Tecnobus S.p.A.: tutela dei lavoratori e salvaguardia dei livelli occupazionali
11.3.2014
Interrogazione con richiesta di risposta scritta E-002885-14
alla Commissione
Articolo 117 del regolamento
Roberta Angelilli (PPE)
Nelle scorse settimane la società italiana Tecnobus S.p.A. ha annunciato la volontà di ricorrere al licenziamento collettivo e messa in mobilità dei lavoratori, annunciando la chiusura delle sedi di Roma, Frosinone, Firenze e Napoli.
Vale la pena ricordare che i lavoratori svolgono attività di manutenzione di autobus per il trasporto pubblico locale di piccole dimensioni esclusivamente a trazione elettrica e ibrida, un'attività di eccellenza in questo settore in tema di ecologia ed energia alternativa.
I dipendenti della rimessa di Trastevere, pur non percependo il proprio salario da più di 3 mesi, continuano a svolgere le loro mansioni, con l'obiettivo di portare avanti il servizio e garantire il corretto funzionamento delle linee elettriche molto importanti per il centro storico di Roma.
Ai lavoratori l'azienda ha giustificato il non mantenimento degli obblighi contrattuali a causa del costante e progressivo ritardo nel pagamento delle somme dovute alla Tecnobus S.p.A. da parte delle aziende del trasporto pubblico locale delle città di Roma e Firenze.
Tutto ciò premesso, si interroga la Commissione per sapere:
- 1.se la Tecnobus ha rispettato le disposizioni della direttiva 98/59/CE in materia di licenziamenti collettivi ed in particolare l'articolo 2;
- 2.se sono state rispettate le previsioni della direttiva 94/45/CE, modificata dalla direttiva 2009/38/CE, la direttiva 2002/14/CE, la direttiva 2001/23/CE e la direttiva 2008/94/CE;
- 3.quali azioni possono essere messe in atto contro i ritardi dei pagamenti da parte delle PA;
- 4.quali azioni possono essere intraprese a tutela e salvaguardia dei posti di lavoro oggi in pericolo?
GU C 326 del 19/09/2014