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Procedura : 2017/2040(INI)
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Ciclo del documento : A8-0389/2017

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A8-0389/2017

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PV 15/01/2018 - 15
CRE 15/01/2018 - 15

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PV 16/01/2018 - 5.2
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P8_TA(2018)0002

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Martedì 16 gennaio 2018 - Strasburgo
Attuazione delle strategie macroregionali dell'UE
P8_TA(2018)0002A8-0389/2017

Risoluzione del Parlamento europeo del 16 gennaio 2018 sull'attuazione delle strategie macroregionali dell'UE (2017/2040(INI))

Il Parlamento europeo,

–  visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE), in particolare il suo titolo XVIII,

–  visti il regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013, recante disposizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione, sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e che definisce le disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e abroga il regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio(1) (in appresso "RDC"),

–  visto il regolamento (UE) n. 1299/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013, recante disposizioni specifiche per il sostegno del Fondo europeo di sviluppo regionale all'obiettivo di cooperazione territoriale europea(2),

–   visto il regolamento (UE) n. 1302/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013, che modifica il regolamento (CE) n. 1082/2006 relativo a un gruppo europeo di cooperazione territoriale (GECT) per quanto concerne il chiarimento, la semplificazione e il miglioramento delle norme in tema di costituzione e di funzionamento di tali gruppi(3),

–  viste le conclusioni del Consiglio del 25 aprile 2017 sull'attuazione delle SMR dell'UE,

–  vista la relazione della Commissione del 16 dicembre 2016 sull'attuazione delle strategie macroregionali dell'UE (COM(2016)0805) e il documento di lavoro dei servizi della Commissione (SWD(2016)0443),

–  vista la comunicazione della Commissione, del 10 giugno 2009, relativa alla Strategia dell'Unione europea per la regione del Mar Baltico (COM(2009)0248),

–  vista la comunicazione della Commissione, dell'8 dicembre 2010, dal titolo "Strategia dell'Unione europea per la regione danubiana" (COM(2010)0715),

–  vista la comunicazione della Commissione del 17 giugno 2014 relativa alla Strategia dell'Unione europea per la regione adriatica e ionica (COM(2014)0357),

–  vista la comunicazione della Commissione, del 28 luglio 2015, relativa alla strategia dell'Unione europea per la regione alpina (COM(2015)0366),

–  vista la relazione della Commissione, del 20 maggio 2014, sulla governance delle strategie macroregionali (COM(2014)0284),

–  vista la comunicazione della Commissione del 14 dicembre 2015 dal titolo "Investire nella crescita e nell'occupazione – ottimizzare il contributo dei Fondi strutturali e di investimento europei" (COM(2015)0639),

–  vista la sua risoluzione del 17 febbraio 2011 sull'attuazione della strategia dell'Unione per la regione del Danubio(4),

–  vista la sua risoluzione del 3 luglio 2012 sull'evoluzione delle strategie macroregionali dell'UE: pratiche attuali e prospettive future, in particolare nel Mediterraneo(5),

–  vista la sua risoluzione del 13 settembre 2012 sulla strategia della politica di coesione dell'UE nella regione atlantica(6),

–  vista la sua risoluzione del 28 ottobre 2015 su una strategia dell'Unione europea per la regione adriatica e ionica(7),

–  vista la sua risoluzione del 13 settembre 2016 su una strategia dell'UE per la regione alpina(8),

–  visto lo studio del gennaio 2015 dal titolo "Un nuovo ruolo delle macroregioni nella cooperazione territoriale europea", pubblicato dalla Direzione generale per le politiche interne, Dipartimento B: Politiche strutturali e di coesione,

–  vista la relazione di Interact del febbraio 2017 intitolata "Il valore aggiunto delle strategie macroregionali –prospettiva a livello di programma e di progetto",

–  visti l'articolo 52 del suo regolamento nonché l'articolo 1, paragrafo 1, lettera e), e l'allegato 3 della decisione della Conferenza dei presidenti del 12 dicembre 2002 sulla procedura relativa alla concessione dell'autorizzazione a elaborare relazioni di iniziativa,

–  visti la relazione della commissione per lo sviluppo regionale e il parere della commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare (A8-0389/2017),

A.  considerando che una macroregione può essere definita come un'area geografica che abbraccia regioni di diversi paesi accomunate da una o più caratteristiche o sfide(9);

B.  considerando che le strategie macroregionali (in appresso SMR) sono state stabilite in aree che rappresentano la naturale evoluzione dell'UE in termini di cooperazione transfrontaliera; che sono importanti in quanto sono in grado di mobilitare gli attori del settore pubblico e privato, la società civile e il mondo accademico, e a mobilitare risorse verso il conseguimento di obiettivi politici comuni dell'Unione europea;

C.  considerando che la SMR fornisce una piattaforma per una più profonda e più ampia interazione a livello intersettoriale, regionale e transfrontaliero tra gli Stati membri dell'UE e i paesi vicini per affrontare le sfide comuni, promuovere la cooperazione tra la pianificazione comune e migliorare l'integrazione dei diversi partner e settori politici, anche in materia di ambiente e protezione della biodiversità, di mitigazione dei cambiamenti climatici e delle strategie di adattamento, di trattamento dei rifiuti e di approvvigionamento idrico, di pianificazione dello spazio marittimo e della gestione integrata delle zone costiere; accoglie con favore, in tale contesto, gli sforzi compiuti per promuovere la cooperazione tra i fondi SIE e i programmi IPA;

D.  considerando che le macroregioni sono coinvolte nell'attuazione di politiche pertinenti, interconnesse, a lungo termine e trasversali, dal momento che esse sono collegate alla politica di coesione attraverso gli obiettivi della SMR insiti nei loro programmi operativi e di realizzazione di progetti attraverso sinergie intelligenti; considerando che le macroregioni, in tal modo, contribuiscono in modo più efficace al conseguimento degli obiettivi delle SMR, attraggono gli investimenti privati, dando prova di fiducia e impegnandosi nel dialogo, nella cooperazione transfrontaliera e nella solidarietà;

E.  considerando che le SMR sono basate sul principio dei "tre no": a nuovi finanziamenti, a nuove strutture e a nuova normativa nell'ambito dell'attuale quadro politico dell'UE;

F.  considerando che i meccanismi di cooperazione già esistenti a livello di UE e tra gli Stati membri e le regioni facilitano l'attuazione delle SMR, in particolare nelle fasi iniziali;

G.  considerando che la Commissione ha adottato una sola relazione sull'attuazione di tutte e quattro le strategie macroregionali dell'UE esistenti, ogni due anni, specificandone i successi, nonché i punti in cui sono necessari ulteriori progressi, e che la prossima relazione è prevista per la fine del 2018; che il Parlamento ritiene, in tale contesto, che sia necessario effettuare una valutazione degli aspetti relativi all'ambiente, considerandolo uno dei pilastri dello sviluppo sostenibile;

Le strategie macroregionali quali piattaforme per la cooperazione e il coordinamento

1.  prende atto che la pertinenza della SRM è stata sottolineata dal processo di globalizzazione, che ha reso i singoli paesi interdipendenti e richiede soluzioni per i problemi transfrontalieri in questione;

2.  riconosce che – in misura variabile – elementi da cui dipende la qualità dell'attuazione, quali l'impegno, la titolarità, le risorse e la governance, restano difficili da superare nel conseguimento degli obiettivi prestabiliti;

3.  sottolinea che le SMR continuano ad offrire un contributo prezioso e innovativo a livello transfrontaliero, intersettoriale e della cooperazione a più livelli in Europa, il cui potenziale non è ancora stato sufficientemente esplorato, al fine di aumentare la connettività e di consolidare i legami economici e il trasferimento di conoscenze tra regioni e paesi; osserva tuttavia che, a seguito del processo di concordare azioni congiunte a livello regionale/multinazionale e a più livelli, l'accesso ai fondi dell'UE per progetti di SMR continua a costituire una sfida;

4.  ritiene che le SMR e i programmi ambientali correlati costituiscano strumenti utili per rendere i benefici della cooperazione europea evidenti ai cittadini ed esorta pertanto tutte le parti interessate a impegnarsi pienamente nei confronti di tali strategie e a svolgere il proprio ruolo nella loro attuazione;

5.  è dell'avviso che la governance a più livelli, con un ruolo adeguato per le regioni all'interno di tale quadro, dovrebbe essere un elemento fondamentale di qualsiasi strategia macroregionale sin dalla sua istituzione, coinvolgendo le comunità regionali e locali, il settore pubblico, quello privato e le parti interessate del settore terziario in questo processo; incoraggia pertanto le regioni e gli Stati membri coinvolti a sviluppare strutture di governance e metodi di lavoro adeguati per facilitare la cooperazione, anche attraverso la pianificazione congiunta, l'allineamento delle opportunità di finanziamento e un approccio dal basso verso l'alto;

6.  esorta a porre in essere un migliore coordinamento e migliori forme di collaborazione, sia verticale che orizzontale, tra i diversi attori pubblici e privati, le università e le ONG, così come tra le organizzazioni internazionali che operano in questo campo e le diverse politiche a livello di UE, nazionale, regionale e locale, al fine di facilitare e migliorare l'attuazione della SMR e della cooperazione transfrontaliera; invita la Commissione ad incoraggiare la partecipazione di questi soggetti, tra l'altro nei consigli di amministrazione della SMR, rispettando al contempo l'applicazione generale dei principi dell'UE;

7.  sottolinea l'importanza di sufficienti risorse umane e capacità amministrativa per le autorità nazionali e regionali competenti, al fine di garantire che l'impegno politico si traduca in un'efficace attuazione delle strategie; sottolinea, a tale riguardo, l'importanza del programma di sostegno alle riforme strutturali, che possono fornire assistenza in materia di capacità e un sostegno efficace per l'elaborazione e il finanziamento dei progetti di una SMR su richiesta di uno Stato membro; invita, inoltre, la Commissione e gli Stati membri a promuovere attivamente la diffusione e l'applicazione di buone pratiche amministrative e l'esperienza dell'attuazione efficace delle SMR;

8.  sottolinea il fatto che le SMR devono essere sufficientemente flessibili per poter essere adattate e rispondere in modo efficace a eventi imprevisti che possono interessare le regioni coinvolte, gli Stati membri e l'UE in generale; ritiene che l'attuazione di SMR debba tener conto delle condizioni locali e regionali specifiche; sottolinea la necessità del ruolo di coordinamento della Commissione a tale riguardo, anche al fine di definire nel dettaglio gli obiettivi specifici di ciascuna strategia;

La strategia dell'UE per la regione del Mar Baltico (EUSBSR)

9.  si compiace dei risultati conseguiti in seguito al varo della strategia nel 2009, in particolare per quanto riguarda i meccanismi di cooperazione (vale a dire in sede di Consiglio, nelle pertinenti riunioni ministeriali) non solo tra le regioni e i paesi interessati, ad esempio al parlamento e al governo, ma anche al loro interno; osserva che l'EUSBSR è un quadro stabile di cooperazione con più di 100 iniziative faro e di nuove reti;

10.  sottolinea le sfide ancora aperte, in particolare quelle concernenti l'ambiente e la connettività; invita i paesi partecipanti ad intensificare gli sforzi volti a lottare contro l'inquinamento (vale a dire, la qualità dell'acqua e dell'aria) e l'eutrofizzazione del Mar Baltico, in quanto si tratta di uno dei mari più inquinati del mondo; osserva che conseguire buone condizioni ambientali entro il 2020 è uno degli obiettivi fondamentali delle azioni politiche nella regione del Mar Baltico;

11.  reputa importante, per la regione del Mar Baltico, l'opportunità di inserirsi nelle reti energetiche al fine di ridurre ed eliminare la povertà energetica e accrescere la sicurezza energetica e la sicurezza di approvvigionamento dell'energia.

La strategia dell'UE per la regione del Danubio (EUSDR)

12.  sottolinea l'impatto positivo che la strategia ha avuto sulla cooperazione tra i paesi e le regioni partecipanti, migliorando la mobilità e le interconnessioni per tutti i modi di trasporto, promuovendo l'energia pulita, la cultura e il turismo sostenibile e, in particolare, rafforzando i contatti diretti tra i cittadini e realizzando una maggiore coesione tra le regioni e i paesi che partecipano alla strategia;

13.  ritiene che l''Euroaccesso", l'iniziativa "Tenere pulito il Danubio" e il "Danube Financing Dialogue" siano chiari esempi positivi di come superare gli ostacoli posti dalle difficoltà nel finanziamento di progetti di rilevanza transnazionale e transfrontaliera; è del parere che, attraverso tale dialogo, le differenze di sviluppo tra le regioni del bacino del Danubio potrebbero essere ulteriormente ridotte; ritiene inoltre che la riapertura di un "Danube Strategy point" potrebbe contribuire a una più facile l'attuazione della strategia;

14.  sottolinea che la prevenzione dei danni causati dalle gravi inondazioni resta una delle grandi sfide ambientali per i paesi della macroregione danubiana; evidenzia che è opportuno prendere in considerazione ulteriori misure congiunte volte a prevenire l'inquinamento transfrontaliero;

15.  ricorda la necessità di progetti strategici e sottolinea che è essenziale mantenere un elevato livello di sostegno politico e di aumentare le risorse e le capacità delle competenti autorità statali a far front alle sfide che ancora rimangono da affrontare; sottolinea, pertanto, la necessità di mantenere lo slancio politico per la strategia europea per l'EUSDR e di garantire che il suo gruppo direttivo svolga un ottimo lavoro;

16.  invita i paesi partecipanti, dato il legame naturale tra il Danubio e il Mar Nero, a rafforzare il coordinamento tra la EUSDR e la cooperazione transfrontaliera per il Mar Nero nonché a collaborare strettamente per superare le sfide socioeconomiche, dell'ambiente e dei trasporti;

17.  sottolinea che un approccio maggiormente integrato alla mobilità e alla multimodalità nella regione del Danubio sarebbe inoltre vantaggioso per l'ambiente;

La strategia dell'UE per la regione adriatica e ionica (EUSAIR)

18.  sottolinea la natura distinta dell'EUSAIR, in considerazione del numero di candidati potenziali e di paesi partecipanti, e ritiene che questo modello di cooperazione possa essere una grande occasione per l'intera regione; è del parere che la EUSAIR potrebbe dare un impulso all'allargamento e al processo di integrazione;

19.  osserva con preoccupazione il persistere di problemi per quanto riguarda la mancanza di un efficace collegamento tra la disponibilità di risorse, la governance e la titolarità dell'EUSAIR, che impedisce il pieno raggiungimento degli obiettivi; invita i paesi partecipanti a fornire alle autorità competenti assistenza e misure specifiche per l'attuazione della strategia;

20.  sottolinea che negli ultimi anni la regione è stata al centro della crisi migratoria; ritiene che l'EUSAIR possa contribuire ad affrontare tali sfide, se dotata degli strumenti e delle risorse necessarie; accoglie con favore, in tale contesto, gli sforzi compiuti dalla Commissione per trovare soluzioni per la mobilitazione di risorse finanziarie per attività legate alla migrazione, compresa la cooperazione con i paesi terzi;

21.  ritiene che il turismo sostenibile, pilastro della regione adriatica e ionica, sia uno strumento positivo per creare una crescita economica sostenibile nella regione e per accrescere la consapevolezza delle sfide ambientali e della SMR;

22.  invita i paesi in questione a dare la priorità al rafforzamento delle capacità per i principali responsabili dell'attuazione dell'EUSAIR e delle autorità responsabili dei programmi operativi ad essa inerenti;

La strategia dell'UE per la regione alpina (EUSALP)

23.  ritiene che l'EUSALP sia una chiara prova del fatto che il concetto di macroregione può essere applicato con successo anche alle regioni più sviluppate; invita i soggetti interessati a promuovere gli investimenti nel settore ambientale per affrontare le conseguenze del cambiamento climatico; sottolinea, inoltre, che la regione alpina è un importante nodo di trasporto regionale e, al tempo stesso, una delle più grandi aree ricreative naturali che devono essere preservate; sottolinea, pertanto, la necessità di apposite strategie di trasporto sostenibile e interconnesso;

24.  accoglie con favore la struttura di governance della strategia, che è attualmente in fase di attuazione, dal momento che i suoi primi passi si sono rivelati difficili e sono stati disciplinati da diversi quadri, strutture e tempistiche; invita pertanto i paesi partecipanti a proseguire nel loro impegno e sostegno ai membri del gruppo d'azione dell'EUSALP;

25.  sottolinea che la strategia EUSALP può essere un buon esempio di un modello di strategia per la coesione territoriale, che comprende simultaneamente diverse aree specifiche, produttive, zone montane e zone rurali e alcune delle più importanti e avanzate città dell'UE, e offre una piattaforma per affrontare insieme le sfide cui si deve far fronte (cambiamenti climatici, biodiversità, demografia, migrazioni, globalizzazione, turismo sostenibile e agricoltura, fornitura di energia, trasporti e mobilità e divario digitale); invita gli Stati e le regioni partecipanti a prestare debita attenzione all'utilizzo del programma Interreg Spazio alpino e ad altri fondi pertinenti per affrontare le priorità comuni;

26.  sottolinea che la regione alpina è delimitata da molti confini e che l'eliminazione di tali barriere è un presupposto affinché la cooperazione funzioni, in particolare nel caso del mercato del lavoro e delle attività economiche connesse alle PMI; ricorda che la strategia EUSALP può anche fornire l'opportunità di rafforzare la cooperazione transfrontaliera transnazionale tra le regioni, le città e le comunità locali e creare collegamenti e reti tra le persone, anche in termini di interconnessioni dei trasporti e di copertura digitale; sottolinea, inoltre, la fragilità ambientale di tale regione;

Un'Europa macroregionale dopo il 2020?

27.  sottolinea che le SMR danno frutto a condizione che siano radicate in una prospettiva politica a lungo termine e organizzata in modo tale che tutte le parti pubbliche interessate, in particolare le autorità regionali e locali, e quelle del settore privato e della società civile, siano effettivamente rappresentative fin dall'inizio, richiedano un efficace scambio di informazioni, di migliori pratiche, di know-how e di esperienza fra le macroregioni e le loro autorità regionali e locali; ritiene che sia necessario rafforzare la governance a più livelli della SMR, che dovrebbe essere trasparente e disporre di un coordinamento e di meccanismi di comunicazione più efficaci, affinché le SMR siano conosciute e accettate nelle comunità locali e regionali;

28.  ritiene che l'attuazione della strategia può essere coronata da successo soltanto se essa si basa su una visione a lungo termine e su un efficace coordinamento e strutture di cooperazione con la necessaria capacità amministrativa, nonché su un impegno politico a lungo termine tra i livelli istituzionali interessati, e sia sostenuta da un finanziamento adeguato; sottolinea, pertanto, la necessità di aumentare l'efficacia degli investimenti puntando all'allineamento, a sinergie e alla complementarità dei finanziamenti regionali e nazionali con gli attuali strumenti di finanziamento dell'Unione che, oltre a potenziare la cooperazione territoriale europea (CTE), promuovono progetti transfrontalieri nell'ambito dei fondi SIE e del FEIS, ma anche attraverso finanziamenti diretti;

29.  ritiene che la semplificazione dei fondi e delle procedure per il loro utilizzo nel quadro della SMR consentiranno di aumentarne l'efficacia;

30.  propone che fin dall'inizio i paesi partecipanti precisino gli impegni in termini di finanziamenti e risorse umane per l'attuazione della SMR; invita la Commissione a contribuire a un migliore coordinamento all'interno delle SMR, al fine di promuovere le buone prassi e di mettere a punto incentivi per incoraggiare la partecipazione attiva e il coordinamento tra tutte le parti interessate, anche per rafforzare il legame tra le politiche dell'UE e l'attuazione delle SMR; incoraggia, inoltre, la strategia macroregionale a utilizzare gli appalti pubblici verdi per stimolare l'ecoinnovazione, la bioeconomia, l'elaborazione di nuovi modelli aziendali e l'uso di materie prime secondarie, come ad esempio nell'economia circolare, al fine di raggiungere livelli più elevati di protezione della salute e dell'ambiente e a creare stretti legami tra produttori e consumatori;

31.  sottolinea che sono necessari un maggiore orientamento ai risultati e sfide concrete cui e necessario far fronte, anche nel settore della protezione ambientale, al fine di sviluppare i piani che hanno un impatto sul territorio e di giustificare l'investimento di risorse, che deve, da parte sua, essere commisurato agli obiettivi fissati, e riguardare le reali necessità dei territori interessati;

32.  chiede che qualsiasi questione attinente alla SMR, come ad esempio per quanto riguarda la titolarità e i necessari incentivi politici, sia affrontata seguendo un modus operandi concordato preventivamente tra tutte le regioni coinvolte;

33.  è del parere che la visibilità e la percezione da parte del pubblico delle attività delle macroregioni nelle regioni interessate, nonché dei risultati ottenuti, debba essere rafforzata con lo svolgimento di campagne di informazione e lo scambio di buone pratiche, anche attraverso piattaforme online e reti sociali, in modo da renderle facilmente accessibili al pubblico;

34.  sottolinea che la prossima revisione del quadro finanziario pluriennale (QFP) rappresenta l’occasione per una contemporanea revisione degli obiettivi delle SMR, al fine di rafforzarne il legame con le priorità dell'UE e di consolidarne gli impegni finanziari;

35.  invita la Commissione a presentare, nell’ambito della prossima revisione dei regolamenti della politica di coesione, proposte che possano favorire una migliore attuazione delle SMR;

36.  invita la Commissione, nell'ambito della prossima relazione sull'attuazione delle SMR, prevista per il 2018, ad analizzare in modo più approfondito, tra l'altro e in particolare:

   a) l'efficacia dei programmi transnazionali di cooperazione territoriale europea (CTE) nel fornire finanziamenti e impulso strategico alle SMR;
   b) gli indicatori che potrebbero essere integrati in ogni SMR, al fine di consentire un miglioramento dell'orientamento ai risultati, del monitoraggio e della valutazione;
   c) le misure intese a rafforzare il legame con le priorità dell'UE;
   d) la semplificazione dell'attuazione e dell'integrazione dei meccanismi di finanziamento;
   e) la qualità del coinvolgimento degli enti locali e regionali nell'attuazione delle strategie macroregionali;

37.  sottolinea che l'invito ad elaborare nuove strategie, come per i Carpazi, l’Atlantico, il Mediterraneo o le regioni iberiche, non dovrebbe distogliere l'attenzione dall'obiettivo primario di approfondire l'attuazione delle SMR esistenti;

38.  è favorevole al "principio dei tre no" per la SMR (no a nuova legislazione dell'UE, no a nuovi finanziamenti e no a nuove strutture dell'UE); propone, tuttavia, che la Commissione valuti l'impatto di tali "no" in merito ai programmi nell'ambito dei fondi SIE, nella sua prossima relazione sull'attuazione delle SMR;

39.  sottolinea l'esigenza di un approccio territoriale in relazione alle attività di cooperazione su una base caso per caso, dal momento che le SMR sono intese ad affrontare le sfide territoriali che possono essere risolte in modo più efficace; sottolinea l'importanza di creare sinergie e convergenza tra le diverse componenti della cooperazione territoriale e nei programmi della CTE, al fine di rafforzare l'impatto dei programmi transnazionali, mettere in comune le risorse, semplificare il finanziamento delle SMR e migliorare i risultati della loro attuazione e l'efficacia delle risorse investite;

40.  ribadisce l'impegno dell'Unione europea a favore dell'attuazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile; sottolinea l'importanza di allineare il contenuto della SMR agli obiettivi delle iniziative faro dell'UE, come l’Unione dell'energia, l'accordo di Parigi sui cambiamenti climatici e la crescita blu nelle macroregioni marine; richiama l'attenzione sulla gestione di rischi ambientali, quali la protezione della natura, della biodiversità e degli stock ittici, nonché la lotta contro i rifiuti marini, lo sviluppo del turismo verde e sostenibile; incoraggia la cooperazione nel settore delle energie rinnovabili; in questo contesto, sostiene l'uso delle strategie di specializzazione intelligente (S3), il rafforzamento delle PMI e la creazione di posti di lavoro di qualità;

41.  sottolinea che fin dall'inizio il Parlamento ha sostenuto le macroregioni attraverso progetti pilota e azioni preparatorie; sottolinea, inoltre, che l'esperienza acquisita nella regione del Mar Baltico dimostra che le strategie a lungo termine devono rimanere la base per la cooperazione macroregionale;

42.  chiede alla Commissione di invitare il Parlamento a partecipare, in qualità di osservatore, ai lavori del gruppo ad alto livello sulle strategie macroregionali;

o
o   o

43.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, al Comitato europeo delle regioni, al Comitato economico e sociale europeo e ai governi e ai parlamenti nazionali e regionali degli Stati membri e dei paesi terzi che partecipano a SMR.

(1) GU L 347 del 20.12.2013, pag. 320.
(2) GU L 347 del 20.12.2013, pag. 259.
(3) GU L 347 del 20.12.2013, pag. 303.
(4) GU C 188 E del 28.6.2012, pag. 30.
(5) GU C 349 E del 29.11.2013, pag. 1.
(6) GU C 353 E del 3.12.2013, pag. 122.
(7) GU C 355 del 20.10.2017, pag. 23.
(8) Testi approvati, P8_TA(2016)0336.
(9) Schmitt et al (2009), Macroregioni e strategie macroregionali dell'UE – Uno studio, documento di lavoro elettronico NORDREGIO 2009:4.

Ultimo aggiornamento: 27 settembre 2018Note legali - Informativa sulla privacy