RELAZIONE su "Riconoscere e promuovere le attività di volontariato transfrontaliero nell'UE"

14.5.2012 - (2011/2293(INI))

Commissione per la cultura e l'istruzione
Relatore: Marco Scurria

Procedura : 2011/2293(INI)
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A7-0166/2012
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A7-0166/2012
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PROPOSTA DI RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO

su "Riconoscere e promuovere le attività di volontariato transfrontaliero nell'UE"

(2011/2293(INI))

Il Parlamento europeo,

–    vista la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea,

–    visti gli articoli 165, 166 e 214 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE),

–    vista la decisione n. 1719/2006/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 novembre 2006, che istituisce il programma "Gioventù in azione" per il periodo 2007-2013[1],

–    vista la decisione n. 1720/2006/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 novembre 2006, che istituisce un programma d'azione nel campo dell'apprendimento permanente[2],

–    vista la decisione n. 1904/2006/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 dicembre 2006, che istituisce, per il periodo 2007-2013, il programma "Europa per i cittadini" mirante a promuovere la cittadinanza europea attiva[3],

–    vista la decisione 2010/37/CE del Consiglio, del 27 novembre 2009, relativa all’Anno europeo delle attività di volontariato che promuovono la cittadinanza attiva (2011)[4],

–    vista la risoluzione del Consiglio e dei rappresentanti dei governi degli Stati membri, riuniti in sede di Consiglio, del 24 aprile 2006, sul riconoscimento del valore dell'apprendimento non formale e informale nel settore della gioventù europea[5],

–    vista la risoluzione del Consiglio, del 27 novembre 2007, sulle attività di volontariato dei giovani[6],

–    vista la risoluzione del Consiglio e dei rappresentanti dei governi degli Stati membri, riuniti in sede di Consiglio, del 16 maggio 2007, concernente la realizzazione degli obiettivi comuni per le attività di volontariato dei giovani[7],

–    vista la raccomandazione del Consiglio, del 20 novembre 2008, relativa alla mobilità dei giovani volontari nell'Unione europea[8],

–    vista la raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 dicembre 2006, relativa alla mobilità transnazionale nella Comunità a fini di istruzione e formazione professionale: Carta europea di qualità per la mobilità[9],

–    vista la sua dichiarazione del 10 marzo 2011 sull'istituzione di statuti europei per le mutue, le associazioni e le fondazioni[10],

–    viste le conclusioni del Consiglio, del 3 ottobre 2011, sul ruolo delle attività di volontariato nella politica sociale[11],

–    viste le conclusioni del Consiglio, del 29 novembre 2011, sul ruolo delle attività di volontariato nello sport per promuovere la cittadinanza attiva[12],

–    vista la relazione 2010 della Commissione sulla cittadinanza dell'Unione, del 27 ottobre 2010, intitolata "Eliminare gli ostacoli all'esercizio dei diritti dei cittadini dell'Unione" (COM(2010)0603),

–    vista la comunicazione della Commissione, del 5 settembre 2007, al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni intitolata "Favorire il pieno coinvolgimento dei giovani nell'istruzione, nell'occupazione e nella società" (COM(2007)0498),

–    vista la comunicazione della Commissione, del 27 aprile 2009, al Consiglio, al Parlamento europeo, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni intitolata "Una strategia dell'Unione europea per investire nei giovani e conferire loro maggiori responsabilità – Un metodo aperto di coordinamento rinnovato per affrontare le sfide e le prospettive della gioventù" (COM(2009)0200),

–    vista la comunicazione della Commissione, del 3 marzo 2010, intitolata "Europa 2020 – Una strategia per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva" (COM(2010)2020),

–    vista la comunicazione della Commissione, del 15 settembre 2010, al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni intitolata "Youth on the Move – Un'iniziativa per valorizzare il potenziale dei giovani ai fini di una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva nell'Unione europea" (COM(2010)0477),

–    vista la comunicazione della Commissione, del 20 settembre 2011, al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni sulle politiche dell'UE e il volontariato: riconoscere e promuovere le attività di volontariato transfrontaliero nell'UE (COM(2011)0568),

–    vista la comunicazione della Commissione, del 23 novembre 2010, al Parlamento europeo e al Consiglio intitolata "Il volontariato quale espressione della solidarietà dei cittadini dell'Unione europea: prime osservazioni su un corpo volontario europeo di aiuto umanitario" (COM(2010)0683),

–    vista la sua risoluzione del 22 aprile 2008 sul contributo del volontariato alla coesione economica e sociale[13],

–    visto l'articolo 48 del suo regolamento,

–    visti la relazione della commissione per la cultura e l'istruzione e il parere della commissione per l'occupazione e gli affari sociali (A7-0166/2012),

A.  considerando che per volontariato si intendono le attività formali, non formali, informali e attinenti alla formazione e all’apprendimento professionale intraprese volontariamente in base alla libera scelta e motivazione della persona e senza scopo di lucro, e per una causa no profit, che arrecano beneficio ai volontari, alle persone che fruiscono dei servizi di un’associazione di volontariato, alla comunità e alla società nel suo insieme;

B.   considerando che il successo dell'Anno europeo delle attività di volontariato che promuovono la cittadinanza attiva (2011) a livello nazionale, regionale, locale ed europeo ha conseguenze positive in termini di accresciuta visibilità e sensibilizzazione dell'opinione pubblica e dovrebbe influire sull'elaborazione delle politiche pubbliche;

C.  considerando il volontariato come esperienza di apprendimento informale adatto a persone di tutte le età; considerando i benefici che offre in termini di sviluppo personale, gestione dello spazio collettivo, rafforzamento della democrazia, valori civici, solidarietà sociale e partecipazione alla vita democratica, apprendimento interculturale e acquisizione di competenze sociali e professionali, così come il suo contributo agli obiettivi delle politiche dell'Unione europea di inclusione sociale e lotta contro le discriminazioni, occupazione, istruzione, cultura, sviluppo delle competenze e cittadinanza;

D.  considerando il volontariato come importante fattore per creare capitale sociale e sviluppo e per promuovere la coesione socioeconomica, dato il potenziale delle opportunità di apprendimento non formale per aiutare i volontari ad acquisire competenze che aumentino le loro opportunità occupazionali e contribuire in tal modo alla strategia di crescita Europa 2020;

E.   considerando che un crescente numero di cittadini dell'UE di tutte le età sono impegnati nel volontariato, negli ambiti dell'istruzione, della cultura, delle politiche della gioventù, dello sport, dell'ambiente, dello sviluppo sostenibile, della sanità, dell'immigrazione, della difesa dei diritti, della responsabilità sociale delle imprese e nelle relazioni dell'UE con i paesi terzi;

F.   considerando l'estrema varietà delle culture, tradizioni, sistemi normativi e modalità di organizzazione del volontariato negli Stati membri, ma i persistenti ostacoli alla sua pratica, visto che il volontariato non è riconosciuto o non è adeguatamente riconosciuto negli ordinamenti giuridici nazionali di molti Stati membri, e che non deve sostituirsi ad attività potenzialmente generatrici di posti di lavoro remunerati;

G.  considerando che la crisi economica e il consolidamento fiscale stanno mettendo a repentaglio la sostenibilità finanziaria di molte ONG e associazioni di volontariato che lavorano ogni giorno per il rafforzamento della cittadinanza attiva, della solidarietà e dell'inclusione sociale in tutta Europa;

H.  considerando che la crisi economica e fattori politici ed economici hanno un impatto sul finanziamento sostenibile e la raccolta di fondi per le attività di volontariato;

I.    considerando che molti progetti e organizzazioni gestiti da volontari non dispongono delle risorse per accedere a e ottenere i finanziamenti previsti dagli attuali programmi dell'UE in ragione dell'eccessiva burocratizzazione;

J.    considerando che l'azione dell'UE ha un valore aggiunto nel promuovere la cooperazione fra gli Stati membri e gli scambi di informazioni e di buone prassi sul volontariato nel rispetto del principio di sussidiarietà;

1.   invita quegli Stati membri che non dispongono di un quadro giuridico chiaro o adeguato per i volontari ad adottarne uno e a elaborare strategie nazionali per favorire lo sviluppo delle attività di volontariato, compreso il riconoscimento dei diritti dei volontari, oltre a garantire la qualità, la tutela e la parità di accesso per tutti, senza discriminazioni, in particolare in termini di accesso adeguato alla protezione sanitaria e sociale;

2.   invita gli Stati membri che non hanno realizzato alcun progresso significativo nell'ambito del volontariato ad accordare, in futuro, maggiore attenzione a tale settore durante l'elaborazione delle politiche, dei loro programmi e del loro finanziamento;

3.   invita gli Stati membri a garantire che i diritti e le responsabilità dei volontari siano riconosciuti e rispettati e che i volontari stessi ne siano consapevoli; suggerisce a tale proposito agli Stati membri di utilizzare la Carta europea dei diritti e delle responsabilità dei volontari, elaborata dalla conferenza delle parti interessate in occasione della seconda Convenzione della gioventù sul volontariato svoltasi nel 2011, quale riferimento per l'elaborazione di politiche e legislazioni nazionali in quest'ambito;

4.   chiede alle autorità nazionali, regionali, locali e all'UE di prestare particolare attenzione ai giovani svantaggiati e con minori opportunità (soprattutto alle persone disabili), affinché possano partecipare ad azioni di volontariato e, a tal fine, beneficiare di un adeguato sostegno pedagogico e finanziario;

5.   rileva che il volontariato riduce il rischio di esclusione sociale e che è essenziale attrarre tutti i gruppi sociali in attività del genere, in particolare i disabili; richiama l'attenzione sulla necessità di far sì che il volontariato sia più ampiamente riconosciuto e meno ostacolato da barriere di ogni tipo;

6.   ribadisce la necessità di rendere accessibile il volontariato agli immigrati e alle minoranze, come fattore necessario per favorire la loro integrazione e inclusione sociale;

7.   rileva l'influenza positiva della cooperazione dei volontari dei paesi dell'Unione europea e dei paesi terzi e sottolinea che tale cooperazione riveste particolare importanza nell'ambito della politica europea di vicinato; sottolinea altresì che oltre ai benefici principali che derivano dal volontariato, quest'ultimo può anche contribuire a promuovere la democrazia e lo Stato di diritto nei paesi terzi;

8.   invita il Consiglio e la Commissione a continuare a compiere progressi nei negoziati per regimi dei visti più semplici per i cittadini non UE che desiderino entrare nell'Unione europea a fini di volontariato, purchè ottemperino ai criteri per svolgere le attività di volontariato;

9.   invita gli Stati membri ad attuare le disposizioni della direttiva 2004/114/CE[14] del Consiglio relativa alle condizioni di ammissione dei cittadini di paesi terzi per motivi di studio, scambio di alunni, tirocinio non retribuito o volontariato, e a semplificare ulteriormente, o abolire, le procedure di concessione dei visti a chi voglia intraprendere attività di volontariato, in particolare nell'ambito della politica europea di vicinato;

10. osserva che il volontariato coinvolge i cittadini in uno sviluppo locale e transfrontaliero economicamente, socialmente ed ecologicamente sostenibile e può spesso garantire un'assistenza tempestiva in caso di calamità; rileva che esso contribuisce altresì a favorire la solidarietà, la cittadinanza attiva e l'apprendimento interculturale, offrendo ai volontari l'opportunità di apprendere la lingua e la cultura del paese in cui operano, rafforzando in tal modo la coesione e la democrazia partecipativa;

11. incoraggia gli Stati membri a riconoscere i vantaggi della partecipazione ad attività transfrontaliere di volontariato per fornire ai cittadini nuove competenze, migliorandone così l'accesso all'occupazione e alla mobilità e potenziando lo sviluppo dell'inclusione sociale, e a sostenere la cooperazione fra gli organizzatori di attività volontarie nei paesi dell'UE per promuovere la mobilità dei giovani volontari in tutta l'Europa con l'obiettivo di favorire un arricchimento interculturale reciproco;

12. invita la Commissione a rafforzare l'infrastruttura delle organizzazioni e dei centri di volontariato, al fine di migliorare l'informazione e la formazione oltre a coordinare le attività dei volontari e delle organizzazioni di volontariato;

13. invita la Commissione a pubblicare una relazione che identifichi gli ostacoli al volontariato transfrontaliero, per esempio i limiti di età nelle assicurazioni e, se del caso, ad avanzare proposte legislative;

14. evidenzia la necessità di garantire lo sviluppo di un volontariato di alta qualità sia a livello nazionale che transfrontaliero, attraverso un quadro strutturato di informazioni complete e una formazione adeguata per i volontari, che includa le migliori prassi attuali, lo sviluppo di capacità di accoglienza per gli operatori e le organizzazioni a livello locale e nazionale, il riconoscimento dei diritti dei volontari di conciliare la loro attività di volontariato con la vita privata, e creando le infrastrutture necessarie a tutti i livelli;

15. evidenzia l'importanza di provvedere allo sviluppo di attività in grado di raccogliere e veicolare le motivazioni dei potenziali volontari, valorizzare il bagaglio umano di ogni persona e incrementare il livello di qualità del volontariato di ogni realtà e associazione, nel contesto di ogni Stato membro e incentrandosi in particolare sul volontariato transfrontaliero;

16. invita gli Stati membri a promuovere il ricorso al tempo di volontariato come forma di cofinanziamento equivalente nell'ambito dei progetti europei, in particolare in caso di iniziative transfrontaliere;

17. esorta gli Stati membri a realizzare iniziative e programmi di volontariato internazionali, che vadano al di là delle frontiere dell'Unione, e attira l’attenzione sugli esempi positivi e le buone prassi che sono stati applicati a tale scopo da parte di alcuni Stati membri;

18. invita gli Stati membri a promuovere programmi di formazione e a elaborare orientamenti e materiale sulla gestione dei volontari nonché programmi finalizzati a incentivare la partecipazione dei cittadini alle attività di volontariato transfrontaliero;

19. invita la Commissione e le autorità nazionali, regionali e locali nonché le varie organizzazioni della società civile a migliorare le reti d'informazione per far conoscere a tutti le opportunità di volontariato, affrontare gli ostacoli alla partecipazione, migliorare l'accesso alle migliori prassi di volontariato e promuovere la cooperazione transfrontaliera;

20. propone, pertanto, di creare un portale centralizzato dell'UE, in collaborazione con le organizzazioni e associazioni che operano in tale settore, in particolare con le loro reti europee, che includa anche una banca dati di risorse in tema di migliori prassi del volontariato e una sezione sul volontariato transfrontaliero, con informazioni sui programmi disponibili, i loro costi e le condizioni, di partecipazione, per consentire uno scambio di informazioni sugli oneri amministrativi, sugli aspetti giuridici e fiscali del volontariato, sugli ostacoli incontrati nell'accesso ai programmi e sui modi migliori per affrontarli;

21. incoraggia gli Stati membri a ricorrere al manuale sulla misurazione del volontariato dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL) e al manuale sulle organizzazioni senza scopo di lucro delle Nazioni Unite, al fine di mettere a disposizione statistiche e dati comparabili che forniscano un quadro chiaro sul rilevante contributo del volontariato e sulle esigenze dei volontari e degli operatori in tutta l’Unione europea;

22. invita la Commissione a incoraggiare gli Stati membri ad adottare il manuale sulla misurazione del volontariato dell’OIL, al fine di garantire dati esaurienti e comparabili che possano contribuire a migliorare il monitoraggio e il processo decisionale;

23. osserva che gli anziani che si dedicano al volontariato riescono a passare più facilmente dalla fase del lavoro a quella della pensione, ossia ad abbandonare gradualmente il lavoro attivo;

24. sottolinea l'importanza di informare, finanziare adeguatamente e sostenere i cittadini senior che desiderino fare volontariato in un altro paese dell'UE, promuovendo una terza età attiva come ricca risorsa di saggezza ed esperienza per la società;

25. osserva che il volontariato contribuisce all'integrazione, all'inclusione sociale e all'innovazione sociale e può inoltre favorire la lotta alla povertà, permettendo nel contempo il raggiungimento della coesione economica e sociale; rileva che il volontariato promuove anche la solidarietà tra le generazioni attraverso il sostegno alla cooperazione tra cittadini giovani e anziani e contribuisce all'invecchiamento attivo e alla partecipazione sociale in tutte le fasi della vita, oltre a favorire il miglioramento della protezione dell'ambiente;

26. osserva che il volontariato favorisce la tolleranza delle persone, crea un capitale umano e sociale e svolge un ruolo essenziale nel responsabilizzare i gruppi socialmente esclusi; pone l'accento sulla necessità di dare accesso a una gamma di opportunità di volontariato transfrontaliere quanto più ampia possibile ed esorta la Commissione a fare in modo che i programmi europei siano maggiormente inclusivi e aperti a tutte le fasce di età;

27. incoraggia gli Stati membri a fissare obiettivi nazionali in materia di volontariato e a elaborare relazioni ufficiali per il censimento, il controllo e la valutazione delle azioni di volontariato;

28. invita la Commissione e gli Stati membri a attribuire un profilo elevato al volontariato nello sport, in particolare a livello di base, per riconoscere il ruolo importante svolto dalle organizzazioni sportive gestite da volontari per il rafforzamento della cultura, la promozione dell'inclusione sociale e il rafforzamento delle comunità, e a ridurre le barriere che ostacolano il volontariato sportivo in tutta l'UE;

29. esorta le autorità nazionali, regionali, locali e l'UE a riconoscere l'importante contributo del volontariato anche nella tutela dell'ambiente e a sostenenere le attività di volontariato in materia di educazione ambientale, di prevenzione e gestione delle emergenze e di difesa del patrimonio artistico e culturale;

30. incoraggia gli operatori economici dell'Unione europea a sostenere attivamente i loro collaboratori e pensionati nell'impegno di volontariato;

31. sostiene la proposta della Commissione di istituire un "Passaporto europeo delle competenze", affinché le capacità acquisite attraverso il volontariato siano ufficialmente riconosciute sia a scopo professionale sia di apprendimento, elemento essenziale per la motivazione dei potenziali volontari e per creare un tramite fra l'apprendimento non formale e l'istruzione formale;

32. sottolinea che il passaporto europeo delle competenze non dovrebbe essere un insieme di nuovi certificati distinti, bensì un documento completo, che registri, su richiesta del volontario, tutte le esperienze pratiche, le formazioni, le competenze trasversali e professionali acquisite nell'ambito del programma di apprendimento permanente, comprese le competenze acquisite nell'ambito di un'attività di volontariato;

33. suggerisce in tal senso per gli studenti l'inclusione nel sistema ECTS (Sistema europeo di accumulazione e trasferimento dei crediti) delle competenze acquisite nell'ambito delle attività di volontariato;

34. invita la Commissione a valutare l'elaborazione di un sistema analogo di calcolo e riconoscimento delle competenze acquisite nell'ambito di attività di volontariato per gli adulti al di fuori del sistema universitario;

35. invita la Commissione a mettere in atto il prima possibile il passaporto europeo delle competenze; sottolinea che le competenze acquisite durante il volontariato hanno inoltre un notevole significato nella vita lavorativa e offrono valore aggiunto al curriculum vitae e osserva che il volontariato può aiutare i giovani a scegliere un percorso professionale;

36. sottolinea che è fondamentale riconoscere le competenze e le capacità acquisite con il volontariato come esperienza di apprendimento e di lavoro non formale e informale;

37. osserva che il volontariato aiuta i volontari ad allargare i propri orizzonti e a sviluppare la propria personalità e pone in risalto il fatto che il volontariato apporta anche vantaggi economici agli Stati membri, dal momento che le persone che vi si dedicano contribuiscono alla creazione del PIL;

38. invita la Commissione a tenere conto, nel "Passaporto europeo delle competenze", della necessità di adottare un approccio coeso e trasferibile nel vagliare e verificare adeguatamente i volontari che lavorano con i bambini e/o membri vulnerabili della società;

39. esorta gli Stati membri a sviluppare meccanismi per la convalida dei risultati dell'apprendimento informale e non formale, il che migliorerà il valore e la trasferibilità delle competenze acquisite al di fuori dell'istruzione formale, consentendo in particolare l'acquisizione di crediti ECTS supplementari all'università grazie alle attività di volontariato e un meccanismo standardizzato per riconoscere le competenze acquisite grazie al volontariato nell’ECTS e a esplorare inoltre le possibilità a disposizione per rimuovere gli ostacoli fiscali cui sono confrontati i volontari che partecipano ad attività transfrontaliere;

40. propone l'istituzione di un quadro di formazione e qualifiche per gli istruttori volontari e il suo inserimento nel quadro delle qualifiche europeo, al fine di migliorare la mobilità degli istruttori volontari e rafforzare la trasferibilità delle capacità e competenze sviluppate attraverso il volontariato;

41. invita gli Stati membri a sostenere il volontariato dei dipendenti e il volontariato sostenuto dai datori di lavoro anche nell'ambito della responsabilità sociale delle imprese;

42. sostiene la proposta della Commissione di creare un "Corpo volontario europeo di aiuto umanitario", grazie al quale aumenterà la partecipazione dei volontari ad azioni di solidarietà nell'ambito della politica di aiuto umanitario dell'UE;

43. invita altresì la Commissione, nell'ambito della creazione di tale corpo volontario, a tenere conto sin dall'inizio delle strutture esistenti e a integrarle attivamente; sottolinea anche che una duplicazione delle strutture nel settore della protezione civile non è auspicabile e deve essere evitata;

44. esorta le autorità nazionali, regionali e locali e all'UE a garantire un finanziamento adeguato e stabile e a semplificare le procedure amministrative, compresi gli incentivi fiscali, per le organizzazioni impegnate nel volontariato, incluse tutte le associazioni e le reti pertinenti e in particolare quelle di piccole dimensioni con mezzi limitati, al fine di valorizzarne il ruolo, le attività e i risultati a beneficio della società;

45. chiede, pertanto, che il concetto di sovvenzione alle associazioni sia chiarito, affinché i finanziamenti associativi non siano più confusi con gli aiuti di Stato, che possono ostacolare la concorrenza nel settore economico;

46. invita la Commissione a proporre un meccanismo che consenta agli Stati membri che desiderano rafforzare la società civile di accordare un'esenzione dall'IVA alla totalità o alla maggiorparte delle attività e delle operazioni intraprese da organizzazioni di volontariato senza fini di lucro; sottolinea che tale meccanismo dovrebbe applicarsi almeno alle organizzazioni senza fini di lucro più piccole;

47. invita gli Stati membri a garantire la certezza del diritto per i volontari, altresì in materia assicurativa, in modo che i diversi regimi in vigore nei vari Stati membri promuovano il volontariato transfrontaliero, e a garantire una migliore trasmissione d'informazioni ai volontari circa i loro diritti e le relative disposizioni normative e istituzionali in vigore nei vari Stati membri;

48. chiede alla Commissione di contribuire al processo di eliminazione degli ostacoli esistenti;

49. invita gli Stati membri a riesaminare le loro disposizioni transfrontaliere in materia di fiscalità e sicurezza sociale per quanto concerne il volontariato transfrontaliero, al fine di garantire che esse non creino ulteriori ostacoli allo svolgimento di dette attività e che i volontari transfrontalieri possano beneficiare delle prestazioni di sicurezza sociale cui hanno diritto in conformità del regolamento (CE) n. 2004/883;

50. sottolinea che, sebbene rappresenti una risorsa importante della nostra economia e società, il volontariato non deve essere considerato un'alternativa al lavoro regolare retribuito e che in nessun caso deve costituire una giustificazione per l'incapacità dei governi di ottemperare ai propri obblighi in materia sociale;

51. ritiene che tale aspetto debba essere messo particolarmente in evidenza nel settore dell'assistenza sanitaria, dove il numero dei volontari continua a crescere; evidenzia inoltre che la promozione del volontariato come mezzo per acquisire, sviluppare e mantenere competenze non dovrebbe dar luogo a una situazione in cui il volontariato diventa un requisito obbligatorio, in quanto ciò ne pregiudicherebbe il carattere fondamentale;

52. chiede in particolare alle autorità nazionali, regionali e locali e all’UE di far conoscere ai soggetti e ai partner del volontariato i programmi europei esistenti, in particolare quelli dell'obiettivo "cooperazione territoriale europea", previsti nell'ambito della politica di coesione, e di facilitare il loro accesso a tali programmi, affinché possano beneficiarne maggiormente nei loro progetti e azioni transfrontalieri;

53. invita gli Stati membri a promuovere e attuare programmi nazionali di volontariato transfrontaliero al fine di incoraggiarne lo sviluppo in tutta l'UE;

54. chiede in particolare alla Commissione, nell'ambito dell'elaborazione dei nuovi programmi pluriennali, e tenuto conto dell’esperienza acquisita nel quadro dell’Anno europeo del volontariato 2011, di assicurarsi che venga garantito il finanziamento dei progetti di volontariato e delle strutture che si fondano sulle attività di volontariato e di sviluppare un efficace coordinamento interistituzionale al fine di promuovere il ruolo del volontariato nelle politiche dell'UE;

55. invita la Commissione ad assicurarsi che le informazioni sui finanziamenti disponibili e i programmi pertinenti siano liberamente disponibili per i progetti gestiti da volontari e che le procedure di candidatura non siano rese inaccessibili dall'eccessiva burocrazia;

56. chiede alla Commissione di garantire che vengano forniti finanziamenti adeguati ai programmi di varie politiche che sostengono il volontariato transfrontaliero; invita gli Stati membri a porre in atto regimi tesi alla promozione del volontariato nazionale e transfrontaliero; chiede che si presti particolare attenzione al sostegno finanziario a favore delle infrastrutture del volontariato; ritiene che occorra destinare sovvenzioni pubbliche al volontariato senza discriminare alcuna organizzazione;

57. propone la creazione di una rete transfrontaliera di organizzazioni di volontariato nei vari Stati membri coordinando le organizzazioni esistenti e agevolando nel contempo lo scambio di buone pratiche e di esperienze e ritiene che andrebbero aperti nuovi punti di contatto negli Stati membri che non possiedono ancora strutture del genere;

58. invita la Commissione a proporre uno Statuto europeo per le associazioni onde dar loro il quadro giuridico in cui operare, a ridurre i costi amministrativi associati alle attività transfrontaliere di volontariato e a mettere a punto strutture di volontariato su scala europea che promuovano la mobilità dei volontari nell’UE;

59. sottolinea il ruolo che il volontariato può svolgere nel promuovere le politiche dell'UE;

60. invita la Commissione a dare il giusto riconoscimento al volontariato e a promuoverlo nelle pertinenti politiche dell'UE, prendendo atto della natura trasversale di tali attività e assicurando che le politiche stesse favoriscano lo sviluppo del volontariato e promuovano il coinvolgimento di tutti i gruppi della società;

61. invita la Commissione a dare il giusto riconoscimento, nei programmi e nei progetti dell'UE, all'autentico contributo che il lavoro svolto dai volontari offre alla comunità;

62. invita la Commissione a stanziare adeguate risorse per la creazione di un Fondo di sviluppo dei centri europei per il volontariato, destinato alla creazione di infrastrutture a sostegno del volontariato;

63. invita la Commissione e gli Stati membri a consentire che il tempo dedicato al volontariato sia incluso quale cofinanziamento in tutti i programmi finanziati dall’UE in base a un contributo in natura con valore finanziario;

64. raccomanda alla Commissione e agli Stati membri di mantenere una continuità fra il 2011 e gli anni a venire, integrando con forza sia nell'Anno europeo dell'invecchiamento attivo (2012) che nel proposto Anno europeo dei cittadini (2013) la dimensione del volontariato, espressione di cittadinanza attiva che favorisce l'integrazione sociale, anche del cittadino anziano;

65. richiama l'attenzione sulla necessità di promuovere il volontariato, in particolare durante l'Anno europeo dei Cittadini nel 2013, e invita la Commissione a includere il sostegno al volontariato nelle politiche internazionali di aiuto allo sviluppo, in particolare al fine di conseguire tutti gli obiettivi previsti dagli Obiettivi di Sviluppo del Millennio;

66. è favorevole a un esame formale della proposta “Solidarietà” di programma interistituzionale in materia di risorse umane nelle istituzioni dell’UE per facilitare la partecipazione del personale e dei tirocinanti delle istituzioni alle attività di volontariato, umanitarie e sociali, in quanto parte della formazione del personale e delle attività di volontariato nel loro tempo libero;

67. sottolinea il fatto che il programma proposto proposto permette di ridurre i costi e rappresenta un considerevole valore aggiunto e contribuirebbe all’attuazione delle politiche e dei programmi dell’UE;

68. raccomanda alla Commissione di mantenere gli utili punti di contatto stabiliti sia con "EYV 2011 Alliance" e la piattaforma di volontariato subentrante, che includono molte organizzazioni di volontariato e network della società civile, sia con gli organi nazionali di coordinamento, partner strategici e portavoci dei governi nazionali in questo settore, data l'estrema varietà di servizi responsabili del volontariato nell'UE, e incoraggia questi punti di contatto a partecipare al portale europeo centralizzato proposto, quale piattaforma paneuropea, per facilitare l'ulteriore coordinamento e una maggiore attività transfrontaliera;

69. sottolinea l'importanza di queste reti di contatti e dello scambio delle migliori pratiche per diffondere le informazioni sui dispositivi esistenti in seno all'UE, in grado di aiutare e accompagnare i progetti di volontariato transfrontaliero;

70. invita la Commissione ad attivarsi, qualora lo ritenga opportuno, in relazione all'Agenda politica per il volontariato in Europa (PAVE), che è stata elaborata dalle organizzazioni di volontariato riunite in seno all'"Alleanza per l'anno europeo del volontariato 2011";

o

o        o

71. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione nonché ai governi e ai parlamenti degli Stati membri.

  • [1]  GU L 327 del 24.11.2006, pag. 30.
  • [2]  GU L 327 del 24.11.2006, pag. 45.
  • [3]  GU L 378 del 27.12.2006, pag. 32. Decisione modificata dalla decisione n. 1358/2008/CE (GU L 350 del 30.12.2008, pag. 58).
  • [4]  GU L 17 del 22.1.2010, pag. 43.
  • [5]  GU C 168 del 20.7.2006, pag. 1.
  • [6]  http://register.consilium.europa.eu/pdf/en/07/st14/st14427-re01.en07.pdf
  • [7]  GU C 241 del 20.9.2008, pag. 1.
  • [8]  GU C 319 del 13.12.2008, pag. 8.
  • [9]  GU L 394 del 30.12.2006, pag. 5.
  • [10]  Testi approvati, P7_TA(2011)0101.
  • [11]  http://register.consilium.europa.eu/pdf/en/11/st14/st14552.en11.pdf
  • [12]  GU C 372 del 20.12.2011, pag. 24.
  • [13]  GU C 259 E del 29.10.2009, pag. 9.
  • [14]  GU L 375 del 23.12.2004, pag. 12.

MOTIVAZIONE

Dopo un intero anno di iniziative che hanno visto impegnati volontari di tutta Europa in attività di promozione, informazione e sensibilizzazione, è appena giunto al termine l’Anno europeo delle attività di volontariato che promuovono la cittadinanza attiva (2011), lasciando il testimone al 2012, Anno europeo dell’invecchiamento attivo e della solidarietà tra le generazioni. Questo rappresenterà un’altra importante occasione per riflettere sul valore del volontariato nella vita di tutti i giorni e per dare alle persone anziane l’opportunità di offrire il proprio contributo alla crescita solidale della comunità.

Alla luce delle numerose iniziative e dei dibattiti tenuti nel contesto del 2011 si è evidenziato che le attività di volontariato sono uno strumento per i singoli e le associazioni per affrontare necessità e preoccupazioni umane, sociali, intergenerazionali o ambientali.

Si è sottolineato il fatto che il volontariato costituisce un’espressione di cittadinanza attiva in tutti gli ambiti della vita sociale e un’attività cruciale per lo sviluppo dei valori democratici, della dignità umana, dell'uguaglianza e della sussidiarietà.

Il volontariato assume silenziosamente il ruolo di catalizzatore dei cambiamenti sociali e rappresenta uno strumento indispensabile per incoraggiare il supporto attivo della società.

Le cifre parlano di un "corpo" di 100 milioni di cittadini europei operanti in varie attività di volontariato, in grado di contribuire alla produzione del 5 % del PIL europeo. L'80 % dei cittadini considera il volontariato un'importante componente della vita democratica e uno strumento significativo grazie al quale ogni individuo può partecipare alla società.

Il volontariato è fonte inesauribile di apprendimento informale e di sviluppo personale; in particolar modo, il volontariato transfrontaliero si rivela un'occasione di arricchimento interculturale per i giovani cittadini europei.

Importanti eventi di carattere sportivo coinvolgono un numero sempre maggiore di paesi europei nell’organizzazione comune di eventi, coinvolgendo migliaia di volontari provenienti dai diversi Stati membri.

Purtroppo, le calamità naturali o ambientali che di frequente colpiscono l'Europa hanno conseguenze in più Stati membri contemporaneamente, e coinvolgono volontari di ogni parte dell'Europa che accorrono a fornire aiuto, manodopera e solidarietà, affrontando, oltre alle difficoltà causate dall'evento calamitoso, i problemi dovuti alle barriere linguistiche e burocratiche, ostacoli, questi ultimi, che possono essere ridotti grazie a adeguate politiche europee di sostegno.

Permangono la necessità di continuare a differenziare in maniera netta e inequivocabile il valore del volontariato gratuito rispetto alle attività profit e l'esigenza fondamentale di sottolineare il ruolo del volontariato nel promuovere anche al di fuori dell’UE i principi dell’identità e dei valori comuni europei, come la solidarietà e la coesione sociale, in seno all’UE e al di fuori della stessa.

Dopo la visibilità ottenuta con l'Anno europeo del volontariato, è opportuno concentrare la propria azione verso una serie di misure concrete per promuovere le attività di volontariato, quali l'idea di istituire un portale centralizzato dell'UE sul volontariato con una specifica sezione dedicata al volontariato transfrontaliero, di creare un "Corpo volontario europeo di aiuto umanitario" e di sviluppare un "Passaporto europeo delle competenze".

Il Corpo volontario europeo di aiuto umanitario si occuperà di selezionare, formare e inviare volontari per fornire sostegno alle organizzazioni locali in caso di catastrofi naturali.

Si persegue altresì l'obiettivo di sviluppare sinergie con le organizzazioni e le strutture esistenti onde evitare sovrapposizioni e dispersioni di fondi: il Corpo interverrà su richiesta e in base alle esigenze.

Il Passaporto europeo delle competenze garantirà, invece, il riconoscimento a livello transfrontaliero delle qualifiche professionali, e permetterà di conservare un riscontro a conferma delle capacità e delle competenze acquisite con il volontariato.

Il Passaporto ricalcherà il modello Europass (CV europeo on-line) per consentire di registrare le competenze in modo trasparente e comparabile. È necessario un maggior riconoscimento pubblico del volontariato come esperienza utile per i giovani al fine di acquisire competenze da spendere, ad esempio, nella formazione e nel mondo del lavoro.

PARERE della commissione per l'occupazione e gli affari sociali (1.3.2012)

destinato alla commissione per la cultura e l'istruzione

sul riconoscimento e la promozione delle attività di volontariato transfrontaliero nell'UE
(2011/2293(INI))

Relatore per parere: Marian Harkin

SUGGERIMENTI

La commissione per l'occupazione e gli affari sociali invita la commissione per la cultura e l'istruzione, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:

1.  osserva che il volontariato coinvolge i cittadini in uno sviluppo locale e transfrontaliero economicamente, socialmente ed ecologicamente sostenibile e può spesso garantire un'assistenza tempestiva in caso di calamità; rileva che esso contribuisce pertanto a favorire la solidarietà, la cittadinanza attiva e l'apprendimento interculturale, offrendo ai volontari l'opportunità di apprendere la lingua e la cultura del paese in cui operano e rafforzando in tal modo la coesione e la democrazia partecipativa;

2.  osserva che il volontariato contribuisce all'integrazione, all'inclusione sociale e all'innovazione sociale e può inoltre favorire la lotta alla povertà, permettendo nel contempo il raggiungimento della coesione economica e sociale; rileva che il volontariato promuove la solidarietà tra le generazioni attraverso il sostegno alla cooperazione tra cittadini giovani e anziani e contribuisce all'invecchiamento attivo e alla partecipazione sociale in tutte le fasi della vita, oltre a favorire il miglioramento della protezione dell'ambiente;

3.  osserva che il volontariato favorisce la tolleranza delle persone, crea un capitale umano e sociale e svolge un ruolo essenziale nel responsabilizzare i gruppi socialmente esclusi; pone l'accento sulla necessità di dare accesso a una gamma di opportunità di volontariato transfrontaliere quanto più ampia possibile ed esorta la Commissione a fare in modo che i programmi europei siano maggiormente inclusivi e aperti a tutte le fasce di età;

4.  osserva che gli anziani che si dedicano al volontariato riescono a passare più facilmente dalla fase del lavoro a quella della pensione, ossia ad abbandonare gradualmente il lavoro attivo;

5.  rileva che il volontariato riduce il rischio di esclusione sociale e che è essenziale attrarre tutti i gruppi sociali in attività del genere, in particolare i disabili; richiama l'attenzione sulla necessità di far sì che il volontariato sia più ampiamente riconosciuto e meno ostacolato da barriere di ogni tipo;

6.  sottolinea che, sebbene rappresenti una risorsa importante della nostra economia e società, il volontariato non deve essere considerato un'alternativa al lavoro regolare retribuito e che in nessun caso deve costituire una giustificazione per l'incapacità dei governi di farsi carico dei propri obblighi in materia sociale; ritiene che tale aspetto debba essere messo particolarmente in evidenza nel settore dell'assistenza sanitaria, dove il numero dei volontari continua a crescere; evidenzia inoltre che la promozione del volontariato come mezzo per acquisire, sviluppare e mantenere competenze non dovrebbe dar luogo a una situazione in cui il volontariato diventa un requisito obbligatorio, in quanto ciò ne pregiudicherebbe il carattere fondamentale;

7.  sottolinea il ruolo che il volontariato può svolgere nel promuovere le politiche dell'UE;

8.  invita la Commissione, nel quadro della strategia Europa 2020, a sviluppare e a sostenere iniziative che si concentrino in modo particolare sul miglioramento e lo sviluppo dei progetti già esistenti e atte a garantire che il volontariato contribuisca alla crescita intelligente, sostenibile e inclusiva, nonché a garantire che tali iniziative siano in grado di coinvolgere un ampio ventaglio di partecipanti; invita la Commissione ad assistere e a incoraggiare gli Stati membri nell'adozione nell'ambito delle iniziative relative al volontariato, dato che la responsabilità principale spetta agli Stati membri;

9.  invita la Commissione a dare il giusto riconoscimento al volontariato e a promuoverlo nelle pertinenti politiche dell'UE, prendendo atto della loro natura orizzontale di tali attività e assicurando che le politiche stesse favoriscano lo sviluppo del volontariato e promuovano il coinvolgimento di tutti i gruppi della società;

10. richiama l'attenzione sulla necessità di promuovere il volontariato, in particolare durante l'Anno europeo dei Cittadini nel 2013 e invita la Commissione a includere il sostegno al volontariato nelle politiche internazionali di aiuto allo sviluppo, non ultimo, al fine di centrare tutti gli obiettivi previsti dagli Obiettivi di sviluppo del Millennio;

11. sollecita i datori di lavoro a riconoscere il valore della promozione di iniziative di volontariato per i loro dipendenti, quale espressione della responsabilità sociale delle imprese;

12. invita la Commissione a mettere in atto il prima possibile il Passaporto europeo delle competenze; sottolinea che le competenze acquisite con il volontariato hanno inoltre un notevole significato nella vita lavorativa e offrono valore aggiunto al curriculum vitae e ricorda che il volontariato può aiutare i giovani a scegliere un percorso professionale; sottolinea che è fondamentale riconoscere le competenze e le capacità acquisite con il volontariato come esperienza di apprendimento e di lavoro non formale e informale; osserva che il volontariato aiuta i volontari ad allargare i propri orizzonti e a sviluppare la propria personalità e pone il risalto il fatto che il volontariato apporta anche vantaggi economici agli Stati membri, dal momento che le persone che vi si dedicano contribuiscono alla creazione del prodotto interno lordo;

13. chiede alla Commissione di garantire che vengano forniti finanziamenti adeguati ai programmi di varie politiche che sostengono il volontariato transfrontaliero; invita gli Stati membri a porre in atto regimi tesi alla promozione del volontariato nazionale e transfrontaliero; chiede che si presti particolare attenzione al sostegno finanziario a favore delle infrastrutture del volontariato; ritiene che occorra destinare sovvenzioni pubbliche al volontariato senza discriminare alcuna organizzazione;

14. invita la Commissione a dare il giusto riconoscimento, nei programmi e nei progetti dell'UE, all'autentico contributo il lavoro svolto dai volontari offre alla comunità;

15. propone la creazione di una rete transfrontaliera di organizzazioni di volontariato nei vari Stati membri coordinando le organizzazioni esistenti e agevolando nel contempo lo scambio di buone pratiche e di esperienze e ritiene che andrebbero aperti nuovi punti di contatto negli Stati membri che non possiedono ancora strutture del genere;

16. invita gli Stati membri a promuovere e attuare programmi nazionali di volontariato transfrontaliero al fine di incoraggiarne lo sviluppo in tutta l'UE;

17. invita la Commissione a stanziare adeguate risorse per la creazione di un Fondo di sviluppo dei centri europei per il volontariato, destinato alla creazione di infrastrutture a sostegno del volontariato;

18. invita gli Stati membri a garantire la certezza del diritto per i volontari, non ultimo in materia assicurativa, in modo che i diversi regimi in vigore nei vari Stati membri promuovano il volontariato transfrontaliero, e a garantire una migliore trasmissione d'informazioni ai volontari circa i loro diritti e le relative disposizioni normative e istituzionali nei vari Stati membri; chiede alla Commissione di contribuire al processo di eliminazione degli ostacoli esistenti; invita gli Stati membri a riesaminare le loro disposizioni transfrontaliere in materia di fiscalità e sicurezza sociale per quanto concerne il volontariato transfrontaliero, al fine di garantire che esse non costituiscano ulteriori ostacoli allo svolgimento di dette attività e che i volontari transfrontalieri possano beneficiare delle prestazioni di sicurezza sociale cui hanno diritto in conformità del regolamento (CE) n. 2004/883;

19. invita gli Stati membri a promuovere programmi di formazione e a elaborare orientamenti e materiale sulla gestione dei volontari nonché programmi finalizzati a incentivare la partecipazione dei cittadini alle attività di volontariato transfrontaliero;

20. invita gli Stati membri a promuovere il ricorso al tempo di volontariato come forma di cofinanziamento equivalente nell'ambito dei progetti europei, in particolare in caso di iniziative transfrontaliere;

21. invita la Commissione a incoraggiare gli Stati membri ad adottare il Manuale sulla misurazione del volontariato dell'Organizzazione internazionale del lavoro (OIL), al fine di garantire informazioni esaurienti e comparabili che possano contribuire a migliorare il monitoraggio e il processo decisionale;

22. invita la Commissione a proporre un meccanismo che consenta agli Stati membri che desiderano rafforzare la società civile di accordare un'esenzione dall'IVA alla totalità o alla maggior parte delle attività e delle operazioni intraprese da organizzazioni di volontariato senza fini di lucro; sottolinea che tale meccanismo dovrebbe applicarsi almeno alle organizzazioni senza fini di lucro più piccole.

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE

Approvazione

1.3.2012

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

39

1

1

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Regina Bastos, Edit Bauer, Heinz K. Becker, Pervenche Berès, Vilija Blinkevičiūtė, Philippe Boulland, Milan Cabrnoch, Alejandro Cercas, Ole Christensen, Emer Costello, Andrea Cozzolino, Frédéric Daerden, Karima Delli, Sari Essayah, Richard Falbr, Marian Harkin, Nadja Hirsch, Stephen Hughes, Ádám Kósa, Veronica Lope Fontagné, Olle Ludvigsson, Thomas Mann, Elisabeth Morin-Chartier, Csaba Őry, Konstantinos Poupakis, Licia Ronzulli, Elisabeth Schroedter, Nicole Sinclaire, Joanna Katarzyna Skrzydlewska, Jutta Steinruck, Andrea Zanoni, Inês Cristina Zuber

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Georges Bach, Malika Benarab-Attou, Kinga Göncz, Jan Kozłowski, Svetoslav Hristov Malinov, Ramona Nicole Mănescu, Gabriele Zimmer

Supplenti (art. 187, par. 2) presenti al momento della votazione finale

Phil Bennion, Silvia-Adriana Ţicău

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE

Approvazione

26.4.2012

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

26

0

2

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Zoltán Bagó, Malika Benarab-Attou, Lothar Bisky, Piotr Borys, Jean-Marie Cavada, Silvia Costa, Santiago Fisas Ayxela, Lorenzo Fontana, Mary Honeyball, Petra Kammerevert, Morten Løkkegaard, Emma McClarkin, Emilio Menéndez del Valle, Marek Henryk Migalski, Katarína Neveďalová, Doris Pack, Chrysoula Paliadeli, Marie-Thérèse Sanchez-Schmid, Marietje Schaake, Marco Scurria, Emil Stoyanov, Helga Trüpel, Marie-Christine Vergiat, Milan Zver

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Liam Aylward, Heinz K. Becker, Seán Kelly, Hans-Peter Martin

Supplenti (art. 187, par. 2) presenti al momento della votazione finale

Daciana Octavia Sârbu