RELAZIONE su "Trarre il massimo beneficio dal dividendo digitale in Europa: un approccio comune all'uso dello spettro liberato dal passaggio al digitale"

10.7.2008 - (2008/2099(INI))

Commissione per l'industria, la ricerca e l'energia
Relatrice: Patrizia Toia
Relatore per parere (*): Cornelis Visser, commissione per la cultura e l'istruzione
(*) Procedura con le commissioni associate - articolo 47 del regolamento

Procedura : 2008/2099(INI)
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A6-0305/2008
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PROPOSTA DI RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO

su "Trarre il massimo beneficio dal dividendo digitale in Europa: un approccio comune all'uso dello spettro liberato dal passaggio al digitale"

(2008/2099(INI))

Il Parlamento europeo,

–   vista la comunicazione della Commissione dal titolo "Trarre il massimo beneficio dal dividendo digitale in Europa: un approccio comune all'uso dello spettro liberato dal passaggio al digitale" (COM(2007)0700) (comunicazione della Commissione su un approccio comune all'uso dello spettro),

–   vista la sua risoluzione del 14 febbraio 2007 dal titolo "Verso una politica europea sullo spettro radio"[1],

–   vista la comunicazione della Commissione dal titolo "Priorità della politica dell'UE in materia di spettro radio per il passaggio al digitale nel contesto della prossima Conferenza regionale delle radiocomunicazioni dell'UIT del 2006 (RRC-06)" (COM(2005)0461),

–   visto il parere, reso il 14 febbraio 2007 dal Gruppo per la politica in materia di spettro radio, sulle conseguenze del dividendo digitale per la politica UE sullo spettro,

–   vista la sua risoluzione del 16 novembre 2005 su come accelerare la migrazione dalla radiodiffusione televisiva in tecnica analogica a quella digitale,[2]

–   visto l'articolo 45 del suo regolamento,

–   visti la relazione della commissione per l'industria, la ricerca e l'energia e i pareri della commissione per la cultura e l'istruzione, della commissione per i problemi economici e monetari e della commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori (A6‑0305/2008),

A. considerando che il passaggio dalla televisione terrestre analogica a quella digitale entro la fine del 2012 libererà una quantità significativa di spettro nell'Unione europea, grazie alla maggiore efficienza di trasmissione offerta dal digitale, consentendo così una riassegnazione dello spettro e aprendo nuove possibilità di crescita del mercato e di miglioramento qualitativo dei servizi e delle scelte offerti ai consumatori,

B.  considerando che i benefici derivanti dall'uso dello spettro radio verranno massimizzati mediante un'azione coordinata a livello di UE, al fine di garantire un utilizzo ottimale in termini di efficienza,

C. considerando che lo spettro radio è di fondamentale importanza per la fornitura di un'ampia gamma di servizi e per lo sviluppo dei mercati a orientamento tecnologico, il cui valore è stimato al 2,2% del PNL dell'UE, ed è pertanto un fattore chiave per la crescita, la produttività e lo sviluppo dell'industria europea in linea con la strategia di Lisbona,

D. considerando che lo spettro radio è una risorsa naturale scarsa e, nel contempo, un bene pubblico, e che un suo uso efficiente è indispensabile per assicurarne l'accesso alle varie parti interessate che desiderano offrire servizi connessi,

E.  considerando che gli Stati membri non hanno convenuto un calendario comune per il passaggio al digitale; che in molti Stati membri i progetti relativi al passaggio al digitale sono già molto avanzati ed in alcuni altri la migrazione è già avvenuta,

F.  considerando che la comunicazione della Commissione su un approccio comune all'uso dello spettro è parte integrante del pacchetto sulle comunicazioni elettroniche approvato dalla Commissione nel novembre 2007, relativo alla riforma del quadro normativo per le comunicazioni elettroniche,

G. considerando che nell'Unione europea la (ri)assegnazione delle frequenze radiotelevisive alle emittenti digitali è attualmente in corso in molti Stati membri, con la conseguente assegnazione di queste frequenze e la loro chiusura per molti anni,

H. considerando che la neutralità tecnologica è un elemento chiave per la promozione dell'interoperabilità ed è essenziale per una politica più flessibile e trasparente di passaggio al digitale che tenga conto dell'interesse pubblico,

I.   considerando che il Consiglio ha invitato gli Stati membri, per quanto possibile, a completare il passaggio al digitale entro il 2012,

J.   considerando che tutti gli Stati membri hanno pubblicato le loro proposte relative al passaggio al digitale,

1.  riconosce l'importanza dell'iniziativa i2010 come parte integrante della strategia rinnovata di Lisbona, e sottolinea l'importanza dell'accesso e dell'uso efficiente dello spettro nel quadro del conseguimento degli obiettivi di Lisbona; sottolinea a questo proposito la necessità di accedere a servizi a banda larga al fine di superare il divario digitale;

2.  ribadisce la necessità del passaggio al digitale che, insieme allo sviluppo delle nuove tecnologie dell'informazione e delle comunicazioni e al dividendo digitale, contribuirà a colmare il divario digitale e a conseguire gli obiettivi di Lisbona;

3.  osserva la discrepanza esistente tra i sistemi nazionali per quanto riguarda l'attribuzione e lo sfruttamento dello spettro nonché le diversità nazionali esistenti; rileva che tali differenze possono costituire un ostacolo al conseguimento di un mercato interno efficacemente funzionante;

4.  sottolinea che l'entità del dividendo digitale varierà da un paese all'altro in funzione delle circostanze nazionali e sulla base delle politiche di ogni paese nel settore audiovisivo e dei media;

5.  riconosce che l'aumentata efficienza dello spettro della televisione digitale terrestre dovrebbe consentire la riassegnazione di circa 100 MHz di dividendo digitale alla banda larga mobile e ad altri servizi (quali i servizi di pubblica sicurezza, l'identificazione delle radiofrequenze e le applicazioni di sicurezza stradale), assicurando allo stesso tempo che i servizi di radiodiffusione continuino a prosperare;

6.  rileva che attualmente la maggior parte degli Stati membri è in ritardo rispetto agli altri paesi sviluppati per quanto attiene agli investimenti nelle infrastrutture di comunicazione di nuova generazione e sottolinea quanto sia fondamentale per la competitività e la coesione dell’Unione europea sulla scena internazionale raggiungere una posizione di leadership riguardo all’evoluzione di Internet e della banda larga, in special modo in relazione agli sviluppi delle piattaforme digitali interattive e alla fornitura di nuovi servizi, come i servizi relativi a commercio elettronico, telesalute, apprendimento elettronico e amministrazione elettronica; rileva che a livello nazionale ed europeo si dovrebbero compiere maggiori investimenti per incentivare l'adozione di prodotti e servizi innovativi; sottolinea che gli sforzi volti a garantire l'accesso ai servizi a banda larga non devono concentrarsi unicamente sul dividendo digitale;

7.  è convinto che, grazie alla accresciuta convergenza tecnologica, sarà presto possibile offrire i nuovi pacchetti multiplay, contenenti tecnologie e servizi innovativi; al contempo osserva che l’emergere di tali offerte dipende in modo determinante dalla disponibilità di radiofrequenze utili e di nuove tecnologie interattive che garantiscano interoperabilità, connettività e copertura complete, quali le tecnologie del multimedia mobile e le tecnologie per l’accesso a banda larga senza filo;

8.  constata che la convergenza tecnologica è una realtà che offre ai servizi tradizionali nuovi mezzi e opportunità; sottolinea che l’accesso alle parti dello spettro precedentemente riservate alla radiodiffusione può garantire l’emergere di nuovi servizi a patto che lo spettro sia gestito quanto più efficientemente ed efficacemente possibile, al fine di evitare interferenze con la trasmissione di programmi a diffusione digitale di alta qualità;

9.  chiede una stretta cooperazione tra gli Stati membri per il raggiungimento di un mercato interno delle comunicazioni elettroniche efficiente, aperto e competitivo, che consenta l'utilizzo di nuove tecnologie di rete;

10. mette in risalto l'importanza strategica di creare nell'Unione europea un ambiente che garantisca spazio a innovazione, nuove tecnologie, nuovi servizi e nuovi operatori per rafforzare la competitività e la coesione dell'Europa; sottolinea che è fondamentale garantire agli utenti finali la libertà di scelta riguardo a prodotti e servizi, al fine di conseguire uno sviluppo dinamico dei mercati e delle tecnologie nell'Unione europea;

11. sottolinea che il dividendo digitale offre all’Europa opportunità uniche per sviluppare nuovi servizi, come la televisione mobile e l’accesso a Internet senza filo, e rimanere un leader mondiale nelle tecnologie multimediali mobili, riducendo il divario digitale e garantendo nuove opportunità ai cittadini, ai servizi, ai mezzi di comunicazione e alla diversità culturale in tutta l’Unione europea;

12. riconosce che un coordinamento a livello comunitario incoraggerebbe lo sviluppo, darebbe impulso all'economia numerica e offrirebbe a tutti i cittadini parità di accesso, a un prezzo ragionevole, alla società dell'informazione;

13. sollecita gli Stati membri a liberare quanto prima possibile i propri dividendi digitali così da permettere ai cittadini europei di beneficiare dello sviluppo di nuovi servizi innovativi e competitivi; sottolinea che a tal fine è necessaria un'attiva cooperazione tra gli Stati membri, volta al superamento degli ostacoli esistenti a livello nazionale riguardo all'efficiente (ri)assegnazione del dividendo digitale;

14. rimarca che le emittenti svolgono un ruolo fondamentale nella difesa dei principi del pluralismo e della democrazia e crede fermamente che le opportunità offerte dal dividendo digitale consentano alle emittenti pubbliche e private di trasmettere un numero di gran lunga superiore di programmi rispondenti a obiettivi di interesse generale, indicati nella legislazione nazionale, come la promozione della diversità linguistica e culturale;

15. ritiene che il dividendo digitale dovrebbe offrire alle emittenti l'opportunità di sviluppare ed espandere i loro servizi, tenendo conto nel contempo di altri potenziali usi sociali, culturali ed economici, come le nuove tecnologie aperte in banda larga e i servizi d'accesso miranti a ridurre il divario digitale, senza tuttavia accettare barriere all'interoperabilità;

16. sottolinea i potenziali vantaggi di un approccio coordinato all'uso dello spettro nell'Unione europea in termini di economia di scala e di sviluppo di servizi interoperabili senza fili, evitando la frammentazione, che conduce all'impiego subottimale di questa scarsa risorsa; ritiene che, ferma restando la necessità di una più stretta cooperazione e di una maggiore flessibilità ai fini di un efficiente sfruttamento dello spettro, la Commissione e gli Stati membri debbano raggiungere un opportuno equilibrio tra flessibilità e grado di armonizzazione, al fine di trarre il massimo beneficio dal dividendo digitale;

17. constata che un’efficiente ripartizione del dividendo digitale è possibile senza ostacolare alcuna delle parti che attualmente detengono le licenze d’uso dello spettro in banda UHF e che si può efficacemente assicurare il mantenimento e l’espansione degli attuali servizi di radiodiffusione, garantendo al tempo stesso che le nuove tecnologie del multimedia mobile e dell’accesso a banda larga senza filo dispongano di consistenti risorse di spettro nella banda UHF, atte a offrire nuovi servizi interattivi ai cittadini europei;

18. ritiene che in caso d’asta per l'assegnazione delle frequenze, gli Stati membri dovrebbero adottare un approccio comune per quanto concerne condizioni e modalità d’asta e allocazione delle risorse generate; invita la Commissione a presentare orientamenti sulla base di tali criteri;

19. ribadisce che il principale principio guida nell'assegnazione del dividendo digitale dovrebbe consistere nel servire l'interesse generale garantendo il miglior valore sociale, culturale ed economico in termini di offerta maggiore e geograficamente più ampia di servizi e di contenuto digitale per i cittadini, e non solamente nel massimizzare le entrate pubbliche, tutelando nel contempo i diritti degli attuali utenti di servizi di media audiovivi e riflettendo la diversità culturale e linguistica;

20. sottolinea che il dividendo digitale offre all’Unione europea un’opportunità unica per rafforzare il proprio ruolo di leader mondiale nelle tecnologie multimediali mobili e al contempo ridurre il divario digitale, grazie a un maggiore flusso di informazioni, conoscenze e servizi che mettono in comunicazione fra loro tutti i cittadini europei e garantiscono nuove opportunità ai mezzi di comunicazione, alla cultura e alla diversità in tutte le realtà territoriali dell'Unione europea;

21. sottolinea che una delle maniere in cui il dividendo digitale potrebbe contribuire al conseguimento degli obiettivi di Lisbona consiste nell'aumentare la disponibilità dei servizi di accesso a banda larga per i cittadini e gli operatori economici in tutta l'Unione europea e nell'affrontare il divario digitale fornendo vantaggi alle regioni svantaggiate, ultraperiferiche o rurali, garantendo altresì una copertura universale negli Stati membri;

22. deplora l'accesso disuguale dei cittadini europei ai servizi digitali, in particolare alla radiodiffusione; osserva che le aree rurali e periferiche sono particolarmente svantaggiate (per tempestività, scelta e qualità) relativamente all'avvio dei servizi digitali; esorta gli Stati membri e le autorità regionali a fare il possibile per garantire che il passaggio al digitale avvenga in modo rapido ed equo per tutti i cittadini;

23. sottolinea che il divario digitale non è solo una questione che riguarda le aree rurali; evidenzia le difficoltà inerenti all'installazione delle infrastrutture necessarie per le nuove reti in vecchi edifici multipiano; sottolinea i possibili vantaggi dello spettro nel ridurre il divario digitale sia nelle aree urbane che rurali;

24. sottolinea il contributo che il dividendo digitale può apportare al rafforzamento dei servizi sociali interoperabili messi a disposizione dei cittadini, quali i servizi in linea della pubblica amministrazione, della sanità, della formazione professionale e dell'istruzione, segnatamente di quanti vivono in regioni svantaggiate e isolate, come le aree rurali e meno sviluppate e le isole;

25. esorta gli Stati membri a rafforzare le misure per consentire agli utenti disabili e anziani e agli utenti con esigenze sociali specifiche di trarre il massimo dai benefici offerti dal dividendo digitale;

26. conferma il valore sociale dei servizi di pubblica sicurezza e la necessità di includere il supporto ai loro requisiti operativi nell'organizzazione dello spettro derivante dalla riorganizzazione della banda a frequenza ultraelevata (UHF) in seguito all'abbandono dei servizi analogici;

27. evidenzia che la priorità principale della politica volta a trarre il massimo beneficio dal dividendo digitale in Europa è garantire il pieno rispetto dei diritti dei consumatori fornendo loro, allo stesso tempo, la possibilità di usufruire di una serie molto ampia di servizi di elevata qualità, tenendo conto della necessità di fare un uso efficace dello spettro liberato mediante il passaggio al digitale;

28. sottolinea che il dividendo digitale offre nuove opportunità per gli obiettivi delle politiche nel settore dell'audiovisivo e dei mezzi di comunicazione; è pertanto convinto che le decisioni sulla gestione del dividendo digitale debbano promuovere e tutelare gli obiettivi di interesse generale legati alle politiche nel settore dell'audiovisivo e dei media, quali la libertà di espressione, il pluralismo dei mezzi di comunicazione e la diversità culturale e linguistica, unitamente ai diritti dei minori;

29. invita gli Stati membri a riconoscere il valore sociale, culturale ed economico di consentire a utilizzatori senza licenza di accedere al dividendo, in particolare nel caso delle piccole e medie imprese e del settore non profit, aumentando così l'efficienza dell'uso dello spettro mediante concentrazione di questi usi senza licenza nelle frequenze attualmente non utilizzate ("spazi bianchi");

30. sollecita l'adozione di un approccio graduale in tale campo; è del parere che occorra tenere presenti le conseguenze per le reti di dimensioni minori, in particolare le reti locali senza fili, per le quali attualmente non è richiesta alcuna licenza, e che occorra promuovere l'accesso universale alla banda larga, soprattutto nelle zone rurali;

31. esorta gli Stati membri ad appoggiare misure di cooperazione rafforzata tra le autorità responsabili della gestione dello spettro, al fine di esaminare i settori in cui l'attribuzione degli spazi bianchi privi di licenza dello spettro consentirebbe lo sviluppo di nuove tecnologie e servizi, sostenendo in questo modo l'innovazione;

32. esorta gli Stati membri a esaminare, nell'ambito dell'attribuzione degli spazi bianchi, la necessità di un accesso aperto e senza licenza allo spettro da parte di fornitori di servizi non commerciali ed educativi e di comunità locali operanti sulla base di attribuzioni di servizio pubblico;

33. sottolinea che uno dei fattori chiave nel cercare di fornire accesso al dividendo digitale agli utilizzatori senza licenza è la necessità di prendere in considerazione le esigenze dei gruppi sociali minacciati di esclusione, in particolare i disabili e gli utenti anziani, nonché gli utenti con esigenze sociali specifiche;

34. riconosce i benefici delle nuove tecnologie, ad esempio WiFi e Bluetooth, che si sono sviluppate all'interno della banda senza licenza 2,4 GHz; riconosce che frequenze particolari sono più adatte a particolari servizi; ritiene che l'attribuzione di piccole quantità di spettro senza licenza in altre frequenze più basse possa incoraggiare l'ulteriore innovazione nei nuovi servizi;

35. sottolinea pertanto che occorre trasparenza nell'assegnazione delle frequenze, tenendo conto di tutti i potenziali utilizzi del nuovo spettro e dei vantaggi che essi presentano per la società;

36. esorta gli Stati membri a eseguire una valutazione dettagliata del valore economico e sociale di qualsiasi spettro che verrà liberato nei prossimi anni mediante il passaggio dalla radiodiffusione analogica a quella digitale;

37. riconosce l'importanza dell'Accordo di Ginevra '06 dell'UIT (Conferenza regionale delle radiocomunicazioni del 2006) e dei piani nazionali di assegnazione delle frequenze, nonché delle decisioni della Conferenza mondiale sulle radiocomunicazioni del 2007 (WRC-07) per la riorganizzazione della banda di frequenza UHF;

38. invita gli Stati membri a definire, secondo una metodologia comune, strategie nazionali in materia di dividendo digitale entro la fine del 2009; sollecita la Commissione ad assistere gli Stati membri nello sviluppo delle loro strategie nazionali in materia di dividendo digitale e a promuovere le migliori pratiche a livello UE;

39. sottolinea che la conversione immediata in alcuni Stati membri e le differenze constatate nei piani di conversione nazionali richiedono una risposta a livello comunitario senza attendere l'entrata in vigore delle direttive di riforma;

40. riconosce il diritto degli Stati membri di determinare l'uso del dividendo digitale, ma ritiene altresì che un approccio coordinato a livello comunitario accresca in maniera rilevante il valore del dividendo e sia il modo più efficace per evitare interferenze dannose fra Stati membri e fra Stati membri e paesi terzi;

41. ribadisce che, nell'interesse dei cittadini europei, il dividendo digitale dovrebbe essere gestito nel modo più efficiente ed efficace possibile, al fine di evitare interferenze nella fruizione di programmi televisivi digitali di alta qualità da parte di un numero crescente di cittadini e di rispettare i diritti e gli interessi dei consumatori e i loro investimenti nelle relative apparecchiature;

42. sottolinea che gli Stati membri possano considerare l’ipotesi di aste aperte a tutte le tecnologie allo scopo di assegnare le frequenze liberate a causa del dividendo digitale e renderle commerciabili; ritiene, tuttavia, che tale procedura dovrebbe avvenire nel pieno rispetto delle norme radio dell'UIT, della pianificazione nazionale delle frequenze e degli obiettivi di politica nazionale, al fine di evitare dannose interferenze fra i servizi forniti; mette in guardia contro la frammentazione dello spettro che conduce all’impiego subottimale di risorse già scarse; invita la Commissione a garantire che un ulteriore piano coordinato dello spettro non crei nuovi ostacoli all’innovazione futura;

43. si dichiara favorevole a un approccio comune e equilibrato all'uso del dividendo digitale, che consenta alle emittenti di continuare a offrire e a espandere i loro servizi e agli operatori delle comunicazioni elettroniche di utilizzare questa risorsa per sviluppare nuovi servizi rivolti ad altri importanti usi sociali ed economici; sottolinea però che il dividendo digitale dovrebbe comunque essere assegnato sulla base della neutralità tecnologica;

44. sottolinea che la politica dello spettro deve essere dinamica e consentire alle emittenti e agli operatori delle comunicazioni di utilizzare nuove tecnologie e di sviluppare nuovi servizi che consentano loro di continuare a esercitare un ruolo fondamentale nel raggiungimento degli obiettivi della politica culturale e dei media, fornendo allo stesso tempo nuovi servizi di qualità elevata nel settore delle comunicazioni;

45. sottolinea i vantaggi potenziali, in termini di economie di scala, innovazione, interoperabilità e fornitura di potenziali servizi paneuropei, di una pianificazione più coerente e integrata dello spettro a livello europeo; invita gli Stati membri ad adoperarsi, insieme e con la Commissione, al fine di individuare sottobande comuni dello spettro risultanti dal dividendo digitale per diversi gruppi di applicazione che potrebbero essere armonizzati sulla base della neutralità tecnologica;

46. ritiene che il raggruppamento nella banda UHF debba essere basato su un approccio dal basso verso l'alto in conformità alle specifiche dei mercati nazionali, assicurando allo stesso tempo l'attuazione dell'armonizzazione a livello comunitario, ovunque ciò comporti un evidente valore aggiunto;

47. sostiene un approccio coordinato a livello comunitario, basato su diversi gruppi dello spettro UHF per servizi unidirezionali e bidirezionali, tenendo conto del potenziale di interferenze dannose connesso alla coesistenza di vari tipi di reti nella stessa banda e alle autorizzazioni esistenti, dei risultati della CCR 2006 dell'UIT di Ginevra e della WRC 2007, nonché delle autorizzazioni esistenti, così da pervenire a un uso più efficiente dello spettro e agevolare l'emergere di servizi validi e innovativi a livello nazionale, transfrontaliero e paneuropeo;

48. ritiene che la parte di spettro armonizzato a livello comunitario dedicata ai servizi di emergenza dovrebbe essere in grado di fornire accesso alle future tecnologie a banda larga per l'acquisizione e la trasmissione di informazioni necessarie alla tutela della vita umana mediante una risposta più efficace da parte dei servizi di emergenza;

49. sollecita la Commissione a compiere, di concerto con gli Stati membri, gli opportuni studi tecnici, socioeconomici e di costi/benefici al fine di determinare la dimensione e le caratteristiche delle sottobande che potrebbero essere coordinate o armonizzate a livello comunitario; ricorda che tali studi dovrebbero tener conto del fatto che il dividendo non è statico, che sono in corso sviluppi tecnologici e che l'applicazione di nuove tecnologie dovrebbe consentire l'utilizzo della banda UHF per nuovi tipi di servizi sociali, culturali ed economici innovativi, al di là della radiodiffusione e della banda larga senza fili; chiede alla Commissione di fare in modo che gli Stati membri contribuiscano a tali studi, al fine di individuare bande comuni da armonizzare a livello europeo per servizi paneuropei chiaramente definiti ed interoperabili, nonché per l'assegnazione di tali bande;

50. esorta la Commissione a ricercare la cooperazione con i paesi confinanti con gli Stati membri, affinché adottino mappe delle frequenze simili o coordinino l'attribuzione delle loro frequenze insieme all'Unione europea, per evitare interruzioni delle operazioni delle applicazioni relative alle telecomunicazioni;

51. chiede alla Commissione di condurre uno studio sui conflitti tra gli utenti di software libero e le autorità di certificazione relativamente ai sistemi radio definiti via software;

52. . chiede alla Commissione di proporre misure per ridurre la responsabilità giuridica nell'ambito della fornitura di servizi mediante reti di connessione senza fili;

53. invita la Commissione, non appena tali studi siano stati completati e previa consultazione del Gruppo per la Politica sullo spettro radio e della Conferenza europea delle Amministrazioni delle Poste e delle Telecomunicazioni, nonché tenendo in debito conto le specificità nazionali, a presentare al Parlamento europeo e al Consiglio una proposta concernente migliori misure di coordinamento, a livello comunitario, dell'uso del dividendo digitale, in conformità dei piani sulle frequenze decisi a livello internazionale;

54. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione e ai governi e ai parlamenti degli Stati membri.

  • [1]  GU C 287 E del 29.11.2007, pag. 364.
  • [2]  GU C 280 E del 18.11.2006, pag. 115.

MOTIVAZIONE

Promuovere un dibattito democratico

Il passaggio dalla televisione terrestre analogica a quella digitale entro la fine del 2012 libererà una quantità di spettro senza precedenti in Europa, grazie alla maggiore efficienza di trasmissione offerta dal digitale. Questa porzione di spettro è comunemente nota come "dividendo digitale".[1]

La Commissione afferma che il dividendo digitale libera una porzione di spettro sufficiente per consentire allo stesso tempo lo sviluppo e l'espansione significativi dei servizi offerti dalle emittenti e l'utilizzo di questa preziosa risorsa per altri usi economici e sociali importanti, ad esempio le applicazioni in banda larga miranti a ridurre la "frattura digitale".

La Commissione sostiene che sarà possibile trarre il massimo beneficio dal dividendo digitale soltanto mettendo l'accento sulle applicazioni più utili dello spettro, senza condizioni preliminari. Crescono quindi le richieste di ulteriori discussioni su come utilizzare il dividendo digitale ed emerge l'esigenza di un ampio dibattito pubblico su tale argomento.

Obiettivi di politica pubblica o assegnazione affidata al mercato

L'assegnazione del dividendo digitale può avvenire in base a diverse logiche di politica. La commissione per la cultura, i mezzi di comunicazione e lo sport del parlamento britannico ha respinto la richiesta delle emittenti di radiodiffusione terrestre di riservare lo spettro del dividendo digitale per l'HDTV e nella sua relazione su "New Media and the Creative Industries" ha avallato l'approccio dell'autorità di regolamentazione del Regno Unito che prevede l'assegnazione, tramite aste aperte a tutte le tecnologie e applicazioni, delle frequenze liberate dal passaggio al digitale. Per contro, il Senato francese, in una recente relazione ha respinto la nozione dell'apertura a tutte le tecnologie. "Per questa commissione è evidente che l'assegnazione delle frequenze ai diversi possibili usi deve essere il frutto di una decisione politica successiva a un dibattito democratico e che non può essere lasciata alle cieche forze del mercato", si legge nella relazione. "Questa commissione esprime serie riserve sull'approccio dell'apertura a tutte le tecnologie che la Commissione europea intende adottare in sede di revisione dei regolamenti in materia di comunicazioni elettroniche".

Le diverse soluzioni proposte a livello nazionale, l'immediatezza del passaggio in alcuni paesi e le differenze nei piani nazionali richiedono una risposta a livello comunitario che non può attendere fino all'entrata in vigore della riforma delle direttive.

Gli Stati membri hanno il diritto di determinare l'uso del dividendo digitale, ma un approccio comunitario coordinato può consentire di evitare pregiudizievoli interferenze tra gli Stati membri e tra gli Stati membri e i paesi terzi.

Come conciliare gli usi concorrenti?

Le emittenti di radiodiffusione e gli operatori di telecomunicazione hanno commissionato degli studi sul valore socioeconomico dei diversi usi, con risultati molto diversi.

La relatrice sostiene fortemente un approccio comune ed equilibrato all'uso del dividendo digitale che consenta alle emittenti di radiodiffusione di continuare a offrire ed ampliare i loro servizi e agli operatori di telecomunicazione di utilizzare tale risorsa per lanciare nuovi servizi, ma che assegni il dividendo digitale ad altri importanti usi socioeconomici su una base di apertura a tutte le tecnologie.

Qual è l'ambito dell'intervento UE?

La Commissione propone un'azione coordinata a livello UE (per la pianificazione dello spettro si prevede un approccio comune) al fine di garantire un uso ottimale del dividendo dal punto di vista socioeconomico integrato. La Commissione sostiene che le frequenze liberate dal passaggio alla TV digitale dovrebbero essere collegate in modo da formare "gruppi" utilizzabili da servizi analoghi per prevenire le interferenze. "Se non si interverrà, l'assegnazione dello spettro avverrà sulla base delle applicazioni di successo in altre parti del mondo", sostiene il documento. La Commissione afferma che i servizi unidirezionali come la radiodiffusione dovrebbero utilizzare le bande di frequenza più basse; le reti unidirezionali di potenza media o bassa, come la televisione mobile, dovrebbero utilizzare una sottobanda più alta; mentre le reti bidirezionali, come i servizi di accesso mobile e fisso a banda larga, dovrebbero utilizzare la banda di frequenze più alta. Come primo passo, la Commissione propone di condurre studi tecnici per determinare le dimensioni e le caratteristiche di queste sottobande. Secondo la comunicazione, la sottobanda per i servizi di radiodiffusione dovrebbe essere affidata alla gestione nazionale, la banda per i servizi multimediali mobili dovrebbe essere armonizzata su base volontaria, ma la banda più alta dovrebbe essere soggetta ad una "armonizzazione UE". "La Commissione ricorrerebbe ad un atto legislativo comunitario vincolante per l'adozione della decisione di raggruppamento".

Per l'adozione di tale decisione, la Commissione dovrebbe intraprendere, in cooperazione con gli Stati membri, studi tecnici e socioeconomici per determinare le dimensioni e le caratteristiche delle sottobande, che potrebbero essere coordinate e armonizzate a livello comunitario.

La relatrice sottolinea che la Commissione, non appena saranno ultimati gli studi tecnici richiesti e dopo aver consultato l'RSPG e il CEPT, dovrebbe presentare, tenendo in debita considerazione le specificità nazionali, una proposta legislativa al Parlamento europeo e al Consiglio per l'adozione delle necessarie misure vincolanti e coordinare a livello UE le sottobande comuni del dividendo digitale individuate.

Il futuro

Il contributo dell'accordo dell'UIT di Ginevra del 2006 (RRC-06) e della Conferenza mondiale sulle radiocomunicazioni 2007 (WRC-07) è stato cruciale per la riorganizzazione della banda UHF. È giunto ora il momento di avviare il processo decisionale sull'approccio comune all'uso del dividendo digitale, in considerazione del fatto che il dividendo digitale comincia ad essere disponibile in alcuni Stati membri e in vista del completamento del passaggio dell'UE alla televisione digitale nel 2012.

La relatrice, pertanto, invita gli Stati membri a:

 elaborare, sulla base di una metodologia comune, delle strategie nazionali in materia di dividendo digitale entro la fine del 2009;

 facilitare l'introduzione di nuovi servizi cooperando tra loro e con la Commissione all'individuazione di bande di frequenza comuni del dividendo digitale che possano essere ottimizzate tramite gruppi di applicazioni.

La Commissione, dal canto suo, dovrebbe promuovere la migliore prassi a livello UE ed elaborerà le necessarie misure per riservare e coordinare le bande di frequenza comuni a livello UE.

  • [1]  La Commissione definisce il dividendo digitale come la parte di spettro in più rispetto alle frequenze necessarie per assicurare gli attuali servizi di radiodiffusione in un ambiente interamente digitale, ivi compresi gli obblighi di servizio pubblico.

PARERE della commissione per la cultura e l'istruzione (*) (24.6.2008)

destinato alla commissione per l'industria, la ricerca e l'energia

sul trarre il massimo beneficio dal dividendo digitale in Europa: un approccio comune all’uso dello spettro liberato dal passaggio al digitale
(2008/2099(INI))

Relatore per parere (*): Cornelis Visser

(*) Procedura con le commissioni associate - articolo 47 del regolamento

SUGGERIMENTI

La commissione per la cultura e l'istruzione invita la commissione per l'industria, la ricerca e l'energia, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:

1.  sostiene la posizione della Commissione, secondo cui il dividendo digitale riveste una fondamentale importanza per l'economia dell'UE, il conseguimento degli obiettivi del processo di Lisbona e la strategia i2010;

2.  sottolinea che il pieno rispetto dei diritti dei consumatori e i provvedimenti tesi ad accrescere la diversità e la qualità dei servizi offerti sono le priorità fondamentali del passaggio alla tecnologia digitale; rileva a tale proposito la necessità di gestire il dividendo digitale in modo tale da garantire una ricezione audiovisiva stabile, di alta qualità e priva di interferenze, che dovrebbe essere collegata a servizi in chiaro e di altro tipo;

3.  sottolinea che l'entità del dividendo digitale varierà da un paese all'altro in funzione delle circostanze nazionali e sulla base delle politiche di ogni paese nel settore audiovisivo e dei media;

4.  è pertanto convinto che sia difficile armonizzare l'utilizzo del dividendo digitale a livello europeo; qualsiasi iniziativa di questo tipo dovrebbe essere graduale, volontaria e guidata dagli Stati membri;

5.  ricorda tuttavia che, al di là delle considerazioni di tipo economico, le frequenze radio costituiscono una risorsa pubblica dal valore sociale, culturale ed economico; rileva che il dividendo digitale, la cui portata è attualmente sconosciuta, rappresenterà inoltre, una volta completata la fase di transizione, un importante strumento delle politiche audiovisive e dei media, che dovrebbe essere utilizzato efficacemente per promuovere e tutelare la libertà di espressione, il pluralismo dei mezzi di comunicazione e la diversità culturale e linguistica, oltre ai diritti dei minori;

6.  è del parere che, date le diversità nazionali, un'iniziativa a livello europeo debba rispettare la situazione specifica e le esigenze di tutti;

7.  richiama l'attenzione sui benefici che il dividendo digitale può offrire alla società in termini di maggiore quantità e diversificazione dei servizi di media audiovisivi, compresi i servizi che offrono ricezione mobile e alta definizione;

8.  è pertanto convinto che le decisioni relative all'organizzazione, l'allocazione e l'assegnazione del dividendo digitale non debbano unicamente essere dettate dall'interesse ad ottenere il massimo profitto, ma debbano anche tutelare i diritti degli attuali utenti dei servizi di media audiovisivi e riflettere la diversità culturale e linguistica;

9.  evidenzia pertanto che occorre trasparenza nell'assegnazione delle frequenze, tenendo conto di tutti i potenziali utilizzi del nuovo spettro e dei vantaggi che essi presentano per la società;

10. rimarca che le emittenti svolgono un ruolo fondamentale nella difesa dei principi del pluralismo e della democrazia e crede fermamente che le opportunità offerte dal dividendo digitale consentano alle emittenti pubbliche e private di trasmettere un numero di gran lunga superiore di programmi rispondenti a obiettivi di interesse generale, indicati nella legislazione nazionale, come la promozione della diversità linguistica e culturale;

11. ribadisce che, nell'interesse dei cittadini europei, il dividendo digitale dovrebbe essere gestito nel modo più efficiente ed efficace possibile, al fine di evitare interferenze nella fruizione di programmi televisivi digitali di alta qualità da parte di un numero crescente di cittadini e di rispettare i diritti e gli interessi dei consumatori e i loro investimenti nelle relative apparecchiature;

12. sottolinea la necessità che la politica in materia di spettro sia dinamica e consenta alle emittenti di impiegare nuove tecnologie future e sviluppare nuovi servizi nell'ambito dei media audiovisivi, che permettano loro di svolgere un ruolo importante per contribuire a garantire la diversità culturale e il pluralismo dei mezzi di comunicazione, soddisfacendo le aspettative sempre nuove del pubblico.

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE

Approvazione

24.6.2008

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

30

1

0

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Maria Badia i Cutchet, Katerina Batzeli, Ivo Belet, Giovanni Berlinguer, Nicodim Bulzesc, Marielle De Sarnez, Marie-Hélène Descamps, Jolanta Dičkutė, Jolanta Dičkutė, Milan Gaľa, Claire Gibault, Vasco Graça Moura, Christopher Heaton-Harris, Ruth Hieronymi, Mikel Irujo Amezaga, Ramona Nicole Mănescu, Manolis Mavrommatis, Ljudmila Novak, Dumitru Oprea, Zdzisław Zbigniew Podkański, Mihaela Popa, Christa Prets, Pál Schmitt, Hannu Takkula, Helga Trüpel, Thomas Wise

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Victor Boştinaru, Mary Honeyball, Elisabeth Morin, Ewa Tomaszewska, Cornelis Visser

PARERE della commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori (28.5.2008)

destinato alla commissione per l'industria, la ricerca e l'energia

su trarre il massimo beneficio dal dividendo digitale in Europa: un approccio comune all'uso dello spettro liberato dal passaggio al digitale
(2008/2099(INI))

Relatrice per parere: Heide Rühle

SUGGERIMENTI

La commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori invita la commissione per l'industria, la ricerca e l'energia, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:

1.  conviene sulla necessità di garantire l'uso ottimale del dividendo digitale dal punto di vista sociale, educativo, culturale ed economico;

2.  ribadisce la necessità del passaggio al digitale che, insieme allo sviluppo delle nuove tecnologie dell'informazione e delle comunicazioni e al dividendo digitale, contribuirà a colmare il divario digitale e a conseguire gli obiettivi di Lisbona;

3.  sottolinea che lo spettro costituisce una risorsa fondamentale ed è importante per il buon funzionamento del mercato interno; concorda sul fatto che il dividendo digitale rappresenti un'opportunità irripetibile di aprire una parte di spettro che permetta alle emittenti di sviluppare ed accrescere i propri servizi e di coprire nel contempo la domanda in rapida crescita di servizi di comunicazioni senza filo, in particolare nelle zone rurali; rileva che a livello nazionale ed europeo si dovrebbero compiere maggiori investimenti per incentivare l'adozione di prodotti e servizi innovativi; sottolinea che gli sforzi volti a garantire l'accesso ai servizi a banda larga non devono concentrarsi unicamente sul dividendo digitale;

4.  osserva la discrepanza esistente tra i sistemi nazionali per quanto riguarda l'attribuzione e lo sfruttamento dello spettro nonché le diversità nazionali esistenti; rileva che tali differenze possono costituire un grave ostacolo al conseguimento di un mercato unico efficacemente funzionante;

5.  sollecita gli Stati membri a presentare piani d'azione nazionali sull'uso e l'applicazione dello spettro liberato e il potenziale del dividendo digitale che si renderà disponibile dopo il passaggio al digitale;

6.  riconosce che un coordinamento a livello comunitario incoraggerebbe lo sviluppo, darebbe impulso all'economia numerica e offrirebbe a tutti i cittadini parità di accesso, a un prezzo ragionevole, alla società dell'informazione;

7.  sottolinea l'importanza della neutralità tecnica per promuovere l'innovazione e l'interoperatività; sollecita una politica più flessibile e trasparente per tenere in considerazione l'interesse pubblico, che includa una copertura territoriale omogenea, il pluralismo dei media, la diversità culturale e la protezione dalle interferenze;

8.  invita gli Stati membri a sostenere misure di cooperazione rafforzata fra le autorità di gestione dello spettro così da tener conto dei settori in cui un'attribuzione comune dello spettro consentirebbe l'emergere di nuove tecnologie e di nuovi servizi;

9.  sollecita l'adozione di un approccio graduale in tale campo; è del parere che occorra tenere presenti le conseguenze per le reti di dimensioni minori, in particolare le reti radio locali, per le quali attualmente non è richiesta alcuna licenza, e che occorra promuovere l'accesso universale alla banda larga, soprattutto nelle zone rurali;

10. concorda sulla necessità di coordinamento a livello comunitario al fine di assicurare che le potenzialità del dividendo digitale siano pienamente valorizzate, ma sottolinea altresì la necessità di garantire una flessibilità che consenta di affrontare le prerogative regolamentari nazionali, quali le esigenze locali in ambito sociale, culturale e di mercato; concorda sul fatto che qualora sia necessaria una politica comune a livello UE concernente lo spettro, tale politica dovrebbe essere oggetto di revisione costante da parte delle istituzioni dotate di legittimità democratica, affinché possano essere realizzati i necessari adattamenti;

11. conviene sul fatto di progredire verso una pianificazione più coerente dello spettro a livello dell'UE e di elaborare le misure necessarie per riservare e coordinare una sottobanda per i servizi transfrontalieri;

12. invita la Commissione a garantire che i diritti dei consumatori siano protetti e che il consumatore sia il principale beneficiario del dividendo digitale.

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE

Approvazione

27.5.2008

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

34

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Cristian Silviu Buşoi, Charlotte Cederschiöld, Gabriela Creţu, Janelly Fourtou, Evelyne Gebhardt, Martí Grau i Segú, Małgorzata Handzlik, Malcolm Harbour, Iliana Malinova Iotova, Pierre Jonckheer, Graf Alexander Lambsdorff, Kurt Lechner, Toine Manders, Nickolay Mladenov, Catherine Neris, Zita Pleštinská, Zuzana Roithová, Heide Rühle, Leopold Józef Rutowicz, Salvador Domingo Sanz Palacio, Christel Schaldemose, Andreas Schwab, Marianne Thyssen, Bernadette Vergnaud, Barbara Weiler

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Wolfgang Bulfon, Giovanna Corda, Jan Cremers, Wolf Klinz, Manuel Medina Ortega, Gary Titley

Supplenti (art. 178, par. 2) presenti al momento della votazione finale

Elisabeth Morin, Sirpa Pietikäinen, Nicolae Vlad Popa

PARERE della COMMISSIONE PER I PROBLEMI ECONOMICI E MONETARI (5.6.2008)

destinato alla commissione per l'industria, la ricerca e l'energia

su trarre il massimo beneficio dal dividendo digitale in Europa: un approccio comune all'uso dello spettro liberato dal passaggio al digitale
(2008/2099(INI))Relatore per parere: Gunnar Hökmark

SUGGERIMENTI

La commissione per i problemi economici e monetari invita la commissione per l'industria, la ricerca e l'energia, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:

1.  rileva che attualmente la maggior parte degli Stati membri è in ritardo rispetto agli altri paesi sviluppati per quanto attiene agli investimenti nelle infrastrutture di comunicazione di nuova generazione e sottolinea quanto sia fondamentale per la competitività e la coesione dell’Unione europea sulla scena internazionale raggiungere una posizione di leadership riguardo all’evoluzione di Internet e della banda larga, in special modo in relazione agli sviluppi delle piattaforme digitali interattive e alla fornitura di nuovi servizi, come i servizi relativi a commercio elettronico, telesalute, apprendimento elettronico e amministrazione elettronica;

2.  sottolinea che il dividendo digitale offre all’Europa opportunità uniche per sviluppare nuovi servizi, come la televisione mobile e l’accesso a Internet senza filo, e rimanere un leader mondiale nelle tecnologie multimediali mobili, riducendo il divario digitale e garantendo nuove opportunità ai cittadini, ai servizi, ai mezzi di comunicazione e alla diversità culturale in tutta l’Unione europea;

3.  constata che la convergenza tecnologica è una realtà che offre ai servizi tradizionali nuovi mezzi e opportunità; sottolinea che l’accesso alle parti dello spettro precedentemente riservate alla radiodiffusione può garantire l’emergere di nuovi servizi a patto che lo spettro sia gestito quanto più efficientemente ed efficacemente possibile, al fine di evitare interferenze con la trasmissione di programmi a diffusione digitale di alta qualità;

4.  constata che un’efficiente ripartizione del dividendo digitale è possibile senza ostacolare alcuna delle parti che attualmente detengono le licenze d’uso dello spettro in banda UHF e che si può efficacemente assicurare il mantenimento e l’espansione degli attuali servizi di radiodiffusione, garantendo al tempo stesso che le nuove tecnologie del multimedia mobile e dell’accesso a banda larga senza filo dispongano di consistenti risorse di spettro nella banda UHF, atte a offrire nuovi servizi interattivi ai cittadini europei;

5.  è convinto che, grazie alla accresciuta convergenza tecnologica, sarà presto possibile offrire i nuovi pacchetti multiplay, contenenti tecnologie e servizi innovativi; al contempo osserva che l’emergere di tali offerte dipende in modo determinante dalla disponibilità di radiofrequenze utili e di nuove tecnologie interattive che garantiscano interoperabilità, connettività e copertura complete, quali le tecnologie del multimedia mobile e le tecnologie per l’accesso a banda larga senza filo;

6.  sottolinea che il dividendo digitale offre all’Unione europea un’opportunità unica per rafforzare il proprio ruolo di leader mondiale nelle tecnologie multimediali mobili e al contempo ridurre il divario digitale, grazie a un maggiore flusso di informazioni, conoscenze e servizi che mettono in comunicazione fra loro tutti i cittadini europei e garantiscono nuove opportunità ai mezzi di comunicazione, alla cultura e alla diversità in tutte le realtà territoriali dell'Unione europea;

7.  sostiene gli sforzi a favore di un approccio coordinato all’uso dello spettro, che garantisca un impiego ottimale del dividendo digitale consentendo alle emittenti di continuare a offrire e sviluppare ulteriormente i loro servizi attuali permettendo ad altri nuovi utenti di trarre vantaggio dal dividendo digitale nel rispetto degli accordi internazionali e delle priorità politiche nazionali;

8.  mette in risalto l'importanza strategica di creare nell'Unione europea un ambiente che garantisca spazio a innovazione, nuove tecnologie, nuovi servizi e nuovi operatori per rafforzare la competitività e la coesione dell'Europa; sottolinea che è fondamentale garantire agli utenti finali la libertà di scelta riguardo a prodotti e servizi al fine di conseguire uno sviluppo dinamico dei mercati e delle tecnologie nell'Unione europea;

9.  sottolinea che l’Unione europea, qualora intenda acquisire la leadership mondiale per le nuove piattaforme digitali interattive e realizzare la “società dell’informazione per tutti”, come previsto nella strategia i2010, deve trarre vantaggio da un’opportunità così unica quanto prima e che tale esigenza può richiedere la cooperazione attiva fra gli Stati membri per superare gli ostacoli esistenti a livello nazionale riguardo a un'efficiente (ri)assegnazione del dividendo digitale;

10. sottolinea i vantaggi che gli Stati membri possono trarre dalla scelta di liberare il proprio dividendo digitale quanto prima, onde consentire ai cittadini e ai consumatori europei di avvalersi di servizi nuovi, innovativi e competitivi; rileva, in particolare, che alcuni paesi sono già passati alla radiodiffusione digitale e/o hanno già identificato il proprio dividendo digitale;

11. sottolinea che gli Stati membri possano considerare l’ipotesi di aste aperte a tutte le tecnologie allo scopo di assegnare le frequenze liberate a causa del dividendo digitale e renderle commerciabili; ritiene, tuttavia, che tale procedura dovrebbe avvenire nel pieno rispetto delle norme radio dell'ITU, della pianificazione nazionale delle frequenze e degli obiettivi di politica nazionale, al fine di evitare dannose interferenze fra i servizi forniti; mette in guardia tuttavia contro la frammentazione dello spettro che conduce all’impiego subottimale di risorse già scarse; invita la Commissione a garantire che un ulteriore piano coordinato dello spettro non crei nuovi ostacoli all’innovazione futura;

12. sottolinea che il dividendo digitale offre nuove opportunità alla politica audiovisiva e dei media nazionale; è pertanto convinto che le decisioni riguardo alla gestione del dividendo digitale dovrebbero promuovere obiettivi di interesse generale connessi alle politiche dell'audiovisivo e dei media, quali la libertà d’espressione, il pluralismo dei mezzi d’informazione e la diversità culturale e linguistica;

13. chiede una stretta cooperazione fra gli Stati membri per ottenere un mercato interno efficiente, aperto e competitivo identificando bande di spettro comuni per sviluppare nuovi servizi paneuropei e garantire una dimensione sufficiente a introdurre nuove tecnologie di rete;

14. ritiene che in caso d’asta per l'assegnazione delle frequenze, gli Stati membri dovrebbero adottare un approccio comune per quanto concerne condizioni e modalità d’asta e allocazione delle risorse generate; invita la Commissione a presentare degli orientamenti sulla base di tali criteri.

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE

Approvazione

3.6.2008

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

37

0

9

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Mariela Velichkova Baeva, Zsolt László Becsey, Pervenche Berès, Sharon Bowles, David Casa, Manuel António dos Santos, Jonathan Evans, Elisa Ferreira, José Manuel García-Margallo y Marfil, Jean-Paul Gauzès, Donata Gottardi, Dariusz Maciej Grabowski, Benoît Hamon, Karsten Friedrich Hoppenstedt, Sophia in ‘t Veld, Othmar Karas, Piia-Noora Kauppi, Wolf Klinz, Christoph Konrad, Guntars Krasts, Kurt Joachim Lauk, Andrea Losco, Astrid Lulling, Florencio Luque Aguilar, John Purvis, Alexander Radwan, Bernhard Rapkay, Dariusz Rosati, Eoin Ryan, Antolín Sánchez Presedo, Olle Schmidt, Peter Skinner, Margarita Starkevičiūtė, Ivo Strejček, Ieke van den Burg, Cornelis Visser

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Katerina Batzeli, Dragoş Florin David, Mia De Vits, Harald Ettl, Ján Hudacký, Margaritis Schinas, Theodor Dumitru Stolojan

Supplenti (art. 178, par. 2) presenti al momento della votazione finale

Edit Bauer

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE

Approvazione

26.6.2008

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

40

1

1

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Šarūnas Birutis, Jan Březina, Philippe Busquin, Jerzy Buzek, Giles Chichester, Dragoş Florin David, Pilar del Castillo Vera, Den Dover, Nicole Fontaine, Adam Gierek, Norbert Glante, András Gyürk, Fiona Hall, David Hammerstein, Rebecca Harms, Erna Hennicot-Schoepges, Mary Honeyball, Romana Jordan Cizelj, Angelika Niebler, Atanas Paparizov, Francisca Pleguezuelos Aguilar, Anni Podimata, Herbert Reul, Mechtild Rothe, Paul Rübig, Britta Thomsen, Patrizia Toia, Catherine Trautmann, Claude Turmes, Nikolaos Vakalis, Alejo Vidal-Quadras

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Alexander Alvaro, Avril Doyle, Christian Ehler, Juan Fraile Cantón, Erika Mann, Vittorio Prodi, John Purvis, Esko Seppänen, Silvia-Adriana Ţicău, Vladimir Urutchev, Lambert van Nistelrooij