RELAZIONE sugli orientamenti generali per l'elaborazione del bilancio 2015, sezione III – Commissione

5.3.2014 - (2014/2004(BUD))

Commissione per i bilanci
Relatore: Eider Gardiazábal Rubial


Procedura : 2014/2004(BUD)
Ciclo di vita in Aula
Ciclo del documento :  
A7-0159/2014
Testi presentati :
A7-0159/2014
Testi approvati :

PROPOSTA DI RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO

sugli orientamenti generali per l'elaborazione del bilancio 2015, sezione III – Commissione

(2014/2004(BUD))

Il Parlamento europeo,

–       visti gli articoli 312 e 314 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea e l'articolo 106 bis del trattato che istituisce la Comunità europea dell'energia atomica,

–       visto il regolamento (UE, Euratom) n. 1311/2013 del Consiglio, del 2 dicembre 2013, che stabilisce il quadro finanziario pluriennale per il periodo 2014-2020[1],

–       visto l'accordo interistituzionale del 2 dicembre 2013 tra il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione sulla disciplina di bilancio, la cooperazione in materia di bilancio e la sana gestione finanziaria[2],

–       visti il bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2014[3] e le quattro relative dichiarazioni comuni concordate tra il Parlamento, il Consiglio e la Commissione, nonché la dichiarazione comune del Parlamento e della Commissione sugli stanziamenti di pagamento,

–       visto il titolo II, capitolo 7, del suo regolamento,

–       vista la relazione della commissione per i bilanci (A7-0159/2014),

Il bilancio dell'UE – Dotare i cittadini degli strumenti per trovare una via d'uscita dalla crisi

1.      è convinto che, nonostante permangano alcune difficoltà, l'economia europea stia evidenziando alcuni segnali di ripresa e ritiene che, pur essendo consapevole dei persistenti vincoli economici e di bilancio a livello nazionale e degli sforzi di risanamento di bilancio da parte degli Stati membri, il bilancio europeo debba incoraggiare una tale tendenza, incrementando gli investimenti strategici negli interventi con un valore aggiunto europeo, onde contribuire al rilancio dell'economia europea, generando crescita e occupazione sostenibili e mirando nel contempo a favorire la competitività e a rafforzare la coesione economica e sociale nell'intera Unione;

2.      riconosce la grave penuria di finanziamenti nell'Unione europea, tanto a livello nazionale che a livello di Unione, e i problemi che da essa possono derivare per l'attuazione di alcuni programmi; sottolinea pertanto la necessità di annettere un'effettiva importanza al concetto di rapporto qualità/prezzo, in virtù del quale tutti i programmi e tutte le voci di spesa debbono essere attentamente esaminati in termini di fattibilità, efficienza ed efficacia, purché ciò non accresca ulteriormente gli oneri burocratici;

3.      evidenzia in particolare l'importanza dei Fondi strutturali e d'investimento europei (fondi ESI) che costituiscono uno dei maggiori blocchi di spesa nel bilancio dell'Unione europea; sottolinea che la politica di coesione dell'Unione europea svolge un ruolo decisivo nel sostenere gli investimenti pubblici in settori fondamentali dell'economia, ottenendo risultati tangibili in quanto permette agli Stati membri e alle regioni di uscire dalla crisi attuale e di conseguire gli obiettivi della strategia Europa 2020; sottolinea la necessità di dotare i cittadini degli strumenti per trovare una via d'uscita dalla crisi; evidenzia a tale riguardo la particolare necessità di investire in settori quali l'istruzione e la mobilità, la ricerca e l'innovazione, le PMI e l'imprenditorialità, al fine di stimolare la competitività dell'Unione e contribuire alla creazione di posti di lavoro, soprattutto per i giovani;

4.      considera altrettanto importante investire in altri settori quali le energie rinnovabili, l'agenda digitale, le infrastrutture, le tecnologie dell'informazione e della comunicazione e la connettività transfrontaliera, nonché un maggiore e più efficace impiego dei cosiddetti strumenti finanziari innovativi, in particolare per quanto riguarda gli investimenti a lungo termine; evidenzia la necessità di rafforzare l'industria dell'Unione quale principale elemento trainante per la creazione di posti di lavoro e per la crescita; insiste sul fatto che, per rendere l'industria dell'Unione europea solida, concorrenziale e indipendente, occorre concentrarsi sugli investimenti nell'innovazione;

5.      sottolinea l'importanza di garantire che siano stanziate risorse sufficienti per l'azione esterna dell'Unione; ricorda l'impegno assunto dall'Unione e dai suoi Stati membri a livello internazionale di portare allo 0,7% del PNL la spesa per gli aiuti pubblici allo sviluppo (APS) e di conseguire entro il 2015 gli Obiettivi di sviluppo del Millennio;

6.      insiste sull'importanza di garantire il migliore coordinamento possibile tra i diversi fondi dell'Unione, da un lato, e tra i fondi dell'Unione e le spese effettuate a livello nazionale, dall'altro, al fine di ottimizzare l'impiego del denaro pubblico;

7.      ricorda il recente accordo sul quadro finanziario pluriennale (QFP) 2014-2020, che definisce i principali parametri per i bilanci annuali fino al 2020; sottolinea il fatto che ciascun bilancio annuale deve essere conforme al regolamento sul QFP e all'accordo interistituzionale e non dovrebbe servire da pretesto per rinegoziare il QFP; si augura che il Consiglio non tenti di imporre interpretazioni restrittive di determinate disposizioni, in particolare riguardo alla natura e alla portata degli strumenti speciali; ribadisce l'intenzione di avvalersi pienamente di tutti gli strumenti a disposizione dell'autorità di bilancio nel quadro della procedura di bilancio annuale al fine di conferire al bilancio dell'Unione la necessaria flessibilità;

8.      sottolinea che l'esercizio 2015, essendo il secondo anno del nuovo QFP, sarà importante per la buona riuscita dell'attuazione dei nuovi programmi pluriennali 2014-2020; sottolinea la necessità che, per non ostacolare l'attuazione delle politiche cruciali dell'Unione, tutti i programmi entrino quanto prima nella fase pienamente operativa; rileva che il bilancio 2015 sarà inferiore, in termini reali, rispetto al bilancio 2013; esorta, a tale proposito, la Commissione e gli Stati membri a profondere il massimo impegno per garantire la celere approvazione di tutti gli accordi di partenariato e programmi operativi nel 2014, onde evitare di perdere ulteriore tempo nell'attuazione dei nuovi programmi di investimento; insiste sull'importanza del pieno sostegno della Commissione alle amministrazioni nazionali in tutte le fasi di tale processo;

9.      ricorda l'accordo concluso nell'ambito del QFP, che verrà applicato per la prima volta nel bilancio 2014 e che consiste nell'anticipare gli impegni per obiettivi politici specifici relativi alla lotta alla disoccupazione giovanile, alla ricerca (in particolare Erasmus+ per l'apprendistato) e alle PMI; sottolinea che, nell'ambito dell'accordo sul QFP, si impone un approccio analogo per il bilancio 2015 mediante l'anticipo degli stanziamenti per l'Iniziativa a favore dell'occupazione giovanile (871,4 milioni di EUR a prezzi 2011) come pure per i programmi Erasmus+ e COSME (20 milioni di EUR ciascuno a prezzi 2011); esprime particolare preoccupazione per il finanziamento dell'Iniziativa a favore dell'occupazione giovanile dopo 2015 e chiede che, a tal fine, siano prese in considerazione tutte le possibilità di finanziamento, tra cui il margine globale previsto dal QFP per gli impegni;

10.    manifesta inquietudine, tuttavia, per le possibili incidenze negative di un ulteriore slittamento al 2015 del programma Energia nell'ambito del meccanismo per collegare l'Europa e invita la Commissione a fornire informazioni adeguate sul modo in cui una tale decisione inciderebbe sull'avvio efficace del nuovo programma in questione;

11.    rileva il valore aggiunto di anticipare gli investimenti nei suddetti programmi per aiutare i cittadini dell'Unione a uscire dalla crisi; invita inoltre la Commissione a individuare altri eventuali programmi che potrebbero beneficiare dall'anticipo degli stanziamenti e che possono contribuire a tale obiettivo e assorbire pienamente un tale anticipo;

12.    sottolinea che, una volta di più, le conclusioni dell'ultimo Consiglio europeo (19 e 20 dicembre 2013) sulla politica di sicurezza e di difesa comune e sui flussi migratori incideranno sul bilancio dell'Unione europea; ribadisce la propria posizione secondo cui i nuovi progetti decisi dal Consiglio europeo dovrebbero essere finanziati con risorse aggiuntive e non mediante tagli ai programmi e agli strumenti esistenti, né conferendo compiti aggiuntivi alle istituzioni o ad altri organi dell'Unione europea che sono già al limite delle loro capacità;

13.    sottolinea l'importanza delle agenzie decentrate che sono essenziali per l'attuazione delle politiche e dei programmi dell'Unione; rileva che tali agenzie permettono di conseguire economie di scala mettendo in comune le spese che dovrebbero altrimenti essere effettuate da ciascuno Stato membro per giungere al medesimo risultato; sottolinea la necessità di valutare tutte le agenzie individualmente in termini di bilancio e risorse umane e di dotarle, nel bilancio 2015 e negli esercizi successivi, delle risorse finanziarie e umane necessarie a svolgere correttamente le funzioni conferite loro dall'autorità legislativa; rileva, pertanto, la necessità di evitare che la comunicazione della Commissione intitolata "Programmazione delle risorse umane e finanziarie per le agenzie decentrate nel periodo 2014-2020" (COM(2013)0519) costituisca la base per la stesura del bilancio in relazione alle agenzie; sottolinea, inoltre, il ruolo importante del nuovo gruppo di lavoro interistituzionale sulle agenzie decentrate, il quale dovrebbe esercitare un controllo più rigoroso e costante sullo sviluppo di tali agenzie, al fine di garantire un approccio coerente; si attende che il gruppo di lavoro in questione presenti i primi risultati in tempo utile per la lettura del bilancio da parte del Parlamento;

14.    rammenta la dichiarazione comune sui rappresentanti speciali dell'Unione europea, in cui il Parlamento e il Consiglio hanno stabilito di comune accordo di esaminare il trasferimento degli stanziamenti per tali rappresentanti speciali dal bilancio della Commissione (Sezione III) al bilancio del Servizio europeo per l'azione esterna (Sezione X) nell'ambito della procedura di bilancio per il 2015;

Stanziamenti di pagamento – L'Unione europea deve rispettare i suoi impegni giuridici e politici

15.    ricorda che l'importo complessivo degli stanziamenti di pagamento concordato per il bilancio 2014 si conferma al di sotto del livello ritenuto necessario e proposto dalla Commissione nel suo progetto di bilancio iniziale; rileva che, come previsto nel nuovo regolamento sul QFP e nel nuovo margine globale per i pagamenti, la Commissione dovrebbe ritoccare verso l'alto il massimale 2015 per i pagamenti di un importo equivalente alla differenza tra i pagamenti 2014 eseguiti e il massimale per i pagamenti previsto dal QFP per l'esercizio 2014; teme seriamente che l'importo inaudito delle fatture non saldate alla fine del 2013, pari a 23,4 miliardi di EUR nella sola rubrica 1b, non possa essere coperto entro i massimali del 2014; chiede la mobilitazione degli opportuni meccanismi di flessibilità per i pagamenti nel 2014, sottolineando che neppure ciò sarà probabilmente sufficiente a evitare un consistente deficit di esecuzione alla fine 2014; sottolinea che la ricorrente penuria di stanziamenti di pagamento è la causa principale del livello straordinariamente elevato degli impegni ancora da liquidare (RAL), in particolare negli ultimi anni;

16.    ricorda che, a norma del trattato[4], "Il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione vigilano sulla disponibilità dei mezzi finanziari necessari a consentire all'Unione di rispettare gli obblighi giuridici nei confronti dei terzi"; si attende che la Commissione proponga nel suo progetto di bilancio un sufficiente livello di stanziamenti di pagamento, basato su previsioni reali e non influenzato da considerazioni politiche;

17.    insiste sulla necessità di utilizzare tutti gli strumenti a disposizione nell'ambito del regolamento sul QFP, anche ricorrendo al margine per imprevisti e – ove ne sia dimostrata la necessità e come ultima ratio – alla revisione del massimale per i pagamenti, per poter adempiere agli obblighi giuridici dell'Unione senza compromettere o ritardare i pagamenti a favore di tutti i beneficiari, quali ricercatori, università, organizzazioni di aiuto umanitario, ecc., e ridurre al tempo stesso l'importo dei pagamenti in sospeso a fine anno;

18.    insiste sulla necessità che l'impiego di tutti gli strumenti speciali per i pagamenti (lo Strumento di flessibilità, il margine per imprevisti, il Fondo di solidarietà dell'Unione europea, il Fondo di adeguamento alla globalizzazione e la Riserva per gli aiuti d'urgenza) sia iscritto in bilancio al di sopra dei massimali per i pagamenti fissati nel QFP;

19.    invita la Commissione, data la situazione allarmante in cui versano gli stanziamenti di pagamento relativi agli aiuti umanitari all'inizio del 2014 – in particolare l'arretrato di 160 milioni di EUR degli stanziamenti di pagamento per gli aiuti umanitari riportato dal 2013 al 2014 – ad adottare tutte le misure necessarie e a reagire quanto prima per garantire la fornitura adeguata degli aiuti umanitari dell'Unione nel 2014; sottolinea che il livello degli stanziamenti di pagamento per gli aiuti umanitari dovrebbe andare di pari passo con la probabile crescita degli stanziamenti d'impegno, un aspetto di cui andrebbe tenuto conto nel progetto di bilancio per il 2015;

20.    ricorda la dichiarazione comune sugli stanziamenti di pagamento e la dichiarazione bilaterale del Parlamento e della Commissione nel quadro dell'accordo sul bilancio 2014; invita la Commissione a tenere pienamente informata l'autorità di bilancio sull'evoluzione dei pagamenti e dei RAL nell'esercizio in corso e sottolinea la necessità di organizzare regolarmente riunioni interistituzionali per monitorare la situazione dei pagamenti;

21.    incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti.

  • [1]  GU L 347 del 20.12.2013, pag. 884.
  • [2]  GU C 373 del 20.12.2013, pag. 1.
  • [3]  GU L 000 del 00.00.2014, pag 0.
  • [4]  Articolo 323 del TFUE.

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE

Approvazione

4.3.2014

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

31

2

2

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Marta Andreasen, James Elles, Věra Flasarová, Eider Gardiazábal Rubial, Salvador Garriga Polledo, Ivars Godmanis, Ingeborg Gräßle, Lucas Hartong, Jutta Haug, Monika Hohlmeier, Sidonia Elżbieta Jędrzejewska, Anne E. Jensen, Ivailo Kalfin, Jan Kozłowski, Alain Lamassoure, George Lyon, Claudio Morganti, Jan Mulder, Nadezhda Neynsky, Andrej Plenković, Dominique Riquet, Alda Sousa, Helga Trüpel, Angelika Werthmann

Supplenti presenti al momento della votazione finale

François Alfonsi, Frédéric Daerden, Edit Herczog, Paul Rübig, Georgios Stavrakakis, Nils Torvalds, Catherine Trautmann

Supplenti (art. 187, par. 2) presenti al momento della votazione finale

Inés Ayala Sender, Antonio Cancian, María Auxiliadora Correa Zamora, Peter Šťastný