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Procedura : 2008/2690(RSP)
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Testi presentati :

O-0116/2008 (B6-0492/2008)

Discussioni :

PV 17/12/2008 - 15
CRE 17/12/2008 - 15

Votazioni :

Testi approvati :


Resoconto integrale delle discussioni
Mercoledì 17 dicembre 2008 - Strasburgo Edizione GU

15. Approccio del Consiglio alla revisione del regolamento dell’OLAF (discussione)
Video degli interventi
Processo verbale
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  Presidente. − L’ordine del giorno reca la discussione sull’interrogazione orale al Consiglio sull’approccio del Consiglio alla revisione del regolamento dell’OLAF, di Ingeborg Gräßle, a nome della commissione per il controllo dei bilanci (O-0116/2008 - B6-0492/2008).

 
  
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  Ingeborg Gräßle, autore. – (DE) Signor presidente, signora Presidente in carica del Consiglio, signor Commissario, onorevoli colleghi, assolvendo il compito di relatore sull’OLAF, l’ufficio europeo per la lotta antifrode, si fanno scoperte interessanti. Si scopre, per esempio, che tutti parlano di lotta alle frodi, ma nessuno fa niente. Si scopre ancora che gli Stati membri calcolano al centesimo i loro pagamenti all’Unione europea, ma quando si tratta di spendere quello stesso denaro diventano molto più generosi e semplificano ulteriormente la vita ai truffatori, per esempio mettendoci in media 36 mesi per segnalare irregolarità all’Unione europea. Il Parlamento europeo giudica tutto questo inaccettabile. Vogliamo una lotta alle frodi efficace, una lotta che comprenda la prevenzione. Chiediamo che gli Stati membri inseriscano all’ordine del giorno la lotta alle frodi ed esortiamo a condurre una discussione comune sulle nostre necessità e sui reali problemi da affrontare.

Chiediamo inoltre che le autorità giudiziarie nazionali si preoccupino maggiormente di seguire i risultati delle indagini dell’OLAF. E’ necessario porre fine alle lacune giuridiche che sinora hanno lasciato spazio alle frodi, così come è necessario che i fondi europei siano trattati come fondi nazionali. Chiediamo infine un ufficio indipendente dotato delle risorse e delle basi giuridiche necessarie per svolgere i suoi compiti, un ufficio che possa collaborare con gli Stati membri in maniera tranquilla ed efficiente.

Il nostro parere in merito alla base giuridica, il regolamento n. 1073/99, copre tutti questi aspetti. La nostra richiesta è che il regolamento, nucleo fondante dell’OLAF, venga ulteriormente sviluppato con il Consiglio e lo invitiamo a far proprio il nostro parere intavolando trattative sull’ulteriore sviluppo del regolamento. E’ infatti nostra intenzione offrire una soluzione ai problemi dell’OLAF.

Ringrazio dunque tutti i gruppi parlamentari per il sostegno offerto al nostro lavoro anche sotto forma di risoluzione sulla quale voteremo domani e mi rivolgo alle presidenze francese e ceca del Consiglio affinché prendano la palla del Parlamento e la rilancino. Nelle nostre proposte abbiamo incorporato anche soluzioni sviluppate e formulate dal gruppo di lavoro del Consiglio. Intendo pertanto rassicurarvi in merito al nostro interesse affinché l’iter del presente regolamento giunga a una rapida conclusione e alla nostra disponibilità a impegnarci in discussioni costruttive sulla base delle nostre proposte.

Consolidare tutte le basi giuridiche per l’OLAF come ipotizza il Consiglio significherebbe perdere molto più tempo per un esito incerto. L’OLAF presto celebrerà il decennale; un consolidamento comporterebbe altri dieci anni senza miglioramenti della base giuridica. Siamo troppo seri nella lotta alle frodi per lasciare che questo accada e per questo vogliamo procedere con quanto è oggi realizzabile in collaborazione con il Consiglio. Grazie infinite.

 
  
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  Rama Yade, presidente in carica del Consiglio. − (FR) Signor Presidente, onorevole Gräßle, vorrei innanzi tutto ricordarvi l’importanza che il Consiglio attribuisce alla lotta alle frodi e alla tutela degli interessi finanziari dell’Unione europea. Il Consiglio ritiene che i regolamenti riguardanti l’ufficio europeo per la lotta antifrode debbano non solo essere appropriati alle necessità, ma anche coerenti.

In tale contesto vorrei ricordare l’invito del 2007 del Consiglio a presentare uno strumento giuridico consolidato sui vari aspetti del lavoro dell’OLAF, che fornirebbe la chiarezza da noi tutti ricercata. Il Consiglio ha preso debitamente atto degli emendamenti del Parlamento europeo adottati il 20 novembre in merito alla modifica delle norme per le indagini dell’OLAF, come anche dei dibattiti sulla questione, avvenuti precedentemente in sede di commissione per il controllo di bilancio.

Il Consiglio ha preso altresì nota del punto 44 della risoluzione del 23 ottobre 2008 del Parlamento europeo che ha accompagnato la sua prima lettura del bilancio del 2009 sul medesimo argomento. La questione del programma di lavoro del Consiglio è già stata posta nel dialogo trilaterale sul bilancio del 13 novembre e nella riunione di consultazione con il Parlamento europeo del 21 novembre dal mio collega Woerth, presidente del Consiglio Ecofin (bilancio).

In occasione del dialogo trilaterale, in risposta alle preoccupazioni del Consiglio che ritengo siano condivise anche dal Parlamento europeo, la Commissione ha annunciato la presentazione di un documento di lavoro sul tema del consolidamento dei regolamenti dell’OLAF all’inizio del prossimo anno. Sono dunque lieta di ribadire quanto già affermato dal Consiglio nel corso del dialogo trilaterale del 13 novembre e della riunione di consultazione del 21 novembre, vale a dire che il Consiglio esaminerà con la massima vigilanza e attenzione l’esito del lavoro del Parlamento europeo sull’emendamento proposto del regolamento n. 1073/1999 e il documento di lavoro atteso dalla Commissione.

Spero di avere l’opportunità di intervenire nuovamente per rispondere a eventuali commenti che vorrete formulare entro le 18.00. A quell’ora dovrò lasciarvi e me ne scuso sin da ora.

 
  
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  Jean-Pierre Audy, a nome del gruppo PPE-DE. – (FR) Signor Presidente, signora Presidente in carica del Consiglio, onorevoli colleghi, la Commissione europea deve tutelare gli interessi finanziari dell’Unione europea e secondo i trattati condivide tale responsabilità con gli Stati membri. La Commissione, e mi dispiace che il suo posto sia vuoto, ha poteri importanti con i quali combattere frodi, corruzione e ogni altra attività illegale che comprometta gli interessi finanziari della Comunità.

Ricordiamo che sono state le dimissioni della Commissione Santer nel marzo 1999 ad aver portato alla creazione dell’OLAF, l’Ufficio europeo per la lotta antifrode, di cui il prossimo anno celebreremo il decennale.

La mia esimia collega, onorevole Gräßle, giustamente ritiene il Consiglio responsabile della tanto attesa revisione del regolamento del 1999, revisione da allora prevista sulla base di una valutazione della Commissione da eseguirsi tre anni dopo la creazione dell’ufficio per rivedere un regolamento che doveva essere adeguato. La sua risposta, signora Ministro Yade, è rassicurante. E’ una risposta coerente.

La valutazione è avvenuta nel 2003 e abbiamo una proposta di regolamento. Ora è necessario creare un insieme coerente per questo meccanismo, per le indagini sia interne sia esterne, ma anche per le missioni generali dell’OLAF. Esiste il regolamento del 1999, il numero 1073, ma esiste anche il regolamento del 1996 concernente i controlli per sondaggio e le verifiche svolte dalla Commissione, oltre che il regolamento del 1995 sulla tutela degli interessi finanziari dell’Unione.

La valutazione del 2005 conteneva 17 proposte, tra cui la creazione di un pubblico ministero europeo perché sebbene l’OLAF abbia poteri investigativi, è un’amministrazione non controllata da un’autorità giudiziaria indipendente. Una siffatta autorità potrebbe essere sia una salvaguardia per i soggetti indagati sia un sostegno per lo stesso OLAF. Qual è dunque la vera natura dell’OLAF? E’ un ausilio alla giustizia e, in quanto tale, a quale giustizia penale europea? E’ un dipartimento amministrativo speciale? La via da percorrere è ancora lunga. La ringrazio, signora Ministro, per l’entusiasmo oggi dimostrato.

 
  
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  Herbert Bösch, a nome del gruppo PSE. – (DE) Signor Presidente, come la relatrice ha già giustamente sottolineato, il Consiglio sta trascurando il suo dovere di tutela degli interessi finanziari dell’Unione. Dopo tutto, signora Ministro, ciò che conta non è quali trattati adesso sono consolidati e quali non lo sono, bensì piuttosto che intavoliate negoziati. Se non avvierete immediatamente una trattativa, avrete deliberatamente ritardato la riforma della lotta alle frodi a livello europeo fino al prossimo mandato parlamentare, e questo lei lo sa perfettamente. Dovremo anche dire ai nostri elettori in giugno che sono gli Stati membri a disinteressarsi della questione e si possono citare molti esempi in tal senso.

Sul tema della frode IVA, che costa per esempio alla Germania 16-18 miliardi di euro all’anno, vorremmo avere la possibilità di adottare le corrispondenti misure antifrode attraverso un OLAF riformato, tanto per dirne una. Eppure anche la migliore autorità antifrode è impotente se gli Stati membri non forniscono informazioni.

Quanto al seguito dato ai casi dell’OLAF, spesso ci troviamo a brancolare nel buio perché le autorità nazionali non ci hanno comunicato quali azioni sono state intraprese sulla base dei risultati delle indagini dell’OLAF. Occorre intervenire al riguardo.

Essendo coinvolto sin dal 1999, posso dire che l’elemento più importante iscritto nel regolamento n. 1073/99 era che questa unità antifrode, che negli ultimi tempi ha svolto un lavoro eccellente, avrebbe dovuto essere riformata dopo un paio d’anni. Vorrei ricordare oggi al Consiglio che questo compito non può essere ulteriormente rimandato.

 
  
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  Bart Staes, a nome del gruppo Verts/ALE. – (NL) Signor Presidente, signora Presidente in carica del Consiglio, onorevoli parlamentari, ho ascoltato molto attentamente la risposta del ministro, la quale ha detto che studierà le proposte con la “massima vigilanza e attenzione”. Mi duole dirle che questa risposta per noi non è sufficiente.

Noi abbiamo fatto il nostro lavoro. Abbiamo adottato la relazione Gräßle in prima lettura. Lo abbiamo fatto per le lacune esistenti nell’attuale legislazione, che abbiamo cercato di correggere e l’onorevole Bösch giustamente ricorda che abbiamo dovuto confrontarci con molte sfide. Abbiamo approvato la relazione sulla frode IVA soltanto di recente. Il livello di frode fiscale nell’Unione europea si aggira sui 200-250 miliardi di euro.

Abbiamo pertanto bisogno di una legislazione solida. Sia lei, signora Ministro, sia il Consiglio nel suo complesso dovete fare il vostro lavoro. Le chiedo dunque di essere un po’ più precisa in merito ai tempi che il Consiglio intende osservare per questo dossier assolutamente fondamentale.

 
  
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  José Javier Pomés Ruiz (PPE-DE).(ES) Signor Presidente, sono grato al ministro per essere presente a questa discussione su un tema che desta tanta preoccupazione nei cittadini.

Il Parlamento sta giungendo al termine del suo mandato nel corso del quale ha cercato di dire ai contribuenti che controlla i conti e si adopera per conseguire i migliori risultati possibili. Riconosciamo che si commettono errori e le cose non sempre sono eseguite in maniera corretta, ma ciò che conta è che abbiamo calcolato l’entità delle frodi e stiamo facendo tutto quanto in nostro potere per combatterle. Per questo dieci anni fa abbiamo istituito l’OLAF, l’Ufficio europeo per la lotta antifrode. Ora occorre urgentemente un quadro giuridico appropriato.

Signora Ministro, se lei dice che dovremmo attendere la relazione della Commissione e soltanto allora iniziare a negoziare quello che potrebbe essere lo statuto definitivo dell’OLAF, stiamo perdendo tempo. Le elezioni sono imminenti e comincerà un nuovo mandato parlamentare. Il messaggio che intendiamo trasmettere ai cittadini europei è che tutti qui, Consiglio, presidenze ceca e francese, Parlamento e Commissione sono impegnati a porre fine al tipo di frodi esistenti nei paesi in via di sviluppo e anche nei paesi molto sviluppati.

La ringrazio, signora Ministro, per la sua presenza all’odierno dibattito e mi rammarico per l’assenza della Commissione.

 
  
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  Inés Ayala Sender (PSE).(ES) Signor Presidente, anch’io accolgo con favore la proposta dell’onorevole Gräßle per conto della commissione per il controllo di bilancio di spingere ed esercitare pressioni in maniera che la legislazione che adottiamo sull’OLAF possa essere attuata quanto prima.

Sono anche grata al presidente in carica del Consiglio per la sua presenza in questa sede poiché la proposta che il Parlamento ha adottato giustamente insisteva sulla necessità di garantire e tutelare i diritti dei soggetti indagati dall’OLAF con particolare riguardo alla presunzione di innocenza e alla difesa, oltre beninteso ai diritti degli informatori.

Occorrono norme più chiare e trasparenti, nonché un codice di condotta da divulgare presso il maggior numero possibile di cittadini. In proposito siamo grati per l’iniziativa dell’onorevole Gräßle e il sostegno offerto dalla commissione per il controllo di bilancio.

Come è ovvio esortiamo il Consiglio a cercare di sbloccare i negoziati il più in fretta possibile in maniera che procedano, auspicabilmente prima del termine di questo mandato parlamentare, ovvero prima delle prossime elezioni. Ciò sarebbe fondamentale per garantire tutti i diritti che il Parlamento rafforzerà sulla base della relazione Gräßle.

 
  
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  Paul Rübig (PPE-DE).(DE) Signor Presidente, signora Presidente in carica del Consiglio, onorevoli colleghi, il prossimo anno si terranno nuovamente le elezioni del Parlamento europeo e la disinformazione è un fenomeno particolarmente dilagante. Per questo chiediamo una riforma rapida dell’OLAF. I casi di disinformazione e truffa a discapito dell’Unione europea vanno messi in luce con chiarezza e senza ambiguità, poiché ritengo che i cittadini europei abbiano bisogno proprio di chiarezza e risolutezza.

 
  
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  Markus Pieper (PPE-DE).(DE) Signor Presidente, signora Presidente in carica del Consiglio, in quanto membro della commissione per lo sviluppo regionale comprendo l’importanza del lavoro svolto dall’OLAF nel campo dei fondi strutturali. L’ultima relazione sugli interessi finanziari delle Comunità segnala oltre 3 800 casi di irregolarità, che rappresentano un aumento del 19 per cento rispetto al 2006. L’importo in questione è pari a 828 milioni di euro, il 17 per cento in più rispetto anche all’anno precedente.

Per questo il Consiglio ora deve migliorare la lotta alle frodi attuando una vera riforma della base giuridica anziché interventi cosmetici su testi esistenti.

Se il Consiglio intende affrontare seriamente la questione, dovrebbe anche adoperarsi per il miglioramento del suo sistema di segnalazione. Sinora gli Stati membri ci hanno messo in media 36 mesi soltanto per segnalare irregolarità all’OLAF. Si dovrebbero fornire dati affidabili rapidamente e in formato elettronico in maniera che l’OLAF possa svolgere il proprio lavoro in maniera efficiente. Lo dobbiamo a tutti gli interessati, ossia i contribuenti e chi spende fondi comunitari in buona fede al meglio delle proprie conoscenze.

 
  
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  Mairead McGuinness (PPE-DE).(EN) Signor Presidente, sarò estremamente breve. Sono accorsa a sostenere l’onorevole Gräßle nei suoi sforzi e credo che tutti qui oggi stiano facendo la stessa cosa. Abbiamo sentito dire che la reputazione dell’Unione europea è compromessa dall’impressione che le frodi stiano avendo la meglio. Pertanto, qualunque iniziativa che rafforzerebbe e migliorerebbe l’efficienza dell’OLAF va accolta con favore e sostenuta. Nel mio rapido intervento intendo dunque elogiare l’onorevole Gräßle per il suo impegno ed esortare Consiglio e Commissione ad ascoltare con attenzione.

 
  
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  Rama Yade, presidente in carica del Consiglio. − (FR) Signor Presidente, onorevoli parlamentari, comprendo appieno le preoccupazioni del Parlamento europeo. Ora il Consiglio dispone dei risultati della prima lettura del Parlamento. Il modo in cui il Consiglio, che ha fatto la sua parte chiedendo il consolidamento della legislazione del 2007, lavora e opera ha un fondamento logico ed ha quindi bisogno di documenti prodotti dalla Commissione per poter procedere. Fintantoché il Consiglio non avrà ricevuto il lavoro della Commissione, mi vedo costretta a dirvi che dobbiamo attendere.

Sono certa che, una volta pervenutoci il documento di lavoro sul consolidamento della legislazione dell’OLAF preannunciato dalla Commissione, saremo in grado di progredire rapidamente sulla questione della riforma. Abbiamo però bisogno di questo documento. Il Parlamento può confidare nel fatto che il Consiglio porterà avanti la questione con il consueto rispetto dimostrato per una corretta collaborazione istituzionale al fine di rendere il quadro giuridico dell’OLAF il più chiaro possibile.

 
  
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  Presidente. − Ho ricevuto una proposta di risoluzione(1) conformemente all’articolo 108, paragrafo 5, del regolamento.

La discussione è chiusa.

La votazione si svolgerà giovedì, 18 dicembre 2008.

(La seduta viene sospesa per qualche istante)

 
  
  

PRESIDENZA DELL’ON. WALLIS
Vicepresidente

 
  

(1)Cfr. processo verbale.

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