Interrogazione parlamentare - E-005190/2013Interrogazione parlamentare
E-005190/2013

VP/HR — Presunta sterilizzazione in India

Interrogazione con richiesta di risposta scritta E-005190-13
alla Commissione (Vicepresidente/Alto Rappresentante)
Articolo 117 del regolamento
Gay Mitchell (PPE) , Filip Kaczmarek (PPE) , Liam Aylward (ALDE) , Barbara Matera (PPE) , Sari Essayah (PPE) , Diane Dodds (NI) , Charles Tannock (ECR) , Anna Záborská (PPE) , Vytautas Landsbergis (PPE) , Nirj Deva (ECR) , Miroslav Mikolášik (PPE) , Konrad Szymański (ECR)

Secondo quanto riportato dalle organizzazioni per la tutela dei diritti umani e dai mezzi di informazione, il governo indiano si appresterebbe ad autorizzare un programma che prevede la sterilizzazione di donne. Risale a febbraio 2013, la notizia secondo cui nella clinica rurale Manikchak, nel distretto di Malda (Bengala occidentale), due medici avrebbero sterilizzato in un solo giorno 103 donne, in condizioni brutali e senza alcuna assistenza post-operatoria[1]. Gli attivisti dei diritti umani indiani dichiarano che i campi di sterilizzazione sono diffusi in maniera capillare in tutto il Paese. L'India nega di aver fissato obiettivi di sterilizzazione, tuttavia, si presume che tali obiettivi siano stabiliti dagli amministratori sanitari locali[2]. La testata giornalistica The Guardian ha pubblicato nell'aprile 2012 un articolo nel quale si dichiara che gli aiuti esteri avrebbero contribuito al finanziamento del programma di sterilizzazione femminile forzata[3].

1. Può il Vicepresidente/Alto Rappresentante garantire che la Commissione solleciterà il governo indiano a intervenire in maniera proattiva in modo da vietare la sterilizzazione forzata e, quindi, l'assegnazione di quote di sterilizzazione?

2. Può il Vicepresidente/Alto Rappresentante garantire che gli aiuti dell'UE e dei suoi Stati membri non saranno destinati al finanziamento di tali programmi?

GU C 80 E del 19/03/2014