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Procedura : 2007/2086(INI)
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Ciclo del documento : A6-0415/2007

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A6-0415/2007

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PV 12/11/2007 - 17
CRE 12/11/2007 - 17

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PV 13/11/2007 - 5.12
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P6_TA(2007)0503

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Martedì 13 novembre 2007 - Strasburgo
Ruolo dello sport nell'educazione
P6_TA(2007)0503A6-0415/2007

Risoluzione del Parlamento europeo del 13 novembre 2007 sul ruolo dello sport nell'educazione (2007/2086(INI))

Il Parlamento europeo,

–   visti gli articoli 149, 150 e 152 del trattato CE,

–   viste la dichiarazione n. 29 sullo sport allegata al trattato di Amsterdam, la Relazione della Commissione sullo sport, presentata il 10 e 11 dicembre 1999 al Consiglio europeo di Helsinki (COM(1999)0644) e la dichiarazione di Nizza sulle caratteristiche specifiche dello sport e della sua funzione sociale in Europa nell'allegato IV alle Conclusioni della presidenza del Consiglio europeo di Nizza, (7-9 dicembre 2000),

–   visto il Libro bianco della Commissione sullo sport (COM(2007)0391),

–   visto il Libro bianco della Commissione dal titolo "Una strategia europea sugli aspetti sanitari connessi all'alimentazione, al sovrappeso e all'obesità" (COM(2007)0279),

–   vista la valutazione della Commissione del programma dell'Anno europeo dell'educazione attraverso lo sport (EYES 2004)(COM(2005)0680),

–   vista la raccomandazione del Consiglio d'Europa per migliorare l'educazione fisica e la pratica dello sport nei bambini e nei giovani di tutti i paesi europei adottata dal Comitato dei Ministri il 30 aprile 2003 (Rec(2003)6),

–   visto il Libro verde della Commissione "Promuovere le diete sane e l'attività fisica: una dimensione europea nella prevenzione di soprappeso, obesità e malattie croniche" (COM(2005)0637),

–   visto lo studio pubblicato dal Parlamento europeo su "La situazione attuale e le prospettive dell'educazione fisica nell'Unione europea",

–   viste le sue risoluzioni del 13 giugno 1997 sul ruolo dell'Unione europea nel settore dello sport(1) e del 5 giugno 2003 su donne e sport(2),

–   vista la sua risoluzione del 29 marzo 2007 sul futuro del calcio professionale in Europa(3),

–   vista la sua risoluzione del 14 aprile 2005 sul doping nello sport(4),

–   visti gli articoli 6 e 149 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea, definito nel progetto di trattato di Lisbona,

–   visto l'articolo 45 del suo regolamento,

–   vista la relazione della commissione per la cultura e l'istruzione e i pareri della commissione per i diritti della donna e l'uguaglianza di genere e della commissione per l'occupazione e gli affari sociali (A6-0415/2007),

A.   considerando che l'educazione fisica è l'unica materia scolastica che punta a preparare i bambini a uno stile di vita sano, concentrandosi sul loro sviluppo fisico e mentale e trasmettendo importanti valori sociali, quali la correttezza, l'autodisciplina, la solidarietà, lo spirito di gruppo, la tolleranza e la lealtà,

B.   considerando che il soprappeso causato da uno stile di vita sedentario e da una dieta scorretta, che è alla base, in alcuni casi, di cattiva salute e di problemi psicosociali, nonché di malattie che possono avere complicazioni onerose quali, ad esempio, l'ipertensione, il diabete e le malattie cardiovascolari, colpisce una parte sempre più grande della popolazione dell'UE, in particolare un bambino su quattro,

C.   considerando che l'educazione fisica e lo sport sono fra i più importanti strumenti di integrazione sociale, ma che la piena partecipazione a tali attività in molti casi non è garantita per talune minoranze, comunità religiose e per i bambini handicappati e solleva numerosi problemi difficili da risolvere,

D.   considerando che negli ultimi dieci anni le ore di educazione fisica sono diminuite non solo nella scuola elementare, ma anche in quella media, e che fra gli Stati membri esistono notevoli divergenze per quanto riguarda la fornitura di impianti e di attrezzature,

E.   considerando che i programmi di formazione per gli insegnati di educazione fisica sono estremamente diversi nei vari Stati membri e che sempre più spesso tale materia è insegnata da insegnanti che non dispongono di un'adeguata formazione specializzata,

F.   considerando che non esiste un coordinamento adeguato volto a riconciliare attività sportive scolastiche e periscolastiche e ad utilizzare meglio gli impianti esistenti e che tale coordinamento varia da uno Stato membro all'altro,

G.   considerando che i genitori svolgono un ruolo cruciale nella rete di partenariati in tale ambito e che il loro sostegno alle attività sportive dei figli è di importanza vitale, poiché rappresentano un esempio per i loro figli e sono loro che permettono ai bambini di accedere ad attrezzature e a programmi,

H.   considerando che i quadri giuridici che disciplinano l'educazione fisica e lo sport e quelli che disciplinano il finanziamento comunitario di tali attività sono entrambi poco chiari,

I.   tenendo presente che la sanità pubblica e la protezione dei giovani costituiscono priorità dell'Unione europea e che per questo motivo è necessario porre un accento particolare sulla lotta contro il doping nello sport,

J.   tenendo presente che lo sport rappresenta una delle misure più efficaci nella lotta contro il fumo, in particolare tra i giovani,

1.   ribadisce l'interesse legittimo dell'Unione europea per lo sport, in particolare per i suoi aspetti sociali e culturali, nonché per i valori sociali ed educativi che lo sport trasmette quali l'autodisciplina, la sfida dei limiti personali, la solidarietà, la sana competizione, il rispetto dell'avversario, l'integrazione sociale, la lotta contro ogni forma di discriminazione, lo spirito di gruppo, la tolleranza e la lealtà;

2.   sottolinea l'importanza di attuare le dichiarazioni di Amsterdam e di Nizza, soprattutto per quanto riguarda le caratteristiche specifiche dello sport in Europa e la sua funzione sociale, di cui si dovrebbe tener conto in sede di attuazione delle politiche comuni;

3.   sottolinea che, nella nostra società multiculturale lo sport può e dovrebbe costituire parte integrante di un'educazione formale e informale e che dagli studi emerge che un'attività fisica regolare migliora il benessere fisico e mentale e ha nel contempo effetti positivi sulle capacità di apprendimento;

4.   chiede agli Stati membri e alle autorità competenti di assicurare che i programmi scolastici e prescolastici pongano un accento maggiore sullo sviluppo della salute, incoraggiando forme specifiche di attività fisica adatte al secondo gruppo di età e promuovendo la consapevolezza nell'ambito di club e associazioni onde assicurare, ad esempio, che i bambini possano iniziare l'attività fisica prima possibile, con beneficio per il loro sviluppo e la loro salute e, quindi, di garantire all'educazione fisica uno status conforme al profilo dell'istituzione e al corrispondente livello di studi;

5.   rileva che lo sport e l'attività fisica possono dare un contributo importante alla lotta contro le tendenze negative per la salute come uno stile di vita sedentario e l'obesità; fa riferimento allo Special Eurobarometer 246 sulla salute, l'alimentazione e la nutrizione, pubblicato nel novembre 2006, che esamina le caratteristiche di salute e fisiche degli europei, il loro tipo di alimentazione e i problemi relativi all'obesità e alla mancanza di esercizio fisico;

6.   esorta gli Stati membri a lanciare campagne d'informazione sulla necessità di adottare uno stile di vita sano e di impegnarsi in una regolare attività fisica, nonché sui rischi per la salute legati a una dieta malsana, che siano destinate ai bambini a partire da un'età molto precoce e ai loro genitori;

7.   plaude ai gruppi di lavoro informali costituiti dalla Commissione e dal Consiglio nel settore dello sport e propone che tali gruppi di lavoro prestino maggiore attenzione al rafforzamento del legame tra salute ed educazione fisica nelle scuole;

8.   propone che il lavoro del gruppo di esperti coinvolto nella "Piattaforma UE su dieta, attività fisica e salute" costituito dalla Commissione nel marzo 2005 sia rafforzato mediante la partecipazione di formatori nel settore dell'educazione fisica ed esperti in materia di sport;

9.   invita gli Stati membri a prendere in esame, e ove necessario ad applicare, modifiche nell'orientamento dell'educazione fisica in quanto materia scolastica, tenendo conto delle necessità di carattere sanitario e sociale e delle attese dei bambini;

10.   invita gli Stati membri a rendere obbligatoria l'educazione fisica nelle scuole primarie e secondarie e ad accettare il principio che l'orario scolastico comporti almeno tre lezioni di educazione fisica settimanali, mentre le scuole devono essere incoraggiate a sforzarsi di raggiungere tale obiettivo minimo, nella misura del possibile;

11.   invita gli Stati membri e le autorità competenti a promuovere una consapevolezza del corpo e lo sviluppo della salute attraverso un più alto livello di integrazione tra sport e materie di studio;

12.   attende le conclusioni del Gruppo di lavoro della Commissione su "Sport e salute" per quanto concerne la determinazione dell'esercizio fisico giornaliero raccomandato o la promozione dell'attività fisica nelle scuole;

13.   plaude al Libro bianco della Commissione sullo sport che rappresenta un importante passo avanti nello sviluppo futuro dell'azione comunitaria nel settore dello sport e auspica che la questione dell'educazione fisica nelle scuole sia inserita nel piano d'azione "Pierre de Coubertin" (SEC(2007)0934);

14.   plaude al succitato Libro bianco della Commissione dal titolo "Una strategia europea sugli aspetti sanitari connessi all'alimentazione, al sovrappeso e all'obesità", che individua la prevenzione, in primo luogo attraverso la promozione dell'attività fisica e un aumento del numero dei partecipanti allo sport, come una priorità;

15.   si compiace dei risultati del summenzionato programma EYES, 2004, che ha posto l'accento sul ruolo dello sport nell'educazione e ha richiamato l'attenzione sull'ampio ruolo sociale dello sport;

16.   sottolinea che occorre avvalersi pienamente dei risultati del programma EYES 2004 capitalizzando e sviluppando ulteriormente le buone prassi attraverso nuove iniziative che fruiscano di finanziamenti pubblici e privati o siano promosse nello spirito della responsabilità sociale dell'impresa;

17.   plaude alla decisione del Comitato olimpico internazionale di organizzare i Giochi olimpici della gioventù a partire dal 2010, un avvenimento che contribuirà a sviluppare nei giovani la consapevolezza dello spirito olimpico e dei valori dello sport;

18.   ritiene che l'educazione e la formazione sportiva, con un'enfasi particolare sugli ideali olimpici, costituiscano uno strumento efficace per l'inclusione sociale dei gruppi svantaggiati e per il dialogo multiculturale, come pure per la promozione del volontariato, e contribuiscano attivamente a contrastare la discriminazione, l'intolleranza, il razzismo, la xenofobia e la violenza;

19.   incoraggia gli Stati membri ad ammodernare e migliorare le loro politiche in materia di educazione fisica - soprattutto ad assicurare un equilibrio tra le attività fisiche e intellettuali nelle scuole -, a investire in strutture sportive di qualità e a prendere misure adeguate per rendere accessibili a tutti gli studenti i centri sportivi e i corsi di sport nelle scuole, prestando particolare attenzione ai bisogni degli studenti disabili; propone che venga fornito un sostegno per un'ampia gamma di attività sportive affinché ogni studente abbia una vera e propria opportunità di partecipare a vari sport; esorta gli Stati membri a sostenere la necessità di aumentare il tempo dedicato all'educazione fisica nelle scuole nonché a promuovere il riconoscimento giuridico delle istituzioni e delle organizzazioni che contribuiscono alla migliore integrazione delle attività sportive nelle scuole e negli asili infantili; è a favore della concessione di incentivi a club sportivi che hanno accordi di collaborazione con le scuole, gli istituti scolastici, i centri per la gioventù e altre organizzazioni comunitarie o di volontariato coinvolte in progetti per l'apprendimento lungo tutto l'arco della vita;

20.   invita gli Stati membri a garantire le condizioni di conformità alla quantità minima di lezioni di educazione fisica, tenendo presente che l'esercizio regolare contribuisce notevolmente a ridurre la spesa dell'assistenza sanitaria;

21.   invita tutti gli Stati membri a garantire l'insegnamento dell'educazione fisica a tutti i livelli, compresa la scuola primaria, da parte di istruttori specializzati nel settore;

22.   esorta gli Stati membri, nello spirito del processo di Bologna, ad accelerare la convergenza fra programmi di formazione per insegnanti di educazione fisica a tutti i livelli scolastici e ad assicurare la formazione professionale continua degli educatori di tale disciplina integrando gli aspetti di genere nella formazione, nonché a creare un sistema di controllo indipendente, nell'interesse di garantire la qualità;

23.   incoraggia gli Stati membri a fornire, in collaborazione con gli istituti di educazione fisica, una formazione globale di qualità affinché gli atleti dispongano di tutte le capacità necessarie per inserirsi nel mercato del lavoro o proseguire i loro studi in istituti di istruzione superiore e universitaria;

24.   invita gli Stati membri e le autorità competenti a fornire agli insegnanti di educazione fisica una formazione in materia di genere, includendo questo aspetto nei loro programmi di studio; chiede che si smetta di svalutare lo status della materia "educazione fisica" e dei suoi insegnanti; sottolinea l'importanza della possibilità di una coeducazione sportiva per i bambini all'asilo e alle scuole elementari, nonché l'opzione di classi di coeducazione o di classi monosesso a partire dalle superiori in poi, al fine di incoraggiare le ragazze a sperimentare anche discipline sportive tradizionalmente praticate dai maschi; insiste sulla necessità di esplorare "forme alternative" di attività fisica, che potrebbero essere praticate su base facoltativa, di preferenza al di fuori dell'istruzione pubblica obbligatoria;

25.   ritiene che le qualifiche acquisite tramite l'attività sportiva dovrebbero essere riconosciute nell'ambito del sistema comune di riferimento incorporato nel futuro Quadro europeo per le qualifiche; accoglie con favore la proposta della Commissione di includere lo sport nel quadro dell'applicazione del sistema europeo di trasferimento di crediti per l'istruzione e la formazione professionali; ritiene che una maggiore trasparenza e il mutuo riconoscimento delle licenze e dei diplomi per la fornitura di servizi nel settore dello sport nell'Unione europea contribuirebbero alla libera circolazione delle persone (studenti, atleti, lavoratori e datori di lavoro) come pure all'integrazione a lungo termine degli atleti nel mercato del lavoro nonché alla coesione sociale in Europa e al raggiungimento degli obiettivi della strategia di Lisbona, dato che si tratta di un'aerea con un elevato potenziale per la creazione di posti di lavoro;

26.   chiede alla Commissione di avviare e di sostenere una ricerca interdisciplinare nel settore dello sport e dell'educazione fisica e di diffondere le pratiche migliori; le raccomanda di definire i principi fondamentali per lo studio paneuropeo sulle politiche e le prassi in materia di educazione fisica, che il Consiglio d'Europa ha definito come una priorità;

27.   sottolinea che l'uso di sostanze chimiche tali da migliorare le performance sportive è contrario ai valori dello sport in quanto attività sociale, culturale ed educativa; invita inoltre gli Stati membri ad assicurare che gli insegnanti di educazione fisica, sia nelle scuole che al di fuori di tale contesto, informino gli studenti in merito ai pericoli fisici e psicologici inerenti all'uso di sostanze dopanti;

28.   invita gli Stati membri a realizzare uno studio sulla partecipazione quantitativa e qualitativa di ragazze e ragazzi allo sport, all'interno e all'esterno delle scuole, e a predisporre le necessarie risorse per potenziare ulteriormente l'offerta sportiva e quindi per incrementare la partecipazione delle ragazze alle attività sportive; ribadisce l'esigenza di monitorare e valutare l'efficacia di questa spesa pubblica, attraverso la prospettiva di genere in bilancio e la valutazione dell'impatto di genere;

29.   esorta gli Stati membri, quando predispongono azioni nel settore dell'educazione fisica e sportiva, ad inserire la dimensione di genere tenendo sistematicamente conto delle disparità di condizioni, situazioni ed esigenze tra le donne e gli uomini in tali politiche; invita inoltre Eurostat ad elaborare indicatori e a raccogliere migliori statistiche qualitative sulla partecipazione maschile e femminile allo sport a tutti i livelli;

30.   invita la Commissione, il Consiglio e gli Stati membri ad elaborare, tenendo pienamente conto del principio di sussidiarietà, strumenti adeguati che favoriscano un aumento degli investimenti nelle attività sportive dei giovani e nelle attrezzature;

31.   si compiace dell'inserimento nel testo del trattato sul funzionamento dell'Unione europea, definito nel progetto di trattato di Lisbona, di un riferimento diretto e inequivocabile al valore sociale, culturale ed economico dello sport che costituisca la base del quadro giuridico della futura azione comunitaria;

32.   propone che il programma in materia di salute pubblica dell'UE presti maggiore attenzione all'obiettivo di promuovere la consapevolezza del ruolo preminente svolto dall'educazione, dall'educazione fisica e dallo sport nell'ambito della salute pubblica;

33.   riconosce che la salute non rappresenta uno stimolo sufficiente per promuovere la pratica sportiva regolare; sollecita pertanto gli Stati membri a migliorare la promozione degli sport associati alla ricreazione e alle attività sociali;

34.   invita la Commissione ad elaborare orientamenti chiari sulle norme che disciplinano gli aiuti di Stato, definendo quale tipo di sostegno sia accettabile e necessario per fare pienamente fronte alle funzioni sociali, culturali, di protezione della salute ed educative dello sport, compreso il sostegno finanziario o di altro tipo accordato dalle autorità statali per creare o per modernizzare impianti sportivi scolastici e per migliorare e diversificare le attrezzature e le strutture esistenti, poiché queste, in molte scuole, risultano inadeguate o obsolete sotto tutti i riguardi;

35.   invita la Commissione a individuare settori in cui l'azione dell'Unione europea possa fornire un valore aggiunto per quanto riguarda l'azione già adottata dalle organizzazioni sportive e dalle autorità degli Stati membri; ritiene che il metodo aperto di coordinamento rappresenti uno strumento adeguato per realizzare una migliore cooperazione a livello europeo nel settore specifico della politica in materia di educazione fisica e di attività sportive per tutti;

36.   invita la Commissione a prendere in considerazione e formulare una politica rivolta a tutte le parti interessate, ai soggetti coinvolti nel processo decisionale e ai cittadini, per favorire la consultazione sull'azione dell'Europa in merito al ruolo dello sport nell'istruzione;

37.   raccomanda che i fondi strutturali dell'UE siano utilizzati per creare e ampliare scuole e impianti sportivi in aree sfavorite;

38.   chiede alla Commissione di assicurare che la legislazione si applichi alla fornitura di servizi nel settore dello sport secondo le stesse modalità previste per le altre attività nel quadro di tutte le politiche comunitarie;

39.   chiede agli Stati membri di garantire un'uguaglianza di opportunità adottando misure intese a porre fine a qualsiasi discriminazione che possa nascere per ragioni di genere, di religione o di origine etnica, di promuovere un approccio più cooperativo basato sull'informazione, una migliore comprensione, una più ampia divulgazione al pubblico, che comprenda la diversità e metodi incrociati, e di garantire che i bambini handicappati abbiano accesso almeno a un'educazione fisica essenziale e appropriata e, se possibile, a più ampie opportunità;

40.   invita tutti gli Stati membri a intensificare i loro programmi nel settore dello sport e dell'educazione fisica dei giovani provenienti da centri di riabilitazione per minori, tenendo presente che lo sport rappresenta un mezzo di socializzazione, comunicazione, integrazione sociale e che, al tempo stesso, educa allo spirito di squadra, alla correttezza e al rispetto delle regole;

41.   esorta gli Stati membri a favorire la cooperazione e a migliorare lo scambio di informazione e di esempi di migliori prassi fra scuole e associazioni sportive parascolastiche, autorità locali, organizzazioni di volontariato e della società civile che organizzano attività sportive;

42.   esorta gli Stati membri a sostenere attivamente forme di attività fisica che possano essere praticate in famiglia e a migliorare il dialogo fra genitori, insegnanti di educazione fisica e associazioni sportive parascolastiche;

43.   sottolinea la necessità di sensibilizzare maggiormente la società europea in merito al ruolo attuale e all'importanza educativa dello sport, incoraggiando le organizzazioni educative e quelle sportive a creare e sviluppare strette relazioni di partenariato e obiettivi comuni e promuovendo la solidarietà tra i livelli dei professionisti e dei dilettanti, nonché a sensibilizzare la comunità educativa alla necessità di combattere le abitudini sedentarie favorendo l'attività fisica nelle scuole;

44.   sottolinea l'importanza del ruolo educativo e della responsabilità sociale delle associazioni e dei club sportivi, come riconosciuto nella dichiarazione di Nizza;

45.   riconosce il ruolo fondamentale sociale e culturale che possono svolgere le associazioni e i club sportivi in seno alle loro comunità locali e nazionali; ritiene che le scuole, i centri sportivi nonché le associazioni e i club sportivi dovrebbero essere maggiormente coinvolti in varie forme di impegno e partecipazione della popolazione locale mediante un migliore dialogo sociale, preferibilmente avviato dalle autorità locali (servizi per la salute, gli affari sociali e l'istruzione); sollecita una certa vigilanza affinché i club sportivi funzionino senza fanatismi, nel rispetto degli ideali sportivi e sociali;

46.   sottolinea il ruolo delle organizzazioni e delle iniziative sportive come i Giochi olimpici speciali, che contribuiscono all'integrazione dei disabili nello sport come pure nella società tramite lo sport; incoraggia fermamente gli Stati membri e l'Unione europea a continuare a fornire il loro sostegno ai fini di un ampliamento dei lavori di tali organizzazioni e iniziative;

47.   plaude al lavoro dei volontari in tutte le organizzazioni sportive e riconosce che la maggior parte di esse non potrebbe esistere senza di loro; raccomanda pertanto l'istituzione, a livello europeo, di "crediti" o di forme di apprezzamento per il servizio volontario, onde riconoscere e promuovere tale impegno;

48.   invita la Commissione ad approfittare dell'esperienza ricavata dal programma "Scuole sportive" lanciato dalla Presidenza lussemburghese e a definire, in collaborazione con gli Stati membri, una serie di criteri uniformi per attribuire tale etichetta, nonché le condizioni per un premio europeo dello sport, da assegnarsi quale riconoscimento di nuove iniziative;

49.   invita la Commissione a proporre, basandosi sui risultati del programma EYES 2004, nel quadro dei programmi per l'apprendimento lungo tutto l'arco della vita, Gioventù e Europa per i cittadini, nuove iniziative intese a elevare il profilo dello sport e dell'educazione fisica, nonché a sensibilizzare la società nei confronti del ruolo che svolgono lo sport e l'educazione fisica, non solo dal punto di vista dell'educazione e della cultura, ma anche in termini d'integrazione sociale e di protezione della salute, in particolare mediante la prevenzione dell'obesità e dello stress nelle scuole; chiede in particolare di sviluppare iniziative sportive nel quadro del programma di formazione lungo tutto l'arco della vita;

50.   invita la Commissione a promuovere la mobilità europea degli insegnanti e dei formatori di educazione fisica, nel quadro del programma di formazione lungo tutto l'arco della vita, con ciò consentendo loro di documentarsi sulle prassi migliori e di scambiare esperienze;

51.   chiede agli Stati membri di assicurare che tali strutture sportive siano concepite in modo tale da garantire un facile accesso ad esse da parte di spettatori e/o partecipanti disabili;

52.   chiede agli Stati membri di assicurare che la varietà degli sport offerti incoraggi i bambini ad adottare un atteggiamento di apertura mentale verso il mondo e a sviluppare valori quali il rispetto per se stessi, il rispetto per gli altri, la solidarietà, l'autocoscienza e la tolleranza;

53.   riconosce che lo sport svolge un ruolo importante nel quadro dell'apprendimento permanente e che i discenti di tutte le età dovrebbero avere la possibilità di parteciparvi;

54.   chiede agli Stati membri di riservare particolare attenzione alle situazioni in cui il talento dei bambini viene sfruttato per ottenere risultati nelle competizioni sportive e insiste affinché le attività sportive professionali che coinvolgono bambini ne rispettino i diritti fondamentali e gli interessi primari;

55.   riconosce l'importanza della piena partecipazione delle ragazze e delle donne alle attività sportive a tutti i livelli; ritiene che la parità di genere e la non discriminazione siano obiettivi che formano parte integrante delle funzioni educative e sociali dello sport; insiste sulla necessità di assicurare la parità di accesso e di partecipazione di donne e uomini, ragazzi e ragazze, a tutti i livelli, funzioni e settori dello sport, indipendentemente dal ceto sociale, segnatamente per le persone con menomazioni, dato che le donne portatrici di handicap possono essere doppiamente discriminate; sottolinea inoltre l'importante ruolo dello sport per la salute pubblica, specialmente nella lotta all'obesità che attualmente colpisce 21 milioni di bambini nell'UE;

56.   esorta la Commissione e gli Stati membri a prestare particolare attenzione alla salute fisica e psichica delle adolescenti che partecipano a competizioni di alto livello e a valutare con estrema cura gli effetti che determinati impegni possono avere sulla salute sessuale e riproduttiva delle adolescenti e sul loro sviluppo fisico e mentale onde garantire che, in nessun caso, producano effetti contrari all'importante ruolo educativo dello sport;

57.   esorta la Commissione a individuare le migliori pratiche nella lotta contro le molestie sessuali e gli abusi nello sport; invita gli Stati membri ad adottare misure di prevenzione e di eliminazione e a mettere a punto campagne di sensibilizzazione sulle possibilità di accesso alla giustizia, tenendo conto delle numerose risoluzioni approvate in materia, segnatamente la risoluzione del Consiglio d'Europa del marzo 2000 sulla prevenzione delle molestie e degli abusi sessuali a danno delle donne, degli adolescenti e dei bambini nello sport (risoluzione di Bratislava) e la sua summenzionata risoluzione del 5 giugno 2003;

58.   chiede agli Stati membri di garantire la parità di opportunità e di trattamento tra uomini e donne nell'accesso alla formazione e al proseguimento di una carriera nello sport;

59.   invita gli Stati membri e le autorità competenti a compiere dei passi per sensibilizzare chiunque operi nel settore dello sport (associazioni, federazioni, ecc.) in merito all'importanza di integrare la prospettiva di genere in tutte le proprie decisioni, così come in tutte le azioni avviate, e alla necessità di inserire la parità tra uomini e donne tra i propri obiettivi nella programmazione delle attività;

60.   sottolinea l'importanza dell'esercizio fisico per lottare contro l'obesità e abbandonare abitudini di vita non salutari, il che può avere considerevoli effetti positivi sulla salute delle persone; esprime nondimeno preoccupazione per il fatto che il prolungamento dell'orario di lavoro e le attuali condizioni di lavoro in genere impediscano ai lavoratori di dedicarsi a un esercizio fisico regolare e di praticare più sport;

61.   riconosce che lo sport è un settore che genera posti di lavoro e che altri campi sono legati direttamente a detto settore, per esempio l'istruzione, la medicina, i mezzi di informazione nonché la produzione e la commercializzazione di attrezzature e prodotti specifici;

62.   incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione nonché ai governi e ai parlamenti degli Stati membri, al Consiglio d'Europa e al Comitato olimpico internazionale.

(1) GU C 200 del 30.6.1997, pag. 252.
(2) GU C 68 E del 18.3.2004, pag. 605.
(3) Testi approvati, P6_TA(2007)0100.
(4) GU C 33 E del 9.2.2006, pag. 590.

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