Interrogazione parlamentare - E-006947/2011Interrogazione parlamentare
E-006947/2011

Programma europeo di aiuto alimentare agli indigenti

Interrogazione con richiesta di risposta scritta E-006947/2011
al Consiglio
Articolo 117 del regolamento
Dominique Vlasto (PPE) , Jean-Pierre Audy (PPE) , Damien Abad (PPE) , Sophie Auconie (PPE) , Philippe Boulland (PPE) , Alain Cadec (PPE) , Jean-Marie Cavada (PPE) , Michel Dantin (PPE) , Arnaud Danjean (PPE) , Christine De Veyrac (PPE) , Gaston Franco (PPE) , Jean-Paul Gauzès (PPE) , Françoise Grossetête (PPE) , Brice Hortefeux (PPE) , Philippe Juvin (PPE) , Agnès Le Brun (PPE) , Constance Le Grip (PPE) , Véronique Mathieu (PPE) , Elisabeth Morin-Chartier (PPE) , Maurice Ponga (PPE) , Franck Proust (PPE) , Dominique Riquet (PPE) , Tokia Saïfi (PPE) , Marie-Thérèse Sanchez-Schmid (PPE) , Marielle Gallo (PPE) , Michèle Striffler (PPE) e Alain Lamassoure (PPE)

Fin dal 1986, è stato previsto di donare le scorte in eccedenza di prodotti agricoli alle associazioni caritative che aiutano gli indigenti. Successivamente, tale programma è stato ufficializzato sotto forma di Programma europeo di aiuto alimentare agli indigenti (PEAD).

Il PEAD costituisce oggi una manifestazione tangibile della solidarietà dell’Unione. Rappresenta appena l’1 % del bilancio della politica agricola comune (PAC) e lo 0,4 % del bilancio totale dell’UE, ma giova a più di 13 milioni di europei e da esso dipende l’attività della grande maggioranza delle associazioni caritative europee.

La diminuzione progressiva delle eccedenze agricole è stata compensata da un contributo finanziario diretto a favore delle associazioni caritative nel quadro di tale programma. La Germania, reticente a una tale evoluzione, ha presentato ricorso contro le sue modalità di finanziamento e la Corte di giustizia dell’Unione europea, con sentenza del 13 aprile 2011, ha riconosciuto la validità della posizione tedesca. Tale Stato membro stima che il PEAD, non avendo più come finalità lo smaltimento delle scorte agricole in eccedenza, non soddisfi più gli obiettivi della PAC e non debba quindi essere finanziato in tale ambito.

In seguito a tale sentenza, la Commissione europea è stata costretta a rivedere il bilancio del PEAD al ribasso. Esso passa pertanto da una media di 500 milioni di euro all’anno a 113 milioni per l’anno 2012. A fronte di una crescente sollecitazione delle banche alimentari, la drastica riduzione dell’aiuto a esse accordato rischia di portare alla chiusura di molti centri d’accoglienza e mette in pericolo il loro indispensabile lavoro di assistenza alle persone bisognose.

Già dal 2006, (P6_TA(2006)0125), il Parlamento europeo aveva avvisato il Consiglio e la Commissione che occorreva rivedere la base giuridica del PEAD. Nella sua replica all’interrogazione con richiesta di risposta scritta (E-005067/2011), la Commissione fa riferimento al blocco, in sede di Consiglio, della proposta di revisione di tale base giuridica, che lascia le banche alimentari, così come le persone che beneficiano di tale programma, in una situazione ancora più delicata nel 2012 e nel 2013.

Il 29 giugno 2011, la Commissione ha proposto un compromesso (COM(2011)0500/2) che prevede il trasferimento in seno al FSE del «regime di aiuto alimentare agli indigenti» per rendere stabile il finanziamento del PEAD dopo il 2014.

1. Come intende il Consiglio completare il finanziamento del PEAD per il 2012 e il 2013?

2. È il Consiglio favorevole alle recenti proposte di trasferire in seno al FSE il regime di aiuto alimentare gli indigenti? In caso negativo, come intende modificare la base giuridica del PEAD per renderne stabile il finanziamento nell’ambito della prossima programmazione finanziaria 2014-2020?

GU C 128 E del 03/05/2012