RELAZIONE sul discarico relativo all'esecuzione del bilancio dell'8°, 9° e 10° Fondo europeo di sviluppo per l'esercizio 2011

21.3.2013 - (COM(2012)0435 – C7‑0223/2012 – 2012/2166(DEC))

Commissione per il controllo dei bilanci
Relatore: Søren Bo Søndergaard


Procedura : 2012/2166(DEC)
Ciclo di vita in Aula
Ciclo del documento :  
A7-0062/2013

1. PROPOSTA DI DECISIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO

sul discarico relativo all'esecuzione del bilancio dell'8°, 9° e 10° Fondo europeo di sviluppo per l'esercizio 2011

(COM(2012)0435 – C7‑0223/2012 – 2012/2166(DEC))

Il Parlamento europeo,

–   visti la relazione della Commissione sul seguito da dare al discarico per l'esercizio 2010 (COM(2012)0585) e i documenti di lavoro dei servizi della Commissione che accompagnano la relazione (SEC(2012)0330 e SEC(2012)0340),

–   visti i rendiconti finanziari e i conti di gestione relativi all'8°, 9° e 10° Fondo europeo di sviluppo per l'esercizio 2011 (COM(2012)0435 – C7-0223/2012),

–   vista la relazione annuale della Commissione del 26 aprile 2012 sulla gestione finanziaria dell'8°, 9° e 10° Fondo europeo di sviluppo per l'esercizio 2011,

–   viste le informazioni finanziarie sui Fondi europei di sviluppo (COM(2012)0386),

–   viste la relazione annuale della Corte dei conti sulle attività finanziate dall'8°, 9° e 10° Fondo europeo di sviluppo per l'esercizio finanziario 2011, corredata delle risposte della Commissione, e le relazioni speciali[1] della Corte dei conti,

–   vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti[2] nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni, presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2011 a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–   viste le raccomandazioni del Consiglio del ... concernenti il discarico da concedere alla Commissione in relazione all'esecuzione delle operazioni del Fondo europeo di sviluppo per l'esercizio finanziario 2011 (C7-0000/2012),

–   visto l'accordo di partenariato tra i membri del gruppo degli Stati dell'Africa, dei Caraibi e del Pacifico, da un lato, e la Comunità europea e i suoi Stati membri, dall'altro, firmato a Cotonou il 23 giugno 2000[3] e rivisto a Lussemburgo il 25 giugno 2005[4],

–   vista la decisione del Consiglio 2001/822/CE del 27 novembre 2001 relativa all'associazione dei paesi e territori d'oltremare alla Comunità europea ("Decisione sull'associazione d'oltremare")[5], come modificata dalla decisione del Consiglio 2007/249/CE del 19 marzo 2007[6],

–   visto l'articolo 33 dell'accordo interno del 20 dicembre 1995 tra i rappresentanti dei governi degli Stati membri, riuniti in sede di Consiglio, relativo al finanziamento e alla gestione degli aiuti della Comunità nel quadro del secondo protocollo finanziario della quarta convenzione ACP-CE[7],

–   visto l'articolo 32 dell'accordo interno del 18 settembre 2000 tra i rappresentanti dei governi degli Stati membri, riuniti in sede di Consiglio, relativo al finanziamento ed alla gestione degli aiuti della Comunità nel quadro del protocollo finanziario dell'accordo di partenariato tra gli Stati dell'Africa, dei Caraibi e del Pacifico, da un lato, e la Comunità europea e i suoi Stati membri, dall'altro, firmato a Cotonou (Benin) il 23 giugno 2000, nonché alla concessione di un'assistenza finanziaria ai paesi e territori d'oltremare (PTOM) cui si applicano le disposizioni della parte quarta del trattato CE[8],

-    viste le comunicazioni della Commissione del 21 aprile 2010 dal titolo "Fiscalità e sviluppo – Cooperazione con i paesi in via di sviluppo per la promozione delle buone pratiche di gestione in materia tributaria" e del 13 ottobre 2011, dal titolo "Il futuro approccio al sostegno dell'Unione europea al bilancio dei paesi terzi";

–   visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–   visto l'articolo 74 del regolamento finanziario, del 16 giugno 1998, applicabile alla cooperazione per il finanziamento dello sviluppo a norma della quarta convenzione ACP-CE[9],

–   visto l'articolo 119 del regolamento finanziario del 27 marzo 2003 applicabile al 9° Fondo europeo di sviluppo[10],

–   visto l'articolo 142 del regolamento (CE) n. 215/2008 del Consiglio, del 18 febbraio 2008, recante il regolamento finanziario per il 10° Fondo europeo di sviluppo[11],

–   visti l'articolo 76, l'articolo 77, terzo trattino, e l'allegato VI del suo regolamento,

–   visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per lo sviluppo (A7-0062/2013),

1.  concede il discarico alla Commissione per l'esecuzione del bilancio dell'8°, 9° e 10° Fondo europeo di sviluppo per l'esercizio 2011;

2.  esprime le sue osservazioni nella risoluzione in appresso;

3.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente decisione e la relativa risoluzione al Consiglio, alla Commissione, alla Corte di giustizia dell'Unione europea, alla Corte dei conti e alla Banca europea per gli investimenti, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

2. PROPOSTA DI DECISIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO

sulla chiusura dei conti relativi all'esecuzione del bilancio dell'8°, 9° e 10° Fondo europeo di sviluppo per l'esercizio 2011

(COM(2012)0435 – C7‑0223/2012 – 2012/2166(DEC))

Il Parlamento europeo,

–   visti la relazione della Commissione sul seguito da dare al discarico per l'esercizio 2010 (COM(2012)0585) e i documenti di lavoro dei servizi della Commissione che accompagnano la relazione (SEC(2012)0330 e SEC(2012)0340),

–   visti i rendiconti finanziari e i conti di gestione relativi all'8°, 9° e 10° Fondo europeo di sviluppo per l'esercizio 2011 (COM(2012)0435 – C7-0223/2012),

–   vista la relazione annuale della Commissione del 26 aprile 2012 sulla gestione finanziaria dell'8°, 9° e 10° Fondo europeo di sviluppo per l'esercizio 2011,

–   viste le informazioni finanziarie sui Fondi europei di sviluppo (COM(2012)0386),

–   viste la relazione annuale della Corte dei conti sulle attività finanziate dall'8°, 9° e 10° Fondo europeo di sviluppo per l'esercizio finanziario 2011, corredata delle risposte della Commissione, e le relazioni speciali[12] della Corte dei conti,

–   vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti[13] nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni, presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2011 a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–   viste le raccomandazioni del Consiglio del ... concernenti il discarico da concedere alla Commissione in relazione all'esecuzione delle operazioni del Fondo europeo di sviluppo per l'esercizio finanziario 2011 (C7-0000/2012),

–   visto l'accordo di partenariato tra i membri del gruppo degli Stati dell'Africa, dei Caraibi e del Pacifico, da un lato, e la Comunità europea e i suoi Stati membri, dall'altro, firmato a Cotonou il 23 giugno 2000[14] e rivisto a Lussemburgo il 25 giugno 2005[15],

–   vista la decisione del Consiglio 2001/822/CE del 27 novembre 2001 relativa all'associazione dei paesi e territori d'oltremare alla Comunità europea ("Decisione sull'associazione d'oltremare")[16], come modificata dalla decisione del Consiglio 2007/249/CE del 19 marzo 2007[17],

–   visto l'articolo 33 dell'accordo interno del 20 dicembre 1995 tra i rappresentanti dei governi degli Stati membri, riuniti in sede di Consiglio, relativo al finanziamento e alla gestione degli aiuti della Comunità nel quadro del secondo protocollo finanziario della quarta convenzione ACP-CE[18],

–   visto l'articolo 32 dell'accordo interno del 18 settembre 2000 tra i rappresentanti dei governi degli Stati membri, riuniti in sede di Consiglio, relativo al finanziamento ed alla gestione degli aiuti della Comunità nel quadro del protocollo finanziario dell'accordo di partenariato tra gli Stati dell'Africa, dei Caraibi e del Pacifico, da un lato, e la Comunità europea e i suoi Stati membri, dall'altro, firmato a Cotonou (Benin) il 23 giugno 2000, nonché alla concessione di un'assistenza finanziaria ai paesi e territori d'oltremare (PTOM) cui si applicano le disposizioni della parte quarta del trattato CE[19],

–   viste le comunicazioni della Commissione del 21 aprile 2010 dal titolo "Fiscalità e sviluppo – Cooperazione con i paesi in via di sviluppo per la promozione delle buone pratiche di gestione in materia tributaria" e del 13 ottobre 2011, dal titolo "Il futuro approccio al sostegno dell'Unione europea al bilancio dei paesi terzi",

–   visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–   visto l'articolo 74 del regolamento finanziario, del 16 giugno 1998, applicabile alla cooperazione per il finanziamento dello sviluppo a norma della quarta convenzione ACP-CE[20],

–   visto l'articolo 119 del regolamento finanziario del 27 marzo 2003 applicabile al 9° Fondo europeo di sviluppo[21],

–   visto l'articolo 142 del regolamento (CE) n. 215/2008 del Consiglio, del 18 febbraio 2008, recante il regolamento finanziario per il 10° Fondo europeo di sviluppo[22],

–   visti l'articolo 76, l'articolo 77, terzo trattino, e l'allegato VI del suo regolamento,

–   visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per lo sviluppo (A7-0062/2013),

1.   constata che i conti annuali definitivi dell'8°, 9° e 10° Fondo europeo di sviluppo si presentano come figurano nella tabella 2 della relazione annuale della Corte dei conti;

2.   approva la chiusura dei conti relativi all'esecuzione del bilancio dell'8°, 9° e 10° Fondo europeo di sviluppo per l'esercizio 2011;

3.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente decisione al Consiglio, alla Commissione, alla Corte di giustizia dell'Unione europea, alla Corte dei conti e alla Banca europea per gli investimenti e di provvedere alla sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

3. PROPOSTA DI RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO

recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della sua decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'8°, 9° e 10° Fondo europeo di sviluppo per l'esercizio 2011

(COM(2012)0435 – C7‑0223/2012 – 2012/2166(DEC))

Il Parlamento europeo,

–    visti la relazione della Commissione sul seguito da dare al discarico per l'esercizio 2010 (COM(2012)0585) e i documenti di lavoro dei servizi della Commissione che accompagnano la relazione (SEC(2012)0330 e SEC(2012)0340),

–    visti i rendiconti finanziari e i conti di gestione relativi all'8°, 9° e 10° Fondo europeo di sviluppo per l'esercizio 2011 (COM(2012)0435 – C7-0223/2012),

–    vista la relazione annuale della Commissione del 26 aprile 2012 sulla gestione finanziaria dell'8°, 9° e 10° Fondo europeo di sviluppo (FES) per l'esercizio 2011,

–    viste le informazioni finanziarie sui Fondi europei di sviluppo (COM(2012)0386),

–    viste la relazione annuale della Corte dei conti sulle attività finanziate dall'8°, 9° e 10° Fondo europeo di sviluppo per l'esercizio finanziario 2011, corredata delle risposte della Commissione, e le relazioni speciali[23] della Corte dei conti,

–    vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti[24] nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni, presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2011 a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–    viste le raccomandazioni del Consiglio del ... concernenti il discarico da concedere alla Commissione in relazione all'esecuzione delle operazioni del Fondo europeo di sviluppo per l'esercizio finanziario 2011 (C7-0000/2012),

–    visto l'accordo di partenariato tra i membri del gruppo degli Stati dell'Africa, dei Caraibi e del Pacifico, da un lato, e la Comunità europea e i suoi Stati membri, dall'altro, firmato a Cotonou il 23 giugno 2000[25] e rivisto a Lussemburgo il 25 giugno 2005[26],

–    vista la decisione del Consiglio 2001/822/CE del 27 novembre 2001 relativa all'associazione dei paesi e territori d'oltremare alla Comunità europea ("Decisione sull'associazione d'oltremare")[27], come modificata dalla decisione del Consiglio 2007/249/CE del 19 marzo 2007[28],

–    visto l'articolo 33 dell'accordo interno del 20 dicembre 1995 tra i rappresentanti dei governi degli Stati membri, riuniti in sede di Consiglio, relativo al finanziamento e alla gestione degli aiuti della Comunità nel quadro del secondo protocollo finanziario della quarta convenzione ACP-CE[29],

–    visto l'articolo 32 dell'accordo interno del 18 settembre 2000 tra i rappresentanti dei governi degli Stati membri, riuniti in sede di Consiglio, relativo al finanziamento ed alla gestione degli aiuti della Comunità nel quadro del protocollo finanziario dell'accordo di partenariato tra gli Stati dell'Africa, dei Caraibi e del Pacifico, da un lato, e la Comunità europea e i suoi Stati membri, dall'altro, firmato a Cotonou (Benin) il 23 giugno 2000, nonché alla concessione di un'assistenza finanziaria ai paesi e territori d'oltremare (PTOM) cui si applicano le disposizioni della parte quarta del trattato CE[30],

-     vista la sua risoluzione del 28 settembre 2006 dal titolo "Cooperare di più, cooperare meglio: il pacchetto 2006 sull'efficacia degli aiuti dell'UE[31]",

-     viste le comunicazioni della Commissione del 21 aprile 2010 dal titolo "Fiscalità e sviluppo – Cooperazione con i paesi in via di sviluppo per la promozione delle buone pratiche di gestione in materia tributaria" e del 13 ottobre 2011, dal titolo "Il futuro approccio al sostegno dell'Unione europea al bilancio dei paesi terzi",

-     vista la sua risoluzione del 22 maggio 2008 sul seguito dato alla dichiarazione di Parigi del 2005 sull'efficacia degli aiuti[32],

-     vista la relazione del Comitato di assistenza allo sviluppo dell'OCSE sull'efficacia degli aiuti, che riferisce sui progressi compiuti in merito all'attuazione della dichiarazione di Parigi del giugno 2009,

-     visto il Consenso di Tunisi per uno sviluppo efficace, del 4 e 5 novembre 2010, un'agenda africana per l'efficacia dello sviluppo,

-     visto il documento finale della riunione di alto livello dell'OCSE sull'efficacia degli aiuti, tenutasi a dicembre 2011 a Busan,

–    visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–    visto l'articolo 74 del regolamento finanziario, del 16 giugno 1998, applicabile alla cooperazione per il finanziamento dello sviluppo a norma della quarta convenzione ACP-CE[33],

–    visto l'articolo 119 del regolamento finanziario del 27 marzo 2003 applicabile al 9° Fondo europeo di sviluppo[34],

–    visto l'articolo 142 del regolamento (CE) n. 215/2008 del Consiglio, del 18 febbraio 2008, recante il regolamento finanziario per il 10° Fondo europeo di sviluppo[35],

–    visti l'articolo 76, l'articolo 77, terzo trattino, e l'allegato VI del suo regolamento,

–    visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per lo sviluppo (A7-0062/2013),

A.  considerando che l'obiettivo principale dell'accordo di Cotonou, che costituisce il quadro delle relazioni tra l'Unione e i paesi dell'Africa, dei Caraibi e del Pacifico (ACP) e paesi e territori d'oltremare (PTOM), è la riduzione e lo sradicamento della povertà, in linea con gli obiettivi di uno sviluppo sostenibile, e la graduale integrazione dei paesi ACP e dei PTOM nell'economia mondiale; considerando altresì che il Fondo europeo di sviluppo (FES) è il più importante strumento finanziario dell'Unione per la cooperazione allo sviluppo con i paesi ACP;

B.   considerando che la Commissione, in qualità di organismo di esecuzione, è responsabile del discarico relativo al FES;

C.  considerando che la trasparenza e la responsabilità sono requisiti essenziali per il controllo democratico, nonché per un aiuto allo sviluppo efficace;

D.  considerando che la panoramica relativa all'aiuto allo sviluppo è in continua evoluzione e che l'aiuto allo sviluppo rientra in un contesto più ampio in cui gli scambi, le rimesse e altre fonti di reddito sono attualmente più importanti dei pagamenti dell'aiuto pubblico allo sviluppo (APS) per la maggior parte dei paesi in via di sviluppo;

E.   considerando che i flussi finanziari illeciti provenienti dai paesi in via di sviluppo compromettono gravemente le loro possibilità di crescita e di alleviamento della povertà;

F.   considerando che l'aiuto allo sviluppo è in molti casi erogato in un contesto caratterizzato da istituzioni pubbliche deboli, da una diffusa corruzione e da un inadeguato livello dei sistemi di controllo dello Stato beneficiario e che la revisione contabile dell'Unione della sua cooperazione allo sviluppo riveste una particolare importanza;

G.  considerando che la sopraccitata comunicazione della Commissione dal titolo "Fiscalità e sviluppo - Cooperazione con i paesi in via di sviluppo per la promozione delle buone pratiche di gestione in materia tributaria" ha nuovamente posto l'accento sulla trasparenza e la responsabilità in ambito fiscale; che, comportando un notevole rischio fiduciario, il sostegno al bilancio deve essere erogato soltanto laddove vi sia sufficiente trasparenza, responsabilità ed efficacia;

H.  considerando che la promozione della trasparenza e la lotta alla corruzione e alla frode sono fattori chiave per il successo delle operazioni dell'Unione di sostegno al bilancio, come sottolineato nella sopraccitata comunicazione della Commissione dal titolo "Il futuro approccio al sostegno dell'Unione europea al bilancio dei paesi terzi";

I.    considerando che la sostenibilità è fondamentale per l'efficacia dell'aiuto allo sviluppo;

J.    considerando che nell'esercizio 2011[36] gli impegni globali, gli impegni specifici e i pagamenti hanno raggiunto rispettivamente 3°279 miliardi di euro, 2°786 miliardi di euro e 2°941 miliardi di euro;

K.  considerando che il Parlamento ha chiesto più volte che il Fondo europeo di sviluppo (FES) fosse incluso nel bilancio generale;

Dichiarazione di affidabilità

Affidabilità dei conti

1.   accoglie con favore il parere della Corte dei conti secondo cui i conti annuali definitivi dell'8°, 9° e 10° FES presentano correttamente, sotto tutti gli aspetti rilevanti, la situazione finanziaria dei FES al 31 dicembre 2011;

2.   rammenta il parere della Corte dei conti secondo cui si riscontra ancora un'alta frequenza di errori di codifica, che continuano a destare preoccupazione in quanto possono incidere sull'esattezza dei dati usati per redigere i conti annuali, in particolare per quel che riguarda la procedura di separazione degli esercizi a fine anno; esprime preoccupazione per il fatto che la Commissione non abbia ancora rimediato a questa situazione, malgrado le ripetute critiche formulate dalla Corte dei conti e la richiesta di miglioramenti da parte del Parlamento;

Regolarità delle operazioni

3.   rileva con soddisfazione che, secondo la Corte dei conti, le entrate e gli impegni sono esenti da errori significativi;

4.   è preoccupato per il parere della Corte dei conti relativo alla legalità e regolarità dei pagamenti alla base dei conti, secondo cui i pagamenti sono stati inficiati da errori in misura rilevante; esprime preoccupazione in merito all'individuazione, per il secondo anno consecutivo, di errori materiali nei pagamenti del Fondo europeo di sviluppo (FES) e, questa volta, in misura significativamente superiore al 2010 (con un tasso di errore stimato nel 2011 al 5,1%, vale a dire un aumento significativo rispetto al 3,4% del 2010);

5.   deplora il fatto che il tasso più probabile di errori continui ad essere elevato; deplora in particolare l'aumento, nel 2011, sia del tasso più probabile di errori, sia della frequenza degli stessi; riconosce che potrebbero esservi fluttuazioni statistiche da anno ad anno e reputa importante che la tendenza non continui ad attestarsi sui livelli attuali; chiede alla Commissione di completare l'analisi comparativa degli errori riscontrati dalla Corte dei conti nel 2010 e nel 2011 e di comunicarne i risultati al Parlamento;

6.   osserva che il tasso di errori citato riflette unicamente gli errori quantificabili e non include gli errori che potrebbero essersi verificati in relazione con i 737 milioni di EUR spesi per il sostegno al bilancio;

7.   osserva con preoccupazione che 11 delle 29 transazioni interessate da errori quantificabili erano pagamenti definitivi già sottoposti alle verifiche della Commissione;

8.   esprime preoccupazione per il fatto che molti di questi errori non sono stati rilevati né da revisioni esterne, né dagli stessi controlli della Commissione, evidenziando carenze nei sistemi di supervisione e controllo della direzione generale dello sviluppo e della cooperazione della Commissione – EuropeAid; invita la Commissione ad esaminare le cause di questi errori e ad avviare azioni correttive per eliminarli;

9.   accoglie con favore la relazione annuale della Corte dei conti; in particolare, apprezza il fatto che individui chiaramente le aree problematiche, quali l'incremento del tasso di errore e il sostegno al bilancio; osserva che la Corte dei conti non condivide senza riserve l'ottimismo della Commissione secondo la quale la gestione del bilancio è in costante miglioramento;

10. invita la Commissione, per comodità di riferimento, a corredare la relazione annuale sul FES di un sistema di "segnaletica semaforica", onde mostrare ciò che da un anno all'altro è migliorato o peggiorato;

Efficacia dei sistemi

11. è fortemente preoccupato per il fatto che la Corte dei conti ha riscontrato che i sistemi di vigilanza e di controllo sono efficaci solo in parte;

12. accoglie con favore la valutazione positiva formulata dalla Corte dei conti relativamente alla strategia di controllo di EuropeAid per prevenire, individuare e correggere gli errori e per quanto concerne le norme di controllo interne della Commissione;

13. osserva che i ritardi nell'aggiudicare programmi infrastrutturali importanti e la mancata erogazione di pagamenti di sostegno al bilancio hanno determinato il fatto che singoli impegni e pagamenti siano rispettivamente del 13% e del 16% al di sotto dell'obiettivo per il 2011; ribadisce la sua particolare preoccupazione quanto all'esiguo tasso di impegno della dotazione regionale (31%) del decimo FES, solo due anni prima della fine del periodo di programmazione; incoraggia la Commissione ad adoperarsi per una fluida attuazione finanziaria di tale dotazione e a trarre insegnamento dagli attuali ritardi per il prossimo periodo di programmazione;

14. è preoccupato per il fatto che la politica delle risorse umane ha continuato ad essere motivo di preoccupazione a causa di un elevato avvicendamento del personale e della riorganizzazione che ha avuto luogo a metà 2011; esprime altresì preoccupazione per il fatto che il personale di EuropeAid venisse usato per compiti diversi dalla gestione degli aiuti, e al di là dei limiti di flessibilità concordati con il Servizio europeo per l'azione esterna (SEAE); auspica un miglioramento della situazione nel 2012 e chiede che il Parlamento sia informato in merito;

15. osserva con rammarico che le verifiche ex ante svolte dagli ordinatori presso i servizi centrali di EuropeAid e le delegazioni che sono state controllate dalla Corte dei conti sono efficaci solo in parte; sollecita la Commissione a intensificare i propri sforzi per migliorare i sistemi attuali e informare il Parlamento dei risultati entro fine novembre 2013;

16. rileva che la Corte dei conti ha stimato che la maggior parte degli ordinatori nazionali (ON) nei paesi beneficiari del FES esegue le proprie mansioni al di sotto degli standard di gestione finanziaria richiesti; sollecita la Commissione a intensificare la propria assistenza tecnica e l'azione di formazione per migliorare le capacità di monitoraggio e di controllo degli ON;

17. accoglie con favore l'introduzione del pacchetto di strumenti di gestione finanziaria volti a migliorare le conoscenze di appaltatori e beneficiari in materia di norme unionali di gestione finanziaria e di ammissibilità; sollecita la Commissione a migliorare ulteriormente la gestione delle procedure di aggiudicazione dei contratti, chiarendo i criteri di selezione e documentando meglio il processo di valutazione, nonché a migliorare la qualità della vigilanza delle convenzioni di finanziamento, al fine di ridurre l'elevato numero di errori rilevati nei pagamenti relativi ai progetti;

18. chiede alla Commissione di stilare una lista nera dei prestatori di servizi esterni che non si attengono agli standard richiesti, fra cui una serie di criteri vincolanti, e di informare l'autorità di discarico in merito alle sue conclusioni prima dell'inizio della successiva procedura di discarico;

19. rileva con soddisfazione che il monitoraggio e la supervisione sono efficaci presso i servizi centrali di EuropeAid; accoglie con favore la nuova versione della relazione semestrale sulla gestione dell'aiuto esterno; si rammarica tuttavia per il fatto che l'attendibilità degli indicatori chiave di performance relativi ai controlli finanziari su cui si basa la relazione sia inficiata da dati non accurati del sistema informativo comune Relex (CRIS);

20. esprime preoccupazione per le carenze rilevate nel CRIS circa le informazioni sui risultati di tutti i controlli ex ante e sul seguito dato loro, dal momento che il modulo "Audit" del CRIS non fornisce informazioni sugli importi alla fine ritenuti inammissibili da EuropeAid, il CRIS non fornisce informazioni complete sugli importi identificati come inammissibili e rettificati dai controlli ex ante della stessa Commissione e l'esattezza dei dati del CRIS rimane problematica; accoglie con favore l'impegno della Commissione di migliorare la qualità dei dati del CRIS nel 2012;

21. esprime grande preoccupazione per il fatto che la Corte dei conti ha riscontrato che il monitoraggio e la supervisione sono stati efficaci solo in parte per le delegazioni; osserva che, nelle ultime quattro relazioni annuali della Corte dei conti sul FES, sono state riscontrate limitazioni in materia di personale e risorse umane inadeguate che potrebbero avere un impatto negativo sui controlli finanziari; esprime forte preoccupazione per tale problema ricorrente;

22. prende atto del numero ridotto di casi riferiti di segnalazioni di irregolarità (whistleblowing), malgrado l'elevato tasso di errore; chiede alla Commissione di rivedere la propria politica relativa alla denuncia di irregolarità, ivi compresa la sua applicazione presso le delegazioni; chiede alla Commissione di riferire al Parlamento in merito alle sue attuali politiche e azioni intese ad accogliere e proteggere gli informatori interni ed esterni;  

23. esprime soddisfazione per il fatto che la Corte dei conti ritiene che la funzione di audit esterno sia efficace per quel che riguarda i servizi centrali di EuropeAid; è preoccupato poiché una simile valutazione non può essere espressa in relazione con le delegazioni, dal momento che gli audit basati sul rischio sono lacunosi e vi sono stati ritardi nella procedura di convalida delle constatazioni di audit, con il rischio che le spese non ammissibili divengano non recuperabili; sollecita la Commissione e il SEAE a risolvere questo problema quanto prima;

24. esprime preoccupazione per il fatto che la Corte dei conti ritiene che l'audit interno sia parzialmente efficace; riconosce che la riorganizzazione della Commissione che ha avuto luogo nel 2011 ha avuto una forte incidenza sull'attività della struttura di audit interno; auspica un miglioramento della situazione nel 2012;

25. deplora la mancanza di compatibilità tra, da una parte, la stima della Corte dei conti dei tassi di errore più probabili, basata sull'approccio annuale della Corte dei conti e sul metodo attuale e, dall'altra, la pratica della Commissione che consiste nel fare riferimento al tasso netto di errore residuale che riguarda periodi superiori ad un anno; accoglie positivamente l'iniziativa della Commissione di promuovere uno studio sul tasso di errore residuale di EuropeAid e ne auspica il completamento nei tempi indicati, ossia entro il primo trimestre del 2013; chiede alla Commissione di presentare al Parlamento i risultati del suddetto studio non appena saranno disponibili;

26. esprime soddisfazione giacché, secondo la Corte dei conti, EuropeAid ha compiuto notevoli progressi nell'attuazione di molte delle raccomandazioni della Corte; sollecita la Commissione ad attuare tutte le raccomandazioni della Corte dei conti contenute nella relazione annuale 2011;

27. chiede alla Commissione e al SEAE di trasmettere al Parlamento europeo, se opportuno, un elenco aggiornato dei conti fuori bilancio (hors budget) entro e non oltre il 1° aprile 2013;

Fughe di capitali illeciti

28. riconosce che una delle sfide maggiori cui sono confrontati i paesi in via di sviluppo è la massiccia fuga di capitali illeciti; riconosce che i centri offshore e i paradisi fiscali agevolano le fughe illecite di capitali per 1 trilione di USD l'anno; osserva che tali deflussi monetari illeciti corrispondono a circa dieci volte l'importo degli aiuti finanziari forniti ai paesi in via di sviluppo per alleviare la povertà e favorire lo sviluppo economico;

29. fa particolare riferimento alla sua risoluzione dell'8 marzo 2011 su fiscalità e sviluppo - cooperazione con i paesi in via di sviluppo per la promozione delle buone pratiche di gestione in materia tributaria (2010/2102 (INI))[37],

30. sottolinea che la componente principale del flusso transfrontaliero di denaro illecito è costituita dell'evasione dell'imposta sulle attività economiche, in particolare mediante la manipolazione dei prezzi commerciali;

31. osserva che è possibile evadere i sistemi fiscali tramite i paradisi fiscali, le giurisdizioni ove vige il segreto bancario, le imprese mascherate, i conti fiduciari anonimi, le false fondazioni, la manipolazione dei prezzi commerciali e le tecniche di riciclaggio di denaro; sottolinea l'urgente necessità di affrontare l'evasione e la frode fiscale a tutti i livelli (nazionale, unionale e internazionale); invita la Commissione a individuare aree suscettibili di miglioramento sia nell'ambito della legislazione dell'Unione che nella cooperazione amministrativa tra Stati membri; chiede alla Commissione di valutare le possibilità di coinvolgere i paesi beneficiari nella lotta contro l'elusione fiscale attraverso un programma basato sugli incentivi e di riferire all'autorità di discarico in merito alle sue conclusioni entro la fine del 2013;

32. accoglie positivamente il piano d'azione della Commissione volto a rafforzare la lotta contro la frode e l'evasione fiscali; è del parere che una definizione comune e una lista nera dei paradisi fiscali, nonché una maggiore trasparenza delle imprese, ivi compresa l'introduzione della "titolarità effettiva" nei registri delle imprese, siano passi importanti per contrastare i flussi di capitali illeciti;

33. concorda con la Commissione nell'affermare che "[l]'accresciuta integrazione dei mercati internazionali e la mondializzazione economica incidono inoltre sull'efficacia dei sistemi fiscali nazionali"[38] e che "[a]ffrontare questa sfida richiede gli sforzi congiunti dei paesi in via di sviluppo e sviluppati per attuare i principi di buona gestione in ambito fiscale, rafforzando altresì le prospettive di crescita e la riduzione della povertà nei paesi in via di sviluppo e consolidando nel contempo i sistemi fiscali a livello mondiale"[39];

34. sottolinea che una parte dei flussi finanziari illeciti avviene attraverso la manipolazione delle transazioni commerciali, che consiste nella sovraquotazione delle importazioni e nella sottoquotazione delle esportazioni nei documenti doganali; sottolinea il ruolo importante che svolgono le autorità doganali nell'individuare le transazioni fraudolente, dal momento che sono presenti nei punti di ingresso e di uscita delle merci; sottolinea che le pratiche illecite sono possibili in mancanza di un'efficace vigilanza doganale nazionale;

35. osserva che le autorità doganali di molti paesi in via di sviluppo non funzionano in modo efficace, in particolare a causa della mancanza di sistemi efficaci di gestione del rischio; sollecita la Commissione a prestare particolare attenzione a questo aspetto dello sviluppo e a concentrare le proprie risorse nella risoluzione di questa situazione, in particolare includendo le riforme sostenibili dei sistemi doganali nei criteri di gestione delle finanze pubbliche per l'erogazione del sostegno al bilancio;

36. sottolinea che l'inefficienza dei controlli doganali non riguarda esclusivamente i paesi in via di sviluppo; deplora che il controllo doganale negli Stati membri non funzioni correttamente[40], dando così adito a comportamenti fraudolenti; sollecita la Commissione a compiere tutti i passi necessari per porre rimedio alla situazione rafforzando la sua cooperazione con le reti internazionali, come la rete ECAN (Economic Crime Agency Network), e le autorità doganali nazionali, al fine di raccogliere elementi di prova da produttori, compagnie di navigazione, società di logistica e autorità portuali di tutto il mondo;

Coordinamento dell'aiuto allo sviluppo, priorità in materia di sviluppo e ottenimento di risultati dagli aiuti dell'Unione

37. rileva che gli aiuti dell'Unione rimangono frammentati fra gli strumenti unionali per quanto concerne i livelli di azione dell'Unione nonché i programmi bilaterali degli Stati membri e gli interventi della Banca europea per gli investimenti (BEI); sottolinea che tale situazione contribuisce ad aggravare le carenze della programmazione degli aiuti nelle situazioni di crisi e di instabilità; invita la Commissione a coordinare i diversi strumenti di aiuto in tutta l'Unione;

38. esprime rammarico per il fatto che nel 2012 soltanto quattro paesi, ossia Svezia, Lussemburgo, Danimarca e Paesi Bassi, abbiano superato gli obiettivi dell'Unione in materia di aiuto internazionale allo sviluppo, nonostante l'impegno assunto da tutti di contribuire con lo 0,70% del prodotto interno lordo (PIL) agli aiuti allo sviluppo;

39. ribadisce che la buona governance, la democrazia, il rispetto dei diritti umani e la riduzione della povertà devono costituire obiettivi integranti degli organismi attuatori nei paesi in cui è distribuito l'aiuto del FES; sollecita la Commissione a ricorrere con maggiore frequenza al dialogo politico, a norma dell'articolo 8 dell'accordo di Cotonou e se necessario a sospendere gli aiuti laddove vi siano violazioni dei diritti umani;

40. sottolinea che l'Unione necessita di un'ampia gamma di strumenti per la cooperazione allo sviluppo adeguati ai diversi contesti; sottolinea in particolare la necessità di strumenti e metodi di lavoro efficaci nelle relazioni con gli Stati falliti o con i paesi profondamente antidemocratici;

41. sottolinea che gli obiettivi specifici della politica di sviluppo devono essere salvaguardati nell'ambito del SEAE; evidenzia la necessità di ridurre al minimo le contraddizioni fra la politica commerciale, la politica estera e di sicurezza e le priorità in materia di sviluppo;

42. osserva che l'impatto globale delle politiche dell'Unione in materia di sviluppo è influenzato dalle politiche dell'Unione in materia di agricoltura, pesca, energia e commercio; sottolinea la necessità di assicurare la coerenza delle politiche per lo sviluppo, conformemente all'articolo 208 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea, e che tali politiche rappresentino e rispettino il principio del "non nuocere";

43. sottolinea che è necessario porre maggiormente l'accento sulla sostenibilità degli aiuti; esprime preoccupazione per le persistenti lacune in termini di efficienza (il 40,3% degli interventi riesaminati presenta problemi), di efficacia (43%) e di sostenibilità (46%) dei progetti e dei programmi in corso di attuazione nell'Africa subsahariana[41], risultanti da valutazioni in loco effettuate da esperti indipendenti; rileva che problemi analoghi interessano l'attuazione di progetti nei Caraibi, dove la percentuale complessiva dei progetti attuati con risultati buoni o molto buoni è diminuita dal 74,6% nel 2009 al 72,9% nel 2010 e al 61,5% nel 2011[42], nonché nella regione del Pacifico, dove una quota significativa di programmi ha incontrato difficoltà di attuazione[43];

44. esprime grande preoccupazione per le osservazioni formulate dalla Corte dei conti nelle relazioni speciali n. 1/2012 e 13/2012 che riguardano, rispettivamente, l'efficacia degli aiuti allo sviluppo forniti dall'Unione europea per la sicurezza alimentare nell'Africa subsahariana e l'assistenza allo sviluppo dell'Unione europea per l'approvvigionamento idrico e gli impianti igienico-sanitari di base nei paesi dell'Africa subsahariana, che hanno dimostrato che la metà degli interventi appare ragionevolmente sostenibile, mentre l'altra metà ha minori prospettive di produrre risultati durevoli; accoglie con favore le raccomandazioni formulate dalla Corte dei conti nelle suddette relazioni e sollecita la Commissione ad adottarle al fine di incrementare al massimo i risultati della spesa dell'Unione per lo sviluppo;

45. ritiene che l'istruzione svolga un ruolo chiave nell'ambito dello sviluppo, dal momento che fornisce possibilità di sostenibilità agli aiuti e, senza di essa, anche le migliori politiche tecniche falliranno; riconosce le sfide presenti in questo settore, in particolare le difficoltà relative al raggiungimento degli obiettivi globali in termini di parità di genere nelle iscrizioni scolastiche;

46. è del parere che la Commissione debba essere in grado di mostrare ai contribuenti cosa sia stato realizzato grazie all'assistenza allo sviluppo dell'Unione in questo ambito; invita la Commissione a definire obiettivi chiari che possano poi consentire di realizzare vere e proprie verifiche della conformità;

47. accoglie con favore il fatto che i servizi della Commissione stiano lavorando a un quadro comune per misurare e comunicare i risultati della politica di sviluppo, anche per quanto riguarda la crescita inclusiva e sostenibile, nell'ambito dell'attuazione del "Programma per il cambiamento"; chiede alla Commissione di comunicare al Parlamento il risultato di questi sforzi entro fine novembre 2013;

48. sottolinea l'importanza delle verifiche della conformità realizzate dalla Corte dei conti nel settore dell'aiuto allo sviluppo; sollecita la Corte dei conti a destinare più risorse al lavoro di verifica relativo ai rischi per l'efficienza, l'efficacia e l'economia;

49. sottolinea che uno sviluppo sociale ed economico a lungo termine richiede fonti di reddito sostenibili oltre agli aiuti; ritiene che relazioni commerciali sane e funzionanti in linea con i principi dell'OMC rappresentino una questione fondamentale a tale riguardo per i paesi in via di sviluppo e sollecita pertanto il Consiglio, la Commissione e i paesi ACP a individuare soluzioni alle questioni concernenti gli accordi di partenariato economico e gli accordi di libero scambio tra l'Unione e la regione ACP;

Sostegno al bilancio

50. prende atto che nel 2011 per il sostegno al bilancio è stato impegnato un importo pari a 207 milioni di euro, che rappresenta il 6,3% dell'ammontare complessivo degli impegni totali;

51. rammenta che, nella sua relazione annuale sui FES per l'esercizio 2011, la Corte dei conti ha riscontrato che nel 23% delle operazioni relative al sostegno al bilancio sono stati riscontrati errori non quantificabili; osserva un miglioramento rispetto a quanto constatato nelle relazioni precedenti; è tuttavia del parere che il risultato relativo al 2011 rimanga insoddisfacente;

52. esprime grande preoccupazione per la conclusione della Corte dei conti che ha posto in luce che gli errori non quantificabili sono dovuti alla mancanza di una dimostrazione strutturata del rispetto dei criteri di ammissibilità, dal momento che gli obiettivi conseguiti in termini di gestione delle finanze pubbliche non sono stati raffrontati con gli obiettivi fissati per il periodo sottoposto a revisione; chiede alla Commissione di assicurare un controllo rigoroso dei paesi riceventi, sia prima, sia dopo la decisione di concedere sostegno al bilancio, in particolare nei paesi che ricevono un consistente sostegno finanziario a titolo del Fondo europeo di sviluppo, ma dove la corruzione è in forte aumento; chiede pertanto meccanismi di controllo più efficaci da parte della Commissione, al fine di garantire che il denaro dei contribuenti europei non sia utilizzato impropriamente per finanziare il terrorismo o la corruzione;

53. riconosce i potenziali vantaggi del sostegno al bilancio; attira tuttavia l'attenzione sui rischi che questa modalità di aiuto comporta, dal momento che è più vulnerabile alla frode e alla corruzione rispetto ad altre forme di aiuti, a causa della sua fungibilità; rammenta che il controllo della Corte dei conti sui fondi erogati sotto forma di sostegno al bilancio si conclude nel momento in cui l'aiuto dell'Unione viene versato al tesoro del paese partner;

54. sottolinea che questi rischi sono particolarmente allarmanti nel contesto delle fughe massicce di capitale illecito dai paesi in via di sviluppo citato al paragrafo 25; sollecita la Commissione a tenere conto delle comunicazioni esistenti sui flussi di capitali illeciti, prima di adottare le decisioni relative alla concessione del sostegno al bilancio;

55. si compiace della dichiarazione della Commissione secondo cui occorre attribuire un maggior rilievo nell'ambito del sostegno al bilancio alla lotta contro la frode e la corruzione, in particolare nel valutare il criterio di ammissibilità alla gestione delle finanze pubbliche in termini di sostegno al bilancio; sollecita pertanto la Commissione a tenere conto delle comunicazioni esistenti sui livelli di corruzione e frode, prima di adottare le decisioni relative alla concessione del sostegno al bilancio; insiste sul fatto che un organismo nazionale di audit indipendente deve essere una condizione per concedere sostegno al bilancio;

56. prende atto che i programmi relativi alla buona governance vengono finanziati allo scopo di sostenere i paesi in via di sviluppo nella loro lotta contro la frode, la corruzione e la cattiva gestione finanziaria; invita la Commissione, tenendo presente che un sistema giudiziario privo di corruzione è una condizione sine qua non per garantire buona governance e Stato di diritto, a porre un particolare accento sui programmi di riforma del sistema giudiziario; riconosce inoltre che nel 2011 la Commissione ha completato una valutazione tematica sulla riforma del sistema giudiziario e di sicurezza; chiede alla Commissione di pubblicare i risultati della valutazione;

57. riconosce che il tasso di esborso relativamente basso per i pagamenti di sostegno al bilancio a titolo del FES nel 2011 è una diretta conseguenza di una valutazione più approfondita dell'osservanza, da parte dei governi partner, dei criteri di ammissibilità e/o degli indicatori di rendimento, che ha portato la Commissione a non erogare un totale di 200 milioni di euro in 16 paesi ACP nei quali erano stati registrati progressi insufficienti a fronte degli obiettivi predefiniti; accoglie con favore il nuovo approccio al sostegno dell'Unione europea al bilancio[44], introdotto nel mese di ottobre 2011, che contribuisce a rafforzare i meccanismi di responsabilità nazionale nei paesi ACP; chiede alla Commissione di presentare al Parlamento i primi risultati relativi all'efficacia di questo nuovo approccio quando le nuove linee guida saranno state pienamente applicate;

58. ribadisce la sua richiesta alla Commissione e agli Stati membri di istituire un registro pubblico che elenchi in maniera trasparente gli accordi, le procedure e gli indicatori di sviluppo relativi al sostegno al bilancio[45];

59. ribadisce la sua richiesta alla Commissione di fornire relazioni regolari sul conseguimento degli obiettivi definiti in relazione al sostegno al bilancio dell'Unione e sui problemi specifici incontrati in alcuni paesi beneficiari; invita la Commissione a garantire che il sostegno al bilancio sia ridotto o sospeso quando non siano raggiunti obiettivi chiari;

Aiuti dell'Unione ad Haiti

60. sollecita la Commissione a rendere pubblici gli indicatori di prestazione relativi al sostegno al bilancio alla Repubblica di Haiti e le relative valutazioni delle prestazioni del governo di Haiti per l'idoneità al sostegno al bilancio, incentrandosi sui seguenti criteri: a) quadro macroeconomico stabile; b) politiche e riforme nazionali o settoriali incentrate sulla crescita sostenibile e sulla riduzione della povertà; c) gestione finanziaria pubblica, ivi compresa la lotta alla corruzione; d) trasparenza e controllo del bilancio, anche rispetto all'opinione pubblica;

61. chiede alla Commissione di applicare in modo trasparente, a decorrere dal 2013, al sostegno al bilancio per il governo di Haiti i nuovi criteri relativi al sostegno al bilancio presentati nel documento della Commissione "Il futuro approccio al sostegno dell'Unione europea al bilancio dei paesi terzi";

62. si rammarica della mancata sostenibilità di alcuni progetti, sottolineando che questi ultimi devono essere principalmente finalizzati alla creazione di posti di lavoro e a garantire una crescita sostenibile, che consentirebbe allo Stato di Haiti di incrementare le entrate ai fini di una minore dipendenza dall'assistenza estera;

63. sollecita la Commissione a proseguire gli sforzi per rafforzare il governo e l'amministrazione di Haiti; chiede alla Commissione di riferire in merito alla situazione e alle azioni intraprese;

64. deplora l'insufficiente grado di coordinamento tra la delegazione dell'Unione e la rappresentanza dell'Ufficio per gli aiuti umanitari della Comunità europea della Commissione (ECHO); è favorevole a un coordinamento rafforzato tra tutti i soggetti dell'Unione nel paese; sollecita pertanto la Commissione a garantire una maggiore coerenza e complementarità tra l'aiuto umanitario e l'aiuto allo sviluppo, a livello sia programmatico sia pratico;

65. sollecita la Commissione ad assicurare che la rinviata prima valutazione d'impatto globale del programma di aiuti dell'UE ad Haiti sia realizzata nel 2013;

66. insiste sul fatto che, giacché attualmente è impossibile, sia per il Parlamento, sia per i cittadini dell'Unione, accedere ad informazioni sui risultati ottenuti dai programmi e dai progetti finanziati dall'Unione ad Haiti, la Commissione deve migliorare in maniera sostanziale la propria politica sull'accesso del pubblico al monitoraggio di programmi e progetti entro la fine del 2013;

Cooperazione con le organizzazioni internazionali

67. esprime profonda preoccupazione per il fatto che la Corte dei conti abbia riscontrato che la maggior parte degli errori relativi ai pagamenti è stata rilevata nelle sovvenzioni e negli accordi di sovvenzionamento con organizzazioni internazionali, laddove il 58% delle transazioni sottoposte ad audit ha evidenziato la presenza di errori; ritiene pertanto che le clausole di salvaguardia per l'attuazione dei controlli e la verifica dei fondi dell'Unione ai sensi della gestione condivisa non siano soddisfacenti e chiede a tutte le parti coinvolte di porre rimedio a questa situazione;

68. si rammarica per il fatto che ci sia voluto così tanto tempo al gruppo della Banca mondiale per condividere con i servizi della Commissione le proprie relazioni di audit interno; esprime rammarico per il fatto che sinora non vi siano state soluzioni e procedure sostenibili per la fornitura delle necessarie informazioni finanziarie da parte del gruppo della Banca mondiale alle istituzioni dell'Unione in ciascun singolo caso; chiede al gruppo della Banca mondiale e alla Commissione di concludere rapidamente e in modo soddisfacente le discussioni in questo settore; chiede alla Commissione di informare il Parlamento degli sviluppi di queste discussioni;

69. concorda con la Commissione sul fatto che ove non si trovi una soluzione sostenibile per la fornitura delle necessarie informazioni finanziarie da parte del Gruppo della Banca mondiale alle pertinenti istituzioni dell'Unione, ciò avrà ripercussioni sulla futura cooperazione con il Gruppo della Banca mondiale; invita la Commissione, nel caso in cui non si identifichi una soluzione, a interrompere sovvenzioni e accordi di sovvenzionamento con il Gruppo della Banca mondiale;

Lo strumento per gli investimenti

70. ricorda che i fondi assegnati allo strumento per gli investimenti dal 9° e dal 10° FES ammontavano a 3 185,5 milioni di EUR per i paesi ACP e i PTOM;

71. ribadisce il proprio rammarico per il fatto che lo strumento per gli investimenti non sia coperto dalla dichiarazione di affidabilità della Corte dei conti o dalla procedura di discarico del Parlamento, benché le operazioni siano eseguite dalla BEI per conto e a rischio dell'Unione, utilizzando le risorse del FES;

72. accoglie con favore la buona cooperazione della dirigenza della BEI con il Parlamento nel contesto della procedura annuale di discarico relativa al FES, sotto forma di scambio di opinioni durante le riunioni delle commissioni parlamentari;

73. accoglie con favore l'introduzione, a decorrere dal 1 gennaio 2012, del nuovo "Results Measurement Framework (REM)" per tutte le sue operazioni al di fuori dell'Unione, che fornirà una valutazione ex ante dei contributi previsti agli obiettivi di sviluppo dell'Unione e per paese (1° pilastro), la qualità prevista e i risultati delle operazioni, ivi compresi i risultati economici, sociali, ambientali e istituzionali del progetto (2° pilastro), e la prevista addizionalità della BEI relativa alle alternative di mercato (3° pilastro), nonché per il monitoraggio degli indicatori fintantoché il progetto non sia stato pienamente attuato e sia operativo e i primi risultati dello sviluppo siano quantificabili; si aspetta che la BEI fornisca la prima valutazione del funzionamento del REM nel contesto della procedura di discarico relativa all'esercizio 2012;

74. ribadisce la propria richiesta alla BEI di collegare il finanziamento dei progetti in modo più diretto alla riduzione della povertà e al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo del Millennio, ai diritti umani, alla democrazia, alla buona governance, alla responsabilità sociale delle imprese, al lavoro dignitoso e ai principi ambientali;

75. accoglie con favore l'obiettivo dichiarato della BEI per quanto riguarda la garanzia di una politica dei prestiti restrittiva rispetto al finanziamento delle nuove centrali elettriche alimentate a carbone e a lignite; sollecita la BEI ad attuare tale politica;

76. accoglie con favore le misure adottate dalla BEI in risposta alle richieste del Parlamento di maggiore trasparenza, sotto forma di pubblicazione di ogni nuovo prestito sul proprio sito Web prima dell'approvazione da parte del consiglio di amministrazione, indicando altresì sul sito ciascun intermediario finanziario che beneficia di un aiuto BEI (recapiti inclusi), e chiedendo agli intermediari dei prestiti BEI per le piccole e medie imprese (PMI) di realizzare un'apposita pagina sul prodotto sul proprio sito Web, a beneficio della comunità delle PMI;

77. ricorda che l'accordo tripartito tra la Commissione, la BEI e la Corte dei conti definisce il ruolo della Corte dei conti in relazione al controllo dei FES gestiti dalla BEI; ribadisce il proprio invito alla Corte dei conti a presentare una relazione speciale sull'efficacia e l'efficienza dei FES gestiti dalla BEI dal punto di vista della riduzione della povertà;

78. nota altresì che l'attuale consiglio di amministrazione della BEI è costituito da 8 donne e 20 uomini; sollecita gli Stati membri a prendere in considerazione la designazione di candidati di entrambi i sessi, al fine di conseguire una rappresentanza più equilibrata dal punto di vista del genere in seno al consiglio di amministrazione della BEI;

Iscrizione in bilancio del FES

79. sottolinea la necessità della prevedibilità degli aiuti e del controllo democratico, ottenibili soltanto se il FES entra a far parte del bilancio generale dell'Unione europea; sottolinea che l'iscrizione in bilancio ridurrebbe i costi di transazione e semplificherebbe le procedure contabili e dei sistemi di informazione, grazie all'introduzione di una sola serie di norme amministrative e strutture decisionali invece di due; sottolinea che l'iscrizione in bilancio del FES non implica la possibilità di ridurre la spesa totale a favore della cooperazione allo sviluppo;

80. si compiace dell'impegno della Commissione[46] a proporre l'iscrizione in bilancio del FES per il 2020, quando scadrà l'accordo di Cotonou; si attende che la Commissione onori questo impegno e adotti misure atte a facilitare l'integrazione del FES nel bilancio dell'Unione a partire dal QFP post-2020; è del parere che, alla luce dell'attuale crisi economica e di bilancio, il rischio che l'iscrizione in bilancio del FES porti a una riduzione del livello globale di finanziamento a favore della cooperazione con i partner ACP sia al momento troppo elevato; insiste, quindi, affinché, ove l'iscrizione in bilancio debba essere presa in considerazione per il quadro finanziario pluriennale 2014-2020, essa comprenda il trasferimento dell'intera dotazione finanziaria del FES come proposto dalla Commissione (EUR 30,3 miliardi ai prezzi del 2011) [47] alla rubrica 4 (Ruolo mondiale dell'Europa) e non venga in alcun caso utilizzata come pretesto per ridurre i massimali di spesa complessivi per l'azione esterna dell'Unione in generale, e per l'assistenza allo sviluppo in particolare;

81. accoglie con favore l'impegno della Commissione ad allineare i diritti di controllo del Parlamento relativi al FES a quelli che l’istituzione dispone in merito al bilancio generale dell'Unione, in particolare per quanto riguarda lo Strumento di cooperazione allo sviluppo; sollecita la Commissione a presentare senza indugio proposte concrete in tal senso e ad avviare un dialogo per stabilire le modalità precise del futuro controllo del Parlamento sul processo decisionale strategico per quanto riguarda il FES.

19.2.2013

PARERE della commissione per lo sviluppo

destinato alla commissione per il controllo dei bilanci

sul discarico relativo all'esecuzione del bilancio dell'ottavo, nono e decimo Fondo europeo di sviluppo per l'esercizio 2011

(COM(2012)0435 – C7-0223/2012 – 2012/2166(DEC))

Relatore per parere: Thijs Berman

SUGGERIMENTI

La commissione per lo sviluppo invita la commissione per il controllo dei bilanci, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:

1. esprime preoccupazione in merito all'individuazione, per il secondo anno consecutivo, di un errore materiale nei pagamenti del Fondo europeo di sviluppo (FES) e, questa volta, in misura significativamente superiore al 2010 (con un tasso di errore stimato nel 2011 al 5,1%, vale a dire un aumento significativo rispetto al 3,4% del 2010); rileva che sono i pagamenti dei progetti alle organizzazioni internazionali ad apparire particolarmente problematici, visto che il 58% delle transazioni di questo tipo controllate risulta inficiato da errori; esprime preoccupazione per il fatto che molti di questi errori non sono stati rilevati né da audit esterni, né dagli stessi controlli della Commissione, evidenziando carenze nei sistemi di supervisione e controllo di EuropeAid; invita la Commissione ad esaminare le cause di questi errori e ad avviare azioni correttive per eliminarli;

2. esprime preoccupazione per le persistenti lacune in termini di efficienza (il 40,3% degli interventi riesaminati presenta problemi), di efficacia (43%) e di sostenibilità (46%) dei progetti e dei programmi in corso di attuazione nell'Africa subsahariana[48], risultanti da valutazioni in loco effettuate da esperti indipendenti; rileva che problemi analoghi interessano l'attuazione di progetti nei Caraibi, dove la percentuale complessiva dei progetti attuati con risultati buoni o molto buoni è diminuita dal 74,6% nel 2009 al 72,9% nel 2010 e al 61,5% nel 2011[49], nonché nella regione del Pacifico, dove una quota significativa di programmi ha incontrato difficoltà di attuazione[50];

3. osserva che i ritardi nell'aggiudicare programmi infrastrutturali importanti e la mancata erogazione di pagamenti di sostegno al bilancio hanno determinato il fatto che singoli impegni e pagamenti siano rispettivamente del 13% e del 16% al di sotto dell'obiettivo per il 2011; ribadisce la sua particolare preoccupazione quanto all'esiguo tasso di impegno della dotazione regionale (31%)[51] del decimo FES, solo due anni prima della fine del periodo di programmazione; incoraggia la Commissione ad adoperarsi per una fluida attuazione finanziaria di tale dotazione e a trarre insegnamento dagli attuali ritardi per il prossimo periodo di programmazione;

4. rileva che la Corte dei conti ha stimato che la maggior parte degli ordinatori nazionali (ON) nei paesi beneficiari del FES esegue le proprie mansioni al di sotto degli standard di gestione finanziaria richiesti; sollecita la Commissione a intensificare la propria assistenza tecnica e l'azione di formazione per migliorare le capacità di monitoraggio e di controllo degli ON;

5. accoglie con favore l'introduzione del pacchetto di strumenti di gestione finanziaria volti a migliorare le conoscenze di appaltatori e beneficiari in materia di norme unionali di gestione finanziaria e di ammissibilità; sollecita la Commissione a migliorare ulteriormente la gestione delle procedure di aggiudicazione dei contratti, chiarendo i criteri di selezione e documentando meglio il processo di valutazione, nonché a migliorare la qualità della vigilanza delle convenzioni di finanziamento, al fine di ridurre l'elevato numero di errori rilevati nei pagamenti relativi ai progetti;

6. riconosce che il tasso di esborso relativamente basso per i pagamenti di sostegno al bilancio a titolo del FES nel 2011 è una diretta conseguenza di una valutazione più approfondita dell'osservanza, da parte dei governi partner, dei criteri di ammissibilità e/o degli indicatori di rendimento, che ha portato la Commissione a non erogare un totale di 200 milioni di euro in 16 paesi ACP nei quali erano stati registrati progressi insufficienti a fronte degli obiettivi predefiniti; accoglie con favore il nuovo approccio al sostegno dell'Unione europea al bilancio[52], introdotto nel mese di ottobre 2011, che contribuisce a rafforzare i meccanismi di responsabilità nazionale nei paesi ACP;

7. si compiace dell'impegno della Commissione[53] a proporre l'iscrizione in bilancio del FES per il 2020, quando scadrà l'accordo di Cotonou; si attende che la Commissione onori questo impegno e adotti misure atte a facilitare l'integrazione del FES nel bilancio dell'Unione a partire dal QFP post2020; è del parere che, alla luce dell'attuale crisi economica e di bilancio, il rischio che l'iscrizione in bilancio del FES porti a una riduzione del livello globale di finanziamento a favore della cooperazione con i partner ACP sia al momento troppo elevato; insiste, quindi, affinché, ove l'iscrizione in bilancio debba essere presa in considerazione per il quadro finanziario pluriennale 2014-2020, essa comprenda il trasferimento dell'intera dotazione finanziaria del FES come proposto dalla Commissione (EUR 30,3 miliardi ai prezzi del 2011)[54] alla rubrica 4 e non venga in alcun caso utilizzata come pretesto per ridurre i massimali di spesa complessivi per l'azione esterna dell'Unione in generale, e per l'assistenza allo sviluppo in particolare.

8. accoglie con favore l'impegno della Commissione ad allineare i diritti di controllo del Parlamento relativi al FES a quelli che l’istituzione dispone in merito al bilancio generale dell'Unione, in particolare per quanto riguarda lo Strumento di cooperazione allo sviluppo; sollecita la Commissione a presentare senza indugio proposte concrete in tal senso e ad avviare un dialogo per stabilire le modalità precise del futuro controllo del Parlamento sul processo decisionale strategico per quanto riguarda il FES.

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE

Approvazione

19.2.2013

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

24

0

1

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Thijs Berman, Michael Cashman, Ricardo Cortés Lastra, Nirj Deva, Leonidas Donskis, Mikael Gustafsson, Filip Kaczmarek, Michał Tomasz Kamiński, Miguel Angel Martínez Martínez, Gay Mitchell, Norbert Neuser, Jean Roatta, Birgit Schnieber-Jastram, Michèle Striffler, Alf Svensson, Keith Taylor, Eleni Theocharous, Patrice Tirolien, Anna Záborská

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Philippe Boulland, Agustín Díaz de Mera García Consuegra, Enrique Guerrero Salom, Isabella Lövin, Gesine Meissner, Bart Staes

Supplenti (art. 187, par. 2) presenti al momento della votazione finale

George Lyon

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE

Approvazione

18.3.2013

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

23

2

0

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Marta Andreasen, Jean-Pierre Audy, Inés Ayala Sender, Zuzana Brzobohatá, Ryszard Czarnecki, Tamás Deutsch, Martin Ehrenhauser, Jens Geier, Gerben-Jan Gerbrandy, Ingeborg Gräßle, Jan Mulder, Eva Ortiz Vilella, Monika Panayotova, Aldo Patriciello, Paul Rübig, Petri Sarvamaa, Bart Staes, Georgios Stavrakakis, Søren Bo Søndergaard

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Jorgo Chatzimarkakis, Edit Herczog, Markus Pieper, Olle Schmidt, Derek Vaughan

Supplenti (art. 187, par. 2) presenti al momento della votazione finale

Birgit Collin-Langen, Peter Jahr

  • [1]       GU C 344 del 12.11.2012, pag. 243.
  • [2]       GU C 348 del 14.11.2012, pag. 130.
  • [3]       GU L 317 del 15.12.2000, pag. 3.
  • [4]       GU L 287 del 28.10.2005, pag. 4.
  • [5]       GU L 314 del 30.11.2001, pag. 1, e GU L 324 del 7.12.2001, pag. 1.
  • [6]       GU L 109 del 26.4.2007, pag. 33.
  • [7]       GU L 156 del 29.5.1998, pag. 108.
  • [8]       GU L 317 del 15.12.2000, pag. 355.
  • [9]       GU L 191 del 7.7.1998, pag. 53.
  • [10]     GU L 83 dell'1.4.2003, pag. 1.
  • [11]     GU L 78 del 19.3.2008, pag. 1.
  • [12]     GU C 344 del 12.11.2012, pag. 243.
  • [13]     GU C 348 del 14.11.2012, pag. 130.
  • [14]     GU L 317 del 15.12.2000, pag. 3.
  • [15]     GU L 287 del 28.10.2005, pag. 4.
  • [16]     GU L 314 del 30.11.2001, pag. 1, e GU L 324 del 7.12.2001, pag. 1.
  • [17]     GU L 109 del 26.4.2007, pag. 33.
  • [18]     GU L 156 del 29.5.1998, pag. 108.
  • [19]     GU L 317 del 15.12.2000, pag. 355.
  • [20]     GU L 191 del 7.7.1998, pag. 53.
  • [21]     GU L 83 dell'1.4.2003, pag. 1.
  • [22]     GU L 78 dell'19.3.2008, pag. 1.
  • [23]     GU C 344 del 12.11.2012, pag. 243.
  • [24]     GU C 348 del 14.11.2012, pag. 130.
  • [25]     GU L 317 del 15.12.2000, pag. 3.
  • [26]     GU L 287 del 28.10.2005, pag. 4.
  • [27]     GU L 314 del 30.11.2001, pag. 1, e GU L 324 del 7.12.2001, pag. 1.
  • [28]     GU L 109 del 26.4.2007, pag. 33.
  • [29]     GU L 156 del 29.5.1998, pag. 108.
  • [30]     GU L 317 del 15.12.2000, pag. 355.
  • [31]     GU C 306 E del 15.12.2006, pag. 373.
  • [32]     GU C 279 E del 19.11.2009, pag. 100.
  • [33]     GU L 191 del 7.7.1998, pag. 53.
  • [34]     GU L 83 dell'1.4.2003, pag. 1.
  • [35]     GU L 78 del 19.3.2008, pag. 1.
  • [36]     Relazione annuale della Commissione del 26 aprile 2012 sulla gestione finanziaria dell'8°, 9° e 10° Fondo europeo di sviluppo (FES) per l'esercizio 2011,
  • [37]     GU C 199 E del 7.7.2012, pag. 37.
  • [38]    Comunicazione della Commissione del 21 aprile 2010 dal titolo "Fiscalità e sviluppo: Cooperazione con i paesi in via di sviluppo per la promozione delle buone pratiche di gestione in materia tributaria".
  • [39]    Ibidem.
  • [40]    Relazioni speciali della Corte dei conti europea n. 1/2010 e n. 13/2011
  • [41]    Documento di lavoro dei servizi della Commissione "Relazione annuale 2012 sulle politiche di sviluppo e di assistenza esterna dell'Unione europea e sulla loro attuazione nel 2011", pag. 67.
  • [42]    Idem, pag. 90.
  • [43]    Idem, pag. 113.
  • [44]   Comunicazione della Commissione del 13 ottobre 2011 al titolo "Il futuro approccio al sostegno dell'Unione europea al bilancio dei paesi terzi".
  • [45]    Come richiesto al paragrafo 52 della risoluzione del Parlamento del 5 luglio 2011 sul futuro del sostegno finanziario dell'UE ai paesi in via di sviluppo (testi approvati, P7_TA(2011)0317) e al paragrafo 42 della relazione sul discarico per l'esercizio 2010.
  • [46]      Comunicazione della Commissione del 29 giugno 2011 dal titolo "Un bilancio per la strategia Europa 2020".
  • [47]      Ibid.
  • [48]    Documento di lavoro dei servizi della Commissione "Relazione annuale 2012 sulle politiche di sviluppo e di assistenza esterna dell'Unione europea e sulla loro attuazione nel 2011". Bruxelles, 6.8.2012. SWD(2012)242 definitivo, pag. 67.
  • [49]    Idem, pag. 90.
  • [50]    Idem, pag. 113.
  • [51]   Risposta alla domanda 49: "Discarico alla Commissione per il 2011: Domande scritte al Commissario Piebalgs. Audizione del 18 dicembre 2012".
  • [52]   Il futuro approccio al sostegno dell'Unione europea al bilancio dei paesi terzi.: Bruxelles, 13.10.2011. COM(2011) 638 definitivo.
  • [53]   Un bilancio per la strategia Europa 2020. Bruxelles, 29.6.2011. COM(2011) 0500 definitivo, pagg. 20-21.
  • [54]       Un bilancio per la strategia Europa 2020. Bruxelles, 29.6.2011. COM(2011) 0500 definitivo, pagg. 6-20.