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Procedura : 2017/2043(BUD)
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Ciclo del documento : A8-0249/2017

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A8-0249/2017

Discussioni :

PV 04/07/2017 - 16
CRE 04/07/2017 - 16

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PV 05/07/2017 - 8.10
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P8_TA(2017)0302

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Mercoledì 5 luglio 2017 - Strasburgo
Bilancio 2018 - Mandato per il trilogo
P8_TA(2017)0302A8-0249/2017
Risoluzione
 Allegato

Risoluzione del Parlamento europeo del 5 luglio 2017 sul mandato per il trilogo sul progetto di bilancio 2018 (2017/2043(BUD))

Il Parlamento europeo,

–  visto l'articolo 314 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto l'articolo 106 bis del trattato che istituisce la Comunità europea dell'energia atomica,

–  visto il progetto di bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2018, adottato dalla Commissione il 30 maggio 2017 (COM(2017)0400),

–  visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio(1),

–  visto il regolamento (UE, Euratom) n. 1311/2013 del Consiglio, del 2 dicembre 2013, che stabilisce il quadro finanziario pluriennale per il periodo 2014-2020(2),

–  visto l'accordo interistituzionale del 2 dicembre 2013 tra il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione sulla disciplina di bilancio, sulla cooperazione in materia di bilancio e sulla sana gestione finanziaria(3),

–  vista la sua risoluzione del 15 marzo 2017 sugli orientamenti generali per la preparazione del bilancio 2018, sezione III – Commissione(4),

–  viste le conclusioni del Consiglio del 21 febbraio 2017 sugli orientamenti di bilancio per l'esercizio 2018 (06522/2017),

–  visto l'articolo 86 bis del suo regolamento,

–  visti la relazione della commissione per i bilanci e i pareri delle altre commissioni interessate (A8-0249/2017),

Progetto di bilancio 2018: conseguire gli obiettivi in materia di crescita, occupazione e sicurezza

1.  ricorda di aver confermato, nella propria risoluzione del 15 marzo 2017, che la crescita sostenibile, un'occupazione dignitosa, di qualità e stabile, la coesione socioeconomica, la sicurezza, la migrazione e il cambiamento climatico sono i temi centrali e le priorità principali del bilancio dell'UE per il 2018;

2.  ritiene che, in generale, la proposta della Commissione costituisca un buon punto di partenza per i negoziati di quest'anno, considerando che il bilancio dell'UE per il 2018 deve consentire all'Unione di continuare a creare crescita e occupazione sostenibili, garantendo nel contempo la sicurezza dei suoi cittadini e affrontando le sfide poste dalla migrazione; deplora, tuttavia, che la proposta della Commissione non corrisponda pienamente all'invito del Parlamento a varare misure per la lotta al cambiamento climatico;

3.  accoglie con favore la decisione della Commissione di includere nel progetto di bilancio i risultati della revisione intermedia del quadro finanziario pluriennale (QFP) 2014-2020, anche prima della sua adozione formale da parte del Consiglio, inviando così un segnale forte circa l'importanza di tale revisione del QFP e l'esigenza di maggiore flessibilità nel bilancio dell'Unione, che le consentirebbe di rispondere in maniera efficace alle nuove emergenze e finanziare le sue priorità politiche;

4.  ribadisce la ferma convinzione che, per garantire una crescita sostenibile e la creazione di posti di lavoro stabili e di qualità nell'Unione, sia indispensabile incrementare gli investimenti nella ricerca, nell'innovazione, nelle infrastrutture, nell'istruzione e nelle PMI; si compiace, a tale proposito, degli incrementi proposti per Orizzonte 2020, il meccanismo per collegare l'Europa (MCE) ed Erasmus+, giacché tali programmi contribuiranno direttamente al conseguimento dei suddetti obiettivi; ritiene, tuttavia, che si renderà necessario stanziare ulteriori fondi, soprattutto in ragione dei tagli apportati ai finanziamenti per tali politiche a vantaggio dei finanziamenti del FEIS;

5.  ricorda il ruolo fondamentale delle PMI nella creazione di posti di lavoro e nella riduzione della carenza di investimenti e sottolinea che l'adeguatezza dei finanziamenti a favore di questa categorie di imprese deve rimanere una delle principali priorità del bilancio dell'UE; deplora, al riguardo, che lo stanziamento proposto a favore di COSME sia del 2,9% inferiore rispetto al bilancio 2017 ed esprime l'intenzione di incrementare ulteriormente la dotazione di tale programma nel bilancio 2018; evidenzia la necessità di sostenere maggiormente le PMI e chiede il pieno rispetto degli impegni finanziari a favore del programma per il resto dell'attuale QFP; si compiace del tentativo della Commissione di razionalizzare il finanziamento delle PMI nel quadro di Orizzonte 2020;

6.  plaude al ruolo svolto dal Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS) nel far fronte alla carenza di investimenti in tutta l'Unione europea e tra i suoi territori, come pure nel contribuire a realizzare investimenti strategici ad elevato valore aggiunto per l'economia, l'ambiente e la società; ne sostiene pertanto la proroga fino al 2020; pone in evidenza il rapido assorbimento dei fondi nello sportello PMI del FEIS e accoglie con favore l'intenzione di ampliarne la portata; deplora, tuttavia, l'assenza di un approccio olistico ai finanziamenti alle PMI, che consenta di disporre di quadro chiaro dei fondi totali disponibili; sottolinea la propria posizione nell'ambito dei negoziati legislativi in corso, secondo cui non dovrebbero essere apportati ulteriori tagli agli attuali programmi dell'UE per finanziare tale proroga; ritiene che il FEIS, il cui fondo di garanzia è prevalentemente finanziato a titolo del bilancio dell'UE, non debba sostenere entità stabilite o costituite in giurisdizioni segnalate nell'ambito della politica dell'UE in materia di giurisdizioni non cooperative o che non rispettano effettivamente le norme concordate a livello unionale o internazionale in materia di trasparenza e scambio di informazioni;

7.  prende atto con soddisfazione delle iniziative dell'Unione nel campo della ricerca, dello sviluppo tecnologico e degli acquisti in materia di difesa, che contribuiranno a realizzare economie di scala nel settore e garantiranno un maggiore coordinamento tra gli Stati membri in tale ambito e, se elaborate correttamente, determineranno una spesa per la difesa più razionale e permetteranno di realizzare risparmi a livello nazionale; sottolinea altresì la necessità di migliorare la competitività e l'innovazione nell'industria europea della difesa; ricorda la sua precedente posizione, secondo cui nuove iniziative in questo ambito dovrebbero essere finanziate con fondi supplementari e non pregiudicare programmi esistenti, tra cui l'MCE;

8.  rileva che la Commissione non ha dato seguito alla richiesta del Parlamento di presentare una valutazione e le pertinenti proposte in merito a un "Pass Interrail per l'Europa al 18° compleanno"; ritiene che tali proposte possano stimolare la coscienza e l'identità europee; sottolinea, tuttavia, la necessità che qualsiasi nuovo progetto sia finanziato con risorse finanziarie aggiuntive, senza incidere sui programmi esistenti, e sia quanto più socialmente inclusivo possibile; rinnova l'invito alla Commissione a presentare pertinenti proposte in proposito;

9.  si compiace del fatto che il progetto di bilancio 2018 includa uno stanziamento supplementare a favore dell'iniziativa per l'occupazione giovanile (IOG), rispondendo in tal modo alle precedenti richieste del Parlamento di tenere in vita tale programma; prende atto, parallelamente, della proposta di progetto di bilancio rettificativo n. 3/2017 che integra un importo di 500 milioni di EUR in stanziamenti d'impegno a favore dell'OIG, come concordato dal Parlamento e dal Consiglio nel quadro della conciliazione di bilancio 2017; è convinto che gli importi proposti siano chiaramente insufficienti perché l'OIG consegua le sue finalità e ritiene che, per combattere efficacemente la disoccupazione giovanile, l'IOG debba continuare a contribuire al conseguimento dell'obiettivo prioritario dell'Unione di generare crescita e occupazione; insiste sulla necessità di dare una risposta efficace al problema della disoccupazione giovanile in tutta l'Unione e sottolinea che l'IOG può essere ulteriormente migliorata e resa più efficiente, in particolare garantendo che apporti un reale valore aggiunto europeo alle politiche per il lavoro giovanile negli Stati membri e non sostituisca le politiche nazionali preesistenti;

10.  ricorda che la politica di coesione svolge un ruolo centrale per lo sviluppo e la crescita dell'UE; sottolinea che nel 2018 i programmi della politica di coesione dovrebbero recuperare terreno e raggiungere la velocità di crociera ed evidenzia il proprio impegno ad assicurare stanziamenti adeguati a favore di tali programmi; che rappresentano una delle principali politiche dell'UE; esprime, tuttavia, preoccupazione per i ritardi inaccettabili nell'attuazione dei programmi operativi a livello nazionale; invita gli Stati membri a garantire che sia completato il processo di designazione delle autorità di gestione, di audit e di certificazione e che si velocizzi l'attuazione; riconosce che, in ragione dei negoziati protratti sulla base giuridica, le istituzioni dell'UE che vi hanno partecipato hanno la loro parte di responsabilità per il basso tasso di attuazione; rileva il fatto che alcuni Stati membri ritengono che i fondi di coesione potrebbero costituire uno strumento finalizzato a garantire la solidarietà nelle politiche dell'Unione;

11.  esprime particolare preoccupazione per la possibilità che si ricostituisca l'arretrato di fatture non pagate alla fine dell'attuale QFP e ricorda l'importo senza precedenti di 24,7 miliardi di EUR raggiunto alla fine del 2014; si compiace del fatto che la Commissione, in sede di revisione intermedia del QFP, abbia fornito per la prima volta previsioni di pagamento fino al 2020 ma sottolinea la necessità che siano debitamente aggiornate ogni anno, affinché l'autorità di bilancio possa adottare le misure necessarie in tempo utile; mette in guardia contro il potenziale impatto deleterio di una nuova crisi dei pagamenti, specialmente sui beneficiari del bilancio dell'UE; è convinto che la credibilità dell'UE dipenda anche dalla sua capacità di garantire un sufficiente livello di stanziamenti di pagamento nel proprio bilancio, che le consenta di tener fede agli impegni assunti; sottolinea l'effetto negativo dei ritardi nei pagamenti per il settore privato e, in particolare, per le PMI dell'UE che hanno contratti con la pubblica amministrazione;

12.  evidenzia l'importanza di tener fede all'impegno dell'UE di conseguire gli obiettivi fissati dalla COP21, soprattutto alla luce della recente decisione del governo statunitense di recedere dall'accordo; sottolinea al riguardo il grave rischio di mancato conseguimento dell'obiettivo di destinare almeno il 20 % della spesa dell'UE nell'ambito del QFP 2014-2020 agli interventi a favore del clima, a meno che non si compiano maggiori sforzi; rileva con preoccupazione il modesto aumento dello 0,1 % destinato alla biodiversità; sottolinea l'importanza di integrare la dimensione della tutela della biodiversità nell'intero bilancio dell'UE e rinnova la richiesta di una metodologia di sorveglianza che tenga conto di tutte le spese connesse alla biodiversità e della loro efficienza; sottolinea altresì che i progetti che beneficiano di finanziamenti europei dovrebbero puntare a non avere ricadute negative sull'attenuazione del cambiamento climatico né sul passaggio a un'economia circolare a basse emissioni di carbonio;

13.  sottolinea che il ricorso senza precedenti agli strumenti speciali ha dimostrato che il bilancio dell'Unione non era stato originariamente concepito per affrontare problemi come l'attuale crisi migratoria e dei rifugiati; considera prematuro il passaggio a un approccio post crisi; è pertanto contrario ai tagli proposti alla rubrica 3 rispetto al bilancio 2017, che non sono conformi all'impegno dell'Unione di affrontare in maniera efficiente la crisi migratoria e dei rifugiati; sottolinea, tuttavia, che alla risposta a una situazione di emergenza e senza precedenti dovrebbe fare seguito una strategia più sistemica e proattiva, integrata da un impiego efficace del bilancio dell'UE; conferma che la sicurezza e la protezione dei cittadini sono priorità dell'UE;

14.  ribadisce che la soluzione sostenibile a lungo termine consiste nell'affrontare le cause profonde della crisi migratoria e dei rifugiati, unitamente alla stabilizzazione dei paesi del vicinato dell'UE, e che investire nei paesi di origine dei migranti e dei rifugiati è indispensabile per conseguire tale obiettivo; accoglie con favore, al riguardo, il piano per gli investimenti esterni (PIE) e l'accordo raggiunto dalle istituzioni sul Fondo europeo per lo sviluppo sostenibile (EFSD), e invita ad attuare quest'ultimo rapidamente; constata pertanto con sorpresa i tagli alla rubrica 4, che non possono essere giustificati appieno in ragione di precedenti incrementi di bilancio o del basso tasso di esecuzione; ribadisce che, affrontare le cause profonde della migrazione implica anche, ma non solo, la necessità di occuparsi di questioni quali la povertà, la disoccupazione, l'istruzione e le opportunità economiche, nonché l'instabilità, i conflitti e il cambiamento climatico;

15.  accoglie con favore l'incremento proposto per la componente orientale dello strumento europeo di vicinato in risposta alle precedenti richieste del Parlamento; esprime la convinzione che il sostegno dell'UE, soprattutto per i paesi che hanno firmato accordi di associazione, sia essenziale per incoraggiare l'integrazione e la convergenza economiche con l'UE e promuovere la democrazia, lo Stato di diritto e i diritti umani nei paesi del nostro vicinato orientale; sottolinea che tale sostegno dovrebbe essere concesso soltanto se i paesi interessati soddisfano i criteri di ammissibilità, in particolare per quanto riguarda lo Stato di diritto, la lotta alla corruzione e il rafforzamento delle istituzioni democratiche;

16.  sottolinea l'importanza del Fondo di solidarietà dell'Unione europea (FSUE), che è stato istituito per far fronte a gravi calamità naturali e per esprimere la solidarietà europea alle regioni d'Europa colpite da catastrofi, e prende atto della proposta di aumentare gli stanziamenti di impegno e gli stanziamenti di pagamento per il FSUE; invita la Commissione a valutare senza indugio se sia necessario un ulteriore aumento tenendo conto, in particolare, dei terremoti in Italia e degli incendi in Spagna e Portogallo (che hanno causato la tragica perdita di vite umane), che hanno avuto un impatto notevole e drammatico sulla vita umana in regioni particolarmente svantaggiate; chiede che le norme che disciplinano la mobilizzazione di tale Fondo siano adattate al fine di consentire una mobilizzazione più flessibile e tempestiva, che copra un'ampia gamma di calamità con impatti significativi e riduca il tempo che intercorre tra la calamità e la disponibilità di fondi;

17.  osserva che il progetto di bilancio 2018 lascia margini molto limitati o inesistenti al di sotto dei massimali del QFP nelle rubriche 1, 3, e 4; osserva che si tratta di una conseguenza dell'avvio, a partire dal 2014, di nuove importanti iniziative (FEIS, proposte connesse alla migrazione e, di recente, la ricerca in materia di difesa e il corpo europeo di solidarietà), che sono state fatte rientrare nei massimali del QFP concordati nel 2013; ricorda che il QFP, in particolare dopo la sua revisione intermedia, include disposizioni in materia di flessibilità che, seppur limitate, dovrebbero essere utilizzate appieno al fine di mantenere il livello di ambizione dei programmi di successo e far fronte alle nuove sfide; esprime la propria intenzione di ricorrere ulteriormente a tali disposizioni in materia di flessibilità nel quadro del processo di modifica; chiede, ancora una volta, l'introduzione di un nuovo sistema di autentiche risorse proprie nel bilancio dell'UE;

18.  fa notare, a tale proposito, i numerosi riferimenti fatti nel progetto di bilancio alla necessità di una lettera rettificativa che potrebbe in parte rendere inutile la posizione del Parlamento nell'ambito della procedura di bilancio; si rammarica che, anziché includerle già nel progetto di bilancio, la Commissione abbia annunciato che possibili nuove iniziative nel campo della sicurezza e della migrazione e un'eventuale proroga dello strumento per i rifugiati in Turchia (FRT) potrebbero essere proposte nel quadro di un'imminente lettera rettificativa; esorta la Commissione a fornire dettagli in merito a tali imminenti proposte in modo tempestivo, cosicché l'autorità di bilancio possa esaminarle adeguatamente; sottolinea che tali possibili iniziative non dovrebbero ignorare, né tantomeno sostituire, le richieste e le modifiche presentate dal Parlamento nel quadro della presente procedura di bilancio;

19.  ribadisce il suo sostegno all'attuazione della strategia della Commissione "Un bilancio dell'UE incentrato sui risultati" e chiede miglioramenti continui della qualità e della presentazione dei dati relativi alle prestazioni, al fine di fornire informazioni precise, chiare e comprensibili in merito alle prestazioni dei programmi dell'UE;

Sottorubrica 1a – Competitività per la crescita e l'occupazione

20.  rileva che, rispetto al 2017, la proposta della Commissione per il 2018 corrisponde a un aumento del +2,5 % degli impegni nella sottorubrica 1a, portandoli a 21 841,3 milioni di EUR; si compiace che Orizzonte 2020, l'MCE ed Erasmus+ beneficino di una parte importante di tale aumento, con un incremento dei loro stanziamenti di impegno pari rispettivamente al 7,3 %, all'8,7 % e al 9,5 %; osserva tuttavia che tali dati sono ancora leggermente inferiori alla loro programmazione finanziaria; pone in particolare l'accento sul tasso di successo estremamente basso delle domande nel quadro di Orizzonte 2020;

21.  è tuttavia sorpreso che gli stanziamenti di impegno e di pagamento di COSME siano stati ridotti rispettivamente del 2,9 % e del 31,3 %, sebbene il sostegno alle PMI sia indicato come una delle principali priorità dell'UE;

22.  ribadisce, per quanto riguarda la proroga del FEIS, che il Parlamento si oppone a ogni ulteriore taglio all'MCE ed è del parere che gli ulteriori 1,1 miliardi di EUR destinati alla garanzia dell'UE dovrebbero essere prelevati solo da margini non assegnati (per un importo di 650 miliardi di EUR) e da entrate nette positive previste (per un importo pari a 450 miliardi di EUR); ricorda che la dotazione dell'MCE (asse TIC) include anche la nuova iniziativa Wifi4EU; rammenta che il bilancio dell'MCE è soggetto a una eccedenza di richieste sistematica a causa degli stanziamenti insufficienti, in particolare per quanto riguarda l'asse relativo alle infrastrutture;

23.  prende atto della proposta della Commissione di istituire un corpo europeo di solidarietà (ESC); rileva tuttavia con preoccupazione che, nonostante gli avvertimenti del Parlamento, la proposta legislativa adottata il 30 maggio 2017 prevede che tre quarti del bilancio dell'ESC siano finanziati mediante riassegnazioni da programmi esistenti, e principalmente da Erasmus+ (197,7 milioni di EUR); è preoccupato per i rischi che una simile situazione porrebbe per tali programmi dell'UE ed esprime l'intenzione di rafforzare ulteriormente Erasmus+ nel bilancio 2018; ribadisce che qualsiasi nuovo impegno politico dovrebbe essere finanziato con nuovi stanziamenti e non mediante riassegnazioni da programmi esistenti;

24.  accoglie favorevolmente il progressivo aumento proposto in relazione all'azione preparatoria sulla ricerca in materia di difesa e la presentazione da parte della Commissione di una proposta legislativa relativa a un programma di sviluppo dell'industria della difesa;

Sottorubrica 1b – Coesione economica, sociale e territoriale

25.  osserva che gli stanziamenti di impegno per la sottorubrica 1b ammontano complessivamente a 55 407,9 milioni di EUR, pari a un aumento del 2,4 % rispetto al bilancio 2017 se si include il progetto di bilancio rettificativo n. 3;

26.  osserva che l'importo proposto di 46 763,5 milioni di EUR in stanziamenti di pagamento corrisponde a un aumento del 25,7 % rispetto al 2017, e ciò riflette ampiamente la riduzione registrata nel 2017 a causa dei ritardi nell'effettivo avvio dei nuovi programmi operativi; ricorda che le stime imprecise degli Stati membri hanno comportato un significativo sottoutilizzo degli stanziamenti di pagamento nella sottorubrica 1b nel 2016, pari a oltre 11 miliardi di EUR, e osserva che i livelli proposti per il 2018 sono già stati rivisti al ribasso per un importo di 1,6 miliardi di EUR dalle precedenti stime;

27.  sottolinea la necessità che l'attuazione dei programmi per il periodo 2014-2020 raggiunga la velocità di crociera e ritiene fermamente che occorra evitare in futuro un simile accumulo "anormale" di fatture non pagate; invita, in tale contesto, la Commissione e gli Stati membri a risolvere, in via prioritaria, eventuali questioni in sospeso legate alla designazione tardiva delle autorità di gestione e di certificazione nazionali, come pure altri ostacoli alla presentazione delle domande di pagamento; si augura sinceramente che sia le autorità nazionali che la Commissione abbiano migliorato le loro stime relative al fabbisogno di pagamenti nel bilancio 2018 e che il livello proposto degli stanziamenti di pagamento sia eseguito appieno; riconosce che i lunghi negoziati tra le istituzioni dell'UE in merito alla base giuridica rientrano tra le diverse cause dell'attuale basso tasso di esecuzione;

28.  accoglie favorevolmente la proposta della Commissione di finanziare il proseguimento dell'iniziativa per l'occupazione giovanile e prende atto della proposta di mobilitazione di 233,3 milioni di EUR a titolo del margine globale per gli impegni; invita la Commissione e gli Stati membri a seguire le indicazioni della recente relazione della Corte dei conti europea; ricorda che eventuali aumenti degli stanziamenti destinati all'iniziativa per l'occupazione giovanile dovrebbero essere accompagnati da importi corrispondenti a titolo del Fondo sociale europeo (FSE); esprime l'intenzione di vagliare tutte le possibilità al fine di rafforzare ulteriormente tale programma nel bilancio 2018;

29.  sottolinea l'importanza del Fondo di aiuti europei agli indigenti (FEAD) per far fronte alla povertà e all'esclusione sociale e chiede l'assegnazione di congrue risorse nel bilancio 2018 per rispondere adeguatamente alle esigenze dei gruppi destinatari e agli obiettivi del Fondo;

Rubrica 2 – Crescita sostenibile: risorse naturali

30.  prende atto degli importi proposti di 59 553,5 milioni di EUR in impegni (vale a dire un aumento dell'1,7 % rispetto al 2017) e di 56 359,8 milioni di EUR in pagamenti (+2,6 %) per la rubrica 2, che lasciano un margine di 713,5 milioni di EUR al di sotto del massimale per gli impegni; osserva che l'aumento degli stanziamenti destinati a finanziare il Fondo europeo agricolo di garanzia (FEAGA) nel 2018 (+2,1 %) è dovuto, in larga misura, a una riduzione significativa dell'importo delle entrate con destinazione specifica previste nel 2018;

31.  rileva che la Commissione ha lasciato un margine di 713,5 milioni di EUR al di sotto dei massimali della rubrica 2; sottolinea che la maggiore volatilità dei mercati agricoli, come è avvenuto in passato con la crisi del settore lattiero-caseario, potrebbe richiedere il ricorso a questo margine; invita la Commissione a garantire che il margine restante al di sotto dei massimali sia sufficiente per far fronte a eventuali crisi;

32.  sottolinea la proroga delle misure eccezionali di sostegno ad alcuni tipi di frutta la cui situazione di mercato è tuttora difficile; si rammarica, tuttavia, che la Commissione non proponga attualmente misure di sostegno nel settore dell'allevamento, in particolare nel settore lattiero-caseario, connesse all'embargo imposto dalla Russia sulle importazioni dall'UE e si attende, pertanto, un cambiamento di rotta al riguardo; si attende, di conseguenza, che in caso di utilizzo del margine della rubrica 2, una parte di esso sia stanziata a favore degli agricoltori del settore lattiero-caseario dei paesi maggiormente colpiti dall'embargo russo; attende la lettera rettificativa della Commissione, prevista per ottobre 2017, che dovrebbe essere basata su informazioni aggiornate relative al finanziamento del FEAGA, così da verificare il reale fabbisogno nel settore agricolo nonché tenere debitamente conto dell'impatto dell'embargo russo e di altre volatilità del mercato;

33.  accoglie con favore l'aumento degli impegni per il Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP) (+2,4 %) e per il programma LIFE+ (+5,9 %), in linea con la programmazione finanziaria, ma si rammarica che la riduzione considerevole degli stanziamenti di pagamento sembri rivelare un avvio ancora lento di questi due programmi nel periodo 2014-2020;

Rubrica 3 – Sicurezza e cittadinanza

34.  prende atto dell'importo proposto di 3 473,1 milioni di EUR in stanziamenti di impegno per la rubrica 3; sottolinea la necessità di soluzioni congiunte, globali e sostenibili per far fronte alla situazione migratoria e dei rifugiati come pure alle sfide connesse;

35.  accoglie con favore la proposta della Commissione di prevedere un importo supplementare di 800 milioni di EUR destinato ad affrontare le questioni relative alla sicurezza, in particolare a seguito della serie di attacchi terroristici nell'UE;

36.  è del parere che l'importanza e l'urgenza di tali questioni non siano in linea con le forti riduzioni degli stanziamenti d'impegno (-18,9 %) e di pagamento (-21,7 %) proposte per la rubrica 3 rispetto al bilancio 2017, segnatamente per quanto riguarda il Fondo asilo, migrazione e integrazione (AMIF), il Fondo sicurezza interna (ISF) e il programma Giustizia; chiede per tali fondi una dotazione di bilancio adeguata; ribadisce che questi tagli non sono giustificati dai ritardi nell'esecuzione delle misure concordate o nell'adozione delle nuove proposte giuridiche; invita pertanto la Commissione a garantire che siano messe a disposizione risorse finanziarie sufficienti e che eventuali fabbisogni aggiuntivi siano rapidamente soddisfatti;

37.  si rammarica dell'assenza finora di un sistema efficace di ridistribuzione, che ha provocato un carico disomogeneo per alcuni Stati membri, segnatamente Italia e Grecia; ricorda che nel 2016 sono arrivati nell'UE 361 678 rifugiati e migranti, di cui 181 405 in Italia e 173 447 in Grecia, e che finora nel 2017 l'Italia ha già accolto l'85 % dei rifugiati e migranti arrivati nell'UE; si rammarica che l'Italia abbia ricevuto finora solo 147,6 milioni di EUR a titolo dell'AMIF, importo che copre solamente il 3 % delle spese totali sostenute dal paese per la gestione della crisi migratoria;

38.  ritiene inoltre che la cooperazione tra gli Stati membri su questioni connesse alla sicurezza potrebbe essere ulteriormente rafforzata attraverso un maggiore sostegno a titolo del bilancio dell'UE; si chiede in che modo tale obiettivo possa essere raggiunto se le relative linee di bilancio dell'ISF sono notevolmente ridotte rispetto al bilancio 2017; sottolinea la necessità di garantire i finanziamenti necessari per attuare i nuovi sistemi di informazione e di controllo delle frontiere proposti, come il sistema dell'UE di informazione e autorizzazione ai viaggi (ETIAS) e il nuovo sistema di ingressi/uscite;

39.  ritiene che il 2018 sarà un anno cruciale per la definizione dell'Agenda europea per la migrazione, dal momento che molti dei suoi elementi fondamentali sono in fase di elaborazione; sottolinea la necessità di valutare attentamente le implicazioni di bilancio di una serie di proposte legislative in esame, quali la riforma del sistema comune di asilo di Dublino, il nuovo sistema di ingressi/uscite e il nuovo sistema ETIAS, inclusa la possibilità di una loro adozione tardiva; sottolinea l'importanza di finanziamenti adeguati per realizzare l'ambizione dell'Unione a tale riguardo e definire urgentemente una politica europea efficace in materia di asilo e migrazione, nel pieno rispetto del diritto internazionale e basata sulla solidarietà tra gli Stati membri;

40.  sottolinea che la proposta della Commissione, per il terzo anno consecutivo, non lascia alcun margine al di sotto del massimale della rubrica 3, il che evidenzia il volume ormai superato della più piccola rubrica del QFP, come sostenuto dal Parlamento nell'ambito della revisione intermedia del QFP; accoglie con favore, a tale riguardo, la proposta della Commissione di mobilitare lo strumento di flessibilità per un importo pari a 817 milioni di EUR in stanziamenti d'impegno, che può essere reso possibile solamente grazie alla flessibilità aggiuntiva ottenuta nel regolamento rivisto sul QFP; insiste sul fatto che il livello di spesa è tuttora insufficiente e si rammarica che la Commissione abbia rinviato qualsiasi nuova proposta a una futura lettera rettificativa;

41.  ricorda il forte sostegno che ha costantemente accordato ai programmi nel settore della cultura e dei media; accoglie positivamente gli aumenti proposti per il programma Europa creativa rispetto al bilancio 2017, incluso l'Anno europeo del patrimonio culturale nell'ambito delle azioni multimedia; insiste inoltre sulla necessità di finanziamenti sufficienti per il programma Europa per i cittadini; invita la Commissione a esaminare le iniziative nell'ambito della linea di bilancio "azioni multimedia" al fine di garantire che il bilancio sostenga efficacemente una copertura indipendente e di qualità degli affari dell'UE; ribadisce il proprio sostegno a un accordo di finanziamento pluriennale sostenibile per Euranet +; si compiace, infine, dell'aumento degli stanziamenti d'impegno per il programma Alimenti e mangimi e per il programma per la tutela dei consumatori rispetto al bilancio 2017; sottolinea infine l'importanza di un solido programma Sanità e di un bilancio adeguato che consenta la cooperazione europea nel settore sanitario, ivi comprese nuove innovazioni per quanto riguarda l'assistenza sanitaria, le disuguaglianze sanitarie, l'onere delle malattie croniche, la resistenza antimicrobica, l'assistenza sanitaria transfrontaliera e l'accesso alle cure;

Rubrica 4 – Europa globale

42.  deplora la generale riduzione del finanziamento della rubrica 4, che ammonta a 9,6 miliardi di EUR (vale a dire una riduzione del 5,6 % rispetto al bilancio 2017) in stanziamenti d'impegno; constata che le riduzioni dei principali strumenti della rubrica 4 sono collegate in larga misura agli aumenti passati, approvati nel bilancio 2017, per l'FRT e il nuovo quadro di partenariato nell'ambito dell'Agenda europea sulla migrazione;

43.  ritiene che il livello dei tagli apportati allo Strumento di cooperazione allo sviluppo (DCI) e allo Strumento europeo di vicinato (ENI), in particolare per quanto riguarda la componente meridionale di quest'ultimo, non sia giustificato visti i fabbisogni a più lungo termine relativi all'azione dell'UE nel settore della migrazione, che va oltre i patti sulla migrazione nell'ambito del quadro di partenariato e il suo impegno a favore dello sviluppo internazionale; chiede, in questo contesto, di aumentare le risorse finanziarie da destinare al sostegno al processo di pace e all'assistenza finanziaria alla Palestina e all'UNRWA; ricorda l'importanza di garantire fondi sufficienti per il vicinato meridionale, poiché la stabilità in Medio Oriente è un elemento fondamentale per affrontare le cause profonde della migrazione;

44.  accoglie positivamente, tuttavia, gli aumenti proposti per la componente orientale dell'ENI, che contribuiranno a sostenere le riforme democratiche e l'integrazione economica con l'UE, specialmente nei paesi che hanno sottoscritto accordi di associazione con l'Unione;

45.  prende atto del maggiore sostegno alle riforme politiche in Turchia (IPA II), in particolare nel contesto del regresso del paese nei settori dello Stato di diritto, della libertà di parola e dei diritti fondamentali; invita la Commissione a sospendere i fondi di preadesione in caso di sospensione dei negoziati di adesione e, qualora tale scenario di dovesse verificare, a utilizzare tali fondi per sostenere direttamente la società civile in Turchia, nonché a investire maggiormente nei programmi di scambio interpersonali, quali Erasmus + per gli studenti, gli accademici e i giornalisti; si attende finanziamenti sufficienti per i paesi beneficiari dell'IPA nei Balcani occidentali, che hanno urgente necessità di sostegno finanziario per le riforme;

46.  ritiene che, vista l'importanza dell'istruzione superiore per le riforme generali nei paesi partner, la mobilità degli studenti e la cooperazione accademica tra l'UE e i paesi del vicinato dovrebbero ricevere un sostegno costante; deplora pertanto le riduzioni degli stanziamenti per l'assistenza tecnica e finanziaria attraverso i tre strumenti esterni (IPA, ENI e DCI) volti a promuovere la dimensione internazionale dell'istruzione superiore ai fini dell'attuazione del programma Erasmus+;

47.  prende atto della proposta della Commissione di lasciare un margine di 232 milioni di EUR al di sotto del massimale; è convinto che le sfide a cui l'azione esterna dell'UE è confrontata richiederanno finanziamenti costanti che superano l'attuale volume della rubrica 4; ricorda che il margine per imprevisti è stato utilizzato nel bilancio 2017 per consentire finanziamenti al di sopra del massimale; ritiene che le nuove iniziative dovrebbero essere finanziate con stanziamenti aggiuntivi e che dovrebbero essere utilizzate pienamente tutte le opzioni di flessibilità al livello deciso in sede di revisione del QFP;

48.  invita la Commissione, la quale fa ripetutamente riferimento a una possibile proroga dell'FRT, a presentare quanto prima una proposta concreta in tal senso, se questa è la sua intenzione; ricorda l'impegno assunto dal Parlamento, dal Consiglio e dalla Commissione a garantire che la creazione dell'FRT e dei fondi fiduciari sia trasparente e chiara e coerente con il principio di unità del bilancio dell'Unione per quanto riguarda le prerogative dell'autorità di bilancio, tra cui il controllo parlamentare; esorta nuovamente gli Stati membri a onorare tempestivamente i loro impegni per quanto riguarda il finanziamento dell'attuale FRT e dei fondi fiduciari;

49.  accorda pieno sostegno agli impegni assunti dell'UE alla conferenza di Bruxelles sulla Siria, confermando gli impegni precedentemente assunti a Londra; concorda con il rafforzamento dell'ENI e degli aiuti umanitari per un importo di 120 milioni di EUR ciascuno per onorare tali impegni;

Rubrica 5 – Amministrazione

50.  constata che le spese a titolo della rubrica 5 registrano un aumento del 3,1 % rispetto al bilancio 2017, arrivando fino a 9 682,4 milioni di EUR (+287,9 milioni di EUR); osserva che oltre un terzo di questo aumento nominale è dovuto agli stanziamenti aggiuntivi necessari per le pensioni (+108,5 milioni di EUR); prende atto che gli stanziamenti aggiuntivi sono legati soprattutto all'aumento previsto del numero di pensionati (+4,2 %); constata altresì che si prevede un aumento del numero di pensionati nei prossimi anni; prende atto dell'approccio rigoroso alle spese amministrative e del congelamento nominale di tutte le spese non connesse alle retribuzioni;

51.  constata che il margine reale è di 93,6 milioni di EUR al di sotto del massimale dopo la detrazione di 570 milioni di EUR a titolo del ricorso al margine per imprevisti per la rubrica 3 nel 2017; sottolinea che la quota della rubrica 5 nel bilancio dell'UE è leggermente aumentata al 6,0 % (in stanziamenti d'impegno) a causa delle pensioni;

Progetti pilota e azioni preparatorie

52.  sottolinea l'importanza dei progetti pilota (PP) e delle azioni preparatorie (AP) quali strumenti per formulare priorità politiche e introdurre nuove iniziative che potrebbero trasformarsi in attività e programmi permanenti dell'Unione europea; intende procedere all'individuazione di un pacchetto equilibrato di PP e AP; osserva che nella proposta attuale il margine disponibile in alcune rubriche è alquanto limitato, o addirittura inesistente, e intende esaminare modalità per reperire risorse per eventuali PP e AP senza ridurre altre priorità politiche; ritiene che, nell'attuazione dei PP e delle AP, la Commissione europea dovrebbe informare i deputati al Parlamento europeo, passo per passo fin dall'inizio, per garantire il pieno rispetto dello spirito delle loro proposte;

Agenzie

53.  prende atto dell'aumento complessivo nel progetto di bilancio 2018 per le agenzie decentrate del 3,1 % (senza tener conto delle entrate con destinazione specifica) e di 146 posti, ma evidenzia le grandi differenze tra le agenzie "a velocità di crociera" (-11,2 %) e le agenzie "con un nuovo mandato" (+10,5%); ipotizza che queste cifre rispecchiano correttamente il fatto che, dal 2013, la maggior parte delle agenzie hanno completato o addirittura superato la riduzione del personale del 5 % (alcune la porteranno a termine nel 2018), mentre l'aumento del personale, nello stesso periodo, è stato limitato alle agenzie che operano nel settore della migrazione e della sicurezza (+183 posti), alle agenzie di vigilanza finanziaria (+28 posti) e ad alcune agenzie a cui sono stati affidati nuovi compiti (ERA, EASA, GSA) (+18 posti); rinnova l'invito, espresso nella procedura di discarico 2015(5), a salvaguardare le risorse e se necessario a fornire risorse addizionali per garantire il corretto funzionamento delle agenzie, incluso il Segretariato permanente della rete delle agenzie dell'UE (ora denominato Ufficio di supporto congiunto);

54.  ribadisce la convinzione che le agenzie dell'UE che operano nel settore della giustizia e degli affari interni debbano essere dotate con urgenza dei necessari livelli di spese operative e di personale, per consentire loro di assumere con successo i compiti e le responsabilità supplementari che sono stati loro conferiti negli ultimi anni; accoglie con favore, a tale riguardo, l'aumento del personale proposto per l'Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera (Frontex) e per l'Ufficio europeo di sostegno per l'asilo (UESA), che considera il minimo per garantire che tali agenzie possano svolgere efficacemente le loro attività; sottolinea che il livello di bilancio e di personale proposto per Europol è insufficiente per permettergli di svolgere i compiti che gli sono stati affidati, dal momento che negli anni passati la Commissione e gli Stati membri hanno deciso di rafforzare la cooperazione tra gli Stati membri, in particolare nel settore della lotta contro il terrorismo, la criminalità organizzata, la criminalità informatica e la tratta di esseri umani, nonché della protezione dei minori non accompagnati; sottolinea le carenze individuate nell'architettura esistente per lo scambio di informazioni ed esorta la Commissione a dotare eu-LISA delle risorse umane e finanziarie adeguate per svolgere i compiti e le responsabilità supplementari recentemente conferiti all'agenzia a tale riguardo; sottolinea l'importante ruolo dell'EASO nel sostenere gli Stati membri nella gestione delle domande di asilo, specialmente di fronte al crescente numero di richiedenti asilo; deplora la riduzione dei livelli di finanziamenti operativi (-23,6 % rispetto al 2017) e di personale (-4) per Eurojust, che deve attualmente affrontare un aumento della sua attività operativa;

55.  rileva con preoccupazione che le agenzie dell'UE che operano nel settore dell'occupazione e della formazione (CEDEFOP, ETF, EU-OSHA, EUROFOUND) nonché in quello dell'azione per il clima (ECDC, ECHA, AEA, EFSA, EMA) sono particolarmente soggette a tagli del personale (rispettivamente -5 posti e -12 posti); ritiene che ciò sia contrario alle politiche generali dell'Unione di creare posti di lavoro dignitosi, di qualità e stabili e di contrastare i cambiamenti climatici; accoglie con favore l'aumento di personale e di bilancio per l'ACER e la GSA, ma sottolinea che detto aumento non è sufficiente per il corretto svolgimento dei compiti da parte delle agenzie;

56.  osserva che nel 2018 vi è la terza scadenza per la registrazione di REACH, che interessa un gran numero di aziende in Europa e il più elevato numero di PMI finora, e che ciò avrà di conseguenza un impatto significativo sul carico di lavoro dell'ECHA; invita pertanto la Commissione ad astenersi dalla riduzione pianificata di sei posti di agente temporaneo nel 2018 e a rinviare tale riduzione fino al 2019, affinché l'ECHA possa attuare efficacemente tutto il suo programma di lavoro del 2018; osserva, a tale riguardo, che dal 2012 l'ECHA ha già attuato una riduzione del personale addetto a REACH pari al 10 %;

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57.  ricorda che l'integrazione della dimensione di genere è un obbligo giuridico derivante direttamente dai trattati; chiede l'esecuzione del bilancio di genere nel quadro della procedura di bilancio e di utilizzare le spese di bilancio come uno strumento efficace per promuovere la parità tra donne e uomini; raccomanda di elaborare un piano di bilancio per attuare l'integrazione della dimensione di genere nelle istituzioni dell'UE, come previsto dal progetto pilota adottato, e di includere in futuro una linea di bilancio specifica per la gestione del coordinamento dell'integrazione della dimensione di genere in seno alle istituzioni;

58.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione.

(1) GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.
(2) GU L 347 del 20.12.2013, pag. 884.
(3) GU C 373 del 20.12.2013, pag. 1.
(4) Testi approvati, P8_TA(2017)0085.
(5) Cfr. la risoluzione del Parlamento europeo del 27 aprile 2017 sul sul discarico per l'esecuzione del bilancio delle agenzie dell'Unione europea per l'esercizio 2015: prestazioni, gestione finanziaria e controllo (Testi approvati, P8_TA(2017)0155).


ALLEGATO

DICHIARAZIONE COMUNE SULLE DATE PER LA PROCEDURA DI BILANCIO E MODALITÀ PER IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO DI CONCILIAZIONE NEL 2018

A.  In conformità della parte A dell'allegato all'accordo interistituzionale tra il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione sulla disciplina di bilancio, sulla cooperazione in materia di bilancio e sulla sana gestione finanziaria, il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione convengono le seguenti date principali per la procedura di bilancio 2018:

1.  il 13 luglio, al mattino, sarà convocato un trilogo prima dell'adozione della posizione del Consiglio;

2.  la Commissione si adopererà per presentare lo stato di previsione 2018 entro la fine di maggio;

3.  il Consiglio si adopererà per adottare la sua posizione e trasmetterla al Parlamento europeo entro la 37ª settimana (terza settimana di settembre), al fine di agevolare un accordo tempestivo con il Parlamento europeo;

4.  la commissione per i bilanci del Parlamento europeo cercherà di votare emendamenti alla posizione del Consiglio al più tardi entro la fine della 41ª settimana (metà ottobre);

5.  il 18 ottobre, nel pomeriggio, sarà convocato un trilogo prima della lettura del Parlamento europeo;

6.  la plenaria del Parlamento europeo voterà nell'ambito della sua lettura nella 43ª settimana (tornata del 23-26 ottobre);

7.  il 31 ottobre avrà inizio il periodo di conciliazione. Conformemente alle disposizioni dell'articolo 314, paragrafo 4, lettera c), del TFUE, il termine disponibile per la conciliazione scadrà il 20 novembre 2017;

8.  il comitato di conciliazione si riunirà il 6 novembre, nel pomeriggio, presso il Parlamento europeo e il 17 novembre presso il Consiglio e può continuare se del caso; le sessioni del comitato di conciliazione saranno preparate da uno o più triloghi. Un trilogo è previsto per il 9 novembre, al mattino. Uno o più triloghi supplementari potranno essere convocati durante il periodo di conciliazione di 21 giorni, inclusi eventualmente il 13 o 14 novembre (Strasburgo).

B.  Le modalità per il funzionamento del comitato di conciliazione sono riportate nella parte E dell'allegato del summenzionato accordo interistituzionale.

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