Prodotti editoriali per l'infanzia
30.9.2014
Interrogazione con richiesta di risposta scritta E-007393-14
alla Commissione
Articolo 130 del regolamento
Enrico Gasbarra (S&D)
La prassi di auto-definizione fraudolenta di «prodotti per l'infanzia» nelle pubblicazioni editoriali è riportata come in crescente aumento in diversi Stati membri.
Questa pratica – in virtù di alcune normative nazionali volte a garantire un regime fiscale e commerciale speciale per l'editoria – si configura come un chiaro tentativo di eludere l'applicazione delle aliquote IVA appropriate, usufruendo di un'aliquota agevolata e obbligando le agenzie di distribuzione a un pagamento forzato delle rese giacenti.
Visto che spesso queste stesse pubblicazioni, arbitrariamente definite per l'infanzia, risultano invece del tutto inadatte a un pubblico infantile, può la Commissione europea verificare:
- 1.la liceità di tali pratiche con gli impegni assunti dagli Stati membri a seguito dell'adozione da parte del Consiglio, nel dicembre 2007, degli «Orientamenti in materia di promozione e tutela dei diritti del bambino», che riflettono e traducono i principi solennemente sanciti nella «Convenzione sui diritti dell'infanzia» del 1989;
- 2.la compatibilità di queste prassi commerciali scorrette con la direttiva 2011/83/UE sui diritti dei consumatori, in particolare in merito alle relazioni business-to-business nel settore dell'editoria?