione annuale 2004[14], che: "(…) nel periodo coperto dalla relazione 2005 si dovrebbe prestare particolare attenzione alle irregolarità relative alle misure di politica strutturale"; deve tuttavia constatare che la situazione sembra essersi degradata;

30. ritiene che la Commissione dovrebbe prestare particolare attenzione alle reti criminali specializzate nella sottrazione di fondi dell'UE;

31. domanda alla Commissione di fornire alla commissione per il controllo dei bilanci del Parlamento un'analisi dettagliata del o dei sistemi utilizzati dalla criminalità organizzata in maniera mafiosa o meno per violare gli interessi finanziari delle Comunità;

32. è estremamente preoccupato per la constatazione fatta dal Presidente della Corte dei conti, secondo cui: "I sistemi di controllo e di vigilanza negli Stati membri sono risultati in generale inefficaci o mediamente efficaci e la vigilanza, da parte della Commissione, sul loro funzionamento è stata solo mediamente efficace."[15];

33. chiede pertanto agli Stati membri di garantire la qualità dei loro sistemi di controllo e di vigilanza adottando, al livello politico appropriato, una dichiarazione nazionale di gestione concernente tutti gli stanziamenti comunitari a gestione condivisa; chiede alla Commissione di sostenere attivamente quest'idea e di illustrare, nella sua relazione annuale sulla tutela degli interessi finanziari delle Comunità, i progressi realizzati;

34. chiede alla Commissione di adottare misure adeguate, anche applicando procedure di infrazione, verso quegli Stati membri che non assistono i servizi della Commissione nell'esecuzione dei controlli sul posto stabiliti dal regolamento (CE, Euratom) n. 2185/96 del Consiglio;

35. chiede, in tale contesto, alla Commissione di valutare anche l'introduzione di elementi vincolanti e conservativi nella futura legislazione CE concernente la gestione condivisa, affinché gli importi irregolari possano essere recuperati alla fine della procedura di recupero, ad esempio rendendo lo Stato membro garante nei confronti delle Comunità per l'utilizzazione dei fondi europei da parte dei destinatari;

36. ricorda che nell'ambito delle azioni strutturali rimangono da recuperare più di 1 000 milioni di euro per il 2006 e gli anni precedenti;

37. sottolinea la responsabilità diretta degli Stati membri nel recupero di finanziamenti il cui pagamento è viziato da irregolarità, ribadisce l'invito alla Commissione a sospendere i pagamenti in acconto agli Stati membri in casi di serie irregolarità; riconosce la necessità di reagire in modo adeguato ove negli Stati membri i sistemi di controllo di gestione siano insufficienti e ricorda che le frodi e le irregolarità nuocciono all'azione dell'Unione europea e segnatamente ai progetti in materia di azioni strutturali;

38. si compiace del fatto che nel quadro dell'iniziativa Trasparenza europea dovranno essere rese pubbliche informazioni relative ai beneficiari dei fondi strutturali e chiede con insistenza l'introduzione dell'obbligo vincolante per gli Stati membri di pubblicare informazioni sui progetti e sui beneficiari dei finanziamenti erogati a titolo di tutti i fondi comunitari a gestione condivisa;

39. chiede che gli Stati membri comunichino annualmente alla Commissione la perdita finanziaria corrispondente agli importi definitivamente perduti e che la Commissione iscriva tale importo nella sua relazione annuale;

40. chiede inoltre alle autorità competenti degli Stati membri di informare la Commissione, ivi compreso l'OLAF, una volta all'anno, in merito alle sentenze pronunciate dai tribunali sull'utilizzazione fraudolenta dei fondi strutturali;

41. chiede alla Commissione di pronunciarsi sulla valutazione negativa del suo lavoro da parte della Corte dei conti e di spiegare nel contempo quali iniziative ha adottato per migliorare, all'interno degli Stati membri, una situazione che pregiudica la tutela degli interessi finanziari delle Comunità;

42. invita nel contempo la Commissione a riferire più di frequente agli Stati membri, fornendo dettagli sulla maniera in cui ha utilizzato le informazioni ricevute nonché sul seguito dato alle irregolarità comunicate;

43. rileva, per quanto concerne l'utilizzazione del fondo di preadesione, che la Bulgaria (2006: 1,7 milioni di euro), la Polonia (2006: 2,4 milioni di euro), la Romania (2006: 5,5 milioni di euro) e la Slovacchia (2006: 1,9 milioni di euro) hanno causato il 94% delle irregolarità; osserva, in tale contesto, che la Commissione ha sottolineato la necessità di giungere ad un'interpretazione comune e all'applicazione omogenea delle linee direttrici e dei documenti di lavoro; chiede pertanto alla Commissione di indicare le misure già intraprese a tal fine;

44. invita la Commissione a far sì che gli Stati membri siano in grado di individuare ancora più chiaramente e sin dall'inizio le irregolarità suscettibili di costituire un utilizzo illecito dei fondi, dal momento che gli Stati membri continuano ad avere difficoltà a sapere esattamente cosa costituisca una irregolarità o una frode e cosa vada comunicato alla Commissione/OLAF, pur ottemperando ai requisiti della relazione trimestrale;

45. invita la Commissione ad assistere gli Stati membri nell'utilizzare il Sistema d'informazione antifrode/Ciginfo dellOLAF; ritiene che questo portale amministrativo unico potrebbe migliorare lo scambio di dati (in particolare sulle irregolarità) tra l'OLAF e gli Stati membri non appena saranno compatibili i sistemi nazionali e quello europeo;

46. accoglie con favore il fatto che la commissione per il controllo dei bilanci abbia già incontrato i suoi omologhi dei parlamenti nazionali in due occasioni; ritiene che incontri annuali fra le commissioni per il controllo dei bilanci dei parlamenti nazionali e del Parlamento europeo potrebbero essere estremamente utili per migliorare i sistemi di controllo e di sorveglianza in seno agli Stati membri e per ottenere una dichiarazione nazionale di gestione;

47. auspica che la Corte dei conti europea collabori il più strettamente possibile con le Corti dei conti nazionali e regionali, così da poter utilizzare sempre più le rispettive relazioni per verificare l'utilizzo dei fondi europei negli Stati membri;

Relazioni d'attività dell'OLAF

48. rileva che l'OLAF è stato ristrutturato nel 2006 tenendo conto della Relazione speciale 1/2005 della Corte dei conti; ritiene che il funzionamento dell'OLAF dovrebbe costituire oggetto di una valutazione da parte del Parlamento nel corso della procedura relativa alla revisione del regolamento dell'OLAF;

49. chiede alla Commissione di assicurare che la base di dati di cui all'articolo 95 del Regolamento finanziario rivisto sia pienamente operativa dal 1° gennaio 2009;

50. constata che all'OLAF sono pervenute, nel 2005 e nel 2006, rispettivamente 802 e 826 nuove notifiche; si compiace del fatto che il sistema di valutazione abbia consentito di ridurre le indagini aperte a 254 casi e che, per la maggioranza delle indagini ultimate, le statistiche indichino un seguito amministrativo, disciplinare, finanziario, giudiziario o legislativo; rileva che l'incidenza finanziaria di tutti i casi ancora aperti e di quelli già chiusi ammontava, alla fine del 2005, a 6 600 milioni di euro e, alla fine del 2006, a 7 400 milioni di euro, e che i settori più colpiti erano i fondi strutturali (2006: 1 606,7 milioni di euro), le sigarette (2006: 1 320,1 milioni di euro), la dogana (2006: 989,8 milioni di euro) e l'IVA (2006: 727,8 milioni di euro);

51. chiede alla Commissione di predisporre la base giuridica appropriata per la pubblicazione dei nomi delle aziende e delle persone che hanno frodato la Comunità;

52. si compiace del modo in cui l'OLAF ha informato il Parlamento del seguito dato alle indagini chiuse; fa osservare tuttavia che le Procure interessate hanno rifiutato di dare seguito a 20 casi (su 134 casi per i quali era stato chiesto un seguito giudiziario) per motivi di prescrizione o mancanza di prove;

53. deplora tuttavia che l'OLAF non abbia rilanciato il dialogo sulle informazioni scritte che la competente commissione del Parlamento riceve regolarmente, come richiesto nella succitata risoluzione sulla relazione annuale per il 2004;

54. constata che, come negli anni precedenti, la maggioranza dei casi si sono verificati in Belgio, Germania e Italia;

55. ricorda la propria risoluzione, approvata l'11 ottobre 2007, sull'intensificazione della lotta contro la frode e il contrabbando di sigarette e sui progressi realizzati nell'applicazione delle raccomandazioni della commissione d'inchiesta del Parlamento sul regime di transito comunitario[16];

56. constata che, nel 2006, è stato registrato a titolo di recupero nell'ambito delle indagini dell'OLAF un importo di più di 450 milioni di euro e che tale importo si riferisce a casi chiusi nel 2006 (circa 114 milioni di euro) e a misure di seguito tuttora in corso (circa 336 milioni di euro riguardanti principalmente il settore agricolo - 134,6 milioni di euro - e i fondi strutturali - 146,3 milioni di euro);

57. accoglie con favore la cooperazione tra l'OLAF, Europol, Eurojust e alcune organizzazioni internazionali, che si pone, tra l'altro, l'obiettivo della lotta alla criminalità organizzata; sottolinea nel contempo che tale cooperazione dovrebbe essere trasparente e in grado di preservare l'indipendenza dell'OLAF;

58. comprende che la Commissione voglia limitare il numero delle versioni linguistiche disponibili per motivi di risparmio; insiste tuttavia affinché l'Allegato 2 delle relazioni annuali sulla tutela degli interessi finanziari delle Comunità e le relazioni d'attività siano disponibili almeno in inglese, francese e tedesco;

Revisione del Regolamento dell'OLAF

59. ricorda alla Commissione che il Parlamento ha caldeggiato l'ipotesi di "raggruppare in un unico regolamento le competenze d'indagine dell'OLAF"[17]; sottolinea che anche il gruppo di lavoro del Consiglio sulla lotta antifrode sembra favorire una semplificazione delle attuali basi giuridiche[18]; chiede pertanto all'OLAF di presentare senza indugio un'analisi sull'interoperabilità delle diverse basi giuridiche che conferiscono poteri d'indagine all'OLAF nel contesto della relazione annuale di attività dell'OLAF per il 2007, al fine di integrare eventualmente le conclusioni di tale analisi nella futura revisione del regolamento OLAF; in tale contesto sottolinea che anche il trattato di Lisbona  [19] modifica l'articolo 280 del trattato UE concernente la lotta alle frodi;

60. rileva che nel ricorso 20477/05 "Tillack c. Belgio" la Corte europea dei diritti dell'uomo ha constatato che lo Stato belga, effettuando una perquisizione nei locali dei giornalisti, ha violato l'articolo 10 (libertà di espressione) della Convenzione europea dei diritti dell'uomo; fa presente tuttavia che né l'OLAF né le indagini amministrative preliminari della Commissione sono state oggetto di tale sentenza; in tale contesto ritiene che, in generale, si debbano adottare tutte le misure opportune per tutelare i diritti delle persone indagate;

Lotta contro la frode nel campo dell'IVA

61. è estremamente preoccupato per il danno finanziario derivante da transazioni di tipo "carosello"; constata, ad esempio, che l'Istituto tedesco di studi economici stima la perdita di entrate nazionali dell'IVA, per gli anni dal 2003 al 2005, tra 17 000 e 18 000 milioni di euro all'anno; che, in generale, gli Stati membri valutano la loro perdita annua nelle entrate IVA al 10% circa; che un terzo di tali perdite è imputabile alle transazioni transfrontaliere di tipo "carosello";

62. osserva inoltre che la Camera dei Lord valuta fra 3 500 e 4 750 milioni di sterline la perdita nelle entrate IVA nazionali del Regno Unito per gli anni 2005/2006, vale a dire almeno 9,6 milioni di sterline al giorno; cita la relazione in cui si afferma: "Il meccanismo attualmente in vigore per le transazioni IVA intracomunitarie è insostenibile"[20];

63. ricorda che, ai fini della valutazione delle risorse proprie dell'IVA, possono essere prese in considerazione solo le entrate effettive;

64. è estremamente preoccupato del fatto che molti Stati membri continuano a mostrarsi restii ad intensificare la cooperazione fra i servizi nazionali competenti, da un lato, e la Commissione, compreso l'OLAF, e i servizi nazionali dall'altro;

65. si congratula con la Commissione per la sua comunicazione al Consiglio su taluni elementi chiave che contribuiscono alla messa a punto di una strategia contro la frode all'IVA nell'Unione europea (COM(2007)0758); chiede pertanto alla sua commissione competente di accompagnare concretamente l'attuazione di tale comunicazione;

66. deplora che il Consiglio non abbia ancora preso posizione sulla proposta di regolamento relativo alla reciproca assistenza amministrativa per la tutela degli interessi finanziari della Comunità contro la frode e ogni altra attività illecita, esaminata in prima lettura dal Parlamento il 23 giugno 2005[21]; chiede al suo Presidente di mettersi in contatto con la Presidenza del Consiglio per far avanzare tale fascicolo;

67. ritiene che per contrastare le frodi transfrontaliere "carosello" sia indispensabile una migliore cooperazione tra i servizi interessati e con la Commissione (OLAF); che in tale contesto si dovrebbe rafforzare il sistema di scambio di informazioni sull'IVA nonché la cooperazione in materia di analisi dei dati, con l'assistenza della Commissione (OLAF);

o

o        o

68. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, alla Corte di Giustizia, alla Corte dei conti, al comitato di vigilanza dell'OLAF e all'OLAF.

  • [1]  http://ec.europa.eu/atwork/synthesis/aar/aar2005/index_en.htm.
  • [2]  http://ec.europa.eu/atwork/synthesis/aar/index_en.htm.
  • [3]  http://ec.europa.eu/anti_fraud/reports/sup-com_en.html.
  • [4]  GU C 263 del 31.10.2006, pag. 1.
  • [5]  http://eca.europa.eu/portal/pls/portal/docs/1/483522.PDF.
  • [6]  GU L 390 del 30.12.2006, pag. 1.
  • [7]  GU L 292 del 15.11.1996, pag. 2.
  • [8]  GU L 209 dell'11.8.2005, pag. 1. Regolamento modificato da ultimo dal regolamento (CE) n. 1437/2007 (GU L 322 del 7.12.2007, pag. 1).
  • [9]  Il Commissario Hübner ha affermato, in una risposta scritta alla commissione per il controllo dei bilanci, che: "nel 2006 le richieste di pagamento a titolo del FESR sono state sospese dalla Spagna in attesa della revisione contabile sulle misure di ricorso. Quali altri esempi si possono citare le interruzioni dei pagamenti a titolo del FES nel 2005 per tutti i programmi in corso nel Regno Unito, per i programmi dell'Obiettivo 3 e per taluni programmi regionali in Francia e per programmi nelle regioni italiane della Calabria e della Sicilia e, nel 2006, per EQUAL in Spagna e in Italia."
  • [10]  Regolamento (CE) n. 1469/95 del Consiglio, del 22 giugno 1995, relativo ai provvedimenti da prendere nei confronti di taluni beneficiari di operazioni finanziate dal FEAOG, sezione "garanzia".
  • [11]  Testi approvati, P6_TA(2007)0432.
  • [12]  Relazione annuale della Corte dei conti sull'esercizio finanziario 2006: "5.11. Per il quinto anno consecutivo, la dichiarazione del direttore generale contiene una riserva riguardante l'attuazione insufficiente del SIGC in Grecia. Per il 2006, la Corte ha confermato che persistono inadempienze nei seguenti controlli chiave: trattamento delle domande, procedure di ispezione, integrità della banca dati per gli animali e sistema di identificazione delle parcelle agricole."
  • [13]  GU L 210 del 31.7.2006, Regolamento modificato dal regolamento (CE) n.1989/2006 (GU L 411 del 30.12.2006, pag. 6).
  • [14]  Testi approvati, P6_TA(2006)0277, paragrafo 11.
  • [15]  Discorso pronunciato dinanzi alla commissione per il controllo dei bilanci il 12 novembre 2007.
  • [16]  Testi approvati, P6_TA(2007)0432.
  • [17]  P6_TA(2006)0277, paragrafo 30.
  • [18]  Lettera del Direttore dell'OLAF in data 2 aprile 2007.
  • [19]  GU C 306 del 17.12.2007, pag. 127.
  • [20]  Punto 52 della relazione della Camera dei Lord, European Union Committee, "Stopping the Carousel; Missing Trader Fraud in the EU", HL Paper 101, 25 May 2007.
  • [21]  Testi approvati, P6_TA(2005)0255.

PARERE della commissione per lo sviluppo regionale (8.5.2007)

destinato alla commissione per il controllo dei bilanci

sulla tutela degli interessi finanziari delle Comunità - Lotta alla frode - Relazione annuale 2005
(2006/2268(INI))

Relatore per parere: Jan Březina

SUGGERIMENTI

La commissione per lo sviluppo regionale invita la commissione per il controllo dei bilanci, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:

1.  esprime rammarico per il fatto che, dei 95 progetti finanziati con i fondi strutturali, sottoposti a revisione nell'attuale periodo di finanziamento, 60 presentavano errori materiali nella spesa dichiarata del progetto, il che rappresenta un incremento nel numero di irregolarità rispetto all'anno precedente; stima che si dovrebbe sottoporre a revisione un maggior numero di progetti, affinché le conclusioni raggiunte permettano di formulare raccomandazioni chiare per il miglioramento della gestione finanziaria;

2.  rileva con soddisfazione che, nonostante il leggero aumento del numero delle irregolarità in materia di politica strutturale e di coesione rispetto al 2004, l'impatto finanziario di tali irregolarità è diminuito sensibilmente;

3.  nota che la complessità del quadro normativo contribuisce in parte alle irregolarità da parte degli Stati membri e dovrebbe quindi incoraggiare la Commissione a proseguire nella semplificazione;

4.  chiede una definizione più chiara dei concetti di frode e di irregolarità;

5.  chiede un'ampia pubblicità sui casi di frode e di irregolarità che metta in luce i loro autori,

6.  comprende che le procedure di chiusura di un progetto, che includono revisioni ex post, possano essere molto lunghe; esorta la Commissione a rivedere e semplificare le sue procedure affinché si possa intraprendere la chiusura dei progetti per il periodo 2000-2006 senza ritardi ingiustificati, ma osservando le più rigorose norme di gestione finanziaria;

7.  sottolinea ancora una volta che gli Stati membri dovrebbero garantire l'adeguatezza dei loro meccanismi di controllo finanziario e devono elaborare, al livello amministrativo appropriato, una dichiarazione di gestione nazionale riguardante tutti i finanziamenti comunitari a gestione condivisa;

8.  sottolinea la responsabilità diretta degli Stati membri nel recupero di finanziamenti il cui pagamento è affetto da irregolarità, ribadisce l'invito alla Commissione a sospendere i pagamenti in acconto agli Stati membri in casi di serie irregolarità; riconosce la necessità di reagire in modo adeguato ove negli Stati membri i sistemi di controllo di gestione siano insufficienti e ricorda che le frodi e le irregolarità nuocciono all'azione dell'Unione europea e segnatamente ai progetti in materia di azioni strutturali;

9.  si compiace che nel quadro dell'iniziativa Trasparenza europea dovranno essere rese pubbliche informazioni relative ai beneficiari dei fondi strutturali e chiede con insistenza l'introduzione dell'obbligo vincolante per gli Stati membri di pubblicare informazioni sui progetti e sui beneficiari dei finanziamenti erogati a titolo di tutti i fondi comunitari a gestione condivisa;

10. esprime rammarico per la mancanza di un insieme chiaro e trasparente di requisiti comunitari sulla gestione dei sistemi di controllo; ritiene che la nozione chiave di "livello tollerabile di rischio" va definita in maniera più precisa, al fine di fornire orientamenti chiari per soddisfare le legittime aspettative di Stati membri, autorità regionali e contraenti;

11. chiede che, nell'ottica di un approccio coerente alla valutazione delle spese dei fondi strutturali, si tenga conto delle conclusioni della relazione speciale n. 10/2006 della Corte dei conti nell'ambito delle prossime valutazioni preventive, intermedie e consuntive per i periodi di programmazione 2000-2006, 2007-2013 e successivi;

PROCEDURA

Titolo

Tutela degli interessi finanziari delle Comunità - Lotta contro la frode - Relazione annuale 2005

Riferimenti

(2006/2268(INI))

Commissione competente per il merito

CONT

Parere espresso da

  Annuncio in Aula

REGI29.11.2006

 

Cooperazione rafforzata – annuncio in Aula

 

Relatore per parere

  Nomina

Jan Březina

27.2.2007

Relatore per parere sostituito

 

Esame in commissione

20.3.2007

 

 

 

 

Approvazione

2.5.2007

Esito della votazione finale

+ :

– :

0 :

47

0

0

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Alfonso Andria, Stavros Arnaoutakis, Jean Marie Beaupuy, Rolf Berend, Wolfgang Bulfon, Antonio De Blasio, Vasile Dîncu, Gerardo Galeote, Iratxe García Pérez, Eugenijus Gentvilas, Ambroise Guellec, Gábor Harangozó, Marian Harkin, Jim Higgins, Alain Hutchinson, Mieczysław Edmund Janowski, Gisela Kallenbach, Tunne Kelam, Evgeni Kirilov, Miloš Koterec, Constanze Angela Krehl, Mario Mantovani, Miguel Angel Martínez Martínez, Yiannakis Matsis, Miroslav Mikolášik, Lambert van Nistelrooij, Jan Olbrycht, Maria Petre, Markus Pieper, Elisabeth Schroedter, Stefan Sofianski, Grażyna Staniszewska, Oldřich Vlasák, Vladimír Železný

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Bastiaan Belder, Brigitte Douay, Den Dover, Riitta Myller, Zita Pleštinská, Christa Prets, Miloslav Ransdorf, Richard Seeber, László Surján, Károly Ferenc Szabó

Supplenti (art. 178, par. 2) presenti al momento della votazione finale

Véronique De Keyser, Henrik Lax, Samuli Pohjamo

Osservazioni (disponibili in una sola lingua)

...

PARERE della commissione per l'agricoltura e lo sviluppo rurale (8.5.2007)

destinato alla commissione per il controllo dei bilanci

sulla protezione degli interessi finanziari della Comunità - lotta alla frode - relazione annuale 2005
(2006/2268(INI))

Relatore per parere: Kyösti Virrankoski

SUGGERIMENTI

La commissione per l'agricoltura e lo sviluppo rurale invita la commissione per il controllo dei bilanci, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:

1.  accoglie con favore l'adozione di un nuovo regolamento sul finanziamento della PAC (regolamento del Consiglio CE No 1290/2005), tendente a fornire un quadro giuridico semplificato e più efficace che permetta agli Stati membri il recupero dei pagamenti irregolari; invita la Commissione a valutare l'applicazione di tale nuova legislazione e a presentare una relazione al Parlamento;

2.  accoglie con favore l'adempimento del mandato della task force Recupero che, in seguito all'esame di casi pre-1999, ha reso possibile il recupero di somme sostanziali che erano state pagate irregolarmente agli operatori dal FEOGA, sezione Garanzia;

3.  esprime rammarico per il fatto che, nonostante la diminuzione delle irregolarità per la spesa agricola nel 2005 rispetto all'anno precedente, il loro impatto finanziario è aumentato; invita gli Stati membri a sforzarsi di migliorare la disciplina nella redazione del bilancio al fine di ridurre sia il numero che l'impatto finanziario delle irregolarità;

4.  nota, con preoccupazione, che il livello di recupero delle somme pagate ingiustamente resta basso e varia da uno Stato membro all'altro e, poiché le opportunità di recupero decrescono con il tempo, invita la Commissione a incrementare i propri sforzi per migliorare il livello di recupero delle somme indebitamente corrisposte;

5.  sottolinea che è molto importante che gli Stati membri dispongano di adeguati sistemi per il recupero degli importi erogati indebitamente, riducendo così la necessità per la Commissione di applicare misure correttive; ritiene che, quando in uno specifico Stato membro il recupero permane sistematicamente debole, la Commissione dovrebbe applicare misure correttive;

6.  assicura la Commissione del suo pieno appoggio nella rigorosa applicazione della legislazione sulla sospensione dei pagamenti e chiede con insistenza che anche i finanziamenti della PAC siano soggetti alla stessa procedura delle misure già intraprese[1] in materia di mancato trasferimento se la Commissione non ha la garanzia assoluta dell'affidabilità della gestione e dei sistemi di controllo dello Stato membro beneficiario di tali finanziamenti;

7.  stima che il sistema dei pagamenti diretti istituito nel contesto della riforma della PAC, che consiste di somme pagate agli agricoltori, debba migliorare per evitare distorsioni della concorrenza, che sia necessario semplificare le procedure e ridurne i costi e creare la massima trasparenza in tutti gli Stati membri in merito ai pagamenti e ai loro beneficiari;

8.  ritiene necessario garantire l'efficienza e la trasparenza dei controlli e dei sistemi di controllo relativi ai pagamenti agli agricoltori; invita quindi la Commissione a presentare relazioni annuali al Parlamento sui risultati di tali controlli e sistemi;

9.  accoglie con favore i progressi in alcuni Stati membri, quali l'adozione di nuove misure intese a migliorare il controllo e il recupero delle somme indebitamente corrisposte e sottolinea la necessità di adottare provvedimenti addizionali nel caso di irregolarità e frodi;

10. prende atto dell'adozione da parte della Commissione della seconda relazione sulle insufficienze nell'applicazione del sistema della "lista nera" (regolamento del Consiglio (CE) n. 1469/95), e chiede un più ampio dibattito, all'interno delle istituzioni, sulla maniera di progredire, nel quale pare ovvio prevedere un aumento considerevole delle penali per gli Stati membri che permangono inadempienti in materia di recupero degli importi indebitamente versati.

PROCEDURA

Titolo

Protezione degli interessi finanziari della Comunità - lotta alla frode - relazione annuale 2005

Riferimenti

2006/2268(INI)

Commissione competente per il merito

CONT

Parere espresso da

  Annuncio in Aula

AGRI29.11.2006

 

Cooperazione rafforzata – annuncio in Aula

 

Relatore per parere

  Nomina

Kyösti Virrankoski

19.12.2006

Relatore per parere sostituito

 

Esame in commissione

21.3.2007

11.4.2007

 

 

 

Approvazione

8.5.2007

Esito della votazione finale

+ :

– :

0 :

300

0

 

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Vincenzo Aita, Peter Baco, Katerina Batzeli, Thijs Berman, Niels Busk, Luis Manuel Capoulas Santos, Dumitru Gheorghe Mircea Coşea, Joseph Daul, Albert Deß, Gintaras Didžiokas, Carmen Fraga Estévez, Lutz Goepel, Friedrich-Wilhelm Graefe zu Baringdorf, Esther Herranz García, Elisabeth Jeggle, Atilla Béla Ladislau Kelemen, Heinz Kindermann, Véronique Mathieu, Rosa Miguélez Ramos, Neil Parish, Radu Podgorean, María Isabel Salinas García, Agnes Schierhuber, Willem Schuth, Czesław Adam Siekierski, Csaba Sándor Tabajdi, Marc Tarabella, Witold Tomczak, Donato Tommaso Veraldi, Andrzej Tomasz Zapałowski

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Esther De Lange, Ilda Figueiredo, Jan Mulder, James Nicholson, Armando Veneto

Supplenti (art. 178, par. 2) presenti al momento della votazione finale

 

Osservazioni (disponibili in una sola lingua)

...

  • [1]  Il Commissario Hübner ha affermato in una risposta scritta alla commissione per il controllo dei bilanci: "nel 2006 le richieste di pagamento a titolo del FESR sono state sospese dalla Spagna in attesa della revisione contabile sulle misure di ricorso. Quali altri esempi si possono citare le interruzioni dei pagamenti a titolo del FES nel 2005 per tutti i programmi in corso nel Regno Unito, per i programmi dell'Obiettivo 3 e per taluni programmi regionali in Francia e per programmi nelle regioni italiane della Calabria e della Sicilia e, nel 2006, per EQUAL in Spagna e in Italia

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE

Approvazione

22.01.2008

Esito della votazione finale

+ :

– :

0 :

25

1

0

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Jean-Pierre Audy, Herbert Bösch, Paul van Buitenen, Paulo Casaca, Jorgo Chatzimarkakis, Antonio De Blasio, Markus Ferber, Christofer Fjellner, Ingeborg Gräßle, Dan Jørgensen, Esther De Lange, Marusya Ivanova Lyubcheva, Hans-Peter Martin, Jan Mulder, Francesco Musotto, Bill Newton Dunn, Borut Pahor, José Javier Pomés Ruiz, Bart Staes, Alexander Stubb, Kyösti Virrankoski

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Daniel Caspary, Valdis Dombrovskis, Edit Herczog, Monica Maria Iacob-Ridzi, Cătălin-Ioan Nechifor, Pierre Pribetich, Petya Stavreva

Supplenti (art. 178, par. 2) presenti al momento della votazione finale