RELAZIONE sulle procedure e le prassi relative alle audizioni dei commissari, insegnamenti da trarre dalla procedura 2014

19.6.2015 - (2015/2040(INI))

Commissione per gli affari costituzionali
Relatore: Richard Corbett


Procedura : 2015/2040(INI)
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A8-0197/2015
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A8-0197/2015
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PROPOSTA DI RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO

sulle procedure e le prassi relative alle audizioni dei commissari, insegnamenti da trarre dalla procedura 2014

(2015/2040(INI))

Il Parlamento europeo,

–       visto l'articolo 17, paragrafo 7, del trattato sull'Unione europea,

–       visto l'articolo 246 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–       vista la sua risoluzione del 1° dicembre 2005 sugli orientamenti per l'approvazione della Commissione[1],

–       vista la sua decisione del 20 ottobre 2010 sulla revisione dell'accordo quadro sui rapporti tra il Parlamento europeo e la Commissione europea[2],

–       vista la sua decisione del 14 settembre 2011 sulla modifica degli articoli 106 e 192 nonché dell'allegato XVII del regolamento del Parlamento[3],

–       visto il codice di condotta dei commissari europei, in particolare i punti da 1.3 a 1.6,

–       visti gli articoli 52 e 118, e l'allegato XVI del suo regolamento,

–       visti la relazione della commissione per gli affari costituzionali e i pareri della commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare, della commissione per i trasporti e il turismo e della commissione giuridica (A8-0197/2015),

A.     considerando che le audizioni dei commissari designati, organizzate la prima volta nel 1994, sono ormai una prassi consolidata che rafforza la legittimità democratica delle istituzioni dell'Unione europea avvicinando queste ultime ai cittadini europei;

B.     considerando che le audizioni sono indispensabili per consentire al Parlamento di esprimere un giudizio informato sulla Commissione al momento del voto di fiducia, che permette alla Commissione di assumere le proprie funzioni;

C.     considerando che il processo delle audizioni dà al Parlamento e ai cittadini dell'Unione europea l'opportunità di scoprire e di valutare la personalità, le qualifiche, la preparazione e le priorità dei candidati, nonché la loro conoscenza del portafoglio loro destinato;

D.     considerando che il processo delle audizioni aumenta la trasparenza e rafforza la legittimità democratica della Commissione nel suo complesso;

E.     considerando che la parità tra donne e uomini deve essere assicurata in tutti i settori, anche in quello occupazionale; che tale requisito deve riflettersi nella composizione della Commissione europea; che, nonostante le ripetute richieste di Jean-Claude Juncker, nel 2014 i governi hanno proposto un numero di candidati di sesso maschile di gran lunga maggiore rispetto a quello dei candidati di sesso femminile; che le donne che sono state proposte provenivano soprattutto da Stati membri demograficamente più piccoli mentre quelli più popolosi hanno in gran parte ignorato tali richieste; che l'unica soluzione equa consiste nel chiedere a ogni Stato membro di proporre due candidati, un uomo e una donna, di modo che il Presidente designato sia in grado di proporre un collegio di elevata qualità composto dal medesimo numero di donne e di uomini;

F.     considerando che il processo delle audizioni, pur avendo dimostrato la sua efficacia, può sempre essere migliorato, in particolare rendendo meno rigido e più dinamico il confronto tra commissario e membri della commissione competente per l'audizione;

G.     considerando che l'audizione di Frans Timmermans, commissario designato per la vicepresidenza, ha evidenziato la necessità di adattare le procedure del Parlamento nel caso in cui le future Commissioni prevedano uno status speciale per uno o più vicepresidenti;

H.     considerando che l'articolo 3, paragrafo 3, TUE stabilisce che l'Unione promuove "la parità tra donne e uomini" e che l'articolo 23 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea afferma che "la parità tra donne e uomini deve essere assicurata in tutti i campi, compreso in materia di occupazione, di lavoro e di retribuzione";

1.      ritiene che le audizioni pubbliche dei commissari designati rappresentino per il Parlamento europeo e i cittadini dell'UE un'occasione importante per valutare le priorità di ciascun candidato e la sua idoneità alla funzione;

2.      ritiene che sarebbe utile fissare un termine entro il quale tutti gli Stati membri sono tenuti a proporre i loro candidati, così da lasciare tempo sufficiente al Presidente eletto della Commissione per l'assegnazione dei portafogli, tenendo conto dell'esperienza professionale e della formazione del candidato, e al Parlamento per la conduzione delle audizioni e delle valutazioni; chiede al proprio Presidente di avviare discussioni con le altre istituzioni al fine di raggiungere tale obiettivo;

3.      ritiene altresì che in futuro ogni Stato membro dovrebbe sottoporre all'esame del Presidente eletto della Commissione almeno due candidati – un uomo e una donna su un piede di parità; considera importante che l'Unione realizzi anche all'interno delle proprie istituzioni gli obiettivi in materia di parità di genere che ha fissato;

4.      ritiene che il controllo delle dichiarazioni degli interessi finanziari dei commissari designati da parte dalla commissione giuridica dovrebbe essere migliorato; ritiene inoltre che, a tal fine, le dichiarazioni degli interessi finanziari dovrebbero includere gli interessi familiari, come previsto al punto 1.6 del codice di condotta dei commissari; ritiene altresì che la conferma da parte della commissione giuridica dell'assenza di conflitti di interessi, fondata su un'analisi sostanziale delle dichiarazioni degli interessi finanziari, costituisca un presupposto indispensabile per la conduzione dell'audizione da parte della commissione competente;

5.      ricorda che sono le commissioni ad essere competenti per lo svolgimento delle audizioni; ritiene tuttavia che, quando un vicepresidente della Commissione ha responsabilità di carattere principalmente orizzontale, l'audizione potrebbe eccezionalmente assumere una forma diversa e svolgersi, ad esempio, come una riunione della Conferenza dei presidenti o una riunione della Conferenza dei presidenti di commissione, a condizione di consentire il dialogo e di includere le commissioni competenti interessate affinché possano ascoltare il proprio commissario designato;

6.      ritiene che il questionario scritto trasmesso prima di ciascuna audizione dovrebbe prevedere 7 domande anziché 5 e che non bisognerebbe che ciascuna domanda fosse seguita da più sottoquesiti;

7.      ritiene che sarebbe preferibile porre circa 25 domande, autorizzando però l'interrogante a darvi immediatamente seguito, in modo da rafforzare l'efficacia e la natura inquisitiva delle audizioni;

8.      ritiene che un processo di monitoraggio delle risposte date dai commissari designati durante le audizioni potrebbe contribuire a migliorare il controllo e ad accrescere la responsabilità della Commissione nel suo insieme; chiede pertanto un esame periodico delle priorità enunciate dai commissari designati dopo l'inizio del loro mandato;

9.      ritiene che, per la riunione di valutazione dei coordinatori successiva alle audizioni, andrebbero applicate le seguenti linee guida:

•       se i coordinatori approvano il candidato all'unanimità: lettera di approvazione;

•       se i coordinatori respingono il candidato all'unanimità: lettera di reiezione;

•       se i coordinatori in rappresentanza di una netta maggioranza approvano il candidato: lettera che dichiara l'approvazione da parte di un'ampia maggioranza (la minoranza può chiedere che si indichi che il suo gruppo non condivide la posizione della maggioranza);

•       in assenza di una maggioranza netta o se vi è una maggioranza (ma non un consenso) contraria al candidato, e se i coordinatori lo reputano necessario:

o  innanzitutto, richiesta di informazioni complementari per il tramite di ulteriori domande scritte;

o  se ciò non è soddisfacente: richiesta di un'ulteriore audizione della durata di un'ora e mezza, con l'approvazione della Conferenza dei presidenti;

o  se neanche in questo caso si raggiunge il consenso o una larghissima maggioranza tra i coordinatori: voto in commissione;

•       una maggioranza netta, in questo contesto, dovrebbe essere costituita da coordinatori che insieme rappresentino almeno i due terzi dei membri della commissione;

10.    rileva che le audizioni del 2014 hanno suscitato, nei media e nel pubblico, un interesse maggiore rispetto alle audizioni precedenti, in parte a motivo dell'evoluzione dei media sociali; ritiene che l'impatto e l'influenza dei media sociali siano destinati ad aumentare in futuro; reputa necessario prevedere l'utilizzo dei media e delle reti sociali per associare in modo più efficace i cittadini dell'Unione europea all'iter delle audizioni;

11.    ritiene che:

       dovrebbe essere creata sul sito web del Parlamento una sezione specifica in cui possono essere consultati, prima delle audizioni pubbliche e in tutte le lingue ufficiali dell'Unione, i curriculum vitae dei commissari designati e le loro risposte alle domande scritte;

–       sia opportuno predisporre sul sito web del Parlamento uno spazio specifico e visibile in cui pubblicare le valutazioni entro un termine di 24 ore;

–       la regola dovrebbe essere modificata per far sì che si tratti di 24 ore dalla valutazione, dato che alcune valutazioni vengono completate soltanto dopo ulteriori procedure;

12.    è del parere che le questioni orizzontali riguardanti la composizione, la struttura e i metodi di lavoro della Commissione nel suo complesso, che non possono essere adeguatamente trattate da un singolo commissario designato, siano di competenza del Presidente eletto della Commissione; reputa che tali questioni dovrebbero essere affrontate in occasione di riunioni tra il Presidente eletto e la Conferenza dei presidenti (una prima dell'inizio del processo delle audizioni e una dopo la sua conclusione);

13.    ritiene che il controllo delle dichiarazioni degli interessi dei commissari dovrebbe rimanere di competenza della commissione giuridica; è tuttavia dell'avviso che l'attuale portata delle dichiarazioni degli interessi dei commissari sia troppo limitata e invita la Commissione a rivedere quanto prima le sue norme in materia; reputa pertanto importante che la commissione giuridica esprima alcune linee di indirizzo nei prossimi mesi, sotto forma di raccomandazione o relazione di iniziativa, in modo da facilitare il processo di riforma delle procedure relative alle dichiarazioni degli interessi dei commissari; ritiene che le dichiarazioni di interessi e degli interessi finanziari dei commissari dovrebbero riguardare anche i membri del loro nucleo familiare;

14.    incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione.

  • [1]  GU C 285 E del 22.11.2006, pag. 137.
  • [2]  Testi approvati, P7_TA(2010)0366.
  • [3]  GU C 51 E del 22.2.2013, pag. 152.

MOTIVAZIONE

1. Contesto

Le audizioni pubbliche dei candidati alla Commissione europea sono un esercizio di grande utilità. Le audizioni, anche in assenza di problemi con i commissari proposti, offrono al Parlamento e al pubblico l'opportunità di conoscere le personalità, l'impostazione generale e le priorità di ciascun candidato e di valutarne le qualifiche. E se invece vi sono problemi, è meglio che questi emergano prima che il commissario entri in carica, non dopo.

In effetti, si può riflettere su cosa succederebbe se un tale esercizio dovesse avere luogo a livello nazionale al momento della nomina dei ministri – un interrogatorio pubblico di tre ore prima di assumere l'incarico sarebbe rivelatorio!

La procedura di audizione non è prevista dal trattato. Si tratta di una pratica sviluppata negli ultimi 20 anni su insistenza del Parlamento, che ha semplicemente richiesto ai candidati alla funzione di commissari di comparire per un'audizione dinanzi alla o alle commissioni parlamentari corrispondenti al loro portafoglio prima del voto di fiducia del Parlamento alla Commissione (voto previsto nel trattato, articolo 17 TUE). La pratica attualmente è consolidata.

Formalmente, il Parlamento nel suo complesso vota la Commissione nel suo complesso e il parere delle singole commissioni sui singoli commissari non ha rilevanza giuridica. Tuttavia, questa volta e le due precedenti i pareri negativi delle commissioni su un candidato hanno comportato modifiche alla composizione della Commissione o alla distribuzione dei portafogli.

Tale risultato è in pratica possibile solo quando tra i diversi gruppi politici in Parlamento sussiste ampio consenso sull'inadeguatezza di un candidato. Certo, le audizioni non sono l'occasione per cercare di cambiare la composizione politica della Commissione, che riflette l'equilibrio politico tra i governi nazionali piuttosto che quello in seno al Parlamento. Ogni candidato che non passa viene poi sostituito da un nuovo candidato prescelto dallo stesso governo. Questa è infatti la ragione per cui i gruppi e il Parlamento utilizzano l'intero esercizio e il voto di fiducia per concentrarsi maggiormente su programmi e politiche piuttosto che sulle personalità. La Commissione rimane una coalizione in termini politici.

Anche se i media tendono a concentrarsi quasi esclusivamente sulla bocciatura di questo o quel candidato, il processo produce altri sviluppi che possono essere meno spettacolari in termini mediatici ma non per questo meno rilevanti, tra i quali chiarimenti e impegni politici, adeguamenti dei portafogli, e, questa volta, un po' più chiarezza sulla questione dei rapporti tra i vicepresidenti e gli altri commissari (questione che senza dubbio permarrà). Buoni esempi di questi sviluppi sono l'attribuzione di responsabilità per la sostenibilità al primo vicepresidente Timmermans, il chiarimento dei ruoli e dei rapporti di lavoro tra i commissari Katainen e Moscovici e la precisazione che il commissario per la salute manterrà la responsabilità per i farmaci e i prodotti farmaceutici.

Ci sono sempre margini di miglioramento. Ora, come cinque anni fa (relazione Duff), dovremmo valutare le procedure e i metodi e vedere quali insegnamenti trarre per migliorare il processo la prossima volta.

2. Le regole del gioco

•   Le audizioni si svolgono a norma dell'articolo 118 e dell'allegato XVI del regolamento del Parlamento, nonché conformemente all'accordo quadro del 2005 tra il Parlamento e la Commissione.

•   I criteri stabiliti dal trattato per la scelta dei commissari sono la competenza generale, le garanzie di indipendenza e l'impegno europeo, un nuovo criterio che è stato aggiunto con il trattato di Lisbona (articolo 17, paragrafo 3, TUE). In particolare, il Parlamento intende assicurare che ogni commissario abbia una buona conoscenza del portafoglio assegnatogli, l'attitudine al lavoro di squadra e buone capacità di comunicazione (allegato XVI del regolamento).

•   Il Parlamento presta particolare attenzione all'equilibrio di genere. Può esprimersi sulla distribuzione dei portafogli da parte del Presidente eletto (allegato XVI del regolamento).

•   Il Parlamento ha facoltà di chiedere qualsiasi informazione pertinente ai fini dell'adozione di una decisione sulle attitudini dei commissari designati e si attende un'informazione esaustiva per quanto concerne i loro interessi finanziari. Le dichiarazioni d'interesse dei commissari designati sono trasmesse per esame alla commissione competente per gli affari giuridici (allegato XVI del regolamento).

3. Disposizioni tecniche

Le disposizioni prese sul piano pratico hanno garantito la buona riuscita delle audizioni. Le sale riunioni (2Q2 e 4Q2) erano di dimensioni sufficienti per i deputati, il loro personale, le parti interessate e i media. Erano inoltre dotate di due schermi e un orologio per il comfort dei commissari designati e l'agevole andamento dell'esercizio. Tutte le audizioni hanno avuto una durata di tre ore e ciascuna si è svolta in parallelo con un'altra, a eccezione di quella del vicepresidente Frans Timmermans.

Ancora una volta i ringraziamenti vanno al personale del Parlamento, con il quale ci si congratula per il buono svolgimento delle procedure.

4. Questionario

Il questionario è stato trasmesso in tempo utile dal Presidente del Parlamento europeo Martin Schulz a tutti i commissari designati. Due delle domande erano in comune per tutti, la prima sulla competenza generale, l'impegno europeo e l'indipendenza personale, e la seconda sulla gestione del portafoglio e la cooperazione con il Parlamento. Tre domande erano poste dalla commissione responsabile (due per commissione in caso di commissioni congiunte). Le risposte scritte dei commissari designati sono pervenute con buon anticipo per poter essere valutate dai membri delle commissioni prima delle audizioni.

Il questionario è uno strumento utile per sondare l'impegno dei candidati nei confronti dell'UE e valutare come intendono gestire il portafoglio loro affidato. Su questa base vengono impostate le domande orali ai commissari.

5. Struttura delle audizioni

Le audizioni sono state organizzate dalla Conferenza dei presidenti su raccomandazione della Conferenza dei presidenti di commissione. Il presidente e i coordinatori di ciascuna commissione erano incaricati di definirne le modalità. Le commissioni possono nominare dei relatori, ma poche si sono avvalse di questo diritto poiché di utilità discutibile in questo contesto.

Si sono tenute 9 audizioni con commissioni congiunte e 9 con commissioni associate.

•   La maggior parte delle commissioni ha dato ai commissari designati fino a 15 minuti di tempo per l'esposizione delle loro osservazioni introduttive.

•   La maggior parte delle commissioni ha seguito un semplice schema di domanda-risposta che prevedeva 45 domande di un minuto seguite da risposte di 2 minuti.

o Alcune commissioni hanno fatto ricorso al sistema "ping-pong" (domanda-risposta e domanda-risposta) nel turno iniziale dei coordinatori dei gruppi, con domande e risposte della durata rispettiva di minuti 1.00, 2.00, 0.30, 1.00 o di minuti 1.00, 1.45, 0.25, 0.30.

o Alcune hanno occasionalmente ammesso domande complementari su richiesta e solo in caso di tempo rimasto inutilizzato nella fascia dei 3 minuti.

o Nessuna ha usato sistematicamente il sistema "ping-pong", data la decisione della Conferenza dei presidenti di avere 45 domande e risposte singole.

6. Esito della votazione

Esito delle 27 audizioni iniziali:

•   18 casi di consenso da parte dei coordinatori con lettere di accettazione o approvazione del candidato;

•   7 casi di approvazione del candidato da parte della commissione solo dopo una votazione della commissione/commissione mista;

o 1 di queste 7 ha avuto luogo dopo una seconda audizione (Hill);

o 1 di queste 7 ha avuto luogo dopo nuova valutazione della dichiarazione d'interesse del candidato da parte della commissione giuridica (Arias Cañete).

•   1 caso in cui la commissione ha votato per respingere senza mezzi termini il candidato (Bratušek);

•   1 caso in cui la commissione ha votato per approvare il candidato alla Commissione ma non il portafoglio proposto (Navrascics).

Esito delle 2 audizioni successive:

•   2 casi di consenso da parte dei coordinatori con lettere che approvano il candidato.

Gli esiti del voto del Parlamento

Il risultato della votazione sul nuovo collegio di commissari è stato analogo a quello della votazione precedente su Juncker alla carica di Presidente della Commissione. Non è sempre stato così, come mostra la tabella in appresso.

VOTAZIONI DEL PARLAMENTO EUROPEO SULLA COMMISSIONE EUROPEA

 

+

-

 

 

Barroso come Presidente

21 luglio 2004

413

58.33%

251

35.45%

44

6.21%

708

Commissione nel suo insieme

18 novembre 2004

449

66.03%

149

21.9%

82

12.06%

680

Barroso come Presidente

16 settembre 2009

382

53.2%

219

30.5%

117

16.30 %

718

Commissione nel suo insieme

9 febbraio 2010

488

70.01%

137

19.66%

72

10.33%

697

Juncker come Presidente

15 luglio 2014

422

57.88%

250

34.29%

47

9.87%

729 (10 non convalidati)

Commissione nel suo insieme

22 ottobre 2014

423

59.66%

209

29.47%

67

9.44%

709

Mezzi di comunicazione

Si è registrato un considerevole interesse mediatico per le audizioni e non solo nei mezzi di comunicazione tradizionali, ma anche via internet (in gran parte attraverso il sito web del Parlamento europeo) e i media sociali. Questi ultimi sono cresciuti enormemente rispetto a cinque anni fa: secondo i servizi del Parlamento, nel corso delle audizioni vi sono state circa 38 981 menzioni su piattaforme di media sociali, 36 303 su piattaforme di notizie, 75 284 in blog e 210 in vari forum, per un totale di 150 778 menzioni, molte delle quali poi lette da migliaia di utenti. Allo stesso modo, il dashboard Twitter del PE ha contato oltre 300 000 tweet. Inoltre, la maggior parte dei deputati ha ricevuto migliaia di messaggi di posta elettronica in merito alle audizioni.

PARERE della commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare (11.5.2015)

destinato alla commissione per gli affari costituzionali

sulle procedure e le prassi relative alle audizioni dei commissari, insegnamenti da trarre dalla procedura 2014
(2015/2040(INI))

Relatore per parere: Aldo Patriciello

SUGGERIMENTI

La commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare invita la commissione per gli affari costituzionali, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:

1.  riconosce che le audizioni pubbliche dei commissari designati rappresentano un elemento importante della democrazia europea il quale, pur non essendo previsto dal trattato, costituisce una pratica ben consolidata messa a punto nel corso degli ultimi 20 anni che presenta per il Parlamento e i cittadini dell'UE un'importante occasione per valutare le competenze e le priorità di ciascun candidato e la sua idoneità al ruolo;

2.  sottolinea che, per quanto riguarda le dichiarazioni di apertura, sarebbe preferibile, in linea con la sezione 1, lettera b) (Audizioni), settimo comma, dell'allegato XVI del regolamento, dare a tutti i candidati lo stesso tempo, in modo che tutti i commissari designati abbiano possibilità identiche ed eque di presentarsi e di esporre le loro opinioni;

3.  ritiene auspicabile che ciascuno Stato membro sottoponga all'esame del Presidente eletto della Commissione almeno due candidati – un uomo e una donna;

4.  ritiene che sarebbe utile, per motivi pratici e politici, fissare un termine entro il quale tutti gli Stati membri devono presentare i candidati;

5.  rileva che le audizioni del 2014 hanno suscitato, nei media e nel pubblico, un maggiore interesse rispetto alle audizioni precedenti, in parte dovuto all'evoluzione dei social media; ritiene che l'impatto e l'influenza dei social media siano destinati ad aumentare in futuro; reputa necessario prevedere l'utilizzo delle reti dei social media onde includere in modo più efficace i cittadini nell'iter delle audizioni;

6.  raccomanda che la sezione 1, lettera b) (Audizioni), settimo comma, dell'allegato XVI del regolamento (Orientamenti per l'approvazione della Commissione) preveda che le domande "possano essere" e non "siano se possibile" raggruppate per tema; ritiene che una modifica di questo tipo andrebbe incontro alla necessità dei gruppi politici di fissare le proprie priorità politiche nella formulazione delle domande e consentirebbe una maggiore flessibilità nell'organizzazione delle sempre più numerose audizioni congiunte (audizioni che coinvolgono due o più commissioni);

7.  considera che la mancanza di domande integrative ai commissari designati nell'ambito della procedura 2014 ha probabilmente consentito ad alcuni candidati di evitare di rispondere in merito a questioni più sensibili; ritiene che, in considerazione della funzione democratica delle audizioni, la loro struttura dovrebbe essere modificata onde permettere ai deputati di porre domande integrative mirate ai commissari designati in modo da consentire una migliore valutazione dei candidati; sottolinea l'importanza di assegnare ai gruppi politici un tempo per le domande che sia il più esteso possibile, in particolare nel caso delle audizioni congiunte delle commissioni;

8.  ritiene che dovrebbe essere possibile estendere oltre le tre ore la durata delle audizioni che riguardano i Vicepresidenti e i commissari designati con ampie competenze, date le loro competenze allargate rispetto ai commissari ordinari, anche per consentire a tutte le commissioni interessate di essere in grado di valutare correttamente i candidati e la loro preparazione su tutte le tematiche inerenti al loro portafoglio;

9.  ricorda che la sezione 1, lettera a), primo comma, del summenzionato allegato stabilisce che "il Parlamento valuta i commissari designati sulla base delle loro competenze generali, del loro impegno europeo e della loro indipendenza personale. Valuta la loro conoscenza del futuro portafoglio e le loro capacità di comunicazione"; suggerisce, tuttavia, che l'esperienza professionale e la condotta precedenti siano considerati criteri supplementari di idoneità; osserva inoltre che, conformemente alla sezione 1, lettera a), il Parlamento ha facoltà di chiedere qualsiasi informazione pertinente ai fini dell'adozione di una decisione sulle attitudini dei commissari designati, in particolare, se del caso, le informazioni riguardanti le attività svolte o gli incarichi ricoperti presso ogni istituzione europea nonché le dichiarazioni di interesse presentate al riguardo; ritiene che una valutazione da parte della commissione giuridica della conformità di una dichiarazione di interessi finanziari possa rappresentare solo un controllo formale e non possa sostituire una valutazione politica dell'indipendenza del candidato basata, tra l'altro, sulla sua dichiarazione di interessi; ritiene che il controllo della dichiarazione degli interessi finanziari dei commissari designati debba essere ampliato per includere eventualmente la loro famiglia allargata;

10. sottolinea che i deputati al Parlamento europeo dovrebbero avere la possibilità di ottenere una risposta completa ed esaustiva dai commissari designati;

11. raccomanda che ai commissari designati venga data la possibilità di presentare una dichiarazione scritta entro 12 ore dalla chiusura ufficiale dell'audizione nel caso in cui non siano riusciti a rispondere in maniera completa ed esaustiva a una domanda;

12. sottolinea che i coordinatori delle commissioni interessate dovrebbero cercare di pervenire a un consenso sulla valutazione; ritiene che, qualora non riescano nell'intento, essi dovrebbero poter deliberare sulla base di una decisione dei coordinatori in rappresentanza della maggioranza dei deputati che compongono la commissione; sottolinea che, considerato il tempo limitato disponibile per raggiungere una posizione, i coordinatori dovrebbero limitare, se del caso, le loro osservazioni a quelle relative ai criteri di cui al punto 1, lettera a, primo comma del suddetto allegato; ritiene inoltre che i gruppi che non condividono il punto di vista della maggioranza dovrebbero poter chiedere un riferimento adeguato nella lettera di valutazione; rammenta che, in ogni caso, il regolamento consente altresì a un gruppo politico di chiedere al presidente la convocazione di una riunione della commissione al completo, comprendente una votazione sulla valutazione del candidato;

13. constata che i metodi e le pratiche della valutazione successiva all'audizione variano da commissione a commissione;

14. è del parere che, per quanto attiene ai termini applicabili alle dichiarazioni di valutazione, e al fine di rendere il processo più chiaro nonché di evitare qualsiasi tipo di confusione che possa scaturire da un'interpretazione della sezione 1, lettera c), sesto comma dell'allegato XVI del regolamento, il regolamento dovrebbe esplicitamente prevedere che tali dichiarazioni siano adottate il più presto possibile e rese pubbliche sul sito web del Parlamento entro ventiquattro ore dalla chiusura ufficiale delle audizioni; chiede che la norma succitata sia applicata in modo rigoroso e uniforme in tutte le commissioni.

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE

Approvazione

6.5.2015

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

60

0

0

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Marco Affronte, Margrete Auken, Pilar Ayuso, Zoltán Balczó, Ivo Belet, Biljana Borzan, Lynn Boylan, Nessa Childers, Birgit Collin-Langen, Mireille D’Ornano, Miriam Dalli, Angélique Delahaye, Jørn Dohrmann, Ian Duncan, Stefan Eck, Bas Eickhout, Eleonora Evi, José Inácio Faria, Karl-Heinz Florenz, Iratxe García Pérez, Elisabetta Gardini, Gerben-Jan Gerbrandy, Jens Gieseke, Sylvie Goddyn, Françoise Grossetête, Jytte Guteland, György Hölvényi, Anneli Jäätteenmäki, Jean-François Jalkh, Josu Juaristi Abaunz, Karin Kadenbach, Kateřina Konečná, Giovanni La Via, Peter Liese, Norbert Lins, Susanne Melior, Miroslav Mikolášik, Massimo Paolucci, Gilles Pargneaux, Piernicola Pedicini, Pavel Poc, Marcus Pretzell, Michèle Rivasi, Daciana Octavia Sârbu, Annie Schreijer-Pierik, Davor Škrlec, Dubravka Šuica, Tibor Szanyi, Claudiu Ciprian Tănăsescu, Damiano Zoffoli

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Renata Briano, Nicola Caputo, Mark Demesmaeker, Esther Herranz García, Merja Kyllönen, James Nicholson, Aldo Patriciello, Gabriele Preuß, Bart Staes

Supplenti (art. 200, par. 2) presenti al momento della votazione finale

Arne Gericke

PARERE della commissione per i trasporti e il turismo (17.4.2015)

destinato alla commissione per gli affari costituzionali

sulle procedure e le prassi relative alle audizioni dei commissari, insegnamenti da trarre dalla procedura 2014
(2015/2040(INI))

Relatore per parere: Michael Cramer

SUGGERIMENTI

La commissione per i trasporti e il turismo invita la commissione per gli affari costituzionali, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:

1.      rileva che la formazione della Commissione Juncker è stata rallentata a causa della ritardata designazione da parte di alcuni Stati membri del proprio candidato commissario, mentre un livello accettabile di equilibrio di genere è stato raggiunto solo all'ultimo minuto grazie alla ferma insistenza del Parlamento sulla necessità che la nuova Commissione contenesse almeno lo stesso numero di donne rispetto alla Commissione uscente; ritiene che in futuro tale situazione si potrebbe evitare stabilendo un termine entro il quale gli Stati membri siano tenuti a designare i propri candidati, incoraggiandoli a proporre almeno due candidati per l'esame da parte del Presidente eletto, tenendo in debita considerazione l'equilibrio di genere e designando ad esempio almeno una donna; rileva che ciò consentirà al Presidente eletto di scegliere i candidati più adatti, tenendo conto delle conoscenze e del settore di competenza specifici nonché dell'esigenza di garantire un opportuno equilibrio di genere;

2.      ritiene che occorrerebbe stabilire un termine anche per l'adozione di comune intesa, da parte del Presidente eletto e del Consiglio, dell'elenco delle persone proposte per la nomina a membro della Commissione, in modo da dare al Parlamento tempo sufficiente per una preparazione e uno svolgimento opportuni delle audizioni, comprese se necessario le audizioni supplementari;

3.      riconosce che le audizioni pubbliche dei commissari designati rappresentano per il Parlamento e i cittadini dell'UE un'importante occasione per valutare le priorità di ciascun candidato e la loro idoneità al ruolo;

4.      ritiene che, quando un vicepresidente della Commissione ha responsabilità di carattere principalmente orizzontale, l'audizione potrebbe eccezionalmente essere condotta in un formato diverso, ad esempio come riunione della Conferenza dei presidenti di commissione, purché tale riunione sia aperta a tutti i deputati, o come riunione congiunta delle commissioni interessate;

5.      ritiene che il commissario designato dovrebbe essere tenuto a stabilire chiaramente, nella sua dichiarazione introduttiva, le priorità programmatiche del portafoglio preso in considerazione;

6.      evidenzia che la regola generalmente applicabile delle 45 domande di tre minuti, decisa dalla Conferenza dei presidenti, non ha dato alle commissioni sufficiente flessibilità per variare le proprie modalità qualora necessario, ad esempio introducendo una procedura di richiamo dell'attenzione o destinando più tempo agli oratori nella prima tornata di domande, mentre tre minuti hanno costituito un tempo assolutamente insufficiente per una domanda ulteriore; ritiene che in futuro occorrerebbe adottare disposizioni che assicurino alle commissioni maggiore flessibilità, garantendo comunque la natura inquisitiva delle audizioni attraverso l'efficace applicazione del principio "botta e risposta";

7.      ritiene che nel corso dell'audizione le domande dovrebbero - almeno in parte - ottenere una risposta in una lingua diversa dalla lingua madre del commissario designato;

8.      rileva che la ripartizione del tempo di parola tra i gruppi e il numero di domande assegnate alle commissioni associate/invitate è stato alla fine deciso rispettivamente dalla Conferenza dei presidenti e dai gruppi politici, anche se in passato tali accordi erano stati conclusi a livello di commissione; rileva che la procedura è stata disorientante, in quanto la Conferenza dei presidenti di commissione aveva inizialmente suggerito alle commissioni di organizzare bilateralmente il numero di domande da assegnare alle commissioni associate/invitate;

9.      sottolinea che dovrebbe essere applicata integralmente la regola d'Hondt per la ripartizione del tempo di parola tra i gruppi politici;

10.    ritiene che, se la valutazione non evidenzia alcuna chiara maggioranza o se c'è una maggioranza, ma non un consenso contro il candidato, i coordinatori dovrebbero - come passo successivo - chiedere un'ulteriore audizione di un'ora e mezzo;

11.    sottolinea che dovrebbe essere presa pienamente in considerazione la richiesta del Parlamento di sostituire un commissario designato o di assegnargli/le un portafoglio diverso, sulla base della valutazione effettuata dalla o dalle commissioni competenti; ritiene che, se il Parlamento chiede la sostituzione di un commissario designato, dovrebbe essere fissato un termine per la designazione di un nuovo candidato da parte dello Stato membro interessato; si oppone all'approccio che non prevede possibilità di scelta nella situazione eccezionale in cui anche il secondo candidato proposto da uno Stato membro non sia considerato qualificato a far parte del Collegio o a svolgere i compiti specifici che gli sono stati assegnati; ritiene che una limitata estensione del mandato della Commissione uscente possa essere accettabile, in ultima istanza, solo in casi eccezionali, qualora la necessità di un'adeguata preparazione di audizioni supplementari non consenta al Parlamento di approvare la nuova Commissione entro il 1° novembre;

12.    esprime la sua insoddisfazione per quanto riguarda la procedura che ha portato alla sostituzione del commissario designato ai trasporti con brevissimo preavviso e senza preventiva consultazione della commissione competente; deplora che la candidata successiva non abbia beneficiato di condizioni eque e giuste nel presentarsi alla commissione, avendo avuto a disposizione pochissimo tempo per preparare l'audizione; ribadisce che i trasporti costituiscono un settore strategico fondamentale che non dovrebbe soccombere a modifiche dell'ultima ora;

13.    sottolinea che, ai sensi dell'allegato XVI del regolamento, i pareri di tutte le commissioni associate ad un'audizione devono essere inseriti nella dichiarazione di valutazione unica; rileva, tuttavia, che tale requisito non sempre è stato pienamente soddisfatto; ritiene quindi che occorra rafforzare la disposizione corrispondente, specificando che i pareri delle commissioni associate devono essere allegati nella loro integralità alla dichiarazione di valutazione unica senza modifiche di sorta;

14.    ricorda che, ai sensi dell'allegato XVI del regolamento, le dichiarazioni di valutazione devono essere adottate e rese pubbliche entro 24 ore dopo l'audizione; rileva, tuttavia, che la procedura effettivamente seguita non è stata conforme a tale disposizione, in quanto le dichiarazioni di valutazione sono state rese disponibili solo dopo che la Conferenza dei presidenti aveva dichiarato concluse le audizioni; sottolinea la necessità di chiarire tale disposizione per permettere la pubblicazione delle dichiarazioni di valutazione in un luogo visibile sul sito web del Parlamento 24 ore dopo la valutazione;

15.    chiede che siano chiarite le seguenti disposizioni dell'allegato XVI del regolamento:

−      "Se possibile, le domande poste nel corso dell'audizione sono raggruppate per tema." Questa disposizione è stata interpretata come il raggruppamento delle domande delle commissioni associate/invitate, ma il tema vero di una domanda non dovrebbe essere conosciuto in anticipo in quanto le domande non dovrebbero essere rese note prima dell'audizione.

−      "Come ultima soluzione, il presidente pone le due decisioni in votazione a scrutinio segreto." Le "due decisioni" sono intese far riferimento al fatto che "i commissari designati sono idonei a far parte del collegio e a svolgere i compiti specifici che sono stati loro assegnati". Tuttavia, non vi è alcun legame evidente tra queste due frasi dell'allegato XVI, il che potrebbe comportare interpretazioni errate.

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE

Approvazione

14.4.2015

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

44

1

0

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Daniela Aiuto, Lucy Anderson, Inés Ayala Sender, Georges Bach, Izaskun Bilbao Barandica, Deirdre Clune, Michael Cramer, Luis de Grandes Pascual, Andor Deli, Karima Delli, Isabella De Monte, Ismail Ertug, Jacqueline Foster, Bruno Gollnisch, Tania González Peñas, Dieter-Lebrecht Koch, Stelios Kouloglou, Merja Kyllönen, Miltiadis Kyrkos, Bogusław Liberadzki, Peter Lundgren, Georg Mayer, Gesine Meissner, Cláudia Monteiro de Aguiar, Renaud Muselier, Jens Nilsson, Markus Pieper, Salvatore Domenico Pogliese, Tomasz Piotr Poręba, Christine Revault D’Allonnes Bonnefoy, Dominique Riquet, Massimiliano Salini, David-Maria Sassoli, Claudia Schmidt, Claudia Tapardel, Keith Taylor, Pavel Telička, István Ujhelyi, Wim van de Camp, Kosma Złotowski, Elżbieta Katarzyna Łukacijewska

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Rosa D’Amato, Markus Ferber, Olga Sehnalová, Patricija Šulin

PARERE della commissione giuridica (11.5.2015)

destinato alla commissione per gli affari costituzionali

sulle procedure e le prassi relative alle audizioni dei commissari, insegnamenti da trarre dalla procedura 2014
(2015/2040(INI))

Relatore per parere: Jean-Marie Cavada

SUGGERIMENTI

La commissione giuridica invita la commissione per gli affari costituzionali, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:

1.  riafferma l'importanza di garantire l'indipendenza dei commissari designati; ritiene che l'esame delle dichiarazioni di interessi dei commissari dovrebbe rimanere di competenza esclusiva della commissione giuridica; è tuttavia dell'avviso che l'attuale ambito delle dichiarazioni di interessi dei commissari sia troppo limitato e invita la Commissione a rivedere quanto prima le sue norme in materia;

2.  ritiene che l'esame delle dichiarazioni di interessi finanziari del commissari designati abbia non solo la finalità di verificare che la dichiarazione sia stata debitamente compilata, ma anche di determinare se il suo contenuto prefiguri un conflitto di interessi; ritiene quindi che la commissione giuridica dovrebbe possedere un potere di controllo maggiore, tale da comprendere in particolare la possibilità di esigere la divulgazione di ogni informazione complementare necessaria a una valutazione approfondita delle dichiarazioni, oltre al potere di richiedere la presenza del commissario designato per rispondere a ulteriori domande connesse alle dichiarazioni finanziarie, senza ledere il privilegio della commissione responsabile per il merito di condurre l'audizione;

3.  ritiene che le dichiarazioni di interessi finanziari dovrebbero includere gli interessi familiari, come previsto all'articolo 1, paragrafo 6 del codice di condotta dei commissari;

4.  ricorda che incombe alla Commissione la responsabilità di individuare qualsiasi conflitto di interessi che potrebbe impedire a uno dei suoi membri di svolgere le proprie funzioni, e ritiene di conseguenza che essa dovrebbe essere in grado di verificare e garantire l'esattezza e la completezza delle dichiarazioni di interessi finanziari dei commissari designati prima delle loro audizioni dinanzi al Parlamento;

5.  propone l'elaborazione di una relazione di iniziativa specifica sulla questione del conflitto di interessi nelle dichiarazioni finanziarie presentate dai commissari designati;

6.  ritiene auspicabile che vi sia un maggiore allineamento tra i portafogli dei commissari e i rispettivi ambiti di competenza delle commissioni parlamentari, senza che il privilegio di ciascuna istituzione di determinare la propria struttura e composizione interne sia violato dall'altra;

7.  ritiene che lo svolgimento delle audizioni da parte delle commissioni competenti sia importante non solo ai fini della valutazione della personalità del candidato e delle sue priorità politiche, ma anche per verificare il suo atteggiamento e la sua capacità di adempiere alla missione che gli è affidata; sottolinea che i candidati alla vicepresidenza della Commissione non dovrebbero ricevere un trattamento diversificato;

8.  ribadisce che lo scopo delle audizioni è dare ai commissari designati un'opportunità identica ed equa di presentarsi ed esporre le proprie opinioni in conformità con l'allegato XVI del regolamento del Parlamento europeo, mettendo in particolare risalto l'imparzialità e la neutralità politica della procedura;

9.  insiste sulla necessità di raggiungere la parità di genere nella composizione del collegio dei commissari;

10. ritiene che dovrebbe essere prevista maggiore flessibilità, specialmente per quanto riguarda i tempi riservati alle domande complementari e alle risposte dei candidati;

11. ritiene che gli autori delle domande dovrebbero avere la possibilità di formulare immediatamente domande supplementari (ad esempio, si potrebbero prevedere 30 secondi per la domanda supplementare con risposta di un minuto);

12. ritiene che sarebbe opportuno stabilire norme, in particolare per quanto riguarda le scadenze, che disciplinino le audizioni dei candidati sostitutivi, per non penalizzarli rispetto ai commissari designati ascoltati inizialmente; chiede quindi che le norme relative alle audizioni dei commissari designati siano fissate in un accordo interistituzionale;

13. ritiene che, nel caso in cui i coordinatori non abbiano raggiunto un consenso sulla valutazione di un commissario designato, la decisione finale debba essere sottoposta a votazione per appello nominale in sede di commissione.

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE

Approvazione

7.5.2015

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

14

0

7

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Max Andersson, Joëlle Bergeron, Jean-Marie Cavada, Therese Comodini Cachia, Rosa Estaràs Ferragut, Laura Ferrara, Lidia Joanna Geringer de Oedenberg, Dietmar Köster, António Marinho e Pinto, Evelyn Regner, Pavel Svoboda, József Szájer, Axel Voss, Tadeusz Zwiefka

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Daniel Buda, Sergio Gaetano Cofferati, Pascal Durand, Angel Dzhambazki, Jytte Guteland, Sylvia-Yvonne Kaufmann, Virginie Rozière, Cecilia Wikström

Supplenti (art. 200, par. 2) presenti al momento della votazione finale

Morten Messerschmidt

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE

Approvazione

17.6.2015

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

19

2

2

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Mercedes Bresso, Fabio Massimo Castaldo, Richard Corbett, Pascal Durand, Esteban González Pons, Danuta Maria Hübner, Ramón Jáuregui Atondo, Maite Pagazaurtundúa Ruiz, György Schöpflin, Barbara Spinelli, Josep-Maria Terricabras, Kazimierz Michał Ujazdowski, Rainer Wieland

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Max Andersson, Charles Goerens, Enrique Guerrero Salom, Sylvia-Yvonne Kaufmann, David McAllister, Andrej Plenković, Marcus Pretzell, Helmut Scholz

Supplenti (art. 200, par. 2) presenti al momento della votazione finale

Adam Szejnfeld, Csaba Sógor, Dario Tamburrano