Interrogazione parlamentare - E-1593/2010Interrogazione parlamentare
E-1593/2010

Lyondell Basell: sospetta violazione delle norme a tutela dei lavoratori e dei livelli occupazionali in caso di dismissioni

INTERROGAZIONE SCRITTA E-1593/10
di Roberta Angelilli (PPE) , David-Maria Sassoli (S&D) , Mario Mauro (PPE) , Francesco Enrico Speroni (EFD) , Carlo Fidanza (PPE) , Sergio Berlato (PPE) , Sergio Paolo Frances Silvestris (PPE) , Licia Ronzulli (PPE) , Mario Borghezio (EFD) , Clemente Mastella (PPE) , Lara Comi (PPE) , Francesco De Angelis (S&D) , Iva Zanicchi (PPE) , Alfredo Antoniozzi (PPE) , Cristiana Muscardini (PPE) , Giovanni La Via (PPE) , Giommaria Uggias (ALDE) , Vito Bonsignore (PPE) , Silvia Costa (S&D) , Salvatore Iacolino (PPE) , Debora Serracchiani (S&D) , Barbara Matera (PPE) , Luigi Berlinguer (S&D) , Raffaele Baldassarre (PPE) , Aldo Patriciello (PPE) , Elisabetta Gardini (PPE) , Amalia Sartori (PPE) , Gabriele Albertini (PPE) , Patrizia Toia (S&D) , Giovanni Collino (PPE) , Potito Salatto (PPE) , Marco Scurria (PPE) , Paolo Bartolozzi (PPE) e Erminia Mazzoni (PPE)
alla Commissione

Nel mese di febbraio 2010 la multinazionale americana Lyondell Basell, con quattro sedi in Italia, ha annunciato ufficialmente l’avvio di un piano di ristrutturazione volto al ridimensionamento aziendale. In particolare, appellandosi al Capitolo 11 della legge fallimentare americana, è stata annunciata la chiusura entro la fine dell'anno dell'impianto chimico di Terni.

La multinazionale, produttrice di polipropilene, ha assunto la decisione di procedere al piano di rientro finanziario e al relativo piano industriale non tenendo minimamente conto delle conseguenze negative sul piano occupazionale. Infatti, oltre alla perdita di circa 1000 posti di lavoro del polo chimico di Terni, si avrà un effetto domino che si ripercuoterà su altre quattro unità produttive presenti nella zona quali Treofan, Meraklon, Novamont ed Edison.

Al fine di scongiurare la chiusura dello stabilimento della Lyondell Basell di Terni, è stato organizzato in questi giorni un incontro presso la sede di Confindustria tra la multinazionale, le segreterie nazionali di FILCEM (Federazione Italiana lavoratori Chimica Energia Manifatture), FEMCA (Federazione Energia Moda Chimica e Affini della Cisl) e UILCEM (Unione Italiana Lavoratori Chimica Energia Manifatturiero) e il coordinamento delle RSU (Rappresentanze Sindacali Unitarie) nazionali, nel tentativo di trovare un accordo che potesse evitare la chiusura dello stabilimento che rappresenta un polo di eccellenza in Italia e in Europa nella produzione di polipropilene. Tuttavia, ad oggi la Lyondell Basell è rimasta ferma nel suo proposito unilaterale di procedere alla chiusura dello stabilimento di Terni.

Ciò premesso, si interroga la Commissione per sapere:

GU C 138 E del 07/05/2011