RELAZIONE sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'8°, 9° e 10° Fondo europeo di sviluppo per l'esercizio 2012

19.3.2014 - (COM(2013)0541 – C7‑0283/2013 – 2013/2206(DEC))

Commissione per il controllo dei bilanci
Relatore: Jan Mulder

Procedura : 2013/2206(DEC)
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A7-0176/2014
Testi presentati :
A7-0176/2014
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1. PROPOSTA DI DECISIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO

sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'8°, 9° e 10° Fondo europeo di sviluppo per l'esercizio 2012

(COM(2013)0541 – C7‑0283/2013 – 2013/2206(DEC))

Il Parlamento europeo,

–    visti la relazione della Commissione sul seguito al discarico per l'esercizio 2011 (COM(2013)0668) e i documenti di lavoro dei servizi della Commissione che accompagnano la relazione (SEC(2013)0348 e SEC(2013)0349),

–    visti i bilanci finanziari e i conti di gestione dell'8°, 9° e 10° Fondo europeo di sviluppo per l'esercizio 2012 (COM(2013)0541 – C7-0283/2013),

–    vista la relazione annuale della Commissione del 29 aprile 2013 sulla gestione finanziaria dell'8°, 9° e 10° Fondo europeo di sviluppo per l'esercizio 2012,

–    viste le informazioni finanziarie sui Fondi europei di sviluppo (COM(2013)0346),

–    viste la relazione annuale della Corte dei conti sulle attività dell'8°, 9° e 10° Fondo europeo di sviluppo per l'esercizio finanziario 2012, accompagnata delle risposte della Commissione[1], e le relazioni speciali della Corte dei conti,

–    vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti[2] nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni, presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2012 a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–    viste le raccomandazioni del Consiglio del 18 febbraio 2014 concernenti il discarico da concedere alla Commissione in relazione all'esecuzione delle operazioni del Fondo europeo di sviluppo per l'esercizio finanziario 2012 (05748/2014 – C7-0050/2014, 05750/2014 – C7-0051/2014, 05753/2014 – C7-0052/2014),

–    visto l'Accordo di partenariato tra i membri del gruppo degli Stati dell'Africa, dei Caraibi e del Pacifico, da un lato, e la Comunità europea e i suoi Stati membri, dall'altro, firmato a Cotonou il 23 giugno 2000[3], come modificato a Ouagadougou, Burkina Faso, il 22 giugno 2010[4],

–    vista la decisione 2001/822/CE del Consiglio, del 27 novembre 2001 relativa all'associazione dei paesi e territori d'oltremare alla Comunità europea ("Decisione sull'associazione d'oltremare)[5],

–    visto l'articolo 33 dell'accordo interno del 20 dicembre 1995 tra i rappresentanti dei governi degli Stati membri, riuniti in sede di Consiglio, relativo al finanziamento e alla gestione degli aiuti della Comunità nel quadro del secondo protocollo finanziario della quarta convenzione ACP-CE[6],

–    visto l'articolo 32 dell'accordo interno del 18 settembre 2000 tra i rappresentanti dei governi degli Stati membri, riuniti in sede di Consiglio, relativo al finanziamento ed alla gestione degli aiuti della Comunità nel quadro del protocollo finanziario dell'accordo di partenariato tra gli Stati dell'Africa, dei Caraibi e del Pacifico, da un lato, e la Comunità europea e i suoi Stati membri, dall'altro, firmato a Cotonou (Benin) il 23 giugno 2000, nonché alla concessione di un'assistenza finanziaria ai paesi e territori d'oltremare cui si applicano le disposizioni della parte quarta del trattato CE[7],

–    visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–    visto l'articolo 74 del regolamento finanziario, del 16 giugno 1998, applicabile alla cooperazione per il finanziamento dello sviluppo a norma della quarta convenzione ACP-CE[8],

–    visto l'articolo 119 del regolamento finanziario, del 27 marzo 2003, per il 9° Fondo europeo di sviluppo[9],

–    visto l'articolo 142 del regolamento (CE) n. 215/2008 del Consiglio, del 18 febbraio 2008, recante il regolamento finanziario per il 10° Fondo europeo di sviluppo[10],

–    vista la proposta della Commissione per un regolamento del Consiglio recante il regolamento finanziario per l'11° Fondo europeo di sviluppo (COM(2013)0660),

–    viste le comunicazioni della Commissione del 13 ottobre 2011 intitolate "Potenziare l'impatto della politica di sviluppo dell'Unione europea: un programma di cambiamento" e "Il futuro approccio al sostegno dell'Unione europea al bilancio dei paesi terzi",

–    visti l'articolo 76, l'articolo 77, terzo trattino, e l'allegato VI del suo regolamento,

–    visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per lo sviluppo (A7-0176/2014),

1.   concede il discarico alla Commissione per l'esecuzione del bilancio dell'8°, 9° e 10° Fondo europeo di sviluppo per l'esercizio 2012;

2.   esprime le sue osservazioni nella risoluzione in appresso;

3.   incarica il suo Presidente di trasmettere la presente decisione e la risoluzione che ne costituisce parte integrante al Consiglio, alla Commissione, alla Corte di giustizia, alla Corte dei conti e alla Banca europea per gli investimenti, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

2. PROPOSTA DI DECISIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO

sulla chiusura dei conti relativi all'esecuzione del bilancio dell'8°, 9° e 10° Fondo europeo di sviluppo per l'esercizio 2012

(COM(2013)0541 – C7‑0283/2013 – 2013/2206(DEC))

Il Parlamento europeo,

–    visti la relazione della Commissione sul seguito al discarico per l'esercizio 2011 (COM(2013)0668) e i documenti di lavoro dei servizi della Commissione che accompagnano la relazione (SEC(2013)0348 e SEC(2013)0349),

–    visti i bilanci finanziari e i conti di gestione dell'8°, 9° e 10° Fondo europeo di sviluppo per l'esercizio 2012 (COM(2013)0541 – C7-0223/2013),

–    vista la relazione annuale della Commissione del 29 aprile 2013 sulla gestione finanziaria dell'8°, 9° e 10° Fondo europeo di sviluppo per l'esercizio 2012,

–    viste le informazioni finanziarie sui Fondi europei di sviluppo (COM(2013)0346),

–    viste la relazione annuale della Corte dei conti sulle attività dell'8°, 9° e 10° Fondo europeo di sviluppo per l'esercizio finanziario 2012, accompagnata dalle risposte della Commissione[11], e le relazioni speciali della Corte dei conti,

–    vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti[12] nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni, presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2011 a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–    viste le raccomandazioni del Consiglio del 18 febbraio 2014 concernenti il discarico da concedere alla Commissione in relazione all'esecuzione delle operazioni del Fondo europeo di sviluppo per l'esercizio finanziario 2012 (05748/2014 – C7-0050/2014, 05750/2014 – C7-0051/2014, 05753/2014 – C7-0052/2014),

–    visto l'Accordo di partenariato tra i membri del gruppo degli Stati dell'Africa, dei Caraibi e del Pacifico, da un lato, e la Comunità europea e i suoi Stati membri, dall'altro, firmato a Cotonou il 23 giugno 2000[13], come modificato a Ouagadougou, Burkina Faso, il 22 giugno 2010[14],

–    vista la decisione 2001/822/CE del Consiglio, del 27 novembre 2001 relativa all'associazione dei paesi e territori d'oltremare alla Comunità europea ("Decisione sull'associazione d'oltremare)[15],

–    visto l'articolo 33 dell'accordo interno del 20 dicembre 1995 tra i rappresentanti dei governi degli Stati membri, riuniti in sede di Consiglio, relativo al finanziamento e alla gestione degli aiuti della Comunità nel quadro del secondo protocollo finanziario della quarta convenzione ACP-CE[16],

–    visto l'articolo 32 dell'accordo interno del 18 settembre 2000 tra i rappresentanti dei governi degli Stati membri, riuniti in sede di Consiglio, relativo al finanziamento ed alla gestione degli aiuti della Comunità nel quadro del protocollo finanziario dell'accordo di partenariato tra gli Stati dell'Africa, dei Caraibi e del Pacifico, da un lato, e la Comunità europea e i suoi Stati membri, dall'altro, firmato a Cotonou (Benin) il 23 giugno 2000, nonché alla concessione di un'assistenza finanziaria ai paesi e territori d'oltremare cui si applicano le disposizioni della parte quarta del trattato CE[17],

–    visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–    visto l'articolo 74 del regolamento finanziario, del 16 giugno 1998, applicabile alla cooperazione per il finanziamento dello sviluppo a norma della quarta convenzione ACP-CE[18],

–    visto l'articolo 119 del regolamento finanziario, del 27 marzo 2003, per il 9°Fondo europeo di sviluppo[19],

–    visto l'articolo 142 del regolamento (CE) n. 215/2008 del Consiglio, del 18 febbraio 2008, recante il regolamento finanziario per il 10° Fondo europeo di sviluppo[20],

–    vista la proposta della Commissione per un regolamento del Consiglio recante il regolamento finanziario per l'11° Fondo europeo di sviluppo (COM(2013)0660),

–    viste le comunicazioni della Commissione del 13 ottobre 2011 intitolate "Potenziare l'impatto della politica di sviluppo dell'Unione europea: un programma di cambiamento" e "Il futuro approccio al sostegno dell'Unione europea al bilancio dei paesi terzi",

–    visti l'articolo 76, l'articolo 77, terzo trattino, e l'allegato VI del suo regolamento,

–    visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per lo sviluppo (A7-0176/2014),

1.   constata che i conti annuali definitivi dell'8°, 9° e 10° Fondo europeo di sviluppo si presentano come figurano nella tabella 2 della relazione annuale della Corte dei conti;

2.   approva la chiusura dei conti relativi all'esecuzione del bilancio dell'8°, 9° e 10° Fondo europeo di sviluppo per l'esercizio 2012;

3.   incarica il suo Presidente di trasmettere la presente decisione al Consiglio, alla Commissione, alla Corte di giustizia dell'Unione europea, alla Corte dei conti e alla Banca europea per gli investimenti, e di provvedere alla sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

3. PROPOSTA DI RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO

recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'8°, 9° e 10° Fondo europeo di sviluppo Per l'esercizio 2012

(COM(2013)0541 – C7‑0283/2013 – 2013/2206(DEC))

Il Parlamento europeo,

–    visti la relazione della Commissione sul seguito al discarico per l'esercizio 2011 (COM(2013)0668) e i documenti di lavoro dei servizi della Commissione che accompagnano la relazione (SEC(2013)0348 e SEC(2013)0349),

–    visti i bilanci finanziari e i conti di gestione dell'8°, 9° e 10° Fondo europeo di sviluppo per l'esercizio 2012 (COM(2013)0541 – C7-0283/2013),

–    vista la relazione annuale della Commissione del 29 aprile 2013 sulla gestione finanziaria dell'8°, 9° e 10° Fondo europeo di sviluppo (FES) per l'esercizio 2012,

–    viste le informazioni finanziarie sui Fondi europei di sviluppo (COM(2013)0346),

–    viste la relazione annuale della Corte dei conti sulle attività dell'8°, 9° e 10° Fondo europeo di sviluppo per l'esercizio finanziario 2012, accompagnata dalle risposte della Commissione[21], e le relazioni speciali della Corte dei conti,

–    vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti[22] nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni, presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2012 a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–    viste le raccomandazioni del Consiglio del 18 febbraio 2014 concernenti il discarico da concedere alla Commissione in relazione all'esecuzione delle operazioni del Fondo europeo di sviluppo per l'esercizio finanziario 2012 (05748/2014 – C7-0050/2014, 05750/2014 – C7-0051/2014, 05753/2014 – C7-0052/2014),

–    visto l'Accordo di partenariato tra i membri del gruppo degli Stati dell'Africa, dei Caraibi e del Pacifico, da un lato, e la Comunità europea e i suoi Stati membri, dall'altro, firmato a Cotonou il 23 giugno 2000[23], come modificato a Ouagadougou, Burkina Faso, il 22 giugno 2010[24],

–    vista la decisione 2001/822/CE del Consiglio, del 27 novembre 2001 relativa all'associazione dei paesi e territori d'oltremare alla Comunità europea ("Decisione sull'associazione d'oltremare)[25],

–    visto l'articolo 33 dell'accordo interno del 20 dicembre 1995 tra i rappresentanti dei governi degli Stati membri, riuniti in sede di Consiglio, relativo al finanziamento e alla gestione degli aiuti della Comunità nel quadro del secondo protocollo finanziario della quarta convenzione ACP-CE[26],

–    visto l'articolo 32 dell'accordo interno del 18 settembre 2000 tra i rappresentanti dei governi degli Stati membri, riuniti in sede di Consiglio, relativo al finanziamento ed alla gestione degli aiuti della Comunità nel quadro del protocollo finanziario dell'accordo di partenariato tra gli Stati dell'Africa, dei Caraibi e del Pacifico, da un lato, e la Comunità europea e i suoi Stati membri, dall'altro, firmato a Cotonou (Benin) il 23 giugno 2000, nonché alla concessione di un'assistenza finanziaria ai paesi e territori d'oltremare cui si applicano le disposizioni della parte quarta del trattato CE[27],

–    visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–    visto l'articolo 74 del regolamento finanziario, del 16 giugno 1998, applicabile alla cooperazione per il finanziamento dello sviluppo a norma della quarta convenzione ACP-CE[28],

–    visto l'articolo 119 del regolamento finanziario, del 27 marzo 2003, per il 9° Fondo europeo di sviluppo[29],

–    visto l'articolo 142 del regolamento (CE) n. 215/2008 del Consiglio, del 18 febbraio 2008, recante il regolamento finanziario per il 10° Fondo europeo di sviluppo[30],

–    vista la proposta della Commissione per un regolamento del Consiglio recante il regolamento finanziario per l'11° Fondo europeo di sviluppo (COM(2013)0660),

–    viste le comunicazioni della Commissione del 13 ottobre 2011 intitolate "Potenziare l'impatto della politica di sviluppo dell'Unione europea: un programma di cambiamento" e "Il futuro approccio al sostegno dell'Unione europea al bilancio dei paesi terzi",

–    viste le sue precedenti decisioni e risoluzioni di discarico,

–    visti l'articolo 76, l'articolo 77, terzo trattino, e l'allegato VI del suo regolamento,

–    visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per lo sviluppo (A7-0176/2014),

A.  considerando che l'obiettivo principale dell'accordo di Cotonou, che costituisce il quadro delle relazioni dell'Unione con gli Stati dell'Africa, dei Caraibi e del Pacifico (ACP) e dei paesi e territori d'oltremare (PTOM), consiste nel ridurre e, nel tempo, debellare la povertà, in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile e di integrazione progressiva dei paesi ACP e PTOM nell'economia mondiale;

B.   considerando che i Fondi europei di sviluppo (FES) sono il principale strumento finanziario dell'Unione per la cooperazione allo sviluppo con gli Stati ACP;

C.  considerando che i FES sono finanziati dagli Stati membri e che la Commissione, in qualità di organismo di esecuzione, è responsabile del discarico relativo al FES;

D.  considerando che nell'esercizio 2012 gli impegni globali, gli impegni specifici e i pagamenti hanno raggiunto rispettivamente 3,745 miliardi di EUR, 3,817 miliardi di EUR e 3,292 miliardi di EUR;

E.   considerando che la trasparenza e la rendicontabilità sono requisiti essenziali per il controllo democratico, nonché per l'efficacia degli aiuti allo sviluppo;

F.   considerando che il sostegno al bilancio, pur essendo uno strumento essenziale per dare impulso al cambiamento e per rispondere alle principali sfide dello sviluppo, comporta un notevole rischio fiduciario e deve quindi essere erogato soltanto se il paese beneficiario è in grado di dimostrare un sufficiente grado di trasparenza, tracciabilità, rendicontabilità ed efficacia prima di ottenere assistenza a titolo del sostegno al bilancio;

G.  considerando che la promozione della trasparenza e la lotta alla corruzione e alla frode sono fattori chiave per il successo delle operazioni di sostegno al bilancio dell'Unione, come sottolineato nella sopraccitata comunicazione della Commissione dal titolo "Il futuro approccio al sostegno dell'Unione europea al bilancio dei paesi terzi";

H.  considerando che la sostenibilità è di importanza cruciale per l'efficacia degli aiuti allo sviluppo;

I.    considerando che la cooperazione e il coordinamento con altri donatori e istituzioni finanziarie internazionali è di estrema importanza per evitare duplicazioni, garantire l'efficacia degli aiuti e promuovere il potenziamento della capacità di costituire aiuti allo sviluppo nei paesi beneficiari;

J.    considerando che è indispensabile promuovere la visibilità dell'Unione e proiettare i suoi valori in tutte le forme di aiuti allo sviluppo;

K.  considerando che il ricorso a strumenti finanziari innovativi come i meccanismi di combinazione (blending mechanisms) è considerato uno dei modi per ampliare la portata degli strumenti esistenti, come sovvenzioni e prestiti;

L    considerando che il Parlamento ha ribadito la propria richiesta di incorporare i FES nel bilancio generale;

Dichiarazione di affidabilità

Affidabilità dei conti

1.   accoglie con favore il giudizio della Corte dei conti secondo cui i conti annuali definitivi dell'8°, 9° e 10° FES presentano un'immagine fedele, sotto tutti gli aspetti rilevanti, della situazione finanziaria dei FES al 31 dicembre 2012 e dei risultati delle operazioni nonché dei flussi di cassa per l'esercizio, conformemente alle disposizioni dei regolamenti finanziari dei FES e alle norme contabili adottate dal Contabile;

2.   nota che nei settori del sostegno al bilancio e dei contributi dell'Unione ai progetti di donatori diversi attuati da organizzazioni internazionali, la natura degli strumenti e le condizioni di pagamento limitano la suscettibilità all'errore delle operazioni;

3.   constata che 1153 organizzazioni non governative (57% di tutte le ONG) sono attive nel settore di EuropeAid e 152 (8%) nel settore degli aiuti umanitari (ECHO), beneficiando rispettivamente di 1,520 miliardi di EUR e di 960 milioni di EUR di finanziamenti dell'Unione; rileva che i finanziamenti dell'Unione a favore delle ONG sono raddoppiati in dieci anni; invita la Commissione a fornire un quadro generale dei 30 maggiori e minori progetti in corso di attuazione da parte di ONG a titolo di finanziamenti del FES, come pure un quadro generale dell'importo dei fondi propri investiti da tali organizzazioni in ciascuno dei suddetti progetti;

4.   è preoccupato del fatto che è rara l'emissione di ordini di recupero interessi su prefinanziamenti per somme superiori a EUR 750 000, in contrasto con le norme vigenti che prevedono la loro emissione annuale; nota che gli interessi prodotti dai prefinanziamenti vengono talvolta conguagliati con i crediti o con i rimborsi dei costi sostenuti e che tali interessi non sono riconosciuti come entrate;

5.   invita la Commissione ad applicare le disposizioni dei regolamenti finanziari dei FES sugli interessi relativi ai prefinanziamenti di maggiore consistenza e a esaminare da vicino la situazione presso le delegazioni per inventariare in modo chiaro i contratti con prefinanziamenti pendenti;

6.   esprime ancora una volta rammarico per il fatto che le operazioni finanziarie siano state spesso registrate nel Sistema comune di informazione Relex (CRIS) in modo erroneo, alterando la qualità e l'accuratezza generale dei dati utilizzati per la preparazione dei bilanci annuali, con il rischio di venir meno al principio del cut-off ossia la registrazione di tutte le operazioni finanziarie nel periodo contabile di competenza;

7.   riconosce che la Commissione è al corrente delle attuali carenze del suo sistema informativo; tuttavia, come negli anni precedenti, rivolge alla Commissione un caldo appello perché intraprenda ulteriori sforzi e continui a seguire tale problematica a tutti i livelli operativi, Servizi centrali EuropeAid e delegazioni dell'Unione;

Regolarità delle operazioni

8.   rileva con soddisfazione che, secondo la Corte dei conti, le entrate e gli impegni soggiacenti ai conti sono legittimi e regolari sotto ogni aspetto rilevante;

9.   è tuttavia preoccupato per la valutazione della Corte dei conti circa la legittimità e la regolarità dei pagamenti sottostanti, secondo cui i sistemi di supervisione e di controllo presso i servizi centrali EuropeAid e le delegazioni unionali garantiscono solo in parte la legittimità e regolarità dei pagamenti;

10. si rammarica che i pagamenti siano stati significativamente inficiati da errori conseguenti alle debolezze individuate nei meccanismi di supervisione e di controllo; nota che su 167 operazioni di spesa intermedie e finali esaminate dalla Corte dei conti, 44 (pari al 26 %) erano inficiate da errore;

11. rammenta che la stima della Corte dei conti relativa al tasso di errore più probabile per i pagamenti a titolo dell'8°, 9° e 10° FES è del 3%, che denota una diminuzione rispetto al 2011 (5,1%) e al 2010 (3,4%);

12. nota che delle 127 operazioni di spesa prese a campione, 28 erano interessate da errori di importo apprezzabile e 20 di queste erano pagamenti definitivi già sottoposti alle verifiche della Commissione; nota che tali dati denotano un incremento rispetto al 2011 quando le operazioni corrispondenti erano state rispettivamente 29 e 11;

13. constata che per le operazioni di sostegno al bilancio passate al vaglio dalla Corte dei conti, gli errori apprezzabili derivavano dall'erronea applicazione del metodo di attribuzione del punteggio volto a stabilire se i paesi partner avessero soddisfatto i requisiti stabiliti per i pagamenti subordinati alla performance e dalla mancata valutazione del rispetto di determinate condizioni di pagamento;

Efficacia dei sistemi

14. esprime soddisfazione per il fatto che la Commissione abbia assicurato l'attuazione almeno parziale di tutte le raccomandazioni formulate dalla Corte dei conti nelle relazioni annuali per il 2009 e il 2010 sull'esecuzione dei FES e chiede alla Commissione di continuare a garantire il seguito e l'attuazione delle raccomandazioni contenute nelle relazioni della Corte dei conti per il 2011 e il 2012;

15. riconosce che per l'esecuzione dei FES si è fatto ricorso a numerosi metodi di attuazione con regole e procedure complesse, per un totale di 79 paesi, il che, secondo la valutazione della Corte dei conti, presenta un elevato grado di rischio intrinseco;

16. è fortemente preoccupato per il fatto che la Corte dei conti abbia riscontrato che i sistemi di vigilanza e di controllo sono efficaci solo in parte;

17. rileva ancora una volta con preoccupazione che, secondo la valutazione della Corte dei conti, le verifiche ex ante di EuropeAid, condotte prima dell'esecuzione dei pagamenti relativi al progetto, restano discutibili; constata con pari preoccupazione che, malgrado gli audit e le verifiche di spesa, sono stati rilevati errori;

18. invita la Commissione a riesaminare i contratti stipulati con revisori esterni che hanno fornito a EuropeAid o alle delegazioni dell'Unione rapporti di revisione non conformi alle norme professionali di audit o alle disposizioni contrattuali;

19. invita EuropeAid e le delegazioni dell'Unione a concentrarsi maggiormente sul follow-up degli audit esterni e sulle relazioni di verifica della spesa, specie quando si tratti di recuperare importi indebitamente versati;

20. constata con preoccupazione il costante arretrato, dovuto a ritardi nelle operazioni di compensazione e nella stipula dei contratti; ne rileva le ripercussioni negative, non solo sulla qualità generale e sull'affidabilità delle verifiche ex ante ma anche sulla tracciabilità delle operazioni, sull'audit trail e sulla disponibilità di documentazione di supporto; invita EuropeAid a ovviare senza indugio a tale problema;

21. invita la Commissione a proseguire gli sforzi di potenziamento dei suoi attuali sistemi di controllo, in particolare al fine di assicurare una maggiore continuità operativa e una gestione documentale affidabile, come prescritto dalle norme interne di controllo, e a riferire ogni anno al Parlamento sugli interventi correttivi implementati;

22. resta fortemente preoccupato per le carenze ancora riscontrabili nel sistema di informazione gestionale relativo ai risultati e al follow-up degli audit e delle verifiche di spesa esterni, malgrado l'impegno della Commissione a migliorare la qualità dei dati del Sistema integrato di gestione dell'informazione di EuropeAid (CRIS) nel 2012; invita la Commissione a moltiplicare gli sforzi per sviluppare e lanciare nell'immediato futuro un modulo di audit legato a CRIS, in particolare assicurando il follow-up di tutte le relazioni di audit;

23. apprezza gli sforzi intrapresi riguardo all'uso di indicatori chiave di performance per i controlli sui ritardati pagamenti e di solleciti regolari indirizzati al personale che si occupa della gestione dei pagamenti; incoraggia inoltre un migliore uso della valutazione dei rischi nel quadro del follow-up del portafoglio progetti della delegazione dell'Unione;

24. è persuaso che sia essenziale, malgrado i vincoli in fatto di risorse umane, una maggiore sensibilizzazione del personale alle problematiche di controllo summenzionate e agli errori che ricorrono con maggiore frequenza, nonché migliorarne le conoscenze; ritiene che occorra impegnarsi costantemente per migliorare i sistemi di controllo e i relativi circuiti a tutti i livelli operativi e per rafforzare la performance di EuropeAid;

25. plaude al primo studio sul tasso di errore residuo nelle operazioni concluse condotto da EuropeAid per stimare l'incidenza finanziaria degli errori residui una volta effettuati tutti i controlli ex ante ed ex post; invita la Commissione a intensificare gli sforzi per migliorare l'analisi e la documentazione dei principali tipi di errore nonché per ridurre il tasso di errore residuo nei prossimi anni;

26. osserva che, in base allo studio in questione, il tasso di errore è stimato al 3,6 % (equivalente a circa 259,5 milioni di EUR) contro il 3% risultante dalle stime della Corte dei conti; rileva che le cause identificate sono, in ordine di importanza: carenze ed errori commessi da organizzazioni internazionali incaricate di attuare i progetti finanziati dall'Unione; importi non recuperati dopo audit o missioni di verifica della spesa; vari errori relativi a fondi dell'Unione gestiti in modo indiretto e carenza di documentazione nelle procedure di appalto; si attende che tale attività di analisi del tasso di errore residuo venga ulteriormente affinata nel 2013 ai fini di una maggiore attendibilità e che gliene siano presentati i risultati;

27. invita la Commissione e la Corte dei conti a ricorre negli anni a venire a modalità di audit fra loro comparabili ai fini della continuità e della comparabilità delle valutazioni in sede di valutazione;

28. constata che l'85% e il 53% del piano annuale di audit di EuropeAid rispettivamente per il 2010 e il 2011 sono stati ultimati alla fine del 2012; ribadisce che tra le principali carenze evidenziate dagli audit si annoverano l'assenza di documenti giustificativi (adeguati) e l'erronea applicazione delle procedure di appalto da parte dei contraenti e beneficiari; invita la Commissione a potenziare ulteriormente i propri meccanismi di controllo e le proprie politiche di formazione onde evitare siffatte carenze in futuro;

29. invita EuropeAid a portare avanti lo sviluppo di strumenti ed azioni idonee a migliorare l'efficacia generale della piramide di controllo presso i suoi servizi centrali e le delegazioni dell'Unione, intraprendendo attività mirate di sensibilizzazione o puntando a un maggiore utilizzo del toolkit di gestione finanziaria da parte del personale e dei beneficiari;

30. rammenta fermamente la necessità che il processo di affidabilità preveda anche misure di rafforzamento della rendicontabilità delle delegazioni dell'Unione nonché della qualità e completezza delle relazioni sulla gestione degli aiuti esterni (EAMR);

31. invita EuropeAid e il Servizio europeo di azione esterna (SEAE) a rafforzare la supervisione dei responsabili delle delegazioni dell'Unione operanti in veste di ordinatori sottodelegati per la Commissione, in modo da accrescerne la responsabilità e rendicontabilità nel quadro della preparazione della relazione annuale di attività;

32. constata con rammarico che, malgrado le raccomandazioni dello scorso anno, non è dato rilevare miglioramenti significativi nel funzionamento della Struttura di audit interno (Internal Audit Capability) il cui ruolo è anche quello di migliorare il sistema di controllo interno o di analizzare il rapporto costi-efficacia dell'architettura e dei meccanismi di controllo; si attende, ancora una volta, che la situazione possa cambiare nel 2013;

33. prende atto dell'assenza di casi riferiti di whistleblowing (segnalazioni spontanee di irregolarità) malgrado il livello apprezzabile di errori e il contesto ad alto rischio che attualmente è dato osservare; ribadisce alla Commissione la sua richiesta di sviluppare ulteriormente sia la sua politica di whistleblowing, specie nelle delegazioni dell'Unione, che la sua strategia anti-frode per individuare episodi di finanziamento duplice;

34. invita la Commissione a tener conto degli ultimi sviluppi unionali sulla titolarità effettiva quali discussi nel quadro della prossima revisione della direttiva relativa alla prevenzione dell'uso del sistema finanziario a scopo di riciclaggio dei proventi di attività criminose compreso il finanziamento del terrorismo; chiede alla Commissione di riferire su questo punto nella sua relazione annuale di attività;

35. esprime preoccupazione per l'articolo 190, paragrafo 2, del regolamento delegato (UE) n. 1268/2012[31] della Commissione; nota che tali norme figurano anche agli articoli 72 e 73 dell'Accordo di Cotonou per i paesi ACP; rinvia al riguardo ai paragrafi 36, 37 e 76 della relazione speciale della Corte dei conti n. 14/2013, in cui si afferma tra l'altro che in alcuni casi si sarebbe potuto ricorrere agli appalti in concorrenza; invita la Commissione a passare a vaglio critico le sue norme relative ai casi di scostamento delle procedure di appalto e a riferire in merito nella sua relazione annuale;

Sostegno al bilancio

36. rileva che, nel 2012, 891 milioni di EUR, che rappresentano il 29% degli aiuti complessivi erogati a titolo del FES, sono stati forniti a titolo di sostegno al bilancio;

37. apprezza la valutazione della Corte dei conti secondo cui risultano soddisfatte le condizioni generali di ammissibilità, come il raggiungimento di progressi nella gestione finanziaria del settore pubblico;

38. si compiace della maggiore enfasi posta sulla rendicontabilità, sulla trasparenza e sulla gestione rafforzata del rischio nell'amministrazione delle operazioni di supporto al bilancio, dopo l'adozione della nuova politica delineata nella comunicazione della Commissione del 13 ottobre 2011 dal titolo "Il futuro approccio al sostegno dell'Unione europea al bilancio dei paesi terzi";

39. plaude alla maggiore attenzione prestata dalla Commissione alla lotta alla frode e alla corruzione in sede di valutazione del criterio di ammissibilità della gestione delle finanze pubbliche in termini di sostegno al bilancio; rileva a tale proposito che la corruzione e la frode costituiscono una delle cinque categorie di rischio individuate dalla Commissione nell'ambito del suo quadro di gestione delle finanze sviluppato per i programmi sostegno al bilancio;

40. constata che il finanziamento dei programmi relativi al buongoverno è inteso a sostenere i paesi in via di sviluppo nella lotta alla frode, alla corruzione e alla cattiva gestione finanziaria; sottolinea che un sistema giudiziario privo di corruzione è la premessa irrinunciabile per garantire il buongoverno e lo stato di diritto; invita la Commissione a mettere fortemente l'accento sui programmi di riforma giudiziaria;

41. rileva che la fase di transizione del quadro comune in materia di gestione del rischio istituito per i programmi di sostegno al bilancio è stata completata a fine 2012 e che il quadro in oggetto è ormai obbligatorio per tutti i nuovi contratti e versamenti a decorrere dal 1° gennaio 2013; si compiace del rafforzamento del quadro di gestione del rischio per i programmi di sostegno al bilancio e chiede formalmente che venga presentata una relazione sulla strategia e le misure implementate in materia di rischio nell'ambito della prossima procedura di discarico;

42. attende con interesse l'attuazione dell'impegno della Commissione ad allineare il controllo democratico del FES al controllo esercitato dal Parlamento sullo strumento di cooperazione allo sviluppo, enunciato nella Comunicazione della Commissione del 29 giugno 2011 dal titolo "Un bilancio per la strategia Europa 2020";

43. prende atto della decisione di EuropeAid di creare nei paesi partner poli regionali per rafforzare sia la qualità delle operazioni di sostegno al bilancio che il dialogo strategico-programmatico; invita la Commissione a riferire al Parlamento con il prossimo discarico sui primi risultati raggiunti o sugli insegnamenti da trarre per il futuro;

44. constata il margine di manovra di cui gode la Commissione nel valutare il soddisfacimento delle condizioni generali per l'erogazione dei pagamenti al paese partner, secondo i principi di differenziazione e di approccio dinamico all'ammissibilità; è preoccupato dell'utilizzo finale dei fondi trasferiti e dell'assenza di tracciabilità allorquando i fondi dell'Unione confluiscono nelle risorse di bilancio del paese partner;

45. sostiene l'opportunità dell'informativa pubblica sui dati finanziari relativi ai programmi di sostegno al bilancio, al fine di rafforzare la responsabilità/rendicontabilità sia a livello nazionale che sul piano reciproco, anche verso i cittadini;

46. prende atto che le valutazioni dei progetti del FES in corso nei paesi sub-sahariani, conclusesi nel 2012, se, da una parte, indicano dei miglioramenti per quanto riguarda la concezione, la pertinenza, l'impatto e la sostenibilità dei progetti, dall'altra, riportano problemi continui di efficienza ed efficacia, per cui soltanto poco più della metà dei progetti si vede assegnare voti buoni o molto buoni[32]; accoglie con favore l'avvio, nel 2012, di quadri comprensivi di rafforzamento della resilienza nel Sahel (AGIR– Alliance globale pour l'initiative Résilience – Sahel) e nel Corno d'Africa (SHARE – Supporting HoA Resilience) per poter meglio affrontare l'insicurezza alimentare in tali regioni;

47.  esprime preoccupazione per l'elevata (e accresciuta) percentuale di progetti valutati nella regione del Pacifico per i quali sono state riscontrate carenze gravi e dei quali soltanto il 40,4% è stato rubricato come "buono" o "molto buono"; invita la Commissione a indagare ulteriormente sulle cause di tali carenze e a potenziare le capacità all'interno dei paesi al fine di migliorare l'ideazione e l'attuazione dei progetti[33];

48. constata compiaciuto il livello generale di soddisfazione e il miglioramento della qualità dei progetti nella regione dei Caraibi, in cui il 75,47% dei progetti sono stati valutati come "buoni" o "molto buoni" in termini di risultati[34];

49. invita peraltro alla Commissione ad assicurare che l'erogazione di fondi a titolo di sostegno al bilancio sia bloccata, ridotta o revocata in caso di mancato raggiungimento degli obiettivi e degli impegni iniziali e allorché sono in gioco gli interessi politici e finanziari dell'Unione;

50. rammenta che il rischio di sviamento delle risorse resta elevato e che la gestione finanziaria e le riforme pubbliche comportano rischi di frode e corruzione; ribadisce la necessità che i servizi centrali di EuropeAid e i responsabili delle delegazioni dell'Unione prestino una crescente e costante attenzione a tali rischi nel quadro del dialogo politico e programmatico, specie per valutare la capacità di risposta del governo interessato e la sua capacità di realizzare riforme;

Sostegno dell'Unione alla governance nella Repubblica democratica del Congo

51. invita la Commissione e il SEAE, in coordinamento con altri partner per lo sviluppo, tra cui gli Stati membri, e ai fini della programmazione per l'11° FES e la definizione dei futuri programmi dell'Unione, a rivolgere una maggiore attenzione a un opportuno equilibrio degli aiuti fra tutte le province, specie quelle più povere, onde evitare disparità geografiche nella distribuzione degli aiuti allo sviluppo; chiede un sostegno combinato a livello centrale per i programmi a livello provinciale che abbinino il decentramento politico e territoriale a migliorate strategie di gestione delle risorse naturali e alla riqualificazione e sviluppo delle infrastrutture; riconsidera il sostegno dell'UE a una migliore gestione delle risorse naturali sulla base di un completa valutazione dei bisogni;

52. invita la Commissione e il SEAE a conferire maggiore enfasi, nel suo dialogo con il governo della Repubblica democratica del Congo, sul fatto che elezioni democratiche sono un elemento chiave della governance; invita la Commissione e il SEAE a valutare attentamente tutti i rischi onde garantire che i programmi dell'Unione in tale area non finiscano per favorire il consolidamento del regime;

53. invita la Commissione e il SEAE a promuovere una maggiore responsabilità democratica del governo congolese attraverso un più ampio sostegno al rafforzamento della capacità delle istituzioni nazionali di vigilanza, con particolare riferimento alle commissioni specializzate dell'Assemblea nazionale e all'istituzione superiore di controllo;

54. rammenta che in tutti i campi della governance coperti dalla strategia di cooperazione dell'Unione, occorre includere sistematicamente la necessità di sostenere la lotta alla frode e alla corruzione;

55. insiste sulla necessità che i finanziamenti a titolo del FES sostengano la ristrutturazione a lungo termine degli organi giudiziari centrali nella Repubblica democratica del Congo al fine di garantire l'instaurazione duratura dello stato di diritto nel paese; prende atto, a tal proposito, di REJUSCO e PAG, due programmi cui sono stati destinati, rispettivamente, 7,9 milioni e 9 milioni di EUR a titolo del 9° FES; si rammarica del fatto che i due programmi in questione non abbiano ottenuto i risultati previsti e constata che il contributo della Commissione è stato conseguentemente ridotto per il programma REJUSCO e interrotto per PAG; invita la Commissione a valutare le carenze specifiche riscontrate in sede di preparazione ed attuazione dei due suddetti programmi, allo scopo di elaborare programmi più sostenibili in materia di riforma giudiziaria, che perseguano obiettivi più mirati nell'ambito dell'11° FES;

56. giudica necessario, al momento dell'avvio dei programmi e con cadenza regolare durante la loro attuazione, stimare la probabilità e l'impatto potenziale dei principali rischi per il conseguimento degli obiettivi del programma, valutando il peso e la credibilità delle politiche e dei piani d'azione per il miglioramento della governance in relazione alle risorse istituzionali e finanziarie disponibili e monitorando i progressi realizzati in rapporto agli impegni assunti dalle autorità congolesi; chiede l'introduzione di misure di prevenzione e mitigazione dei rischi e la chiara definizione delle azioni da intraprendere per il caso in cui i rischi dovessero materializzarsi;

57. è persuaso che la Commissione debba concentrare i suoi obiettivi su un numero limitato di priorità, fissare una tempistica con valutazioni periodiche più adatta al contesto in cui si sviluppa il programma e, durante l'attuazione del programma, assicurare flessibilità in modo che gli obiettivi possano essere se del caso prontamente adeguati;

58. ritiene che la Commissione debba rafforzare il proprio dialogo politico strutturato e programmatico con la Repubblica democratica del Congo; osserva che ciò comporterà, nel pieno rispetto delle disposizioni dell'accordo di Cotonou (in particolare dell'articolo 96), i) la definizione di obiettivi chiari, pertinenti, realistici e tempificati, stabiliti di comune accordo con le autorità nazionali, ii) la valutazione periodica della conformità agli obiettivi concordati nell'ambito del dialogo politico periodico con il governo e iii) la considerazione, previa attenta deliberazione, di un adeguamento o, in caso eccezionali, della sospensione o della revoca del programma nel caso il governo congolese mostri un impegno di conformità insufficiente;

59. sollecita il governo della Repubblica democratica del Congo ad adottare le misure necessarie per migliorare il funzionamento dei gruppi di lavoro tematici e monitorare l'attuazione di tali misure;

60. invita la Commissione ad assumere un ruolo di leadership più attivo nei confronti degli Stati membri, stimolando un dialogo programmatico coordinato e esercitando una maggiore influenza sul governo della Repubblica democratica del Congo;

Aiuti dell'Unione ad Haiti

61. rileva che la Commissione, malgrado le risoluzioni del Parlamento nell'ambito delle procedure di discarico 2010 e 2011, non ha ancora reso pubblici né gli indicatori generali di performance su cui si basa il sostegno al bilancio per la Repubblica di Haiti né la valutazione dettagliata della performance del governo haitiano, su cui si fondava la decisione di concedere il sostegno;

62. osserva che la Commissione e il governo della Repubblica di Haiti sono in procinto di firmare un Contratto di potenziamento istituzionale che dovrebbe essere conforme ai nuovi criteri di sostegno al bilancio quali enunciati nella Comunicazione della Commissione del 13 ottobre 2011 dal titolo "Il futuro approccio al sostegno dell'Unione europea al bilancio dei paesi terzi";

63. invita la Commissione ad inviare il più presto possibile al Parlamento il Contratto in questione unitamente a tutte le valutazioni su cui si fonda; invita anche la Commissione a chiarire perché ritiene che il Contratto sia conforme alla Comunicazione precitata;

64. chiede, specie alla luce delle preoccupazioni recentemente emerse circa il deterioramento della legalità ad Haiti e delle posizioni costantemente basse occupate dal paese nelle classifiche internazionali basate su indicatori di corruzione, che la Commissione spieghi al Parlamento quali target di performance sono stati fissati per il governo haitiano in cambio del sostegno al bilancio e le modalità di valutazione in relazione a tali target;

65. sollecita la Commissione ad assicurare che la valutazione d'impatto sia completata entro il mese di aprile 2014 - come annunciato e come indicato ai paragrafi 62 e 63 della risoluzione del Parlamento relativa alla procedura di discarico 2011 - e trasmessa al Parlamento;

66. rinvia alla relazione della delegazione CONT del Parlamento che ha visitato Haiti nel 2012, in cui si rileva la necessità di migliorare notevolmente l'accessibilità dei dati informativi concernenti i risultati ottenuti dai progetti e programmi finanziati dall'Unione ad Haiti;

67. osserva che dalla pubblicazione della relazione CONT e dalla partecipazione dell'Unione all'Iniziativa per la trasparenza degli aiuti internazionali si sono registrati alcuni miglioramenti;

68. chiede formalmente alla Commissione di indicare in che modo siano cambiate le modalità di reporting e di rendicontazione del governo haitiano sui fondi ricevuti dall'Unione, dopo che la delegazione CONT ha trovato i sistemi di controllo inadeguati e i rendiconti di spesa di livello inaccettabile;

69. sollecita la Commissione ad accelerare notevolmente il processo volto a qualificare il monitoraggio e la valutazione dei progetti e programmi finanziati dall'Unione e a rendere le relative informazioni pubblicamente e agevolmente disponibili, secondo la lettera e lo spirito dell'Iniziativa per la trasparenza degli aiuti internazionali;

Cooperazione con le organizzazioni internazionali e con le organizzazioni non governative

70. è preoccupato per il fatto che la Corte dei conti ha riscontrato che gli errori accertati nelle operazioni relative a programmi a preventivo, nelle convenzioni di sovvenzione e negli accordi di contributo fra la Commissione e le organizzazioni internazionali sono più frequenti che in altre forme di sostegno: delle 71 operazioni verificate 31 (44%) presentavano infatti errori;

71. ribadisce la necessità di rafforzare la cooperazione e i contatti con le organizzazioni internazionali sugli errori riscontrati nelle operazioni da esse condotte e di consultarsi sulle azioni comuni da intraprendere in futuro per evitare tali problemi;

72. è fermamente persuaso che sia di importanza capitale lo scambio di prassi corrette al fine di definire principi basilari di affidabilità uniformi e sostenibili, in conformità con i regolamenti finanziari dell'Unione;

73. è favorevole inoltre a tutte le azioni che portino non soltanto a una migliore comprensione reciproca delle metodologie dell'Unione e della Banca Mondiale ma che rafforzino anche la qualità e affidabilità generale della gestione dei controlli in relazione all'utilizzo dei fondi fiduciari; ritiene a tal fine che la valutazione "a sette pilastri" della Commissione europea rappresenti un vero benchmark per assicurare adeguati livelli di affidabilità;

74. saluta con favore la decisione della Banca Mondiale di adoperarsi per togliere i vincoli di riservatezza e plaude all'accordo operativo tra la Banca e la Commissione in base al quale sono stati designati due referenti, uno per ciascuna istituzione, con il compito di occuparsi congiuntamente di casi specifici laddove l'accesso ai documenti continui a incontrare ostacoli, con riferimento sia all'audit della Corte dei conti che allo studio della Commissione sul tasso di errore residuo;

75. saluta con favore la creazione da parte della Banca Mondiale di un unico punto di ingresso per tutti gli audit e le verifiche relativi a fondi fiduciari come pure l'attuale processo volto a introdurre un quadro più snello per l'esame delle questioni attinenti agli audit dei fondi fiduciari; rammenta l'estremo interesse portato dal Parlamento a una maggiore condivisione delle informazioni relative agli audit dei fondi fiduciari finanziati dall'UE;

76. è preoccupato per la continua divergenza di opinioni fra la Commissione e la segreteria del Comitato di assistenza allo sviluppo dell'OCSE in merito all'ammissibilità dei prestiti della Banca europea per gli investimenti (BEI) agli aiuti pubblici allo sviluppo (APS) in vista delle prossime revisioni dei criteri APS nel 2015; esorta la Commissione a comporre la divergenza in modo equilibrato, data l'importanza di garantire dati statistici affidabili e benchmark comparabili per i contributi finanziari che si ritiene possano promuovere gli obiettivi di sviluppo;

77. esorta la BEI a intensificare il suo dialogo con le organizzazioni non governative (ONG) assicurando al tempo stesso che, nel quadro di determinati progetti, sia verificato lo status legale di ONG associato all'implementazione dei progetti stessi;

78. invita la Commissione a verificare, al momento di finanziare un progetto ONG, quale quota del finanziamento provenga dai fondi privati dell'organizzazione e quale da fondi pubblici, nazionali o europei; invita la Commissione a pubblicare le relative risultanze in una relazione annuale;

Fondo investimenti

79. ricorda che gli stanziamenti destinati al Fondo investimenti nel quadro del 9° e dal 10° FES ammontavano a 3,137 miliardi di EUR;

80. deplora, come negli anni passati il fatto che il Fondo investimenti non sia coperto dalla dichiarazione di affidabilità della Corte dei conti o dalla procedura di discarico del Parlamento, benché i progetti siano portati avanti dalla BEI per conto e a rischio dell'Unione utilizzando le risorse del FES; chiede pertanto di revocare l'accordo tripartito nel corso della revisione dell'ottobre 2015 e di integrare il Fondo investimenti nella normale procedura di discarico;

81. invita la Corte dei conti a elaborare, prima della revisione intermedia del mandato esterno della BEI e della revisione intermedia del Fondo investimenti, una relazione speciale sui risultati delle attività di prestito esterne della BEI e la loro conformità alle politiche e obiettivi di sviluppo dell'Unione, e a raffrontarne il valore aggiunto rispetto all'impiego di risorse proprie della BEI; invita altresì inoltre la Corte dei conti a svolgere la sua analisi differenziando fra: garanzie concesse sul bilancio generale dell'Unione e da parte degli Stati membri; Fondo investimenti concesso dal FES e utilizzo dei rimborsi per tali investimenti, nonché le varie forme di blending utilizzate nel Fondo fiduciario infrastrutturale UE-Africa e nel Fondo investimenti dei Caraibi;

82. saluta con favore la prima relazione sull'implementazione del nuovo quadro per la misurazione dei risultati (REM) della BEI, che permette una migliore previsione dei risultati dei progetti, e chiede che ne venga resa nota l'intera metodologia, specie per quanto riguarda gli indicatori usati per l'allineamento con gli obiettivi di sviluppo dell'Unione; invita la BEI a pubblicare regolarmente la relazione REM e a tenere informato in merito il Parlamento;

83. esorta la BEI ad affinare secondo le necessità il quadro REM integrandovi i primi feedback di tutti in soggetti interessati, mantenendosi sempre in linea con gli obiettivi di sviluppo dell'Unione e indicando nella relazione annuale la performance REM per ogni operazione condotta nei paesi ACP o PTOM;

84. ritiene che occorra puntare a miglioramenti nella collaborazione interistituzionale, con specifico riguardo alle crescenti attività a livello di programmazione condotte dalla Commissione e dal SEAE;

85. è persuaso che, nel reporting di risultati, la BEI debba continuare a ricercare la convergenza con le istituzioni cofinanziatrici ed impiegare indicatori e definizioni comuni;

86. giudica imperativo dare all'Unione una maggiore visibilità proiettando sui vari settori di intervento valori unionali come la promozione dei diritti umani e la legalità, l'elevazione degli standard ambientali e sociali e il sostegno generale allo sviluppo sostenibile e alla crescita economica inclusiva;

87. sostiene nel quadro delle politiche esterne dell'Unione lo sviluppo progressivo di nuovi prodotti finanziari insieme alla Commissione e agli Stati membri; è favorevole, con riguardo al principio di addizionalità, a che il Fondo investimenti continui ad offrire queste condizioni finanziarie alternative - che di solito non sono disponibili o accessibili sui mercati finanziari locali - che possono essere rese operanti grazie allo sviluppo di prodotti UE che combinino sovvenzioni, prestiti e strumenti di condivisione del rischio o garanzie; chiede che siano concepite prassi eccellenti e criteri di ammissibilità ben definiti per l'uso di detti strumenti, accompagnati da relazioni e condizioni di monitoraggio e controllo ben strutturate;

88. invita la Commissione a esaminare l'impatto in termini di sviluppo del Fondo investimenti nella sua relazione annuale al Parlamento e al Consiglio sulle politiche di sviluppo e di assistenza esterna dell'Unione e relativa attuazione, come pure nella sua relazione annuale di attività;

89. invita al Commissione a produrre una relazione completa sull'impatto e i risultati dell'implementazione degli strumenti finanziari nel contesto della piattaforma di cooperazione su blending e politiche di sviluppo;

90. attende con interesse l'inclusione del Fondo investimenti nel prossimo rapporto di valutazione sul sostegno dato dall'Unione allo sviluppo del settore privato;

Iscrizione in bilancio del FES

91. si rammarica per il fatto che, nelle nuove regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione (regolamento [UE, Euratom] n. 966/2012), i FES non siano stati inclusi nel bilancio generale;

92. rammenta che il Parlamento, il Consiglio e la Commissione hanno stabilito che tali regole finanziarie sarebbero state revisionate per includere le modifiche rese necessarie dall'esito dei negoziati sul quadro finanziario pluriennale per gli esercizi 2014-2020, che comprendono la questione del possibile inserimento del FES nel bilancio generale; fa appello ancora una volta al Consiglio e agli Stati membri affinché si accordino per inserire il FES a tutti gli effetti nel bilancio generale;

93. sottolinea che l'iscrizione in bilancio ridurrebbe i costi di transazione e semplificherebbe gli obblighi di rendicontazione e contabilità grazie all'introduzione di una sola serie di norme amministrative e strutture decisionali invece di due;

94. prende atto dell'impegno della Commissione di includere il FES nel bilancio generale prima della scadenza dell'accordo di Cotonou nel 2020; sottolinea tuttavia che secondo il Parlamento ciò va fatto al più presto possibile;

95. deplora che, nell'ambito delle discussioni sul futuro accordo interno per l'11° FES, la Commissione non abbia proposto alcuna disposizione finanziaria per snellire la gestione del FES;

96. in merito all'implementazione dell'11° FES esprime preoccupazione per il fatto che entità delegate possano a loro volta delegare compiti di esecuzione del bilancio ad altre organizzazioni di diritto privato in base a un contratto di prestazione di servizi, creando in tal modo una catena di rapporti fiduciari; rammenta, riguardo a tali modalità di implementazione, che le entità delegate devono garantire un efficace livello di protezione degli interessi finanziari dell'Unione;

Follow-up delle risoluzioni del Parlamento

97. invita la Corte dei conti a passare in rassegna nella sua prossima relazione annuale il follow-up dato alle raccomandazioni formulate dal Parlamento nella sua risoluzione annuale sul discarico.

12.2.2014

PARERE della commissione per lo sviluppo

destinato alla commissione per il controllo dei bilanci

sul discarico relativo all'esecuzione del bilancio dell'8°, 9° e 10° Fondo europeo di sviluppo per l'esercizio 2012

(2013/2206(DEC))

Relatore per parere: Charles Goerens

SUGGERIMENTI

La commissione per lo sviluppo invita la commissione per il controllo dei bilanci, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:

1.   esprime soddisfazione per il fatto che la Commissione abbia assicurato l'attuazione almeno parziale di tutte le raccomandazioni formulate dalla Corte dei conti (in appresso "la Corte") nelle relazioni annuali per il 2009 e il 2010 sull'esecuzione del Fondo europeo di sviluppo (FES); e invita la Commissione ad assicurare ulteriormente il seguito e l'attuazione delle raccomandazioni contenute nelle relazioni della Corte per il 2011 e il 2012;

2.   rileva che, nel 2012, 891 milioni di euro, che rappresentano il 29% degli aiuti complessivi erogati a titolo del FES, sono stati forniti mediante sostegno di bilancio[35] e si compiace che gli impegni per il sostegno di bilancio siano aumentati del 90%, per giungere a 2,4 miliardi di euro[36]; appoggia a tale proposito la raccomandazione della Corte secondo cui occorre intensificare le misure volte a garantire la corretta applicazione delle condizioni per il sostegno di bilancio; accoglie con favore il fatto che la Commissione intenda accompagnare il sostegno di bilancio con un'assistenza accresciuta allo sviluppo delle capacità di controllo parlamentare e di revisione contabile nonché con una maggiore trasparenza della spesa pubblica nei paesi beneficiari[37];

3.   attende con interesse l'attuazione dell'impegno della Commissione di allineare il controllo democratico del FES al controllo esercitato dal Parlamento sullo strumento di cooperazione allo sviluppo[38];

4.   prende atto che le valutazioni dei progetti del FES in corso nei paesi sub-sahariani, conclusesi nel 2012, se, da una parte, indicano dei miglioramenti per quanto riguarda la concezione, la pertinenza, l'impatto e la sostenibilità dei progetti, dall'altra, riportano problemi continui di efficienza ed efficacia, per cui soltanto poco più della metà dei progetti si vede assegnare voti buoni o molto buoni[39]; accoglie con favore l'avvio, nel 2012, di quadri comprensivi di rafforzamento della resilienza nel Sahel (AGIR– Alliance globale pour l'initiative Résilience – Sahel) e nel Corno d'Africa (SHARE – Supporting HoA Resilience) per poter meglio affrontare l'insicurezza alimentare in tali regioni;

5.   esprime preoccupazione per l'elevata (e aumentata) percentuale di progetti valutati nella regione del Pacifico per i quali sono state identificate carenze gravi, e dei quali soltanto il 40,4% ha ottenuto un voto "buono" o "molto buono"; invita la Commissione a indagare ulteriormente sulle cause di tali carenze e a potenziare le capacità all'interno dei paesi al fine di migliorare l'ideazione e l'attuazione dei progetti[40];

6.   prende atto con soddisfazione del miglioramento generale della qualità dei progetti nella regione dei Caraibi, in cui il 75,47% dei progetti sono stati valutati "buoni" o "molto buoni" sotto il profilo della performance[41];

7.   accoglie con favore l'introduzione, da parte di EuropeAid/DG DEVCO, nel 2012, di una metodologia coerente per il calcolo del tasso di errore residuo stimato (RER); e si compiace che la Corte abbia ritenuto appropriata tale metodologia; esprime tuttavia preoccupazione per il livello dell'RER, stimato al 3,6%, e invita la Commissione a intensificare gli sforzi volti a migliorare l'analisi e la documentazione dei principali tipi di errore nonché a ridurre gli RER nei prossimi anni;

8.   ribadisce la propria preoccupazione per il persistere di errori materiali nei pagamenti a titolo del FES; rileva tuttavia con soddisfazione che la Corte stima che il tasso di errore più probabile nel 2012 sarà del 3%, il che rappresenta una riduzione rispetto al 2011 (5,1%) e al 2010 (3,4%).

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE

Approvazione

11.2.2014

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

20

0

0

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Thijs Berman, Ricardo Cortés Lastra, Véronique De Keyser, Nirj Deva, Leonidas Donskis, Charles Goerens, Catherine Grèze, Mikael Gustafsson, Jean Roatta, Birgit Schnieber-Jastram, Michèle Striffler, Alf Svensson, Keith Taylor, Anna Záborská, Iva Zanicchi

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Philippe Boulland, Edvard Kožušník, Csaba Őry, Cristian Dan Preda

Supplenti (art. 187, par. 2) presenti al momento della votazione finale

Tadeusz Ross

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE

Approvazione

17.3.2014

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

18

2

0

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Marta Andreasen, Jean-Pierre Audy, Zuzana Brzobohatá, Martin Ehrenhauser, Jens Geier, Gerben-Jan Gerbrandy, Ingeborg Gräßle, Rina Ronja Kari, Monica Luisa Macovei, Jan Mulder, Eva Ortiz Vilella, Paul Rübig, Petri Sarvamaa, Bart Staes, Georgios Stavrakakis, Derek Vaughan

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Amelia Andersdotter, Philip Bradbourn, Markus Pieper

Supplenti (art. 187, par. 2) presenti al momento della votazione finale

Thomas Ulmer

  • [1]  GU C 331 del 14.11.2013, pag. 261.
  • [2]  GU C 334 del 15.11.2013, pag. 122.
  • [3]  GU L 317 del 15.12.2000, pag. 3.
  • [4]  GU L 287 del 4.11.2010, pag. 3.
  • [5]  GU L 314 del 30.11.2001, pag. 1 e GU L 324 del 7.12.2001, pag. 1.
  • [6]  GU L 156 del 29.5.1998, pag. 108.
  • [7]  GU L 317 del 15.12.2000, pag. 355.
  • [8]  GU L 191 del 7.7.1998, pag. 53.
  • [9]  GU L 83 dell'1.4.2003, pag. 1.
  • [10]  GU L 78 del 19.3.2008, pag. 1.
  • [11]  GU C 331 del 14.11.2013, pag. 261.
  • [12]  GU C 334 del 15.11.2013, pag. 122.
  • [13]  GU L 317 del 15.12.2000, pag. 3.
  • [14]  GU L 287 del 4.11.2010, pag. 3.
  • [15]  GU L 314 del 30.11.2001, pag. 1, e GU L 324 del 7.12.2001, pag. 1.
  • [16]  GU L 156 del 29.5.1998, pag. 108.
  • [17]  GU L 317 del 15.12.2000, pag. 355.
  • [18]  GU L 191 del 7.7.1998, pag. 53.
  • [19]  GU L 83 dell'1.4.2003, pag. 1.
  • [20]  GU L 78 del 19.3.2008, pag. 1.
  • [21]  GU C 331 del 14.11.2013, pag. 261.
  • [22]  GU C 334 del 15.11.2013, pag. 122.
  • [23]  GU L 317 del 15.12.2000, pag. 3.
  • [24]  GU L 287 del 4.11.2010, pag. 3.
  • [25]  GU L 314 del 30.11.2001, pag. 1, e GU L 324 del 7.12.2001, pag. 1.
  • [26]  GU L 156 del 29.5.1998, pag. 108.
  • [27]  GU L 317 del 15.12.00, pag. 355.
  • [28]  GU L 191 del 7.7.1998, pag. 53.
  • [29]  GU L 83 dell'1.4.2003, pag. 1.
  • [30]  GU L 78 del 19.3.2008, pag. 1.
  • [31]  Regolamento delegato (UE) n. 1268/2012 della Commissione, del 29 ottobre 2012, sulle modalità di applicazione del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell’Unione (GU L 362 del 31.12.2012, pag. 1).
  • [32]  Documento di lavoro dei servizi della Commissione (SWD(2013) 307) che accompagna la relazione annuale 2013 sulle politiche dell'Unione europea in materia di sviluppo e assistenza esterna e sulla loro attuazione nel 2012 (pag. 72) e documento di lavoro dei servizi della Commissione (SWD(2012) 242), che accompagna la relazione annuale 2012 sulle politiche dell'Unione europea in materia di sviluppo e assistenza esterna e sulla loro attuazione nel 2011 (pag. 67).
  • [33]  Documento di lavoro dei servizi della Commissione (SWD (2013) 307) che accompagna la relazione annuale 2012 sulle politiche di sviluppo e di assistenza esterna dell'Unione europea e sulla loro attuazione nel 2012 (pag. 120).
  • [34]  Ibid, pag. 97.
  • [35]  Risposte alle domande scritte al Commissario Piebalgs (Discarico al FES) – Audizione della commissione per il controllo dei bilanci, del 26 novembre 2013 http://www.europarl.europa.eu/meetdocs/2009_2014/documents/cont/dv/questionnaireedf_/questionnaireedf_en.pdf
  • [36]  Documento di lavoro dei servizi della Commissione SWD (2013)307 definitivo che accompagna la relazione annuale 2012 sulle politiche di sviluppo e di assistenza esterna dell'Unione europea e sulla loro attuazione nel 2012 (pag. 171).
  • [37]  Proposta della Commissione relativa al regolamento finanziario per l’11° Fondo europeo di sviluppo, COM(2013) 660 def., articolo 39.
  • [38]  "Un bilancio per la strategia Europa 2020", COM(2011)0500 def., pag. 21.
  • [39]  Documento di lavoro dei servizi della Commissione SWD(2013) 307 definitivo, che accompagna la Relazione annuale 2013 sulle politiche dell'Unione europea in materia di sviluppo e assistenza esterna e sulla loro attuazione nel 2012 (pag. 72) e documento di lavoro dei servizi della Commissione SWD(2012) 242 definitivo, che accompagna la relazione annuale 2012 sulle politiche dell'Unione europea in materia di sviluppo e assistenza esterna e sulla loro attuazione nel 2011 (pag. 67).
  • [40]  Documento di lavoro dei servizi della Commissione SWD (2013) 307 che accompagna la relazione annuale 2012 sulle politiche di sviluppo e di assistenza esterna dell'Unione europea e sulla loro attuazione nel 2012 (pag. 120).
  • [41]  Ibid, pag. 97.