RELAZIONE sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2012, sezione III – Commissione e agenzie esecutive

24.3.2014 - (COM(2013)0570 – C7‑0273/2013 – 2013/2195(DEC))

Commissione per il controllo dei bilanci
Relatore: Markus Pieper


Procedura : 2013/2195(DEC)
Ciclo di vita in Aula
Ciclo del documento :  
A7-0242/2014
Testi presentati :
A7-0242/2014
Testi approvati :

1.  PROPOSTA DI DECISIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO

sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2012, sezione III – Commissione

(COM(2013)0570 – C7‑0273/2013 – 2013/2195(DEC))

Il Parlamento europeo,

–       visto il bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2012[1],

–       visti i conti annuali consolidati dell'Unione europea relativi all'esercizio 2012 (COM(2013)0570 – C7-0273/2013)[2],

–       visti la relazione della Commissione sul seguito dato alle decisioni di discarico 2011 (COM(2013)0668) e i documenti di lavoro dei servizi della Commissione che accompagnano tale relazione (SWD(2013)0348 e SWD(2013)0349),

–       vista la comunicazione della Commissione del 5 giugno 2013 dal titolo "Sintesi delle realizzazioni della Commissione in materia di gestione per il 2012" (COM(2013)0334),

–       visti la relazione della Commissione sulla valutazione delle finanze dell'Unione in base ai risultati conseguiti (COM(2013)0461) e i documenti di lavoro dei servizi della Commissione che accompagnano tale relazione (SWD(2013)0228) e SWD(2013)0229),

–       vista la relazione annuale della Commissione riguardante le revisioni contabili interne effettuate nel 2012 presentata all'autorità competente per il discarico (COM(2013)0606) e il documento di lavoro dei servizi della Commissione che accompagna tale relazione (SWD(2013)0314),

–       viste la relazione annuale della Corte dei conti sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio finanziario 2012, corredata delle risposte delle istituzioni[3], e le sue relazioni speciali,

–       vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni[4] presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2012, a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–       vista la raccomandazione del Consiglio, del 18 febbraio 2014, sullo scarico da dare alla Commissione per l'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2012 (05848/2014 – C7‑0048/2014),

–       visti gli articoli 317, 318 e 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea e l'articolo 106 bis del trattato che istituisce la Comunità europea dell'energia atomica,

–       visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee[5], in particolare gli articoli 55, 145, 146 e 147,

–       visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002[6], in particolare gli articoli 62, 164, 165 e 166,

–       visti l'articolo 76 e l'allegato VI del suo regolamento,

–       visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e i pareri delle altre commissioni interessate (A7-0242/2014),

A.     considerando che, in base all'articolo 17, paragrafo 1, del trattato sull'Unione europea, la Commissione dà esecuzione al bilancio e gestisce i programmi e che, in applicazione dell'articolo 317 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea, procede all'esecuzione del bilancio in cooperazione con gli Stati membri, sotto la propria responsabilità, in conformità del principio della buona gestione finanziaria;

1.      concede il discarico alla Commissione per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2012;

2.      esprime le sue osservazioni nella risoluzione che costituisce parte integrante delle decisioni sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2012, sezione III – Commissione e agenzie esecutive, nonché nella risoluzione del ... sulle relazioni speciali della Corte dei conti nel contesto del discarico alla Commissione per l'esercizio 2012[7];

3.      incarica il suo Presidente di trasmettere la presente decisione e la risoluzione che ne costituisce parte integrante al Consiglio, alla Commissione, alla Corte di giustizia dell'Unione europea, alla Corte dei conti e alla Banca europea per gli investimenti, nonché ai governi e ai parlamenti degli Stati membri, ai ministri delle Finanze e dell'Agricoltura degli Stati membri e alle Corti dei conti nazionali, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

  • [1]  GU L 56 del 29.2.2012.
  • [2]  GU C 334 del 15.11.2013, pag. 1.
  • [3]  GU C 331 del 14.11.2013, pag. 1.
  • [4]  GU C 331 del 14.11.2013, pag. 10.
  • [5]  GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
  • [6]  GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.
  • [7]  Testi approvati, P7_TA-PROV(2014)0000.

2.  PROPOSTA DI DECISIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO

sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia esecutiva per l'istruzione, gli audiovisivi e la cultura per l'esercizio 2012

(COM(2013)0570 – C7‑0273/2013 – 2013/2195(DEC))

Il Parlamento europeo,

–       visto il bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2012[1],

–       visti i conti annuali consolidati dell'Unione europea relativi all'esercizio 2012 (COM(2013)0570 – C7‑0273/2013)[2],

–       visti i conti annuali definitivi dell'Agenzia esecutiva per l'istruzione, gli audiovisivi e la cultura relativi all'esercizio 2012,

–       visti la relazione della Commissione sul seguito dato alle decisioni di discarico 2011 (COM(2013)0668) e i documenti di lavoro dei servizi della Commissione che accompagnano tale relazione (SWD(2013)0348 e SWD(2013)0349),

–       visti la relazione della Commissione sulla valutazione delle finanze dell'Unione in base ai risultati conseguiti (COM(2013)0461) e i documenti di lavoro dei servizi della Commissione che accompagnano tale relazione (SWD(2013)0228) e SWD(2013)0229),

–       vista la relazione annuale della Commissione riguardante le revisioni contabili interne effettuate nel 2012 presentata all'autorità competente per il discarico (COM(2013)0606) e il documento di lavoro dei servizi della Commissione che accompagna tale relazione (SWD(2013)0314),

–       vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'Agenzia esecutiva per l'istruzione, gli audiovisivi e la cultura relativi all'esercizio 2012, corredata delle risposte dell'Agenzia[3],

–       vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni[4] presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2012, a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–       vista la raccomandazione del Consiglio, del 18 febbraio 2014, sullo scarico da dare alle agenzie esecutive sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2012 (05850/2014 – C7‑0049/2014),

–       visti gli articoli 317, 318 e 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea e l'articolo 106 bis del trattato che istituisce la Comunità europea dell'energia atomica,

–       visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee[5], in particolare gli articoli 55, 145, 146 e 147,

–       visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002[6], in particolare gli articoli 62, 164, 165 e 166,

–       visto il regolamento (CE) n. 58/2003 del Consiglio, del 19 dicembre 2002, che definisce lo statuto delle agenzie esecutive incaricate dello svolgimento di alcuni compiti relativi alla gestione dei programmi comunitari[7], in particolare l'articolo 14, paragrafo 3,

–       visto il regolamento (CE) n. 1653/2004 della Commissione, del 21 settembre 2004, recante il regolamento finanziario tipo delle agenzie esecutive in applicazione del regolamento (CE) n. 58/2003 del Consiglio che definisce lo statuto delle agenzie esecutive incaricate di alcuni compiti relativi alla gestione di programmi comunitari[8], in particolare l'articolo 66, primo e secondo comma,

–       vista la decisione 2009/336/CE della Commissione, del 20 aprile 2009 che istituisce l'Agenzia esecutiva per l'istruzione, gli audiovisivi e la cultura per la gestione dell’azione comunitaria nei settori dell’istruzione, degli audiovisivi e della cultura, in applicazione del regolamento (CE) n. 58/2003 del Consiglio[9],

–       vista la decisione di esecuzione 2013/776/UE della Commissione, del 18 dicembre 2013, che istituisce l'"Agenzia esecutiva per l’istruzione, gli audiovisivi e la cultura" e abroga la decisione 2009/336/CE[10],

–       visti l'articolo 76 e l'allegato VI del suo regolamento,

–       visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e i pareri delle altre commissioni interessate (A7-0242/2014),

A.     considerando che, in base all'articolo 17, paragrafo 1, del trattato sull'Unione europea, la Commissione dà esecuzione al bilancio e gestisce i programmi e che, in applicazione dell'articolo 317 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea, procede all'esecuzione del bilancio in cooperazione con gli Stati membri, sotto la propria responsabilità, in conformità del principio della buona gestione finanziaria;

1.      concede il discarico al direttore dell'Agenzia esecutiva per l'istruzione, gli audiovisivi e la cultura per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia esecutiva per l'esercizio 2012;

2.      esprime le sue osservazioni nella risoluzione che costituisce parte integrante delle decisioni sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2012, sezione III – Commissione e agenzie esecutive;

3.      incarica il suo Presidente di trasmettere la presente decisione, la decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2012, sezione III – Commissione e la risoluzione che costituisce parte integrante di tali decisioni al direttore dell'Agenzia esecutiva per l'istruzione, gli audiovisivi e la cultura, al Consiglio, alla Commissione, alla Corte di giustizia dell'Unione europea e alla Corte dei conti, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

  • [1]  GU L 56 del 29.2.2012.
  • [2]  GU C 334 del 15.11.2013, pag. 1.
  • [3]  GU C 331 del 14.11.2013, pag. 1.
  • [4]  GU C 331 del 14.11.2013, pag. 10.
  • [5]  GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
  • [6]  GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.
  • [7]  GU L 11 del 16.1.2003, pag. 1.
  • [8]  GU L 297 del 22.9.2004, pag. 6.
  • [9]  GU L 101 del 21.4.2009, pag. 26
  • [10]  GU L 343 del 19.12.2013, pag. 46.

3.  PROPOSTA DI DECISIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO

sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia esecutiva per le piccole e le medie imprese (ex Agenzia esecutiva per la competitività e l'innovazione) per l'esercizio 2012

(COM(2013)0570 – C7‑0273/2013 – 2013/2195(DEC))

Il Parlamento europeo,

–       visto il bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2012[1],

–       visti i conti annuali consolidati dell'Unione europea relativi all'esercizio 2012 – (COM(2013)0570 – C7‑0273/2013)[2],

–       visti i conti annuali definitivi dell'Agenzia esecutiva per la competitività e l'innovazione relativi all'esercizio 2012,

–       visti la relazione della Commissione sul seguito dato alle decisioni di discarico 2011 (COM(2013)0668) e i documenti di lavoro dei servizi della Commissione che accompagnano tale relazione (SWD(2013)0348 e SWD(2013)0349),

–       visti la relazione della Commissione sulla valutazione delle finanze dell'Unione in base ai risultati conseguiti (COM(2013)0461) e i documenti di lavoro dei servizi della Commissione che accompagnano tale relazione (SWD(2013)0228) e SWD(2013)0229),

–       vista la relazione annuale della Commissione riguardante le revisioni contabili interne effettuate nel 2012 presentata all'autorità competente per il discarico (COM(2013)0606) e il documento di lavoro dei servizi della Commissione che accompagna tale relazione (SWD(2013)0314),

–       vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'Agenzia esecutiva per la competitività e l'innovazione relativi all'esercizio 2012, corredata delle risposte dell'Agenzia[3],

–       vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni[4] presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2012, a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–       vista la raccomandazione del Consiglio, del 18 febbraio 2014, sullo scarico da dare alle agenzie esecutive sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2012 (05850/2014 – C7‑0049/2014),

–       visti gli articoli 317, 318 e 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea e l'articolo 106 bis del trattato che istituisce la Comunità europea dell'energia atomica,

–       visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee[5], in particolare gli articoli 55, 145, 146 e 147,

–       visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002[6], in particolare gli articoli 62, 164, 165 e 166,

–       visto il regolamento (CE) n. 58/2003 del Consiglio, del 19 dicembre 2002, che definisce lo statuto delle agenzie esecutive incaricate dello svolgimento di alcuni compiti relativi alla gestione dei programmi comunitari[7], in particolare l'articolo 14, paragrafo 3,

–       visto il regolamento (CE) n. 1653/2004 della Commissione, del 21 settembre 2004, recante il regolamento finanziario tipo delle agenzie esecutive in applicazione del regolamento (CE) n. 58/2003 del Consiglio che definisce lo statuto delle agenzie esecutive incaricate di alcuni compiti relativi alla gestione di programmi comunitari[8], in particolare l'articolo 66, primo e secondo comma,

–       vista la decisione 2004/20/CE della Commissione, del 23 dicembre 2003, che istituisce un'agenzia esecutiva, denominata "Agenzia esecutiva per l'energia intelligente", per la gestione dell'azione comunitaria nel settore dell'energia a norma del regolamento (CE) n. 58/2003 del Consiglio[9],

–       vista la decisione 2007/372/CE della Commissione, del 31 maggio 2007, che modifica la decisione 2004/20/CE per trasformare l'Agenzia esecutiva per l'energia intelligente in Agenzia esecutiva per la competitività e l'innovazione[10],

–       vista la decisione di esecuzione 2013/771/UE della Commissione, del 17 dicembre 2013, che istituisce l'Agenzia esecutiva per le piccole e le medie imprese e abroga le decisioni 2004/20/CE e 2007/372/CE[11],

–       visti l'articolo 76 e l'allegato VI del suo regolamento,

–       visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e i pareri delle altre commissioni interessate (A7-0242/2014),

A.     considerando che, in base all'articolo 17, paragrafo 1, del trattato sull'Unione europea, la Commissione dà esecuzione al bilancio e gestisce i programmi e che, in applicazione dell'articolo 317 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea, procede all'esecuzione del bilancio in cooperazione con gli Stati membri, sotto la propria responsabilità, in conformità del principio della buona gestione finanziaria;

1.      concede il discarico al direttore dell'Agenzia esecutiva per le piccole e le medie imprese (ex Agenzia esecutiva per la competitività e l'innovazione) per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia esecutiva per l'esercizio 2012;

2.      esprime le sue osservazioni nella risoluzione che costituisce parte integrante delle decisioni sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2012, sezione III – Commissione e agenzie esecutive;

3.      incarica il suo Presidente di trasmettere la presente decisione, la decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2012, sezione III – Commissione e la risoluzione che costituisce parte integrante di tali decisioni al direttore dell'Agenzia esecutiva per le piccole e le medie imprese, al Consiglio, alla Commissione, alla Corte di giustizia dell'Unione europea e alla Corte dei conti, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

  • [1]  GU L 56 del 29.2.2012.
  • [2]  GU C 334 del 15.11.2013, pag. 1.
  • [3]  GU C 331 del 14.11.2013, pag. 1.
  • [4]  GU C 331 del 14.11.2013, pag. 10.
  • [5]  GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
  • [6]  GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.
  • [7]  GU L 11 del 16.1.2003, pag. 1.
  • [8]  GU L 297 del 22.9.2004, pag. 6.
  • [9]  GU L 5 del 9.1.2004, pag. 85.
  • [10]  GU L 140 del 1.6.2007, pag. 52.
  • [11]  GU L 341 del 18.12.2013, pag. 73.

4.  PROPOSTA DI DECISIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO

sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia esecutiva per i consumatori, la salute e la sicurezza alimentare (ex Agenzia esecutiva per la salute e i consumatori) per l'esercizio 2012

(COM(2013)0570 – C7‑0273/2013 – 2013/2195(DEC))

Il Parlamento europeo,

–       visto il bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2012[1],

–       visti i conti annuali consolidati dell'Unione europea relativi all'esercizio 2012 (COM(2013)0570 – C7‑0273/2013)[2],

–       visti i conti annuali definitivi dell'Agenzia esecutiva per la salute e i consumatori relativi all'esercizio 2012,

–       visti la relazione della Commissione sul seguito dato alle decisioni di discarico 2011 (COM(2013)0668) e i documenti di lavoro dei servizi della Commissione che accompagnano tale relazione (SWD(2013)0348 e SWD(2013)0349),

–       visti la relazione della Commissione sulla valutazione delle finanze dell'Unione in base ai risultati conseguiti (COM(2013)0461) e i documenti di lavoro dei servizi della Commissione che accompagnano tale relazione (SWD(2013)0228) e SWD(2013)0229),

–       vista la relazione annuale della Commissione riguardante le revisioni contabili interne effettuate nel 2012 presentata all'autorità competente per il discarico (COM(2013)0606) e il documento di lavoro dei servizi della Commissione che accompagna tale relazione (SWD(2013)0314),

–       vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'Agenzia esecutiva per la salute e i consumatori relativi all'esercizio 2012, corredata delle risposte dell'Agenzia[3],

–       vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni[4] presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2012, a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–       vista la raccomandazione del Consiglio, del 18 febbraio 2014, sullo scarico da dare alle agenzie esecutive sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2012 (05850/2014 – C7‑0049/2014),

–       visti gli articoli 317, 318 e 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea e l'articolo 106 bis del trattato che istituisce la Comunità europea dell'energia atomica,

–       visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee[5], in particolare gli articoli 55, 145, 146 e 147,

–       visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002[6], in particolare gli articoli 62, 164, 165 e 166,

–       visto il regolamento (CE) n. 58/2003 del Consiglio, del 19 dicembre 2002, che definisce lo statuto delle agenzie esecutive incaricate dello svolgimento di alcuni compiti relativi alla gestione dei programmi comunitari[7], in particolare l'articolo 14, paragrafo 3,

–       visto il regolamento (CE) n. 1653/2004 della Commissione, del 21 settembre 2004, recante il regolamento finanziario tipo delle agenzie esecutive in applicazione del regolamento (CE) n. 58/2003 del Consiglio che definisce lo statuto delle agenzie esecutive incaricate di alcuni compiti relativi alla gestione di programmi comunitari[8], in particolare l'articolo 66, primo e secondo comma,

–       vista la decisione 2004/858/CE della Commissione, del 15 dicembre 2004, che istituisce un'agenzia esecutiva denominata "Agenzia esecutiva per il programma di sanità pubblica", per la gestione dell'azione comunitaria nel settore della sanità pubblica, a norma del regolamento (CE) n. 58/2003 del Consiglio[9],

–       vista la decisione 2008/544/CE della Commissione del 20 giugno 2008 che modifica la decisione 2004/858/CE per trasformare la denominazione Agenzia esecutiva per il programma di sanità pubblica in Agenzia esecutiva per la salute e i consumatori[10],

–       vista la decisione di esecuzione 2013/770/UE della Commissione, del 17 dicembre 2013, che istituisce l'Agenzia esecutiva per i consumatori, la salute e la sicurezza alimentare, e che abroga la decisione 2004/858/CE[11],

–       visti l'articolo 76 e l'allegato VI del suo regolamento,

–       visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e i pareri delle altre commissioni interessate (A7-0242/2014),

A.     considerando che, in base all'articolo 17, paragrafo 1, del trattato sull'Unione europea, la Commissione dà esecuzione al bilancio e gestisce i programmi e che, in applicazione dell'articolo 317 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea, procede all'esecuzione del bilancio in cooperazione con gli Stati membri, sotto la propria responsabilità, in conformità del principio della buona gestione finanziaria;

1.      concede il discarico al direttore dell'Agenzia esecutiva per i consumatori, la salute e la sicurezza alimentare (ex Agenzia esecutiva per la salute e i consumatori) per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia esecutiva per l'esercizio 2012;

2.      esprime le sue osservazioni nella risoluzione che costituisce parte integrante delle decisioni sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2012, sezione III – Commissione e agenzie esecutive;

3.      incarica il suo Presidente di trasmettere la presente decisione, la decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2012, sezione III – Commissione e la risoluzione che costituisce parte integrante di tali decisioni al direttore dell'Agenzia esecutiva per i consumatori, la salute e la sicurezza alimentare, al Consiglio, alla Commissione, alla Corte di giustizia dell'Unione europea e alla Corte dei conti, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

  • [1]  GU L 56 del 29.2.2012.
  • [2]  GU C 334 del 15.11.2013, pag. 1.
  • [3]  GU C 331 del 14.11.2013, pag. 1.
  • [4]  GU C 331 del 14.11.2013, pag. 10.
  • [5]  GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
  • [6]  GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.
  • [7]  GU L 11 del 16.1.2003, pag. 1.
  • [8]  GU L 297 del 22.9.2004, pag. 6.
  • [9]  GU L 369 del 16.12.2004, pag. 73.
  • [10]  GU L 173 del 3.7.2008, pag. 27.
  • [11]  GU L 341 del 18.12.2013, pag. 69.

5.  PROPOSTA DI DECISIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO

sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia esecutiva del Consiglio europeo della ricerca per l'esercizio 2012

(COM(2013)0570 – C7‑0273/2013 – 2013/2195(DEC))

Il Parlamento europeo,

–       visto il bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2012[1],

–       visti i conti annuali consolidati dell'Unione europea relativi all'esercizio 2012 (COM(2013)0570 – C7‑0273/2013)[2],

–       visti i conti annuali definitivi dell'Agenzia esecutiva del Consiglio europeo della ricerca relativi all'esercizio 2012,

–       visti la relazione della Commissione sul seguito dato alle decisioni di discarico 2011 (COM(2013)0668) e i documenti di lavoro dei servizi della Commissione che accompagnano tale relazione (SWD(2013)0348 e SWD(2013)0349),

–       visti la relazione della Commissione sulla valutazione delle finanze dell'Unione in base ai risultati conseguiti (COM(2013)0461) e i documenti di lavoro dei servizi della Commissione che accompagnano tale relazione (SWD(2013)0228) e SWD(2013)0229),

–       vista la relazione annuale della Commissione riguardante le revisioni contabili interne effettuate nel 2012 presentata all'autorità competente per il discarico (COM(2013)0606) e il documento di lavoro dei servizi della Commissione che accompagna tale relazione (SWD(2013)0314),

–       vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'Agenzia esecutiva del Consiglio europeo della ricerca relativi all'esercizio 2012, corredata delle risposte dell'Agenzia[3],

–       vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni[4] presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2012, a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–       vista la raccomandazione del Consiglio, del 18 febbraio 2014, sullo scarico da dare alle agenzie esecutive sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2012 (05850/2014 – C7‑0049/2014),

–       visti gli articoli 317, 318 e 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea e l'articolo 106 bis del trattato che istituisce la Comunità europea dell'energia atomica,

–       visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee[5], in particolare gli articoli 55, 145, 146 e 147,

–       visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002[6], in particolare gli articoli 62, 164, 165 e 166,

–       visto il regolamento (CE) n. 58/2003 del Consiglio, del 19 dicembre 2002, che definisce lo statuto delle agenzie esecutive incaricate dello svolgimento di alcuni compiti relativi alla gestione dei programmi comunitari[7], in particolare l'articolo 14, paragrafo 3,

–       visto il regolamento (CE) n. 1653/2004 della Commissione, del 21 settembre 2004, recante il regolamento finanziario tipo delle agenzie esecutive in applicazione del regolamento (CE) n. 58/2003 del Consiglio che definisce lo statuto delle agenzie esecutive incaricate di alcuni compiti relativi alla gestione di programmi comunitari[8], in particolare l'articolo 66, primo e secondo comma,

–       vista la decisione 2008/37/CE della Commissione, del 14 dicembre 2007, che istituisce l'Agenzia esecutiva del Consiglio europeo della ricerca per la gestione del programma specifico comunitario Idee, nel settore della ricerca di frontiera, a norma del regolamento (CE) n. 58/2003 del Consiglio[9],

–       vista la decisione di esecuzione 2013/779/UE della Commissione, del 17 dicembre 2013, che istituisce l'Agenzia esecutiva del Consiglio europeo della ricerca e abroga la decisione 2008/37/CE[10],

–       visti l'articolo 76 e l'allegato VI del suo regolamento,

–       visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e i pareri delle altre commissioni interessate (A7-0242/2014),

A.     considerando che, in base all'articolo 17, paragrafo 1, del trattato sull'Unione europea, la Commissione dà esecuzione al bilancio e gestisce i programmi e che, in applicazione dell'articolo 317 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea, procede all'esecuzione del bilancio in cooperazione con gli Stati membri, sotto la propria responsabilità, in conformità del principio della buona gestione finanziaria;

1.      concede il discarico al direttore dell'Agenzia esecutiva del Consiglio europeo della ricerca per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia esecutiva per l'esercizio 2012;

2.      esprime le sue osservazioni nella risoluzione che costituisce parte integrante delle decisioni sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2012, sezione III – Commissione e agenzie esecutive;

3.      incarica il suo Presidente di trasmettere la presente decisione, la decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2012, sezione III – Commissione e la risoluzione che costituisce parte integrante di tali decisioni al direttore dell'Agenzia esecutiva del Consiglio europeo della ricerca, al Consiglio, alla Commissione, alla Corte di giustizia dell'Unione europea e alla Corte dei conti, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

  • [1]  GU L 56 del 29.2.2012.
  • [2]  GU C 334 del 15.11.2013, pag. 1.
  • [3]  GU C 331 del 14.11.2013, pag. 1.
  • [4]  GU C 331 del 14.11.2013, pag. 10.
  • [5]  GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
  • [6]  GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.
  • [7]  GU L 11 del 16.1.2003, pag. 1.
  • [8]  GU L 297 del 22.9.2004, pag. 6.
  • [9]  GU L 9 del 12.1.2008, pag. 15.
  • [10]  GU L 346 del 20.12.2013, pag. 58.

6.  PROPOSTA DI DECISIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO

sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia esecutiva per la ricerca per l'esercizio 2012

(COM(2013)0570 – C7‑0273/2013 – 2013/2195(DEC))

Il Parlamento europeo,

–       visto il bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2012[1],

–       visti i conti annuali consolidati dell'Unione europea relativi all'esercizio 2012 (COM(2013)0570 – C7‑0273/2013)[2],

–       visti i conti annuali definitivi dell'Agenzia esecutiva per la ricerca relativi all'esercizio 2012,

–       visti la relazione della Commissione sul seguito dato alle decisioni di discarico 2011 (COM(2013)0668) e i documenti di lavoro dei servizi della Commissione che accompagnano tale relazione (SWD(2013)0348 e SWD(2013)0349),

–       visti la relazione della Commissione sulla valutazione delle finanze dell'Unione in base ai risultati conseguiti (COM(2013)0461) e i documenti di lavoro dei servizi della Commissione che accompagnano tale relazione (SWD(2013)0228) e SWD(2013)0229),

–       vista la relazione annuale della Commissione riguardante le revisioni contabili interne effettuate nel 2012 presentata all'autorità competente per il discarico (COM(2013)0606) e il documento di lavoro dei servizi della Commissione che accompagna tale relazione (SWD(2013)0314),

–       vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'Agenzia esecutiva per la ricerca relativi all'esercizio 2012, corredata delle risposte dell'Agenzia[3],

–       vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni[4] presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2012, a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–       vista la raccomandazione del Consiglio, del 18 febbraio 2014, sullo scarico da dare alle agenzie esecutive sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2012 (05850/2014 – C7‑0049/2014),

–       visti gli articoli 317, 318 e 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea e l'articolo 106 bis del trattato che istituisce la Comunità europea dell'energia atomica,

–       visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee[5], in particolare gli articoli 55, 145, 146 e 147,

–       visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002[6], in particolare gli articoli 62, 164, 165 e 166,

–       visto il regolamento (CE) n. 58/2003 del Consiglio, del 19 dicembre 2002, che definisce lo statuto delle agenzie esecutive incaricate dello svolgimento di alcuni compiti relativi alla gestione dei programmi comunitari[7], in particolare l'articolo 14, paragrafo 3,

–       visto il regolamento (CE) n. 1653/2004 della Commissione, del 21 settembre 2004, recante il regolamento finanziario tipo delle agenzie esecutive in applicazione del regolamento (CE) n. 58/2003 del Consiglio che definisce lo statuto delle agenzie esecutive incaricate di alcuni compiti relativi alla gestione di programmi comunitari[8], in particolare l'articolo 66, primo e secondo comma,

–       vista la decisione 2008/46/CE della Commissione, del 14 dicembre 2007, che istituisce l'Agenzia esecutiva per la ricerca per la gestione di talune parti dei programmi specifici comunitari Persone, Capacità e Cooperazione nel settore della ricerca, a norma del regolamento (CE) n. 58/2003 del Consiglio[9],

–       vista la decisione di esecuzione 2013/778/UE della Commissione, del 17 dicembre 2013, che istituisce l'Agenzia esecutiva per la ricerca e abroga la decisione 2008/46/CE[10],

–       visti l'articolo 76 e l'allegato VI del suo regolamento,

–       visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e i pareri delle altre commissioni interessate (A7-0242/2014),

A.     considerando che, in base all'articolo 17, paragrafo 1, del trattato sull'Unione europea, la Commissione dà esecuzione al bilancio e gestisce i programmi e che, in applicazione dell'articolo 317 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea, procede all'esecuzione del bilancio in cooperazione con gli Stati membri, sotto la propria responsabilità, in conformità del principio della buona gestione finanziaria;

1.      concede il discarico al direttore dell'Agenzia esecutiva per la ricerca per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia esecutiva per l'esercizio 2012;

2.      esprime le sue osservazioni nella risoluzione che costituisce parte integrante delle decisioni sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2012, sezione III – Commissione e agenzie esecutive;

3.      incarica il suo Presidente di trasmettere la presente decisione, la decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2012, sezione III – Commissione e la risoluzione che costituisce parte integrante di tali decisioni al direttore dell'Agenzia esecutiva per la ricerca, al Consiglio, alla Commissione, alla Corte di giustizia dell'Unione europea e alla Corte dei conti, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

  • [1]  GU L 56 del 29.2.2012.
  • [2]  GU C 334 del 15.11.2013, pag. 1.
  • [3]  GU C 331 del 14.11.2013, pag. 1.
  • [4]  GU C 331 del 14.11.2013, pag. 10.
  • [5]  GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
  • [6]  GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.
  • [7]  GU L 11 del 16.1.2003, pag. 1.
  • [8]  GU L 297 del 22.9.2004, pag. 6.
  • [9]  GU L 11 del 15.1.2008, pag. 9.
  • [10]  GU L 346 del 20.12.2013, pag. 54.

7.  PROPOSTA DI DECISIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO

sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia esecutiva per l'innovazione e le reti (ex Agenzia esecutiva per la rete transeuropea di trasporto) per l'esercizio 2012

(COM(2013)0570 – C7‑0273/2013 – 2013/2195(DEC))

Il Parlamento europeo,

–       visto il bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2012[1],

–       visti i conti annuali consolidati dell'Unione europea relativi all'esercizio 2012 (COM(2013)0570 – C7‑0273/2013)[2],

–       visti i conti annuali definitivi dell'Agenzia esecutiva per la rete transeuropea di trasporto relativi all'esercizio 2012,

–       visti la relazione della Commissione sul seguito dato alle decisioni di discarico 2011 (COM(2013)0668) e i documenti di lavoro dei servizi della Commissione che accompagnano tale relazione (SWD(2013)0348 e SWD(2013)0349),

–       visti la relazione della Commissione sulla valutazione delle finanze dell'Unione in base ai risultati conseguiti (COM(2013)0461) e i documenti di lavoro dei servizi della Commissione che accompagnano tale relazione (SWD(2013)0228) e SWD(2013)0229),

–       vista la relazione annuale della Commissione riguardante le revisioni contabili interne effettuate nel 2012 presentata all'autorità competente per il discarico (COM(2013)0606) e il documento di lavoro dei servizi della Commissione che accompagna tale relazione (SWD(2013)0314),

–       vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'Agenzia esecutiva per la rete transeuropea di trasporto relativi all'esercizio 2012, corredata delle risposte dell'Agenzia[3],

–       vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni[4] presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2012, a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–       vista la raccomandazione del Consiglio, del 18 febbraio 2014, sullo scarico da dare alle agenzie esecutive sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2012 (05850/2014 – C7‑0049/2014),

–       visti gli articoli 317, 318 e 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea e l'articolo 106 bis del trattato che istituisce la Comunità europea dell'energia atomica,

–       visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee[5], in particolare gli articoli 55, 145, 146 e 147,

–       visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002[6], in particolare gli articoli 62, 164, 165 e 166,

–       visto il regolamento (CE) n. 58/2003 del Consiglio, del 19 dicembre 2002, che definisce lo statuto delle agenzie esecutive incaricate dello svolgimento di alcuni compiti relativi alla gestione dei programmi comunitari[7], in particolare l'articolo 14, paragrafo 3,

–       visto il regolamento (CE) n. 1653/2004 della Commissione, del 21 settembre 2004, recante il regolamento finanziario tipo delle agenzie esecutive in applicazione del regolamento (CE) n. 58/2003 del Consiglio che definisce lo statuto delle agenzie esecutive incaricate di alcuni compiti relativi alla gestione di programmi comunitari[8], in particolare l'articolo 66, commi primo e secondo,

–       vista la decisione 2007/60/CE della Commissione, del 26 ottobre 2006, che istituisce l'Agenzia esecutiva per la rete transeuropea di trasporto, in applicazione del regolamento (CE) n. 58/2003 del Consiglio[9],

–       vista la decisione di esecuzione 2013/778/UE della Commissione, del 13 dicembre 2013, che istituisce l'Agenzia esecutiva per l'innovazione e le reti e abroga la decisione 2007/60/CE quale modificata dalla decisione 2008/593/CE[10],

–       visti l'articolo 76 e l'allegato VI del suo regolamento,

–       visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e i pareri delle altre commissioni interessate (A7-0242/2014),

A.     considerando che, in base all'articolo 17, paragrafo 1, del trattato sull'Unione europea, la Commissione dà esecuzione al bilancio e gestisce i programmi e che, in applicazione dell'articolo 317 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea, procede all'esecuzione del bilancio in cooperazione con gli Stati membri, sotto la propria responsabilità, in conformità del principio della buona gestione finanziaria;

1.      concede il discarico al direttore dell'Agenzia esecutiva per l'innovazione e le reti (ex Agenzia esecutiva per la rete transeuropea di trasporto) per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia esecutiva per l'esercizio 2012;

2.      esprime le sue osservazioni nella risoluzione che costituisce parte integrante delle decisioni sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2012, sezione III – Commissione e agenzie esecutive;

3.      incarica il suo Presidente di trasmettere la presente decisione, la decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2012, sezione III – Commissione e la risoluzione che costituisce parte integrante di tali decisioni al direttore dell'Agenzia esecutiva per l’innovazione e le reti, al Consiglio, alla Commissione, alla Corte di giustizia dell'Unione europeo e alla Corte dei conti, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

  • [1]  GU L 56 del 29.2.2012.
  • [2]  GU C 334 del 15.11.2013, pag. 1.
  • [3]  GU C 331 del 14.11.2013, pag. 1.
  • [4]  GU C 331 del 14.11.2013, pag. 10.
  • [5]  GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
  • [6]  GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.
  • [7]  GU L 11 del 16.1.2003, pag. 1.
  • [8]  GU L 297 del 22.9.2004, pag. 6.
  • [9]  GU L 32 del 6.2.2007, pag. 88.
  • [10]  GU L 346 del 20.12.2013, pag. 54.

8.  PROPOSTA DI DECISIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO

sulla chiusura dei conti del bilancio generale dell'Unione europea relativi all'esercizio 2012, sezione III – Commissione

(COM(2013)0570 – C7‑0273/2013 – 2013/2195(DEC))

Il Parlamento europeo,

–       visto il bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2012[1],

–       visti i conti annuali consolidati dell'Unione europea relativi all'esercizio 2012 (COM(2013)0570 – C7‑0273/2013)[2],

–       visti la relazione della Commissione sul seguito dato alle decisioni di discarico 2011 (COM(2013)0668) e i documenti di lavoro dei servizi della Commissione che accompagnano tale relazione (SWD(2013)0348 e SWD(2013)0349),

–       vista la comunicazione della Commissione del 5 giugno 2013 dal titolo "Sintesi delle realizzazioni della Commissione in materia di gestione per il 2012" (COM(2013)0334),

–       visti la relazione della Commissione sulla valutazione delle finanze dell'Unione in base ai risultati conseguiti (COM(2013)0461) e i documenti di lavoro dei servizi della Commissione che accompagnano tale relazione (SWD(2013)0228) e SWD(2013)0229),

–       vista la comunicazione della Commissione sulla tutela del bilancio dell'Unione europea fino alla fine del 2012 (COM(2013)0682),

–       vista la comunicazione della Commissione sull'applicazione delle rettifiche finanziarie nette agli Stati membri nei settori dell'agricoltura e della politica di coesione (COM(2013)0934),

–       vista la relazione annuale della Commissione riguardante le revisioni contabili interne effettuate nel 2012 presentata all'autorità competente per il discarico (COM(2013)0606) e il documento di lavoro dei servizi della Commissione che accompagna tale relazione (SWD(2013)0314),

–       viste la relazione annuale della Corte dei conti sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2012, corredata delle risposte delle istituzioni[3], e le sue relazioni speciali,

–       vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni[4] presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2012, a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–       vista la raccomandazione del Consiglio, del 18 febbraio 2014, sullo scarico da dare alla Commissione sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2012 (05848/2014 – C7‑0048/2014),

–       vista la raccomandazione del Consiglio, del 18 febbraio 2014, sullo scarico da dare alle agenzie esecutive sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2012 (05850/2014 – C7‑0049/2014),

–       visti gli articoli 317, 318 e 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea e l'articolo 106 bis del trattato che istituisce la Comunità europea dell'energia atomica,

–       visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee[5], in particolare gli articoli 55, 145, 146 e 147,

–       visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002[6], in particolare gli articoli 62, 164, 165 e 166,

–       visto il regolamento (CE) n. 58/2003 del Consiglio, del 19 dicembre 2002, che definisce lo statuto delle agenzie esecutive incaricate dello svolgimento di alcuni compiti relativi alla gestione dei programmi comunitari[7], in particolare l'articolo 14, paragrafi 2 e 3,

–       visti l'articolo 76 e l'allegato VI del suo regolamento,

–       visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e i pareri delle altre commissioni interessate (A7-0242/2014),

1.      approva la chiusura dei conti del bilancio generale dell'Unione europea relativi all'esercizio 2012;

2.      esprime le sue osservazioni nella risoluzione che costituisce parte integrante delle decisioni sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2012, sezione III – Commissione e agenzie esecutive, nonché nella risoluzione del ... sulle relazioni speciali della Corte dei conti nel contesto del discarico alla Commissione per l'esercizio 2012[8];

3.      incarica il suo Presidente di trasmettere la presente decisione al Consiglio, alla Commissione, alla Corte di giustizia dell'Unione europea, alla Corte dei conti e alla Banca europea per gli investimenti, e di provvedere alla sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

  • [1]  GU L 56 del 29.2.2012.
  • [2]  GU C 334 del 15.11.2013, pag. 1.
  • [3]  GU C 331 del 14.11.2013, pag. 1.
  • [4]  GU C 331 del 14.11.2013, pag. 10.
  • [5]  GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
  • [6]  GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.
  • [7]  GU L 11 del 16.1.2003, pag. 1.
  • [8]  Testi approvati, P7_TA-PROV(2014)0000.

9.  PROPOSTA DI RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO

recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2012, sezione III – Commissione e agenzie esecutive

(COM(2013)0570 – C7‑0273/2013 – 2013/2195(DEC))

Il Parlamento europeo,

–       visto il bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2012[1],

–       visti i conti annuali consolidati dell'Unione europea relativi all'esercizio 2012 (COM(2013)0570 – C7‑0273/2013)[2],

–       visti la relazione della Commissione sul seguito dato alle decisioni di discarico 2011 (COM(2013)0668) e i documenti di lavoro dei servizi della Commissione che accompagnano tale relazione (SWD(2013)0348 e SWD(2013)0349),

–       vista la comunicazione della Commissione del 5 giugno 2013 dal titolo "Sintesi delle realizzazioni della Commissione in materia di gestione per il 2012" (COM(2013)0334),

–       visti la relazione della Commissione sulla valutazione delle finanze dell'Unione in base ai risultati conseguiti (COM(2013)0461) e i documenti di lavoro dei servizi della Commissione che accompagnano tale relazione (SWD(2013)0228) e SWD(2013)0229),

–       vista la comunicazione della Commissione sulla tutela del bilancio dell'Unione europea fino alla fine del 2012 (COM(2013)0682),

–       vista la comunicazione della Commissione sull'applicazione delle rettifiche finanziarie nette agli Stati membri nei settori dell'agricoltura e della politica di coesione (COM(2013)0934),

–       vista la relazione annuale della Commissione riguardante le revisioni contabili interne effettuate nel 2012 presentata all'autorità competente per il discarico (COM(2013)0606) e il documento di lavoro dei servizi della Commissione che accompagna tale relazione (SWD(2013)0314),

–       viste la relazione annuale della Corte dei conti sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2012, corredata delle risposte delle istituzioni[3], e le sue relazioni speciali,

–       vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni[4] presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2012, a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–       vista la raccomandazione del Consiglio del, 18 febbraio 2014, sullo scarico da dare alla Commissione sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2012 (05848/2014 – C7‑0048/2014),

–       vista la raccomandazione del Consiglio, del 18 febbraio 2014, sullo scarico da dare alle agenzie esecutive sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2012 (05850/2014 – C7‑0049/2014),

–       visti gli articoli 317, 318 e 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea e l'articolo 106 bis del trattato che istituisce la Comunità europea dell'energia atomica,

–       visto il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee[5], in particolare gli articoli 55, 145, 146 e 147,

–       visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002[6], in particolare gli articoli 62, 164, 165 e 166,

–       visto il regolamento (CE) n. 58/2003 del Consiglio, del 19 dicembre 2002, che definisce lo statuto delle agenzie esecutive incaricate dello svolgimento di alcuni compiti relativi alla gestione dei programmi comunitari[7], in particolare l'articolo 14, paragrafi 2 e 3,

       viste le sue precedenti decisioni e risoluzioni sul discarico,

–       visto il regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013, recante disposizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione, sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca, e che abroga il regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio[8];

–       visti l'articolo 76 e l'allegato VI del suo regolamento,

–       visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e i pareri delle altre commissioni interessate (A7-0242/2014),

A.     considerando che per la diciannovesima volta consecutiva la Corte dei conti non è stata in grado di esprimere una dichiarazione di affidabilità positiva sulla legittimità e la regolarità dei pagamenti alla base dei conti;

B.     considerando che la continua assenza di una dichiarazione di affidabilità positiva rischia di compromettere la legittimità della spesa e delle politiche dell'Unione;

C.     considerando che, in una congiuntura in cui le risorse sono scarse a causa della crisi economica e finanziaria, assume una maggiore rilevanza la necessità di attenersi alla disciplina di bilancio e di utilizzare con la massima efficacia economica le risorse finanziarie;

D.     considerando che per l'Unione inizia ora un nuovo quadro finanziario pluriennale (QFP) 2014-2020[9];

E.     considerando che, a norma del trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE), alla Commissione spetta la responsabilità ultima per l'esecuzione del bilancio dell'Unione e gli Stati membri sono tenuti a cooperare lealmente con la Commissione per garantire che gli stanziamenti siano utilizzati secondo i principi della buona gestione finanziaria;

F.     considerando che l'articolo 287 del TFUE prevede che "La Corte dei conti presenta al Parlamento europeo e al Consiglio una dichiarazione in cui attesta l'affidabilità dei conti e la legittimità e la regolarità delle relative operazioni (...)."

G.     considerando che assumono sempre maggiore rilevanza i controlli di rendimento per verificare il conseguimento degli obiettivi previsti con le operazioni di spesa;

H.     considerando che la gestione della Commissione va esposta in modo aperto, unitamente a quella degli Stati membri con responsabilità nell'ambito della gestione concorrente dei fondi, nell'ottica di rafforzare la fiducia dell'opinione pubblica nelle istituzioni;

I.      considerando che la relazione di valutazione delle finanze dell'Unione (articolo 318 del TFUE) è basata sui risultati conseguiti, in particolare rispetto alle indicazioni impartite, e rappresenta un'occasione per avviare una nuova cultura di rendimento all'interno della Commissione;

J.      considerando che la commissione per il controllo dei bilanci deve essere in futuro maggiormente coinvolta nella verifica delle spese della Commissione; considerando altresì che occorre una migliore cooperazione con la Corte dei conti al fine di delineare proposte ad ampio raggio per migliorare l'efficienza delle procedure di controllo;

Politica agricola e regionale: carenze nella gestione della Commissione e degli Stati membri

Lettera in data 5 novembre 2013 del relatore e dei relatori ombra al Presidente della Commissione e risposta di quest'ultimo

1.      esige che la Commissione, vista la ripetuta concentrazione degli errori in alcuni Stati membri, si assuma responsabilità maggiori e più incisive per prevenire pregiudizi finanziari a danno del bilancio dell'Unione;

2.      rileva che il tasso di errore nel bilancio 2012 è aumentato per la terza volta consecutiva;

3.      invita pertanto la Commissione, qualora il livello di errore permanga persistentemente elevato, ad applicare con maggiore rigore l'articolo 32, paragrafo 5, del regolamento finanziario (EU, Euratom n. 966/2012) e, di conseguenza, a individuare le carenze nei sistemi di controllo e ad adottare o proporre interventi adeguati in termini di semplificazione, ulteriore rafforzamento dei sistemi di controllo e ridefinizione dei programmi o dei sistemi di erogazione;

4.      è del parere che il rischio di errore nei settori d'intervento dell'Unione, in particolare nell'ambito della gestione concorrente, sia più elevato se le relative politiche risultano particolarmente complesse e se gli Stati membri sono restii a introdurre opportuni sistemi di controllo e di notifica; esorta tutti i soggetti interessati che concorrono al processo decisionale dell'Unione a procedere a un'ulteriore semplificazione, in particolare definendo norme di ammissibilità semplici e verificabili, riducendo le formalità burocratiche e predisponendo controlli opportuni ed efficaci;

5.      prende atto che, secondo la comunicazione della Commissione sulla tutela del bilancio dell'Unione europea[10] , otto Stati membri sono responsabili per il 90% delle rettifiche finanziarie nei settori a gestione concorrente; esorta pertanto la Commissione a prestare particolare attenzione ai paesi in questione;

6.      constata che il relatore e i relatori ombra sul discarico alla Commissione per l'esercizio 2012 hanno sollecitato di imporre rettifiche finanziarie più rigorose per gli Stati membri i cui sistemi di gestione e di controllo evidenzino carenze persistenti e sistematiche;

7.      prende atto che, nella sua risposta, il Presidente della Commissione ha convenuto di:

a)      inasprire la sorveglianza e i controlli negli Stati membri che evidenziano il profilo di maggiore rischio in termini di gestione e di controllo dei programmi dell'Unione,

b)     continuare a sospendere i pagamenti e bloccare i programmi, ove giuridicamente possibile, se si verificano irregolarità gravi;

c)      continuare a fornire i dati finanziari necessari per rendere possibile un'analisi approfondita degli Stati membri;

8.      accoglie con soddisfazione la comunicazione della Commissione sulla tutela del bilancio dell'Unione, che presenta, per la prima volta, un quadro generale della situazione delle rettifiche finanziarie nei singoli Stati membri; chiede tuttavia un'analisi annuale più approfondita della situazione in ciascun paese, che indichi l'entità dei fondi che è stato effettivamente possibile restituire al bilancio dell'Unione;

Comunicazione della Commissione sull'applicazione delle rettifiche finanziarie nette agli Stati membri nei settori dell'agricoltura e della politica di coesione[11]

9.      si compiace del fatto che la Commissione, in risposta alla lettera dei deputati, abbia pubblicato detta comunicazione già nel dicembre 2013;

10.    accoglie con favore le nuove norme per il periodo di programmazione 2014-2020, approvate mediante la procedura legislativa ordinaria, tra cui figurano misure quali la designazione delle autorità di audit e di certificazione, l'accreditamento delle autorità di audit, l'esame degli audit e l'accettazione dei conti, le rettifiche finanziarie e le rettifiche finanziarie nette, il controllo proporzionale e le condizionalità ex ante miranti a contribuire ulteriormente alla riduzione del livello di errore; sostiene, a tale riguardo, il crescente orientamento ai risultati e la concentrazione tematica della politica di coesione, che dovrebbero garantire un elevato valore aggiunto delle operazioni cofinanziate; plaude altresì alla definizione di carenza grave e al preannunciato innalzamento del numero delle rettifiche per le carenze ricorrenti;

11.    si compiace del fatto che, nel nuovo periodo di programmazione 2014-2020, in caso di gravi carenze nell'esecuzione della politica di coesione possono e devono essere imposte rettifiche finanziarie nette, che continueranno ad essere la prassi normale in ambito agricolo;

12.    ritiene che l'applicazione celere e corretta di rettifiche finanziarie nette costituisca uno strumento efficace per tutelare il bilancio dell'Unione ed è del parere che occorra tener conto dei recuperi e delle rettifiche finanziarie nell'ambito di una valutazione esaustiva del sistema generale di controllo interno; invita pertanto la Corte dei conti a trovare un accordo con la Commissione sulle modalità per integrare l'incidenza delle suddette misure correttive sulla tutela del bilancio dell'Unione;

Valutazione della comunicazione

a.      Agricoltura e risorse naturali

13.    rileva che tutte le rettifiche finanziarie nel settore agricolo sono rettifiche nette; sottolinea che l'applicazione di rettifiche finanziarie nette nel settore agricolo non rappresenta ancora l'avanzamento auspicato, in quanto

a)      gli attuali parametri indicativi interni della Commissione prevedono già che la procedura di conformità non può superare una durata di due anni;

b)     i criteri e i metodi cosiddetti "nuovi" per determinare la proporzionalità delle rettifiche finanziarie da applicare, citati nell'allegato I della comunicazione, fanno esplicito riferimento a orientamenti che saranno basati su quelli vigenti, adottati dalla Commissione già il 23 dicembre 1997; constata con stupore che per quasi vent'anni la Commissione non è stata in grado di ridurre la durata delle procedure di verifica della conformità al di sotto dei parametri autoimposti; considera tuttavia necessario accelerare la procedura di verifica della conformità ai fini di una sua piena efficacia, nonché migliorare ulteriormente i criteri e le metodologie per l'applicazione delle rettifiche finanziarie al di là dei nuovi orientamenti previsti;

c)      gli Stati membri non forniscono, in maniera celere, semplice ed efficace, gli elementi di prova secondo cui la rettifica finanziaria netta prevista dalla Commissione non è giustificata, il che si traduce in frequenti ritardi nel trattamento dei dossier;

b.      Politica di coesione

14.    sottolinea che sono molti i fattori da cui dipende la possibilità che il nuovo strumento porti a più frequenti rettifiche finanziarie nette e quindi a un tasso di errore minore nella politica di coesione; ritiene inoltre problematica la possibilità esistente per gli Stati membri di eludere le rettifiche finanziarie nette (nessun limite in caso di sostituzione di progetti entro il 15 febbraio dell'anno "n+1", nessun termine per la notifica da parte degli Stati membri dei propri errori, complesse procedure di impugnazione);

15.    chiede alla Commissione di presentare senza indugio una proposta intesa a limitare se non addirittura a vietare del tutto i progetti sostitutivi;

16.    ritiene che l'efficacia di tale strumento per la politica di coesione non possa essere valutata anche perché la sua applicazione dipende dalla sua adozione dettagliata in un atto delegato previsto per l'aprile 2014;

17.    segnala inoltre che alcune relazioni di audit di vari Stati membri, che costituiscono uno degli elementi su cui si basa la dichiarazione di affidabilità della Commissione, risultano sovente carenti, sottovalutano il grado di rischio e di errore e sono pertanto in parte inattendibili[12]; evidenzia altresì che solo recentemente la Corte dei conti ha confermato che la Commissione non deve fare affidamento sui risultati degli audit svolti dagli Stati membri riguardo all'impiego dei fondi regionali dell'Unione[13];

Riserve della Commissione, motivazione della richiesta di impegni formali

18.    segnala che la Commissione Barroso si è insediata nel 2005 con l'obiettivo che la responsabilità finanziaria "dovrebbe essere rafforzata con il conseguimento di una dichiarazione di affidabilità da parte della Corte dei conti europea"[14];

19.    ricorda l'assoluta importanza di una buona cooperazione, in particolare nell'ambito della gestione concorrente; esorta pertanto tutti i soggetti interessati che concorrono al processo decisionale dell'Unione a una maggiore efficienza, in particolare definendo norme di ammissibilità semplici e verificabili, emanando norme e procedure chiare per beneficiare dei fondi dell'Unione, riducendo le formalità burocratiche e predisponendo controlli opportuni ed efficaci;

20.    esprime preoccupazione per il fatto che il tasso di errore nell'esercizio 2012 è aumentato per la terza volta consecutiva, anche tenendo conto della nuova metodologia della Corte dei conti;

21.    continua ad essere molto preoccupato per il fatto che da anni la maggior parte degli errori rilevati dalla Corte dei conti avrebbero dovuto essere accertati dagli Stati membri stessi; ritiene pertanto che le statistiche di controllo, i risultati degli audit e le procedure in alcuni Stati membri rappresentino una base insufficiente per le valutazioni e le rettifiche finanziarie della Commissione e si aspetta miglioramenti significativi a questo proposito durante il periodo di programmazione finanziaria 2014-2020;

22.    chiede pertanto, a norma dell'articolo 287, paragrafo 3, del TFUE, che sia rafforzata la cooperazione tra le istituzioni nazionali di controllo e la Corte dei conti per quanto riguarda i controlli della gestione concorrente;

23.    riconosce, come la Commissione sottolinea costantemente, che circa l'80% dei finanziamenti è speso nell'ambito della gestione concorrente; ricorda tuttavia che l'articolo 317 del TFUE precisa che alla Commissione spetta la responsabilità definitiva per l'esecuzione del bilancio;

24.    considera che gli obblighi di rendiconto e di miglioramento costituiscano strumenti efficaci e appropriati per il discarico, che mirano ad avere un impatto tangibile sui tassi di errore;

25.    sottolinea che il Parlamento esprime riserve solo per i settori nei quali non ha ricevuto adeguate garanzie dalla Commissione e/o dalla Corte dei conti per rispondere alle sue preoccupazioni; considera prioritario che la Commissione dimostri al Parlamento, in caso di riserve, quali misure correttive convincenti sono state prese per rispondere a tali preoccupazioni;

26.    considera le riserve come uno strumento di controllo di bilancio nuovo ed efficace, che indica l'impegno del Parlamento di sorvegliare da vicino le misure attuate da Commissione e Stati membri per eliminare i problemi identificati, giustificando così, in particolare dinanzi ai cittadini, la decisione di concedere il discarico;

. . nel settore dell'agricoltura

27.    rileva che il tasso di errore nel settore dello sviluppo rurale, dell'ambiente, della pesca e della sanità è pari al 7,9%; deplora che, a seguito dei ritardi tra richieste di pagamento, pagamenti, controlli e statistiche pubblicate, non ci si possa aspettare un impatto significativo sul tasso di errore prima del 2014, nonostante il piano d'azione adottato nel 2012;

28.    rileva che il servizio di audit interno della Commissione (SAI) ha osservato che la strategia di audit della DG AGRI non era sufficientemente formalizzata, vale a dire che vi erano lacune nella definizione del contesto dell'audit, nella fissazione di obiettivi quantitativi e misurabili (ad esempio il campo di applicazione dell'audit) e nella relativa capacità di analisi; esprime preoccupazione per le conclusioni del SAI, secondo cui i piani di controllo non erano sufficientemente sostenuti da valutazioni dei rischi e vi era un significativo ritardo dei controlli (il 13% degli impegni 2007-2011 ancora in sospeso), nonostante gli sforzi della DG AGRI di ridurlo;

29.    osserva che la Commissione ha riferito errori in merito al sistema di sistema di identificazione delle particelle fondiarie in Francia e in Portogallo dal 2006; osserva che prima del 2010 in tali paesi non era mai stato avviato un piano d'azione proprio; critica il fatto che i "piani d'azione" promossi dalla Commissione siano iniziati solo nel 2010 per il Portogallo e solo nel 2013 per la Francia; ritiene che, sebbene le modalità con cui la Commissione procede in caso di carenze riscontrate nel sistema di identificazione delle particelle fondiarie per calcolare le rettifiche finanziarie comportino lunghe procedure di conformità, ritardi nell'adozione dei piani d'azione e riserve nelle relazioni di attività annuali, esse consentano di effettuare reali rettifiche finanziarie, come richiesto dal Parlamento e dalla Corte dei conti, anziché rettifiche forfettarie suscettibili di essere contestate da Stati membri e beneficiari; appoggia l'approccio della Commissione e chiede che i sistemi siano migliorati in ogni modo possibile, anche fornendo formazione al personale, per potenziarne l'efficacia e la rapidità;

30.    auspica di essere informato sull'importo totale di sovvenzioni, sussidi e altri strumenti finanziari dell'Unione spesi per creare e migliorare il sistema di identificazione delle particelle fondiarie a partire dalla relativa decisione, possibilmente ripartito per Stato membro;

31.    sottolinea, in particolare, che gli errori riscontrati dalla Corte dei conti nel 2006 in Francia e in Portogallo, e successivamente confermati dalla Commissione nel 2008, non erano ancora stati completamente rimossi da parte degli Stati membri nel 2012, nonostante le decisioni sull'esecuzione di rettifiche forfetarie; evidenzia che dal 2006 al 2013 sono stati eseguiti pagamenti diretti, la cui legittimità e regolarità non erano completamente garantite; esprime preoccupazione per il bilancio dell'Unione, giacché le rettifiche finanziarie decise a seguito dell'identificazione di importi erroneamente erogati negli anni 2008-2013 in Francia e negli anni 2010-2013 in Portogallo, dovuti al persistere di errori nel sistema di identificazione delle particelle fondiarie individuati nel 2006, non sono state applicate; osserva tuttavia che la Commissione ha applicato rettifiche finanziarie nette già nel 2008 in Francia e nel 2010 in Portogallo; invita la Commissione a coprire integralmente i rischi finanziari comportati da tali errori nel bilancio dell'Unione mediante rettifiche nette;

32.    prende atto che le procedure di verifica della conformità durano troppo a lungo e quindi non tutelano in modo efficace il bilancio dell'Unione; deplora le capacità amministrative rimaste congelate per anni e le perdite di entrate e di interessi per il bilancio dell'Unione;

33.    osserva che il direttore generale della DG AGRI ha mantenuto una riserva reputazionale riguardo a carenze nella supervisione e nel controllo di prodotti biologici certificati; si attende che la Commissione metta in atto misure correttive volte ad assicurare che l'insufficienza dei controlli non porti a inique distorsioni della concorrenza tra gli agricoltori biologici e gli agricoltori convenzionali;

34.    appoggia le riserve espresse dal Direttore generale della DG AGRI, e precisamente:

–       una riserva riguardante gravi carenze nei pagamenti diretti a Portogallo, Bulgaria e Francia,

–       una riserva riguardante l'insieme della spesa destinata allo sviluppo rurale,

–       una riserva riguardante le carenze di supervisione e di controllo nell'ambito della produzione biologica;

…nel settore della politica regionale, dell'energia e dei trasporti;

35.    rileva che il tasso di errore nella politica regionale è pari al 6,8%;

36.    osserva che, in base agli audit della Corte dei conti e della Commissione, alcuni organi di controllo di taluni Stati membri non eseguono i rispettivi controlli con la necessaria diligenza e che non risulta sufficientemente chiaro se e a che proposito migliorano costantemente i propri sistemi di vigilanza e di controllo;

37.    osserva che le autorità degli Stati membri hanno interpretato gli orientamenti in modo diverso, in particolare per quanto riguarda il campionamento statistico e la copertura dell'universo di audit; esprime profonda preoccupazione per il fatto che il SAI abbia trovato variazioni di rilievo nella portata e nell'accuratezza dei controlli puntuali;

38.    constata che la Commissione non effettua sufficienti controlli a campione di propria iniziativa presso gli organi nazionali di controllo e i beneficiari finali;

39     condivide la riserva espressa dal Direttore generale della DG REGIO in merito ai sistemi di gestione e di controllo del FESR/Fondo di coesione/Strumento di preadesione per il periodo di programmazione 2007-2013 in 17 Stati membri (72 programmi) e nell'ambito di 12 programmi europei di cooperazione territoriale; condivide altresì la riserva in merito ai sistemi di gestione e di controllo del FESR/Fondo di coesione/Strumento di preadesione per il periodo di programmazione 2000-2006 in cinque Stati membri (11 programmi); in tale contesto, rileva in particolare la necessità che:

–       le autorità di audit di tutti gli Stati membri prendano sul serio il loro compito di verifica al fine di migliorare durevolmente i sistemi di gestione, vigilanza e controllo;

–       la Commissione svolga un maggior numero di verifiche sui beneficiari finali e le autorità competenti per il rilascio delle autorizzazioni nell'anno "n" negli Stati membri in cui sono state riscontrate carenze nei sistemi amministrativi e di controllo durante l'anno "n-1";

–       la Commissione si impegni a verificare i programmi operativi almeno una volta nel corso del periodo di programmazione;

–       la Commissione riferisca in tempo per la procedura di scarico 2013 in merito all'applicabilità operativa dell'espressione "carenze gravi" nell'atto delegato e nelle rettifiche finanziarie nette da esso scaturite;

Pur non contestando la propria decisione di concedere il discarico, ribadisce le proprie riserve di cui ai paragrafi 34 e 39, che comportano i seguenti impegni vincolanti

40.    invita la Commissione ad adoperarsi affinché, nell'ambito della politica agricola, le procedure di verifica della conformità nei casi normali siano ultimate entro un periodo inferiore a due anni, come previsto nei suoi parametri di riferimento interni adottati oltre 15 anni or sono;

41.    invita la Commissione a risolvere senza indugio, in ambito agricolo, i problemi che emergono presso le agenzie di pagamento il cui rischio di errore residuo si situa al di sopra della soglia di rilevanza del 2% individuata dalla Commissione; propone di concentrare gli sforzi soprattutto sulle agenzie di pagamento di Francia, Bulgaria, Romania, Portogallo e Lettonia;

42     chiede, al fine di ovviare alle carenze dei sistemi di identificazione delle parcelle agricole, l'attuazione tempestiva dei piani d'azione; chiede altresì, in caso di inosservanza dei termini previsti nei piani d'azione, che siano imposte rettifiche nette proporzionate nel contesto delle procedure di verifica della conformità; rileva che i procedimenti in contraddittorio dovrebbero essere ultimati, di norma, entro due anni;

43.    invita la Commissione a riferire sui progressi dell'attuazione dei piani d'azione per Francia e Portogallo prima del termine per la presentazione di emendamenti per la votazione sul discarico dell'aprile 2014;

44.    è del parere che le ricorrenti carenze del sistema di identificazione delle parcelle agricole debbano essere affrontate inasprendo progressivamente le sanzioni ben oltre le rettifiche nette e forfettarie esistenti; invita la Commissione a presentare una proposta in questo senso;

45.    invita la DG AGRI a elaborare e formalizzare la propria strategia di controllo, ripensare la propria valutazione dei rischi in funzione degli obiettivi prefissati e assicurare un'adeguata vigilanza grazie a migliori indicatori chiave del rendimento, quantitativi e qualitativi, la cui presentazione nella relazione annuale di attività dovrebbe essere migliorata;

46.    chiede che nel settore della politica regionale, seguendo le raccomandazioni della Commissione e della Corte dei conti, gli Stati membri intensifichino e inaspriscano drasticamente i controlli di base;

47.    invita la Commissione a riferire, nelle relazioni di attività delle direzioni generali, in che misura le statistiche di controllo o le relazioni di audit degli Stati membri sono state esaminate, verificate e convalidate e con quale livello di approfondimento;

48.    invita la Commissione a evidenziare, nelle sua relazioni annuali di attività, in quale misura le proprie analisi del rischio abbiano influenzato l'attivazione delle proprie capacità di controllo, quali siano stati i paesi interessati e se le irregolarità siano state eliminate; chiede un numero maggiore di controlli a campione presso gli organi nazionali di autorizzazione e i beneficiari finali; rileva che, a tal fine, si potrebbe procedere a una riassegnazione del personale e/o a una riduzione del numero di audit negli Stati membri caratterizzati da tassi di errore contenuti;

49.    sottolinea la necessità che gli orientamenti per gli audit effettuati dalla Commissione costituiscano un obbligo ovvio per tale istituzione; invita la Commissione ad esporli già nell'ambito della procedure di discarico 2013; chiede a tal fine indicazioni chiare sulla frequenza con cui in passato gli Stati membri e i programmi a rischio sono stati sottoposti a un criterio specifico di controllo e in che misura si possano accelerare le rettifiche finanziarie; sottolinea che tale approccio dovrebbe trovare riscontro già nei prossimi atti delegati e atti di esecuzione (febbraio 2014);

50.    si attende che la Commissione migliori i controlli che svolge sulle relazioni annuali di controllo delle autorità di audit, al fine di assicurare che i revisori possano raggiungere conclusioni sull'impatto dell'affidabilità dei tassi di errore dagli audit degli Stati membri e rafforzare i processi di garanzia dell'affidabilità; è del parere che tali incongruenze debbano essere risolte al più presto per ridurre al minimo il rischio di mancata individuazione di carenze sistemiche e/o errori e irregolarità;

51.    è consapevole del fatto che nelle prossime rettifiche finanziarie nette non possono figurare sanzioni automatiche, in quanto ciò violerebbe lo stato di diritto; chiede pertanto alla Commissione di impegnarsi a fondo ad abbreviare i procedimenti in contraddittorio che precedono l'imposizione di rettifiche nette o la sospensione dei pagamenti; invita a tale proposito la Commissione a presentare una relazione e a formulare una proposta; dichiara fin d'ora la propria intenzione di sostenere al riguardo la Commissione in caso di impugnazione da parte degli Stati membri;

52.    invia la Commissione a inserire nella relazione annuale di attività sulla protezione del bilancio dell'Unione europea un capitolo sulle rettifiche finanziarie nette nei singoli Stati membri;

53.    chiede alla Commissione di identificare, nella comunicazione sulla gestione concorrente dei fondi, i tre Stati membri caratterizzati dai più elevati tassi di errore e di rettifiche finanziarie, i quali saranno successivamente invitati a un'audizione con l'autorità di discarico nell'ambito della procedura di discarico;

54.    invita il legislatore, alla prima occasione, a limitare nel tempo e in termini finanziari la possibilità di sostituire con nuovi progetti i progetti inficiati da errori prima del 15 febbraio dell'esercizio "n+1";

55.    invita la Corte dei conti ad avvalersi maggiormente dei controlli dei risultati per comparare i programmi di spesa in più paesi; ribadisce la propria richiesta alla Corte dei conti di presentare relazioni specifiche per paese nel caso di Stati membri particolarmente soggetti a errori (con strutture amministrative federali) e che hanno attirato l'attenzione in modo particolare (per l'elevato tasso di errori);

56.    formula le seguenti richieste:

–       le Direzioni generali interessate dovrebbero approntare una nuova strategia di audit più incisiva per ovviare alle carenze riscontrate in taluni Stati membri, come indicato ai paragrafi 47, 48 e 49;

–       intensificazione dei controlli di qualità sugli audit e maggiori relazioni di controllo degli Stati membri, come indicato ai paragrafi 47 e 48;

–       incrementare i controlli a campione sulla base degli audit effettuati in loco dalla Commissione e ricorrere in maniera più sistematica alle rettifiche finanziarie, come indicato al paragrafo 13;

–       norme dettagliate nell'atto delegato RDC ai fini della definizione di carenze gravi e valutazione dei requisiti chiave per i sistemi di gestione e di controllo, come indicato al paragrafo 216;

–       applicazione del graduale incremento delle riduzioni dei pagamenti e del graduale inasprimento delle sanzioni amministrative in caso di mancato rispetto dei criteri di ammissibilità da parte del beneficiario finale di pagamenti diretti o di sostegno allo sviluppo rurale e in caso di ripetute irregolarità nel sistema di identificazione delle parcelle agricole;

–       meccanismo di sospensione da utilizzarsi come strumento ex ante a tutela del bilancio dell'Unione, come indicato al paragrafo 42;

–       il ricorso alle interruzioni, alle sospensioni, alle rettifiche finanziarie e ai recuperi sarà illustrato nei dettagli nella prossima relazione annuale sulla protezione del bilancio dell'Unione, con particolare riferimento ai Fondi strutturali e al Fondo di coesione a partire dalla relazione per il 2016, come indicato al paragrafo 52;

–       le relazioni annuali di attività delle Direzioni generali dovrebbero includere informazioni sulle riserve espresse in merito al rischio per il bilancio dell'Unione e tali riserve dovrebbero essere tolte una volta che gli Stati membri si saranno adoperati per ovviare alle carenze riscontrate e le spese irregolari saranno state rettificate; le relazioni annuali di attività dovranno indicare altresì il tasso di errore e il rischio residuo stimato, in particolare allorché gli Stati membri hanno effettuato interventi correttivi;

–       dovrebbe essere preparata una nuova relazione orizzontale sulle modalità di attuazione dei nuovi strumenti di prevenzione e rettifica nell'ambito del QFP 2014-2020, in cui si valuti altresì i rischi derivanti dal divario tra la legislazione definitiva rispetto alle proposte della Commissione;

–       i procedimenti in contraddittorio e le procedure di conciliazione dovrebbero essere razionalizzati in modo da ridurre a due anni l'intera procedura di conformità in tutti i casi normali, come indicato al paragrafo 40;

–       per quanto riguarda la Francia e il Portogallo, dovrebbero essere predisposti piani di intervento generali in ambito agricolo, tra cui l'aggiornamento dei sistemi di identificazione delle parcelle agricole (SIPA), come si richiede al paragrafo 44;

–       introduzione di un modello per le dichiarazioni di gestione nazionali e formulazione di raccomandazioni in materia;

–       limitazione della possibilità di sostituire con nuovi progetti i progetti inficiati da errori prima del 15 febbraio dell'esercizio "n+1";

–       migliore utilizzo dei RAL e limitazione del periodo coperto dai prefinanziamenti;

–       la Commissione dovrebbe concludere accordi bilaterali vincolanti con gli Stati membri che hanno attirato l'attenzione in modo particolare, sulla falsariga del Semestre europeo;

57.    chiede che il neoeletto Presidente del Parlamento trasmetta le suddette richieste al Presidente della Commissione, sollecitando impegni vincolanti per la realizzazione di quanto suesposto successivamente alle elezioni al Parlamento europeo del 2014; chiede inoltre al nuovo Parlamento di incorporare i suddetti impegni nella procedura scritta nell'ambito delle audizioni dei candidati designati alla nuova Commissione e di esigere adeguati impegni in proposito, al fine di garantire una migliore protezione del bilancio dell'Unione;

58.    invita la Commissione a istituire un registro di tutti i finanziamenti unionali destinati ai media negli Stati membri a titolo dei Fondi strutturali o agricoli, compresi quelli per lo sviluppo rurale;

59.    invita la Commissione a concentrare i controlli sugli Stati membri vulnerabili o che richiamano l'attenzione al riguardo;

60.    invita gli Stati membri che ancora non hanno introdotto una dichiarazione nazionale volontaria a farlo, basandosi sulla dichiarazione di gestione prevista all'articolo 59 del regolamento finanziario (UE, Euratom) n. 966/2012; esorta la Commissione a definire al più presto possibile il modello per la dichiarazione di gestione; ricorda in proposito il lavoro in corso del gruppo di lavoro interistituzionale sulle dichiarazioni degli Stati membri, i cui risultati dipendono in larga misura dal nuovo contenuto delle dichiarazioni di gestione;

61.    invita la Commissione a monitorare il processo di certificazione degli organi nazionali di controllo negli Stati membri in cui si registrano ripetutamente e più frequentemente elevati tassi di errore; incoraggia la Commissione a presentare una comunicazione e una proposta legislativa a tal fine;

62.    invita la Commissione ad applicare l'articolo 32, paragrafo 5, del regolamento finanziario (UE, Euratom) n. 966/2012, qualora il livello di errore si mantenga alto e, di conseguenza, a individuare le carenze dei sistemi di controllo, ad analizzare i costi e i benefici di possibili misure correttive e a intraprendere o proporre interventi adeguati in termini di semplificazione, miglioramento dei sistemi di controllo e ridefinizione dei programmi o dei sistemi di realizzazione;

63.    chiede di ridurre in maniera significativa i requisiti di divulgazione e la densità dei controlli per gli Stati membri che operano in permanenza con tassi di errore alquanto ridotti; incoraggia la Commissione a presentare una comunicazione e una proposta legislativa a tal fine;

64.    esorta la Commissione ad affrontare il problema dei prestanomi utilizzati per ottenere l'attribuzione di appalti pubblici; chiede che tutte le fasi delle procedure di appalto pubbliche siano pubblicate su Internet, assicurando la massima trasparenza e identificando anche i subappaltatori;

65.    invita la Commissione a esaminare le sue modalità interne di gestione concorrente e a formulargli raccomandazioni in merito alla nomina di funzionari dell'Unione alla guida di organi nazionali di pagamento, di gestione e di controllo negli Stati membri responsabili dell'esborso dei finanziamenti dell'Unione;

66.    raccomanda che il neoeletto Parlamento garantisca, tramite le commissioni competenti, che i rispettivi Commissari si impegnino formalmente, nel corso delle audizioni, a mettere in atto misure correttive entro i tempi previsti; tali impegni, unitamente alle relazioni (cfr. precedente paragrafo) della Commissione e del Consiglio, gli consentiranno di adottare una decisione con cognizione di causa durante la procedura di discarico 2013;

67.    invita il nuovo Parlamento a esaminare tutte le possibilità giuridiche esistenti in tal senso per ottenere, se del caso, nuovi miglioramenti legislativi nell'ambito della revisione intermedia del quadro finanziario pluriennale;

La dichiarazione di affidabilità della Corte dei conti

Affidabilità dei conti – giudizio senza riserve

68.    accoglie positivamente il fatto che i conti annuali dell'Unione europea per l'esercizio 2012 presentino fedelmente, sotto tutti gli aspetti rilevanti, la posizione finanziaria dell'Unione al 31 dicembre 2012, i risultati delle sue operazioni, i flussi di cassa e le variazioni dell'attivo netto per l'esercizio chiuso in tale data;

69.    fa rilevare che la Corte dei conti esprime non solo un parere sull'affidabilità dei conti ma anche tre pareri sulla legittimità e la regolarità delle operazioni sottostanti; ritiene che tale varietà di pareri non faciliti ai deputati il compito di valutare l'esecuzione del bilancio da parte della Commissione;

70.    ritiene anormale che i conti annuali presentino una situazione patrimoniale negativa di ‑40 400 000 EUR e si chiede se gli importi da esigere dagli Stati membri per le pensioni del personale, stimati a circa 42 500 000 EUR, non dovrebbero figurare come attività, dal momento che costituiscono chiaramente un impegno; prende atto delle dichiarazioni del contabile della Commissione, secondo cui sarebbero state utilizzate norme contabili internazionali applicabili al settore pubblico; invita la Corte dei conti a pronunciarsi esplicitamente al riguardo; chiede che sia quantificato il rischio di non poter recuperare il suddetto importo vista la situazione finanziaria degli Stati membri; chiede che sia studiata la creazione di un fondo pensioni comunitario al fine di esternalizzare gli impegni finanziari nei confronti del personale;

Legittimità e regolarità delle entrate – giudizio senza riserve

71.    constata con soddisfazione che le entrate su cui si basano i conti per l'esercizio chiuso al 31 dicembre 2012 sono, sotto tutti gli aspetti rilevanti, legittime e regolari;

Legittimità e regolarità degli impegni – giudizio senza riserve

72.    constata con soddisfazione che gli impegni su cui si basano i conti per l'esercizio chiuso al 31 dicembre 2012 sono, sotto tutti gli aspetti rilevanti, legittimi e regolari;

Legittimità e regolarità dei pagamenti – giudizio negativo

73.    si rammarica profondamente del fatto che i pagamenti continuino a essere inficiati da errori in misura rilevante; ricorda alla Commissione che il Parlamento non ha alcuna tolleranza nei confronti degli errori;

74.    esorta la Corte dei conti a valutare la pertinenza di un'analisi basata sul semplice tasso di errore e, nel rispetto della sua indipendenza, a prendere in considerazione la soglia di rilevanza[15];

75.    segnala che, in conformità delle norme internazionali di revisione contabile, spetta al revisore esterno fissare in piena indipendenza la soglia di rilevanza per gli errori;

76.    rispetta il metodo della Corte dei conti di procedere secondo una "sezione rappresentativa" annuale con campionatura variabile di paesi e programmi prioritari; chiede, tuttavia, anche relazioni per paese legate al rischio e a programmi specifici iniziando dalla relazione annuale per il 2014;

77.    rileva che il giudizio negativo della Corte dei conti si fonda sull'osservazione del fatto che i sistemi di vigilanza e controllo hanno un'efficacia soltanto parziale e che, di conseguenza, i pagamenti registrano un tasso di errore più probabile del 4,8%;

78.    osserva con preoccupazione che tutti i gruppi di politiche inerenti alle spese operative sono inficiati da errori in misura rilevante;

79.    sottolinea la necessità di operare una distinzione tra errori e frodi e ritiene che, nella stragrande maggioranza dei casi, gli errori dipendano da mancanze amministrative, molte delle quali derivano dalla complessità delle normative nazionali e dell'Unione, che possono essere rettificate;

80.    ricorda che il tasso di errore più probabile per i pagamenti era stato stimato al 3,9% nell'esercizio 2011, al 3,7% nell'esercizio 2010 e al 3,3% nell'esercizio 2009; deplora tale aumento in quanto inverte la tendenza positiva constatata negli esercizi 2007, 2008 e 2009; riconosce, tuttavia, una delle ragioni dell'aumento del tasso di errore potrebbe risiedere nell'accresciuto numero di pagamenti nella fase conclusiva dei programmi;

81.    deplora profondamente che la Commissione presieduta da Manuel Barroso non abbia onorato l'impegno assunto di ottenere una DAS integralmente positiva[16];

82.    osserva con preoccupazione che tutti i settori delle spese operative hanno contribuito a tale incremento, ma che quello dello sviluppo rurale, dell'ambiente, della pesca e della salute si conferma il gruppo di politiche più soggetto a errori, con un tasso stimato del 7,9%, seguito dal gruppo della politica regionale, dell'energia e dei trasporti, con un tasso di errore stimato pari al 6,8%;

83.    sottolinea che gli aumenti del tasso di errore stimato sono risultati maggiori per quanto riguarda i settori di spesa "occupazione e affari sociali", "agricoltura: sviluppo rurale, misure di mercato e aiuti diretti", nonché "politica regionale, energia e trasporti";

84.    sottolinea che l'aumento del tasso di errore stimato è dovuto in parte al cambiamento del metodo di campionamento della Corte dei conti, dal momento che nel campione di operazioni considerato rientrano oramai soltanto i pagamenti intermedi, i pagamenti finali e la liquidazione degli anticipi;

85.    rileva che la variazione del tasso di errore più probabile attribuibile al cambiamento del metodo di campionamento della Corte dei conti non supera gli 0,3 punti percentuali e che tale cambiamento è la ragione principale dell'aumento del tasso di errore stimato per le relazioni esterne, gli aiuti e l'allargamento, la ricerca e altre politiche interne;

86.    valuta positivamente il fatto che nel 2012 la Corte dei conti abbia deciso di considerare quantificabili gli errori gravi commessi in materia di appalti da tutte le istituzioni e da tutti gli organismi dell'Unione, come già aveva fatto per gli errori commessi dagli Stati membri o da organizzazioni internazionali; fa osservare che la Corte dei conti non ha applicato retroattivamente tale approccio agli appalti delle istituzioni e degli organismi dell'Unione effettuati prima del 2011;

87.    esorta vivamente la Corte dei conti ad adottare, assieme alla Commissione, un metodo comunemente concordato per il computo degli errori, dal momento che un approccio divergente offusca l'impatto reale di un errore sulla riuscita di un progetto e ne impedisce qualsiasi valutazione realistica;

88.    osserva con soddisfazione che tale cambiamento di approccio consente di raffrontare il tasso di errore stimato relativo alle spese sotto gestione corrente (pari al 5,3%) e quello relativo a tutte le altre forme di spesa operativa (pari al 4,3%);

89.    si compiace del fatto che il tasso di errore stimato dalla Corte dei conti per le spese amministrative gestite direttamente dalle istituzioni dell'Unione sia pari allo 0%;

90.    sottolinea che gli errori di ammissibilità rappresentano oltre i due terzi del tasso di errore stimato complessivo e che comprendono gravi inosservanze della normativa in materia di appalti pubblici (1,4 punti percentuali), progetti/attività o beneficiari completamente non ammissibili (1,1 punti percentuali), spese non ammissibili incluse nelle dichiarazioni di spesa (1,0 punti percentuali) e dichiarazioni incorrette nel settore agricolo (0,8 punti percentuali);

91.    fa riferimento alla relazione dell'Unione sulla lotta alla corruzione (COM(2014)0038) secondo cui il settore degli appalti pubblici è particolarmente esposto a tale fenomeno; sottoscrive, a tale proposito, la richiesta di norme di integrità più rigorose e migliori meccanismi di controllo in diversi Stati membri;

92.    rileva che nel 2012 le rettifiche finanziarie segnalate come attuate sono ammontate a 3,7 miliardi di EUR, oltre il triplo dell'importo del 2011 (1,1 miliardi di EUR), mentre i recuperi sono rimasti sostanzialmente invariati, attestandosi sui 678 milioni di EUR (733 milioni di EUR nel 2011), e che la maggior parte delle rettifiche del 2012 si riferisce al periodo di programmazione 2000-2006;

93.    accoglie con favore il fatto che nel 2012 la Commissione sia riuscita a imporre rapidamente talune rettifiche finanziarie, laddove molte rettifiche vengono in generale effettuate solo diversi anni dopo l'esborso iniziale dei fondi; deplora che il protrarsi delle procedure comporti costi amministrativi supplementari nonché mancate entrate e interessi, venendo così a bloccare risorse di bilancio; ritiene che efficaci controlli ex ante rappresentino un modo migliore di tutelare il bilancio dell'Unione rispetto agli interventi finanziari ex post;

94.    si compiace delle osservazione specifiche per paese contenute nella comunicazione della Commissione al Parlamento europeo sulla protezione del bilancio dell'Unione europea alla fine del 2012[17]; critica tuttavia la circostanza che non fornisce informazioni attendibili sulle revoche, i recuperi e i recuperi pendenti dei Fondi strutturali per singoli Stati membri e chiede alla Commissione di comunicare dati specifici per paese con adeguato approfondimento e sulla base di dichiarazioni attendibili;

95.    constata che l'importo totale delle rettifiche finanziarie e dei recuperi effettuati nel 2012 rappresenta in termini finanziari il 3,2% di tutti i pagamenti di bilancio del 2012 e che l'importo medio annuale delle rettifiche finanziarie e dei recuperi effettuati dalla Commissione nel periodo 2009-2012 è stato pari a 2,6 miliardi di EUR, che corrisponde al 2% dell'importo medio dei pagamenti a titolo del bilancio dell'Unione[18];

96.    ritiene che tali misure abbiano avuto un impatto per ora contenuto sul bilancio dell'Unione e chiede alla Commissione di fornire a tale riguardo al Parlamento e al Consiglio, nella prossima comunicazione sulla tutela del bilancio dell'Unione europea per l'esercizio 2013, importi precisi e informazioni circa l'uso che è stato fatto di questi ultimi;

97.    osserva che i conti 2012 registrano una rettifica finanziaria di 1,8 miliardi di EUR riguardo all'uso dei fondi nell'ambito della politica di coesione in Spagna nel corso del periodo 2000-2006, pari al 49% del totale delle rettifiche del 2012; si rammarica del fatto che, in virtù delle normativa attuale, le autorità spagnole abbiano avuto diritto a un ulteriore finanziamento per un importo di 1,390 miliardi di EUR;

98.    accoglie favorevolmente il fatto che la Corte dei conti escluda dalla stima del tasso di errore solo le rettifiche finanziarie che danno luogo a rettifiche dettagliate a livello di progetto, ma riconosce che le rettifiche forfettarie decise dalla Commissione potrebbero rappresentare uno strumento efficace per tutelare il bilancio dell'Unione;

99.    osserva che, nel caso della politica di coesione, solo circa l'1% delle rettifiche finanziarie effettuate nel 2012 ha comportato una riduzione netta del finanziamento dell'Unione al programma e allo Stato membro interessato;

100.  incoraggia la Commissione a fornire informazioni che consentano quanto più possibile una riconciliazione tra l'anno in cui viene effettuato il pagamento, l'anno in cui viene individuato il relativo errore e l'anno in cui il conseguente recupero o la conseguente rettifica finanziaria vengono menzionati nelle note allegate ai conti;

Relazione di sintesi e relazioni annuali di attività

101.  constata che 12 direttori generali e due direttori di agenzie esecutive hanno espresso un totale di 23 riserve quantificate in materia di spese e che il direttore generale della DG Bilancio ha espresso una riserva nella sua dichiarazione sulle entrate;

102.  si rammarica che l'espressione "importi a rischio" non sia definita nella "Sintesi delle realizzazioni della Commissione in materia di gestione per il 2012" (relazione di sintesi), adottata dalla Commissione il 5 giugno 2013, e che detti importi non siano calcolati su una base coerente dalle varie direzioni generali; invita la Commissione a definire un approccio comune tra le direzioni generale per quanto riguarda la determinazione degli importi a rischio;

103.  sottolinea che, stimando che gli "importi a rischio" sono compresi tra l'1,9% (2,6 miliardi di EUR) e il 2,6% (3,5 miliardi di EUR) di tutti i pagamenti dell'esercizio, la Commissione riconosce che il livello di errore per ciò che riguarda le spese è verosimilmente rilevante, soprattutto quando essa stessa afferma che gli "importi a rischio" in una serie di settori, in particolare lo sviluppo rurale, sono probabilmente sottostimati; sottolinea, tuttavia, che questi importi non comprendono le potenziali future rettifiche finanziarie che riducono in misura sostanziale il rischio finale; esorta la Commissione a tutelare adeguatamente il bilancio dell'Unione e reputa incoraggiante il livello medio delle rettifiche finanziarie e dei recuperi effettuati in passato;

104.  ritiene che il confronto operato nella relazione di sintesi della Commissione fra il totale degli "importi a rischio" e il livello medio delle rettifiche finanziarie nel corso degli ultimi anni andrebbe contestualizzato (i tempi delle rettifiche finanziarie e il loro impatto a livello degli Stati membri e dei beneficiari, la probabile sottostima degli "importi a rischio" e il riutilizzo dei fondi);

105.  deplora il fatto che la Commissione continui a ignorare l'annosa richiesta del Parlamento di aggiungere la firma del singolo Commissario alle relazioni annuali di attività delle rispettive direzioni generali di cui è competente; constata che la relazione di sintesi è adottata dal Collegio dei Commissari ma ritiene che ciò sia insoddisfacente alla luce dei principi democratici di rendicontabilità;

Pressione sul bilancio

106.  prende atto dei tagli apportati dal Consiglio ai pagamenti, che hanno determinato un calo degli stanziamenti di pagamento rispetto ai bilanci adottati; sottolinea che il Consiglio continua a seguire la sua strategia che consiste nel tagliare in modo artificioso il livello dei pagamenti senza tener conto del fabbisogno reale e osserva con preoccupazione che l'importante divario tra stanziamenti d'impegno e stanziamenti di pagamento, associato a un elevato livello di sottoutilizzazione all'inizio del periodo di programmazione 2007-2013, si è tradotto in un accumulo di impegni inutilizzati che rappresenta l'equivalente di due anni e tre mesi;

107.  sottolinea che l'attuale penuria di stanziamenti di pagamento è la causa prima del livello straordinariamente elevato di RAL, segnatamente negli ultimi anni del QFP 2007-2013; rileva con profonda preoccupazione che la Commissione incontra sempre maggiori difficoltà nel dar seguito a tutte le richieste di pagamento dell'esercizio nei limiti degli stanziamenti per pagamenti iscritti in bilancio e che il totale cumulato degli stanziamenti d'impegno disponibile nel periodo 2007-2013 ha superato di 114 miliardi di EUR il totale cumulato degli stanziamenti di pagamento nell'arco dello stesso periodo; osserva altresì che tale importo supera di 64 miliardi di EUR la differenza di 50 miliardi di EUR fra il totale degli stanziamenti d'impegno e il totale degli stanziamenti di pagamento previsti nel quadro finanziario;

108.  esprime la propria preoccupazione per il fatto che gli impegni di bilancio non ancora liquidati della Commissione che non hanno ancora dato luogo a pagamenti e/o a disimpegni, sono aumentati di 10 miliardi di EUR raggiungendo i 217 miliardi di EUR, e che alla fine del 2012 non erano state ancora liquidate richieste di pagamento per un importo di 16,2 miliardi di EUR (contro 10,7 miliardi di EUR alla fine del 2011 e 6,4 miliardi di EUR alla fine del 2010); esprime inoltre preoccupazione per il fatto che il 52% degli stanziamenti di pagamento richiesti nel progetto di bilancio 2014 è destinato al completamento dei programmi facenti capo al QFP 2007-2013;

109.  deplora che la DG Aiuti umanitari e protezione civile della Commissione non abbia potuto onorare in tempo 60 milioni di EUR dei suoi obblighi di pagamento nel 2012 (e 160 milioni di EUR nel 2013), con gravi conseguenze per le persone vulnerabili e le ONG che cercano di aiutarle; chiede alla Commissione e all'autorità di bilancio, visti il carattere di urgenza nel salvare vite umane, la brevità del ciclo di progetto e la modesta dotazione (2 EUR per cittadino all'anno) per gli interventi dell'Unione in caso di emergenza, di riconoscere la natura eccezionale e la specificità di tali interventi, garantendo livelli adeguati di stanziamenti d'impegno e di pagamento a favore degli aiuti umanitari nel ciclo di bilancio annuale;

110.  sottolinea che al 30 giugno 2013 l'importo lordo dei prefinanziamenti ammontava a 81 miliardi di EUR, di cui il 75% (circa 61 milioni di EUR) esistevano da oltre 18 mesi e il 20% (16 milioni di EUR) da oltre sei anni; rileva che l'inutile protrarsi dei periodi di prefinanziamento può condurre a un maggiore rischio di errore o di perdita e ritiene che il prefinanziamento non possa e non debba superare i 50 miliardi di EUR; osserva che nei settori a gestione concorrente i pagamenti dei prefinanziamenti non sono subordinati all'esistenza di una garanzia; propone pertanto che la Commissione preveda nelle relazione del contabile una ripartizione dei pagamenti di prefinanziamento per anno di origine e per Stato membro.

111.  esprime preoccupazione per il fatto che, al 31 giugno 2013, 4,8 miliardi di EUR del precedente periodo di programmazione 2000-2006 sono stati pagati dal bilancio dell'Unione come prefinanziamento per progetti di natura strutturale, il che non è stato né compensato, né recuperato dalla Commissione o dagli Stati membri; esige informazioni sulla situazione di tali progetti nonché informazioni sullo scadenzario per il recupero o la liquidazione di tali fondi;

112.  esige una ripartizione e una spiegazione dettagliate dei 2,3 miliardi di EUR di prefinanziamento che: a) sono stati adeguati in virtù delle rettifiche tecniche apportate al saldo iniziale al momento della prima preparazione della contabilità per competenza o b) sono stati trasferiti dal bilancio della Commissione ad altri organismi dell'Unione (agenzie e imprese comuni) al momento della loro creazione;

113.  esprime preoccupazione per il fatto che la Commissione ha ricevuto, nel settore dello sviluppo e della cooperazione, garanzie per un totale di soli 700 milioni di EUR a fronte di un importo già erogato di 10,1 miliardi di EUR di prefinanziamenti; si attende che la Commissione intraprenda le necessarie iniziative per ridurre al minimo il rischio di credito; è convinto che le ONG, le organizzazioni internazionali e gli altri beneficiari di sovvenzioni o le parti contraenti debbano essere soggette a obblighi di garanzia per gli importi prefinanziati;

114.  esorta la Commissione a preparare e a pubblicare una "previsione di tesoreria a lungo termine", che preveda il fabbisogno futuro di pagamenti per garantire che si possa dar corso ai pagamenti necessari attraverso i bilanci annuali approvati;

115.  ricorda la propria proposta di designare a un Commissario a tempo pieno per il controllo dei bilanci;

Responsabilità della Commissione e degli Stati membri nella gestione concorrente

116.  deplora il fatto che, per la maggior parte delle operazioni inficiate da errori in settori soggetti a gestione concorrente (ad esempio, agricoltura e coesione), le autorità degli Stati membri disponessero di informazioni sufficienti per rilevare e rettificare gli errori; chiede pertanto nuovamente agli Stati membri di rafforzare urgentemente i controlli primari per far fronte a questo livello inaccettabile di cattiva gestione; chiede inoltre alla Commissione di proteggere il bilancio dell'Unione dal conseguente rischio di pagamenti irregolari, applicando rettifiche finanziarie qualora vengano riscontrate siffatte carenze nei sistemi di gestione e di controllo degli Stati membri; invita pertanto ancora una volta gli Stati membri e la Commissione a rafforzare urgentemente i controlli primari per far fronte all'inaccettabile livello di cattiva gestione descritto;

117.  invita la Corte dei conti, a norma dell'articolo 287, paragrafo 4, secondo comma, del TFUE, a formulare un parere sull'indipendenza delle autorità nazionali di audit per quanto riguarda la gestione concorrente;

118.  osserva che la mancanza di affidabilità dei controlli di primo livello effettuati da alcuni Stati membri compromette la credibilità delle relazioni annuali di attività elaborate dai servizi della Commissione e della relazione di sintesi adottata dalla Commissione, dal momento che sono in parte basate sui risultati dei controlli attuati dalle autorità nazionali; ribadisce pertanto la sua precedente richiesta che la Commissione elabori relazioni annuali di attività attendibili e oggettive;

119.  propone che venga presa in considerazione la possibilità che le istituzioni di controllo nazionali rilascino, in qualità di revisori contabili esterni indipendenti e nel rispetto delle norme internazionali di revisione contabile, attestati nazionali di audit sulla gestione dei fondi dell'Unione da sottoporre ai governi degli Stati membri, affinché siano rilasciati durante l'iter del discarico in base a una procedura interistituzionale ad hoc da introdurre;

120.  sottolinea che, a norma dell'articolo 317 del TFUE, alla Commissione incombe la responsabilità ultima dell'esecuzione del bilancio dell'Unione; sottolinea che, sebbene la Commissione esegua il bilancio nell'ambito della gestione concorrente, i compiti di esecuzione sono delegati agli Stati membri a norma dell'articolo 59 del regolamento finanziario (UE, Euratom) n. 966/2012;

121.  accoglie con favore il fatto che, in conformità dell'articolo 59, paragrafi 3, 4 e 5, del regolamento finanziario (UE, Euratom) n. 966/2012, le autorità di gestione degli Stati membri sono tenute a trasmettere annualmente alla Commissione i rispettivi conti corredati di una dichiarazione di gestione, di un riepilogo annuale delle loro relazioni finali di audit e dei controlli effettuati, nonché del parere di un organismo di audit indipendente; segnala che gli Stati membri possono fornire altresì dichiarazioni volontarie di gestione nazionale firmate al livello appropriato sulla base degli elementi previsti dal regolamento finanziario;

122.  chiede alla Commissione di presentargli ogni anno le sintesi annuali delle relazioni definitive di audit e dei controlli effettuati dagli Stati membri a norma dell'articolo 59, paragrafo 5, lettera b) del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 entro due mesi dal loro ricevimento da parte della Commissione, nel rispetto delle necessarie garanzie previste dall'accordo interistituzionale del 2 dicembre 2013 tra il Parlamento e la Commissione sulla disciplina di bilancio, la cooperazione in materia di bilancio e la sana gestione finanziaria[19]; fa osservare che la propria commissione competente ha ricevuto tali sintesi annuali per l'esercizio 2012 soltanto il 19 febbraio 2014;

123.  si compiace che la Commissione, nel contesto dell'accordo interistituzionale che accompagna il quadro finanziario pluriennale per il periodo 2014-2020, abbia istituito un gruppo di lavoro composto di rappresentanti del Parlamento, del Consiglio e della Commissione al fine di elaborare un modello per dette dichiarazioni e di rendere le dichiarazioni nazionali utili per la procedura di affidabilità della Commissione;

124.  chiede che, una volta definito il modello, la Commissione ne incoraggi attivamente e costantemente l'utilizzo da parte degli Stati membri allo scopo di ricevere dichiarazioni nazionali utili e attendibili da tutti gli Stati membri;

Le raccomandazioni del Consiglio sul discarico

125.  chiede che il Consiglio adotti una posizione più critica sul discarico e sull'uso finale delle entrate tributarie dell'Unione negli Stati membri e plaude a tale proposito alla posizione critica assunta da Svezia, Regno Unito e Paesi Bassi riguardo al discarico per il 2012; sottoscrive gli appelli alle dichiarazioni volontarie di gestione nazionale;

126.  chiede che il Consiglio riferisca entro la fine dell'ottobre 2014 in merito all'attuazione delle misure rettificative che rientrano nelle competenze degli Stati membri contestualmente all'adozione della prossima raccomandazione sul discarico;

Entrate

127.  constata che la valutazione della Corte dei conti non rileva alcun errore sostanziale nel calcolo, da parte della Commissione, dei contributi dagli Stati membri e il relativo pagamento, che avviene per lo più sulla base dei dati relativi alle previsioni del reddito nazionale lordo (RNL) per il 2012;

128.  rileva che la Corte dei conti non ha potuto accertare la regolarità di 8 milioni di EUR del contributo EFTA (240 milioni di EUR); chiede alla Corte dei conti e alla Commissione di indagare su tale costatazione e di riferire in merito alla regolarità del contributo EFTA nell'ambito del follow-up della procedura di discarico 2012;

129.  chiede alla Commissione europea di informare la commissione per il controllo dei bilanci nell'ambito del follow-up della procedura di discarico 2012 in merito agli sforzi esperiti per sciogliere le riserve riguardo alla trasmissione di dati relativi all'RNL;

130.  considera singolare che i dati relativi all'RNL possano essere considerati definitivi soltanto quattro anni dopo la trasmissione; ritiene sproporzionato un tale lasso di tempo;

131.  esprime preoccupazione per le carenze dei sistemi di imposta sul valore aggiunto (IVA) degli Stati membri; si richiama a tale proposito ai risultati esposti in uno studio[20] che stima a 193 miliardi di EUR la perdita di gettito IVA nel 2011 per le finanze pubbliche degli Stati membri imputabili a violazioni o a mancata riscossione; rileva che tale livello corrisponde al 18% del gettito teorico dell'IVA o all'1,5% del PIL (lo 0,5% in più dell'attuale bilancio dell'Unione 2014-2020); auspica pertanto di essere informato in merito alle misure adottate dalla Commissione per sciogliere le attuali riserve riguardo ai sistemi nazionali dell'IVA degli Stati membri, che possono risalire fino agli anni '90;

132.  constata che lo studio summenzionato dimostra che l'Italia (36 miliardi di EUR), la Francia (32 miliardi di EUR), la Germania (26,9 miliardi di EUR) e il Regno Unito (19 miliardi di EUR) hanno contribuito per oltre la metà dell'ammanco dell'IVA in termini quantitativi, principalmente perché si tratta delle maggiori economie dell'Unione; constata inoltre che, in termini di rapporto con il proprio PIL, la Romania (10 miliardi di EUR), la Grecia (9,7 miliardi di EUR), la Lituania (4,4 miliardi di EUR) e la Lettonia (0,9 miliardi di EUR) sono risultati i paesi con il maggiore ammanco dell'IVA nel 2001; rileva che lo studio in questione evidenzia altresì una netta tendenza al rialzo dell'ammanco dell'IVA in molti Stati membri a partire dal 2008 in ragione della crisi economica (in particolare nel caso di Spagna, Grecia, Lettonia, Irlanda, Portogallo e Slovacchia); rileva che, in media, nell'intera l'Unione l'ammanco dell'IVA è aumentato del 5% dall'inizio della crisi economica;

133.  prende atto in tale contesto della risposta della Commissione secondo cui 21 delle attuali 108 riserve sono state imposte dagli stessi Stati membri; osserva che 27 ulteriori riserve sono riconducibili al fatto che la legislazione nazionale non è in linea con la direttiva 2006/112/CE del Consiglio relativa al sistema comune d'imposta sul valore aggiunto[21]; si compiace del fatto che 12 delle 16 riserve di vecchia data siano state sciolte;

134.  deplora che il Belgio, la Finlandia e la Polonia, oggetto nel 2012 di una visita della Corte dei conti nel contesto dei propri audit, abbiano evidenziato irregolarità nella vigilanza doganale a livello nazionale nel contesto delle verifiche ex post e dell'analisi del rischio; esorta la Commissione a indagare su tali irregolarità;

135.  desume dai controlli di cui sopra, così come da quelli della Commissione nel 2010 e 2011, che analoghe irregolarità potrebbero essere riscontrate anche in altri paesi e invita pertanto gli Stati membri e la Commissione a rafforzare la loro vigilanza doganale soprattutto nei principali porti; chiede alla Commissione di riferire in merito nel corso della procedure di discarico 2013;

136.  esprime preoccupazione per il fatto che le ammende comminate ma non ancora corrisposte per un importo di 200 milioni di EUR non hanno alcuna copertura;

137.  constata l'impossibilità per ragioni tecniche di introdurre il codice doganale ammodernato, in base a quanto si evince dalla lettera del Commissario Šemeta del 12 aprile 2013[22];

138.  prende atto della comunicazione della Commissione "Piano d'azione per rafforzare la lotta alla frode fiscale e all'evasione fiscale" del 6 dicembre 2012 (COM(2012)0722) e delle risposte della Commissione del 26 settembre 2013 (COM(2013)0349);

139.  si compiace dell'annuncio del Commissario Šemeta di trasmettergli entro il 1° maggio 2014 un riepilogo delle misure con cui si intende contrastare l'evasione e l'elusione fiscale;

140.  ritiene che le frodi dell'IVA, e in particolare la frode "carosello" o la frode "dell'operatore inadempiente", falsino la concorrenza, privino i bilanci nazionali di risorse importanti e nocciano al bilancio dell'Unione; chiede alla Commissione di utilizzare tutti i mezzi per far rispettare l'obbligo degli Stati membri di fornirle informazioni in maniera tempestiva; plaude a tale proposito alla promessa del Commissario di trasmettere al Parlamento entro il 1° maggio 2014 un riepilogo degli sviluppi inerenti alle iniziative adottate per contrastare l'evasione e l'elusione fiscale all'interno dell'Unione e in relazione a paesi terzi;

Agricoltura

Sostegno di mercato e pagamenti diretti

141.  deplora che i pagamenti a titolo del Fondo europeo agricolo di garanzia (FEAGA) per il 2012 siano inficiati da errori rilevanti e che i sistemi di supervisione e di controllo per i pagamenti contabilizzati come spese siano risultati solo parzialmente efficaci; deplora l'incremento al 3,8% del tasso di errore più probabile (2011: 2,9%);

142.  rileva che, per un numero significativo di operazioni inficiate da errori, la Corte dei conti ritiene che le autorità nazionali disponessero di informazioni sufficienti per individuare e correggere gli errori in questione; chiede alla Corte dei conti di trasmettere dati dettagliati al riguardo;

143.  esprime profonda preoccupazione per il fatto che le critiche formulate dalla Corte dei conti nella sua relazione annuale 2012 e le debolezze sistematiche da essa rilevate, specialmente per quanto riguarda l'ammissibilità dei pascoli permanenti, sono state riferite già dal 2007 nelle relazioni della Corte dei conti; prende atto delle spiegazioni della Commissione e chiede alla Commissione e alla Corte dei conti, nel contesto dei procedimenti contraddittori, di raggiungere un accordo sui criteri di ammissibilità dei pascoli permanenti;

144.  evidenzia che gli errori di precisione più frequenti riguardano la sovradichiarazione delle superfici ed errori amministrativi e che gli errori di precisione più rilevanti riguardano per lo più pagamenti in eccesso per pascoli permanenti; deplora che le sovradichiarazioni non siano state individuate, in alcuni Stati membri, mediante controlli incrociati tra le parcelle dichiarate e quelle registrate nel Sistema di identificazione delle parcelle agricole, dato che la banca dati di tale sistema è solo parzialmente affidabile;

145.  segnala che l'audit della Corte dei conti ha preso in esame i requisiti di condizionalità e che i casi di mancato rispetto di tali obblighi sono stati trattati come errori, purché potesse essere dimostrato che la violazione sussisteva già nell'anno in cui l'agricoltore aveva presentato la domanda di aiuto;

146.  rileva che la Corte dei conti incorpora le carenze nell'ambito della condizionalità nel suo calcolo del tasso di errore; osserva tuttavia che, a giudizio della Commissione, la condizionalità non riguarda l'ammissibilità ai pagamenti, ma si limita a dare luogo a sanzioni amministrative[23];

147.  rammenta che il tasso di errore va considerato con la massima prudenza e non deve essere inteso come una valutazione globale dell'osservanza dei requisiti di condizionalità da parte del titolare dell'azienda, dato che la Corte dei conti, nei suoi audit, ha esaminato solo alcuni dei requisiti di condizionalità[24];

148.  esprime profonda preoccupazione per il fatto che gli audit della Corte abbiano nuovamente mostrato che l'efficacia del sistema interno di gestione e di controllo (IACS) risulta compromessa soprattutto dall'imprecisione delle banche dati utilizzate per i controlli incrociati; segnala in particolare che nei sistemi di identificazione delle parcelle agricole in Inghilterra e Irlanda del Nord sono state riscontrate carenze significative;

149.  deplora altresì che la Corte dei conti abbia accertato, presso i tre organismi pagatori controllati in Inghilterra, Irlanda del Nord e Lussemburgo, carenze riguardo alla precisione dei pagamenti, ma anche riguardo alla qualità delle misurazioni effettuate in loco;

150.  condivide le riserve della Corte dei conti in merito al cambiamento di approccio della DG AGRI per il calcolo del tasso di errore residuo per l'aiuto disaccoppiato per le superfici per il 2012, in quanto tiene conto del fatto che le statistiche sulle ispezioni possono essere inficiate da carenze che incidono sulla loro attendibilità e che non coprono tutte le componenti del tasso di errore residuo;

151.  deplora che i risultati di questo nuovo approccio confermino che le statistiche sulle ispezioni di taluni Stati membri, le dichiarazioni dei dirigenti degli organismi pagatori e il lavoro svolto dagli organismi di certificazione offrono un'attendibilità limitata; chiede che questo nuovo approccio sia esteso a tutta la spesa per la PAC nella prossima relazione annuale d'attività della DG AGRI;

152.  deplora che, su sette raccomandazioni formulate dalla Corte dei conti nelle sue relazioni annuali 2009 e 2010, la Commissione ne abbia attuato solo due per la maggior parte degli aspetti e quattro per alcuni aspetti;

153.  si associa alla raccomandazione della Corte dei conti che l'ammissibilità delle superfici, specialmente dei pascoli permanenti, dovrebbe figurare nel sistema di identificazione delle parcelle agricole (cfr. punti 3.13 e 3.25 e tabella 3.3 della relazione annuale della Corte dei conti 2012); esorta la Commissione a informare il Parlamento ogni sei mesi sui progressi compiuti;

154.  invita la Commissione e gli Stati membri ad adottare misure correttive immediate qualora si accerti che i sistemi di gestione e di controllo e/o le banche dati del sistema interno di gestione e di controllo siano inadeguati o obsoleti;

155.  deplora in tale contesto che la Corte dei conti e la Commissione abbiano riscontrato, nel corso degli audit 2006/2007, carenze nel sistema di identificazione delle parcelle agricole in Portogallo e in Francia, ma che il direttore generale della DG AGRI abbia formulato nella relazione annuale di attività della DG una riserva al riguardo, corredata di un piano d'azione, solo per il Portogallo nel 2011 e per la Francia nel 2012;

156.  ritiene che qualsiasi ritardo nel formulare una riserva, corredata della richiesta di un piano d'azione, possa dar luogo a conseguenze negative per l'efficace tutela del bilancio dell'Unione e segnala al riguardo che la Commissione ha una responsabilità specifica in materia;

157.  rileva con preoccupazione che la Corte dei conti ha riscontrato in Italia e Spagna, nel 2008, 2009 e 2010, carenze basilari nei sistemi di identificazione delle parcelle agricole esaminati e che dal 2007 sono state riscontrate carenze nei sistemi di identificazione delle parcelle agricole di dodici Stati membri[25]; prende atto della risposta della Commissione e delle autorità spagnole secondo la quale, nonostante la portata limitata delle carenze, si sta applicando un sistema di correzione degli errori che comporta l'introduzione di un coefficiente di ammissibilità nella regolamentazione per il prossimo periodo;

158.  condivide la preoccupazione espressa dalla Corte dei conti in merito alla lungaggine delle procedure di conformità che danno luogo a rettifiche finanziarie (punto 4.31 della relazione annuale per il 2012) e deplora che dall'esame di un campione di procedure di conformità si evince che, nel 2012, la durata effettiva (oltre quattro anni) era il doppio di quella stabilita nei valori di riferimento interni della Commissione, determinando quindi un considerevole arretrato; prende nota atto del fatto che il procedimento contraddittorio, il meccanismo di conciliazione e il sistema per il calcolo delle rettifiche rendono difficile concludere in tempo le procedure di verifica della conformità; si attende che la Commissione si adoperi al massimo per ridurre a non oltre due anni la durata della procedura di verifica della conformità nei casi normali[26].

159.  sollecita espressamente la Commissione e gli Stati membri a provvedere a che i pagamenti si basino sui risultati delle ispezioni e che i controlli sul posto abbiano la qualità necessaria per accertare in modo attendibile le superfici ammissibili;

160.  sollecita espressamente la Commissione a provvedere a che la concezione e la qualità del lavoro svolto dai direttori degli organismi pagatori e degli organismi di certificazione fornisca una base attendibile per valutare la legittimità e la regolarità delle operazioni sottostanti;

Sviluppo rurale, ambiente, pesca e sanità

161.  deplora che i pagamenti nei settori dello sviluppo rurale, ambiente, pesca e sanità per il 2012 siano inficiati da errori rilevanti e che i sistemi di supervisione e di controllo esaminati per i pagamenti contabilizzati come spese siano risultati solo parzialmente efficaci; deplora l'incremento del tasso di errore più probabile al 7,9% (2011: 7,7%);

162.  rileva che, per un numero significativo di operazioni inficiate da errori, la Corte dei conti ritiene che le autorità nazionali disponessero di informazioni sufficienti per individuare e correggere gli errori in questione; chiede alla Corte dei conti di trasmettere dati dettagliati al riguardo;

163.  segnala che la quota maggiore (65%) del tasso di errore più probabile accertato dalla Corte dei conti riguarda, come nel 2011, misure non connesse alle superfici e sottolinea che alla base della maggior parte degli errori quantificabili vi era il mancato rispetto dei requisiti di ammissibilità da parte dei beneficiari, specie per quanto concerne gli impegni agroambientali, requisiti speciali per progetti di investimento e prescrizioni in materia di aggiudicazione dei contratti;

164.  esprime profonda preoccupazione per il fatto che la Corte dei conti ha nuovamente riscontrato notevoli problemi nell'osservanza degli obblighi di condizionalità riguardo all'identificazione e registrazione di animali; invita gli Stati membri a migliorare la qualità dei controlli nel corso dell'anno, evitando oneri amministrativi supplementari a carico dei beneficiari;

165.  deplora nuovamente che nel 2012 la Commissione abbia applicato metodi differenti per quantificare gli errori nell'aggiudicazione di appalti pubblici nei settori dell'agricoltura e della coesione, che per di più non corrispondono a quelli della Corte dei conti, e invita la Commissione e la Corte dei conti a uniformare senza indugi il trattamento degli errori nell'aggiudicazione di appalti pubblici nell'ambito della gestione concorrente e a riferire all'autorità di discarico in merito alle modifiche;

166.  esprime nuovamente la sua preoccupazione per il fatto che sono stati riscontrati numerosi errori quando i beneficiari sono organismi pubblici e che tali errori riguardino ad esempio la dichiarazione di importi IVA non ammissibili o l'inosservanza delle norme in materia di appalti pubblici; invita pertanto la Commissione e gli Stati membri a provvedere a che la disposizioni vigenti siano applicate meglio;

167.  deplora che la Corte dei conti abbia riscontrato carenze[27] nei sistemi di sorveglianza e controllo di Francia, Svezia, Germania, Polonia, Bulgaria e Romania in materia di sviluppo rurale e che si verificavano irregolarità nei tre elementi esaminati dalla Corte dei conti, nella fattispecie i sistemi di gestione e di controllo per garantire pagamenti corretti, i sistemi di controllo in loco e i sistemi per garantire l'attuazione e il controllo della condizionalità;

168.  rileva con preoccupazione che nel 2012 le carenze riscontrate negli Stati membri citati corrispondevano esattamente a quelle accertate e notificate in altri sei Stati membri esaminati nel 2011 (Danimarca, Spagna, Italia, Ungheria, Austria e Finlandia);

169.  esprime la preoccupazione che errori analoghi possano verificarsi in tutti gli Stati membri;

170.  rileva con preoccupazione che le principali carenze riscontrate dalla Corte dei conti quest'anno riguardavano controlli inefficaci delle prescrizioni in materia di aggiudicazione di appalti in Svezia, Germania (Brandeburgo e Berlino), Polonia, Bulgaria e Romania e che nel complesso l'audit ha individuato oltre 9 milioni di EUR di spese non ammissibili a causa del mancato rispetto delle norme in materia di appalti;

171.  deplora che, a causa delle differenze di approccio tra la Corte dei conti e la Commissione sul tema della liquidazione dei conti, il Parlamento non possa valutarne con precisione gli effetti sulla legalità e la regolarità delle operazioni sottostanti; rileva che, secondo la Corte dei conti, la decisione di liquidazione finanziaria non teneva sufficientemente conto dei risultati degli audit di conformità; chiede alla Commissione e alla Corte dei conti, nell'ambito dei procedimenti contraddittori, di raggiungere un accordo sulla procedura di liquidazione finanziaria;

172.  condivide la preoccupazione espressa dalla Corte dei conti riguardo al lavoro nell'ambito dell'audit di conformità, che mostra debolezze per quanto concerne il controllo di qualità, la documentazione di audit e il modo in cui sono valutati gli elementi probatori e formulate le conclusioni;

173.  si compiace del fatto che il volume totale delle rettifiche finanziarie attuate dalla Commissione negli ultimi anni sia aumentato, con un contestuale tangibile calo della quota di rettifiche forfettarie nel 2012; riconosce nel contempo che anche le rettifiche forfettarie, in taluni casi, possono costituire uno strumento adeguato di tutela del bilancio dell'Unione;

174.  condivide tuttavia la preoccupazione espressa dalla Corte dei conti che nell'applicazione di rettifiche forfettarie non si tiene in sufficiente considerazione il tipo e la gravità della violazione e che nel caso delle decisioni di conformità persiste il problema della lunghezza delle procedure; ritiene tuttavia che le rettifiche forfettarie siano uno strumento necessario nelle situazioni in cui non è possibile effettuare un calcolo più preciso; chiede pertanto che la Commissione stabilisca criteri per il calcolo delle rettifiche forfettarie che garantiscano che la natura e la gravità delle carenze siano opportunamente tenute presenti;

175.  esprime delusione per il fatto che la Corte dei conti ha accertato notevoli carenze nell'esecuzione della procedura per una migliore garanzia di attendibilità in quattro dei cinque Stati membri che hanno applicato questa nuova procedura: la Bulgaria e la Romania per il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e Lussemburgo e il Regno Unito (Irlanda del Nord) per il Fondo europeo agricolo di garanzia (FEAGA);

176.  segnala che la relazione annuale di attività della DG AGRI contiene una riserva riguardante tutte le spese FEASR del 2012 e che detta riserva è legata a perplessità sulla qualità dei controlli in alcuni Stati membri e sul tasso di errori comunicato dalla Corte dei conti;

177.  deplora tuttavia che la riserva della DG AGRI in merito al FEASR presenti due carenze: la DG AGRI non ha presentato una sua valutazione quantificata del tasso di errore residuo, né ha valutato, per ciascun organismo pagatore, se alla luce dei risultati dei propri audit non andasse presunto o meno un tasso di errore più elevato;

178.  invita gli Stati membri a eseguire in modo efficiente i propri controlli amministrativi predisposti utilizzando tutti i dati pertinenti disponibili per gli organismi pagatori, dato che in tal modo si potrebbe individuare e correggere la maggior parte degli errori;

179.  chiede alla Commissione di continuare a mettere a disposizione degli Stati membri indicazioni e sostegno tramite procedure sperimentate, attraverso sistematiche sospensioni dei pagamenti, l'imposizione di rettifiche finanziarie in funzione della gravità dell'errore e, inoltre, elaborando piani d'azione a breve termine e mirati;

180.  invita la Commissione a garantire che, nel settore dello sviluppo rurale, i suoi organismi responsabili dell'approvazione e del controllo applichino e rispettino norme e procedure comuni; sottolinea che l'applicazione di norme diverse tra gli organismi responsabili dell'approvazione e del controllo ha creato in passato confusione presso gli organismi pagatori nazionali e di quanti presentano progetti, con conseguenti ritardi e restrizioni per le domande di progetto; sottolinea che le eventuali modifiche alla procedura di domanda e di approvazione per il contributo FEASR possono essere vincolanti solo per il futuro e non si applicano pertanto ai progetti precedentemente approvati;

181.  invita la Commissione a garantire che gli eventuali futuri orientamenti sulle condizioni di ammissibilità e sui criteri di selezione per il nuovo periodo di programmazione 2014-2020 del FEASR siano fissati anche come norme comuni non soltanto per gli organismi nazionali competenti e gli organismi pagatori, ma anche per i suoi organismi responsabili dell'approvazione e del controllo; sottolinea che tali orientamenti dovrebbero essere elaborati in modo tale da renderne possibile l'applicazione pratica sul campo;

182.  rileva con delusione che il direttore generale della DG AGRI, nella sua relazione annuale di attività 2012, ha dichiarato che sebbene la Commissione abbia adottato un piano d'azione globale per far fronte all'aumento del livello di errore nel settore dello sviluppo rurale, non sarà possibile influire in maniera incisiva sul tasso di errore prima del 2014; ricorda che nella sua relazione annuale sull'esercizio 2013 la Corte dei conti condivide tale previsione;

183.  sottolinea che tale presunzione giustifica che l'autorità di discarico esiga impegni formali, con requisiti e scadenze vincolanti, affinché la Commissione e determinati Stati membri diano piena attuazione a tutte le misure correttive di cui ai paragrafi da 40 a 67 della presente risoluzione, portando a una riduzione dei tassi di errore in futuro;

184.  osserva che, come indicato dalla Commissione, gli importi del FEAGA dichiarati irrecuperabili a causa dell'insolvenza del beneficiario ammontano a 351,6 milioni di EUR dal 2007; osserva inoltre che altri 6 milioni di EUR non sono stati recuperati dal 2007 in quanto i costi del recupero erano superiori ai benefici; auspica che la Commissione indichi ogni anno tali importi nella sua relazione annuale di attività e metta a punto meccanismi che permettano agli Stati membri di ridurre il rischio di finanziare beneficiari sull'orlo dell'insolvenza;

185.  osserva che, conformemente all'articolo 33, paragrafo 7, del regolamento (CE) n. 1290/2005[28] (FEASR), gli Stati membri possono decidere di porre fine al procedimento di recupero alle condizioni di cui all'articolo 32, paragrafo 6, dello stesso regolamento, solo dopo la chiusura del programma; rileva che tutti gli importi relativi ai crediti del FEASR dichiarati irrecuperabili negli esercizi finanziari 2007-2012, ossia 0,9 milioni di EUR di debiti, non hanno alcuna valida giustificazione; chiede alla Commissione di spiegare quali misure prevede di adottare al riguardo;

186.  osserva che alcuni Stati membri hanno attuato programmi pluriennali nell'ambito del QFP 2007-2013 e alcuni organismi pagatori sono stati costretti a procedere a un recupero dai beneficiari anche nel caso di importi modesti di soli pochi centesimi (dato che l'articolo 33, paragrafo 7, in combinato disposto con l'articolo 32, paragrafo 6, del regolamento (CE) n. 1290/2005 era applicabile solo dopo la chiusura di un programma di sviluppo rurale); esprime preoccupazione per il fatto che, nel caso di tali importi modesti, i costi di recupero erano chiaramente superiori agli importi da recuperare; rileva che per gli esercizi finanziari 2013 e 2014 non si prevedono cambiamenti per gli Stati membri interessati; osserva che la Commissione è stata tempestivamente informata del problema; è sorpreso dal fatto che la Commissione non abbia reagito più rapidamente per porre rimedio a questa situazione, imbarazzante per l'Unione; invita la Commissione, per il prossimo QFP, ad adottare un approccio più dinamico nel rimediare a simili inconvenienti che le vengano segnalati;

Raccomandazioni sui pagamenti diretti e sullo sviluppo rurale

187.  si associa alle raccomandazioni seguenti della Corte dei conti: la Commissione dovrebbe affrontare tutte le debolezze riscontrate negli audit di conformità da essa svolti e al problema persistente dei lunghi ritardi nell'insieme della procedura di conformità; la Commissione dovrebbe migliorare ulteriormente il metodo adottato per determinare le rettifiche finanziarie, in modo da tener meglio conto della natura e della gravità delle infrazioni rilevate; la Commissione dovrebbe porre fine alle carenze nei sistemi di aggiudicazione degli appalti e di convenzioni di sussidio finanziario;

188.  sostiene le raccomandazioni e le buone pratiche per ridurre gli errori affrontando il problema della sovraregolamentazione, come suggerito nello studio del Parlamento "Gold-Plating in the EAFRD: To what extent do national rules unnecessarily add to complexity and, as a result, increase the risk of errors?" (Sovraregolamentazione nel FEASR: in che misura le norme nazionali aggiungono complessità e, di conseguenza, aumentano il rischio di errori?); osserva che esistono forme di sovraregolamentazione nelle quali i benefici superano i costi e la regolamentazione è giustificata ("buone" pratiche di sovraregolamentazione), mentre molte altre pratiche di sovraregolamentazione risultano sproporzionate e comportano costi superiori ai benefici ("cattive" pratiche di sovraregolamentazione); chiede che si ponga rimedio a queste ultime forme di sovraregolamentazione;

189.  chiede al riguardo l'immediata attuazione della cosiddetta "azione a rapido successo" al fine di valutare i costi potenziali e i benefici politici attesi dall'introduzione di requisiti e impegni ambiziosi, di ovviare agli obblighi amministrativi e procedurali problematici e di evitare prescrizioni ambigue e oscure;

190.  chiede inoltre cambiamenti strutturali che conducano a soluzioni a lungo termine, come una piattaforma permanente di condivisione delle conoscenze tra le autorità di gestione e gli organismi pagatori dell'Unione, in modo che gli organi specifici del FEASR possano trarre insegnamenti dagli esempi e dalle migliori pratiche quando discutono di aree di ambiguità nonché di requisiti e controlli eccessivamente complessi; chiede al riguardo che tale piattaforma sia accessibile in tutti gli Stati membri;

Conclusioni sulla politica agricola comune

191.  ritiene che il modo in cui la Commissione affronta le carenze riscontrate nel sistema di identificazione delle parcelle agricole (durata eccessivamente lunga procedure di conformità, che porta all'inserimento tardivo delle rettifiche forfettarie nei piani d'azione e a riserve nelle relazioni di attività annuali) comporti un rischio finanziario per il bilancio dell'Unione; chiede, al fine di rimediare alle carenze dei sistemi di identificazione delle parcelle agricole, che i piani d'azione siano attuati tempestivamente; chiede, in caso di mancato rispetto delle scadenze, una riduzione e una sospensione proporzionate dei pagamenti mensili o intermedi agli Stati membri interessati, al fine di evitare un rischio finanziario per il bilancio dell'Unione;

192. sottolinea in particolare che gli errori riscontrati dalla Corte dei conti nel 2006 in Francia e in Portogallo e confermati dalla Commissione nel 2008 non sono stati ancora completamente corretti dagli Stati membri; evidenzia che dal 2006 al 2013 sono stati eseguiti pagamenti diretti, la cui legittimità e regolarità non erano completamente garantiti; esprime preoccupazione per il bilancio dell'Unione, poiché non sono ancora state applicate le rettifiche finanziarie per stanziamenti erogati indebitamente tra il 2008 e il 2013 in Francia e tra il 2010 e il 2013 in Portogallo a causa del persistere di errori nel sistema di identificazione delle parcelle agricole già rilevati nel 2006; osserva tuttavia che la Commissione ha applicato rettifiche finanziarie nette per gli esercizi finanziari precedenti il 2008 in Francia e il 2010 in Portogallo; invita la Commissione a coprire integralmente i rischi finanziari comportati da tali errori nel bilancio dell'Unione mediante rettifiche nette;

193.  accoglie con favore la comunicazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio sull'applicazione di rettifiche finanziarie nette agli Stati membri per i settori dell'agricoltura e della politica di coesione (COM(2013)0934), dato che la Commissione ha assunto l'impegno di accelerare la procedura di conformità affinché le rettifiche finanziarie possano nei casi normali essere decise due anni dopo il primo controllo e, contestualmente, intende estendere la sospensione e la revoca per la politica agricola comune ai fondi per la politica di coesione; segnala che il Parlamento sollecita tali impegni già da anni, ad esempio nella sua risoluzione sul discarico per l'esercizio 2011;

194.  osserva che tutte le rettifiche finanziarie nel settore dell'agricoltura sono rettifiche finanziarie nette; ritiene tuttavia necessario, affinché la procedura di conformità sia pienamente efficace, accelerare la procedura e migliorare ulteriormente i criteri e i metodi per l'applicazione delle rettifiche finanziarie al di là dei nuovi orientamenti previsti, che si basano sugli orientamenti vigenti stabiliti dalla Commissione già il 23 dicembre 1997[29];

195.  sottolinea in particolare che la riduzione annunciata dalla Commissione della procedura di conformità che porta all'applicazione delle rettifiche finanziarie non potrà essere valutata prima di metà 2016, il che significa, ai fini del discarico, che il Parlamento se ne occuperà soltanto nel 2017 e nel 2018;

196.  condivide le riserve espresse dal direttore generale della DG AGRI, riguardanti:

–       gravi carenze nei sistemi dei pagamenti diretti in Bulgaria, Francia e Portogallo;

–       tutte le spese del settore dello sviluppo rurale;

–       le carenze dei sistemi di sorveglianza e di controllo nel settore della produzione biologica;

invita il Parlamento neoeletto a chiedere al nuovo Commissario di impegnarsi fermamente a porre rimedio alla situazione, tra l'altro prendendo disposizioni specifiche per gli Stati membri maggiormente esposti, al fine di rafforzare la tutela del bilancio dell'Unione;

Politica regionale, energia e trasporti

197.  sottolinea che il 96% della spesa destinata a questi settori riguarda la politica regionale, finanziata prevalentemente dal Fondo europeo per lo sviluppo regionale (FESR) e dal Fondo di coesione (FC); che nel 2012 il FESR (con pagamenti per 27,5 miliardi di EUR) e il Fondo di coesione (con pagamenti per 9,6 miliardi di EUR) hanno coperto il 97% della spesa per il settore della politica regionale;

198.  constata che, su 180 operazioni controllate dalla Corte, 88 (il 49%) erano inficiate da errori; osserva altresì che la Corte stima, sulla base degli errori che ha quantificato, il tasso di errore più probabile al 6,8%, il che costituisce un aumento dello 0,8% rispetto all'esercizio precedente; fa presente che la Commissione osserva che il tasso di errore sarebbe rimasto invariato se la Corte dei conti avesse tenuto conto delle rettifiche finanziarie forfettarie;

199.  sottolinea che i risultati dell'audit della Corte dei conti rivelano carenze nei "controlli di primo livello" delle spese; osserva che, per il 56 % delle operazioni inficiate da errori (quantificabili e/o non quantificabili) nel settore della politica regionale, la Corte dei conti ritiene che le autorità degli Stati membri disponessero di informazioni sufficienti a rilevare e correggere uno o più errori prima di certificare la spesa alla Commissione; sottolinea inoltre che le principali fonti di errore sono connesse al finanziamento di progetti non conformi alle norme unionali e/o nazionali in materia di appalti pubblici o che non soddisfano le condizioni di ammissibilità, nonché alla fatturazione di costi non ammissibili;

200.  richiama l'attenzione sulla natura pluriennale del sistema di gestione della politica di coesione e sottolinea che la valutazione finale delle irregolarità relative all'attuazione della politica sarà possibile soltanto alla chiusura del periodo di programmazione;

201.  reputa inammissibile che, anno dopo anno, si constatino gli stessi tipi di errore, spesso negli stessi Stati membri; riconosce che le sospensioni e interruzioni dei pagamenti da parte della Commissione garantisce che siano attuate azioni correttive nei casi in cui siano constatate delle carenze; invita la Commissione, sulla base di tale constatazione, a intensificare il monitoraggio dei sistemi di gestione e di controllo nazionali e regionali e a ridurlo nei paesi in cui tali sistemi si sono dimostrati affidabili;

202.  conviene con la Corte che gli Stati membri hanno il dovere di prevenire o individuare e rettificare le spese irregolari e darne notifica alla Commissione; osserva che le autorità di gestione e di certificazione degli Stati membri svolgono pertanto un ruolo fondamentale nel garantire la regolarità delle spese rimborsate dalla Commissione (punto 5.12 della relazione annuale 2012);

203.  osserva che la Corte dei conti ha esaminato i sistemi di supervisione e di controllo di quattro autorità di audit in quattro Stati membri e ha giudicato parzialmente efficaci i sistemi di supervisione e di controllo di Belgio (Vallonia), Malta e Regno Unito (Inghilterra, nel caso del Fondo sociale europeo) ed efficaci i sistemi di supervisione e di controllo della Slovacchia;

204.  valuta positivamente che, dal 2009, siano state esaminate 62 delle 112 autorità di audit della direzione generale Politica regionale e urbana e della direzione generale Occupazione, affari sociali e integrazione; osserva che tali autorità di audit sono responsabili di 257 dei 317 programmi operativi del FESR/FC e di 48 dei 117 programmi operativi del FSE; osserva altresì che le autorità di audit esaminate nel corso dei quattro anni sono state responsabili del 95% del bilancio FESR/FC nel periodo di programmazione pluriennale 2007-2013;

205.  osserva con preoccupazione il fatto che la Corte dei conti ha esaminato le relazioni di audit elaborate dalle autorità nazionali di audit relative a 138 programmi operativi del FEST/FC, individuando spesso carenze; osserva che la Commissione ha sottolineato a questo proposito che, nei casi in cui ha valutato inattendibili i tassi di errore riportati, ha applicato rettifiche forfettarie ove opportuno;

206.  esprime preoccupazione per il fatto che la Commissione basi le proprie analisi dei rischi e i propri audit sui rapporti annuali di controllo e le dichiarazioni di gestione che riceve entro il 15 febbraio dell'anno "n+1", malgrado tali documenti contengano spesso inesattezze e, pertanto, non consentano di effettuare un'analisi dei rischi sicura;

207.  esorta pertanto la Commissione a esaminare nell'anno "n", sulla base di una procedura di audit indipendente (fondata su un'analisi dei rischi autonoma, la relazione della Corte dei conti e altre fonti) i beneficiari finali e le autorità competenti degli Stati membri nei quali sono state riscontrate carenze nei sistemi amministrativi e di controllo nell'anno "n-1"; chiede a tal fine un sistema automatico comprensibile;

208.  chiede che, durante il periodo di programmazione 2014-2020, la Commissione esamini autonomamente, a campione, i programmi operativi che hanno attirato l'attenzione per importo delle sovvenzioni, frequenza degli errori o carenze nei sistemi di sorveglianza e di controllo;

209.  considera corretto che le linee direttrici per gli audit svolti dalla Commissione siano raccolte sotto forma di un impegno assunto volontariamente dalla Commissione stessa; esorta la Commissione a presentare tali linee direttrici in vista della procedura di discarico per l'esercizio 2013; a tale proposito, chiede chiari dati sulla misura in cui gli Stati membri e i programmi che hanno attirato l'attenzione nel passato siano soggetti a uno speciale approccio di audit e in quale misura sia possibile accelerare le rettifiche finanziarie nette; osserva che tale approccio dovrebbe riflettersi anche negli atti delegati a venire;

210.  è consapevole del fatto che, in uno Stato di diritto, non possono essere imposte sanzioni automatiche; chiede pertanto alla Commissione di impegnarsi a fondo per abbreviare la procedura contradditoria che porta all'imposizione di rettifiche nette o di sospensioni dei pagamenti; chiede altresì alla Commissione di riferire sui progressi conseguiti in vista della procedura di discarico 2013;

211.  si compiace inoltre che la Commissione, tra metà 2010 e novembre 2013, abbia svolto controlli supplementari presso le autorità di audit, gli organismi intermedi e i beneficiari (77 esami di oltre 70 programmi operativi in 16 Stati membri), per accertare la qualità delle verifiche di gestione;

212.  osserva che, secondo i dati della relazione di attività 2012 della direzione generale REGIO, i pagamenti maggiormente a rischio variano da un minimo di 755,8 milioni di EUR a un massimo di 1.706,8 milioni di EUR; rileva che, in questo contesto, la Commissione ha espresso 61 riserve su programmi o parti di programmi e 25 riserve per reputazione riguardanti soprattutto la Spagna, la Svezia, la cooperazione territoriale europea e la Repubblica Ceca; ribadisce alla Commissione la necessità di continuare a perseguire la massima semplificazione possibile per evitare il più possibile il rischio di errori;

213.  accoglie positivamente il nuovo regolamento (UE) n. 1303/2013 relativo alle disposizioni comuni[30], che introduce una serie di miglioramenti: il primo pagamento è effettuato solo dopo l'approvazione del programma operativo, gli impegni sono disimpegnati tre anni dopo la scadenza del programma ("n+3"), gli anticipi sono ridotti, il 10% degli importi di pagamento previsti è sospeso sino all'accettazione della fattura e negli accordi di associazione sono incluse raccomandazioni specifiche per paese;

214.  accoglie con favore le nuove norme per il periodo di programmazione 2014-2020, approvate mediante la procedura legislativa ordinaria, tra cui misure come le designazioni delle autorità di audit e di certificazione, l'accreditamento delle autorità di audit, l'esame di audit e l'accettazione dei conti, le rettifiche finanziarie e le rettifiche finanziarie nette, il controllo proporzionale e le condizionalità ex ante miranti a contribuire ulteriormente alla riduzione del livello di errore; sostiene, a tale riguardo, il crescente orientamento ai risultati e la concentrazione tematica della politica di coesione, che dovrebbero assicurare l'elevato valore aggiunto delle operazioni cofinanziate; accoglie altresì con favore la definizione di carenza grave e il preannunciato aumento del livello delle rettifiche per le carenze ricorrenti;

215.  deplora ciò nondimeno che anche con il nuovo regolamento (UE) n. 1301/2013 sul FESR[31] gli Stati membri potranno continuare a sostituire con nuovi progetti i progetti inficiati da errori individuati nell'anno "n"; ritiene che in tal modo venga meno un incentivo essenziale a un'attenta utilizzazione degli stanziamenti; ritiene che questa possibilità debba essere limitata al più presto possibile e riformata in modo approfondito entro il 2020;

216.  deplora altresì che il regolamento (UE) n. 1301/2013 non definisca in modo conclusivo i criteri per valutare i sistemi ("carenze gravi") e determinare il livello delle rettifiche finanziarie forfettarie; si attende che i criteri operativi particolareggiati che consentiranno alla Commissione di applicare il concetto di "carenza grave" saranno introdotti con un atto delegato;

217.  riconosce che nel corso della procedura di discarico hanno avuto luogo una serie di riunioni bilaterali tra il relatore e la Commissione su questioni orizzontali relative all'atto delegato, nel quale viene ulteriormente precisato come si possano definire più chiaramente le "carenze gravi", e su come rendere più rigorose le rettifiche finanziarie nel caso in cui persistano carenze gravi; si rammarica che le proposte della commissione per il controllo dei bilanci sul livello delle rettifiche finanziarie (aggiunta di un tasso del 50% e del 75%) non siano state prese in considerazione; deplora che, nell'ultimo progetto di atto delegato (del 4 febbraio 2014), l'iniziale automatismo volto ad applicare un livello più elevato di rettifiche finanziarie se la stessa carenza grave è individuata in un esercizio finanziario successivo sia diventato facoltativo e, di conseguenza, stia stato indebolito l'obbligo per gli Stati membri di istituire sistemi di supervisione e di controllo che garantiscano una sana gestione finanziaria;

218.  accoglie con soddisfazione la comunicazione della Commissione sull'applicazione delle rettifiche finanziarie nette agli Stati membri (COM(2013)0934); dubita tuttavia che i documenti che gli Stati membri presentano entro il 15 febbraio dell'anno "n+1" costituiscano una base solida per le analisi dei rischi; osserva inoltre che il procedimento contraddittorio che porta all'imposizione delle rettifiche finanziarie nette dura quattro mesi, il che è un periodo troppo lungo;

219.  chiede, alla luce dell'elevato livello di errori negli appalti pubblici nell'ambito della politica di coesione e del seminario tenuto dalla Corte dei conti nel gennaio 2014 sugli appalti pubblici dell'UE, che le norme vigenti in materia negli Stati membri siano applicate in modo più rigoroso e immediato; chiede inoltre che le norme in materia di appalti pubblici siano meglio coordinate a livello di tutte le parti interessate e che le norme e le rettifiche finanziarie siano semplificate e armonizzate;

220.  accoglie positivamente la possibilità di introdurre dichiarazioni nazionali volontarie sulla gestione degli stanziamenti degli Stati membri nei settori a gestione concorrente;

221.  chiede alla Commissione di associare ogni anno, a tempo debito, il Parlamento al cofinanziamento TEN-T/Meccanismo per collegare l'Europa, informandolo sulla scelta dei progetti di infrastrutture di trasporto e sui relativi importi; chiede alla Commissione di fornire ogni anno al Parlamento europeo l'elenco dei progetti di infrastrutture di trasporto e gli importi del cofinanziamento attraverso il Fondo regionale e il Fondo di coesione;

222.  invita la Commissione a definire e ad adottare misure immediate per porre rimedio alle carenze del sistema di audit nei settori della coesione;

223.  condivide le riserve espresse dal direttore generale della DG REGIO riguardo ai sistemi di gestione e di controllo del FESR/Fondo di coesione/Strumento di preadesione per il periodo di programmazione 2007-2013 in 17 Stati membri (72 programmi) e nell'ambito di 12 programmi europei di cooperazione territoriale; condivide inoltre la riserva riguardante i sistemi di gestione e di controllo del FESR/Fondo di coesione/Strumento di preadesione per il periodo di programmazione 2000-2006 in cinque Stati membri (11 programmi); a questo proposito, sottolinea che:

–       le autorità di audit di tutti gli Stati membri devono prendere più sul serio il proprio compito di audit al fine di migliorare in modo efficace i sistemi di gestione, di supervisione e di controllo;

–       la Commissione deve svolgere, nell'anno "n", un maggior numero di audit dei beneficiari finali e degli ordinatori degli Stati membri presso i quali sono state riscontrate carenze nei sistemi di gestione e di controllo durante l'anno "n-1"; Sistemi

–       la Commissione deve impegnarsi a svolgere un audit di tutti i programmi operativi almeno una volta per periodo di programmazione;

–       la Commissione deve riferire, in tempo per la procedura di discarico 2013, sull'applicabilità operativa dell'espressione "carenze gravi" nell'atto delegato e sulle rettifiche finanziarie nette che ne derivano;

invita il Parlamento neoeletto a chiedere al nuovo Commissario di impegnarsi fermamente a porre rimedio alla situazione, tra l'altro prendendo disposizioni specifiche per gli Stati membri maggiormente esposti, al fine di rafforzare la tutela del bilancio dell'Unione;

224.  invita il Parlamento neoeletto a includere l'eliminazione delle carenze individuate nell'ambito della politica agricola e della politica regionale tra i compiti urgenti del nuovo programma di lavoro della Commissione;

225.    invita il Parlamento neoeletto a trattare, nelle audizioni dei candidati alla nuova Commissione, le carenze nel settore della politica agricola e della politica regionale esaminate nel presente documento e a esigere adeguati impegni in proposito, al fine di garantire una migliore protezione del bilancio dell'Unione;

226.    invita il nuovo Parlamento a esaminare tutte le possibilità giuridiche esistenti in tal senso per ottenere, se del caso, nuovi miglioramenti legislativi nell'ambito dell'esame intermedio del quadro finanziario pluriennale (mid-term review);

Task Force della Commissione per la Grecia

227.  apprezza il lavoro svolto dalla task force per la Grecia; osserva che, tra i 181 progetti identificati dal gruppo, i seguenti progetti, per un importo di 415,7 milioni di EUR, sono a rischio:

–       nuovo porto di Igoumenitsa, fase C, con un volume approvato di 81,25 milioni di EUR;

–       treno suburbano, sezione Piraeus-3 Gefyres, con un bilancio cofinanziato di 70 milioni di EUR;

–       costruzione di un molo nel porto di Symi, con un volume approvato di 4,1 milioni di EUR;

–       registro nazionale, con un volume approvato di 41,9 milioni di EUR;

–       catasto, con un bilancio cofinanziato di 130 milioni di EUR;

–       biglietteria elettronica, con un volume approvato di 34,76 milioni di EUR;

–       ripristino del lago Karla, con un volume approvato di 41 milioni di EUR;

–       miglioramento dell'accesso stradale alla discarica della seconda unità geografica della prefettura di Etolia-Acarnica, con un volume approvato di 11,4 milioni di EUR;

–       miglioramento – ampliamento della strada provinciale Velo - Stimagka - Koutsi – Nemea, con un volume approvato di 7,1 milioni di EUR;

–       sostituzione delle condutture centrali per la distribuzione dell'acqua di Zante, con un volume approvato di 9,6 milioni di EUR;

chiede alla Commissione di informare in maniera dettagliata il Parlamento in merito ai problemi incontrati con tali progetti;

228.  chiede alla Commissione di valutare la possibilità di istituire una task force per tutti gli Stati membri che hanno difficoltà nell'esecuzione dei fondi dell'Unione;

Occupazione e affari sociali

229.  rileva che la politica sociale e per l'occupazione è finanziata prevalentemente dal Fondo sociale europeo (FSE) e che circa 11 782 milioni di EUR, pari al 97% delle risorse, sono stati messi a disposizione dal FSE;

230. constata che, su 180 operazioni controllate dalla Corte, 63 (il 35%) erano inficiate da errori; osserva che la Corte dei conti stima, sulla base degli errori che ha quantificato in 31 procedimenti, il tasso di errore più probabile al 3,2%, il che costituisce un aumento dell'1% rispetto all'esercizio precedente; fa presente che la Commissione osserva che il tasso di errore sarebbe rimasto invariato, vale a dire in prossimità della soglia di rilevanza, se la Corte avesse tenuto conto delle rettifiche finanziarie forfettarie applicate nel 2012, che sono state particolarmente elevate (aliquota fissa del 25%) in uno Stato membro;

231.  sottolinea che i risultati dell'audit della Corte dei conti rivelano carenze nei "controlli di primo livello" delle spese; osserva che, come per gli esercizi precedenti, la Corte dei conti ritiene che per il 67 % delle operazioni inficiate da errori (quantificabili o non quantificabili), le autorità degli Stati membri disponessero di informazioni sufficienti a rilevare e correggere uno o più errori prima di certificare la spesa alla Commissione; osserva inoltre che le principali fonti di errore sono la liquidazione di costi non ammissibili e il mancato rispetto dei requisiti per l'aggiudicazione di appalti pubblici;

232.  appoggia la volontà della Commissione di introdurre nell'insieme dei rendiconti le opzioni semplificate in materia di costi esistenti dal 2007; invita gli Stati membri ad applicare tali opzioni semplificate ove possibile, poiché la Corte dei conti conferma che esse rendono i progetti meno soggetti a errore;

233.  accoglie favorevolmente il fatto che il nuovo regolamento sul FSE[32] estenda le possibilità di ricorrere alle opzioni semplificate in materia di costi; in tal modo, a partire dal 2014, si potranno saldare gli importi forfettari globali sino a 100 000 EUR e, per i progetti beneficiari di una sovvenzione pubblica inferiore ai 50 000 EUR, ricorrere alle opzioni semplificate sarà obbligatori;

234.  ritiene che l'intenzione della Commissione di utilizzare le opzioni semplificate per il 50% delle operazioni del FSE entro il 2017 dovrebbe essere vista come una soglia minima; invita tutti gli Stati membri a garantire che tale obiettivo sia superato applicando le opzioni semplificate in materia di costi; invita la Commissione, in vista della procedura di discarico 2013, a riferire sui progressi compiuti nell'applicazione, da parte degli Stati membri, delle opzioni semplificate;

235.  osserva che la Corte dei conti ha esaminato i sistemi di supervisione e di controllo di quattro autorità di audit in quattro Stati membri e ha giudicato parzialmente efficaci i sistemi di supervisione e di controllo di Belgio (Vallonia), Malta e Regno Unito (Inghilterra) ed efficaci i sistemi di supervisione e di controllo della Slovacchia;

236.  accoglie positivamente la presentazione della relazione quadro sui risultati dell'audit tematico sulle verifiche di gestione svolte dagli Stati membri ("Overview report on the results of the thematic audit on management verifications conducted by Member States"); osserva che da tale relazione emergono carenze sostanziali delle autorità di audit: l'organizzazione procedurale delle autorità di gestione e degli organismi intermedi mostra lacune, i controlli sono spesso meramente formali, le disposizioni in materia di aggiudicazione di contratti pubblici sono violate, l'attribuzione di responsabilità non è accompagnata da formazione e controllo e mancano capacità organizzative e di orientamento; accoglie pertanto con favore le raccomandazioni formulate nella relazione, compresi l'applicazione di opzioni semplificate in materia di costi, seminari sulla semplificazione in tutti gli Stati membri, perfezionamento della gestione con gruppi specializzati di verifica dei costi, intensificazione dei controlli in loco presso i beneficiari, migliore supervisione degli organi delegati e di gestione, approvazioni limitate al livello effettivamente gestibile e piani d'azione nei casi di carenze riscontrate;

237.  esprime profonda preoccupazione per il fatto che la direzione generale EMPL ha modificato o considerato inattendibile il tasso di errore indicato in 13 delle 117 relazioni annuali di controllo presentate nel 2012 (nel 2011, lo aveva fatto per 42 relazioni su 117); considera ciò tanto più preoccupante in quanto la Commissione utilizza i pareri, i rapporti di controllo annuali e le dichiarazioni di gestione degli Stati membri come base per le proprie analisi dei rischi e per i propri audit;

238.  riconosce che la Commissione ha esaminato, nel corso dello scorso periodo di programmazione, 85 autorità di audit nazionali su 91, responsabili di 111 programmi operativi che rappresentano il 99% degli stanziamenti assegnati;

239.  deplora il fatto che la relazione di attività 2012 della direzione generale EMPL contenga una riserva concernente i pagamenti erogati nel periodo di programmazione 2007-2013 per un importo di 68 000 000 EUR, riguardanti 27 dei 117 programmi operativi (Spagna, 9; Italia, 4; Regno Unito, 3) e osserva che le procedure di interruzione e sospensione sono state adottate ove richieste; insiste sulla necessità di semplificazione;

240.  accoglie favorevolmente la rigorosa applicazione delle interruzioni e sospensioni dei pagamenti; condivide la posizione della Commissione, che le considera strumenti molto efficaci; osserva che, secondo la relazione di attività 2012 della direzione generale EMPL, nel periodo coperto dalla relazione sono state effettuate 38 interruzioni di pagamento, per un importo di 881,7, 7 milioni di EUR (2013: 29, per un importo di 389,5 milioni di EUR) e due sospensioni di pagamento al 31 dicembre 2012 (Germania);

241.  saluta la relazione della Commissione sulla semplificazione e la sovraregolamentazione nel Fondo sociale europeo[33] ("Simplification and Gold-Plating in the European Social Fund") ed esorta la Commissione a non abbandonare gli sforzi a favore della semplificazione amministrativa negli Stati membri;

242.  sottolinea che nel campo della politica sociale si verificano sempre più spesso gravi conflitti tra le competenze a livello nazionale e unionale; esorta la Commissione a rispettare i principi dello Stato sociale sanciti dalle Costituzioni di numerosi Stati membri e ritiene che in questo campo vi sia un considerevole potenziale di risparmio per il bilancio dell'Unione;

243.  chiede una politica di lotta contro la disoccupazione giovanile dotata di un valore aggiunto unionale; identifica il ruolo dell'Unione europea soprattutto nel rafforzamento delle infrastrutture per la formazione professionale e la formazione continua; chiede a questo proposito una politica europea di promozione "sincera", molto più incentrata sul trasferimento delle conoscenze dagli Stati membri con un basso tasso di disoccupazione giovanile agli Stati membri nei quali tale tasso è elevato, senza però creare false aspettative, né fare promesse che non possono essere esaudite nell'ambito delle responsabilità essenziali dell'Unione europea;

244.  critica il fatto che la Commissione non abbia dato risposta alle reiterate richieste del Parlamento di indicare, in termini assoluti e proporzionali, gli importi delle risorse unionali destinati a migliorare i sistemi di formazione nel periodo di programmazione 2007-2013;

245.  constata che non è possibile mostrare ai cittadini e ai contribuenti dell'Unione cosa è stato conseguito con i miliardi erogati a titolo del FSE e dei Fondi strutturali per la lotta contro la disoccupazione giovanile; richiama l'attenzione sul fatto che le istituzioni responsabili dell'esecuzione sul campo delle misure per il mercato del lavoro respingono l'accusa di aver omesso tali dati dalle statistiche; osserva al riguardo l'importante ruolo degli Stati membri nel fornire statistiche e relazioni regolari, basati su criteri comuni, sull'utilizzazione dei fondi dell'Unione per intervenire sulla disoccupazione giovanile; ricorda alla Commissione il suo obbligo di rendere conto dell'utilizzazione delle risorse fiscali unionali destinate ai giovani disoccupati e considera insufficienti i risultati della politica di promozione dell'Unione a fronte delle aspettative suscitate proprio in termini di riduzione della disoccupazione giovanile;

246.  rileva l'esigenza di un approccio integrato e di complementarità tra le misure destinate alla disoccupazione giovanile a livello unionale e nazionale nonché con altri programmi e strumenti finanziati dall'Unione che potrebbero concorrere a ridurre i livelli di disoccupazione giovanile, quali Orizzonte 2020, Erasmus+ ed Erasmus per giovani imprenditori; ritiene che ciò assicuri un uso efficace ed efficiente dei fondi dell'Unione e il valore aggiunto delle politiche nazionali nel contesto degli sforzi a livello unionale;

247.  sollecita accertamenti su un grave caso di frode nel contesto del FSE in Spagna; osserva che la frode era costituita da azioni di formazione e riqualificazione che si presume fossero puramente fittizie, svolte tramite internet con partecipanti inesistenti, con sovvenzioni proporzionate al numero dei partecipanti iscritti; esprime preoccupazione perché il caso riguarda importi per diversi milioni di euro; attende che la Commissione fornisca informazioni che possano spiegare come mai nessuno degli organi della gerarchia prevista nel regolamento del Fondo per assicurare l'osservanza degli obblighi di controllo (Corte dei conti di Madrid, Corte dei conti della Spagna, DG EMPL della Commissione, Corte dei conti europea) abbia rilevato il caso, e che confermi se sia stato attivato l'OLAF; esige che sia chiarito se la Corte dei conti europea fosse al corrente del caso; esige di sapere quanti casi analoghi si siano verificati in passato (per esempio nei Paesi Bassi e in altri Stati membri);

248.  ribadisce il suo invito a sorvegliare gli strumenti finanziari, in particolare il FSE, il Fondo europeo per la globalizzazione, le componenti pertinenti dello strumento di assistenza preadesione e lo strumento europeo Progress di microfinanza, nonché a misurarne le prestazioni a fronte degli obiettivi strategici specifici fissati dalla strategia Europa 2020, così come nel processo annuale del semestre europeo;

Relazioni esterne

249.  osserva con preoccupazione che la Corte dei conti stima il tasso di errore più probabile nell'ambito delle relazioni esterne, degli aiuti esterni e dell'allargamento al 3,3% (2011: 1,1 %)

250.  sottolinea che l'aumento della percentuale di errore deve essere visto alla luce della nuova procedura a campione elaborata dalla Corte e del fatto che, nel 2012, i campioni della Corte contenevano solo pagamenti intermedi, pagamenti finali e la liquidazione degli anticipi;

251.  osserva con preoccupazione il fatto che tutti gli errori individuati dalla Corte dei conti riguardavano operazioni che, in principio, erano oggetto di controlli da parte dalla Commissione, il che non ha impedito nessuno di tali errori né è servito a individuarli;

252.  ricorda che i cambiamenti metodologici della procedura a campione della Corte dei conti consentono di comparare il tasso di errore della gestione concorrente (5,3%) e quello della gestione centralizzata (4,3%); in tale contesto, osserva che il risultato della Commissione nel settore delle relazioni esterne è soddisfacente;

253.  rileva che il tasso di errore residuo del 3,63% indicato nella relazione di audit di Moore and Stephens commissionata da EuropeAid è superiore al tasso di errore annuo stimato dalla Corte dei conti; osserva che ciò contraddice l'argomento della Commissione secondo il quale il tasso di errore sarebbe automaticamente inferiore a fine periodo a causa delle rettifiche apportate agli errori;

254.  esorta energicamente la Commissione a correggere gli errori constatati e a procedere in modo efficace ai recuperi;

255.  constata che il risultato, relativamente buono, della Commissione nell'ambito delle relazioni esterne potrebbe essere in parte dovuto al fatto che in due ambiti - gli aiuti di bilancio e i contributi dell'Unione a progetti di vari donatori realizzati da organizzazioni internazionali quali le Nazioni unite – le operazioni sono meno suscettibili di errore grazie alla tipologia delle condizioni di pagamento;

256.  osserva con soddisfazione che la Corte dei conti ha giudicato efficaci i sistemi di supervisione e di controllo della direzione generale ELARG, anche se il metodo impiegato per il calcolo del tasso di errore residuo deve ancora essere migliorato;

257.  deplora che persistano le carenze nei controlli ex ante e nei sistemi di supervisione e di controllo di EuropeAid e che, secondo quanto constatato dalla Corte dei conti, la ristrutturazione avviata nel 2011 dalla Commissione continui a influenzare negativamente l'attività del servizio di audit interno (SAI); deplora altresì che i sistemi di supervisione e di controllo di EuropeAid siano solo parzialmente efficaci, vale a dire che non consentano di individuare e correggere errori sostanziali;

258.  si associa alle raccomandazioni della Corte dei conti secondo le quali la Commissione dovrebbe garantire la liquidazione tempestiva delle spese, promuovere una migliore gestione della documentazione da parte dei partner esecutivi e dei beneficiari, migliorare la gestione delle procedure di aggiudicazione dei contratti fissando criteri di selezione chiari e documentando meglio la procedura di valutazione, migliorare la qualità dei controlli delle spese praticati dai revisori contabili esterni e applicare una metodologia coerente e solida affinché le direzioni generali responsabili per le relazioni esterne possano calcolare i tassi di errore residuo;

259.  accoglie positivamente gli audit di gestione effettuati dalla Corte dei conti soprattutto nel quadro delle sue relazioni speciali sugli aiuti dell'Unione europea al Congo, all'Egitto e alla Palestina, in quanto esse valutano se la gestione della Commissione risponde ai principi di efficienza, efficacia ed economia; propone, alla luce di dette relazioni, che la Commissione e la Corte dei conti operino in stretta cooperazione al fine di sviluppare ulteriormente indicatori quantificabili e la metodologia degli audit di prestazione riguardo a progetti finanziati dell'Unione con notevole rilevanza politica, coma quelli orientati a rafforzare il rispetto dei diritti umani, lo Stato di diritto e la democrazia, e in detto contesto la decisione di proseguire o sospendere un progetto deve dipendere non solo dai risultati effettivi in un lasso di tempo determinato;

260.  sostiene gli incessanti sforzi della Commissione per passare da un approccio basato sui mezzi a un approccio orientato al rendimento e all'impatto e chiede l’adozione di parametri di riferimento specifici, misurabili, realizzabili, pertinenti e a termine, per tutti i programmi di cui alla rubrica 4, come la Corte dei conti caldeggia; esprime l’auspicio che tali programmi non presentino le stesse lacune di quelli sottoposti ad audit nella relazione di quest'anno;

261.  rileva i problemi individuati dalla Corte dei conti riguardo alla gestione delle indennità a carattere sociale ed esorta la Commissione ad attuare tutte le raccomandazioni; accoglie con favore i provvedimenti finora adottati dalla Commissione e la incoraggia a velocizzare il varo del suo nuovo programma per risolverli;

262.  rammenta la sua raccomandazione di riutilizzare i materiali usati in occasione di missioni di osservazione elettorale in altre analoghe missioni o delegazioni dell'Unione, al fine di ridurre il loro impatto di bilancio e massimizzare l'impiego delle risorse di bilancio;

Sviluppo e cooperazione

263.  rileva con soddisfazione che, nel 2012, 1350 progetti sono stati sottoposti a una valutazione riguardante la pertinenza, l’ideazione, l’efficacia ed efficienza, l’impatto e la sostenibilità, nell’ambito del sistema di monitoraggio orientato ai risultati della Commissione; osserva una riduzione dei progetti che presentano problemi fondamentali dall’8% (nel 2010 e 2011) al 5% nel 2012[34];

264.  rileva con preoccupazione che il numero dei casi che l'OLAF ha iniziato ad esaminare in relazione a progetti gestiti da EuropeAid/DG DEVCO è aumentato da 33 (nel 2011) a 45 nel 2012, pur riconoscendo che il numero di nuovi casi continua a rimanere meno elevato rispetto a quello di qualsiasi anno compreso tra il 2005 e il 2010;

265.  accoglie con favore l’iniziativa della Commissione “Aiuto trasparente”[35], intesa a fornire informazioni complete e tempestive sugli aiuti umanitari e sugli aiuti allo sviluppo e a contribuire potenzialmente a ridurre la duplicazione dei finanziamenti;

266.  accoglie con favore l’introduzione, da parte di EuropeAid/DG DEVCO nel 2012, di una metodologia coerente per il calcolo del tasso di errore residuo stimato (RER), ovvero del livello degli errori che sono sfuggiti a tutti i controlli, al fine di prevenire, individuare e correggere gli errori; si compiace che la Corte dei conti abbia ritenuto appropriata e utile tale metodologia;

267.  esprime tuttavia preoccupazione per il livello dell’RER, stimato al 3,6% per Europe/Aid-DG DEVCO, e invita la Commissione ad intensificare gli sforzi volti a migliorare l’analisi, la documentazione e la spiegazione dei principali tipi di errore e ad adottare le misure del caso, compresa la consultazione delle parti interessate, al fine di ridurre, in futuro, gli errori, in particolare quelli relativi ai pagamenti alle organizzazioni internazionali, che hanno rappresentato il 38% degli RER complessivi[36].

Ricerca e altre politiche interne

268.  osserva che i principali strumenti di finanziamento di questo insieme di politiche sono i programmi quadro per la ricerca, che rappresentano il 68% delle spese operative (ossia 7 957 milioni di EUR) e il programma di apprendimento permanente che rappresenta il 13% delle spese operative (1 529 milioni di EUR);

269.  constata che, su 150 operazioni controllate dalla Corte dei conti, 73 (il 49%) erano inficiate da errori; osserva che, sulla base degli errori quantificati, la Corte dei conti stima che il tasso di errore più probabile sia del 3,9% e che gli anticipi liquidati, che sono un nuovo componente del campione per il 2012 (vedasi in proposito i punti 1.6, 1.7 e 1.15 della relazione annuale) rappresentano secondo la Corte il 2,1%; ritiene che ciò porti questo settore oggetto di revisione contabile (ricerca e altre politiche interne) in prossimità della soglia di rilevanza;

270.  prende atto del fatto che la Corte dei conti giudica parzialmente efficaci i sistemi di supervisione e di controllo applicati ai programmi quadro di ricerca ed efficace il sistema di supervisione e di controllo del programma per l'apprendimento continuo;

271.  sottolinea il fatto che, da anni, gli errori sono sempre gli stessi e, essenzialmente, riguardano la fatturazione di costi non ammissibili;

272.  accoglie favorevolmente il fatto che le relazioni annuali delle direzioni generali analizzate dalla Corte dei conti contengano una valutazione adeguata della gestione finanziaria riguardo alla regolarità delle operazioni sottostanti; osserva che le informazioni presentate confermano globalmente le constatazioni e le conclusioni della Corte dei conti;

273.  considera incomprensibile che la Corte dei conti continui a trovare un significativo tasso di errore nelle dichiarazioni di spesa certificate da revisori indipendenti; ritiene pertanto che la Commissione e gli Stati membri debbano mettere a disposizione dei revisori tutto il materiale contestuale e formativo necessario a consentire un corretto esame della dichiarazione di spesa; sottolinea che la certificazione delle dichiarazioni di spesa ha senso solo se la Commissione può fare affidamento su tali dichiarazioni;

274.  accoglie positivamente, come anche la Corte dei conti, le misure di semplificazione introdotte dalla Commissione nel 2011 (ad esempio, per quanto riguarda i metodi utilizzati dai beneficiari per il calcolo dei costi medi del personale) e la relazione presentata dalla Commissione in proposito[37]; invita la Commissione ad aggiornare tale relazione in vista della procedura di discarico 2013;

275.  sottolinea l'importanza della relazione speciale della Corte dei conti 2/2013 "La Commissione ha assicurato un'attuazione efficiente del Settimo programma quadro per la ricerca?" esaminata dalla commissione per il controllo dei bilanci[38];

276.  deduce dalla relazione d'attività 2012 sulla ricerca e l'innovazione che il problema centrale della gestione nel settore della ricerca consiste nel trovare un equilibrio accettabile tra l'attrattiva dei programmi per i partecipanti e i legittimi interessi del controllo finanziario; in questo contesto, ricorda al direttore generale che l'approccio di mirare a un tasso di errore residuo del 2% in tutte le circostanze non è praticabile[39];

277.  esprime la propria preoccupazione per il fatto che la Corte dei conti abbia rilevato, così come nell'esercizio 2011, significativi errori quantificabili nei progetti del programma di sostegno alle tecnologie dell'informazione e della comunicazione; prende atto del fatto che la Commissione ha elaborato una speciale strategia di audit per i progetti non connessi alla ricerca, nell'ambito della quale si svolgeranno, entro il 2017, 215 verifiche di progetti non connessi alla ricerca; esorta la Commissione a far sapere se i 470 000 EUR erogati indebitamente sono stati recuperati;

278.  prende atto del fatto che, alla fine del 2012, è stato effettuato il 78% delle correzioni estrapolate rispetto al sesto programma quadro, che 1 506 correzioni su 7 101 erano ancora pendenti e che, di queste, 1 336 riguardavano audit chiusi nel 2011 o prima di tale data; invita la Commissione a riferire sulla situazione delle correzioni estrapolate riguardanti il sesto programma quadro;

279.  esprime preoccupazione per il fatto che la mancanza di progressi nell'attuazione del Sistema di informazione Schengen II (SIS II) ha indotto il direttore generale per gli affari interni a introdurre una riserva nella sua relazione di attività; esorta la Commissione a riferire sui progressi compiuti nell'introduzione del sistema SIS II;

OLAF

280.  osserva che il Presidente della Commissione non ha ancora riferito all'Aula riguardo al licenziamento del Commissario per la salute John Dalli il 16 ottobre 2012; insiste sulla necessità di rispettare la presunzione di innocenza e rileva che le gravi accuse di corruzione formulate dall'industria del tabacco nei suoi confronti, che egli ha sempre contestato, ad oggi non sono dimostrate;

281.  deplora profondamente il fatto che l'indagine svolta dall'Ufficio europeo per la lotta contro le frodi si sia rivelata, secondo un'analisi svolta dal comitato di supervisione dell'OLAF, inficiata da gravi carenze, che l'OLAF si rifiuti di dare spiegazioni in proposito e che non sia chiamato a rendere conto di ciò;

282.  ricorda l'inversione dell'onere della prova in questo caso, dove non si intende dimostrare la colpevolezza dell'accusato, ma lo stesso accusato deve lottare per dimostrare la propria innocenza di fronte a una serie di tribunali; ricorda che John Dalli ha contestato il carattere volontario e la legittimità delle sue dimissioni dinnanzi alla Corte europea di giustizia da cui può derivare una richiesta di risarcimento a carico del contribuente e ha avviato una causa di diffamazione dinanzi alle autorità belghe contro l'impresa Swedish Match;

283.  chiede che siano fornite spiegazioni particolareggiate e che la Commissione cooperi in modo compiuto e diligente con i tribunali belgi e maltesi riguardo al caso Dalli, nonché un'indagine indipendente sui metodi utilizzati da OLAF in questo caso;

284.  esprime preoccupazione per gli elevati indicatori finanziari per l'avvio di un'indagine inclusa nelle priorità politiche d'indagine dell'OLAF per gli anni 2012 e 2013, vale a dire, nel settore doganale, 1 000 000 EUR; nel settore agricolo, 100 000 EUR per SAPARD e oltre 250 000 EUR per l'agricoltura; nei Fondi strutturali, 500 000 EUR per il Fondo sociale europeo e il Fondo di coesione e 1 000 000 EUR per il FESR; nei settori dell'aiuto esterno e della spesa centralizzata, 50 000 EUR e anche nel settore del personale dell'Unione, 10 000 EUR; critica il fatto che è responsabilità delle direzioni generali preoccuparsi di possibili casi di frode al di sotto di tali indicatori finanziari senza disporre di personale qualificato; ritiene che il denaro dei contribuenti e gli interessi finanziari dell'Unione siano a rischio;

285.  osserva che, otto mesi dopo l'adozione in plenaria della risoluzione del Parlamento[40] sulla tutela degli interessi finanziari dell'UE per il 2011, non ha ancora ricevuto l'analisi giuridica della legittimità della registrazione, da parte dell'OLAF, di conversazioni telefoniche di membri delle istituzioni dell'Unione e di funzionari dell'Unione nell'ambito delle indagini amministrative, della quale ha fatto richiesta al paragrafo 75 di detta risoluzione;

286.  è profondamente preoccupato per le conclusioni del Comitato di vigilanza secondo cui l'OLAF non ha proceduto a un previo controllo di legalità per misure investigative diverse da quelle specificamente indicate nelle istruzioni dell'OLAF al personale per l'esecuzione delle indagini (ISIP); osserva che ciò mette a rischio il rispetto dei diritti fondamentali delle persone interessate e le garanzie procedurali ad esse relative;

287.  rileva che le infrazioni dei requisiti procedurali essenziali nel corso delle indagini preparatorie potrebbero incidere sulla legalità della decisione definitiva adottata sulla base delle indagini dell'OLAF; ritiene che ciò presenti un rischio potenzialmente elevato in quanto la Commissione sarebbe legalmente responsabile in caso di infrazioni;

288.  reputa inaccettabile la diretta partecipazione del direttore generale dell'OLAF a talune attività investigative, tra cui gli interrogatori dei testimoni; fa notare che il direttore generale si pone, così facendo, in una posizione di conflitto di interessi in quanto a norma dell'articolo 90 bis dello statuto dei funzionari dell'Unione europea e dell'articolo 23, paragrafo 1, dell'ISIP, egli è l'autorità che riceve i reclami relativi alle indagini dell'OLAF e decide se prendere o meno opportuni provvedimenti in caso di mancato rispetto delle garanzie procedurali;

289.  prende atto con preoccupazione dell'elevato numero di casi di frode notificati da servizi della Commissione all'OLAF, ma che l'OLAF ha archiviato e rinviato a tali servizi; osserva che non è stato tenuto un registro delle misure di seguito attuate dai servizi; si aspetta che l'OLAF registri perlomeno le misure di seguito di tali casi; chiede un'analisi dei presunti casi di frode archiviati e rinviati ai servizi nel 2012 e 2013;

290.  esprime il proprio allarme di fronte ai risultati di due sondaggi realizzati presso il personale di OLAF e ai deficit funzionali registrati da tale ufficio dopo la sua riorganizzazione; invita la Corte dei conti a svolgere un audit di verifica e a dare seguito alla sua relazione speciale n. 2/2011 per esaminare gli effetti della riorganizzazione;

291.  chiede che la Commissione fornisca alla commissione per il controllo dei bilanci una versione non riveduta del documento D/000955 del 5 febbraio 2009 elaborato dall'OLAF sull'abuso di fondi dell'Unione da parte di un esponente di alto livello di un'istituzione dell'Unione;

292.  si attende di essere informato alla Commissione su tutte le riunioni di scambio di informazioni nel 2012 e 2013 in merito ai partecipanti e agli ordini del giorno di dette riunioni; è preoccupato per l'indipendenza dell'OLAF e chiede che il comitato di vigilanza analizzi la misura in cui le riunioni di scambio di informazioni pregiudicano l'indipendenza dell'OLAF;

Contrabbando di tabacco

293.  esige una valutazione degli accordi esistenti con le quattro grandi industrie del tabacco (Philip Morris International Cooperation Inc., Japan Tobacco International Cooperation, British American Tobacco Cooperation e Imperial Tobacco Cooperation) alla luce della nuova direttiva sui prodotti del tabacco[41] e della ratifica del protocollo della convenzione quadro per il controllo del tabacco (FCTC)[42], nonché la posizione del Parlamento sul tema dell'eventuale proroga dell'accordo di cooperazione con le PMI in materia di tabacco e, se del caso, delle sue modalità;

294.  esige che l'OLAF metta in atto misure energiche di lotta contro il contrabbando di sigarette creando punti di collegamento con la Cina, gli Emirati Arabi Uniti, l'Ucraina e le località nelle quali si concentra il contrabbando, nonché presso l'Europol, per migliorare la cooperazione; sottolinea a questo proposito l'importanza dell'accesso alle informazioni e alle relative basi di dati;

295.  esorta la Commissione a chiarire quali misure deve avviare l'Unione europea per controllare il mercato del tabacco in foglia, del tabacco grezzo tagliato e delle attrezzature meccaniche per la produzione di sigarette al fine di combattere la fabbricazione illegale di sigarette;

Assenza di progressi in Bulgaria

296.  accoglie positivamente le chiare dichiarazioni della Commissione nella relazione del 22 gennaio 2014 sui progressi in Bulgaria; esprime profonda preoccupazione dinanzi all'assenza di progressi nell'attuazione del meccanismo di cooperazione e di verifica, in vigore da già sette anni, in quanto si continuano ad osservare corruzione su grande scala e una difficoltà generalizzata ad individuare le responsabilità e correggere gli errori; si attende che la Commissione adotti una posizione decisa sulla Bulgaria ed esamini seriamente se, in tali circostanze, sia persino possibile utilizzare i finanziamenti dell'Unione in modo regolare;

Lenti progressi in Romania

297.  accoglie positivamente le dichiarazioni della Commissione nella relazione del 22 gennaio 2014 sui progressi in Romania; esprime profonda preoccupazione per la lentezza dei progressi compiuti in Romania nell'attuazione del meccanismo di cooperazione e di verifica; richiama l'attenzione sulle proposte di modifica del codice penale per quanto riguarda le norme in materia di conflitti di interessi per i detentori di incarichi elettivi a livello locale e sull'amnistia per i deputati condannati per reati di corruzione; considera, alla luce di questi sviluppi, che in queste circostanze non sia possibile utilizzare i finanziamenti dell'Unione in modo regolare;

Rom

298.  osserva che la Commissione è fondamentalmente incapace di rilasciare dichiarazioni sulle misure finanziate dal bilancio unionale per promuovere l'integrazione dei Rom nei loro paesi d'origine; critica il fatto che la Commissione, malgrado la strategia per i Rom elaborata nel 2010, non abbia cercato in nessun modo di dimostrare che sono state intraprese misure a favore dei Rom; critica l'insufficiente raccolta di dati da parte della Commissione nell'ambito del FSE, che non consente di mostrare ai cittadini e ai contribuenti dell'Unione i risultati dei finanziamenti del FSE e dei Fondi strutturali in termini di integrazione dei Rom; ricorda alla Commissione che essa è tenuta a rendere conto dell'impiego delle risorse fiscali dell'Unione a beneficio dei Rom;

Opzioni informatiche

299.  invita la Commissione a studiare soluzioni open source, accuratamente vagliate, per posta elettronica e scadenziari, compreso anche software per utenti finali; ricorda alla Commissione che anche altre parti dello stack di solito invisibili all'utente finale come firewall, server web, ecc. possono essere considerate in un'ottica sicura open source se il bando di gara fa riferimento a specifiche operative invece che a prodotti di marchio;

300.  prende atto dei crescenti reclami di organizzazioni della società civile attive, tra l'altro, nel campo delle relazioni con i Rom, riguardo al fatto che questi ultimi sono esclusi dall'accesso alle risorse dell'Unione a causa dell'eccessivo onere burocratico; invita la Commissione a fornire maggiore appoggio a tali organizzazioni, in tutte le fasi delle procedure;

301.  è preoccupato per la situazione di dipendenza di fatto delle istituzioni dell'Unione da fornitori di software specifico; deplora che la Commissione, nonostante le realizzazioni in materia, nel 2012 non abbia compiuto passi nella preparazione di appalti pubblici aperti in materia di TIC, basati su criteri trasparenti e specifiche funzionali invece che sui marchi;

302.  ricorda che il volume del contratto SACHA II e l'intera gamma di prodotti di un marchio specifico in esso definita era di tale ampiezza che soltanto un numero molto ridotto di contraenti (due) ha potuto partecipare alla gara d'appalto pubblica aperta; sollecita la Commissione a predisporre bandi di gara pubblici aperti di dimensioni minori, onde consentire a un numero maggiore di operatori di parteciparvi e conseguire così un ventaglio più ampio di offerte;

Studi e consulenza da fornitori esterni

303.  rileva che la Commissione non è stata in grado di fornire al Parlamento un elenco chiaro e conciso, in un formato leggibile con apparecchiature informatiche, del sistema ABAC della Commissione, ad esempio tabella Excel o file CSV, contenente il riepilogo di tutti gli studi nonché le problematiche specifiche connesse a consulenze esterne prestate per la Commissione da fornitori esterni con il nominativo di detti fornitori e il paese in cui hanno sede, con l'indicazione della data in cui l'ordinatore ha impegnato gli stanziamenti di bilancio per gli studi o la consulenza esterna disaggregato per anno tra il 2009 e il 2013; si attende che detto elenco sia presentato alla commissione per il controllo dei bilanci entro il 1° maggio 2014;

Ottenere risultati dal bilancio dell'Unione europea

Piani di gestione e relazioni annuali di attività

304.  osserva che i direttori generali riprendono in ampia misura gli obiettivi fissati dall'articolo 38, paragrafo 3, lettera e), del regolamento finanziario (UE, Euratom) n. 966/2012, che devono essere misurati in base ad indicatori, quali obiettivi dei rispettivi piani di gestione; osserva che i direttori generali dovrebbero riferire, nelle loro relazioni di attività, sui risultati conseguiti e sulla misura in cui tali risultati portano agli effetti auspicati;

305.  accoglie positivamente il fatto che, per ridurre il numero di obiettivi e di indicatori, la Commissione abbia introdotto nella parte 1 del suo documento di lavoro sul progetto di bilancio per l'esercizio 2014 la sintesi dei programmi relativi alle spese operative (cfr. COM(2013)0450);

306.  condivide la critica della Corte dei conti (relazione annuale 2012, punto 10.9.) che gli obiettivi tratti direttamente dai documenti strategici o legislativi di alto livello spesso non sono sufficientemente mirati per essere utili per i piani di gestione e per le relazioni annuali di attività;

307.  sottolinea che questi "obiettivi tratti direttamente dai documenti strategici […] di alto livello" riguardano spesso politiche che non rientrano nelle responsabilità esclusive dell'Unione; esorta pertanto i direttori generali a definire obiettivi che rispondano rigorosamente alle competenze dell'Unione, nel pieno rispetto del principio di sussidiarietà;

308.  deplora che le valutazioni non costituiscano una fonte utile per sostenere i risultati politici nelle relazioni annuali di attività e che ciò sia dovuto soprattutto al fatto che esse diano maggiore risalto agli aspetti operativi piuttosto che ai risultati o al fatto che la Commissione ha dubbi sulla qualità delle informazioni trasmesse dalle autorità degli Stati membri;

Relazione di valutazione in base all'articolo 318 del TFUE

309.  deplora il fatto che, anziché concentrarsi per realizzare i principali obiettivi unionali, la Commissione abbia elaborato una serie di sintesi di valutazione dei programmi dell'Unione europea che copre tutti i settori di spesa del quadro finanziario pluriennale 2007-2013 sulla base delle attuali voci di bilancio;

310.  torna a ricordare che, il 17 aprile 2013, il Parlamento aveva invitato la Commissione a modificare la struttura della relazione di valutazione in base all'articolo 318, "operando una distinzione tra politiche interne e politiche esterne e concentrandosi, nella sezione relativa alle politiche interne, sulla strategia Europa 2020" e "(mettendo) in evidenza i progressi compiuti nel completamento delle iniziative faro"[43];

311.  saluta il fatto che la Commissione intenda migliorare le informazioni sui risultati nelle relazioni di attività annuali delle sue direzioni generali, collegare meglio i piani di gestione e le relazioni di attività annuali con la relazione di valutazione a norma dell'articolo 318 e adottare la relazione di valutazione in parallelo alla relazione di sintesi;

312.  plaude all'intenzione della Commissione di elaborare e strutturare la sua relazione di valutazione sulla base del nuovo quadro di riferimento creato dal quadro finanziario pluriennale 2014-2020; torna tuttavia a sottolineare che tale quadro di riferimento deve includere i tre elementi principali seguenti: realizzazione degli obiettivi del programma (risultati), gestione finanziaria sana del programma da parte della Commissione e degli Stati membri e modalità di contributo dei risultati del programma e della sana gestione finanziaria al raggiungimento dei principali obiettivi dell'Unione;

313.  ricorda che per assicurare una corretta gestione finanziaria dei fondi dell'Unione la Commissione cura il funzionamento di una banca dati centrale sull'esclusione in cui sono inseriti gli organismi esclusi da finanziamenti dell'Unione per motivi quali insolvenza, sentenze passate in giudicato per frode, corruzione, decisioni di autorità aggiudicatrici per grave incapacità professionale e conflitti di interessi; deplora che la banca dati centrale sull'esclusione gestita dalla Commissione non sia accessibile al pubblico o ai deputati al Parlamento europeo; ricorda che una banca dati analoga di imprese escluse gestita dalla Banca mondiale è pubblica; invita la Commissione a rendere pubblica la banca dati centrale sull'esclusione.

11.2.2014

PARERE della commissione per gli affari esteri

destinato alla commissione per il controllo dei bilanci

sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2012, sezione III – Commissione e agenzie esecutive

(2013/2195(DEC))

Relatore: María Muñiz De Urquiza

SUGGERIMENTI

La commissione per gli affari esteri invita la commissione per il controllo dei bilanci, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:

1.  sottolinea che le risorse dell'Unione devono essere gestite in linea con i principi della trasparenza e della buona governance; prende atto di quanto riscontrato dalla Corte dei conti, ovvero che l'aumento del tasso di errori materiali nella rubrica 4 per l'esercizio 2012 è dovuto ad una modifica dell'approccio di campionamento, che comprende ora la liquidazione degli anticipi pagati nell'anno precedente;

2.  sostiene ogni elemento della raccomandazione della Corte dei conti relativo alla rubrica 4, in special modo per il miglioramento dei sistemi di controllo e vigilanza riguardo alla liquidazione degli anticipi, rammentando, nel contempo, che l'assistenza esterna dell'Unione è in parte eseguita da organismi esterni alla stessa, spesso in condizioni difficili, compresi crisi e conflitti, ed esige un certa dose di adattabilità, flessibilità e rapidità per essere efficace; esprime, tuttavia, preoccupazione per i risultati e l'impatto dei controlli in vigore e sollecita la Commissione europea a rafforzarli per migliorare i risultati e l'efficacia dell'assistenza europea eseguita da terzi, nell’ambito della quale, durante l'esercizio fiscale 2012, EUR 796 milioni sono stati forniti come sostegno di bilancio e EUR 1,4 miliardi alle organizzazioni internazionali; chiede alla Commissione di fornire maggiori informazioni sulla gestione di questi fondi nei paesi e nelle organizzazioni beneficiari;

3.  accoglie con favore i notevoli miglioramenti messi in atto dalla DG ELARG per i suoi controlli interni, che hanno ridotto il verificarsi di errori rispetto al 2011; accoglie altresì favorevolmente i progressi compiuti dal servizio degli strumenti di politica estera e dalla DG ECHO;

4.  sostiene gli incessanti sforzi della Commissione per passare da un approccio basato sui mezzi a un approccio orientato al rendimento e all'impatto e chiede l’adozione di parametri di riferimento specifici, misurabili, realizzabili, pertinenti e a termine, per tutti i programmi di cui alla rubrica 4, come la Corte dei conti caldeggia; esprime l’auspicio che tali programmi non presentino le stesse lacune di quelli sottoposti ad audit nella relazione di quest'anno;

5.  rileva i problemi individuati dalla Corte dei conti riguardo alla gestione delle indennità a carattere sociale ed esorta la Commissione ad attuare tutte le raccomandazioni; accoglie con favore i provvedimenti finora adottati dalla Commissione e la incoraggia a velocizzare il varo del suo nuovo programma per risolverli.

6.  rammenta la sua raccomandazione di riutilizzare i materiali usati in occasione di missioni di osservazione elettorale in altre analoghe missioni o delegazioni dell'UE, al fine di ridurre il loro impatto di bilancio e massimizzare l'impiego delle risorse di bilancio;

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE

Approvazione

11.2.2014

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

42

0

5

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Sir Robert Atkins, Bastiaan Belder, Hiltrud Breyer, Elmar Brok, Michael Gahler, Marietta Giannakou, Andrzej Grzyb, Takis Hadjigeorgiou, Richard Howitt, Tunne Kelam, Nicole Kiil-Nielsen, Andrey Kovatchev, Paweł Robert Kowal, Wolfgang Kreissl-Dörfler, Eduard Kukan, Vytautas Landsbergis, Krzysztof Lisek, Sabine Lösing, Marusya Lyubcheva, Willy Meyer, Francisco José Millán Mon, María Muñiz De Urquiza, Annemie Neyts-Uyttebroeck, Norica Nicolai, Ria Oomen-Ruijten, Justas Vincas Paleckis, Pier Antonio Panzeri, Ioan Mircea Paşcu, Tonino Picula, Bernd Posselt, Hans-Gert Pöttering, Cristian Dan Preda, José Ignacio Salafranca Sánchez-Neyra, Werner Schulz, Sophocles Sophocleous, Laurence J.A.J. Stassen, Davor Ivo Stier, Charles Tannock, Eleni Theocharous, Geoffrey Van Orden, Sir Graham Watson, Boris Zala

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Kinga Gál, Doris Pack, Janusz Władysław Zemke

Supplenti (art. 187, par. 2) presenti al momento della votazione finale

Ivari Padar, Dubravka Šuica

12.2.2014

PARERE della commissione per lo sviluppo

destinato alla commissione per il controllo dei bilanci

sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2012, Sezione III – Commissione e agenzie esecutive

(2013/2195(DEC))

Relatore per parere: Charles Goerens

SUGGERIMENTI

La commissione per lo sviluppo invita la commissione per il controllo dei bilanci, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:

1.   rammenta che i progetti di aiuto allo sviluppo si occupano di carenze strutturali e si svolgono in contesti difficili, e che, di conseguenza, i rischi di errori e mancanze devono essere valutati a fronte dei potenziali benefici e dei costi dell’inazione, mirando al contempo a garantire un utilizzo efficiente e trasparente dei fondi;

2.   rileva con soddisfazione che, nel 2012, 1350 progetti sono stati sottoposti a una valutazione riguardante la pertinenza, l’ideazione, l’efficacia ed efficienza, l’impatto e la sostenibilità, nell’ambito del sistema di monitoraggio orientato ai risultati della Commissione; osserva una riduzione dei progetti che presentano problemi fondamentali dall’8% (nel 2010 e 2011) al 5% nel 2012[44];

3.   rileva con preoccupazione che il numero dei casi che l'OLAF ha iniziato ad esaminare in relazione a progetti gestiti da EuropeAid/DG DEVCO, è aumentato da 33 (nel 2011) a 45 nel 2012, pur riconoscendo che il numero di nuovi casi continua a rimanere meno elevato rispetto a quello di qualsiasi anno compreso tra il 2005 e il 2010;

4.   accoglie con favore l’iniziativa della Commissione “Aiuto trasparente”[45], intesa a fornire informazioni complete e tempestive sugli aiuti umanitari e gli aiuti allo sviluppo e a contribuire potenzialmente a ridurre la duplicazione dei finanziamenti;

5.   accoglie con favore l’introduzione, da parte di EuropeAid/DG DEVCO nel 2012, di una metodologia coerente per il calcolo del tasso di errore residuo stimato (RER), ovvero del livello degli errori che sono sfuggiti a tutti i controlli, al fine di prevenire, individuare e correggere gli errori; si compiace che la Corte abbia ritenuto appropriata e utile tale metodologia;

6.   esprime tuttavia preoccupazione per il livello dell’RER, stimato al 3,6% per Europe/Aid-DG DEVCO, e invita la Commissione ad intensificare gli sforzi volti a migliorare l’analisi, la documentazione e la spiegazione dei principali tipi di errore e ad adottare le misure del caso, compresa la consultazione delle parti interessate, al fine di ridurre, in futuro, gli errori, in particolare quelli relativi ai pagamenti alle organizzazioni internazionali, che hanno rappresentato il 38% degli RER complessivi[46].

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE

Approvazione

11.2.2014

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

20

0

0

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Thijs Berman, Ricardo Cortés Lastra, Véronique De Keyser, Nirj Deva, Leonidas Donskis, Charles Goerens, Catherine Grèze, Mikael Gustafsson, Jean Roatta, Birgit Schnieber-Jastram, Michèle Striffler, Alf Svensson, Keith Taylor, Anna Záborská, Iva Zanicchi

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Philippe Boulland, Edvard Kožušník, Csaba Őry, Cristian Dan Preda

Supplenti (art. 187, par. 2) presenti al momento della votazione finale

Tadeusz Ross

13.2.2014

PARERE della commissione per l'occupazione e gli affari sociali

destinato alla commissione per il controllo dei bilanci

sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2012, sezione III – Commissione e Agenzie esecutive

(2013/2195(DEC))

Relatore per parere: Pervenche Berès

SUGGERIMENTI

La commissione per l'occupazione e gli affari sociali invita la commissione per il controllo dei bilanci, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:

1.  si compiace del fatto che la Corte dei conti abbia continuato a valutare il settore relativo all'occupazione e agli affari sociali sulla base di un campione costituito da numerose operazioni; deplora l'aumento del tasso di errore per tale settore d'intervento, che nel 2012 ha raggiunto il 3,2%, rispetto al 2,2% registrato l'anno precedente; osserva che questo tasso di errore rimaneva il più basso rispetto a quelli di tutti gli altri settori tematici; chiede alla Corte dei conti di valutare anche le linee di bilancio che beneficiano di dotazioni finanziarie più modeste nel settore dell'occupazione e degli affari sociali;

2.  sottolinea l'importanza del Fondo sociale europeo (FSE) quale principale strumento strategico per attuare la politica occupazionale e sociale, soprattutto in un momento di recessione economica, quando è maggiormente necessario investire nel capitale umano, nell'occupazione e nell'inclusione sociale; prende atto che nel 2012 la spesa dell'FSE era pari a circa il 97% della spesa del settore;

3.  ribadisce il suo invito a monitorare gli strumenti finanziari, in particolare l'FSE, il Fondo europeo per la globalizzazione, le componenti pertinenti dello strumento di assistenza preadesione e lo strumento europeo Progress di microfinanza, nonché a misurare le loro prestazioni a fronte degli obiettivi strategici specifici fissati dalla strategia Europa 2020, così come nell'ambito del processo annuale del semestre europeo;

4.  deplora gli errori derivanti dall'inammissibilità di progetti e spese; ribadisce il suo invito a controllare in modo più efficiente l'osservanza delle norme di ammissibilità;

5.  ritiene che diversi errori derivanti da violazioni delle norme in materia di appalti pubblici e dall'inammissibilità dei partecipanti possano essere riconducibili ai requisiti supplementari previsti dalla normativa nazionale; invita la Commissione e gli Stati membri a rivedere questi casi di sovraregolamentazione attiva e passiva, in modo da ridurre gli oneri amministrativi inutili e le difficoltà di accesso all'FSE nonché ad altri stanziamenti destinati all'occupazione e agli affari sociali; richiama l'attenzione, a tale riguardo, sulla recente relazione della Commissione dal titolo "Simplification and Gold-plating in the European Social Fund"[47] (Semplificazione e sovraregolamentazione nel quadro del Fondo sociale europeo), segnatamente nel quadro dell'attuazione del nuovo regolamento;

6.  prende atto delle osservazioni della Corte dei conti sui benefici derivanti dall'uso delle opzioni di costo semplificate, che riducono il rischio di errore e l'onere amministrativo per i beneficiari; si compiace che il 26% delle operazioni dell'FSE prese a campione si sia già avvalso di tali opzioni nel 2012[48]; è favorevole a un utilizzo più esteso delle opzioni di costo semplificate per il prossimo periodo di programmazione finanziaria pluriennale, purché il mancato rispetto delle norme non passi inosservato;

7.  ricorda la necessità di migliorare l'impiego dei finanziamenti di EURES, il cui tasso di utilizzo ha registrato un calo tra il 2010 e il 2012; plaude al lancio, nel 2012, delle attività "Your first EURES job" (Il tuo primo impiego EURES), che costituiscono una delle azioni faro per combattere la disoccupazione giovanile;

8.  ricorda alle autorità europee e nazionali che, in sede di creazione dei meccanismi di controllo per l'utilizzo del Fondo di aiuti europei agli indigenti, è necessario operare un adeguamento in funzione dei soggetti interessati.

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE

Approvazione

13.2.2014

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

34

3

0

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Regina Bastos, Heinz K. Becker, Phil Bennion, Pervenche Berès, Philippe Boulland, Alejandro Cercas, Ole Christensen, Derek Roland Clark, Minodora Cliveti, Andrea Cozzolino, Frédéric Daerden, Karima Delli, Sari Essayah, Richard Falbr, Nadja Hirsch, Stephen Hughes, Danuta Jazłowiecka, Jean Lambert, Patrick Le Hyaric, Verónica Lope Fontagné, Thomas Mann, Csaba Őry, Konstantinos Poupakis, Elisabeth Schroedter, Gabriele Stauner, Jutta Steinruck

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Georges Bach, Philippe De Backer, Edite Estrela, Sergio Gutiérrez Prieto, Anthea McIntyre, Paul Murphy, Antigoni Papadopoulou, Gabriele Zimmer

Supplenti (art. 187, par. 2) presenti al momento della votazione finale

Timothy Kirkhope, George Lyon, Jarosław Leszek Wałęsa

5.2.2014

PARERE della commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare

destinato alla commissione per il controllo dei bilanci

sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2012, sezione III – Commissione e agenzie esecutive

(2013/2195(DEC))

Relatore per parere: Jutta Haug

SUGGERIMENTI

La commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare invita la commissione per il controllo dei bilanci, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:

1.  desidera ribadire che, conformemente al trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE), il Parlamento europeo concede alla Commissione il discarico per l'esecuzione del bilancio dopo aver esaminato i conti, la scheda finanziaria, la relazione di valutazione di cui all'articolo 318 del TFUE, la relazione annuale della Corte dei conti accompagnata dalle risposte delle istituzioni controllate, la dichiarazione di affidabilità e le pertinenti relazioni speciali della Corte dei conti;

2.  prende atto della presentazione dei settori strategici dell'ambiente e della sanità all'interno della relazione annuale della Corte dei conti; esprime preoccupazione per il fatto che entrambi i settori strategici sono stati inseriti nel capitolo dedicato anche allo sviluppo rurale e alla pesca; ribadisce la sua critica per la composizione illogica dei settori strategici nello specifico capitolo in questione; è del parere che la Corte non debba prendere la decisione politica di raggruppare i settori strategici; chiede alla Corte dei conti di rivedere il suo approccio in occasione della prossima relazione annuale;

3.  reputa degno di nota, nel presente contesto, il fatto che il capitolo riguardante lo sviluppo rurale, l'ambiente, la pesca e la sanità abbia registrato il più alto tasso di errore, secondo la relazione della Corte per il 2012, con una percentuale del 7,9% a fronte di una media del 4,8%; osserva che la Corte fa riferimento, nella sua relazione, solo a un progetto legato al programma LIFE+ e al sistema di controllo interno della DG SANCO; esprime forte preoccupazione, tenendo conto delle risposte della Commissione, dal momento che il tasso di errore vale per tutti i settori strategici; rileva che esistono punti di vista divergenti tra la Corte dei conti e la Commissione per quanto riguarda le modalità di calcolo degli errori; apprende che, a differenza dei servizi della Commissione, la Corte quantifica un tasso di errore pari al 100 per cento in relazione a un progetto, anche se l'errore è esclusivamente amministrativo o se è interessata solo una parte dell'importo del progetto;

4.  osserva che, per quanto riguarda l'esecuzione generale delle linee di bilancio per l'ambiente, l'azione per il clima, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare nel 2012, la commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare si reputa soddisfatta; ricorda ancora una volta che meno dello 0,8 per cento del bilancio dell'Unione è dedicato agli strumenti strategici in questione, e che non bisogna ignorare il chiaro valore aggiunto dell'UE nei citati campi nonché il sostegno dei cittadini europei per le politiche ambientali e climatiche dell'UE, oltre che per la sanità pubblica e la sicurezza alimentare;

Ambiente e azione per il clima

5.  consiglia di valutare se la decisione di discarico debba essere basata sulle linee guida dell'OCSE al fine di assicurare un'elevata qualità, riconosciuta a livello internazionale, in materia di contabilità, revisione contabile e divulgazione dei dati finanziari; invita le istituzioni europee a fare proprie le linee guida dell'OCSE e a impegnarsi a introdurle in un quadro comune alle istituzioni e gli organismi europei nella loro totalità, laddove dalla valutazione emerga una raccomandazione in tal senso;

6.  sottolinea che sono stati messi a disposizione della DG ENV, sotto forma di stanziamenti d'impegno, 390 208 834 EUR, dei quali il 99,9% è stato utilizzato; ritiene, per quanto riguarda gli stanziamenti di pagamento, che l'utilizzo del 90,32% dei 261 717 133 EUR disponibili sia soddisfacente;

7.  rileva che la DG CLIMA ha migliorato il suo tasso di utilizzo portandolo al 98,57% dei 42 585 882 EUR in stanziamenti d'impegno e al 73,44% dei 27 917 373 EUR in stanziamenti di pagamento; è consapevole del fatto che, dal punto di vista dell'utilizzo, non sarebbe stato possibile conseguire risultati migliori, in parte a causa di un bando indetto congiuntamente con gli Stati membri per la posizione di sorvegliante d'asta del sistema UE ETS non andato a buon fine e di un contratto per la piattaforma provvisoria di vendita all'asta del sistema UE ETS che era, in ultima analisi, a costo zero;

8.  esprime nuovamente grande soddisfazione per l'esecuzione complessiva pari al 98,75% della dotazione operativa di LIFE+; rileva che, nel 2012, 280 771 849 EUR sono stati stanziati per inviti a presentare proposte di progetti negli Stati membri, 8 999 631 EUR hanno sostenuto attività operative di ONG impegnate nella protezione e nella promozione dell'ambiente a livello europeo nonché coinvolte nello sviluppo e nell'attuazione della politica e della normativa unionale, e 47 283 151 EUR sono stati utilizzati per misure destinate a sostenere il ruolo della Commissione nell'avviamento e nel monitoraggio dello sviluppo di politiche e normative; osserva che un importo di 17 589 277 EUR è stato utilizzato per il sostegno amministrativo;

9.  è consapevole del fatto che il tasso di pagamento delle azioni di LIFE+ è sempre leggermente inferiore rispetto agli stanziamenti d'impegno; fa notare che, con lo storno globale DEC 30/2012, è stato liberato un importo di 2,7 milioni di EUR, dal momento che il numero di richieste di pagamenti intermedi (e finali) pervenuto è stato leggermente inferiore alle stime iniziali; prende inoltre atto dello storno verso altre linee di bilancio dei 2,13 milioni di EUR inizialmente previsti per coprire le spese sostenute per il completamento di LIFE III;

10. riconosce che un importo di 855 852 EUR è stato assegnato a contributi a convenzioni, protocolli e accordi internazionali di cui l'Unione è parte o per i quali coinvolta nei lavori preparatori in vista di futuri accordi internazionali;

11. considera soddisfacenti i progressi realizzati nell'attuazione di sei progetti pilota e cinque azioni preparatorie, per un importo complessivo di 15 733 692 EUR; è consapevole che l'esecuzione di tali azioni può essere onerosa per la Commissione a causa della modestia degli importi disponibili a fronte delle procedure necessarie per l'esecuzione (ad esempio piano di azione e invito a presentare proposte); incoraggia l'autorità di bilancio a concentrarsi in futuro sui progetti pilota e sulle azioni preparatorie che presentano un reale valore aggiunto per l'Unione;

Sanità pubblica e sicurezza alimentare

12. rileva che la DG SANCO era responsabile dell'esecuzione di 230 436 939 EUR sulle linee di bilancio relative alla sanità pubblica nel 2012, di cui il 99,3% è stato impegnato in modo soddisfacente; è tuttavia consapevole del fatto che circa il 77% di tale dotazione è direttamente trasferito a tre agenzie decentrate (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie –ECDC, Autorità europea per la sicurezza alimentare – EFSA e Agenzia europea per i medicinali – EMA); approva anche l'esecuzione del 99,2% degli stanziamenti di pagamento; osserva che 2,5 milioni di EUR di stanziamenti di pagamento sono stati aggiunti mediante lo storno globale DEC 30/2012, divenuto necessario a seguito di un rallentamento nella firma delle convenzioni di sovvenzione nell'ambito di un bando del 2011 i cui prefinanziamenti dovevano essere corrisposti nel 2012;

13. esprime soddisfazione per il fatto che l'attuazione dei progetti pilota e delle azioni preparatorie sotto la responsabilità della DG SANCO si trova, per la totalità degli stessi, in fase avanzata, e che tutti gli stanziamenti d'impegno sono stati utilizzati;

14. prende atto delle osservazioni della Corte dei conti sull'Agenzia esecutiva per la salute e i consumatori, organo amministrativo della Commissione; è consapevole che l'Agenzia esecutiva era incaricata dell'esecuzione di 37,8 milioni di EUR di stanziamenti d'impegno disponibili per il programma di sanità pubblica nel 2012 e di 35,5 milioni di EUR di stanziamenti di pagamento; ha preso attenta visione delle risposte fornite dall'Agenzia esecutiva e sostiene la sua intenzione di migliorare ulteriormente la cooperazione con contraenti e partecipanti esterni;

15. riconosce che il tasso di esecuzione per la sicurezza alimentare, la salute e il benessere degli animali e la salute delle piante si attesta al 96,8%, ossia a un livello superiore a quello registrato nel 2011 (95,1%); rileva inoltre che tale dato tiene conto di una riduzione degli stanziamenti d'impegno di 64,7 milioni di EUR in sede di storno globale a motivo di una situazione favorevole a livello di salute degli animali;

16. prende atto del tasso di esecuzione dei pagamenti, pari al 99,7%, che rappresenta un aumento rispetto al 2011 (98,1%); ritiene degno di nota il fatto che, con l'operazione di storno globale, siano stati stanziati altri 17 milioni di EUR per i programmi di eradicazione al fine di mettere a disposizione fondi sufficienti per il pagamento delle obbligazioni nei confronti degli Stati membri relative ad anni precedenti e non ancora soddisfatte;

17. ritiene che, in base ai dati disponibili e alla relazione di esecuzione, si possa concedere il discarico alla Commissione per le spese effettuate nei settori della politica ambientale, climatica, della sanità pubblica e della sicurezza alimentare per l'esercizio finanziario 2012.

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE

Approvazione

22.1.2014

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

56

7

0

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Elena Oana Antonescu, Sophie Auconie, Pilar Ayuso, Paolo Bartolozzi, Sandrine Bélier, Lajos Bokros, Franco Bonanini, Biljana Borzan, Milan Cabrnoch, Martin Callanan, Yves Cochet, Spyros Danellis, Chris Davies, Anne Delvaux, Bas Eickhout, Edite Estrela, Jill Evans, Karl-Heinz Florenz, Elisabetta Gardini, Gerben-Jan Gerbrandy, Matthias Groote, Françoise Grossetête, Satu Hassi, Jolanta Emilia Hibner, Karin Kadenbach, Martin Kastler, Christa Klaß, Claus Larsen-Jensen, Jo Leinen, Peter Liese, Kartika Tamara Liotard, Zofija Mazej Kukovič, Linda McAvan, Miroslav Ouzký, Vladko Todorov Panayotov, Gilles Pargneaux, Antonyia Parvanova, Andrés Perelló Rodríguez, Pavel Poc, Anna Rosbach, Oreste Rossi, Dagmar Roth-Behrendt, Kārlis Šadurskis, Daciana Octavia Sârbu, Carl Schlyter, Horst Schnellhardt, Richard Seeber, Dubravka Šuica, Salvatore Tatarella, Thomas Ulmer, Glenis Willmott, Sabine Wils, Marina Yannakoudakis

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Gaston Franco, Jutta Haug, Filip Kaczmarek, Marusya Lyubcheva, Miroslav Mikolášik, Vittorio Prodi, Giancarlo Scottà, Alda Sousa, Vladimir Urutchev, Andrea Zanoni

20.2.2014

PARERE della commissione per i trasporti e il turismo

destinato alla commissione per il controllo dei bilanci

sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2012, sezione III – Commissione e agenzie esecutive

(2013/2195(DEC))

Relatore per parere: Oldřich Vlasák

SUGGERIMENTI

La commissione per i trasporti e il turismo invita la commissione per il controllo dei bilanci, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:

1.  constata che il bilancio 2012, quale adottato in via definitiva e modificato nel corso dell'esercizio in questione, prevedeva specificamente per le politiche rientranti nell'ambito di attività della commissione per i trasporti e il turismo un totale di 1 940 022 989 EUR in stanziamenti d'impegno e di 1 497 274 373 EUR in stanziamenti di pagamento; osserva inoltre che nell'ambito di tali importi:

     1 335 211 119 EUR in stanziamenti d'impegno e 801 200 112 EUR in stanziamenti di pagamento erano destinati alle reti transeuropee di trasporto (TEN-T),

     32 569 800 EUR in stanziamenti d'impegno e 17 106 945 EUR in stanziamenti di pagamento erano destinati alla sicurezza dei trasporti,

     64 508 800 EUR in stanziamenti d'impegno e 25 852 114 EUR in stanziamenti di pagamento erano destinati al programma Marco Polo,

     161 013 270 EUR in stanziamenti d'impegno e 154 148 555 EUR in stanziamenti di pagamento riguardavano le agenzie dei trasporti;

     176 840 000 EUR in stanziamenti d'impegno e 377 590 430 EUR in stanziamenti di pagamento erano destinati al programma Galileo,

     166 880 000 EUR in stanziamenti d'impegno e 117 219 217 di euro in stanziamenti di pagamento erano destinati ai trasporti, compreso un settore prioritario dedicato alla mobilità urbana sostenibile, a titolo del Settimo programma quadro di ricerca e sviluppo,

     3 000 000 EUR in stanziamenti d'impegno e 4 157 000 EUR in stanziamenti di pagamento erano destinati al turismo;

2.  reclama una maggiore chiarezza tanto nei conti annuali della Commissione europea quanto nelle relazioni annuali della Corte dei conti europea riguardo al bilancio complessivo per la politica dei trasporti e i progetti legati ai trasporti, in quanto questi ultimi sono ammissibili anche sulla base della politica di coesione, ma non possono essere individuati in tale rubrica;

3.  constata un incremento costante delle spese amministrative e d'esercizio; invita pertanto la Commissione a garantire che il suo unico obiettivo sia di favorire una gestione efficace delle politiche dell'Unione, per cui suggerisce di riflettere ad eventuali misure, come l'introduzione di incentivi, per concentrare le risorse sulle attività di investimento senza compromettere la capacità operativa e il buon funzionamento dei programmi;

4.  ricorda che nel quadro delle reti di trasporto transeuropee alcuni Stati membri ammissibili al finanziamento del Fondo di coesione incontrano serie difficoltà quando si tratta di elaborare e attuare i progetti e di utilizzare i fondi dell'Unione in maniera efficace; ricorda che nel quadro del Meccanismo per collegare l'Europa la Commissione deve aiutare questi Stati membri a sviluppare un adeguato portafoglio di progetti, in particolare rafforzando la capacità istituzionale delle amministrazioni pubbliche interessate e organizzando ulteriori inviti a presentare proposte;

5.  si compiace del tasso di utilizzo degli stanziamenti d'impegno e degli stanziamenti di pagamento pari al 100% per progetti TEN-T, dal momento che tali progetti sono importanti, poiché mirano a integrare le reti di trasporto per sviluppare il mercato interno, a promuovere una mobilità intermodale sostenibile e a stimolare lo sviluppo economico e una migliore occupazione;

6.  invita la Commissione, riguardo ai progetti legati alle reti TEN-T e al Meccanismo per collegare l'Europa, a gestire in maniera più efficace le risorse di bilancio e a tener conto di una possibile accelerazione dei progetti cofinanziati dall'UE al termine degli esercizi finanziari, già riscontrata in periodi precedenti, per evitare l'eventuale incapacità di ottemperare ai propri obblighi finanziari nei confronti dei beneficiari, come le regioni, le città o le imprese europee;

7.  chiede alla Commissione di associare ogni anno, a tempo debito, il Parlamento europeo al cofinanziamento TEN-T/Meccanismo per collegare l'Europa, informandolo sulla scelta dei progetti di infrastrutture di trasporto e sui relativi importi; chiede alla Commissione di comunicare ogni anno al Parlamento europeo l'elenco dei progetti di trasporto e gli importi del cofinanziamento attraverso il Fondo regionale e il Fondo di coesione;

8.  apprezza la minore frequenza di errori ravvisati nelle transazioni soggette a revisione contabile della Corte (49% rispetto al 59% nel 2011) e lo considera un incoraggiamento; accoglie con favore il rafforzamento delle disposizioni di controllo nel periodo di programmazione 2007-2013 e l'applicazione di una rigorosa politica di interruzioni/sospensioni da parte della Commissione; nutre però viva preoccupazione per il fatto che, avendo la Corte riscontrato nel 2012 errori quantificabili in sei degli otto progetti TEN-T soggetti a revisione contabile (75%), devono essere adottate in via prioritaria ulteriori misure che intervengano sui punti deboli dei progetti TEN-T, quali consulenze e documenti di orientamento dettagliati;

9.  suggerisce che, in relazione ai settori di competenza della commissione per i trasporti e il turismo, il Parlamento conceda alla Commissione il discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2012.

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE

Approvazione

20.2.2014

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

28

4

0

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Inés Ayala Sender, Georges Bach, Izaskun Bilbao Barandica, Michael Cramer, Joseph Cuschieri, Philippe De Backer, Luis de Grandes Pascual, Saïd El Khadraoui, Ismail Ertug, Jacqueline Foster, Franco Frigo, Mathieu Grosch, Jim Higgins, Dieter-Lebrecht Koch, Georgios Koumoutsakos, Eva Lichtenberger, Marian-Jean Marinescu, Gesine Meissner, Dominique Riquet, Brian Simpson, Giommaria Uggias, Peter van Dalen, Patricia van der Kammen, Artur Zasada

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Spyros Danellis, Isabelle Durant, Eider Gardiazábal Rubial, Alfreds Rubiks, Bernadette Vergnaud, Janusz Władysław Zemke

Supplenti (art. 187, par. 2) presenti al momento della votazione finale

Birgit Sippel, Robert Sturdy

12.2.2014

PARERE della commissione per lo sviluppo regionale

destinato alla commissione per il controllo dei bilanci

sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2012, sezione III – Commissione e agenzie esecutive

(2013/2195(DEC))

Relatore per parere: Georgios Stavrakakis

SUGGERIMENTI

La commissione per lo sviluppo regionale invita la commissione per il controllo dei bilanci, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:

1.  prende atto della conclusione della Corte dei conti secondo cui, per la politica regionale, la percentuale di operazioni verificate prive di errori è aumentata rispetto al 2011, mentre il numero di operazioni interessate da uno o più errori è diminuito e il tasso di errore più probabile per il 2012 è del 6,8% (rispetto al 6% nel 2011); rammenta che gli errori sono spesso di ordine amministrativo e non indicano necessariamente che i fondi siano scomparsi, che siano stati persi o sprecati, o che sia stata commessa una frode;

2.  sottolinea che si registrano importanti differenze nella tipologia di errori e che si dovrebbe operare una distinzione tra gli errori di rilievo, come i pagamenti in eccesso o in difetto o le frodi, e gli errori di scarsa importanza e gli errori amministrativi, dal momento che gli Stati membri hanno attribuito solo lo 0,42% degli errori a frodi nell'ambito dei programmi del FESR, del Fondo di coesione e del FSE nel periodo di programmazione 2007-2013;

3.  osserva che qualora una procedura di aggiudicazione di appalti contenga un errore qualsiasi, indipendentemente dall'entità o dalla gravità, la Corte dei conti classifica l'intera spesa relativa a detta procedura come errore, anche se non è stato registrato alcun danno finanziario e il progetto è stato realizzato come da programma;

4.  richiama l'attenzione sui diversi approcci adottati dalla Commissione e dalla Corte nel calcolare il tasso di errore in relazione a operazioni alle quali la Commissione ha applicato rettifiche forfettarie, e chiede la standardizzazione della metodologia;

5.  rileva che le rettifiche finanziarie cumulative attuate alla fine del 2012 per i programmi del FESR, del Fondo di coesione e del FSE nell'attuale periodo di programmazione ammontano allo 0,2%;

6.  osserva il crescente livello di sospensione e interruzione dei pagamenti effettuati dalla Commissione, il che garantisce che vengano attuate sistematicamente azioni correttive nei casi in cui siano constatate delle carenze;

7.  richiama l'attenzione sulla natura pluriennale del sistema di gestione della politica di coesione e sottolinea che la valutazione finale delle irregolarità relative all'attuazione della politica sarà possibile soltanto alla chiusura del periodo di programmazione;

8.  accoglie con favore le nuove norme per il periodo di programmazione 2014-2020, approvate mediante la procedura di codecisione, che comprendono misure come le designazioni delle autorità di audit e di certificazione, gli accreditamenti delle autorità di audit, l'esame di audit e l'accettazione dei conti, le rettifiche finanziarie e le rettifiche finanziarie nette, il controllo proporzionale e le condizionalità ex ante miranti a contribuire ulteriormente alla riduzione del livello di errore; sostiene, a tale riguardo, il crescente orientamento ai risultati e la concentrazione tematica della politica di coesione, che dovrebbero assicurare l'elevato valore aggiunto delle operazioni cofinanziate; accoglie altresì con favore la definizione di carenza grave e il preannunciato aumento del livello delle rettifiche per le carenze ricorrenti;

9.   plaude alla recente comunicazione della Commissione che definisce l'approccio da adottare per l'applicazione delle rettifiche finanziarie nette nei settori dell'agricoltura e della politica di coesione nel prossimo periodo di programmazione; attende l'atto delegato recante norme dettagliate relative ai criteri per la valutazione del funzionamento dei sistemi di gestione e di controllo, per la definizione del livello delle rettifiche finanziarie da applicare e per l'applicazione delle rettifiche forfettarie.

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE

Approvazione

11.2.2014

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

33

0

4

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

François Alfonsi, Luís Paulo Alves, Francesca Barracciu, Catherine Bearder, Victor Boştinaru, Nikos Chrysogelos, Ryszard Czarnecki, Francesco De Angelis, Tamás Deutsch, Rosa Estaràs Ferragut, Danuta Maria Hübner, Iñaki Irazabalbeitia Fernández, Seán Kelly, Constanze Angela Krehl, Jacek Olgierd Kurski, Petru Constantin Luhan, Iosif Matula, Erminia Mazzoni, Miroslav Mikolášik, Jens Nilsson, Jan Olbrycht, Younous Omarjee, Markus Pieper, Ovidiu Ioan Silaghi, Monika Smolková, Georgios Stavrakakis, Nuno Teixeira, Lambert van Nistelrooij, Justina Vitkauskaite Bernard, Kerstin Westphal, Joachim Zeller, Elżbieta Katarzyna Łukacijewska

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Martina Anderson, Karin Kadenbach, Evgeni Kirilov, Marie-Thérèse Sanchez-Schmid

Supplenti (art. 187, par. 2) presenti al momento della votazione finale

Ivana Maletić

23.1.2014

PARERE della commissione per la pesca

destinato alla commissione per il controllo dei bilanci

sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2012, sezione III – Commissione

(COM(2013)0570 – C7‑0273/2013 – 2013/2195(DEC))

Relatore per parere: Gabriel Mato Adrover

SUGGERIMENTI

La commissione per la pesca invita la commissione per il controllo dei bilanci, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:

1.  prende atto della comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio e alla Corte dei conti sui conti annuali dell'Unione europea relativi all'esercizio 2012; prende altresì atto della relazione annuale della Corte dei conti per l'esercizio 2012; prende nota della relazione annuale di attività 2012 della DG MARE;

2.  constata che la relazione annuale della Corte dei conti non contiene sufficienti dettagli riguardo al settore degli affari marittimi e della pesca;

3.  constata che la Corte dei conti non ha osservazioni particolari sulla relazione di attività 2012 della DG MARE;

4.  si compiace del tasso di esecuzione particolarmente elevato del titolo 11 della sezione III del bilancio 2012, per quanto riguarda sia gli stanziamenti di impegno (99,68%) sia gli stanziamenti di pagamento (98,97%);

5.  osserva con preoccupazione che la Corte dei conti rileva, nella sua relazione, un elevato tasso di errore globale; deplora vivamente che il tasso di errore sia in aumento rispetto all'esercizio precedente, ma constata d'altro canto il cambiamento del metodo di campionamento della Corte; si rammarica del fatto che i dati presentati dalla Corte dei conti non siano maggiormente specifici ai settori politici interessati;

6.  insiste affinché nelle sue relazioni future la Corte dei conti presenti un tasso di errore separato per la pesca e per gli affari marittimi; ritiene che il campione specifico per la DG MARE debba essere aumentato per garantirne una buona rappresentatività;

7.  rileva le due riserve espresse dalla DG MARE per il 2012; prende nota del fatto che una di queste riserve risale al 2009 e riguarda un programma avviato nel 2001; osserva che, malgrado i ripetuti inviti a chiudere questo fascicolo, la DG MARE tuttora non è pervenuta a una soluzione amministrativa o giuridica per porre fine alla riserva in questione; esorta nuovamente la Commissione a porre termine in modo adeguato alla riserva al fine di tutelare gli interessi dell'Unione;

8.  ritiene che la seconda riserva espressa nella relazione annuale di attività 2012 della DG MARE, relativa al materiale non ammissibile al finanziamento rilevato nel Fondo europeo per la pesca (FEP), denoti la buona qualità del controllo interno effettuato dalla DG MARE;

9.  incoraggia la DG MARE a continuare i propri sforzi di controllo degli stanziamenti soggetti a gestione concorrente, in particolare per quanto concerne il FEP;

10. esorta gli Stati membri interessati a risolvere i problemi individuati dalla DG MARE al fine di consentire la rimozione delle riserve;

11. esorta nuovamente la Corte dei conti a inserire nel suo programma di lavoro un audit sulla dimensione esterna della politica comune della pesca;

12. propone, sulla base dei dati disponibili, di concedere il discarico alla Commissione quanto alle sue spese nel settore degli affari marittimi e della pesca per l'esercizio 2012.

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE

Approvazione

22.1.2014

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

18

1

0

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

John Stuart Agnew, Antonello Antinoro, Alain Cadec, Chris Davies, João Ferreira, Carmen Fraga Estévez, Pat the Cope Gallagher, Dolores García-Hierro Caraballo, Isabella Lövin, Gabriel Mato Adrover, Guido Milana, Maria do Céu Patrão Neves, Ulrike Rodust, Raül Romeva i Rueda, Struan Stevenson, Isabelle Thomas, Jarosław Leszek Wałęsa

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Izaskun Bilbao Barandica, Ole Christensen, Jens Nilsson

13.2.2014

PARERE della commissione per la cultura e l'istruzione

destinato alla commissione per il controllo dei bilanci

sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2012, sezione III – Commissione e agenzie esecutive

(2013/2195(DEC))

Relatore per parere: Morten Løkkegaard

SUGGERIMENTI

La commissione per la cultura e l'istruzione invita la commissione per il controllo dei bilanci, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:

1.   si compiace del fatto che, nel 2012, continui la tendenza all'aumento della domanda di mobilità nell'ambito del programma di apprendimento permanente (PAP) e che sia il PAP che il programma "Gioventù in azione" siano stati attuati secondo il calendario stabilito e in tutti i paesi partecipanti;

2.   si compiace del fatto che nel 2012 l'Istituto europeo di innovazione e tecnologia (EIT) sia passato dalla fase di avviamento iniziale a un consolidamento delle attività con le tre CCI esistenti, con l'ambizione di potenziare il portafoglio CCI;

3.   è preoccupato per il fatto che il PAP (2007–2013) mostrava ancora un tasso d'errore superiore al 2%; riconosce che il passaggio al pagamento forfettario migliorerà il tasso d'errore;

4.   prende nota con soddisfazione che la DG Istruzione e cultura ha proseguito i propri sforzi per garantire l'efficacia dei controlli primari e secondari e che sono stati compiuti progressi discreti da parte delle agenzie e autorità nazionali per rimediare alle carenze dei loro sistemi di gestione e di controllo;

5.   si compiace dei miglioramenti dell'Agenzia esecutiva per l'istruzione, gli audiovisivi e la cultura (EACEA) in relazione ai pagamenti entro i termini contrattuali e i tempi previsti;

6.   è preoccupato per il fatto che, per quanto riguarda la DG Comunicazione, il 30% dei fascicoli verificati nella valutazione ex-post contenevano errori amministrativi e non quantificabili; comprende che i controlli ex-post non sono ancora rappresentativi; invita tuttavia caldamente ad attuare le raccomandazioni di una migliore pianificazione finanziaria;

7.   plaude all'obiettivo della Commissione di sostenere la TV, la radio e Internet nell'ambito delle loro attività di comunicazione e dei media nella sua relazione annuale di attività 2012, in cui la Commissione mira a sostenere le informazioni indipendenti sugli affari UE nella lingua del paese; ritiene preoccupante, a tal proposito, che molte lingue ufficiali dell'UE non siano coperte dalle reti mentre esistono trasmissioni in arabo al fine di diffondere informazioni all'interno e all'esterno dell'UE, e chiede alla Commissione di pubblicare statistiche sugli utenti per tutte le reti in tutte le lingue.

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE

Approvazione

13.2.2014

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

19

1

0

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Piotr Borys, Jean-Marie Cavada, Silvia Costa, Santiago Fisas Ayxela, Mary Honeyball, Emma McClarkin, Katarína Neveďalová, Doris Pack, Chrysoula Paliadeli, Monika Panayotova, Marco Scurria, Hannu Takkula, László Tőkés, Helga Trüpel, Milan Zver

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Heinz K. Becker, Ivo Belet, Iosif Matula, Joanna Katarzyna Skrzydlewska, Isabelle Thomas

Supplenti (art. 187, par. 2) presenti al momento della votazione finale

Jens Geier

24.2.2014

PARERE della commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni

destinato alla commissione per il controllo dei bilanci

sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2012, sezione III – Commissione e agenzie esecutive

(COM(2013)0570–C7-0273/2013)–2010/2195(DEC))

Relatore per parere: Zuzana Roithová

SUGGERIMENTI

La commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni invita la commissione per il controllo dei bilanci, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:

1.  prende atto delle conclusioni della Corte dei conti secondo cui i conti consolidati dell'Unione europea presentano un'immagine fedele, sotto tutti gli aspetti rilevanti, della situazione finanziaria dell'Unione al 31 dicembre 2012, ma che i sistemi di supervisione e di controllo esaminati sono parzialmente efficaci nel garantire la legittimità e la regolarità dei pagamenti alla base dei conti; prende atto delle conclusioni della Corte dei conti secondo cui tutti i gruppi di politiche riguardanti spese operative sono inficiati da errori rilevanti, con un tasso d'errore stimato per i pagamenti contabilizzati alla base dei conti che è aumentato dal 3,9% al 4,8% nell'esercizio 2012;

2.  prende atto delle conclusioni della Corte dei conti secondo cui nei pagamenti eseguiti per la ricerca e altre politiche interne si sono verificati errori rilevanti; auspica che la relazione annuale della Corte dei conti fornisca informazioni dettagliate sulle spese per lo spazio di libertà, sicurezza e giustizia;

3.  si compiace dell'aumento del 15,9% degli stanziamenti d'impegno per il settore di libertà, sicurezza e giustizia nel 2012 e prende atto della diminuzione del 3,5% degli stanziamenti di pagamento nello stesso periodo;

4.  rileva che la relazione annuale di attività della DG affari interni per il 2012 segnala i progressi compiuti nello sviluppo del SIS II e l'efficace attuazione nella maggior parte dei sistemi degli Stati membri; è altresì consapevole del fatto che non tutte le raccomandazioni degli audit dello strumento Schengen sono state adeguatamente ed efficacemente attuate dalla Commissione;

5.  deplora che siano state individuate dagli audit dello IAS carenze nel controllo delle procedure di chiusura e nella strategia di audit ex-post; sottolinea la necessità di conformità alle norme di controllo interno.

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE

Approvazione

12.2.2014

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

48

0

1

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Jan Philipp Albrecht, Roberta Angelilli, Rita Borsellino, Arkadiusz Tomasz Bratkowski, Carlos Coelho, Agustín Díaz de Mera García Consuegra, Ioan Enciu, Frank Engel, Kinga Gál, Kinga Göncz, Ágnes Hankiss, Anna Hedh, Salvatore Iacolino, Lívia Járóka, Teresa Jiménez-Becerril Barrio, Timothy Kirkhope, Juan Fernando López Aguilar, Monica Luisa Macovei, Svetoslav Hristov Malinov, Véronique Mathieu Houillon, Anthea McIntyre, Nuno Melo, Roberta Metsola, Claude Moraes, Antigoni Papadopoulou, Georgios Papanikolaou, Judith Sargentini, Birgit Sippel, Csaba Sógor, Renate Sommer, Rui Tavares, Nils Torvalds, Kyriacos Triantaphyllides, Wim van de Camp, Axel Voss, Tatjana Ždanoka, Auke Zijlstra

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Alexander Alvaro, Silvia Costa, Franco Frigo, Mariya Gabriel, Siiri Oviir, Zuzana Roithová, Salvador Sedó i Alabart, Sir Graham Watson

Supplenti (art. 187, par. 2) presenti al momento della votazione finale

Françoise Castex, Knut Fleckenstein, Anne E. Jensen, Luis Yáñez-Barnuevo García

12.2.2014

PARERE della commissione per i diritti della donna e l'uguaglianza di genere

destinato alla commissione per il controllo dei bilanci

sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2012: sezione III ‒ Commissione e agenzie esecutive

(2013/2195(DEC))

Relatore per parere: Barbara Matera

SUGGERIMENTI

La commissione per i diritti della donna e l'uguaglianza di genere invita la commissione per il controllo dei bilanci, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:

1.  sottolinea che, in base ai trattati, promuovere la parità fra uomini e donne è un principio fondamentale dell'Unione europea e le questioni relative al genere sono temi intersettoriali; ricorda che è opportuno incorporare e integrare la questione dell'uguaglianza di genere in tutte le politiche e che occorre tenerne conto a tutti i livelli della procedura di bilancio; invita pertanto la Corte dei conti a valutare, ove opportuno, l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione nell'ottica della prospettiva di genere;

2. sottolinea che, ai sensi della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, è vietata qualsiasi forma di discriminazione (articolo 21) e la parità tra uomini e donne deve essere assicurata in tutti i campi, compreso in materia di occupazione, di lavoro e di retribuzione (articolo 23);

3.  prende atto delle numerose osservazioni della Corte dei conti come pure dell'aumento del tasso di errore stimato per quanto concerne l'occupazione e gli affari sociali, ovvero il settore d'intervento principalmente correlato agli aspetti attinenti alla parità di genere; ribadisce il suo invito a fornire informazioni dettagliate nel caso in cui tali osservazioni riguardino la spesa relativa alla parità di genere;

4. segnala la necessità di compiere ulteriori sforzi per sviluppare indicatori e dati specifici di genere, che consentirebbero di monitorare il raggiungimento degli obiettivi fissati nell'ottica di una prospettiva di genere e che è possibile integrare nelle relazioni sull'esecuzione del bilancio; osserva che il bilancio dell'Unione per l'esercizio 2012 non dovrebbe costituire uno strumento neutro e che l'orientamento strategico-politico a esso soggiacente dovrebbe rispecchiare gli interessi e le preoccupazioni dei cittadini e, pertanto, integrare la dimensione di genere nel bilancio è il modo migliore per soddisfare le aspirazioni e i bisogni di uomini e donne;

5. segnala che le relazioni annuali sull'esecuzione del bilancio potrebbero includere i risultati in termini di raggiungimento degli obiettivi stabiliti in materia di uguaglianza fra donne e uomini;

6. sottolinea che l'uguaglianza tra donne e uomini è un presupposto per il raggiungimento degli obiettivi generali dell'Unione in materia di crescita, occupazione e coesione sociale;

7. invita la Commissione a tenere conto di una prospettiva di genere in sede di previsione del fabbisogno in pagamenti a medio e lungo termine, di identificazione delle esigenze future ai fini del conseguimento dell'equilibrio di genere e di pianificazione di priorità di bilancio che aderiscano al principio dell'equilibrio di genere;

8.  sottolinea che la tutela dei diritti delle donne, al pari della promozione di politiche volte a incoraggiare la partecipazione attiva delle donne a tutti gli aspetti della vita sociale, ricopre un ruolo essenziale per la democrazia in tutti i paesi.

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE

Approvazione

12.2.2014

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

18

1

0

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Regina Bastos, Marije Cornelissen, Edite Estrela, Iratxe García Pérez, Mikael Gustafsson, Mary Honeyball, Astrid Lulling, Elisabeth Morin-Chartier, Norica Nicolai, Siiri Oviir, Antonyia Parvanova, Marina Yannakoudakis, Anna Záborská

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Izaskun Bilbao Barandica, Nicole Kiil-Nielsen, Katarína Neveďalová, Doris Pack, Antigoni Papadopoulou, Rui Tavares, Angelika Werthmann

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE

Approvazione

18.3.2014

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

22

3

0

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Marta Andreasen, Jean-Pierre Audy, Inés Ayala Sender, Zuzana Brzobohatá, Tamás Deutsch, Martin Ehrenhauser, Jens Geier, Gerben-Jan Gerbrandy, Ingeborg Gräßle, Cătălin Sorin Ivan, Rina Ronja Kari, Monica Luisa Macovei, Jan Mulder, Eva Ortiz Vilella, Monika Panayotova, Crescenzio Rivellini, Paul Rübig, Bart Staes, Georgios Stavrakakis, Michael Theurer, Derek Vaughan

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Amelia Andersdotter, Philip Bradbourn, Esther de Lange, Marian-Jean Marinescu, Vojtěch Mynář, Jan Olbrycht, Markus Pieper

Supplenti (art. 187, par. 2) presenti al momento della votazione finale

Daniel Caspary, Fiona Hall, Annette Koewius

  • [1]  GU L 56 del 29.2.2012.
  • [2]  GU C 334 del 15.11.2013, pag. 1.
  • [3]  GU C 331 del 14.11.2013, pag. 1.
  • [4]  GU C 331 del 14.11.2013, pag. 10.
  • [5]  GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
  • [6]  GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.
  • [7]  GU L 11 del 16.1.2003, pag. 1.
  • [8]  GU L 347 del 20.12.13, pag. 320.
  • [9]  Regolamento (UE, Euratom) n. 1311/2013 del Consiglio, del dicembre 2013, che stabilisce il quadro finanziario pluriennale per il periodo 2014-2020 (GU L 347 del 20.12.2013, pag. 884).
  • [10]  COM(2013)0682 del 26.9.2013.
  • [11]  COM(2013)0934 del 13.12.2013.
  • [12]  Documento di lavoro dei servizi della Commissione "Summary of Executive Summaries Internal Audit Engagements finalised by the IAS in 2012" (SWD(2013)0314), pag. 22 e seguenti, e Relazione annuale di attività della Direzione generale dell'Agricoltura e dello Sviluppo rurale, pag. 6.
  • [13]  Comunicato stampa ECA/13/47 della Corte dei conti sulla relazione speciale n. 16/2013 sull'audit unico, 18 dicembre 2013.
  • [14]  COM(2005)0012, 26.1.2005, pag. 6.
  • [15]          Risoluzione del Parlamento europeo del 4 febbraio 2014 sul futuro ruolo della Corte dei conti. Procedura di nomina dei membri della Corte dei conti: consultazione del Parlamento europeo (Testi adottati, P7_TA(2014)0060).
  • [16]          Il 26 gennaio 2005 il Presidente Barroso ha esposto al Parlamento gli obiettivi strategici 2005-2009. Tra le priorità del quinquennio "La responsabilità finanziaria dovrebbe essere rafforzata con il conseguimento di una dichiarazione di affidabilità da pare della Corte dei conti europea" (COM(2005)0012, pag. 6).
  • [17]          COM(2013) 0682/2 del 30 settembre 2013.
  • [18]          Cfr. i punti 4 e 5 della comunicazione (COM(2013)0682/2).
  • [19]          GU L 373 del 20.12.13, pag. 1.
  • [20]          Studio sulla quantificazione e l'analisi delle carenze in materia di IVA nei 27 Stati membri dell'UE – Relazione finale (TAXUD/2012//DE/316) http://ec.europa.eu/taxation_customs/taxation/vat/key_documents/reports_published/index_de.htm
  • [21]          GU L 347 dell'11.12.2006, pag. 1.
  • [22]          (Ares(2013)684754).
  • [23]         Relazione annuale 2012, punto 3.9, nota a piè di pagina 15.
  • [24]         Determinati requisiti di gestione aziendale e conservazione di una buona situazione agricola ed ecologica (GAEC).
  • [25]         Lituania, Slovacchia, Cipro, Malta, Italia, Spagna, Regno Unito, Francia, Grecia, Portogallo, Austria, Svezia (relazioni annuali della Corte dei conti dal 2007).
  • [26]         Si rimanda alla risposta del Commissario Cioloș al quesito n. 12, audizione del 17 dicembre 2013: durata media degli audit con rettifica finanziaria dopo procedura di concertazione 1 124 giorni.
  • [27]         Sono state riscontrate soprattutto le carenze seguenti: irregolarità nei controlli amministrativi sui requisiti dei sussidi e gli impegni, ad esempio mancata copertura di importi IVA non ammissibili o finanziamenti doppi, valutazione insufficiente della plausibilità dei costi (Germania - Brandeburgo e Berlino, Polonia, Romania e Svezia), errori nell'applicazione di riduzioni o recuperi, irregolarità nell'articolazione e attuazione del sistema di controllo dell'osservanza della conformità: BCAA mancanti o attuazione carente della direttiva sui nitrati.
  • [28]         Regolamento (CE) n. 1290/2005 del Consiglio del 21 giugno 2005 relativo al finanziamento della politica agricola comune (GU L 209 dell'11.8.2005, pag. 1).
  • [29]         La descrizione dettagliata dei controlli basilari e supplementari per le singole misure della PAC e i livelli degli adeguamenti forfettari da applicare ai singoli casi sulla base dei criteri esposti nell'allegato dovrebbero figurare negli orientamenti della Commissione alla luce degli orientamenti vigenti, che sono fissati definitivamente e che, nella maggior parte dei casi contestati dagli Stati membri, hanno permesso alla Commissione di ottenere valutazioni positive da parte della Corte dei conti.
  • [30]         Regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013, recante disposizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione, sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca, e che abroga il regolamento (CE) n. 1083/2006 (GU L 347 del 20.12.2013, pag. 320).
  • [31]         Regolamento (UE) n. 1301/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013, relativo al Fondo europeo di sviluppo regionale e a disposizioni specifiche concernenti l'obiettivo "Investimenti a favore della crescita e dell'occupazione" e che abroga il regolamento (CE) n. 1080/2006 (GU n. L 347 del 20.12.2013, pag. 289).
  • [32]         Regolamento (CE) n. 1304/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013, sul Fondo sociale europeo, e che abroga il regolamento (CE) n. 1081/2006 (GU L 347 del 20.12.2013, pag. 12).
  • [33]         EMPL H1/JJ/DV vgk (2013), 13 novembre 2013.
  • [34]         Documento di lavoro dei servizi della Commissione SWD(2013) 0307 che accompagna la Relazione annuale 2013 sulle politiche di sviluppo e di assistenza esterna dell'Unione europea e sulla loro attuazione nel 2012 (pag. 161).
  • [35]         https://tr-aid.jrc.ec.europa.eu
  • [36]         http://ec.europa.eu/atwork/synthesis/aar/doc/devco_aar_2012.pdf
  • [37]         (Ares(2013)2634919).
  • [38]         Testi approvati P7_TA-PROV(2014)0000, raccomandazioni nella parte XVI.
  • [39]         Relazione di attività 2012 della direzione generale Ricerca e innovazione, pag. 45 e segg.
  • [40]         Testi approvati, P7_TA(2013)0318.
  • [41]         Direttiva 2014/…/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del … 2014, sul ravvicinamento delle disposizioni legislative, regolamentari e amministrative degli Stati membri relative alla lavorazione, alla presentazione e alla vendita dei prodotti del tabacco e dei prodotti correlati e che abroga la direttiva 2001/37/UE (GU L …).
  • [42]         Accordo quadro dell'OMS per la riduzione del consumo di tabacco.
  • [43]         Risoluzione del 17 aprile 2013, punto 1, lettera af) (GU L 308 del 16.11.2013, pag. 27).
  • [44]  Documento di lavoro dei servizi della Commissione SWD(2013) 307 def. che accompagna la Relazione annuale 2013 sulle politiche di sviluppo e di assistenza esterna dell'Unione europea e sulla loro attuazione nel 2012 (pag. 161).
  • [45]  https://tr-aid.jrc.ec.europa.eu
  • [46]  http://ec.europa.eu/atwork/synthesis/aar/doc/devco_aar_2012.pdf
  • [47]  "Simplification and Gold-plating in the European Social Fund", rif. Ares(2013)3470438978 – 13.11.2013, DG Occupazione, affari sociali e inclusione, Commissione europea.
  • [48]  "Simplification and Gold-plating in the European Social Fund", rif. Ares(2013)3470438978 – 13.11.2013, DG Occupazione, affari sociali e inclusione, Commissione europea, pag. 4.