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Procedura : 2013/2740(RSP)
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Ciclo del documento : B7-0494/2013

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B7-0494/2013

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Giovedì 21 novembre 2013 - Strasburgo
Stato di avanzamento dell'agenda di Doha per lo sviluppo
P7_TA(2013)0511B7-0494/2013

Risoluzione del Parlamento europeo del 21 novembre 2013 sulla situazione dell'agenda di Doha per lo sviluppo e i preparativi per la nona conferenza ministeriale dell'OMC (2013/2740(RSP))

Il Parlamento europeo,

–  vista la dichiarazione ministeriale di Doha dell'Organizzazione mondiale del commercio (OMC) del 14 novembre 2001,

–  vista la dichiarazione ministeriale di Hong Kong dell'OMC del 18 dicembre 2005,

–  vista la sua risoluzione del 4 aprile 2006 sulla valutazione del ciclo di Doha a seguito della conferenza ministeriale dell'OMC a Hong Kong(1),

–  vista la sua risoluzione del 24 aprile 2008 dal titolo "Verso una riforma dell'Organizzazione mondiale del commercio"(2),

–  viste le sue precedenti risoluzioni sull'agenda di Doha per lo sviluppo, in particolare quelle del 9 ottobre 2008(3), del 16 dicembre 2009(4) e del 14 settembre 2011(5),

–  vista la dichiarazione adottata il 29 maggio 2013 in occasione della 28a seduta del comitato direttivo della conferenza parlamentare sull'OMC,

–  viste le dichiarazioni rilasciate alle riunioni informali del comitato dei negoziati commerciali (CNC) dell'11 aprile e del 3 giugno 2013 e alla riunione ufficiale del CNC del 22 luglio 2013,

–  visti gli obiettivi di sviluppo del Millennio delle Nazioni Unite,

–  vista la quarta revisione mondiale degli aiuti al commercio, tenutasi dall'8 al 10 luglio 2013,

–  visto l'articolo 110, paragrafo 2, del suo regolamento,

A.  considerando che il ciclo di Doha è stato avviato nel 2001 con l'obiettivo di creare nuove opportunità commerciali, rafforzare le norme commerciali multilaterali e affrontare gli squilibri esistenti nel sistema commerciale, ponendo le necessità e gli interessi dei paesi in via di sviluppo, in particolare dei paesi meno sviluppati (PMS), al centro dei negoziati; che tali obiettivi derivano dalla convinzione che un sistema multilaterale basato su regole più giuste ed eque possa contribuire a un commercio equo e libero al servizio dello sviluppo economico di tutti i continenti e a ridurre la povertà;

B.  considerando che l'Unione europea ha sempre sostenuto un approccio al commercio basato su regole multilaterali forti, riconoscendo al contempo che anche approcci complementari, come ad esempio gli accordi bilaterali, regionali e multilaterali, possono favorire l'apertura dei commerci, in particolare sbloccando la liberalizzazione e aggiornando le norme e le discipline nei settori che l'OMC tratta in modo meno approfondito, e possono sostenere il sistema multilaterale, purché tali accordi siano conformi all'OMC;

C.  considerando che l'OMC e le norme contenute negli accordi di tale organizzazione hanno contribuito a evitare la diffusione di un protezionismo pieno e completo in risposta alla più grave crisi finanziaria ed economica dal 1930;

D.  considerando che un commercio multilaterale aperto ed equo è vincolato in maggior misura da varie barriere non tariffarie (BNT) anziché da tariffe commerciali, che vengono sostanzialmente eliminate con l'avanzare della globalizzazione;

E.  considerando che la riunione ministeriale dell'OMC a conclusione del ciclo di Doha ha raggiunto un punto morto alla fine di luglio 2008;

F.  considerando che negli ultimi anni sono stati promossi diversi tentativi e iniziative volti a dare l'impulso indispensabile all'agenda di Doha per lo sviluppo, rimasta bloccata;

G.  considerando che la nona conferenza ministeriale dell'OMC si terrà in Indonesia dal 3 al 6 dicembre 2013;

1.  ribadisce il suo pieno impegno a favore del valore a lungo termine del multilateralismo, ma appoggia una riforma strutturale dell'OMC, necessaria per meglio garantire un sistema commerciale aperto, equo e non discriminatorio, basato su regole condivise, che tenga in maggior conto il ruolo delle PMI e i loro interessi;

2.  sottolinea l'importanza sistemica di conseguire un risultato ambizioso ed equilibrato in occasione della nona conferenza ministeriale, che sia accettabile per tutti i membri dell'OMC e contribuisca a porre le basi per ulteriori negoziati multilaterali;

3.  chiede un'agenda per gli scambi basata su un commercio libero ed equo a beneficio di tutti, che ponga lo sviluppo al centro del processo; sottolinea l'importanza di tenere pienamente conto, nei negoziati, delle particolari esigenze e dei particolari interessi dei paesi in via di sviluppo a basso reddito e dei PMS; ribadisce l'imperativo di garantire che il principio del trattamento speciale e differenziato (SDT) sia parte integrante dei negoziati in tutte le loro stratificazioni e rifletta i diversi livelli di sviluppo economico dei paesi membri dell'OMC, come esplicitato al paragrafo 44 della dichiarazione ministeriale di Doha; ritiene che, per essere significative, le disposizioni SDT debbano essere più precise e soggette a revisioni periodiche e mirate;

4.  ritiene che la liberalizzazione degli scambi sia uno strumento importante per garantire la sostenibilità della crescita e dello sviluppo economici, ma che essa debba essere accompagnata da adeguate politiche comprendenti interventi macro e microeconomici, tra cui la trasparenza di bilancio, le politiche fiscali e l'equità fiscale, la semplificazione amministrativa, l'istruzione e la formazione, le riforme istituzionali e le politiche sociali, in modo da massimizzare e distribuire meglio i benefici delle riforme commerciali e controbilanciare efficacemente gli eventuali effetti negativi;

5.  sottolinea che i membri dell'OMC hanno riconosciuto che, poiché taluni paesi non hanno ancora la capacità umana, istituzionale e infrastrutturale per partecipare efficacemente agli scambi internazionali, il sistema multilaterale deve essere accompagnato da miglioramenti della capacità commerciale, che rappresenta un complemento essenziale dell'agenda di Doha per lo sviluppo; ritiene, tuttavia, che l'assistenza ai paesi che desiderano aderire all'OMC debba continuare a essere una priorità;

6.  sottolinea in questo contesto il ruolo positivo svolto dall'iniziativa "Aiuti al commercio"; deplora il fatto che nel 2011, per la prima volta dall'avvio dell'iniziativa nel 2005, l'ammontare degli impegni sia stato ridotto a causa della crisi finanziaria, il che ha portato a una diminuzione del sostegno ai grandi progetti di infrastrutture economiche e a un crollo degli impegni nel settore dei trasporti e dell'energia; rileva che l'assistenza tecnica nel campo delle iniziative commerciali e multilaterali, quali il trattamento tariffario preferenziale concesso nel quadro dell'OMC, possono contribuire a compensare la riduzione degli impegni in parola; invita i membri dell'OMC, in particolare i paesi sviluppati e le economie emergenti, ad avvalersi maggiormente di questa possibilità;

7.  insiste sulla necessità di rinnovare il sistema OMC tenendo conto delle esigenze delle PMI nel commercio internazionale e della necessità di regole semplificate, sia in termini di facilitazione commerciale che di sistemi di collegi arbitrali internazionali, per evitare le difficoltà derivanti da contenziosi con le autorità doganali o commerciali in taluni paesi membri dell'OMC;

8.  richiama l'attenzione sulla quarta conferenza di revisione degli aiuti al commercio, tenutasi a Ginevra nel luglio 2013, che ha messo in luce i benefici delle catene del valore mondiali per i paesi in via di sviluppo; sottolinea tuttavia che i partecipanti hanno individuato i vincoli commerciali che impediscono alle imprese dei paesi in via di sviluppo di agganciarsi a catene del valore o di progredire nel loro ambito, come ad esempio infrastrutture inadeguate, elevate spese di trasporto e di spedizione, accesso insufficiente al finanziamento degli scambi, incapacità di attrarre investimenti diretti esteri, mancanza di vantaggio comparativo ed elevati costi di accesso al mercato;

9.  riconosce l'importanza del settore agricolo; ritiene che l'Unione europea debba sostenere misure volte ad affrontare le concrete preoccupazioni legate alla sicurezza alimentare dei paesi in via di sviluppo; ricorda che, a tale riguardo, l'Unione deve garantire la coerenza tra le sue varie politiche nell'ambito dell'azione esterna, come sancito in particolare agli articoli da 205 a 208 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea e all'articolo 21 del trattato sull'Unione europea, vale a dire tra la politica di sviluppo e la politica commerciale comune, tenendo conto delle esigenze e delle preoccupazioni degli Stati membri dell'UE così come dei paesi in via di sviluppo;

10.  invita i paesi sviluppati e le economie emergenti a seguire l'esempio rappresentato dall'iniziativa dell'Unione "Tutto tranne le armi", offrendo ai paesi meno sviluppati (PMS) un accesso al mercato interamente esente da dazi e quote, e a garantire l'attuazione della deroga per i servizi dei PMS;

11.  ritiene che un accordo vincolante sulla facilitazione degli scambi porterebbe notevoli vantaggi a tutti i membri dell'OMC, in particolare ai paesi in via di sviluppo e agli operatori economici interessati, migliorando la trasparenza e la certezza del diritto e riducendo i costi amministrativi e la durata delle procedure doganali, il che a sua volta consentirebbe loro di beneficiare appieno delle opportunità offerte dalla crescente prevalenza di filiere di approvvigionamento regionali e mondiali e permetterebbe alle PMI di trarre vantaggio da una maggiore apertura dei mercati; sottolinea che sarebbe opportuno continuare mettere a disposizione dei paesi in via di sviluppo il rafforzamento delle capacità e l'assistenza tecnica per consentire loro di aumentare le proprie capacità di produzione in modo da poter beneficiare di una quota maggiore del valore aggiunto nell'ambito delle catene del valore mondiali;

12.  ricorda che, secondo un recente studio di impatto sull'agenda di Doha per lo sviluppo commissionato dall'UE, la facilitazione degli scambi sarebbe equivalente, in termini economici, ai ricavi derivanti dalla liberalizzazione di beni e servizi insieme; rammenta che il miglioramento delle sole procedure doganali può incrementare il PIL mondiale di 68 miliardi di EUR all'anno, e che per molti paesi in via di sviluppo la facilitazione degli scambi rappresenterebbe la principale fonte di ricavi;

13.  ritiene che occorra attribuire, in seno all'OMC, la necessaria priorità agli ostacoli agli scambi e agli investimenti che si ripercuotono sul settore dei servizi, fra cui TIC e telecomunicazioni, servizi professionali e per le imprese, servizi finanziari, e-commerce, edilizia, vendita al dettaglio e distribuzione; è del parere che misure non tariffarie di questo tipo, tra cui le regolamentazioni nazionali, i vincoli in materia di proprietà e varie misure anti-crisi (comprese le disposizioni discriminatorie nel settore degli appalti pubblici), assumano particolare importanza alla luce del maggiore valore aggiunto apportato dagli scambi di servizi e della posizione di esportatore leader ricoperta dall'UE in detto settore;

14.  accoglie pertanto con favore l'avvio di negoziati su un accordo commerciale multilaterale sugli scambi di servizi (TISA), che risponde all'obiettivo dell'ottava conferenza ministeriale di esplorare nuove vie affinché i membri dell'OMC liberalizzino ulteriormente gli scambi di servizi; sottolinea l'impegno dell'Unione europea a promuovere i lavori in questo campo e ad adoperarsi per rendere il TISA multilaterale garantendo che vi siano integrate le definizioni, le regole e i principi al centro dell'accordo generale sugli scambi di servizi (GATS); sottolinea l'importanza di assicurare che qualunque accordo sia ambizioso, ampli il campo di applicazione e approfondisca le norme in materia di liberalizzazione degli scambi di servizi, preservando al contempo gli obiettivi politici nazionali dei membri dell''OMC e il loro diritto a disciplinare i servizi di interesse generale e ad assumere impegni bilaterali e multilaterali, e che il risultato sia saldamente ancorato all'architettura dell'OMC;

15.   ritiene che il trasferimento di tecnologie possa essere un vettore di crescita economica e favorire il commercio; accoglie con favore la ripresa dei negoziati per l'ampliamento dell'accordo sulle tecnologie dell'informazione, che aumenta sia la gamma dei prodotti interessati sia il numero di paesi che rientrano nel suo campo di applicazione; incoraggia vivamente tutte le parti coinvolte nei negoziati a proseguire i loro sforzi al fine di raggiungere un accordo in tempo utile per la nona conferenza ministeriale;

16.  plaude alla revisione dell'accordo multilaterale dell'OMC sugli appalti pubblici (AAP), quale concordato nel marzo 2012, e riconosce l'importanza che l'UE approvi l'AAP rivisto prima della nona conferenza ministeriale, affinché si giunga alla sua entrata in vigore entro il 2014; ritiene che norme più chiare e più rigorose per le procedure di aggiudicazione favoriranno la trasparenza negli appalti pubblici e, insieme a una più ampia copertura di beni, servizi ed enti, forniranno maggiori opportunità ai suoi firmatari; invita i membri dell'OMC, in particolare i paesi in via di sviluppo e gli attuali osservatori dell'AAP, a valutare l'adesione all'accordo, per approfittare delle nuove disposizioni per i paesi in via di sviluppo volte ad aumentare la flessibilità e trarne vantaggi;

17.  si compiace della decisione positiva, presa nel giugno 2013, di prorogare l'esenzione dalle norme in materia di diritti di proprietà intellettuale connessi al commercio (TRIPS) per altri otto anni, fino al 1° luglio 2021, per i paesi meno sviluppati, il che rappresenta un ulteriore modo per garantire che il sistema commerciale mondiale non adotti un approccio unico per tutti, ma tenga piuttosto conto delle specificità di ogni paese in via di sviluppo;

18.  incoraggia i membri dell'OMC a sostenere attivamente gli sforzi di tale organizzazione volti a stabilire rapporti di lavoro efficienti ed efficaci e una più intensa cooperazione con altre organizzazioni internazionali le cui attività hanno un impatto sui negoziati commerciali mondiali, in particolare l'Organizzazione internazionale del lavoro, l'Organizzazione mondiale della sanità, le Nazioni Unite e le relative agenzie ed organismi quali la Conferenza ONU sul commercio e lo sviluppo, l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura, il Programma per l'ambiente e il Programma di sviluppo delle Nazioni Unite e la convenzione quadro della Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, nonché il Fondo monetario internazionale, la Banca Mondiale e l'OCSE, al fine di assicurare il sostegno reciproco e le sinergie tra le questioni di carattere commerciale e non commerciale; sostiene gli sforzi tesi ad adottare norme internazionali e a cooperare in ambito normativo;

19.  chiede che si valuti in modo approfondito come affrontare efficacemente le questioni extracommerciali nell'ambito delle norme OMC, allo scopo di permettere ai suoi membri di perseguire obiettivi politici legittimi, pur salvaguardando l'accesso al mercato; sottolinea a questo proposito, che gli sforzi per l'adozione e l'efficace attuazione di norme internazionali in ambito sociale, del lavoro, ambientale e dei diritti umani dovrebbero essere fortemente sostenuti, e che sarebbe opportuno concedere l'aiuto necessario ai paesi in via di sviluppo per consentire loro di ottemperare a tali norme;

20.  è convinto che l'assenza di una sufficiente differenziazione tra i paesi in via di sviluppo, nonostante la grande diversità dei loro livelli di sviluppo economico e delle loro particolari esigenze, possa costituire un ostacolo all'adozione di misure efficaci a favore di tali paesi, conformemente all'obiettivo proclamato dal ciclo di negoziati di Doha, e possa andare a scapito dei paesi in via di sviluppo che ne hanno più bisogno; sollecita i paesi in via di sviluppo più avanzati ad assumersi la loro parte di responsabilità già durante l'attuale ciclo di negoziati e ad assicurare che il loro contributo sia proporzionato al loro livello di sviluppo e alla loro competitività settoriale;

21.  ritiene che occorra esaminare seriamente la questione della categorizzazione o sottocategorizzazione, non solo dei paesi in via di sviluppo ma anche di tutti gli altri membri dell'OMC, sulla base di criteri obiettivi non esclusivamente legati al prodotto nazionale lordo, in vista di una possibile applicazione differenziata degli accordi esistenti o in corso di negoziazione;

22.  considera essenziale concludere il ciclo di Doha, in corso da lungo tempo, adempiendo al suo mandato per lo sviluppo; invita pertanto tutti i membri dell'OMC a esplorare, in vista di questo obiettivo finale, ogni opzione possibile per ottenere un risultato equilibrato;

23.  insiste sulla necessità che l'Unione europea continui a ricoprire un ruolo di primo piano nel promuovere progressi concreti all'interno dei negoziati dell'OMC in corso, allo scopo di giungere alla totale conclusione del ciclo di Doha nel prossimo futuro, e nell'agevolare la piena partecipazione dei paesi meno sviluppati al commercio globale, agendo da tramite fra le diverse posizioni dei membri dell'OMC;

24.  sottolinea l'importanza fondamentale dell'OMC per quanto riguarda l'attuazione e l'applicazione degli impegni vincolanti e della risoluzione delle controversie commerciali;

25.  ritiene che i membri dell'OMC debbano comunque intensificare i loro sforzi in altri settori individuati dalla dichiarazione ministeriale di Doha, quali il commercio di beni e servizi ecologici che possono contribuire in modo significativo allo sviluppo sostenibile e alla lotta contro i cambiamenti climatici; invita i membri dell'OMC a prendere atto dell'elenco dei beni ambientali stilato dall'APEC; esorta l'UE a continuare a fare pressione affinché sia avviato un accordo sulle tecnologie ambientali volto a ridurre le tariffe sui prodotti di tecnologia ambientale e a tentare di chiarire il rapporto giuridico esistente fra le norme dell'OMC e gli accordi ambientali multilaterali;

26.  invita la Commissione e il Consiglio ad assicurare che il Parlamento continui ad essere coinvolto da vicino nei preparativi della nona conferenza ministeriale che si terrà a Bali dal 3 al 6 dicembre 2013, che sia tempestivamente aggiornato e, se necessario, consultato nel corso della conferenza; invita la Commissione a continuare a sostenere, dinanzi agli altri membri, la necessità di aumentare l'importanza della dimensione parlamentare dell'OMC;

27.  invita i membri dell'OMC a garantire la legittimità democratica mediante il rafforzamento della dimensione parlamentare dell'OMC; sottolinea, al riguardo, la necessità di garantire che i deputati godano di un migliore accesso ai negoziati commerciali, che siano coinvolti nell'elaborazione e nell'applicazione delle decisioni dell'OMC e che le politiche commerciali siano adeguatamente esaminate nell'interesse dei cittadini; chiede pertanto l'istituzione di una delegazione parlamentare permanente dell'UE presso l'OMC;

28.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri nonché al Direttore generale dell'OMC.

(1) GU C 293 E del 2.12.2006, pag. 155.
(2) GU C 259 E del 29.10.2009, pag. 77.
(3) GU C 9 E del 15.1.2010, pag. 31.
(4) GU C 286 E del 22.10.2010, pag. 1.
(5) GU C 51 E del 22.2.2013, pag. 84.

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