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Procedura : 2014/2595(RSP)
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RC-B7-0219/2014

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PV 27/02/2014 - 10.7
CRE 27/02/2014 - 10.7

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P7_TA(2014)0170

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Giovedì 27 febbraio 2014 - Strasburgo
Situazione in Ucraina
P7_TA(2014)0170RC-B7-0219/2014

Risoluzione del Parlamento europeo del 27 febbraio 2014 sulla situazione in Ucraina (2014/2595(RSP))

Il Parlamento europeo,

–  viste le sue precedenti risoluzioni sulla politica europea di vicinato, sul partenariato orientale (PO) e sull'Ucraina, con particolare riferimento alla risoluzione del 6 febbraio 2014 sulla situazione in Ucraina(1),

–  vista la sua risoluzione del 12 dicembre 2013 sull'esito del vertice di Vilnius e il futuro del partenariato orientale, in particolare per quanto riguarda l'Ucraina(2),

–  viste le conclusioni del Consiglio europeo del 19-20 dicembre 2013,

–  viste le the conclusioni della riunione straordinaria del Consiglio "Affari esteri" sull'Ucraina, tenutasi il 20 febbraio 2014,

–  visto l'articolo 110, paragrafi 2 e 4, del suo regolamento,

A.  considerando che, a seguito della decisione del presidente e del governo dell'Ucraina di sospendere la firma dell'accordo di associazione, centinaia di migliaia di persone sono spontaneamente scese in strada in tutto il paese per manifestare a favore dell'integrazione europea; che a Kiev i manifestanti hanno occupato pacificamente piazza dell'Indipendenza (Majdán Nezaléžnosti), chiedendo un cambiamento politico decisivo, con l'intenzione di spingere il governo a rivedere la sua decisione;

B.  considerando che, sotto la presidenza di Janukovič, le autorità hanno chiaramente violato la legge autorizzando le forze di sicurezza a utilizzare munizioni vere contro i manifestanti e schierando cecchini sui tetti degli edifici situati in piazza Maidan e nei suoi paraggi, una piazza che dalla fine di novembre scorso è stata l'epicentro di una protesta antigovernativa e filoeuropea; che manifestanti e persone presenti sul posto sono stati uccisi per le strade di Kiev, il che ha provocato sdegno e condanne a livello internazionale;

C.  considerando che, nel frattempo, tre ministri degli Esteri dell'UE si sono recati a Kiev nel tentativo di mediare una soluzione di compromesso tra il presidente Janukovič e l'opposizione; che sono riusciti a negoziare un accordo su una tabella di marcia per un'uscita dalla crisi all'insegna della pace e della democrazia; che l'inviato speciale russo ha altresì facilitato l'accordo, senza tuttavia cofirmarlo;

D.  considerando che l'UE ha deciso di conseguenza di imporre sanzioni mirate, tra cui il congelamento dei beni e il divieto di visto, ai responsabili delle violazioni dei diritti umani, delle violenze e dell'uso eccessivo della forza; che gli Stati membri hanno inoltre concordato di sospendere le licenze di esportazione per le attrezzature che potrebbero essere utilizzate per la repressione interna, nonché di rivedere le licenze di esportazione per le attrezzature contemplate dalla posizione comune 2005/440/PESC;

E.  considerando che i cittadini di Leopoli e Donetsk hanno preso l'iniziativa di utilizzare rispettivamente la lingua russa e quella ucraina nelle loro attività quotidiane del 26 febbraio 2014 quale gesto di solidarietà e unità per l'intero paese;

F.  considerando che la Verchovna Rada ha approvato una risoluzione in data 21 febbraio 2014 nella quale si denunciano le operazioni "antiterrorismo" e si chiede il ritiro delle forze di sicurezza dal centro di Kiev; che il parlamento, procedendo in tal senso, ha dimostrato la sua determinazione nello svolgere un ruolo centrale e nell'assumere il controllo della situazione nel paese; che, il giorno seguente, esso ha votato per la destituzione del presidente Janukovič, il ritorno alla Costituzione del 2004, elezioni anticipate da tenersi il 25 maggio 2014, nonché per il rilascio dell'ex primo ministro Julija Tymošenko;

1.  rende omaggio a coloro che hanno combattuto e sono morti per i valori europei ed esprime le sue più sentite condoglianze alle famiglie delle vittime; condanna fermamente ogni atto di violenza e invita tutti i cittadini ucraini, unitamente ai leader politici e civili, ad agire con la massima responsabilità in questo momento storico attualmente attraversato dall'Ucraina;

2.  condanna fermamente l'azione brutale e sproporzionata delle forze antisommossa, come ad esempio Berkut, i cecchini e altri agenti, che ha comportato la drammatica escalation di violenza; deplora le morti e le lesioni subite da tutte le parti ed esprime le sue più sincere condoglianze alle famiglie delle vittime; avverte che un'eventuale recrudescenza della violenza avrebbe conseguenze disastrose per la nazione ucraina e potrebbe compromettere l'unità e l'integrità territoriale del paese; sottolinea la fondamentale importanza che ora tutte parti dimostrino un senso di responsabilità, moderazione e impegno a favore di un dialogo politico inclusivo, evitando ritorsioni extragiudiziali; esorta tutte le forze politiche a collaborare in questo momento critico per l'Ucraina e ad agevolare soluzioni di compromesso, prendendo una netta distanza dagli estremisti ed evitando provocazioni e azioni violente che potrebbero alimentare iniziative separatiste;

3.  plaude al ruolo responsabile svolto dalla Verchovna Rada nell'assumere le sue piene funzioni costituzionali e nel colmare il vuoto politico e istituzionale venutosi a creare a seguito delle dimissioni del governo e della destituzione del presidente, il quale è stato successivamente spodestato dal parlamento; prende atto delle misure adottate finora dal parlamento per quanto riguarda, in particolare, il ritorno alla Costituzione del 2004, la decisione di tenere elezioni presidenziali il 25 maggio 2014, la decisione di ritirare le forze di polizia e di sicurezza nonché la scarcerazione di Julija Tymošenko; sottolinea l'importanza di garantire che il parlamento ucraino e i suoi membri continuino a rispettare lo Stato di diritto;

4.  elogia il popolo ucraino per l'ordinato cambio al potere e per la resistenza civile di cui ha dato prova negli ultimi mesi e sottolinea che tale movimento di protesta civile e popolare rappresenta un esempio da seguire e costituirà uno spartiacque nella storia dell'Ucraina; pone in evidenza che questa vittoria democratica e civile non deve essere oscurata da eventuali sentimenti di vendetta, da atti punitivi nei confronti degli avversari o da lotte politiche interne; sottolinea che coloro che hanno commesso crimini contro i cittadini ucraini e che hanno abusato del potere dello Stato devono essere sottoposti a processi indipendenti; chiede l'istituzione di una commissione indipendente incaricata di indagare, in stretta collaborazione con il comitato consultivo internazionale del Consiglio d'Europa e con l'OSCE, sulle violazioni dei diritti umani verificatesi dall'inizio delle manifestazioni;

5.  sostiene l'approccio adottato dall'UE, che coniuga intensi sforzi diplomatici e sanzioni mirate contro coloro che sono responsabili di aver ordinato violazioni dei diritti umani legate all'oppressione politica; sollecita la messa in atto delle sanzioni mirate, come concordato dal consiglio Affari esteri, ed esorta gli Stati membri ad attuare la propria normativa antiriciclaggio per porre fine al flusso di denaro, oggetto di appropriazione indebita, proveniente dall'Ucraina, nonché per assicurare la restituzione dei beni sottratti depositati nell'UE; ritiene che occorra avviare immediatamente indagini realmente indipendenti sui reati commessi e che le sanzioni mirate dovrebbero essere abolite non appena la situazione in Ucraina registrerà un miglioramento e le indagini sui reati commessi inizieranno a produrre risultati; chiede un'indagine sulla massiccia appropriazione indebita di beni e fondi statali da parte delle persone vicine e dei "familiari" del deposto presidente Janukovyč, il congelamento di tutti i loro beni in attesa di chiarimenti circa il modo in cui sono stati acquisiti e, qualora si dimostri che sono stati rubati, la restituzione di tali beni da parte dei governi degli Stati membri;

6.  esorta la Commissione, gli Stati membri e le organizzazioni umanitarie internazionali a fornire assistenza medica e umanitaria a tutte le vittime in modo rapido, incisivo e diretto;

7.  invita tutte le parti e i paesi terzi a rispettare e sostenere l'unità e l'integrità territoriale dell'Ucraina; invita tutte le forze politiche presenti in Ucraina e tutti gli attori internazionali coinvolti ad impegnarsi per contribuire all'integrità territoriale e all'unità nazionale del paese, tenendo conto della sua composizione culturale e linguistica e della sua storia; invita il parlamento e il nuovo governo dell'Ucraina a rispettare i diritti delle minoranze nel paese nonché l'uso della lingua russa e di altre lingue minoritarie; chiede di adottare una nuova legislazione in linea con gli obblighi assunti dall'Ucraina in virtù della Carta europea delle lingue regionali o minoritarie;

8.  ricorda che i confini attuali dell'Ucraina sono stati garantiti dagli Stati Uniti d'America, dalla Federazione russa e dal Regno Unito nel memorandum di Budapest sulle garanzie in materia di sicurezza, quando l'Ucraina ha rinunciato alle armi nucleari aderendo al trattato di non proliferazione delle armi nucleari (TNP); ricorda alla Federazione russa che, insieme ai due paesi summenzionati, si è impegnata nel medesimo atto ad astenersi dalla coercizione economica volta a subordinare ai propri interessi l'esercizio da parte dell'Ucraina dei diritti inerenti alla sua sovranità e, di conseguenza, a ottenere vantaggi di ogni tipo;

9.  sottolinea l'importanza di continuare ad affrontare con slancio le cause di fondo della crisi e di infondere ai cittadini fiducia nella politica e nelle istituzioni; ritiene inoltre che ciò richieda riforme costituzionali e strutturali volte a creare un sistema efficace di controlli ed equilibri, un collegamento più stretto tra la politica e la società, lo stato di diritto, la responsabilità e un sistema giudiziario realmente indipendente e imparziale, così come elezioni credibili;

10.  accoglie con favore le conclusioni del Consiglio straordinario "Affari esteri" del 20 febbraio 2014 e, in particolare, la decisione di introdurre apposite sanzioni mirate, tra cui il congelamento dei beni e il divieto di visto per i responsabili di violazioni dei diritti umani, di violenze e dell'uso eccessivo della forza, come pure di sospendere le licenze di esportazione per le attrezzature che potrebbero essere utilizzate a fini di repressione interna; prende atto dell'enorme impatto che tali sanzioni hanno avuto sull'opinione pubblica ucraina ed è del parere che simili misure avrebbero potuto essere adottate prima; ritiene tuttavia che sia opportuno mantenere tali sanzioni, nel quadro della politica dell'UE nei confronti dell'Ucraina, durante questo periodo di transizione;

11.  accoglie con favore il rilascio dell'ex primo ministro Julija Tymošenko e auspica che simboleggi la fine di una giustizia selettiva e fondata su motivazioni politiche in Ucraina; chiede il rilascio immediato e incondizionato di tutti i manifestanti e i prigionieri politici detenuti illegalmente, il ritiro di tutte le accuse a loro carico, nonché la loro riabilitazione politica;

12.  esorta tutte le forze politiche a collaborare, in questo momento critico per l'Ucraina, per conseguire una transizione politica pacifica, un programma di riforme ambizioso e di ampio respiro e un governo orientato alle norme europee, al fine di conservare l'unità e l'integrità territoriale del paese e agevolare soluzioni di compromesso per il futuro dell'Ucraina; invita le autorità ad interim a garantire le libertà e i diritti democratici a tutte le forze politiche democratiche e a impedire qualsiasi attacco nei loro confronti;

13.  sottolinea che spetta esclusivamente al popolo ucraino decidere, senza interferenze esterne, circa l'orientamento geopolitico del paese e a quali accordi e comunità internazionali debba accedere l'Ucraina;

14.  condanna l'attacco e la distruzione delle sedi del partito comunista ucraino e di altri partiti e i tentativi di vietare il partito comunista ucraino;

15.  ribadisce che l'accordo di associazione/accordo di libero scambio globale e approfondito è pronto per essere firmato dal nuovo governo, quanto prima e non appena quest'ultimo sarà pronto a farlo;

16.  accoglie favorevolmente il fatto che dei tre parametri di riferimento fissati dal Consiglio "Affari esteri" del 2012, quello che chiedeva di porre fine alla giustizia selettiva (compresa la reclusione di Julija Tymošenko) sia stato soddisfatto, mentre gli altri due, relativi a giustizia e sistema elettorale, che coincidono con le richieste del movimento di protesta, sono già oggetto di profondi cambiamenti e riforme, che si spera saranno portati a termine in tempi brevi dal nuovo governo di coalizione e sostenuti dalla nuova maggioranza parlamentare;

17.  invita la Commissione a cooperare con le autorità ucraine al fine di trovare il modo di controbilanciare gli effetti delle misure di ritorsione adottate dalla Russia per bloccare la firma dell'accordo di associazione, nonché gli effetti di eventuali nuove misure; accoglie favorevolmente l'annuncio del commissario UE per gli Affari economici e monetari e l'euro, Olli Rehn, in merito alla disponibilità dell'UE a fornire un ingente e ambizioso pacchetto di aiuti finanziari, sia a breve che a lungo termine, non appena sarà attuata una soluzione politica basata su principi democratici, l'impegno a effettuare riforme e la nomina di un governo legittimo; invita la Russia ad adottare un atteggiamento costruttivo in modo da creare condizioni atte a consentire all'Ucraina di beneficiare di rapporti bilaterali sia con l'UE che con la Russia; esorta l'UE e i suoi Stati membri a rivolgersi alla Russia con voce unanime a sostegno delle aspirazioni europee dell'Ucraina e degli altri paesi del partenariato orientale che scelgono liberamente di approfondire le loro relazioni con l'Unione;

18.  si attende che il Consiglio e la Commissione propongano quanto prima, insieme al FMI e alla Banca mondiale, assistenza finanziaria a breve termine e un meccanismo di sostegno della bilancia dei pagamenti, come pure un pacchetto di sostegno finanziario a lungo termine, insieme alla BERS e alla BEI, al fine di aiutare l'Ucraina a far fronte al peggioramento della situazione economica e sociale e di fornire assistenza economica per avviare le necessarie riforme profonde e globali dell'economia ucraina; chiede che sia organizzata senza indugio una conferenza internazionale dei donatori; invita la Commissione e il SEAE a impiegare al meglio i fondi disponibili a favore dell'Ucraina nell'ambito degli strumenti finanziari esistenti e a valutare la possibilità di mettere a disposizione dell'Ucraina risorse aggiuntive il prima possibile;

19.  riconosce che la corruzione diffusa a tutti i livelli di governo continua a ostacolare il potenziale di sviluppo dell'Ucraina e compromette la fiducia dei cittadini nelle proprie istituzioni; esorta pertanto il nuovo governo a fare della lotta alla corruzione una priorità assoluta del proprio programma e invita l'UE a fornire assistenza nell'ambito di tali sforzi;

20.  sottolinea l'urgente necessità di istituire un sistema giudiziario realmente indipendente e imparziale;

21.  invita il Consiglio ad autorizzare la Commissione ad accelerare il dialogo sul regime di visti con l'Ucraina; sottolinea che la rapida conclusione dell'accordo di liberalizzazione dei visti tra l'UE e l'Ucraina, sull'esempio di quello con la Moldova, rappresenta il modo migliore per rispondere alle aspettative della società civile e dei giovani ucraini; chiede nel frattempo l'introduzione immediata di procedure di concessione del visto provvisorie, molto semplici e a basso costo a livello di UE e degli Stati membri, unitamente a una cooperazione rafforzata nel campo della ricerca, a un'intensificazione degli scambi giovanili e a un aumento delle borse di studio disponibili;

22.  ritiene che le disposizioni dell'accordo di libero scambio globale e approfondito non rappresentino sfide commerciali di alcun tipo per la Federazione russa e che l'accordo di associazione non sia d'ostacolo ai buoni rapporti dell'Ucraina con il suo vicino orientale; sottolinea che un vicino comune instabile non è nell'interesse né dell'UE né della Russia; mette in evidenza che il ricorso alla coercizione politica, economica o di altro tipo viola l'atto finale di Helsinki;

23.  prende atto della decisione di tenere le elezioni presidenziali il 25 maggio 2014; sottolinea la necessità di garantire che tali elezioni siano libere ed eque; incoraggia vivamente la Verchovna Rada ad adottare la legislazione elettorale necessaria, in conformità alle raccomandazioni della commissione di Venezia, inclusa una legge rinnovata sul finanziamento dei partiti politici che tenga conto delle questioni individuate dal GRECO e dall'OSCE/ODIHR; incoraggia l'osservazione internazionale delle prossime elezioni e si dichiara disponibile a istituire una propria missione di osservazione a tal fine, attraverso una consistente missione di osservazione elettorale del Parlamento europeo; ritiene che le elezioni legislative andrebbero organizzate rapidamente dopo le elezioni presidenziali e prima della fine dell'anno; invita la Commissione, il Consiglio d'Europa e l'OSCE/ODIHR a fornire un sostegno rafforzato nella fase pre-elettorale e a organizzare una consistente missione di osservazione elettorale di lungo termine affinché le elezioni presidenziali in programma per il 25 maggio 2014 possano svolgersi secondo gli standard più elevati e produrre un risultato accettabile per tutti i candidati; chiede il distacco di membri del personale del Parlamento europeo presso la delegazione dell'Unione a Kiev per un periodo transitorio fino allo svolgimento delle elezioni;

24.  si compiace del fatto che il Consiglio abbia recentemente riconosciuto che l'accordo di associazione, incluso un accordo di libero scambio globale e approfondito, non costituisce l'obiettivo finale della cooperazione UE-Ucraina; rileva che l'Unione è disposta a firmare l'accordo di associazione/accordo di libero scambio globale e approfondito non appena sarà risolta l'attuale crisi politica e le nuove autorità ucraine saranno pronte per una seria prospettiva europea; sottolinea inoltre che l'articolo 49 TUE fa riferimento a tutti gli Stati europei, compresa l'Ucraina, che può fare domanda per diventare membro dell'Unione, a condizione che si attengano ai principi della democrazia, rispettino le libertà fondamentali, i diritti umani e quelli delle minoranze e garantiscano lo Stato di diritto;

25.  sottolinea l'importanza di un approvvigionamento energetico sicuro, diversificato e accessibile come pilastro per la transizione economica, sociale e politica e per assicurare un'economia competitiva e prospera per tutti gli ucraini; a tale riguardo, sottolinea il ruolo strategico della Comunità dell'energia, di cui l'Ucraina detiene la presidenza nel 2014, quale unico trattato che attualmente lega l'Ucraina e l'Unione europea.

26.  esprime il proprio sostegno all'iniziativa non partitica della società civile di istituire una "piattaforma di Maidan" volta a sviluppare una strategia che consenta di superare la corruzione endemica in Ucraina;

27.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione nonché ai governi degli Stati membri, al presidente facente funzione, al governo e al parlamento dell'Ucraina, al Consiglio d'Europa e al presidente, al governo e al parlamento della Federazione russa.

(1) Testi approvati, P7_TA(2014)0098.
(2) Testi approvati, P7_TA(2013)0595.

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