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Procedura : 2010/2611(RSP)
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Ciclo del documento : B7-0408/2010

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B7-0408/2010

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PV 07/07/2010 - 13
CRE 07/07/2010 - 13

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PV 08/07/2010 - 6.4
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P7_TA(2010)0282

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Giovedì 8 luglio 2010 - Strasburgo
Albania
P7_TA(2010)0282B7-0408/2010

Risoluzione del Parlamento europeo dell'8 luglio 2010 sull'Albania

Il Parlamento europeo,

–  viste le conclusioni della Presidenza a seguito del Consiglio europeo di Salonicco del 19 e 20 giugno 2003, concernenti la prospettiva di adesione dei Balcani occidentali all'Unione europea,

–  viste la comunicazione della Commissione dal titolo «Strategia di allargamento e sfide principali per il periodo 2009-2010» (COM(2009)0533) e la relazione 2009 di accompagnamento sui progressi compiuti dall'Albania (SEC(2009)1337), del 14 ottobre 2009,

–  vista la decisione 2008/210/CE del Consiglio, del 18 febbraio 2008, relativa ai principi, alle priorità e alle condizioni contenuti nel partenariato europeo con l'Albania e che abroga la decisione 2006/54/CE(1),

–  vista la prima riunione della commissione parlamentare di stabilizzazione e di associazione UE-Albania, svoltasi il 3 e 4 maggio 2010,

–  viste le conclusioni della riunione del Consiglio di stabilizzazione e associazione tra Albania e UE del 18 maggio 2009,

–  vista la decisione 2007/821/CE del Consiglio, dell'8 novembre 2007, relativa alla conclusione dell'accordo di facilitazione del rilascio dei visti tra la Comunità europea e la Repubblica d'Albania(2),

–  viste le raccomandazioni della 16a riunione interparlamentare PE-Albania del 19 e 20 marzo 2009,

–  vista la sua decisione di aumentare la frequenza del dialogo politico con l'Albania a livello parlamentare per riflettere l'entrata in vigore dell'accordo di stabilizzazione e associazione,

–  vista la risoluzione 1709(2010) del Consiglio d'Europa sul funzionamento delle istituzioni democratiche in Albania,

–  visto l'articolo 110, paragrafo 2, del suo regolamento,

A.  considerando che il rinnovato consenso sull'allargamento espresso nelle conclusioni del Consiglio europeo del 14 e 15 dicembre 2006 ribadisce che il futuro dei Balcani occidentali è nell'UE,

B.  considerando che la prospettiva di integrazione nell'UE sta dando un impulso all'avvio di varie riforme nei Balcani occidentali e dovrebbe avere un ruolo costruttivo nel rafforzamento della capacità di pace, stabilità e prevenzione dei conflitti della regione, favorendo le relazioni di buon vicinato e affrontando le necessità economiche e sociali attraverso lo sviluppo sostenibile; considerando che qualsiasi prospettiva realistica di adesione comporta più che il semplice completamento di una procedura amministrativa o tecnica, richiedendo altresì un autentico impegno politico da parte dei pertinenti responsabili decisionali negli Stati membri,

C.  considerando che l'accordo di stabilizzazione e associazione con l'Albania è entrato in vigore il 1° aprile 2009; considerando che il paese ha presentato domanda di adesione all'UE il 28 aprile 2009 e ha trasmesso le risposte al questionario di preadesione della Commissione il 14 aprile 2010; considerando che la Commissione sta elaborando il proprio parere in merito,

D.  considerando che i progressi di ciascun paese verso l'adesione all'UE dipendono dagli sforzi messi in atto per soddisfare i criteri di Copenaghen e per ottemperare alle condizioni previste dal processo di stabilizzazione e associazione,

1.  conferma – in linea con le conclusioni del Consiglio europeo di Salonicco del 19 e 20 giugno 2003, la dichiarazione di Salisburgo dell'11 marzo 2006 e le successive conclusioni del Consiglio sulla questione – il suo pieno sostegno alla domanda di adesione dell'Albania all'UE (e alla futura adesione all'UE di tutti gli altri paesi dei Balcani occidentali), non appena il paese avrà raggiunto un certo livello di stabilità politica e di affidabilità e avrà pienamente soddisfatto i criteri di Copenaghen;

2.  riconosce i progressi compiuti dall'Albania nel contesto del processo di riforma, ma sottolinea l'esigenza di mettere in atto ulteriori sforzi sostanziali, necessari sia per consolidare la democrazia e lo Stato di diritto che per garantire uno sviluppo sostenibile del paese;

3.  rileva con soddisfazione che il 14 aprile 2010 l'Albania ha risposto al questionario della Commissione per l'elaborazione del parere sulla domanda di adesione del paese all'UE, e al contempo sottolinea che i progressi di un paese candidato verso l'adesione all'UE dipendono dalla sua capacità di rispettare i criteri di Copenaghen, che includono l'esistenza di istituzioni stabili che garantiscano la democrazia;

4.  esprime l'auspicio che il governo e l'opposizione albanesi comprendano chiaramente il fatto che superare le attuali controversie politiche è indispensabile per il progresso del paese verso l'integrazione europea e per promuovere le aspirazioni europee dei cittadini albanesi; ribadisce la conclusione del Consiglio Affari europei del 14 giugno 2010 secondo cui è ormai giunta l'ora di trovare una soluzione all'attuale crisi politica su una base che resista alla prova del tempo e che spetta al governo dell'Albania, unitamente all'opposizione, reperire tempestivamente, in modo trasparente e rispettando appieno la costituzione albanese, soluzioni e modalità che saranno necessarie per il paese nel suo cammino verso l'UE;

5.  deplora la crisi politica che ha fatto seguito alle elezioni parlamentari del giugno 2009 in Albania e sottolinea che istituzioni democratiche rappresentative pienamente funzionanti (in particolare il parlamento) costituiscono la struttura portante di un sistema democratico consolidato e, in quanto priorità fondamentale del partenariato europeo, un criterio politico importante per l'integrazione nell'UE; accoglie con favore la decisione dell'opposizione di partecipare attivamente all'attività del parlamento albanese, ma deplora che, malgrado i recenti colloqui facilitati dall'UE, non sia stato ancora raggiunto un consenso riguardo alle elezioni del 2009; esorta vivamente tutte le parti politiche ad assumersi le proprie responsabilità e ad impegnarsi in un dialogo politico costruttivo, che comprenda discussioni su una nuova legge elettorale atta ad assicurare per le elezioni future un processo elettorale totalmente trasparente; sottolinea che una soluzione a questa situazione di stallo può essere individuata soltanto nel pieno rispetto della costituzione e dei principi di trasparenza;

6.  ritiene che l'accordo di base sull'istituzione di una commissione parlamentare d'inchiesta che indaghi l'iter delle elezioni parlamentari del 2009 – con la presidenza e la maggioranza dei membri provenienti dall'opposizione e un mandato ad indagare il materiale elettorale – dovrebbe essere attuato al più presto; evidenzia che la tale commissione d'inchiesta dovrebbe presentare le proprie conclusioni a tempo debito per consentire al parlamento di adottare la nuova legislazione ben prima delle prossime elezioni locali e regionali sulla base della risultanze della commissione e delle proposte avanzate dall'OSCE/ODIHR;

7.  invita il governo e l'opposizione, qualora risultasse impossibile trovare una soluzione senza un aiuto esterno, a trovare un accordo per una mediazione, ad esempio invitando congiuntamente rappresentanti del Consiglio d'Europa e/o del Parlamento europeo;

8.  esorta le autorità albanesi a elaborare e attuare al più presto una riforma consensuale del regolamento del parlamento che garantirà la trasparenza delle risorse amministrative e finanziarie, l'elevata qualità della legislazione sulla base di un'ampia esperienza, il miglioramento delle capacità di controllo del parlamento, diritti e rappresentanza adeguati dell'opposizione in seno alle commissioni parlamentari e nelle attività parlamentari; esorta entrambe le parti – maggioranza e opposizione – a mettere a punto un dialogo costruttivo al fine di garantire un processo legislativo aperto e trasparente, in consultazione con i soggetti interessati e gli attori della società civile, al fine di adottare senza ulteriore indugio la legislazione indispensabile, comprese le leggi che richiedono la maggioranza dei 3/5;

9.  si compiace dei miglioramenti apportati al quadro giuridico e amministrativo del processo elettorale e prende atto della valutazione complessivamente positiva della commissione di Venezia nel suo parere comune sul codice elettorale della Repubblica di Albania; osserva, inoltre, che, secondo la valutazione dell'OSCE/ODIHR, le elezioni parlamentari del giugno 2009 sono state conformi alla maggior parte delle norme internazionali ma non hanno raggiunto l'obiettivo di rafforzare la fiducia nei confronti del processo elettorale; richiama l'attenzione sulla necessità di attuare appieno le raccomandazioni formulate nella relazione finale dell'OSCE/ODIHR sulle elezioni parlamentari 2009 e invita sia la maggioranza che l'opposizione nel parlamento albanese ad avviare immediatamente i lavori ai fini della piena attuazione di dette raccomandazioni;

10.  si rammarica del fatto che nel corso delle riunioni della commissione parlamentare giuridica, prima della sessione plenaria del parlamento albanese del 18 marzo 2010, la maggioranza e l'opposizione non abbiano raggiunto un accordo sulle proposte concernenti la commissione d'inchiesta sulle elezioni del 2009;

11.  sottolinea l'urgente necessità di un consenso trasversale agli schieramenti politici sulle riforme economiche, politiche e sociali al fine di migliorare il benessere dei cittadini albanesi e di consentire al paese di compiere progressi nel percorso di adesione all'UE;

12.  plaude all'adozione, il 27 maggio 2010, della proposta legislativa della Commissione sulla liberalizzazione dei visti e invita la Commissione a verificare che i parametri rimanenti siano rispettati nei prossimi mesi, con l'obiettivo di spianare la strada a che il Consiglio e il Parlamento approvino l'introduzione dell'esenzione dal visto per i cittadini albanesi entro la fine del 2010;

13.  si compiace del sostegno politico trasversale alla liberalizzazione in materia di visti espresso nella risoluzione del parlamento albanese approvata l'11 marzo 2010;

14.  sottolinea l'importanza di rispettare e proteggere i diritti umani e delle minoranze, che considera una priorità assoluta;

15.  ricorda che la tutela dei dati personali deve sempre essere rispettata e non arbitrariamente trascurata e invita tutte le autorità a legiferare e agire secondo tale principio;

16.  si compiace dei progressi conseguiti nell'ambito del sistema giudiziario, ma sottolinea che l'attuazione delle riforme è tuttora in una fase iniziale; ritiene che la riforma del sistema giudiziario, compresa l'esecuzione delle sentenze, costituisca una condizione preliminare fondamentale per il processo di adesione dell'Albania all'UE e sottolinea l'importanza della separazione dei poteri in una società democratica; sottolinea che un apparato giudiziario trasparente, imparziale ed efficiente, indipendente da qualsiasi pressione o controllo politico o di altro tipo è fondamentale per lo Stato di diritto e chiede l'adozione urgente di una strategia globale a lungo termine in tale ambito, che comprenda una tabella di marcia per l'adozione della legislazione e delle misure di attuazione necessarie; invita l'opposizione a partecipare alla sua elaborazione e a dare il pieno sostegno alla riforma giudiziaria; sottolinea inoltre la necessità di dotare l'apparato giudiziario di risorse finanziarie sufficienti per consentirgli di svolgere efficacemente la propria attività in tutto il paese; attende quindi con interesse nuove iniziative di assistenza da parte della Commissione europea e accoglie con favore, a tale riguardo, la recente inaugurazione del tribunale per i reati gravi a Tirana;

17.  si compiace del fatto che la Corte costituzionale abbia sospeso l'attuazione della legge di lustrazione e che tale legge sia attualmente sottoposta a revisione; chiede una consultazione e un consenso più ampi, specialmente con la commissione di Venezia, in caso di elaborazione di un nuovo progetto di legge e sottolinea l'importanza di preservare l'indipendenza delle istituzioni costituzionali;

18.  accoglie con favore le misure adottate per combattere la piccola corruzione, e in particolare l'adozione del piano d'azione integrato anticorruzione per il 2010; osserva che la lotta alla corruzione rimane tuttora una sfida politica importante, che l'applicazione della legge e i procedimenti giudiziari continuano a mostrare lacune e che occorre adottare ulteriori misure rigorose per porre rimedio alla situazione per cui i colpevoli di corruzione godono di impunità; sottolinea la necessità di istituire un registro delle indagini e delle condanne, anche per i casi di corruzione ad alto livello, e l'esigenza di proseguire l'attuazione delle ultime raccomandazioni del GRECO, specialmente quella riguardante la riduzione del numero di funzionari che beneficiano di immunità; si compiace del fatto che i documenti strategici siano stati resi pubblici per consentire il monitoraggio dei progressi compiuti nella loro attuazione; chiede inoltre l'adozione di un quadro legislativo concernente la piena trasparenza del finanziamento dei partiti politici;

19.  valuta positivamente i progetti per la creazione di un istituto per la pubblica amministrazione e chiede ulteriori misure per attuare la strategia di riforma della pubblica amministrazione e per garantire la piena applicazione della legge sulla funzione pubblica, compreso un sistema adeguato per la gestione delle risorse umane; richiama l'attenzione sul rischio di politicizzazione dell'amministrazione pubblica mediante procedure di assunzione non trasparenti e sulla pratica dell'impiego di personale temporaneo al di fuori delle disposizioni di legge e invita le autorità a porre fine a tali pratiche e a creare una funzione pubblica depoliticizzata basata sul merito, che contribuirebbe anche ad aumentare la fiducia dei cittadini nella pubblica amministrazione;

20.  sottolinea l'importanza fondamentale di mezzi d'informazione professionali, indipendenti e pluralisti, sia pubblici che privati, come cardine della democrazia; esprime preoccupazione per gli scarsi progressi conseguiti in merito al completamento del quadro giuridico relativo ai mezzi di informazione; esorta le autorità a compiere ogni sforzo possibile per adottare ed attuare il quadro giuridico in linea con le norme dell'UE e per garantire la libertà dei media da interferenze politiche e di qualsiasi altra natura, anche da parte dell'esecutivo; nutre preoccupazione per le pressioni politiche esercitate sul Consiglio nazionale radio-televisivo (NCRT) e invita le autorità competenti a garantirne l'indipendenza; chiede che siano adottate misure volte a garantire la trasparenza della proprietà dei mezzi d'informazione e del loro finanziamento; deplora l'assenza di diritti lavorativi consolidati per i giornalisti, che mette a repentaglio la capacità di questi ultimi di lavorare in modo obiettivo e indipendente, e sollecita le autorità ad attivarsi nel modo opportuno per affrontare questa situazione; chiede in particolare l'adozione di una normativa sulla diffusione radiotelevisiva elettronica e l'adeguamento dei codici civili al fine di depenalizzare la calunnia e la diffamazione; si compiace per l'assenza di restrizioni governative all'accesso a Internet e sollecita il governo a estendere tale accesso a tutti i cittadini;

21.  si compiace dell'istituzione di un quadro giuridico volto ad affrontare e a prevenire forme di criminalità organizzata, tra cui il riciclaggio di denaro e il traffico di stupefacenti e di esseri umani; prende atto degli sforzi profusi per combattere il crimine organizzato, ma rileva che occorre intervenire ulteriormente a livello di attuazione e destinare tutte le risorse umane e finanziarie necessarie al fine di raggiungere risultati concreti; sottolinea l'importanza di indagini, procedimenti giudiziari e pene efficaci per i trasgressori; plaude alla decisione di istituire un comitato interistituzionale presieduto dal primo ministro con il compito di provvedere a misure atte a combattere il crimine organizzato e i traffici illeciti; sottolinea che a causa delle ramificazioni regionali della criminalità organizzata, occorre intensificare gli sforzi per rafforzare la cooperazione giudiziaria e di polizia con i paesi confinanti, compreso il pattugliamento congiunto delle frontiere;

22.  sottolinea l'importanza che attribuisce alle organizzazioni della società civile e riconosce i piccoli passi in avanti compiuti dal governo per quanto riguarda la consultazione di tali organizzazioni in merito ai progetti di legge e di riforma in corso; chiede che siano adottate ulteriori misure per ufficializzare e incrementare la partecipazione della società civile all'elaborazione delle politiche e al monitoraggio della loro attuazione ed efficacia a tutti i livelli, inclusa la trasparenza delle organizzazioni della società civile e del loro finanziamento;

23.  sottolinea l'importanza dei programmi di mobilità, in special modo di quelli rivolti ai giovani, agli insegnanti e ai ricercatori e ritiene che il numero di partecipanti a tali programmi andrebbe aumentato; si compiace, a tale proposito, delle iniziative per offrire agli studenti albanesi opportunità di studio nei paesi dell'Unione europea;

24.  riconosce che, malgrado i diritti sindacali di base siano riconosciuti dalla costituzione, le attività sindacali sono spesso bloccate e che le restrizioni agli scioperi nella funzione pubblica e nei servizi di pubblica utilità sono troppo ampie rispetto alle norme internazionali; deplora la recente acquisizione da parte del governo albanese dei beni dei sindacati; si compiace della decisione della Corte costituzionale, del 22 aprile 2010, che ha giudicato questa legge incostituzionale e chiede al governo di procedere alla restituzione immediata dei beni; chiede al governo di rispettare pienamente i diritti dei sindacati e di compiere tutti i passi necessari sul piano giuridico per garantire che tutti i lavoratori, tanto nel settore pubblico quanto nel privato, godano del diritto di aderire ad associazioni sindacali;

25.  valuta positivamente le misure adottate per aumentare la partecipazione delle donne alla vita politica; ritiene tuttavia che la commissione di Stato per le pari opportunità sia ancora troppo debole e che l'applicazione della normativa sulle pari opportunità sia tuttora ampiamente disattesa; reputa, quindi, necessaria un'ulteriore azione volta ad agevolare l'inclusione delle donne nel mercato del lavoro e la loro partecipazione al processo decisionale;

26.  si compiace delle riforme giuridiche degli anni recenti in materia di protezione delle vittime della violenza domestica e del traffico di esseri umani; riconosce tuttavia che tali riforme sono insufficienti e che è necessario compiere ulteriori passi e nutre seria preoccupazione per la violenza domestica diffusa e per il traffico di donne e bambini finalizzato allo sfruttamento sessuale e al lavoro forzato; esprime preoccupazione per il fatto che a un rilevante aumento delle denuncie di episodi di tal genere non fanno sempre seguito appropriate indagini da parte delle forze di polizia od ordini di protezione emessi dai tribunali; chiede la piena attuazione della legislazione esistente a tutela delle donne e dei bambini rispetto a tutte le forme di violenza nonché l'adozione e l'attuazione di un sistema completo per la loro protezione e riabilitazione, che comprenda la registrazione obbligatoria ed efficiente di tutti i bambini e i neonati, la fornitura completa di assistenza gratuita sul piano legale, sociale e psicologico alle vittime, campagne pubbliche di sensibilizzazione, un'adeguata formazione delle agenzie per l'applicazione della legge e la creazione di una rete di punti di accoglienza (che dovrebbero essere quantitativamente e qualitativamente sufficienti e in grado di soddisfare le diverse necessità delle vittime di violenza domestica e di traffico di esseri umani); invita la Commissione a potenziare il suo sostegno alle autorità albanesi in quest'ambito;

27.  riconosce i progressi realizzati in materia di tutela delle minoranze e l'ampia attuazione di un quadro istituzionale e legislativo adeguato per la tutela delle minoranze; rileva però che la discriminazione continua a costituire un problema in Albania, con particolare riferimento alle persone vulnerabili in materia e al rispetto dell'identità di genere e dell'orientamento sessuale, e che sono necessari maggiori sforzi per combatterla, compresa la sensibilizzazione; prende atto con preoccupazione, a tale proposito, della recente manifestazione contro gli omosessuali avvenuta in Albania; sottolinea la necessità di ulteriori sforzi per affrontare le priorità del partenariato europeo riguardo alle minoranze, con particolare riferimento all'uso delle lingue minoritarie e all'insegnamento in tali lingue, nonché al trattamento non discriminatorio dei membri di tutte le minoranze;

28.  si compiace delle modifiche al codice penale riguardo ai reati di stampo razzista; elogia la recente adozione della legge antidiscriminazione, elaborata in cooperazione con le organizzazioni della società civile e chiede la sua rapida ed efficace attuazione; apprezza particolarmente la creazione della figura di un commissario indipendente per la tutela contro la discriminazione, con l'incarico di monitorare l'attuazione della legge e di indagare sulle denunce; sottolinea inoltre la necessità urgente di dati precisi e affidabili, essenziali per l'effettiva attuazione delle misure antidiscriminazione e, a tal fine, richiama l'attenzione sull'importanza del censimento nazionale programmato per il 2011 conformemente alle norme riconosciute a livello internazionale atte a garantire il pieno rispetto del principio della libera autoidentificazione;

29.  chiede che si compiano ulteriori sforzi per migliorare la situazione dei rom, che continuano ad affrontare difficili condizioni di vita e a subire discriminazione nei settori dell'accesso all'istruzione, della protezione sociale, dell'assistenza sanitaria, dell'occupazione e di alloggi adeguati; valuta positivamente, a tale proposito, il piano d'azione decennale del governo per l'inclusione dei rom, rilevando però che le autorità e le comunità locali dovrebbero svolgere un ruolo chiave nella sua attuazione e che dovrebbe essere loro assegnata una dotazione finanziaria sufficiente allo scopo; esorta le autorità competenti ad attuare il piano d'azione e a pubblicare relazioni periodiche sui progressi compiuti;

30.  riconosce la significativa riduzione della povertà che si è registrata negli ultimi anni in conseguenza di una forte crescita del PIL reale; sottolinea, tuttavia, che malgrado i progressi economici conseguiti, una parte rilevante della popolazione vive ancora in condizioni di indigenza ed è pertanto necessario un impegno continuo per ridurre ulteriormente la povertà, in particolare nelle zone rurali e montuose;

31.  plaude ai progressi realizzati in materia di prevenzione della tortura e dei maltrattamenti, anche nel sistema carcerario; chiede che siano apportati miglioramenti alle condizioni di vita nelle prigioni, affinché siano portate a livelli consoni alla dignità umana e invita a combattere gli elevati livelli di corruzione nel servizio penitenziario; sottolinea che occorre procedere al miglioramento delle condizioni dei centri di detenzione, a seguito delle raccomandazioni in tal senso espresse nel 2008 dal Comitato europeo per la prevenzione della tortura e delle pene o trattamenti inumani o degradanti (CPT) e ricorda le conclusioni del difensore civico, in base alle quali le condizioni di detenzione dei prigionieri sono al di sotto degli standard nazionali e internazionali in materia di diritti umani e invita a combattere gli elevati livelli di corruzione nel servizio penitenziario;

32.  sottolinea che la maggior parte dei tribunali non esegue revisioni giudiziali d'ufficio nel caso di pazienti psichiatrici, impedendo ai pazienti in regime di ospedalizzazione forzata di essere ascoltati da un giudice; ricorda la sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo nella causa Dybeku/Albania e chiede garanzie affinché i detenuti che soffrono di malattie mentali non siano reclusi nelle stesse strutture che ospitano i detenuti che non si trovano in tali condizioni;

33.  esprime preoccupazione per i bambini che, senza un'effettiva necessità, vengono accolti negli orfanotrofi a causa della loro situazione di indigenza e per le ripercussioni a lungo termine e la disparità di trattamento degli orfani divenuti adulti per quanto attiene alla parità di accesso ai servizi sociali, quali l'alloggio;

34.  riconosce le buone relazioni dell'Albania con i suoi vicini quale contributo fondamentale alla stabilità della regione e plaude al recente andamento positivo delle relazioni tra l'Albania e la Serbia, parallelamente alla partecipazione attiva del paese a iniziative regionali quali il processo di cooperazione per l'Europa sudorientale, il Consiglio per la cooperazione regionale, la Comunità dell'energia, l'Accordo centroeuropeo di libero scambio (CEFTA), l'Osservatorio dei trasporti dell'Europa sudorientale (SEETO) e i negoziati per la conclusione di un trattato che istituisce la Comunità dei trasporti; sottolinea che la cooperazione transfrontaliera regionale è fondamentale per affrontare questioni come il traffico di esseri umani;

35.  rileva con soddisfazione le iniziative albanesi per eliminare l'obbligo di visto per i paesi limitrofi, che considera un passo positivo per agevolare i contatti fra i cittadini e rafforzare la riconciliazione regionale; è del parere che tali iniziative debbano essere portate avanti parallelamente al processo di liberalizzazione dei visti che coinvolge gli Stati Schengen e i paesi dei Balcani occidentali;

36.  elogia l'Albania per la crescita economica registrata persino in tempi di recessione economica globale; sottolinea, tuttavia, la sua estesa economia sommersa, l'elevato tasso di disoccupazione e un mercato del lavoro deregolamentato, che determina l'insicurezza del posto di lavoro e compromette sostanzialmente i diritti dei lavoratori; osserva l'aumento del debito fiscale e del debito pubblico;

37.  si aspetta che lo strumento di assistenza preadesione (IPA) contribuisca a migliorare la situazione economica dell'Albania; rileva, tuttavia, che i programmi di finanziamento dell'IPA devono essere accompagnati da un efficiente sistema di valutazione;

38.  ritiene che l'Albania debba continuare a lavorare in vista dell'attuazione delle necessarie politiche economiche atte a garantire una crescita economica sostenibile, la tutela dell'ambiente e la creazione di posti di lavoro; sottolinea l'importanza di sostenere la stabilità macroeconomica;

39.  rileva che sono stati compiuti scarsi progressi nel consolidamento dei diritti di proprietà, il che ostacola lo sviluppo di un mercato fondiario funzionale; sottolinea che le procedure per registrare le proprietà, accatastare i terreni demaniali e verificare le possibili compensazioni sono ancora prive di trasparenza e devono essere completate in modo imparziale, senza discriminazioni nei confronti degli appartenenti alle minoranze; esorta a compiere ulteriori sforzi per quanto riguarda la registrazione dei beni immobili, la restituzione delle proprietà, la legalizzazione delle costruzioni abusive e le compensazioni;

40.  si compiace dell'impegno delle autorità albanesi volto a migliorare il clima imprenditoriale, semplificando le procedure di registrazione delle imprese e di concessione di licenze e permessi; sottolinea, tuttavia, che è necessario un ulteriore miglioramento, poiché il clima imprenditoriale del paese continua a essere considerato uno dei più difficili dei Balcani occidentali; chiede alle autorità di porre rimedio alle numerose carenze, ad esempio in relazione alle procedure di acquisizione dei titoli di proprietà terriera, all'applicazione dei contratti, alle carenze della pubblica amministrazione e agli alti livelli di corruzione;

41.  sottolinea, tenendo presente che una parte significativa dell'economia albanese si basa sulle rimesse degli emigranti che vivono in paesi vicini, la necessità di continuare a lavorare alle politiche e agli investimenti pubblici per migliorare le infrastrutture in settori d'importanza cruciale per lo sviluppo economico sostenibile e la coesione sociale, quali ad esempio l'istruzione, la sanità, la giustizia, i trasporti e l'agricoltura;

42.  sottolinea la necessità di prestare particolare attenzione a che sia garantita la sicurezza dell'approvvigionamento energetico e siano diversificate le fonti di energia, migliorando nel contempo l'efficienza energetica, e ribadisce la necessità di compiere ulteriori progressi nell'attuazione della legge sull'efficienza energetica del 2005; richiama in particolare l'attenzione sul considerevole potenziale dell'Albania in termini di fonti di energia rinnovabili e chiede maggiori sforzi affinché esse siano ulteriormente sviluppate, tenendo presente che gran parte del sistema di approvvigionamento energetico del paese è attualmente in fase di sviluppo; si compiace, al riguardo, dei nuovi progetti nel settore idroelettrico e chiede di intensificare gli sforzi riguardo allo sviluppo di progetti per l'energia solare ed eolica; sottolinea che gli investimenti nelle fonti di energia rinnovabili creano opportunità di crescita e occupazione a livello locale e regionale;

43.  sottolinea, con riferimento al progetto già annunciato nel 2007 relativo alla costruzione di una centrale nucleare in Albania, l'estrema importanza della sicurezza nucleare e della radioprotezione; rileva, al riguardo, che l'Albania non ha ancora firmato la Convenzione sulla sicurezza nucleare o la Convenzione comune sulla sicurezza della gestione del combustibile esaurito e dei rifiuti radioattivi;

44.  esorta il governo albanese a sviluppare le fonti di energia rinnovabili, migliorare l'attuazione della politica di gestione dei rifiuti e sviluppare ulteriormente il turismo sostenibile dal punto di vista ambientale, al fine di preservare il bel patrimonio naturale e architettonico del paese;

45.  esprime preoccupazione per le cattive condizioni dei trasporti pubblici, con particolare riferimento alle ferrovie; invita il governo albanese a sfruttare appieno i fondi IPA onde sviluppare, potenziare e modernizzare la rete ferroviaria e migliorare i collegamenti con i paesi confinanti per il trasporto di merci e passeggeri;

46.  chiede la realizzazione di ulteriori progressi nel settore della tutela ambientale, nelle zone sia urbane che rurali, la piena attuazione della legislazione ambientale, nonché il rafforzamento della cooperazione regionale con l'obiettivo di promuovere la sostenibilità ambientale; valuta positivamente, a tale proposito, l'accordo sulla tutela e lo sviluppo sostenibile del parco di Prespa sottoscritto dall'Albania, dall'ex Repubblica iugoslava di Macedonia e dalla Grecia come pure dalla Commissione;

47.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Vicepresidente della Commissione/Alto rappresentante dell'Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza, al Consiglio, alla Commissione, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri nonché al governo e al parlamento dell'Albania.

(1) GU L 80 del 19.3.2008, pag. 1.
(2) GU L 334 del 19.12.2007, pag. 84.

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