Interrogazione parlamentare - E-012418/2011Interrogazione parlamentare
E-012418/2011

La discarica di Corcolle/San Vittorino

Interrogazione con richiesta di risposta scritta E-012418/2011
alla Commissione
Articolo 117 del regolamento
Roberto Gualtieri (S&D) , Leonardo Domenici (S&D) , Guido Milana (S&D) , Silvia Costa (S&D) , Gianni Pittella (S&D) , Vittorio Prodi (S&D) e Pino Arlacchi (S&D)

Il 24 ottobre 2011 il Commissario delegato per il superamento dell'emergenza ambientale nel territorio della Provincia di Roma ha comunicato l'individuazione dei siti per le nuove discariche di Roma, a seguito dell'annunciata chiusura dell'impianto di Malagrotta colpito dalla procedura d'infrazione n. 2011/4021.

Il sito individuato di Corcolle/San Vittorino rappresenta evidentemente un'area impropria a causa di vincoli ambientali, archeologici, paesaggistici e urbanistici. Infatti, nell'area sono presenti tre corsi d'acqua a rischio esondazione e si trovano nove siti di interesse archeologico (di cui il più noto e prossimo è Villa Adriana, patrimonio dell'Unesco). Inoltre, non è stata prevista una distanza di garanzia da case e abitazioni.

La risposta delle istituzioni regionali alla procedura d'infrazione della Commissione non è stata quella di ricorrere a misure di incremento dell'efficienza e della sostenibilità del ciclo dei rifiuti (come testualmente richiesto dalla Commissione stessa), bensì quella di aprire nuove discariche in siti non opportuni. La Commissione prescrive di adottare azioni che «abbiano l'effetto di evitare o ridurre ripercussioni sull'ambiente nonché rischi sulla salute umana», ma si fa l'opposto.

Ciò premesso, può la Commissione far sapere se ritiene importante il fatto che tutte le comunità locali nell'area in questione si sono opposte all'identificazione di tale sito e che la scelta di occupare i terreni è avvenuta quando ancora si attende l'esito del ricorso presentato dai cittadini e dai residenti al TAR (foro giuridico competente)?

Ritiene la Commissione che la realizzazione di una discarica in una zona così vicina a numerosi edifici abitati, a fiumi a rischio esondazione nonché a beni archeologici e monumentali di fama mondiale possa causare gravi danni paesaggistici e sanitari?

Ritiene infine la Commissione che l'identificazione di nuovi siti da utilizzare come discariche debba coinvolgere anche le comunità interessate, attraverso processi di consultazione e comunicazione preliminari a qualsiasi presa di decisione?

GU C 285 E del 21/09/2012