Il 7 ottobre 2014, il ministro italiano degli interni, Angelino Alfano, ha emesso un documento con il quale chiedeva ai sindaci di annullare le trascrizioni dei matrimoni tra persone dello stesso sesso celebrati all'estero. Il mancato adempimento li avrebbe resi nulli. Il documento del ministro Alfano non è conforme ai principi fondamentali dell'Unione europea e si pone inoltre in conflitto con precedenti sentenze della Corte europea dei diritti dell'uomo.
Rifiutando la trascrizione dei matrimoni celebrati all'estero, il governo italiano limita il diritto dei cittadini dell'Unione e dei loro familiari a circolare e soggiornare liberamente nel territorio dell'Unione.
Nella sua risoluzione del 12 dicembre 2012 sulla situazione dei diritti fondamentali nell’Unione europea (2010-2011)(1), il Parlamento chiedeva alla Commissione di presentare proposte finalizzate al riconoscimento reciproco degli effetti di tutti gli atti di stato civile nell'Unione europea al fine di ridurre gli ostacoli discriminatori di natura giuridica e amministrativa per i cittadini e le relative famiglie.
Quali misure intende adottare la Commissione per garantire il pieno rispetto del diritto dei cittadini dell'Unione e dei loro familiari a circolare e soggiornare liberamente nel territorio degli Stati membri e per ridurre gli ostacoli discriminatori di natura giuridica e amministrativa?
Quali misure intende adottare per garantire che questi diritti siano rispettati in quegli Stati membri che non riconoscono i matrimoni tra persone dello stesso sesso?