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Procedura : 2008/2219(INI)
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Giovedì 12 marzo 2009 - Strasburgo
La sfida del deterioramento dei terreni agricoli nell'Unione europea, in particolare nell'Europa meridionale: la risposta attraverso gli strumenti della politica agricola dell'Unione europea
P6_TA(2009)0130A6-0086/2009

Risoluzione del Parlamento europeo del 12 marzo 2009 sulla sfida del deterioramento dei terreni agricoli nell'UE, in particolare nell'Europa meridionale: la risposta attraverso gli strumenti della politica agricola dell'UE (2008/2219(INI))

Il Parlamento europeo,

–   vista la Convenzione delle Nazioni Unite sulla lotta contro la desertificazione nei paesi gravemente colpiti dalla siccità o dalla desertificazione, in particolare in Africa, del 1994 e sulla diversità biologica, del 1992,

–   vista la sua posizione definità in prima lettura il 14 novembre 2007 in vista dell'adozione di una direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che definisce un quadro per la protezione del ruolo(1),

–   vista la sua risoluzione del 9 ottobre 2008 Affrontare il problema della carenza idrica e della siccità nell'Unione europea(2),

–   visto l'articolo 45 del suo regolamento,

–   visti la relazione della commissione per l'agricoltura e lo sviluppo rurale e il parere della commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare (A6-0086/2009),

A.   considerando che l'attività agricola è un settore economico a forte dipendenza dai fenomeni naturali e, contemporaneamente, a rilevante potenzialità d'intervento,

B.   considerando che l'agricoltura rappresenta il mezzo migliore per evitare il deterioramento del suolo e che a tal fine occorre una strategia consolidata, atta a contribuire al mantenimento di tale attività,

C.   considerando che la popolazione agricola dell'Unione europea svolge una funzione nella lotta contro la desertificazione e tenuto conto del contributo essenziale dei produttori dell'Unione europea al mantenimento della copertura vegetale nelle regioni colpite da siccità prolungate, nonché dei benefici prodotti, in particolare, da colture permanenti, prati e colture silvicole per la ritenzione dell'acqua,

D.   considerando che, in particolare, i suoli agricoli dell'Europa meridionale, ma anche di altre regioni degli Stati membri, sono al centro di un processo di degrado dell'ambiente determinato dall'interazione negativa tra le attività umane e gli eventi climatici,

E.   considerando che anche l'agricoltura iper-intensiva può contribuire all'erosione dei terreni e renderli improduttivi,

F.   considerando che attualmente la desertificazione deve essere considerata una delle peggiori minacce, in quanto causa del degrado del suolo nei paesi del Mediterraneo,

G.   considerando che il suolo è alla base della produzione dell'alimentazione umana, del foraggio, delle fibre tessili e dei combustibili e svolge un ruolo importante nella captazione di CO2; considerando tuttavia che il suolo è più che mai esposto a danni irreversibili provocati dall'erosione eolica e laminare, dall'inquinamento, dalla salinizzazione, dall'impermeabilizzazione, dal depauperamento delle sostanze organiche e dalla perdita della biodiversità dei suoli,

H.   considerando che gli effetti negativi già riscontrati riguardano il dissesto idrogeologico, l'intrusione dell'acqua marina nelle falde acquifere costiere, la salinizzazione dei suoli, la perdita di suolo agricolo, la diminuzione della biodiversità, nonché un incremento della vulnerabilità ai fenomeni di incendio, fitopatie e epizoozie,

I.   considerando che le citate modifiche nell'interazione tra l'ambiente naturale-antropico e quello produttivo hanno effetti importanti sui sistemi di produzione vegetale e animale, sull'orientamento produttivo dei suoli, sull'offerta di derrate alimentari, con evidenti ricadute sul tema della sicurezza alimentare, nonché sull'assetto sociale, culturale e economico delle aree interessate a causa del fenomeno dell'abbandono, con conseguenze anche dal punto di vista idrogeologico,

J.   considerando che l'irrigazione serve sia a mantenere l'umidità dei terreni sia a riempire le falde freatiche e che tali fattori vanno presi in considerazione nella formulazione della politica agricola comune (PAC),

K.   considerando che la scarsità di acqua e la siccità aggravano l'aumento dei prezzi delle materie prime agricole e che, al contempo, occorre garantire la continuità dell'approvvigionamento alimentare alla popolazione,

L.   considerando che la gestione dei sistemi agricolo e forestale offre opportunità di intervento sul bilancio generale di CO2 nonché possibilità per contribuire alla riduzione nell'emissione di gas serra,

M.   ricordando l'esistenza della convenzione delle Nazioni Unite, sulla lotta contro la desertificazione summenzionata, il cui obiettivo è quello di lottare contro il degrado dei terreni arabili e la siccità e ribadisce il sostegno del Parlamento a tale convenzione,

N.   riconoscendo che la direttiva quadro sulle acque (direttiva 2000/60/CE(3)) funge da quadro normativo e da strumento di base per la protezione del suolo, favorisce la cooperazione interregionale, l'uso sostenibile dell'acqua e la protezione delle risorse idriche disponibili e contribuisce al tempo stesso ad attenuare le conseguenze di inondazioni e siccità,

O.   considerando necessario un approccio integrato e multidisciplinare, motivato dalla opportunità di non operare nella ricerca di soluzioni in condizioni di emergenza le quali possono provocare ulteriori impatti negativi ed effetti dannosi a catena,

P.   considerando opportuno operare un monitoraggio della situazione, per quanto concerne l'evoluzione dei fenomeni in atto e l'instaurarsi di nuove situazioni di rischio, attraverso una specializzazione nell'uso dei sistemi di rilevamento satellitari e dei modelli geobiochimici (cartografici),

Q.   considerando che è aumentata la frequenza con cui si verificano condizioni meteorologiche estreme, con un'alternanza di periodi siccitosi ed eventi pluviometrici intensi, che accelerano i processi di degrado della litosfera, in particolare nelle aree dove il suolo è strutturalmente più vulnerabile nell'Europa sia settentrionale sia meridionale,

R.   considerando che vi è stato un aumento della domanda e dei prezzi dei generi alimentari a livello mondiale,

1.   valuta necessario includere esplicitamente tra gli orientamenti e i metodi di gestione della PAC principi e strumenti per la protezione climatica in generale e per limitare i danni conseguenti al deterioramento del suolo in particolare;

2.   sottolinea che il finanziamento comunitario dei provvedimenti tesi a favorire l'adattamento del settore agricolo al cambiamento climatico deve essere fondato su un approccio territoriale, in cui si tenga conto del grado di vulnerabilità delle diverse regioni dell'Unione europea; rileva che, secondo le attendibili valutazioni realizzate a livello internazionale ed europeo, i terreni agricoli dell'Europa meridionale sono più vulnerabili al cambiamento climatico;

3.   deplora l'assenza di lungimiranza da parte dei capi di Stato e di governo nel momento in cui hanno deciso di ridurre la dotazione finanziaria dello sviluppo rurale e prende atto che le risorse previste nell'ambito del secondo pilastro non sono sufficienti per far fronte alle sfide del cambiamento climatico;

4.   ritiene che i problemi attuali, fra cui la penuria alimentare, la carenza idrica, l'aumento delle temperature e l'evapotraspirazione, nonché il rischio di deterioramento dei terreni, impongano politiche agricole nuove, integrali e scientifiche, che corrispondano alle condizione climatiche mediterranee; è del parere che con l'aiuto delle istituzioni dell'Unione europea e quelle nazionali tali politiche debbano riflettere la ricerca e lo sviluppo su colture localmente adattate alle nuove sfide ambientali, in settori che includano il risparmio idrico, fornendo al contempo agli agricoltori un reddito sufficiente a garantire un livello di vita europeo;

5.   ritiene che nella strategia di conservazione del suolo i principi relativi alle buone condizioni agronomiche e ambientali della PAC dovranno favorire maggiormente azioni orientate a controllare e migliorare la funzionalità e la sostenibilità ecologica dei sistemi di drenaggio esistenti, elaborando piani di gestione delle risorse idriche che siano ecologicamente sostenibili ed adeguati alle condizioni locali e offrendo consulenza agli agricoltori che operano su terreni a rischio di siccità per indirizzarli verso soluzioni vincenti caratterizzate da colture adattate alla situazione locale e con un fabbisogno idrico contenuto;

6.   è favorevole a un aumento del sostegno dell'Unione europea a favore del miglioramento della gestione idrica dei terreni agricoli in tal senso, sarebbe necessario incoraggiare l'introduzione di sistemi di irrigazione più efficienti, adeguati alle diverse colture, promuovere la ricerca in materia e incentivare il ricorso ai progressi biotecnologici;

7.   considera necessario creare e gestire attraverso i consorzi "micro" invasi ad uso irriguo (laghetti collinari), e per la lotta contro gli incendi, preferibilmente ubicati in zone inadatte all'irrigazione per caduta naturale, consentendo le migliori condizioni di costo d'esercizio e utilizzando anche acque reflue trattate con tecniche di fitodepurazione e lagunaggio;

8.   sottolinea l'importanza delle colture a terrazze per contrastare l'erosione e potenziare la capacità d'immagazzinamento idrico dei terreni e considera opportuno adottare misure per conservare, ripristinare e costruire terrazzamenti;

9.   ritiene che le sistemazioni agrario-forestali debbano includere programmi di imboschimento dei terreni agricoli marginali e/o inquinati, considerando che le radici degli arbusti possono garantire l'ancoraggio dello strato superiore instabile alla roccia stabile sottostante, che opera da substrato di depurazione;

10.   si dichiara favorevole all'introduzione di una politica forestale comunitaria, il cui principale obiettivo sia la lotta al cambiamento climatico;

11.   ritiene inoltre necessario incentivare interventi agricoli che garantiscano il mantenimento della massa vegetale, al fine di evitare la salinizzazione degli alvei fluviali determinata dall'erosione;

12.   evidenzia che molte specie arbustive mediterranee presentano una buona resistenza al fuoco ed una ottima capacità di recupero vegetativo e quindi andrebbero valorizzate, tanto più che hanno apparati radicali capaci di contrastare i processi di erosione dei suoli;

13.   è del parere che a tal fine si potrebbe perseguire la coltivazione di specie a basso fabbisogno idrico oppure, in taluni casi, le colture primaverili potrebbero essere sostituite dalle colture invernali, che non solo necessitano di minori irrigazioni, ma che rappresentano anche un efficace strumento di protezione del suolo, poiché permettono di lottare contro l'erosione creando un manto vegetale durante il periodo critico dell'inverno;

14.   considera che le produzioni vivaistiche locali possono produrre ecotipi meglio adatti all'ambiente e pertanto andrebbero incentivate con interventi specifici;

15.   chiede di incentivare la conservazione e la piantagione di siepi, in special modo nelle regioni da cui sono scomparse negli ultimi anni;

16.   riconosce il ruolo fondamentale delle risorse fitogenetiche al fine di adeguare le attività agricole ai cambiamenti delle condizioni climatiche; invita pertanto la Commissione e gli Stati membri a presentare programmi che promuovano la conservazione e lo sviluppo delle risorse fitogenetiche sia tramite gli agricoltori e i giardinieri sia attraverso le piccole e medie aziende vivaistiche;

17.   ricorda l'importanza dei terreni a maggese per il recupero dei terreni agricoli e per la ritenzione idrica; chiede alla Commissione e agli Stati membri interessati di incoraggiare sistemi agrari adattati ai terreni degli ecosistemi mediterranei;

18.   ritiene che tra i criteri per il mantenimento della sostanza organica nel suolo, i principi relativi alle buone condizioni agronomiche e ambientali della PAC debbano incentivare i sistemi di assorbimento e movimentazione del carbonio attraverso l'ottimizzazione nell'uso delle tecniche di aridocoltura (lavorazioni minime superficiali, rotazioni colturali, genotipi adatti all'ambiente, controllo dell'evapotraspirazione, fertilizzazione mirata, lotta integrata, ecc.);

19.   invita gli organismi competenti a livello territoriale ad intervenire per programmare piani di gestione e tecnologie di utilizzo dell'acqua ad uso irriguo in funzione delle mutate esigenze e condizioni ambientali, prevedere un utilizzo mirato delle risorse idriche in relazione alla qualità e ad intervenire a livello degli organismi di gestione delle acque irrigue per ottimizzare la gestione delle risorse idriche disponibili, considerando la necessità di ridurre gli sprechi di risorse nei sistemi di distribuzione;

20.   si dichiara favorevole all'istituzione di un osservatorio comunitario sulla siccità come servizio speciale dell'Agenzia per l'ambiente di Copenhagen, e al rafforzamento della capacità di reazione coordinata dell'Unione europea nella lotta agli incendi, poiché entrambi i fenomeni contribuiscono considerevolmente alla desertificazione e al deterioramento dei terreni agricoli, in special modo nelle regioni mediterranee;

21.   attende la creazione dell'osservatorio europeo sulla siccità e del sistema di allarme preventivo e sottolinea la necessità di migliorare l'efficacia delle informazioni trasmesse dagli Stati membri e il coordinamento tra questi ultimi;

22.   raccomanda di sviluppare un sistema di allarme preventivo e di sorveglianza continua sullo stato del suolo, onde poter agire in tempo utile contro l'erosione, il depauperamento delle sostanze organiche che determina emissioni di gas a effetto serra, nonché la perdita di terreni arabili e di biodiversità;

23.   chiede alla Commissione, di conseguenza, che in occasione della sua proposta per una nuova definizione delle zone di montagna, delle zone insulari e delle altre zone caratterizzate da svantaggi naturali, prevista per il 2009, sia considerato tra i parametri di valutazione prioritari il grado di rischio, per le aree interessate al monitoraggio, di degrado del suolo e di desertificazione;

24.   considera necessario intensificare ricerca, sviluppo e innovazione, rivolgendo un'attenzione particolare alle regioni più colpite da carenza idrica e siccità, tenendo conto dei progressi biotecnologici;

25.   invita la Commissione a considerare, nell'ambito della revisione di medio percorso del VIIº programma quadro di ricerca, sviluppo tecnologico e attività dimostrative, prevista per il 2009, maggiori incentivi per sostenere programmi di ricerca e sviluppo avviati da più Stati membri, finalizzati a migliorare le conoscenze per una gestione più sostenibile del suolo e delle aree interessate dai fenomeni di degrado;

26.   esorta la Commissione a verificare se occorra istituire un quadro a cui ricorrere per contrastare le cause e gli effetti del cambiamento climatico, in special modo il degrado del suolo;

27.   ritiene che idonei programmi di formazione e aggiornamento vadano indirizzati sia agli addetti al settore sia al pubblico, con il duplice scopo di cercare soluzioni specifiche e di sensibilizzare gli utenti verso una responsabilità collettiva nell'utilizzo delle risorse del territorio;

28.   chiede che l'Unione europea proponga azioni di informazione e di formazione destinate agli agricoltori, in particolare ai giovani agricoltori, allo scopo di promuovere l'introduzione di tecniche agricole atte a favorire la conservazione del suolo, specialmente per quanto riguarda gli effetti del cambiamento climatico e il ruolo svolto dalla produzione agricola nei fenomeni climatici;

29.   rammenta che, sulla base della sua risoluzione del 5 giugno 2008 sul futuro dei giovani agricoltori nel quadro dell'attuale riforma della PAC(4), il finanziamento dei progetti dovrà essere accordato in maniera prioritaria a quelle attività che potranno favorire l'insediamento dei giovani nel settore agricolo;

30.   ritiene necessario che l'Unione europea rafforzi e migliori l'autonomia e l'autosufficienza riguardo alle importazioni di alimenti destinati al consumo umano e animale, anche attraverso una migliore difesa del suolo agricolo e delle sue caratteristiche di produttività, in special modo promuovendo l'uso sostenibile dei pascoli per l'allevamento del bestiame (grazie a programmi dedicati alla carne da pascolo e premi per i pascoli che rispettano i requisiti di tutela ambientale), al fine di ottenere una maggiore autonomia rispetto alle importazioni di alimenti destinati al consumo animale; è del parere che la PAC, qualora intenda contribuire alla sicurezza alimentare mondiale e alla sostenibilità, debba mirare a una situazione di equilibrio fra la produzione vegetale, la produzione animale e la produzione energetica nell'ambito dell'agricoltura dell'Unione europea;

31.   chiede, nel quadro di un mercato internazionale di CO2, di incoraggiare la conservazione e il recupero delle foreste, in via prioritaria negli Stati membri che hanno perduto il proprio patrimonio di foreste naturali, e sottolinea la necessità di attuare, all'interno dell'Unione europea, una gestione integrale e sostenibile delle foreste;

32.   sottolinea il ruolo delle foreste nel ciclo dell'acqua e l'importanza di una combinazione equilibrata fra superfici boschive, pascoli e terreni coltivati, ai fini di una gestione idrica sostenibile; pone, in particolare, l'accento sulla funzione dei terreni ad elevato contenuto organico e sulla rotazione adattata delle colture; avverte che il crescente sfruttamento dei terreni rappresenta una minaccia per l'agricoltura, la sicurezza alimentare e la gestione idrica sostenibile;

33.   chiede che nell'ambito delle attività agricole relative alla tenuta dei prati, dei pascoli permanenti e delle superfici boschive sia riconosciuta la possibilità di collegare l'emissione di certificati verdi alla produzione di beni pubblici (stoccaggio di CO2, biodiversità, mantenimento del suolo);

34.   chiede agli Stati membri di ricorrere al secondo pilastro della PAC per assegnare premi alle attività agricole relative alla tenuta dei prati, dei pascoli permanenti e delle superfici boschive e in tal modo contribuire alla produzione di beni pubblici (stoccaggio di CO2, biodiversità, mantenimento del suolo); invita la Commissione ad attribuire importanza prioritaria alla conservazione dei pascoli;

35.   chiede al Consiglio e alla Commissione di prendere in esame delle strategie di recupero dei terreni degradati, a cominciare da strumenti incentivanti tesi a contenere il degrado dei terreni;

36.   incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, nonché ai governi e ai parlamenti degli Stati membri.

(1) GU C 282 E del 6.11.2008, pag. 281.
(2) Testi approvati, P6_TA(2008)0473.
(3) GU L 327 del 22.12.2000, pag. 1.
(4) Testi approvati, P6_TA(2008)0258.

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