Sfruttamento di cittadini comunitari da parte dello Stato Città del Vaticano
2.4.2003
INTERROGAZIONE SCRITTA E-1364/03
di Maurizio Turco (NI)
alla Commissione
Premesso che
- il comparto dell'oggettistica rende allo Stato Città del Vaticano all'incirca 9 milioni di euro l'anno (sono stati 6 nel 2002 e 12 nell'anno del giubileo);
- gli addetti alla vendita sono circa cinquanta cittadini europei di nazionalità italiana;
- questi cittadini lavorano a provvigione con un "contratto verbale" con percentuali che variano dal 2/3% all'8/10%, dalle 8 alle 10 ore al giorno, con una pausa di 30 minuti per il pasto. A fine giornata, dopo aver proceduto al carico e scarico delle merci e della cassa, di cui hanno la responsabilità in solido, avviene il pagamento brevi manu;
- questa situazione si protrae dal 1976;
- nonostante gli impegni presi di regolarizzare la posizione di queste persone, a giorni la gestione dei banchi vendita sarà affidata ad una società privata che di un colpo "regolarizzerebbe" questi clandestini cancellando i loro diritti;
- per la Repubblica Italiana questi cittadini sono disoccupati, godendo in questo modo di tutti i servizi pubblici, a cominciare da quello sanitario;
- quali iniziative intende eventualmente intraprendere l'UE nei confronti di uno Stato che sfrutta cittadini comunitari?
GU C 782 E del 27/03/2004