Risoluzione del Parlamento europeo del 27 ottobre 2011 sul caso di Rafah Nashed in Siria
Il Parlamento europeo,
– visti l'articolo 18 della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo del 1948 e l'articolo 18 del Patto internazionale sui diritti civili e politici del 1966, di cui la Siria è firmataria,
– viste le dichiarazioni della portavoce Catherine Ashton, Alto rappresentante dell'Unione europea, sul peggioramento della situazione dei diritti umani in Siria e sulla situazione di Rafah Nashed in Siria, rese rispettivamente il 30 agosto 2011 e il 23 settembre 2011,
– viste le dichiarazioni che chiedono il rilascio di Rafah Nashed, rese da Isabelle Durant e Libor Rouček, Vicepresidenti del Parlamento europeo, e da Veronique de Keyser, vicepresidente del gruppo S&D, durante le sedute plenarie del 14, 15 e 29 settembre 2011,
– viste le conclusioni del Consiglio del 10 e 23 ottobre 2011 e le sanzioni adottate il 13 ottobre 2011,
– viste le risoluzioni del Parlamento europeo del 7 aprile 2011(1) e del 7 luglio 2011(2) sulla situazione in Siria, Bahrein e Yemen,
– vista la sua risoluzione del 15 settembre 2011(3) sulla situazione in Syria,
– visto l'articolo 122, paragrafo 5, del suo regolamento,
A. considerando che Nashed Rafah, prima psicanalista a praticare la professione in Siria e fondatrice della Scuola di psicoanalisi di Damasco, è stata arbitrariamente arrestata e posta in detenzione il 10 settembre 2011 all'aeroporto di Damasco da agenti dei servizi segreti generali; considerando che Nashed Rafah è nota per il suo lavoro con le vittime di traumi psicologici e per il suo impegno attivo a favore del dialogo tra tutti i siriani;
B. considerando che Rafah Nashed ha 66 anni ed è in condizioni di salute precarie, in quanto è affetta da cardiopatia, è reduce da un cancro, soffre di pressione alta e deve assumere regolarmente farmaci; considerando che in carcere la sua salute si sta deteriorando, il che aggrava la sua condizione cardiaca;
C. considerando che la signora Nashed si stava recando a Parigi per riunirsi con la figlia, in attesa di partorire, quando è stata portata in carcere senza alcuna accusa e tenuta inizialmente in detenzione segreta;
D. considerando che il 14 settembre 2011 è stata accusata di «attività che possono destabilizzare lo Stato» e che il giudice ha rifiutato di rilasciarla su cauzione; considerando che la natura dell'accusa e la paranoia che ha colpito il regime negli ultimi sei mesi fanno temere un lungo periodo di detenzione volto a intimidire l'intera comunità intellettuale siriana;
E. considerando che in pochissime ore è stata messa in atto un'enorme mobilitazione internazionale, compresa una petizione ai fini del suo rilascio immediato e incondizionato;
1. condanna con fermezza l'arresto e la detenzione arbitrari della signora Rafah Nashed da parte delle autorità siriane;
2. esprime la sua più profonda preoccupazione per la situazione della signora Nashed, in considerazione delle sue precarie condizioni di salute;
3. invita le autorità siriane a rilasciare immediatamente e incondizionatamente la signora Rafah Nashed per ragioni mediche e umanitarie e a garantire la sua incolumità fisica e il suo ritorno alla famiglia senza ulteriori indugi;
4. chiede che le autorità siriane autorizzino le organizzazioni umanitarie e i medici a trattare le vittime della violenza e diano loro accesso a tutte le regioni del paese, mettendoli in grado di svolgere il proprio lavoro legittimo e pacifico senza timore di rappresaglie e senza restrizione alcuna, ivi incluse le vessazioni giudiziarie; invita le autorità siriane a conformarsi alle norme internazionali in materia di diritti umani e agli impegni internazionali che garantiscono la libertà di opinione e di espressione;
5. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione e alla Vicepresidente della Commissione/Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, nonché ai governi e ai parlamenti degli Stati membri, al Segretario generale della Lega araba e al governo e al parlamento della Repubblica araba di Siria.