RELAZIONE sulla situazione relativa alla concentrazione dei terreni agricoli nell'UE: come agevolare l'accesso degli agricoltori alla terra?

30.3.2017 - (2016/2141(INI))

Commissione per l'agricoltura e lo sviluppo rurale
Relatore: Maria Noichl

Procedura : 2016/2141(INI)
Ciclo di vita in Aula
Ciclo del documento :  
A8-0119/2017
Testi presentati :
A8-0119/2017
Testi approvati :

PROPOSTA DI RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO

sulla situazione relativa alla concentrazione dei terreni agricoli nell'UE: in che modo agevolare l'accesso alla terra per gli agricoltori?

(2016/2141(INI))

Il Parlamento europeo,

–  visto il parere del Comitato economico e sociale europeo, del 21 gennaio 2015, dal titolo "L'accaparramento di terreni: una minaccia per le imprese agricole a conduzione familiare",

–  visti gli orientamenti volontari del comitato per la sicurezza alimentare mondiale (CFS), del 12 maggio 2012, sulla gestione responsabile della terra, della pesca e delle foreste,

–  vista la petizione n. 187/2015 presentata al Parlamento europeo sul tema "Conservare e gestire i terreni arabili in Europa quale nostro bene comune: un appello delle organizzazioni della società civile a elaborare una politica fondiaria dell'UE sostenibile ed equa",

–  visto lo studio della commissione per l'agricoltura e lo sviluppo rurale del Parlamento europeo relativo alla portata del fenomeno dell'accaparramento di terreni agricoli nell'UE[1],

–  visto l'avvio previsto o già in corso da parte della Commissione europea di una procedura di infrazione nei confronti degli Stati membri Bulgaria, Lettonia, Lituania, Polonia, Slovacchia, Ungheria,

–  visto l'articolo 52 del suo regolamento,

–  vista la relazione della commissione per l'agricoltura e lo sviluppo rurale (A8-0119/2017),

A.  considerando che nel 2013 nell'UE-27 il 52,2 % della superficie agricola utilizzata in Europa era controllato soltanto dal 3,1 % delle imprese e che, per contro, nel 2013 il 76,2 % delle imprese aveva a disposizione una quota di terreni agricoli pari solo all'11,2 %; che questa tendenza è contraria al modello europeo di un'agricoltura sostenibile, multifunzionale e ampiamente caratterizzata da aziende a conduzione familiare;

B.  considerando che questo pone la disparità nella destinazione d'uso dei suoli nell'UE con un coefficiente di Gini di 0,82 sullo stesso livello di paesi quali Brasile, Colombia e Filippine[2];

C.  considerando che all'iniqua distribuzione dei terreni agricoli corrisponde un'iniqua distribuzione delle sovvenzioni della PAC, poiché i pagamenti diretti, che rappresentano la maggior parte delle spese relative alla PAC, vengono corrisposti principalmente per ettaro;

D.  considerando che l'effettiva distribuzione di sovvenzioni e terreni potrebbe essere ancora più iniqua, giacché le statistiche disponibili non consentono di trarre conclusioni sulla proprietà e il controllo delle aziende;

E.  considerando che l'accesso alla terra e alla proprietà sono diritti fondamentali riconosciuti dal diritto nazionale di ciascuno Stato membro;

F.  considerando che l'accesso alla terra è essenziale per la realizzazione di molti diritti umani e si ripercuote sulla Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea;

G.  considerando che il suolo, da un lato, rappresenta una proprietà e, dall'altro, un bene pubblico ed è soggetto ad obblighi sociali;

H.  considerando che non esiste alcuna competenza esclusiva o condivisa dell'UE in relazione ai terreni e che le diverse politiche dell'UE definiscono differenti aspetti politici, sociali, culturali e ambientali della gestione dei terreni, il che rende necessario un approccio più olistico alla gestione delle terre a livello dell'UE;

I.  considerando che la corte costituzionale federale tedesca ha dichiarato già nella sua decisione del 12 gennaio 1967 (1 BvR 169/63, BverfG 21, 73-87) che il trasferimento di terreni rurali non deve godere della medesima libertà del trasferimento di qualsiasi altro capitale, poiché i terreni sono beni non moltiplicabili e indispensabili, e che un giusto ordine giuridico e sociale obbliga a valorizzare gli interessi pubblici in materia di terreni in misura maggiore che per altri beni[3];

J.  considerando che il suolo è una risorsa sempre più scarsa e non moltiplicabile e che rappresenta il fondamento del diritto umano a un'alimentazione sana e adeguata, nonché di una molteplicità di servizi ecosistemici vitali, e che pertanto non può essere considerato come una merce di scambio comune; che i terreni, inoltre, sono doppiamente minacciati, da un lato, dalla perdita di superfici agricole a causa dell'impermeabilizzazione del suolo, dell'urbanizzazione, del turismo, dei progetti infrastrutturali, dei cambiamenti di destinazione, dell'imboschimento e della desertificazione e dall'altro, dalla concentrazione di terreni nelle mani di grandi imprese agricole e investitori esterni al settore agricolo; che, nel contempo, spetta all'autorità pubblica controllare e limitare la perdita di terreni agricoli dovuta a tali attività;

K.  considerando che i terreni sono soggetti non soltanto a conflitti d'uso, ma anche alle rivalità tra gli investitori agricoltori e non agricoltori come pure tra le generazioni di agricoltori, poiché i giovani desiderosi di stabilirsi hanno maggiori difficoltà ad accedere ai terreni, a causa dei costi, soprattutto nel caso in cui non siano discendenti di agricoltori;

L.  considerando che gli Stati membri sono responsabili della differente regolamentazione della politica del mercato fondiario e del mercato dei terreni agricoli nei singoli paesi e che ciò può avere gravi ripercussioni sulla competitività delle imprese agricole nel mercato interno;

M.  considerando che i terreni rappresentano un fattore di produzione con costi elevati; che è legato ai regimi nazionali di successione, che costringono a un rifinanziamento a ogni cambio di generazione; che i prezzi dei terreni influiscono sulla concentrazione fondiaria; che può accadere che agricoltori senza famiglia, alla fine della loro vita attiva, cedano la propria azienda al migliore offerente al fine di integrare la loro modesta pensione;

N.  considerando che la Corte dei conti europea nella sua relazione speciale n. 25/2016 sottolinea che occorre migliorare i sistemi utilizzati per la mappatura dei terreni agricoli al fine di determinare l'ammissibilità dei terreni agli aiuti;

O.  considerando che gli strumenti statistici esistenti a livello dell'UE, quali la rete d'informazione contabile agricola (RICA), l'indagine Eurostat sulla struttura delle aziende agricole e il sistema integrato di gestione e controllo (SIGC) raccolgono dati su vari aspetti della proprietà fondiaria; che finora mancano dati esaurienti, aggiornati trasparenti e di alta qualità sui diritti di possesso del suolo, sulle strutture di proprietà e locazione, sui movimenti dei prezzi e delle quantità nei mercati fondiari, ma anche su indicatori sociali e ambientali pertinenti a livello europeo e che in alcuni Stati membri tali dati sono raccolti e pubblicati solamente in modo incompleto;

P.  considerando che anche per un'utile distribuzione del suolo è indispensabile un'adeguata trasparenza di mercato, che dovrebbe comprendere anche le attività delle istituzioni attive sul mercato fondiario;

Q.  considerando che la vendita di terreni a investitori e holding non agricoli rappresenta un grave problema in tutta l'Unione e che in particolare i nuovi Stati membri, allo scadere delle moratorie che limitavano la vendita di terreni ad agenti stranieri, sono esposti a forti pressioni per adeguare la propria legislazione, poiché i prezzi dei terreni relativamente bassi hanno accelerato la vendita dei terreni agricoli a grandi investitori;

R.  considerando che un'ampia diffusione della proprietà di terreni agricoli costituisce un principio di base fondamentale dell'economia sociale di mercato e un presupposto importante per la coesione sociale, per la creazione di posti di lavoro nelle zone rurali, per un'elevata creazione di valore agricolo e per la pace sociale;

S.  considerando che le superfici agricole utilizzate dai piccoli agricoltori rivestono un'importanza particolare per la gestione idrica e per il clima, per il bilancio del carbonio e la produzione di alimenti salutari, nonché per la biodiversità, la fertilità del suolo e la conservazione del paesaggio; che circa il 20 % dei terreni agricoli europei sono già stati colpiti dai cambiamenti climatici, dall'erosione idrica ed eolica del suolo e da una gestione impropria; che, a causa del riscaldamento globale, alcune regioni dell'UE, in particolare dell'Europa meridionale, sono già esposte alla siccità e ad altre condizioni metereologiche estreme, che provocheranno la degradazione del suolo e limiteranno l'accesso a terreni di buona qualità e/o adatti all'uso agricolo;

T.  considerando che esiste una forte disparità nella distribuzione di terreni agricoli di elevata qualità e che tali terreni sono decisivi per la qualità dei prodotti alimentari, la sicurezza alimentare e il benessere umano;

U.  considerando che la domanda di generi alimentari e mangimi, di energia non fossile, di materie prime rinnovabili per l'industria dei carburanti, della chimica, del tessile come pure per la bioeconomia aumenta costantemente e, di conseguenza, aumenta anche il prezzo dei terreni;

V.  considerando che le aziende agricole di piccole e medie dimensioni, la distribuzione della proprietà o un sistema di locazione adeguatamente regolamentato e l'accesso ai terreni comuni rappresentano il presupposto migliore per garantire un utilizzo responsabile del suolo e una gestione sostenibile delle terre, oltre a favorire l'identificazione e l'attaccamento; che tali forme di proprietà incoraggiano le persone a rimanere nelle zone rurali e consentono loro di lavorare in tali zone, il che ha un impatto positivo sull'infrastruttura socio-economica delle zone rurali, sulla sicurezza alimentare, la sovranità alimentare e la preservazione dello stile di vita rurale; che un'iniqua distribuzione delle terre e un iniquo accesso alla terra e alle risorse naturali aumenta il rischio di divisioni all'interno della società, di squilibri sociali, di una minore qualità della vita e del lavoro e di impoverimento; che l'elevata concentrazione del potere in settori all'interno del mercato alimentare dell'UE potrebbe ripercuotersi negativamente sui diritti dei consumatori e ridurre i redditi degli agricoltori; che gli agricoltori che non sono proprietari dei propri terreni dovrebbero disporre di contratti di messa a disposizione solidi e sufficientemente duraturi per rendere redditizi i loro investimenti;

W.  considerando che la politica agricola europea mira a preservare il modello agricolo europeo, basato su un'agricoltura multifunzionale, caratterizzata principalmente da aziende a conduzione familiare di piccole e medie dimensioni e aziende agricole cooperative con proprietà dei terreni; che un'ampia ripartizione della proprietà, diritti di utilizzo del terreno sicuri e l'accesso ai terreni comuni, gestiti in maniera sostenibile, garantiscono un accesso equo alle risorse e una struttura agraria eterogenea e legata al luogo di residenza che contempli le tradizioni, la certezza del diritto e la responsabilità nei confronti della società; che tale modello tutela i prodotti tradizionali e la sovranità alimentare e promuove l'innovazione, proteggendo nel contempo l'ambiente e le generazioni future;

X.  considerando che le azienda agricole a conduzione familiare, oltre a produrre alimenti, svolgono funzioni sociali ed ecologiche molto importanti che un modello di agricoltura industriale non è sempre in grado di assolvere; che un'agricoltura di piccole e medie dimensioni sorretta solo dalle famiglie di agricoltori oppure con il sostegno dei consumatori rappresenta un modello assolutamente lungimirante anche da un punto di vista economico, poiché tali imprese spesso presentano un'elevata diversificazione interna e conseguente resilienza, e contribuiscono a un'elevata creazione di valore nelle zone rurali;

Y.  considerando che la concentrazione di terreni agricoli si ripercuote negativamente sullo sviluppo delle comunità rurali e sulla sostenibilità socio-economica delle zone rurali e può comportare la perdita di posti di lavoro nel settore dell'agricoltura, con una conseguente riduzione del tenore di vita della comunità agricola e della disponibilità di prodotti alimentari, il che a sua volta genera squilibri nello sviluppo territoriale e in ambito sociale;

Z.  considerando che il futuro del settore agricolo dipende dalla generazione più giovane e dalla loro propensione all'innovazione e agli investimenti, che è di decisiva importanza per il futuro delle zone rurali, poiché è l'unico modo per fermare l'invecchiamento nel settore dell'agricoltura e garantire la successione nelle imprese agricole, senza la quale anche il contratto tra le generazioni perde validità, ; che, d'altro canto, per i giovani agricoltori e i nuovi imprenditori è particolarmente difficile ottenere l'accesso alle terre e ai finanziamenti, il che potrebbe rendere il settore meno attraente;

AA.  considerando che l'accesso alla terra è il prerequisito principale per l'avviamento di una azienda agricola, che a sua volta creerà occupazione e accelererà lo sviluppo sociale ed economico;

AB.  considerando che in molte regioni i prezzi di acquisto e i canoni di locazione dei terreni agricoli hanno raggiunto un livello che incoraggia la speculazione finanziaria, rendendo economicamente impossibile per molte aziende mantenere le superfici prese in locazione o acquistare altri terreni necessari per mantenere la redditività delle piccole e medie imprese e tanto meno fondare nuove aziende, dato che il mercato è quasi privo di terreni disponibili;

AC.  considerando che le differenze dei prezzi per i terreni agricoli tra gli Stati membri promuovono ulteriormente i processi di concentrazione e che l'andamento dei prezzi per i terreni non è parallelo allo sviluppo economico di altri settori;

AD.  considerando che i prezzi di vendita e in alcuni casi anche i canoni di locazione dei terreni agricoli in molti Stati membri non sono più orientati ai ricavi conseguibili mediante la produzione di generi alimentari;

AE.  considerando che i canoni di locazione spesso non sono più orientati ai ricavi agricoli che le aziende possono mantenere, il che significa che i requisiti in materia di capitale sono troppo elevati e comportano un rischio eccessivo per favorire l'ingresso nel settore dell'agricoltura;

AF.  considerando che alla domanda di generi alimentari e mangimi si aggiunge una crescente domanda di materie prime per la "bioeconomia", come ad esempio biocarburanti e materie prime per il settore chimico e tessile, suscitando l'interesse di nuovi attori ad acquisire terreni agricoli;

AG.  considerando che, poiché alcuni Stati membri devono ancora stabilire politiche fondiarie efficaci, le politiche e le sovvenzioni dell'UE in alcuni casi possono favorire i processi di concentrazione, dato che i pagamenti diretti connessi alle superfici sono destinati in misura maggiore alle grandi imprese e agli agricoltori già saldamente stabiliti e che l'impiego di tali strumenti conduce a un aumento dei prezzi dei terreni, il che contribuisce ad escludere dal mercato fondiario i giovani, i nuovi attori alla ricerca di terreni dove stabilire aziende agricole e le piccole e medie imprese che spesso dispongono di mezzi finanziari inferiori; che ciò significa che i fondi europei per l'agricoltura, destinati alle piccole e medie imprese agricole, spesso non raggiungono i destinatari corretti;

AH.  considerando che la concentrazione di terreni nelle mani di un piccolo numero di produttori sta distorcendo i processi produttivi e di mercato e potrebbe avere un effetto controproducente sull'agricoltura degli Stati membri e/o dell'intera UE;

AI.  considerando che la politica agricola comune (PAC) riformata nel 2013 ha altresì consentito di limitare questi effetti introducendo un pagamento supplementare per i primi ettari e una riduzione progressiva di tale sostegno; che questi pagamenti diretti legati alla superficie svolgono, inoltre, un ruolo fondamentale nel garantire la competitività e la sostenibilità delle aziende agricole europee che soddisfano standard di produzione elevati;

AJ.  considerando che, soprattutto dopo la crisi economica e finanziaria del 2007, l'acquisto di terreni agricoli è considerato un investimento sicuro in molti Stati membri; che i terreni agricoli sono acquisiti, in quantità allarmanti, da investitori esterni al settore e speculatori finanziari, come fondi pensione, compagnie di assicurazione e aziende; che la proprietà terriera rimarrà un investimento sicuro anche in caso di una futura inflazione;

AK.  considerando che una serie di Stati membri hanno adottato provvedimenti normativi per proteggere i loro terreni coltivabili dall'acquisto da parte di investitori; considerando che durante l'acquisto di terreni sono stati registrati casi di frode, che includono il ricorso ai contratti che sfruttano le lacune giuridiche in materia di transazioni fondiarie, nei quali la data di conclusione del contratto è falsificata, che allo stesso tempo, gli investitori hanno acquisito numerosi terreni;

AL.  considerando che la comparsa di bolle speculative sui mercati dei terreni agricoli ha gravi conseguenze per l'agricoltura e che la speculazione sulle materie prime nel mercato dei futures fa ulteriormente aumentare i prezzi dei terreni agricoli;

AM.  considerando che il fenomeno dell'accaparramento dei terreni è favorito da vari fattori, tra cui la globalizzazione crescente, la crescita demografica, la domanda crescente di prodotti alimentari e di materie prime naturali, nonché gli effetti controproducenti della politica agricola;

AN.  considerando che la concentrazione incontrollata dei terreni agricoli fa sì che le grandi aziende agricole, orientate a ottenere il massimo profitto dalla produzione, arrecano sovente danni ingenti e irreparabili all'ambiente;

AO.  considerando che una conseguenza della concentrazione dei terreni agricoli è anche il deflusso dei profitti e dei pagamenti delle imposte dalle zone rurali verso le sedi centrali delle grandi aziende;

AP.  considerando che le disposizioni esistenti per il limite massimo ai pagamenti diretti superiori ai 150 000 EUR non si applicano quando le persone giuridiche posseggono più imprese agricole subappaltatrici, che ricevono meno di 150 000 EUR ciascuna in pagamenti diretti;

AQ.  considerando che le società per azioni in agricoltura aumentano con preoccupante velocità; che tali società spesso agiscono a livello transfrontaliero e che il loro modello imprenditoriale è per lo più dominato dalla speculazione terriera piuttosto che dalla produzione agricola;

AR.  considerando che i problemi descritti non riguardano solo i terreni agricoli bensì in maniera altrettanto urgente anche i boschi e le zone di pesca;

1.  ricorda che la questione fondiaria, la sua gestione e le norme urbanistiche sono di competenza degli Stati membri; invita, di conseguenza, gli Stati membri a prendere maggiormente in considerazione nelle loro politiche pubbliche la salvaguardia e la gestione dei terreni agricoli e la cessione dei terreni;

2.  invita la Commissione a istituire un osservatorio per la raccolta di informazioni e dati sul livello di concentrazione dei terreni agricoli e della proprietà fondiaria in tutta l'Unione, incaricato di: registrare i prezzi di acquisto e di locazione nonché il comportamento dei proprietari e dei locatari sul mercato; monitorare la perdita di superfici agricole a seguito di cambiamenti della destinazione d'uso dei suoli, l'andamento della fertilità del suolo e l'erosione; elaborare relazioni periodiche in merito;

3.  ritiene che gli Stati membri dovrebbero condividere regolarmente tra di loro e con la Commissione le informazioni relative alla legislazione nazionale in materia di terreni e cambiamento della destinazione d'uso dei suoli, con particolare riguardo ai casi di acquisto di terreni a scopo speculativo;

4.  invita la Commissione a istituire un gruppo di lavoro ad alto livello per esaminare il problema della concentrazione dei terreni agricoli, effettuare uno studio sugli effetti che le misure applicate dall'UE e dagli Stati membri hanno sulla concentrazione fondiaria e sulla produzione agricola, nonché analizzare i rischi di tale concentrazione per l'approvvigionamento alimentare, l'occupazione, l'ambiente, la qualità dei suoli e lo sviluppo rurale;

5.  invita gli Stati membri a orientare le politiche in materia di utilizzo dei suoli in modo tale da sfruttare le possibilità esistenti, come la fiscalità, gli aiuti e i fondi della PAC, per mantenere nell'intero territorio dell'UE il modello di agricoltura basato sulle aziende agricole familiari;

6.  invita la Commissione e gli Stati membri a raccogliere periodicamente dati di qualità comparabile per quanto concerne il livello dei canoni e i prezzi fondiari, compresa l'acquisizione di terreni mediante compravendita di quote, nonché transazioni riguardanti grandi superfici, perdita della proprietà fondiaria, violazione dei diritti di possesso e aumenti speculativi dei prezzi in tutti gli Stati membri; invita la Commissione a pubblicare orientamenti sull'armonizzazione delle pratiche contabili e a incoraggiare la condivisione delle migliori pratiche nell'ambito delle legislazioni nazionali al fine di individuare i provvedimenti per salvaguardare le attività e i terreni agricoli;

7.  ritiene necessario che gli Stati membri creino inventari armonizzati dei terreni agricoli contenenti tutti i diritti di proprietà e d'uso dei terreni agricoli, registrati in tempo reale, con precisione e in modo comprensibile, nel pieno rispetto dei diritti di tutela dei dati delle parti coinvolte, che siano presentati sotto forma di statistiche anonime pubblicamente accessibili;

8.  invita la Commissione, su tale base, a intervalli regolari, a presentare al Consiglio e al Parlamento una relazione sulla situazione della destinazione d'uso dei suoli, la struttura, i prezzi e le leggi e politiche nazionali relative alla proprietà e alla locazione delle superfici agricole e a riferire al comitato per la sicurezza alimentare mondiale (CFS) in merito all'attuazione da parte dell'UE degli orientamenti volontari del CFS sulla gestione responsabile della terra, della pesca e delle foreste, nel contesto della sicurezza alimentare nazionale;

9.  riconosce che i programmi per consolidare appezzamenti frammentati mediante varie tipologie procedurali nel quadro di una gestione integrata dei terreni, nel rispetto delle specificità locali e regionali, sono uno strumento indispensabile per il miglioramento della struttura del settore agricolo e la risoluzione dei conflitti relativi alla destinazione d'uso dei terreni; raccomanda al riguardo che, laddove il riassetto fondiario avvenga mediante locazione dei terreni, il canone sia correlato alla capacità produttiva e alla redditività, nel modo più appropriato per l'economia rurale, e invita gli Stati membri a condividere le loro esperienze in materia di gestione dei terreni agricoli;

10.  ritiene che una politica fondiaria ponderata e coordinata, attuata con lo strumento della pianificazione territoriale regionale e locale, dovrebbe contribuire a ridurre l'impiego dei terreni a fini non agricoli;

11.  riconosce che, sebbene la politica fondiaria sia essenzialmente di competenza degli Stati membri, può essere influenzata dalla politica agricola comune o dagli ambiti politici pertinenti, con importanti conseguenze sulla competitività delle imprese agricole nel mercato interno; reputa che la politica fondiaria debba contribuire a garantire una distribuzione ampia, giusta ed equa della proprietà terriera e dell'accesso alla terra, nonché lo status di agricoltori locatari nell'ambito di un quadro adeguato, dato che ciò incide direttamente sulle condizioni di vita e di lavoro nonché sulla qualità della vita nelle zone rurali; ricorda l'importante funzione sociale della proprietà e della gestione terriera a livello inter-generazionale, poiché una perdita di imprese agricole e di posti di lavoro conduce al declino dell'agricoltura contadina europea e del paesaggio rurale, producendo modifiche strutturali indesiderate in tutta la società;

12.  invita gli Stati membri, al fine di realizzare gli obiettivi della politica agricola comune, a considerare prioritari gli agricoltori locali di piccole e medie imprese, gli imprenditori agricoli nuovi e giovani, garantendo il rispetto della parità di genere, nell'acquisto e nella locazione di terreni agricoli, tenendo conto anche dei diritti di prelazione ove esistenti, poiché il possesso da parte dell'agricoltore di una quota il più elevata possibile della superficie coltivata è nell'interesse di uno sviluppo affidabile e sostenibile delle aziende agricole, in particolare in un momento di crescente interesse per l'acquisizione di terreni agricoli da parte di coloro che non sono agricoltori, molto spesso unicamente a fini speculativi; incoraggia gli Stati membri a promuovere le aziende agricole a conduzione familiare e modelli di produzione sostenibili;

13.  ricorda che elevati costi di investimento ostacolano l'acquisto e la locazione di suoli agricoli e forestali da parte di aziende agricole di piccole e medie dimensioni, a conduzione familiare e cooperative;

14.  riconosce l'importanza delle aziende agricole a conduzione familiare nelle zone rurali, poiché svolgono un ruolo attivo nelle strutture economiche preservando il patrimonio culturale e la vita rurale, accrescendo la vita sociale, usando le risorse naturali in modo sostenibile, oltre a produrre una quantità sufficiente di prodotti alimentari sani e di alta qualità, e garantendo un'ampia diffusione della proprietà in tali zone; osserva i problemi che emergono nel passaggio di aziende agricole da una generazione alla successiva, tenendo particolarmente conto della cessione di aziende a membri esterni alla famiglia, e invita gli Stati membri a raccogliere dati su tali casi e a creare un quadro giuridico in grado di risolvere i problemi;

15.  ricorda l'esistenza delle sovvenzioni previste per i giovani agricoltori nell'ambito della politica agricola comune, finalizzate ad agevolarne l'ingresso nel settore dell'agricoltura; chiede, inoltre, un approccio globale, il quale contribuisca a rendere possibile l'acquisizione ovvero la creazione di imprese da parte di giovani agricoltori, donne e altre persone qualificate che desiderino inserirsi nell'attività agricola; osserva tuttavia che i nuovi imprenditori agricoli incontrano ancora difficoltà relative a ostacoli strutturali quali prezzi elevati dei terreni o una forte imposizione fiscale per la successione nelle imprese agricole al di fuori della famiglia;

16.  sottolinea l'importanza della politica strutturale europea per la promozione delle zone rurali, ad esempio per garantire, nell'accesso ai terreni agricoli, un'assistenza specifica alle piccole e medie imprese individuali e alle cooperative, nonché ai giovani e in particolare alle donne;

17.  sottolinea le difficoltà di accesso al credito ai fini dell'acquisizione di terreni o diritti di proprietà, in particolare per i nuovi e i giovani imprenditori agricoli; invita la Commissione a fornire strumenti adeguati, nel quadro della PAC e delle politiche correlate, che facilitino l'ingresso di tali soggetti nell'attività agricola, garantendo l'accesso equo a un credito sostenibile;

18.  ritiene che le comunità locali debbano essere coinvolte nelle decisioni relative all'utilizzo dei terreni;

19.  invita gli Stati membri a fornire incentivi per lo sviluppo di aziende agricole urbane e di altre forme di agricoltura partecipativa e accordi di condivisione della terra, tenuto conto del limitato accesso ai terreni agricoli nelle aree rurali e nel contempo del crescente interesse per l'agricoltura urbana e periurbana;

20.  incoraggia gli Stati membri a profondere ulteriori sforzi per il trasferimento delle conoscenze tramite progetti di ricerca e innovazione per il miglioramento della qualità del suolo attraverso l'applicazione di pratiche agroambientali, tenuto conto del fatto che l'agricoltura è alla base della produzione alimentare, di ecosistemi duraturi e della vivacità delle aree rurali;

21.  invita gli Stati membri a far sì che la politica fondiaria sia concepita in maniera tale da consentire l'accesso alla proprietà o ai diritti di possesso in condizioni finanziarie in linea con l'attività agricola, nonché a monitorare i prezzi di acquisto e di locazione dei terreni agricoli; chiede, inoltre, che le operazioni riguardanti i terreni agricoli siano soggette a una procedura ex-ante di controllo della conformità alla legislazione nazionale in materia, valida anche per fusioni, scissioni e costituzione di fondazioni; è del parere che sarebbe utile effettuare controlli più rigorosi sui contratti di locazione e introdurre un obbligo di notifica di irregolarità ed eventuali sanzioni, dato che la locazione è spesso il primo passo verso l'acquisto; esorta gli Stati membri a garantire che la politica di locazione preveda l'obbligo per l'affittuario di svolgere un'attività agricola; è del parere che la politica fondiaria debba contribuire a impedire posizioni dominanti sui mercati fondiari;

22.  incoraggia gli Stati membri a ricorrere a tali strumenti per la regolamentazione del mercato fondiario, poiché in alcuni Stati membri sono già impiegati con successo, conformemente alle disposizioni dei trattati UE, come ad esempio l'obbligo di autorizzazione statale per acquisti e locazioni di terreni, diritti di prelazione, obblighi per l'affittuario di svolgere un'attività agricola, limitazioni del diritto di acquisto per le persone giuridiche, massimali per il numero di ettari acquistabili, preferenza per gli agricoltori, land-banking (acquisizione di terreni agricoli in vista di futuri sviluppi e vendite), indicizzazione dei prezzi a seconda del ricavo agricolo, ecc.;

23.  sottolinea che i sistemi giudiziari nazionali devono tutelare i diritti di tutte le parti dalle irregolarità nei contratti di locazione, e che le autorità nazionali dovrebbero prendere provvedimenti per colmare eventuali lacune nelle normative nazionali attuali che possano dare adito ad abusi delle clausole contrattuali;

24.  ricorda le misure positive adottate da alcuni Stati membri nella regolamentazione dei rispettivi mercati fondiari al fine di evitare operazioni speculative; ricorda agli Stati membri che la normativa fiscale rappresenta un'efficace leva per la regolamentazione del mercato fondiario;

25.  invita gli Stati membri a far sì che le politiche di regolamentazione fondiaria siano concepite in maniera tale da attenuare l'aumento dei prezzi di acquisto e di locazione dei terreni agricoli; chiede, inoltre, che tali prezzi siano soggetti a una procedura di approvazione, valida anche per fusioni, scissioni e costituzione di fondazioni; è del parere che sarebbe utile effettuare controlli più rigorosi sui contratti di locazione e introdurre un obbligo di notifica di irregolarità ed eventuali sanzioni, dato che la locazione è spesso il primo passo verso l'acquisto;

26.  chiede che gli Stati membri sostengano o istituiscano organismi idonei a partecipazione statale e sotto controllo pubblico per la gestione del territorio;

27.  invita gli Stati membri e la Commissione a sostenere tutte le azioni innovative di condivisione dei terreni favorevoli all'insediamento dei giovani agricoltori, in particolare attraverso fondi di investimento solidali che consentano ai risparmiatori di investire in modo utile per la società aiutando i giovani che non dispongono di risorse sufficienti ad acquistare terreni e intraprendere la professione di agricoltore;

28.  invita l'UE e gli Stati membri, nell'interesse dello sviluppo di un chiaro principio guida dell'UE per la struttura dell'agricoltura, ad attuare gli orientamenti volontari sulla gestione responsabile della terra, della pesca e delle foreste, nel contesto della sicurezza alimentare nazionale, ratificati da tutti gli Stati membri; chiede in particolare agli Stati membri di tenere in considerazione i più ampi obiettivi sociali, economici e ambientali, in modo da impedire gli effetti indesiderati della speculazione e della concentrazione fondiaria sulle comunità locali, nell'adozione di misure concernenti l'utilizzo e il controllo delle risorse statali; chiede agli Stati membri di riferire alla Commissione in merito all'utilizzo e all'applicazione di tali orientamenti nelle loro politiche di gestione dei terreni;

29.  suggerisce in proposito che la Commissione adotti raccomandazioni sulla gestione dei terreni nell'UE, in linea con gli orientamenti volontari e tenendo conto dei quadri UE orizzontali sull'agricoltura, sull'ambiente, sul mercato interno e sulla coesione territoriale;

30.  suggerisce che i pagamenti diretti risulterebbero economicamente più vantaggiosi se fossero calcolati in base ai beni pubblici di natura ambientale e socioeconomica forniti da un'impresa agricola, e non esclusivamente in base alla superficie occupata;

31.  osserva le possibilità per gli Stati membri di ridurre la parte dell'importo dei pagamenti diretti al di sopra del massimale di 150 000 EUR di almeno il 5 %, come previsto all'articolo 11 del regolamento (UE) n. 1307/2013 sui pagamenti diretti;

32.  ritiene che, nel quadro della PAC riformata, sia necessario introdurre massimali e modulare il regime dei pagamenti diretti in modo tale da accrescere il peso dei primi ettari, nonché agevolare gli investimenti e l'erogazione di aiuti diretti per le piccole aziende agricole; invita la Commissione a introdurre un meccanismo più efficace di ridistribuzione degli aiuti per prevenire la concentrazione fondiaria;

33.  incoraggia gli Stati membri a fare maggior uso delle opportunità già presenti per il limite massimo e la ridistribuzione dei fondi della PAC, ad esempio la possibilità che il 30 % dei pagamenti diretti sia vincolato ai primi ettari di un'impresa, onde rafforzare le imprese agricole di piccole dimensioni e a conduzione familiare, purché applichino nel contempo le disposizioni di cui agli articoli 41 e 42 del regolamento sui pagamenti diretti; suggerisce di calcolare il trattamento vantaggioso dei primi ettari non per azienda, bensì per società madre; chiede pertanto che la Commissione europea pubblichi, conformemente alle norme in materia di protezione dei dati, non solo i dati dei proprietari di aziende agricole che ricevono sovvenzioni dalla PAC, bensì anche i dati relativi ai beneficiari, come ad esempio proprietari terrieri o società madri;

34.  sottolinea l'importanza di una definizione specifica a livello di UE di "agricoltore attivo", la quale sia chiaramente correlata alla nozione di attività lavorativa nell'impresa agricola e preveda un'accurata distinzione tra i terreni ammissibili e non ammissibili (quali aeroporti, aree industriali aperte, campi da golf); chiede alla Commissione di garantire che a beneficiare del sostegno diretto siano esclusivamente gli agricoltori attivi;

35.  invita la Commissione a esaminare tutti gli ambiti politici pertinenti, quali l'agricoltura, l'energia, l'ambiente, lo sviluppo regionale, la mobilità, la finanza e gli investimenti, per verificare se promuovono o contrastano la concentrazione di terreni agricoli nell'UE e, coinvolgendo gli agricoltori e le loro organizzazioni nonché altre parti interessate della società civile, ad avviare una procedura di consultazione per valutare la situazione attuale della gestione agricola in base agli orientamenti volontari del CFS sulla governance responsabile della terra, della pesca e delle foreste;

36.  raccomanda agli Stati membri una verifica mirata dell'attuazione nazionale della PAC attuale al fine di identificare gli eventuali effetti indesiderati della concentrazione fondiaria;

37.  approva le conclusioni della Commissione secondo cui il suolo è una risorsa limitata, che è già sottoposta a forti pressioni a causa dei cambiamenti climatici, dell'erosione del suolo, dello sfruttamento eccessivo e dei cambiamenti della destinazione d'uso, e sostiene pertanto misure ecosociali di protezione per i terreni, ribadendo nel contempo che il suolo rientra nell'esclusiva sfera di competenza degli Stati membri;

38.  chiede una protezione speciale per i terreni agricoli affinché gli Stati membri, in coordinamento con le autorità locali e le organizzazioni degli agricoltori, ne possano regolamentare la vendita, l'uso e la locazione per garantire la sicurezza alimentare, nel rispetto dei trattati dell'UE e della giurisprudenza della Corte di giustizia europea sul regime fondiario e sull'accesso alla terra nonché delle quattro libertà fondamentali europee e dell'interesse pubblico;

39.  suggerisce alla Commissione di fornire al Parlamento, nell'interesse della trasparenza interistituzionale, una migliore panoramica della documentazione sulle procedure di infrazione e sulle procedure preliminari connesse alla regolamentazione del mercato fondiario negli Stati membri;

40.  invita la Commissione, in collaborazione con gli Stati membri e i soggetti interessati, a pubblicare una serie di criteri chiari ed esaustivi, anche in merito a transazioni sui terreni agricoli nei mercati dei capitali, per garantire condizioni di parità e chiarire agli Stati membri quali sono le misure ammesse in materia di regolamentazione del mercato fondiario, tenendo conto dell'interesse pubblico e delle quattro libertà dell'Unione europea, per facilitare l'acquisizione di terreni agricoli e forestali da parte degli agricoltori; invita la Commissione a prendere in considerazione una moratoria sui procedimenti in corso aventi per oggetto la verifica della conformità delle normative vigenti negli Stati membri relativamente al mercato dei suoli agricoli con il diritto dell'Unione europea fino alla pubblicazione dei criteri sopra menzionati;

41.  invita la Commissione a sensibilizzare gli Stati membri contro l'evasione fiscale, la corruzione e le pratiche illegali (ad esempio contratti di acquisto di terreni che sfruttano le lacune giuridiche in materia di transazioni fondiarie) in connessione alle transazioni fondiarie e a sostenerli in tal senso; richiama l'attenzione sugli abusi relativi al processo di acquisizione dei terreni agricoli attualmente sotto inchiesta da parte delle autorità giudiziarie in alcuni Stati membri;

42.  plaude alla proposta di semplificazione della PAC, in particolare per quanto riguarda le misure volte a ridurre i costi e gli oneri amministrativi delle aziende agricole a conduzione familiare, nonché delle microimprese e delle piccole e medie imprese presenti nelle zone rurali;

43.  invita la Commissione a mantenere, durante lo sviluppo del progetto della PAC successiva al 2020, misure volte a contrastare la concentrazione di terreni agricoli e a elaborare ulteriori misure tese a sostenere le microimprese e le piccole e medie imprese;

44.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione, nonché ai governi e ai parlamenti degli Stati membri.

  • [1]  Studio "Extent of Farmland Grabbing in the EU" (Accaparramento di terreni agricoli nell'UE) della commissione per l'agricoltura e lo sviluppo rurale del Parlamento europeo, pag. 24 (PE540.369).
  • [2]  Ibidem.
  • [3]  Politica fondiaria agricola: situazione generale e relazione sulle opzioni di intervento del gruppo di lavoro federale-regionale "Bodenmarktpolitik" (politica fondiaria) ai sensi della decisione dei responsabili dei dipartimenti agricoli dei Länder del 16 gennaio 2014 (marzo 2015), pagina 37.

MOTIVAZIONE

Concentrazione fondiaria – un tema europeo:

L'accaparramento dei terreni e la concentrazione fondiaria sono stati a lungo collegati con i paesi del Sud del pianeta. Tuttavia, ad un esame più attento, occorre osservare che la concentrazione di terreni agricoli riguarda da anni anche l'Europa.

Si parla di concentrazione fondiaria quando il commercio di suoli agricoli riguarda l'acquisto di terreni aventi un ordine di grandezza non usuale in Europa.

I dati del 2010 mostrano che già nell'UE-27 il 50 % della superficie agricola utilizzata era controllato da circa il 3 % delle imprese agricole e che, per contro, nel 2012 l'80 % delle imprese aveva a disposizione una quota di terreni agricoli pari soltanto al 12 %.

Il livello di concentrazione dei terreni agricoli in Europa è analogo alla ripartizione iniqua della proprietà terriera in paesi quali ad esempio Brasile, Colombia e Filippine.

I terreni agricoli non sono una merce di scambio normale, dato che il suolo non è moltiplicabile e l'accesso ad esso è un diritto umano. La concentrazione dei terreni agricoli nelle mani di pochi attori è connesso a profonde conseguenze sociali, culturali, economiche e politiche in tutti gli Stati membri dell'UE.

Analogamente alla concentrazione del patrimonio monetario, una concentrazione troppo elevata di terreni agricoli divide la società, destabilizza le zone rurali, mette a repentaglio la sicurezza alimentare e dunque gli obiettivi ecologici e sociali dell'Europa.

In merito al mercato fondiario europeo si riscontra in generale una carenza di dati esaurienti, trasparenti, aggiornati, di alta qualità e armonizzati a livello europeo per quanto concerne le oscillazioni dei prezzi e le quantità intermediate. Ciò vale per le compravendite di terreni e quote e per i canoni di locazione.

Impatto sull'agricoltura in Europa

In molte regioni europee i prezzi di acquisto e i canoni di locazione dei terreni agricoli hanno raggiunto ormai un livello tale da impedire a numerose imprese agricole di tutelarsi dalle perdite subite con i terreni presi in locazione o di incrementare le superfici fondiarie attraverso l'acquisto di terreni ai fini del mantenimento di imprese vitali. I canoni di locazione non sono più orientati ai ricavi agricoli conseguibili, oltre al fatto che il mercato fondiario è quasi privo di terreni. I requisiti in materia di capitale sono pertanto troppo onerosi e rischiosi per numerosi soggetti che si affacciano al settore.

Impatto sulla società

La concentrazione dei terreni riguarda innanzitutto gli agricoltori e i lavoratori del settore agricolo. Soltanto a un secondo esame diventa evidente la portata per l'intera società.

La proprietà è il presupposto migliore per un utilizzo responsabile del suolo e una gestione sostenibile del territorio. Essa promuove l'attaccamento e contribuisce in questo modo alla permanenza delle persone nelle zone rurali.

Un'ampia diffusione delle proprietà costituisce un principio di base fondamentale di un'economia sociale di mercato oltre a essere un presupposto importante per la coesione sociale di un'economia pubblica. Le superfici utilizzate per fini agricoli non sono soltanto una base produttiva insostituibile per alimenti e mangimi di alta qualità, bensì rivestono un'importanza particolare anche per il bilancio idrico, la biodiversità e la fertilità del suolo, che sono già colpiti dai cambiamenti climatici e dall'erosione del suolo.

Ragioni e sfide per quanto concerne la concentrazione di terreni agricoli nell'UE

Anche se il livello dei prezzi dei terreni agricoli negli Stati membri dell'UE è eterogeneo, la concentrazione fondiaria è in costante aumento in tutta Europa e ha conseguenze negative per gli agricoltori.

Le ragioni alla base della concentrazione fondiaria nell'UE sono molteplici. In presenza di una domanda crescente di generi alimentari, mangimi, materie prime rinnovabili per l'industria dei carburanti e per i settori della chimica, del tessile e dei combustibili non fossili, l'acquisizione di terreni costituisce al momento una delle migliori e più redditizie possibilità di investimento per gli investitori di tutto il mondo.

Il persistente periodo di interessi bassi costituisce un altro motivo per la "corsa ai valori reali", ovvero ai terreni. Di conseguenza anche gli investitori esterni al settore manifestano interesse nei confronti dell'acquisto di terreni.

I terreni agricoli non sono solo a rischio per effetto della concentrazione fondiaria, ma anche per altri utilizzi come l'impermeabilizzazione, l'urbanizzazione, il turismo e i progetti infrastrutturali.

Inoltre, alcune politiche e sovvenzioni dell'UE sostengono le mire espansionistiche delle imprese agricole o attirano gli investitori estranei al settore affinché investano in agricoltura. I pagamenti diretti connessi alle superfici conducono ad esempio alla promozione unilaterale delle imprese più grandi.

I programmi di sostegno dell'UE o degli Stati membri funzionano in maniera analoga, come ad esempio quelli che promuovo i combustibili non fossili, aumentando in questo modo la concorrenza nell'ambito dell'acquisizione di terreni da parte di soggetti dediti alla produzione di generi alimentari, mangimi e combustibili.

La portata e la velocità della concentrazione fondiaria sono allarmanti, il che vale in particolare per paesi come la Romania, l'Ungheria e la Bulgaria. La problematica tuttavia è nota anche in Germania, Italia e Spagna.

Molti Stati membri hanno riconosciuto il problema e si adoperano per contrastare tale tendenza a livello normativo. In tale contesto sorgono spesso conflitti con una delle quattro libertà fondamentali dell'UE, ovvero la libera circolazione dei capitali. Tale libertà fondamentale, valida in tutta l'UE e che contempla il divieto di discriminazione di cittadini extra UE, incontra dei limiti nell'ambito della compravendita di terreni agricoli.

L'accesso al suolo agricolo è essenziale

Nell'UE la concentrazione dei terreni agricoli si ripercuote in vari modi sulla società e sugli agricoltori attivi. Un settore agricolo adeguato alle esigenze future è particolarmente legato all'accesso dei giovani ai terreni agricoli. La loro disponibilità a innovare e investire è determinante per il futuro delle zone rurali. Questo è l'unico modo per arrestare l'invecchiamento nel settore dell'agricoltura e garantire la successione nelle imprese agricole, nonché per conseguire l'obiettivo di un'agricoltura multifunzionale con imprese a conduzione familiare e cooperative gestite dai proprietari.

INFORMAZIONI SULL'APPROVAZIONEIN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER IL MERITO

Approvazione

21.3.2017

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

34

2

6

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

John Stuart Agnew, Clara Eugenia Aguilera García, Eric Andrieu, José Bové, Daniel Buda, Nicola Caputo, Michel Dantin, Jean-Paul Denanot, Albert Deß, Diane Dodds, Herbert Dorfmann, Norbert Erdős, Luke Ming Flanagan, Martin Häusling, Esther Herranz García, Jan Huitema, Peter Jahr, Ivan Jakovčić, Elisabeth Köstinger, Zbigniew Kuźmiuk, Philippe Loiseau, Mairead McGuinness, Nuno Melo, Ulrike Müller, James Nicholson, Maria Noichl, Marijana Petir, Laurenţiu Rebega, Jens Rohde, Maria Lidia Senra Rodríguez, Ricardo Serrão Santos, Czesław Adam Siekierski, Tibor Szanyi, Marco Zullo

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Paul Brannen, Angélique Delahaye, Maria Heubuch, Karin Kadenbach, Anthea McIntyre, Massimo Paolucci, John Procter, Molly Scott Cato, Estefanía Torres Martínez, Vladimir Urutchev

VOTAZIONE FINALE PER APPELLO NOMINALEIN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER IL MERITO

34

+

ALDE

Jan Huitema, Ivan Jakovčić, Ulrike Müller, Jens Rohde

ECR

Zbigniew Kuźmiuk

EFDD

Marco Zullo

ENF

Laurenţiu Rebega

GUE/NGL

Luke Ming Flanagan, Maria Lidia Senra Rodríguez, Estefanía Torres Martínez

NI

Diane Dodds

PPE

Daniel Buda, Michel Dantin, Herbert Dorfmann, Norbert Erdős, Esther Herranz García, Elisabeth Köstinger, Nuno Melo, Marijana Petir, Czesław Adam Siekierski, Vladimir Urutchev

S&D

Clara Eugenia Aguilera García, Eric Andrieu, Paul Brannen, Nicola Caputo, Jean-Paul Denanot, Karin Kadenbach, Maria Noichl, Massimo Paolucci, Ricardo Serrão Santos, Tibor Szanyi

Verts/ALE

José Bové, Martin Häusling, Molly Scott Cato

2

-

EFDD

John Stuart Agnew

ENF

Philippe Loiseau

6

0

ECR

Anthea McIntyre, James Nicholson, John Procter

PPE

Albert Deß, Peter Jahr, Mairead McGuinness

Significato dei simboli utilizzati:

+  :  favorevoli

-  :  contrari

0  :  astenuti