Transito merci sulle infrastrutture transalpine: posizione di svantaggio dell'Italia
21.11.2012
Interrogazione con richiesta di risposta scritta E-010618-12
alla Commissione
Articolo 117 del regolamento
Mara Bizzotto (EFD)
Dal 1° novembre 2012 il transito degli autocarri con massa superiore alle 3,5t omologati Euro2 sarà inibito nel traforo del Monte Bianco. Inoltre, in tale traforo e nel traforo del Frejus saranno aumentati i pedaggi del 5,01 %, con un ulteriore aggravio di spesa per i mezzi Euro3, come consentito dalla direttiva 2011/79/UE. Inizialmente, le autorità francesi richiedevano anche la sospensione del transito dei veicoli Euro3 nel versante francese, adducendo motivi di inquinamento ambientale. Tuttavia, la presentazione di un secondo studio sull'inquinamento dell'aria, che portava risultati molto differenti e meno negativi rispetto a quelli presentati dalla prefettura dell'Alta Savoia, unitamente all'incongruenza logica di esentare da tale divieto il traffico merci con destinazione nella sola Valle dell'Arve, hanno portato al ritiro della richiesta.
Vanno consideranti i seguenti elementi:
- —l'Italia è separata dal resto d'Europa dall'arco alpino e questo pone il mercato dei trasporti italiano in una posizione di netto svantaggio rispetto agli altri Stati membri;
- —il trasporto su gomma nelle infrastrutture transalpine esistenti è l'unica via d'accesso delle merci italiane agli altri mercati europei;
- —le infrastrutture potenzialmente alternative al trasporto su strada, quali la TAV Torino-Lione o il potenziamento dell'asse ferroviario del Brennero, saranno ultimate solo fra il 2025 e il 2030;
- —spesso sono attuate dai paesi di confine, concorrenti dell'Italia, misure unilaterali di contrasto al transito merci dall'Italia sull'arco alpino (come nel caso sopra esposto, un divieto di transito di determinati veicoli nel lato francese è di fatto un divieto di transito nelle infrastrutture transalpine).
Ciò premesso, può la Commissione far sapere come intende agire per tutelare l'Italia, il cui mercato rischia di essere relegato sempre più ai margini rispetto ai mercati degli altri Stati membri, schiacciato da normative e balzelli che all'atto pratico ricadono solo sul nostro paese?
Dato che si rende sempre più necessario e giusto, nel rispetto dell'ambiente, un rinnovo dei veicoli commerciali circolanti, intende la Commissione mettere in campo delle risorse destinate alle imprese per sostenerle nell'acquisto di nuovi mezzi meno inquinanti?
GU C 317 E del 31/10/2013