Indice 
 Precedente 
 Seguente 
 Testo integrale 
Procedura : 2009/2812(RSP)
Ciclo di vita in Aula
Ciclo dei documenti :

Testi presentati :

RC-B7-0031/2010

Discussioni :

Votazioni :

PV 21/01/2010 - 7.4

Testi approvati :

P7_TA(2010)0008

Testi approvati
PDF 123kWORD 47k
Giovedì 21 gennaio 2010 - Strasburgo
Strategia europea per la regione del Danubio
P7_TA(2010)0008RC-B7-0031/2010

Risoluzione del Parlamento europeo del 21 gennaio 2010 su una strategia dell'UE per la regione danubiana

Il Parlamento europeo,

–   visti l'articolo 192 e l'articolo 265, paragrafo 5, del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–   vista l'interrogazione del 3 dicembre 2009 alla Commissione su una strategia dell'UE per la regione danubiana (O-0150/09 – B7-0240/2009),

–   viste le conclusioni del Consiglio europeo del 18 e 19 giugno 2009, che ha invitato la Commissione a elaborare, entro il 2010, una strategia dell'UE per la regione danubiana,

–   vista la strategia dell'UE per la regione del Mar Baltico,

–   visto il programma del Consiglio, preparato dalle Presidenze spagnola, belga e ungherese,

–   visti il Forum sul Danubio istituito in seno al Parlamento europeo e il suo lavoro,

–   vista la sua risoluzione del 24 marzo 2009 sul Libro verde sulla coesione territoriale e lo stato della discussione sulla futura riforma della politica di coesione,

–   visto il parere del Comitato delle regioni, dell'ottobre 2009, intitolato "Una strategia UE per la regione del Danubio",

–   viste le Convenzioni di Espoo, Aarhus e Berna sulla protezione dell'ambiente,

–   viste la direttiva quadro sulle acque e la Convenzione di Helsinki,

–   vista la Convenzione di Belgrado che disciplina la navigazione sul Danubio,

–   vista la dichiarazione congiunta sullo sviluppo della navigazione interna e la protezione dell'ambiente nel bacino fluviale del Danubio adottata dalla Commissione del Danubio, dalla Commissione internazionale per la protezione del Danubio (ICPDR) e dalla Commissione internazionale per il bacino della Sava (ISRBC),

–   vista la Conferenza di Stoccolma su una strategia macroregionale, organizzata dalla Presidenza svedese,

–   visto l'articolo 115, paragrafo 5, del suo regolamento,

A.   considerando che il trattato di Lisbona riconosce la coesione territoriale fra gli obiettivi dell'Unione europea (articolo 3 TUE),

B.   considerando che le strategie relative alle macroregioni sono volte a permettere di fare un miglior uso delle risorse disponibili per affrontare le questioni attinenti allo sviluppo territoriale e trovare risposte comuni a problemi comuni,

C.   considerando che la strategia per il Mar Baltico fornisce già un modello per coordinare le politiche e i finanziamenti dell'Unione europea in unità territoriali geopolitiche, le macroregioni, definite sulla base di criteri specifici, e che la strategia dell'Unione europea per la regione danubiana, sulla base del modello della strategia per il Mar Baltico, può promuovere la cooperazione regionale e transfrontaliera per un'ulteriore crescita economica e individuare risposte comuni a problemi collettivi,

D.   considerando che il Danubio collega dieci paesi europei (Germania, Austria, Slovacchia, Ungheria, Croazia, Serbia, Romania, Bulgaria, Moldova e Ucraina), di cui sei sono Stati membri dell'Unione europea, e che, se si considera un contesto territoriale più ampio, la regione comprende anche la Repubblica ceca, la Slovenia, la Bosnia-Erzegovina e il Montenegro,

E.   considerando che la regione del Danubio è un importante punto di convergenza tra i programmi dell'Unione europea relativi alla politica di coesione e i programmi destinati ai paesi coperti dalla politica europea di vicinato e ai potenziali paesi candidati, e rappresenta dunque un'area in cui è possibile sviluppare sinergie rafforzate tra varie politiche dell'Unione europea, segnatamente in materia di coesione, trasporti, turismo, agricoltura, pesca, sviluppo economico e sociale, energia, ambiente, allargamento e politica di vicinato,

F.   considerando che occorre sviluppare una strategia dell'Unione europea per la regione del Danubio nei seguenti ambiti di cooperazione: sviluppo e protezione sociale, sviluppo economico sostenibile, infrastrutture di trasporto e dell'energia, protezione dell'ambiente, cultura e istruzione,

G.   considerando che la strategia dell'Unione europea per la regione danubiana potrebbe contribuire in modo significativo a conseguire un miglior coordinamento tra le autorità regionali e locali e le organizzazioni che operano nella regione e assicurerebbe a quest'ultima ricchezza, sviluppo sostenibile, creazione di posti di lavoro e sicurezza,

H.   considerando che esiste una lunga storia di cooperazione nella regione danubiana, in quanto la Commissione europea per il Danubio, fondata il 30 marzo 1856 con sede originariamente a Galați (Romania) e ora a Budapest (Ungheria), è stata una delle primissime istituzioni su scala europea,

I.   considerando che il Danubio è praticamente divenuto una via di navigazione interna dell'Unione europea dopo l'allargamento del 2007 e che la regione danubiana può apportare un contributo essenziale alla promozione dei cambiamenti sopravvenuti dopo l'allargamento,

J.   considerando che il Danubio rappresenta di fatto una via navigabile che va oltre gli Stati membri e che, insieme al canale del Meno e al fiume Reno, collega il Mare del Nord con il Mar Nero e offre la possibilità di rafforzare la posizione geostrategica della regione del Mar Nero,

K.   considerando che la regione danubiana è un'area interconnessa con capacità economiche diseguali e che il fatto di considerarla un'unica macroregione contribuirebbe a permettere di superare le differenze di produttività economica al suo interno e a promuovere uno sviluppo integrato,

L.   considerando che il delta del Danubio figura dal 1991 nella lista del patrimonio mondiale dell'umanità dell'UNESCO, che nella regione del Danubio esistono varie zone di protezione speciale e zone speciali di conservazione della rete Natura 2000 e che il Danubio e il suo delta hanno un ecosistema unico e fragile, che ospita specie vegetali rare, la cui sopravvivenza è a rischio a causa dell'inquinamento,

1.   invita la Commissione ad avviare quanto prima ampie consultazioni con tutti i paesi bagnati dal Danubio, al fine di coprire i vari aspetti della cooperazione regionale e di presentare la strategia dell'Unione europea per la regione danubiana al più tardi entro la fine del 2010;

2.   ritiene che una strategia europea per la regione danubiana rappresenti uno strumento adeguato per promuovere lo sviluppo territoriale attraverso una cooperazione più intensa in ambiti politici chiaramente definiti, rispetto ai quali tutti i partner governativi abbiano identificato un vero valore aggiunto europeo, e chiede che tale strategia sia messa a punto nel quadro dell'obiettivo della cooperazione territoriale europea;

3.   sottolinea la necessità che qualsiasi strategia macroregionale sia integrata nella politica regionale dell'Unione europea, quale politica coordinata per l'intero territorio dell'Unione; richiama altresì l'attenzione sulla necessità di esaminare il valore aggiunto di tale strategia ai fini della realizzazione dell'obiettivo della coesione territoriale all'interno dell'Unione europea;

4.   sottolinea la necessità di coinvolgere nel processo preparatorio gli attori regionali e locali pertinenti della regione danubiana, al fine di accertare chiaramente quali sono le esigenze, in termini di sviluppo territoriale equilibrato e sostenibile e di creazione di capacità, per trovare soluzioni ai problemi comuni, attuare in modo efficace progetti concreti e assicurare un valido meccanismo di governance, ed esorta i governi a sostenere e promuovere misure intese a informare e consultare le ONG, le associazioni di categoria e la società civile nell'elaborazione della strategia e nella sua futura attuazione;

5.   invita la Commissione a definire chiaramente la "struttura di governo" della futura politica per la regione danubiana; è dell'avviso che l'attuazione di detta strategia non debba interferire con le responsabilità dei governi regionali e locali;

6.   sostiene lo sviluppo economico e sociale della regione del Danubio come area prioritaria dell'Unione europea e la promozione di una maggiore integrazione regionale nel bacino del Danubio quale componente dinamica di un'area economica e politica europea più ampia;

7.   sollecita il miglioramento dello stato ecologico del Danubio, che attualmente è un fiume inquinato, e l'adozione di misure intese a ridurre l'inquinamento e a prevenire ulteriori dispersioni di petrolio e di altre sostanze tossiche e nocive;

8.   osserva che dell'inquinamento della regione sono responsabili tanto gli Stati membri quanto gli altri Stati rivieraschi attraversati dal Danubio; sottolinea che la protezione dell'ambiente nel bacino del Danubio costituisce un importante aspetto che influisce sullo sviluppo agricolo e rurale della regione ed esorta gli Stati rivieraschi ad accordare la massima priorità alla creazione di impianti idrologici e di analisi della qualità dell'acqua comuni;

9.   incoraggia la Commissione e gli Stati membri, nel quadro della lotta contro il cambiamento climatico, a riservare un'attenzione particolare alla protezione degli ecosistemi locali e a cooperare al riguardo ed esorta la Commissione a sostenere le attività di ricerca e sviluppo incentrate su nuove tecnologie volte a migliorare le capacità di previsione e di reazione per quanto attiene a inondazioni, siccità estrema e inquinamento accidentale;

10.   sottolinea la necessità di proteggere e rafforzare gli stock ittici nel Danubio; invita la Commissione a predisporre un piano globale per la conservazione e il ripristino degli stock naturali di storione nel Danubio;

11.   invita la Commissione ad avvalersi dell'esperienza operativa acquisita con la strategia per il Mar Baltico; chiede pertanto che il documento sia completato da un piano d'azione; ritiene che detto piano d'azione dovrebbe comprendere i punti seguenti: utilizzazione ecocompatibile del Danubio nella navigazione interna, intermodalità con altri modi di trasporto lungo il Danubio attraverso il miglioramento di tutte le infrastrutture (dando la priorità a una migliore utilizzazione di quelle esistenti) e la creazione di un sistema di trasporto multimodale lungo l'intero corso del fiume, sfruttamento ecologicamente sostenibile dell'energia idroelettrica lungo il Danubio, salvaguardia e miglioramento della qualità dell'acqua del Danubio in conformità della direttiva quadro sulle acque, applicazione di requisiti di sicurezza estremamente rigorosi per le navi, sviluppo di un turismo rispettoso dell'ambiente e miglioramenti nel campo dell'istruzione, della ricerca e della coesione sociale;

12.   sottolinea la necessità di diversificare le fonti energetiche e invita la Commissione e tutti i paesi rivieraschi a intensificare la cooperazione in campo energetico e a promuovere e attuare progetti comuni in materia di efficacia energetica e fonti energetiche rinnovabili, alla luce del potenziale della regione in quanto fonte di bioenergia, nonché a incoraggiare l'utilizzazione dell'energia solare, eolica, idrica e della biomassa;

13.   sottolinea che tutti i progetti infrastrutturali collegati ai trasporti e all'energia dovrebbero essere preceduti da corrette valutazioni strategiche e di impatto ambientale, compresa la valutazione degli effetti sugli ecosistemi fluviali nel loro complesso, onde assicurare il rispetto delle norme internazionali di tutela ambientale, previa consultazione di tutti i partner che potrebbero essere interessati dalle decisioni in questione;

14.   rileva la straordinaria interdipendenza economica degli Stati della regione danubiana e sostiene la creazione di reti di sviluppo imprenditoriale e di enti non governativi di promozione commerciale che possano coordinare e promuovere future opportunità di sviluppo, in particolare per le PMI, allo scopo di garantire una crescita sostenibile ed efficace e di incentivare la crescita dell'economia verde nell'intera macroregione danubiana;

15.   propone l'integrazione del sistema di trasporto dell'Unione europea con quelli dei paesi vicini nella regione del Danubio e sottolinea l'importanza di prevedere progetti di co-modalità;

16.   considera il sistema delle vie navigabili interne un aspetto importante ai fini dello sviluppo dei trasporti nella regione, pur riconoscendo il calo della navigazione interna, dovuto principalmente alla forte recessione economica, e sottolinea l'importanza di eliminare le strozzature sull'asse fluviale Reno/Mosa-Meno-Danubio e di migliorare l'intero sistema di trasporto intermodale lungo il Danubio, ponendo l'accento sulla necessità di combinare il miglioramento dei porti interni e della logistica, sulla navigazione interna e sui trasporti ferroviari e tenendo conto delle possibilità supplementari offerte dal trasporto marittimo a corto raggio;

17.   propone che sia potenziata la rete transeuropea al fine di migliorare l'intermodalità in tutta la regione e di incrementare i collegamenti con il Mar Nero attraverso assi stradali e ferroviari (corridoi adibiti al trasporto di merci e linee ferroviarie ad alta velocità);

18.   invita la Commissione a promuovere l'impiego più generalizzato delle moderne tecnologie di comunicazione e informazione, nonché a prendere tutte le misure del caso per pervenire, in tempi il più possibile brevi, a un sistema di norme di navigazione efficace e unificato per il Danubio;

19.   considera il turismo sostenibile uno strumento importante per promuovere la crescita economica della regione, rilevando ad esempio le opportunità offerte dall'ecoturismo e le potenzialità economiche delle piste ciclabili che costeggiano quasi interamente il corso del Danubio;

20.   sostiene programmi tesi a migliorare il contesto multiculturale del Danubio favorendo la mobilità multinazionale, promuovendo il dialogo culturale, creando forme d'arte e di comunicazione, centri di formazione e incubatori di imprese in tali settori, nonché tutelando il patrimonio storico-culturale e stimolando nuove industrie culturali;

21.   sostiene i programmi di scambio universitari nell'ambito della regione e suggerisce l'istituzione di reti tra le università della regione, in modo da favorire la creazione di centri di eccellenza capaci di competere a livello internazionale;

22.   invita la Commissione e gli Stati membri a migliorare le disposizioni amministrative allo scopo di ridurre gli oneri burocratici inerenti a una messa a punto e a un'attuazione più efficaci della strategia dell'Unione europea per il Danubio;

23.   invita la Commissione a lavorare in stretta collaborazione con il Parlamento europeo alla definizione delle priorità per la messa a punto della strategia dell'Unione europea per il Danubio e chiede alla Commissione di informarlo e consultarlo regolarmente sullo stato di attuazione di tale strategia;

24.   sottolinea la necessità di un approccio coordinato volto a incrementare il livello di utilizzazione e l'efficacia di tutti i fondi UE disponibili negli Stati bagnati dal Danubio, onde poter realizzare gli obiettivi della strategia;

25.   incoraggia il ricorso ai programmi operativi esistenti per finanziare progetti nell'ambito della strategia; sollecita tutte le parti interessate a esplorare anche altri strumenti di natura non finanziaria che potrebbero agevolare l'attuazione della strategia e avere un impatto positivo immediato sul terreno;

26.   propone che, previa consultazione degli attori locali e regionali, si organizzi ogni due anni un vertice dell'Unione europea sul Danubio le cui conclusioni dovrebbero essere presentate al Consiglio europeo e al Parlamento europeo;

27.   incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, al Comitato delle regioni e alle altre istituzioni pertinenti.

Note legali - Informativa sulla privacy