Il MAE, lo Judendamt e i genitori europei
21.6.2011
Interrogazione con richiesta di risposta scritta E-006421/2011
alla Commissione
Articolo 117 del regolamento
Cristiana Muscardini (PPE) e Nathalie Griesbeck (ALDE)
Il dibattito sul mandato d'arresto europeo (MAE) che ha luogo nella sessione di giugno a Strasburgo offre lo spunto per denunciare per l'ennesima volta le inconsuete procedure usate dalla Giustizia tedesca contro i genitori separati non tedeschi, che portano con sé fuori dalla Germania, i figli minorenni. La causa giudiziaria per l'affido dei minori da procedimento civile si trasforma automaticamente in procedimento penale, tanto che il genitore che abbandona la Germania viene perseguito con un mandato d'arresto europeo come se fosse un terrorista. Non dimentichiamo infatti che il MAE, introdotto nel 2004 anche in reazione all'11 settembre, è una procedura di estradizione accelerata tra gli Stati, pensata per colpire sospetti terroristi e chi è accusato di crimini gravi. Con l'uso che la Germania ne fa contro i genitori separati non tedeschi viene dimostrato che la definizione di «reato grave» è molto aperta alle interpretazioni, con grave danno, morale e materiale, per chi ne viene colpito impropriamente.
La Commissione:
- 1.Quando capirà finalmente che nel settore del diritto di famiglia c'è qualcosa che non funziona in Europa?
- 2.Quando si renderà conto che certe procedure, come quelle usate in Germania contro i genitori separati non tedeschi, sfociano sempre nel sottrarre loro i figli a vantaggio del genitore tedesco?
- 3.Quando prenderà atto che quasi sempre il genitore non tedesco, a conclusione delle vicende giudiziarie impostate dalla Germania, non riuscirà più a vedere i propri figli, in barba ai principi sostenuti dalla Convenzione dell'Aja sulla tutela dei minori e del Regolamento Bruxelles II del 2003, che stabiliscono tra l'altro di ascoltare anche il parere dei figli in ordine al paese in cui desiderano vivere?
- 4.Concepisce normale, ammissibile, legittimo, l'uso del MAE contro una madre colpevole soltanto di amare i propri figli sopra ogni altra cosa?
GU C 128 E del 03/05/2012