Interrogazione parlamentare - E-1291/2009Interrogazione parlamentare
E-1291/2009

Piano di rottamazione europeo

INTERROGAZIONE SCRITTA E-1291/09
di Corien Wortmann-Kool (PPE-DE)
alla Commissione

Grazie alle norme Euro le emissioni inquinanti degli autoveicoli all’interno dell’UE sono state notevolmente ridotte. Con l’Euro 5 (settembre 2009) e l’Euro 6 (settembre 2014) le emissioni subiranno un’ulteriore diminuzione. La sola normativa Euro 5 determinerà una riduzione dell’80 % delle polveri sottili e del 20 % di monossido di azoto rispetto all’Euro 4, ma già quest’ultima, di per sé, aveva comportato un’enorme riduzione delle emissioni di monossido di carbonio, idrocarburi, polveri sottili e monossido di azoto rispetto alle normative precedenti.

L’elaborazione di normative più ecologiche è dunque fondamentale per rendere il parco automobili sempre meno inquinante. Altrettanto efficace è il ritiro dalla circolazione dei veicoli che rientrano nelle categorie più vecchie. Un motore Euro 1 (prodotto fra il 1992 e il 1996) comporta emissioni pressoché pari a quelle di cinque motori Euro 5. I veicoli che compongono appena qualche punto percentuale del parco auto, dunque, sono responsabili di varie decine di punti percentuali in termini di emissioni nocive. Ecco perché un crescente numero di Stati membri dell’UE, fra cui Germania, Francia, Austria e Spagna, adottano piani di rottamazione per le automobili più vecchie. Anche nei Paesi Bassi si riscontrano crescenti consensi per l’introduzione di un piano di rottamazione, in base al quale il proprietario di un’automobile riceve un sussidio per la permuta del vecchio veicolo con uno nuovo.

Poiché solo alcuni Stati membri applicano incentivi per la rottamazione, sorge il rischio di un cospicuo aumento dell’importazione di veicoli vecchi nei paesi che prevedono un piano di rottamazione, per cui la base del piano stesso nei paesi in questione potrebbe essere compromessa. Inoltre vi è il rischio di una rincorsa fra i vari Stati membri. Un piano di rottamazione europeo o l’introduzione di direttive europee sulla rottamazione potrebbero evitare simili conseguenze. Anche la Presidenza ceca ha recentemente sollevato il problema, peraltro alla luce dell’attuale situazione dei produttori automobilistici.

1. Ritiene la Commissione che gli incentivi per la rottamazione possano essere un mezzo efficace per limitare le emissioni di agenti inquinanti?

2. Come giudica la Commissione la comparsa di vari piani di rottamazione nei diversi Stati membri? È la Commissione consapevole degli eventuali problemi che potrebbero insorgere?

3. È la Commissione disposta a presentare un piano di rottamazione europeo (o delle direttive su questo tema)? Può motivare la propria posizione in merito?

GU C 189 del 13/07/2010