Interrogazione parlamentare - E-6276/2007Interrogazione parlamentare
E-6276/2007

Contrasto tra la direttiva 38/2004 e la normativa italiana di attuazione

INTERROGAZIONE SCRITTA E-6276/07
di Roberta Angelilli (UEN)
alla Commissione

La direttiva 38/2004/CE[1] disciplina il diritto dei cittadini dell'Unione di circolare e di soggiornare liberamente nel territorio degli Stati membri. Obiettivo della direttiva è quello di semplificare al massimo le formalità per l'esercizio del diritto di soggiorno dei cittadini dell'Unione stabilendo regole chiare.

Purtroppo, il decreto legislativo di recepimento, a causa di alcune lacune e imprecisioni, rende difficile la piena applicazione della direttiva 38/2004/CE nel territorio italiano. Da una parte, infatti, non fornisce indicazioni sufficientemente prescrittive per coloro che vogliano eludere la legge e non intendano segnalare la loro presenza negli Stati ospitanti; dall’altra, la genericità di talune disposizioni impedisce di fatto ai cittadini comunitari di godere appieno del diritto di soggiorno oltre i tre mesi, anche quando si è in possesso di tutti i requisiti.

Quale esempio possiamo citare il recente episodio verificatosi presso il comune di Forio (NA) dove, dopo numerose richieste, ancora non viene permessa l’iscrizione all’anagrafe di una cittadina comunitaria di nazionalità francese (così come previsto per i soggiorni superiori a tre mesi) nonostante il possesso della documentazione richiesta.

Nello specifico, oltre alla richiesta di documentazione non necessaria, come l’atto di nascita, la cittadina si è vista rifiutare la possibilità di autocertificare la disponibilità delle proprie risorse economiche, così come previsto per la categoria degli studenti e per le persone in cerca di lavoro.

Ciò premesso, può la Commissione:

GU C 191 del 29/07/2008