Interrogazione parlamentare - E-008766/2012Interrogazione parlamentare
E-008766/2012

Condizioni di detenzione nelle carceri della Repubblica italiana

Interrogazione con richiesta di risposta scritta E-008766-12
alla Commissione
Articolo 117 del regolamento
Raül Romeva i Rueda (Verts/ALE) , Andrea Zanoni (ALDE) , Rui Tavares (Verts/ALE) , Gianni Pittella (S&D) , Jan Philipp Albrecht (Verts/ALE) , Mario Pirillo (S&D) , Eva Lichtenberger (Verts/ALE) , Jean-Paul Besset (Verts/ALE) , Karima Delli (Verts/ALE) , Niccolò Rinaldi (ALDE)

Nelle carceri d'Italia, a fronte di una capienza regolamentare di 45 568 posti, sono rinchiuse 66 271 persone, delle quali 23 773 stranieri. Degli oltre 66 000 detenuti, 25 970 sono ancora in attesa di giudizio mentre i condannati definitivi risultano essere 38 906. Di questi detenuti 685 sono sottoposti al 41 bis, un regime detentivo speciale che gli organismi dell'Unione considerano, a ragione, una forma sofisticata di tortura, severamente proibita dall'articolo 3 della Convenzione europea dei diritti umani e dall'articolo 4 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea. In Italia oggi oltre la metà delle persone recluse è sottoposta a custodia cautelare: si tratta di una delle percentuali più alte in Europa, che fotografa chiaramente un'anomalia tutta italiana, per non parlare del sovraffollamento, che ha raggiunto il 157 % contro una media europea del 97 %. Dall'inizio dell'anno nelle carceri italiane sono morti già 117 detenuti, dei quali ben 40 per suicidio.

La Repubblica italiana è stata già richiamata dal Comitato dei ministri del Consiglio d'Europa e condannata migliaia di volte dalla Corte europea dei diritti umani; attualmente sarebbero pendenti oltre 1 000 ricorsi che, probabilmente, verranno esaminati con una «sentenza pilota».

Alla luce di quanto precede, può la Commissione far sapere:

GU C 293 E del 09/10/2013