Stando a quanto emerge da un recente rapporto di Associated Press, agenti di sicurezza e membri della milizia libici hanno riferito che il governo di Tripoli avrebbe pagato milizie, tra l'altro implicate nella tratta di esseri umani, per arginare il flusso di migranti in cambio di apparecchiature, imbarcazioni e remunerazioni, nell'ambito di un accordo sostenuto dal governo italiano. Il gruppo di esperti delle Nazioni Unite sulla Libia ha identificato uno di questi gruppi di milizie come il principale promotore della tratta di esseri umani.
Secondo le fonti di Associated Press, questo sarebbe uno dei motivi principali del calo del numero degli arrivi dalla Libia negli ultimi due mesi. L'Unione europea fornisce un considerevole sostegno al governo libico, anche attraverso il Fondo fiduciario di emergenza per l'Africa e con un progetto con una dotazione finanziaria pari a 46 milioni di EUR, per formare il personale della guardia costiera libica, rafforzare le frontiere del paese e migliorare le condizioni dei migranti nei centri di trattenimento.
È la Commissione a conoscenza dell'esistenza di questo tipo di accordo con le milizie locali? Quali misure intende la Commissione adottare per garantire che i fondi europei non finiscano nelle mani delle milizie e dei trafficanti di esseri umani? Vaglierebbe la Commissione la sospensione dei finanziamenti, qualora queste affermazioni risultassero fondate?