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Procedura : 2008/2329(INI)
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Giovedì 2 aprile 2009 - Bruxelles
Scuole migliori: un ordine del giorno per la cooperazione europea
P6_TA(2009)0217A6-0124/2009

Risoluzione del Parlamento europeo del 2 aprile 2009 su "Migliorare le scuole: un ordine del giorno per la cooperazione europea" (2008/2329(INI))

Il Parlamento europeo,

–   visti gli articoli 149 e 150 del trattato CE in materia di istruzione, formazione professionale e gioventù,

–   visto l'articolo 14 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea sul diritto all'istruzione,

–   vista la comunicazione della Commissione, del 3 luglio 2008, "Migliorare le competenze per il 21° secolo: un ordine del giorno per la cooperazione europea in materia scolastica" (COM(2008)0425),

–   vista la comunicazione della Commissione, del 16 dicembre 2008, "Un quadro strategico aggiornato per la cooperazione europea nel settore dell'istruzione e della formazione" (COM(2008)0865),

–   vista la comunicazione della Commissione, del 12 novembre 2007, "L'apprendimento permanente per la conoscenza, la creatività e l'innovazione - Progetto di relazione congiunta 2008 del Consiglio e della Commissione sull'attuazione del programma di lavoro Istruzione e formazione 2010 (COM(2007)0703),

–   visto il programma di lavoro decennale "Istruzione e formazione 2010"(1) e le successive relazioni intermedie congiunte sullo stato di attuazione del programma,

–   vista la decisione n. 1720/2006/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 novembre 2006, che istituisce un programma d'azione nel campo dell'apprendimento permanente(2),

–   vista la raccomandazione 2006/962/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 dicembre 2006, relativa a competenze chiave per l'apprendimento permanente(3),

–   viste le conclusioni della Presidenza del Consiglio europeo del 13-14 marzo 2008, segnatamente la sezione "Investire nelle persone e modernizzare i mercati del lavoro",

–   vista la risoluzione del Consiglio, del 15 novembre 2007, sull'istruzione e la formazione quali propulsori fondamentali della strategia di Lisbona(4),

–   vista la relazione all'UNESCO della Commissione internazionale sull'istruzione per il XXI secolo,

–   viste le conclusioni del Consiglio e dei rappresentanti dei governi degli Stati membri riuniti in sede di Consiglio, del 21 novembre 2008, su "Preparare i giovani per il XXI secolo: un ordine del giorno per la cooperazione europea in materia scolastica"(5),

–   vista la sua risoluzione del 26 febbraio 2004 sul ruolo degli istituti scolastici e dell'istruzione ai fini dell'ottimizzazione dell'accesso pubblico alla cultura(6),

–   vista la sua risoluzione dell'8 settembre 2005 sulle opzioni di sviluppo del sistema delle scuole europee(7),

–   vista la sua risoluzione del 27 settembre 2007 sull'efficienza e l'equità nei sistemi europei d'istruzione e formazione(8),

–   vista la sua risoluzione del 13 novembre 2007 su ruolo dello sport nell'educazione(9),

–   vista la sua risoluzione del 23 settembre 2008 sul miglioramento della qualità della formazione degli insegnanti(10),

–   vista la sua risoluzione del 18 dicembre 2008 sull'apprendimento permanente per la conoscenza, la creatività e l'innovazione - attuazione del programma di lavoro "Istruzione e formazione 2010"(11),

–   visto l'articolo 45 del suo regolamento,

–   vista la relazione della commissione per la cultura e l'istruzione (A6-0124/2009),

A.   considerando che gli Stati membri sono responsabili per l'organizzazione, il contenuto e la riforma dell'istruzione scolastica; che lo scambio d'informazioni e buone prassi, nonché la cooperazione nell'ambito delle sfide comuni, sono eccellenti strumenti a sostegno delle riforme; considerando inoltre che la Commissione ha un ruolo importante da svolgere nel favorire tale cooperazione,

B.   considerando che i cambiamenti economici e sociali nell'Unione europea, i fattori che condizionano il mercato unico e le nuove opportunità ed esigenze di un'economia globalizzata stanno creando una serie di sfide comuni per tutti i sistemi d'istruzione nazionali, rendendo ancor più necessaria la cooperazione a livello europeo nel settore dell'istruzione e della formazione,

C.   considerando che le sensibili disparità tra i rispettivi rendimenti dei sistemi d'istruzione nell'Unione europea potrebbero tradursi in un aumento delle disparità di sviluppo socioeconomico tra gli Stati membri e compromettere la realizzazione degli obiettivi della strategia di Lisbona,

D.   considerando che sono necessari interventi più sistematici per rafforzare il ruolo dell'istruzione nel cosiddetto "triangolo della conoscenza" (ricerca, innovazione e istruzione), riguardo al quale l'Unione sostiene la strategia a lungo termine per lo sviluppo futuro, la competitività e la coesione sociale, nonché l'inclusione dell'istruzione tra le priorità del prossimo ciclo del processo di Lisbona,

E.   considerando che i traguardi di riferimento sono strumenti importanti per portare avanti ulteriori riforme, poiché consentono di misurare i progressi verso obiettivi comuni ben definiti,

F.   considerando che il Consiglio ha adottato per il 2010 tre traguardi di riferimento relativi all'istruzione scolastica, concernenti gli abbandoni scolastici prematuri, la capacità di lettura e il completamento dell'istruzione secondaria superiore; considerando che i progressi verso il raggiungimento di questi tre traguardi sono ancora insufficienti,

G.   considerando che l'acquisizione delle abilità di base e delle competenze fondamentali da parte di tutti i giovani e il miglioramento dei livelli d'istruzione conseguiti sono fattori cruciali per il raggiungimento degli obiettivi dell'agenda di Lisbona,

H.   considerando che il livello d'istruzione raggiunto dai giovani ha ripercussioni dirette sulle prospettive di lavoro, l'integrazione sociale, gli ulteriori percorsi d'istruzione o formazione e il reddito che essi avranno in futuro,

I.   considerando che l'istruzione delle donne ha particolare influenza sul rendimento scolastico delle comunità; che l'istruzione incompleta o inadeguata delle studentesse non soltanto può nuocere a loro stesse, ma può anche trasmettere svantaggi alla generazione successiva,

J.   considerando che le disuguaglianze e gli abbandoni scolastici prematuri generano elevati costi socioeconomici e hanno un effetto pregiudizievole sulla coesione sociale; che ogni forma di segregazione scolastica abbassa il livello complessivo dei sistemi d'istruzione nazionali,

K.   considerando che si osserva attualmente un allarmante aumento della violenza nelle scuole, assieme a manifestazioni di razzismo e xenofobia in ambito scolastico, come risultato di due tendenze fondamentali nella scuola attuale - il multiculturalismo e l'accentuazione delle differenze di classe - che sono aggravate dalla mancanza, nel sistema dell'istruzione, di adeguati interventi o meccanismi di sostegno e di contatto per gli studenti,

L.   considerando che i modelli scolastici inclusivi promuovono l'integrazione degli studenti appartenenti a categorie svantaggiate e degli studenti con esigenze pedagogiche speciali, e rafforzano la solidarietà fra studenti provenienti da contesti diversi,

M.   considerando che una buona istruzione prescolare favorisce significativamente l'integrazione dei gruppi svantaggiati (ad esempio i bambini provenienti da minoranze o da famiglie a basso reddito), può contribuire ad aumentare i livelli delle competenze generali, riduce le differenze in materia d'istruzione ed è essenziale per rafforzare l'equità e ridurre i tassi di abbandono scolastico,

N.   considerando che le scuole rivestono un'importanza cruciale per la vita sociale, per l'istruzione dei bambini e per il loro sviluppo personale, nonché per trasmettere loro le conoscenze, le competenze e i valori necessari per partecipare a una società democratica e per vivere una cittadinanza attiva,

O.   considerando che nell'attuale crisi finanziaria ed economica globale l'istruzione e la formazione svolgono un ruolo chiave nello sviluppo di competenze e know-how di tipo innovativo e nel garantire la libera circolazione delle conoscenze come strumento ideale per la ripresa economica e per ridare slancio al mercato del lavoro; osservando tuttavia che il principale obiettivo del processo decisionale nel settore dell'istruzione e della formazione non consiste nel rispondere alle esigenze del mercato e ai criteri di occupabilità, bensì nel garantire che gli allievi raggiungano un livello complessivo di conoscenze che soddisfi criteri educativi uniformi, risultante nel pieno sviluppo della personalità,

P.   considerando che i programmi scolastici, nonché i metodi d'insegnamento e di valutazione, dovrebbero consentire a ciascuno studente di acquisire le competenze fondamentali e di sviluppare appieno le sue potenzialità; che il benessere psicofisico degli studenti e un ambiente di apprendimento piacevole sono fattori cruciali per ottenere risultati positivi nell'apprendimento,

Q.   considerando che un'istruzione ad ampio raggio, che comprenda materie quali arte e musica, può contribuire a promuovere la realizzazione personale, la fiducia in se stessi e lo sviluppo della creatività e del pensiero innovativo,

R.   considerando che la spesa per l'istruzione dovrebbe essere indirizzata soprattutto alle aree che producono i maggiori miglioramenti in termini di prestazioni e sviluppo degli studenti,

S.   considerando che la qualità dell'insegnamento è riconosciuta come il fattore più importante in ambito scolastico per il raggiungimento di risultati da parte degli studenti,

T.   considerando che la mobilità e gli scambi possono promuovere le competenze interculturali, linguistiche, sociali e tematiche, motivare maggiormente insegnanti e studenti e contribuire a migliorare le competenze pedagogiche degli insegnanti,

U.   considerando che le scuole non sono che un elemento di un insieme di fattori che condividono con altri la responsabilità collettiva dell'istruzione dei giovani,

V.   considerando che è necessario creare una cultura della valutazione nei sistemi di istruzione e formazione, al fine di garantire un monitoraggio efficace e a lungo termine della loro evoluzione,

W.   considerando che, nella sua citata risoluzione dell'8 settembre 2005, il Parlamento europeo ha sottolineato la necessità di riformare il sistema di governo delle scuole europee così da rispondere alle sfide attuali connesse in particolare all'allargamento e alle sue conseguenze,

1.   accoglie favorevolmente la summenzionata comunicazione della Commissione dal 3 luglio 2008 e i settori sui quali propone di concentrare la cooperazione futura;

2.   accoglie favorevolmente la summenzionata comunicazione della Commissione del 16 dicembre 2008 e le misure che suggerisce;

3.   condivide il parere secondo cui l'istruzione scolastica dovrebbe essere una priorità chiave per il prossimo ciclo della strategia di Lisbona;

4.   plaude all'accordo esistente tra gli Stati membri a cooperare in ambiti chiave dell'istruzione scolastica; esorta gli Stati membri a cogliere appieno tale opportunità per apprendere gli uni dagli altri;

Migliorare le competenze di tutti gli studenti

5.   esorta gli Stati membri ad adoperarsi al meglio per fornire a ogni giovane le competenze di base indispensabili per poter proseguire nell'apprendimento, e a continuare ad impegnarsi per attuare la raccomandazione 2006/962/CE e per raggiungere i "traguardi di riferimento" precedentemente concordati;

6.   è preoccupato per l'attuale tendenza alla diminuzione della capacità degli studenti di leggere, scrivere e della diminuzione delle loro conoscenze e abilità numeriche e matematiche, ed esorta gli Stati membri ad adottare ogni misura necessaria per invertire tale tendenza;

7.   raccomanda che gli Stati membri prendano in ulteriore considerazione strategie per ridurre gli squilibri di genere nelle competenze di base;

8.   esorta gli Stati membri a proseguire i loro sforzi volti a ridurre il numero degli studenti che abbandonano prematuramente la scuola; sottolinea la necessità di individuare gli studenti a rischio il prima possibile e di fornire loro un sostegno aggiuntivo e attività di apprendimento dopo la scuola, nonché di sostenerli durante la transizione da un livello scolastico al successivo, fornendo metodi di apprendimento personalizzati per coloro che ne hanno bisogno;

9.   rileva che nell'Unione europea si osserva tra i giovani una preoccupante mancanza di capacità di concentrazione; invita pertanto la Commissione a condurre uno studio che analizzi le cause principali di tale mancanza di concentrazione tra gli alunni;

10.   ritiene che le scuole debbano fornire un'istruzione di alta qualità a tutti i ragazzi ed avere obiettivi ambiziosi per tutti gli studenti, offrendo nel contempo una gamma di opzioni di studio e un sostegno supplementare per tener conto delle loro esigenze individuali;

11.   invita perciò gli Stati membri ad assicurare che le loro politiche d'istruzione conseguano un equilibrio tra eguaglianza e qualità, ponendo l'accento sulle misure di agevolazione sociale per alunni e studenti provenienti da ambienti svantaggiati e sull'adattamento del processo d'apprendimento alle loro necessità individuali, offrendo in tal modo pari opportunità in termini di accesso all'istruzione;

12.   esorta inoltre gli Stati membri ad aumentare l'accesso delle categorie svantaggiate alla formazione professionale e agli studi universitari del miglior livello, tra l'altro attraverso la predisposizione e la divulgazione di adeguati sistemi di borse di studio;

13.   sostiene modelli scolastici inclusivi, nell'ambito dei quali le comunità scolastiche rispecchino la società in termini di diversità, evitando ogni forma di segregazione;

14.   esorta pertanto gli Stati membri a perseguire l'obiettivo della completa desegregazione delle classi e degli istituti rom nell'istruzione elementare, come pure a monitorare e abolire la prassi illegale di inserire i bambini rom in classi per disabili mentali;

15.   ritiene importante che i giovani, già nel corso della loro formazione elementare, superiore e universitaria, siano preparati alla flessibilità nel mercato del lavoro in previsione della sua mutabilità, ossia dei possibili rapidi mutamenti delle esigenze dei datori di lavoro;

16.   chiede che i programmi scolastici siano ammodernati e migliorati in modo da rispecchiare le odierne realtà sociali, economiche, culturali e tecniche e in modo da essere strettamente connessi col mondo dell'industria e delle imprese e col mercato del lavoro;

17.   è tuttavia del parere che la riforma del sistema dell'istruzione debba essere principalmente finalizzata allo sviluppo pieno e poliedrico dell'individuo, alla cultura del rispetto dei diritti umani e della giustizia sociale, all'apprendimento permanente per lo sviluppo personale e professionale, alla tutela dell'ambiente e al benessere individuale e collettivo; rileva che, in tale contesto, l'armonizzazione delle conoscenze così acquisite con le esigenze del mercato è certamente una delle priorità dei sistemi d'istruzione, ma non ne rappresenta l'obiettivo primo e fondamentale;

18.   ritiene che le scuole debbano cercare non soltanto di migliorare l'occupabilità, ma anche di dare a tutti i giovani l'opportunità di sviluppare appieno le loro potenzialità, secondo le attitudini personali; sottolinea l'importanza di creare un ambiente di apprendimento in cui i giovani possano acquisire competenze democratiche di base tali da consentire loro di partecipare attivamente alla società civile;

19.   ritiene che tutti i bambini debbano ricevere, fin dalla più tenera età, l'opportunità di acquisire competenze musicali, artistiche, manuali, fisiche, sociali e civiche; crede quindi fermamente che l'educazione musicale, l'educazione artistica e l'educazione fisica debbano essere obbligatoriamente incluse nel programma scolastico;

20.   è convinto che i bambini debbano imparare le lingue straniere fin da piccoli, in linea con le conclusioni del Consiglio europeo di Barcellona del 2002; apprezza la proposta di un nuovo traguardo di riferimento, in base al quale almeno l'80% degli alunni del primo ciclo dell'insegnamento secondario dovrebbe imparare almeno due lingue straniere; sottolinea l'importanza di continuare l'insegnamento delle lingue straniere nell'istruzione secondaria superiore per assicurare che i giovani acquisiscano competenze linguistiche di alto livello; invita gli Stati membri a considerare la possibilità di assumere un maggior numero di professori madrelingua per l'insegnamento delle lingue;

21.   sottolinea l'importanza dell'istruzione nel settore delle TIC e dell'alfabetizzazione mediatica; reputa importante istruire gli allievi sull'uso e sulle applicazioni dei nuovi mezzi di comunicazione e della tecnologia digitale;

22.  22. apprezza il contributo dell'istruzione informale nel fornire ai giovani preziose competenze, complementari a quelle acquisite in ambito scolastico, ed incita le scuole a collaborare più intensamente con quanti dispensano un'istruzione informale come nel caso delle organizzazioni giovanili;

Scuole e insegnanti di alta qualità

23.   ritiene che l'istruzione di qualità sia un diritto per ogni bambino, e che una Carta europea dei diritti degli alunni rappresenterebbe un primo ed importante passo per garantire tale diritto;

24.   invita gli Stati membri e i governi regionali competenti a investire nell'istruzione prescolare, per garantire istituti prescolari e di custodia dei bambini di alta qualità, con insegnanti e operatori adeguatamente formati, e per garantirne l'accessibilità economica; appoggia la proposta di un nuovo traguardo di riferimento sul tasso di partecipazione all'istruzione prescolare;

25.   è del parere che l'istruzione pubblica debba restare principalmente un settore finanziato dallo Stato, che contribuisce all'equità e all'inclusione sociale; plaude tuttavia alle iniziative che puntano a sviluppare una fruttuosa collaborazione con il settore privato e ad esplorare nuovi potenziali metodi di finanziamento complementare;

26.   ritiene che andrebbe concesso un sostegno supplementare agli istituti d'istruzione pubblici che si trovano in situazioni finanziarie più sfavorevoli, in particolare quelli ubicati nelle regioni più povere dell'Unione europea;

27.   ritiene che un ambiente didattico di buona qualità, che offra infrastrutture, materiali e tecnologie moderni, sia uno dei presupposti per conseguire un'istruzione di alta qualità nelle scuole;

28.   ritiene che la qualità e i risultati dell'insegnamento richiedano inoltre programmi esigenti e rigorosi e una valutazione regolare degli allievi, tale da responsabilizzarli riguardo ai progressi che compiono;

29.   invita gli Stati membri ad accordare alle scuole la necessaria autonomia nel trovare soluzioni ai problemi specifici che devono affrontare nel loro contesto locale, nonché l'appropriata flessibilità nella definizione dei programmi, dei metodi d'insegnamento e dei sistemi di valutazione, pur riconoscendo la necessità di garantire la comparabilità dei sistemi delle qualifiche a livello europeo;

30.   considera la valutazione un utile strumento per migliorare la qualità dei sistemi d'istruzione; sottolinea tuttavia che ogni sistema di valutazione e verifica non dovrebbe puntare solo alla valutazione quantitativa dei risultati e del rendimento degli alunni, il che porterebbe a una gerarchia sociale degli istituti scolastici e creerebbe sistemi d'istruzione "a più velocità", ma dovrebbe anche valutare il sistema stesso e i metodi che impiega, tenendo chiaramente conto dello specifico contesto socioeconomico in cui opera ciascuna scuola;

31.   ritiene che la qualità dell'istruzione e il livello dei suoi risultati dipendano anche in larga misura dal rispetto dell'autorità dell'insegnante in classe;

32.   reputa che la composizione del corpo docente debba rispecchiare il più possibile la crescente diversità delle società europee, al fine di offrire modelli di riferimento a tutti gli allievi; al riguardo, incoraggia una riflessione sulla necessità di attrarre un maggior numero di uomini verso la professione d'insegnante, in particolare nella scuola elementare;

33.   è convinto della necessità di fornire agli insegnanti tanto un'istruzione iniziale di alta qualità, fondata sulla teoria e sulla pratica, quanto un coerente processo di sviluppo e supporto professionale continuo, allo scopo di tenere gli insegnanti aggiornati, durante tutta la loro carriera, sulle competenze richieste nella società basata sulla conoscenza; ritiene che le politiche di formazione e assunzione degli insegnanti debbano essere finalizzate ad attirare i candidati più capaci, e che gli insegnanti debbano godere di livelli di riconoscimento sociale, di status e di remunerazione consoni all'importanza dei loro compiti;

34.   auspica fortemente che al maggior numero possibile di studenti e insegnanti sia data l'opportunità di partecipare a progetti di mobilità e di partenariato scolastico; sottolinea l'importanza a tal fine del programma Comenius; sottolinea la necessità di ridurre ulteriormente gli oneri amministrativi per le scuole che si candidano nell'ambito di tale progetto; plaude alla creazione del programma Comenius Regio; sostiene la proposta di elaborare un nuovo traguardo di riferimento concernente la mobilità;

35.   raccomanda che gli insegnanti, compresi quelli di materie artistiche, siano incoraggiati a sfruttare al massimo i programmi di mobilità nazionali ed europei, e che la mobilità divenga parte integrante della loro formazione e della loro carriera;

36.   raccomanda di coinvolgere i genitori nella vita scolastica e di condurre un'opera di sensibilizzazione riguardo all'influenza che le condizioni di vita e le attività extrascolastiche possono avere sull'acquisizione di capacità e competenze a scuola, riconoscendo che il tentativo di compensare le disuguaglianze in fatto d'istruzione unicamente attraverso le politiche dell'istruzione si è rivelato infruttuoso;

37.   raccomanda vivamente la creazione di partenariati tra la scuola e la collettività per combattere il problema della violenza nelle scuole, che minaccia di propagarsi a tutta la società;

38.   ritiene che tutte le scuole debbano promuovere l'acquisizione di competenze democratiche sostenendo i consigli degli studenti e consentendo agli studenti di condividere la responsabilità della scuola con i genitori, gli insegnanti e i consigli scolastici;

39.   invita gli Stati membri e la Commissione a cooperare strettamente per promuovere l'attuazione del sistema scolastico europeo nei rispettivi sistemi d'istruzione degli Stati membri; invita la Commissione a prevedere l'inclusione delle Scuole europee nelle attività della rete Eurydice;

40.   chiede alla Commissione di riferire regolarmente sui progressi compiuti a seguito delle due summenzionate comunicazioni, in modo da poter valutare il rendimento dei sistemi di istruzione e formazione nell'Unione europea, prestando particolare attenzione all'acquisizione delle competenze fondamentali da parte degli alunni;

o
o   o

41.   incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione nonché ai governi e ai parlamenti degli Stati membri.

(1) GU C 142 del 14.6.2002, pag. 1.
(2) GU L 327 del 24.11.2006, pag. 45.
(3) GU L 394 del 30.12.2006, pag. 10.
(4) GU C 300 del 12.12.2007, pag. 1.
(5) GU C 319 del 13.12.2008, pag. 20.
(6) GU C 98 E del 23.4.2004, pag. 179.
(7) GU C 193 E del 17.8.2006, pag. 333.
(8) GU C 219 E del 28.8.2008, pag. 300.
(9) GU C 282 E del 6.11.2008, pag. 131.
(10) Testi approvati, P6_TA(2008)0422.
(11) Testi approvati, P6_TA(2008)0625.

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