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Procedura : 2012/2045(INI)
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Martedì 11 settembre 2012 - Strasburgo
Istruzione, formazione ed Europa 2020
P7_TA(2012)0323A7-0247/2012

Risoluzione del Parlamento europeo dell'11 settembre 2012 sull'istruzione, la formazione e la strategia Europa 2020 (2012/2045(INI))

Il Parlamento europeo,

–  visti gli articoli 165 e 166 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE),

–  vista la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea e, in particolare, il suo articolo 14,

–  vista la comunicazione della Commissione del 23 novembre 2011, dal titolo «Analisi annuale della crescita per il 2012» (COM(2011)0815),

–  vista la comunicazione della Commissione del 20 dicembre 2011, dal titolo «Istruzione e formazione in un'Europa intelligente, sostenibile e inclusiva» (COM(2011)0902),

–  vista la comunicazione della Commissione del 3 marzo 2010, dal titolo «Europa 2020 – Una strategia per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva» COM(2010)2020),

–  viste le conclusioni del Consiglio dell'11 maggio 2010 sulla dimensione sociale dell'istruzione e della formazione(1),

–  viste le conclusioni del Consiglio del 12 maggio 2009 su un quadro strategico per la cooperazione europea nel settore dell'istruzione e della formazione («ET 2020»)(2),

–  vista la raccomandazione del Consiglio del 28 giugno 2011, dal titolo «Youth on the Move – Promuovere la mobilità dei giovani per l'apprendimento»(3),

–  vista la sua risoluzione del 1º dicembre 2011 sulla lotta contro l'abbandono scolastico(4),

–  vista la sua risoluzione del 12 maggio 2011 sull'apprendimento durante la prima infanzia nell'Unione europea(5),

–  vista la sua risoluzione del 18 maggio 2010 sulle competenze chiave per un mondo in trasformazione: attuazione del programma di lavoro «Istruzione e formazione 2010»(6),

–  vista la sua risoluzione del 18 dicembre 2008 sull'apprendimento permanente per la conoscenza, la creatività e l'innovazione – Attuazione del programma di lavoro «Istruzione e formazione 2010»(7),

–  visto l'articolo 48 del suo regolamento,

–  visti la relazione della commissione per la cultura e l'istruzione e il parere della commissione per l'occupazione e gli affari sociali (A7-0247/2012),

A.  considerando che, nonostante un certo miglioramento nell'istruzione e nella formazione, per la maggior parte della popolazione dell'UE l'apprendimento permanente non è ancora una realtà e che alcuni indicatori sono addirittura allarmanti; che, parallelamente all'istruzione generale e alla formazione professionale, è necessario sottolineare anche l'importanza dell'istruzione degli adulti formale e non formale;

B.  considerando che l'attuazione delle strategie in materia di apprendimento permanente è ben lungi dall'essere una realtà in numerosi Stati membri mentre esse rappresentano una sfida fondamentale della strategia UE 2020;

C.  considerando che le politiche di istruzione e formazione devono fornire opportunità di apprendimento permanente per tutti, indipendentemente dall'età, dalla disabilità, dal genere, dalla razza o dall'origine etnica, dalla religione o dal credo, dall'orientamento sessuale, dal contesto linguistico e socioeconomico di provenienza;

D.  considerando che per diverse categorie di persone le opportunità di apprendimento continuano a essere limitate e inadeguate; che, inoltre, sia le popolazioni indigene sia i gruppi linguistici e culturali minoritari devono poter seguire l'insegnamento nella loro lingua materna;

E.  considerando che una crescita economica deve basarsi in via prioritaria sull'istruzione, sulla conoscenza, sull'innovazione, nonché su politiche sociali adeguate per far uscire l'UE dall'attuale crisi e che, per superare questo periodo critico, è importante attuare realmente e totalmente le politiche nel settore nel quadro della strategia UE 2020;

F.  considerando che l'elaborazione di politiche in materia di istruzione e di formazione è una responsabilità pubblica degli Stati membri e che tali settori necessitano di dotazioni pubbliche adeguate al fine di garantire la parità di accesso all'istruzione senza discriminazione sociale, economica, culturale, razziale o politica;

G.  considerando che le misure di austerità e i conseguenti tagli di bilancio nei sistemi di istruzione e di formazione dell'intera Unione mettono in pericolo uno dei principali motori di coesione e di crescita e compromettono l'obiettivo di creare un'economia europea basata sulla conoscenza;

H.  considerando che gli Stati membri devono continuare a collaborare e a scambiarsi le migliori prassi per far evolvere i propri sistemi nazionali di istruzione e formazione;

I.  considerando che le conoscenze linguistiche insufficienti continuano a rappresentare un enorme ostacolo alla mobilità ai fini dell'istruzione e della formazione;

J.  considerando che una strategia efficace nel settore dell'istruzione e della formazione deve altresì essere finalizzata a fornire ai discenti le qualifiche e le competenze necessarie per il loro sviluppo personale e per la loro cittadinanza attiva;

K.  considerando che, nel contesto demografico reale, occorre che l'apprendimento permanente abbracci realmente tutto l'arco della vita e che occorre continuare a tenere maggiormente in considerazione il potenziale delle conoscenze accumulate dalle persone anziane;

L.  considerando che le competenze nelle nuove tecnologie agevolano notevolmente la realizzazione degli obiettivi del programma per l'apprendimento permanente;

M.  considerando che l'apprendimento permanente costituisce un processo di apprendimento continuo che dovrebbe accompagnare l'intero arco della vita di una persona, da un'istruzione primaria di qualità fino all'età della pensione;

N.  considerando che dare a tutti i bambini un'istruzione e strutture di qualità per la prima infanzia è un investimento per il futuro e rappresenta un grande vantaggio, sia per l'individuo che per la società;

O.  considerando che l'abbandono scolastico produce gravi conseguenze per l'individuo e per lo sviluppo economico e sociale dell'UE;

P.  considerando che è opportuno valutare un'ulteriore innovazione nell'ambito delle borse di studio a livello preuniversitario;

Q.  considerando che l'accessibilità dell'istruzione e della formazione rappresenta altresì una questione cruciale per contribuire maggiormente all'inclusione sociale, alla coesione e alla lotta contro la povertà;

R.  considerando che le autorità europee, nazionali, regionali e locali devono cooperare per vincere le sfide che l'Europa sta attualmente affrontando;

1.  prende atto della succitata comunicazione della Commissione dal titolo «Istruzione e formazione in un'Europa intelligente, sostenibile e inclusiva»;

2.  ricorda che, prima dell'attuale crisi, i risultati degli Stati membri in termini di partecipazione di tutte le fasce d'età all'istruzione, alla formazione e all'apprendimento permanente variava ampiamente e che la media complessiva dell'UE era al di sotto delle medie internazionali;

3.  sottolinea che alcuni Stati membri hanno operato tagli di bilancio alle voci dell'istruzione e della formazione alla luce dell'attuale situazione economica, ma che è opportuno mantenere e persino aumentare tali investimenti che presentano il valore strategico più elevato; sottolinea che il quadro finanziario pluriennale dell'Unione prevede che l'istruzione e i settori a essa correlati beneficino dell'incremento percentuale più elevato nel quadro del bilancio a lungo termine dell'UE;

4.  sottolinea la necessità di approvare l'aumento della dotazione destinata all'istruzione e ai settori a essa correlati nell'ambito del quadro finanziario pluriennale; invita gli Stati membri ad adottare la loro strategia nazionale in materia di apprendimento permanente, stanziando a tal fine risorse finanziarie adeguate, quale migliore strumento possibile per conseguire gli obiettivi della strategia «Istruzione e formazione 2020»;

5.  sottolinea che i costi economici delle conseguenze di un rendimento scadente del sistema educativo, tra cui l'abbandono scolastico e le disparità sociali all'interno dei sistemi di istruzione e di formazione, e la loro incidenza sulla crescita degli Stati membri sono significativamente più elevati rispetto ai costi della crisi finanziaria e che gli Stati membri, anno dopo anno, ne stanno già pagando il prezzo;

6.  chiede agli Stati membri di dare la priorità alla spesa per l'istruzione, la formazione, la gioventù, l'apprendimento permanente, la ricerca, l'innovazione nonché la diversità linguistica e culturale quale investimento per la crescita futura e un equilibrio economico, garantendo, nel contempo, il valore aggiunto di tale investimento; rinnova, al riguardo, la sua richiesta di puntare a un investimento totale pari ad almeno il 2% del PIL nell'istruzione terziaria, come raccomanda la Commissione nella sua analisi annuale della crescita e dell'occupazione, come minimo necessario per un'economia basata sulla conoscenza;

7.  ricorda che per poter competere in futuro con le nuove potenze globali gli Stati membri sono chiamati a raggiungere gli obiettivi fondamentali di Europa 2020; nel campo dell'istruzione ciò corrisponde al raggiungimento del 3% di investimenti per la ricerca, all'aumento al 40% dei giovani con un'istruzione universitaria e alla riduzione sotto il 10% dell'abbandono scolastico;

8.  ribadisce l'importanza della ricerca nel quadro di una strategia ambiziosa per l'istruzione e la formazione; chiede, pertanto, alla Commissione e agli Stati membri di rafforzare le loro azioni volte ad aumentare il numero dei giovani che intraprendono questo cammino;

9.  ricorda che occorre prestare una speciale attenzione ai giovani, tenendo presente che il tasso di disoccupazione dell'UE è aumentato fino a superare il 20%, con picchi oltre il 50% in alcuni Stati membri o in alcune regioni, e che sono i giovani, e in particolare i giovani con meno titoli di studio, a essere colpiti con particolare durezza dall'attuale crisi; sottolinea, in particolare, gli effetti nefasti dei programmi di austerità in materia di disoccupazione giovanile in alcuni Stati dell'Unione e, in particolare, negli Stati meridionali, che hanno soprattutto come conseguenza un'importante fuga di cervelli verso altri paesi, inclusi i paesi terzi; ricorda inoltre che oggi un alunno su sette (14,4%) abbandona il sistema scolastico con soltanto un diploma di istruzione secondaria inferiore e non partecipa ad alcuna istruzione o formazione ulteriore;

10.  richiama l'attenzione sui duplici sistemi di formazione professionale esistenti in alcuni Stati membri, che garantiscono un legame tra la teoria e la pratica e consentono un migliore accesso al mondo del lavoro rispetto ai sistemi di formazione meramente scolastici;

11.  propone che gli Stati membri deducano gli investimenti nell'istruzione e nella formazione dal calcolo del deficit nazionale del patto di bilancio, in quanto sono considerati un motore essenziale per un rilancio sano, conformemente agli obiettivi UE 2020;

12.  invita le istituzioni dell'UE a compiere ulteriori sforzi per elaborare a livello europeo politiche giovanili più chiare, più mirate e adeguate ad affrontare le nuove sfide della società; segnala che l'attuale generazione di giovani si sente incapace di raggiungere lo stesso livello di prosperità della generazione precedente;

13.  chiede, in particolare, agli Stati membri di attuare misure destinate ai giovani soggetti all'abbandono scolastico o che non partecipano ad alcuna forma di istruzione, formazione o che non hanno occupazione, al fine di offrire loro un apprendimento di qualità nonché formazioni e programmi di garanzia per i giovani, affinché possano acquisire le competenze e l'esperienza necessarie al loro inserimento professionale, agevolando anche per alcuni di essi il reinserimento nel sistema scolastico; chiede altresì di prestare una speciale attenzione all'istruzione e alla formazione professionale nell'istruzione terziaria, tenendo conto della diversità dei sistemi scolastici nazionali; invita gli Stati membri a intensificare i loro sforzi volti a garantire che i giovani possano acquisire una vera esperienza professionale ed entrare rapidamente nel mercato del lavoro; sottolinea che il tirocinio deve essere pertinente agli studi e far parte del programma;

14.  sottolinea che, in periodo di crisi, l'occupabilità dei giovani è ancora più minacciata; sottolinea l'importanza di monitorare quanto rapidamente i giovani diplomati alla fine degli studi riescono ad ottenere un posto di lavoro inerente alla loro formazione e alle loro conoscenze e, sulla base di questi dati, valutare la qualità dei sistemi di istruzione e formazione, nonché la necessità e la possibilità di un adeguamento;

15.  esorta la Commissione e gli Stati membri ad adoperarsi risolutamente per introdurre, attuare e sviluppare ulteriormente il sistema europeo di crediti per l'istruzione e la formazione professionale (ECVET), Europass e il quadro europeo delle certificazioni;

16.  sottolinea che i giovani hanno un ruolo chiave da svolgere nel raggiungimento degli obiettivi principali dell'UE per il 2020 in materia di occupazione, ricerca e innovazione, clima ed energia, istruzione e lotta contro la povertà;

17.  sottolinea l'importanza dell'istruzione informale e non formale per lo sviluppo dei valori, delle attitudini e delle competenze, soprattutto per i giovani, nonché per le conoscenze nell'ambito della cittadinanza e per la partecipazione democratica; chiede alla Commissione di garantire un sostegno anche finanziario all'istruzione informale e non formale nel quadro dei nuovi programmi in materia di istruzione e di gioventù, nonché in materia di cittadinanza;

18.  invita le università ad ampliare l'accesso all'apprendimento e a modernizzare i programmi per affrontare le nuove sfide, nell'ottica di migliorare le competenze della popolazione europea, senza mettere in discussione le loro missioni accademiche in materia di trasmissione delle conoscenze, e tenendo presente che il cambiamento demografico è un dato inconfutabile in Europa; sottolinea, al riguardo, l'importanza di promuovere e di riconoscere l'istruzione non formale e l'apprendimento informale;

19.  incoraggia il dialogo tra gli attori privati, segnatamente le PMI, gli enti locali e regionali, nonché gli attori della società civile e le università e gli istituti di istruzione superiore al fine di agevolare l'acquisizione, da parte degli studenti, di conoscenze e competenze che favoriscano il loro inserimento professionale; ricorda ai datori di lavoro l'importanza dell'iniziazione al lavoro, poiché quest'ultima favorisce l'adattamento dei giovani alla vita lavorativa;

20.  ricorda che la creatività è un elemento essenziale della nuova economia basata sulle conoscenze; sottolinea che il settore creativo apporta un forte e crescente contributo all'economia, che corrisponde al 4,5% del PIL dell'Unione Europa e a 8,5 milioni di posti di lavoro;

21.  ricorda che la sinergia tra la forza lavoro proposta e la capacità di assorbimento del mercato del lavoro è indispensabile;

22.  sottolinea il ruolo fondamentale svolto dai servizi pubblici per l'impiego nelle politiche per l'accompagnamento e la consulenza delle persone in cerca di lavoro, segnatamente in termini di assistenza nella ricerca di occupazione o di formazione; ribadisce che un numero crescente di persone in cerca di impiego deve poter beneficiare di una formazione adeguata che ne faciliti il reinserimento professionale ed esorta, pertanto, gli Stati membri a mettere a disposizione le risorse necessarie;

23.  sottolinea l'importanza determinante di agevolare l'accesso delle persone con disabilità all'apprendimento permanente, non solo mediante l'elaborazione e l'attuazione di programmi mirati, ma anche tramite l'integrazione della dimensione della disabilità in tutti i programmi rivolti alla popolazione in generale; ritiene che questa attenzione particolare accordata al legame tra la disabilità e l'apprendimento permanente sia indispensabile per combattere i fenomeni di esclusione sociale e rafforzare realmente la posizione delle persone con disabilità sul mercato del lavoro, alla luce del fatto che, sulla base di tutti gli studi pertinenti, il livello di istruzione delle persone con disabilità è inferiore alla media e la loro partecipazione ai programmi in questione è estremamente ridotta;

24.  ricorda che i datori di lavoro hanno una responsabilità essenziale nel far sì che l'apprendimento permanente diventi una realtà per tutti, tenendo in debita considerazione la parità di genere; incoraggia i datori di lavoro ad agevolare la formazione continua nel corso dell'intera carriera dei lavoratori dando una maggiore visibilità ai diritti alla formazione, garantendone l'accessibilità per tutti i lavoratori e assicurando agli stessi l'opportuno riconoscimento della formazione continua, in modo da consentire un'ulteriore specializzazione e creare opportunità di avanzamento professionale;

25.  invita a intensificare gli sforzi volti a istituire e mettere in atto un sistema europeo per la certificazione e il riconoscimento delle qualifiche e dell'apprendimento formale e informale, incluso il volontariato, nell'ottica di rafforzare il nesso fondamentale esistente tra l'apprendimento non formale e l'istruzione formale nonché di migliorare la mobilità nazionale e transfrontaliera nel campo dell'istruzione e sul mercato del lavoro;

26.  rileva la grande eterogeneità dei sistemi di istruzione e di formazione nazionali e propone di pubblicare, in contemporanea con la relazione sui progressi compiuti, nel rispetto del principio di sussidiarietà, una guida utile per ogni Stato membro, che conterrà raccomandazioni volte a migliorare le politiche esistenti e lo sviluppo dei sistemi nazionali di istruzione;

27.  invita a rafforzare la dimensione esterna delle politiche dell'UE intensificando il dialogo politico e mediante la cooperazione in materia d'istruzione e formazione tra l'Unione e i suoi partner internazionali e paesi vicini, al fine di: a) tenere conto delle crescenti interdipendenze economiche, sociali e politiche, b) contribuire all'attuazione della dimensione esterna di Europa 2020 e c) favorire la stabilità, la prosperità e migliori opportunità di lavoro per i cittadini dei paesi partner dell'UE, creando nel contempo strumenti più efficaci per gestire e facilitare la migrazione qualificata verso l'Europa nell'ottica di colmare i deficit e i divari di competenze risultanti dagli sviluppi demografici in Europa;

28.  ricorda che, in quanto attori del mercato globale dell'istruzione, i sistemi nazionali di istruzione e formazione professionale devono essere connessi al mondo esterno per rimanere aggiornati e competitivi e devono attirare discenti da altri paesi europei e terzi con maggiore efficacia, offrendo loro istruzione e formazione e facilitando il riconoscimento delle loro abilità; sottolinea che i cambiamenti demografici e la migrazione internazionale rendono tali questioni ancora più rilevanti;

29.  sottolinea che, sebbene lo spazio di istruzione e formazione europeo stia emergendo, l'obiettivo di rimozione degli ostacoli alla mobilità non è stato ancora raggiunto e la mobilità degli studenti nell'ambito dell'istruzione e della formazione professionale rimane scarsa; sottolinea che l'aumento sostanziale della mobilità transnazionale degli studenti e degli insegnanti nell'ambito dell'istruzione e della formazione professionale e il riconoscimento di conoscenze, abilità e competenze acquisite all'estero costituiranno sfide importanti per il futuro e che occorrono altresì linee guida e informazioni migliori e mirate per attirare un maggior numero di studenti stranieri nei nostri sistemi di istruzione e formazione professionale;

30.  si rammarica che la comunicazione della Commissione dal titolo «Istruzione e formazione in un'Europa intelligente, sostenibile e inclusiva» non tratti adeguatamente il tema dello sviluppo della scuola della prima infanzia, segnatamente per quanto concerne la sua dimensione linguistica, pur trattandosi di un obiettivo fondamentale della strategia UE 2020; ritiene che questa fase del processo educativo debba considerarsi la più decisiva per il livello d'istruzione e lo sviluppo personale e sociale che gli individui raggiungeranno in futuro; è del parere che i bambini trarranno vantaggio da un'istruzione prescolastica finalizzata a rafforzare le loro capacità motorie e sociali, a promuovere uno sviluppo emotivo equilibrato e a stimolare nel contempo la loro curiosità intellettuale;

31.  chiede alla Commissione di incoraggiare e aiutare gli Stati membri ad attuare misure di accompagnamento dei bambini attraverso veri e propri percorsi educativi, sin dalla primissima infanzia;

32.  è fermamente convinto che l'investimento nell'insegnamento e nelle strutture di accoglienza per la prima infanzia, concepito in modo da corrispondere allo stadio di sensibilità e al livello di maturità di ciascun gruppo interessato, porti maggiori risultati rispetto agli investimenti in qualsiasi altra fase dell'istruzione; sottolinea che è dimostrato che gli investimenti a favore dei primi anni d'istruzione riducono i costi successivi; ritiene, inoltre, che il successo dell'istruzione a tutti i livelli dipenda dalla qualità della preparazione degli insegnanti e dalla loro formazione professionale continua, e che siano pertanto necessari adeguati investimenti nella formazione degli insegnanti;

33.  sottolinea la necessità di un'assistenza professionale all'infanzia che tenga conto dello sviluppo sociale del bambino, in particolare per quanto concerne i bambini che hanno famiglie con difficoltà di carattere sociale;

34.  sottolinea la necessità che tutti acquisiscano competenze linguistiche eccellenti sin dalla primissima infanzia, non solo le lingue ufficiali dell'UE ma anche le lingue regionali e minoritarie parlate nell'Unione, poiché ciò favorisce la mobilità e quindi l'accesso al mercato del lavoro e le possibilità di studio, promuovendo nel contempo gli scambi interculturali e la coesione europea;

35.  insiste sulla necessità di promuovere la mobilità ai fini dell'apprendimento delle lingue per raggiungere l'obiettivo secondo cui tutti i cittadini dell'Unione europea dovrebbero conoscere almeno altre due lingue oltre alla propria lingua materna;

36.  sottolinea la necessità di cominciare ad acquisire la conoscenza delle lingue già prima della scuola e accoglie con favore le iniziative che consentono agli alunni di imparare la loro lingua d'origine, scritta e orale, come materia scolastica facoltativa acquisendo in tal modo competenze supplementari;

37.  considera di fondamentale importanza la promozione della mobilità attraverso programmi europei ambiziosi in materia di istruzione e di cultura, in particolare attraverso scambi tra insegnanti, studenti e alunni e soprattutto in ambito linguistico, al fine di promuovere la cittadinanza attiva, i valori europei e le competenze linguistiche nonché altre abilità e competenze utili;

38.  incoraggia la Commissione a promuovere la messa a punto di soluzioni innovative nel settore dell'istruzione e della formazione, che possano essere facilmente adattate sul piano delle lingue e sul piano tecnico, e che creino mobilità nei settori meno interessati dal fenomeno del multilinguismo;

39.  riconosce l'importante contributo dell'Anno europeo dell'invecchiamento attivo e della solidarietà tra le generazioni 2012 e ricorda l'importanza, per l'UE, di dare ai suoi cittadini l'opportunità di impegnarsi nell'apprendimento – in tutte le sue forme – in tarda età e di coinvolgere i discenti più anziani nel dialogo con i professionisti impegnati nei servizi che forniscono e sostengono l'apprendimento;

40.  ricorda che il programma Grundtvig si propone di contribuire allo sviluppo del settore dell'istruzione degli adulti e di consentire a un maggior numero di persone di partecipare a esperienze di apprendimento; sottolinea che tale programma è incentrato sulle esigenze didattiche e di studio dei discenti adulti e sui corsi di istruzione «alternativi», come pure sulle organizzazioni che forniscono tali servizi; chiede agli Stati membri di migliorare la qualità dell'istruzione offerta dalle organizzazioni per l'istruzione degli adulti e favorire la cooperazione tra di esse;

41.  sottolinea la necessità di promuovere gli strumenti europei esistenti, in particolare i fondi strutturali destinati alla formazione;

42.  sottolinea che l'apprendimento degli adulti si estende oltre le attività connesse al lavoro, per includere l'avanzamento delle competenze personali, civiche e sociali nell'istruzione formale e nei sistemi di formazione durante tutto l'arco della vita, come ricordato dal programma per l'apprendimento permanente;

43.  riconosce la situazione positiva per la società in generale derivante dalle attività svolte dalle persone anziane, favorita dalla loro partecipazione alle attività di istruzione e formazione finalizzate alla soddisfazione personale o ai contatti sociali;

44.  sottolinea la necessità di statistiche sull'apprendimento permanente che coprano la fascia di età oltre i 65 anni; segnala che, a seguito dell'aumento dell'età pensionabile in numerosi paesi dell'UE e con lo spostamento in avanti dell'età lavorativa, è necessario tener conto dell'evoluzione della popolazione che non rientra in tale limite di età;

45.  riconosce il ruolo educativo e formativo dello sport ed invita pertanto gli Stati membri ad investire maggiormente nello sport e a promuovere l'attività sportiva nelle scuole per favorire l'integrazione e contribuire allo sviluppo di valori positivi tra i giovani europei;

46.  sottolinea che la formazione degli sportivi a livello locale è fondamentale per lo sviluppo sostenibile dello sport e per la sua funzione sociale; esprime sostegno nei confronti dei consigli direttivi degli enti sportivi che incoraggiano i club a investire nell'istruzione e nella formazione dei giovani sportivi a livello locale attraverso misure che stabiliscono un numero minimo di sportivi formati a livello locale all'interno di una squadra professionistica, e li incoraggia ad andare oltre;

47.  incoraggia gli Stati membri a considerare la possibilità di introdurre un sistema più ampio di piccole borse di studio, oggetto di minori oneri amministrativi, per studenti preuniversitari con difficoltà finanziarie per incoraggiarli a proseguire gli studi, contribuendo in tal modo ad eliminare le disparità sociali e garantendo maggiori opportunità di apprendimento per tutti;

48.  ritiene che occorra fare di più per affrontare la disparità tra uomini e donne laureati in materie scientifiche (scienze, tecnologia, ingegneria e matematica), come testimonia il fatto che soltanto il 20% dei laureati in ingegneria è di sesso femminile;

49.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione nonché ai governi e ai parlamenti degli Stati membri.

(1) GU C 135 del 26.5.2010, pag. 2.
(2) GU C 119 del 28.5.2009, pag. 2.
(3) GU C 199 del 7.7.2011, pag. 1.
(4) Testi approvati, P7_TA(2011)0531.
(5) Testi approvati, P7_TA(2011)0231.
(6) GU C 161 E del 31.5.2011, pag. 8.
(7) GU C 45 E del 23.2.2010, pag. 33.

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