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Procedura : 2005/0236(COD)
Ciclo di vita in Aula
Ciclo dei documenti :

Testi presentati :

A6-0069/2009

Discussioni :

PV 10/03/2009 - 12
CRE 10/03/2009 - 12

Votazioni :

PV 11/03/2009 - 5.12
Dichiarazioni di voto

Testi approvati :

P6_TA(2009)0112

Resoconto integrale delle discussioni
Martedì 10 marzo 2009 - Strasburgo Edizione GU

12. Disposizioni e norme comuni per gli organismi che effettuano le ispezioni e le visite di controllo delle navi e per le pertinenti attività delle amministrazioni marittime (rifusione) - Disposizioni e norme comuni per gli organismi che effettuano le ispezioni e le visite di controllo delle navi (rifusione) - Controllo da parte dello Stato di approdo (rifusione) - Sistema comunitario di monitoraggio del traffico navale e d'informazione - Inchieste sugli incidenti nel settore del trasporto marittimo - Responsabilità dei vettori che trasportano passeggeri via mare in caso di incidente - Assicurazione degli armatori per i crediti marittimi - Rispetto degli obblighi degli Stati di bandiera (discussione)
Video degli interventi
PV
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  Presidente. − L’ordine del giorno reca, in discussione congiunta:

- la relazione (A6-0097/2009), presentata dall’onorevole de Grandes Pascual, a nome della delegazione del Parlamento europeo al comitato di conciliazione, sul progetto comune, approvato dal comitato di conciliazione, di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio relativa alle disposizioni ed alle norme comuni per gli organismi che effettuano le ispezioni e le visite di controllo delle navi e per le pertinenti attività delle amministrazioni marittime (rifusione) [PE-CONS 3719/2008 - C6-0042/2009 - 2005/0237A(COD)];

- la relazione (A6-0098/2009), presentata dall’onorevole de Grandes Pascual, a nome della delegazione del Parlamento europeo al comitato di conciliazione, sul progetto comune, approvato dal comitato di conciliazione, di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo alle disposizioni ed alle norme comuni per gli organismi che effettuano le ispezioni e le visite di controllo delle navi (rifusione) [PE-CONS 3720/2008 - C6-0043/2009 - 2005/0237B(COD)];

- la relazione (A6-0099/2009), presentata dall’onorevole Vlasto, a nome della delegazione del Parlamento europeo al comitato di conciliazione, sul progetto comune, approvato dal comitato di conciliazione, di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio relativa al controllo da parte dello Stato di approdo (rifusione) [PE-CONS 3721/2008 - C6-0044/2009 - 2005/0238(COD)];

- la relazione (A6-0100/2009), presentata dall’onorevole Sterckx, a nome della delegazione del Parlamento europeo al comitato di conciliazione, sul progetto comune, approvato dal comitato di conciliazione, di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio 2002/59/CE relativa all’istituzione di un sistema comunitario di monitoraggio del traffico navale e d’informazione [PE-CONS 3722/2008 - C6-0045/2009 - 2005/0239(COD)];

- la relazione (A6-0101/2009), presentata dall’onorevole Kohlíček, a nome della delegazione del Parlamento europeo al comitato di conciliazione, sul progetto comune, approvato dal comitato di conciliazione, di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che stabilisce i principi fondamentali in materia di inchieste sugli incidenti nel settore nel trasporto marittimo e che modifica le direttive 1999/35/CE e 2002/59/CE [PE-CONS 3723/2008 - C6-0046/2009 - 2005/0240(COD)];

- la relazione (A6-0102/2009), presentata dall’onorevole Costa, a nome della delegazione del Parlamento europeo al comitato di conciliazione, sul progetto comune, approvato dal comitato di conciliazione, di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo alla responsabilità dei vettori che trasportano passeggeri via mare in caso di incidente [PE-CONS 3724/2008 - C6-0047/2009 - 2005/0241(COD)];

- la raccomandazione per la seconda lettura (A6-0072/2009) presentata dall’onorevole Savary, relativa alla posizione comune del Consiglio in vista dell’adozione della direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio sull’assicurazione degli armatori per i crediti marittimi [14287/2/2008 - C6-0483/2008 - 2005/0242(COD)] e

- la raccomandazione per la seconda lettura (A6-0069/2009) presentata dall’onorevole Fernandes, relativa alla posizione comune del Consiglio in vista dell’adozione della direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio relativa al rispetto degli obblighi degli Stati di bandiera [14288/2/2008 - C6-0484/2008 - 2005/0236(COD)].

 
  
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  Luis de Grandes Pascual, relatore.(ES) Signor Presidente, Commissario Tajani, onorevoli colleghi, oggi, con la ratifica del pacchetto Erika III, stiamo per concludere un’impresa avviata oltre tre anni fa. In questo momento provo sicuramente un senso di grande soddisfazione e sono certo che chiunque abbia percorso questa strada con me si senta allo stesso modo. Stiamo scrivendo un nuovo capitolo della storia dell’Europa che, grazie al nostro lavoro, diventerà una zona i cui mari saranno più sicuri.

L’obiettivo del pacchetto Erika III è quello di proteggere i nostri mari e, come ben sapete, le sue radici risalgono alle spaventose maree nere causate dall’Erika e dalla Prestige, che hanno provocato gravissimi danni alle coste dell’Europa meridionale.

Abbiamo imparato dalle lezioni del passato e ci rendiamo conto che dobbiamo agire immediatamente per evitare che si ripetano nelle stesse proporzioni eventi di quel tipo. L’Europa non deve sottovalutare il valore strategico del trasporto marittimo per la sua economia: il 90 per cento del commercio estero dell’Unione europea viaggia per mare, così come il 40 per cento del nostro commercio intracomunitario.

E questo motiva tutto il lavoro che l’Unione europea ha dovuto far confluire nel quadro giuridico per il trasporto marittimo in molti decenni.

Come dicevo, non è stata una strada sempre in discesa, anzi. Infatti, sebbene fossimo tutti uniti da un obiettivo comune, l’atteggiamento inizialmente restio della Commissione ne ha fatto un viaggio molto difficile. Allo stesso tempo però, per amor d’onestà, vorrei anche elogiare la ferma volontà politica di portare a buon fine l’iter su questo tema così importante di cui ha dato prova la presidenza francese.

E’ quasi superfluo che io sottolinei il ruolo decisivo svolto dal vicepresidente Tajani, che ha dato la spinta finale in vista del raggiungimento del consenso. Infine, anche se non è certo l’elemento meno importante, desidero rilevare la fermezza di questo Parlamento nel difendere gli interessi dell’Europa e nel proteggere i cittadini che rappresentiamo.

Passando ora al tema della discussione odierna, desidero esprimere alcuni commenti su ognuna delle proposte che compongono il pacchetto. Vi posso dire sin d’ora che, per la maggior parte, le mie preoccupazioni sono state fugate.

Onorevoli colleghi, c’è un tema che mi ha preoccupato durante tutti i negoziati, poiché concerne un aspetto essenziale del pacchetto: il carattere indipendente degli organismi e delle autorità creati al fine di adottare le migliori decisioni possibili nei tempi più brevi possibili. Mi riferisco nello specifico all’autorità indipendente che deve essere costituita per prendere una decisione che è sempre difficile, ossia quella di ammettere o meno una nave in pericolo in un luogo di rifugio. Bene, onorevoli colleghi, accolgo favorevolmente la decisione finale che è stata adottata. Si è deciso che ogni Stato membro creerà un’autorità indipendente dotata delle risorse e dei poteri necessari per adottare le migliori decisioni possibili nei tempi più brevi possibili. Solo una volta condotta una valutazione dettagliata di tutti i rischi, l’autorità deciderà se ammettere la nave oppure se respingerla.

A tale riguardo, è opportuno riconoscere la tenacia dell’onorevole Sterckx nel portare a buon fine questa ardua impresa. Sono anche soddisfatto dei progressi compiuti in materia di strumenti per la localizzazione delle navi, essenziali per ridurre il numero di situazioni di rischio. Per quanto riguarda la relazione dell’onorevole Vlasto, con cui mi congratulo per l’eccellente lavoro svolto, desidero sottolineare il sostanziale miglioramento che sarà apportato all’attuale regime di ispezioni nei porti comunitari che, basandosi sul profilo di rischio, diventerà più efficiente. Desidero altresì ringraziare l’onorevole Kohlíček per la sua disponibilità al dialogo e per l’ottimo lavoro svolto.

Un altro aspetto che vorrei evidenziare è l’ambiziosa proposta nell’ambito dei diritti dei passeggeri che, finora, non sono stati disciplinati dal diritto comunitario. Questo progresso è stato reso possibile dall’impegno messo in atto fino all’ultimissimo secondo dall’onorevole Costa.

Per quanto concerne le relazioni Savary e Fernandes, mi fa piacere constatare che il Consiglio alla fine abbia deciso di abbandonare la sua posizione ostruzionistica che non portava da nessuna parte. Questo mutamento di rotta ci ha consentito di pervenire ad una soluzione, seppur minima. Ad ogni modo, devo dire che sono soddisfatto perché ora il pacchetto è completo.

Per concludere, vorrei passare alla mia relazione. Dopo essere stata esaminata dal Consiglio, è stata divisa in due strumenti giuridici separati.

I punti chiave della mia relazione possono essere sintetizzati come segue: con questa quarta revisione della legislazione comunitaria che disciplina le attività degli organismi di ispezione, siamo riusciti a rafforzare i meccanismi di sorveglianza creando un comitato di valutazione indipendente con poteri permanenti e la capacità di agire sulla base di un’iniziativa propria.

Siamo anche riusciti a creare un sistema sanzionatorio più equo e flessibile e anche più efficace del precedente, in quanto penalizza chi non agisce come deve, ma lo fa in funzione della gravità dell’infrazione commessa e delle risorse finanziarie dell’organizzazione.

Infine, siamo riusciti a compiere progressi sul delicatissimo problema del riconoscimento dei certificati di classificazione, definendo le condizioni sulla base per il reciproco riconoscimento delle organizzazioni autorizzate, senza però mettere a rischio la sicurezza marittima, e prendendo come riferimento le regole più rigorose al fine di salvaguardare gli standard di eccellenza che caratterizzano le nostre industrie navali europee.

 
  
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  Dominique Vlasto, relatore.(FR) Signor Presidente, la Commissione europea ha pubblicato le sue proposte sul pacchetto Erika III il 23 novembre 2005 e se me lo consente, vorrei rendere ora omaggio al commissario all’epoca responsabile dei trasporti, Jacques Barrot, perché, con questo nuovo pacchetto, ha compiuto un lavoro estremamente ambizioso in vista del miglioramento della sicurezza marittima in Europa.

Il pacchetto Erika III costituisce il tocco finale di un impegno legislativo globale in atto da 10 anni, dal tragico naufragio dell’Erika al largo della costa bretone. Ha consentito all’Unione europea di colmare quelle che erano inizialmente gravi lacune, per diventare un punto di riferimento internazionale in materia di sicurezza marittima.

A seguito di quei disastri, i cittadini europei, spaventati da catastrofi marittime di tali proporzioni, avevano il diritto di aspettarsi una risposta ferma e decisa da parte dei politici per mettere fine a comportamenti irresponsabili.

La nostra ambizione è la creazione di un’area di responsabilità in cui ogni parte coinvolta nel trasporto marittimo si assuma la propria parte di responsabilità in base alle sue scelte e le sue azioni e, se del caso, ai suoi errori.

Il pacchetto Erika III copre così diverse fasi del trasporto marittimo, con una vera complementarità tra le varie proposte, oltre a proporre un approccio globale che ci ha condotti a considerare ognuna delle relazioni come parte integrante di un tutto indivisibile.

Oggi, mentre si chiede al Parlamento di esprimere il proprio parere sull’esito della procedura di conciliazione che consentirà di portare a termine questo processo – oltre tre anni di lavoro – noi relatori possiamo dirci soddisfatti di questo approccio comune, che ci ha consentito di conseguire un risultato a mio parere molto soddisfacente.

Desidero ringraziare i miei colleghi relatori che hanno privilegiato l’interesse generale rispetto al proprio consentendoci di raggiungere, insieme, un buon risultato che non sarebbe stato possibile agendo individualmente.

Per quanto concerne la mia relazione, il Parlamento ha raggiunto i propri obiettivi su quasi tutti i punti più importanti in essa contenuti, in primo luogo perché le navi saranno ispezionate non solo nei porti ma anche negli ancoraggi, come da noi richiesto. Questo concetto è molto importante, perché impedisce alle navi di fare scalo nei porti in cui sanno di poter evitare le ispezioni.

Inoltre, siamo riusciti ad ottenere un regime molto rigoroso per lo svolgimento delle ispezioni: gli Stati membri potranno cooperare nell’ambito della programmazione delle ispezioni di un successivo porto di scalo senza compromettere l’ispezione di navi a rischio elevato, e l’intervallo tra le ispezioni di queste navi non può superare i sei mesi.

L’aspetto più positivo dei nostri negoziati con il Consiglio è rappresentato dal fatto che sarà sanzionata la reiterazione di comportamenti scorretti. Le ispezioni nei nostri porti possono determinare divieti di accesso temporanei, divieti di navigazione nelle acque europee, ed eventualmente anche un divieto permanente, in altri termini, un divieto definitivo rispetto all’ingresso nei porti e negli ancoraggi europei. Questa misura è rivolta alle navi-spazzatura.

A tale proposito, ci sarà un limite di tolleranza, una soglia di accettabilità che non può essere infranta, perché le navi che avranno ricevuto un rifiuto di accesso definitivo ai nostri porti o ancoraggi saranno classificate come navi-spazzatura, con un chiaro effetto deterrente.

Abbiamo raggiunto un accordo con il Consiglio su questo punto in fase di conciliazione, e il comitato di conciliazione dell’8 dicembre è stato molto positivo. Rivolgo il mio ringraziamento alla presidenza francese del Consiglio e a Dominique Bussereau, perché sono certa che siano stati l’impegno personale e il lavoro svolto dalle squadre della presidenza a consentirci oggi di presentare risultati molto soddisfacenti, risultati che chiedo al Parlamento di approvare senza riserve.

 
  
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  Dirk Sterckx, relatore. (NL) Signor Presidente, signor Commissario, stiamo portando a termine un lavoro avviato dieci anni fa; mi ricordo ancora molto bene l’indignazione scatenata dall’incidente dell’Erika nel dicembre 1999: la velocità con cui il commissario, la signora de Palacio, aveva presentato all’epoca delle proposte, la cooperazione del Consiglio – che, sotto la pressione dell’opinione pubblica, è stato almeno in parte responsabile della presentazione dei primi due pacchetti già nel giugno del 2002 unitamente, tra le altre cose, alla mia relazione sul monitoraggio e su una politica europea per il monitoraggio delle navi e dei porti di rifugio.

Ricordo anche molto bene la nostra indignazione in occasione del disastro della Prestige nel novembre 2002, quando era peraltro in corso una plenaria proprio qui a Strasburgo. Già allora ci eravamo chiesti le ragioni per adottare tutte quelle misure se poi non vi erano riscontri positivi nella fase applicativa. Il Parlamento già allora aveva fatto la sua parte.

Desidero ricordare al Parlamento una relazione della commissione temporanea sul rafforzamento della sicurezza marittima, presieduta dall’onorevole Jarzembowski, in cui avevamo precisato che, sebbene fosse in vigore un quadro normativo sia a livello europeo sia a livello internazionale, dovevamo ancora garantirne l’applicazione pratica e il rispetto delle regole da parte del personale a bordo delle navi, nei porti ed altrove per assicurare che il trasporto marittimo fosse quanto più sicuro possibile.

L’applicazione pratica di quelle regole non ha funzionato come previsto e la Commissione ha risposto alle domande poste in seno al Parlamento europeo con sette proposte del commissario Barrot che ritengo abbiano costituito un pacchetto estremamente valido; a questo proposito desidero ringraziare il commissario Tajani per aver dato loro seguito. Ritengo che tutte queste proposte siano andate a costituire un pacchetto estremamente efficiente. Le regole esistenti sono state migliorare ed integrate dalle due relazioni, dell’onorevole Savary e dell’onorevole Fernandes. Abbiamo così realizzato un pacchetto equilibrato.

Vorrei brevemente commentare la mia relazione sul monitoraggio del traffico navale. Una rete chiamata SafeSeaNet costituisce un valido strumento di scambio e consente a tutti gli Stati membri di comunicare e scambiare informazioni. Tutte le navi devono essere dotate di AIS, un sistema di identificazione automatico che fornisce dati sulle navi che entrano nelle acque europee, consentendoci di individuare e limitare i rischi. L’AIS è anche utile per i pescherecci e può migliorarne la sicurezza. Insistiamo ancora una volta – e credo sia molto importante – sull’importanza che gli equipaggi siano trattati in modo equo in caso di incidente e non considerati erroneamente come criminali.

Anche i meccanismi in materia di accoglienza delle navi in pericolo sono stati resi ancora più rigorosi. Sapevamo già che erano necessari dei piani, ma ora è anche necessaria un’autorità, che non solo partecipi all’elaborazione di tali progetti, ma che si occupi anche della loro attuazione. L’autorità deve disporre delle necessarie competenze, poter prendere decisioni indipendenti e avere un carattere permanente; questa autorità deve essere sempre disponibile e non essere costituita in tutta fretta in caso di incidente. Signor Commissario, siamo ancora in attesa di un programma volto al risarcimento dei danni per i porti di rifugio, ma confido che lei possa presentare una proposta a tempo debito.

Abbiamo dedicato dieci anni a questo lavoro in passato. Ora, stiamo lavorando senza la pressione di un incidente. Desidero ringraziare le presidenze slovena e francese, come ha già fatto l’onorevole Vlasto. Credo che, se non fosse stato per loro, non sarebbe stato possibile pervenire ad alcuna decisione, ma desidero sottolineare la tenacia e l’unità del Parlamento quando si è trattato di sostenere le proprie posizioni su molti punti.

Desidero ringraziare tutti i miei colleghi che hanno dato il loro contributo, i relatori ombra, i relatori e tutti gli altri. Oggi ricordiamo una persona che non è più con noi, l’onorevole Piecyk, al quale desidero esprimere i miei più calorosi ringraziamenti, anche se postumi.

Onorevoli colleghi, non possiamo emanare una direttiva che vieti gli incidenti o che proibisca le tempeste in mare, ma credo si stia davvero facendo quanto in nostro potere per migliorare la sicurezza marittima.

 
  
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  Jaromír Kohlíček, relatore.(CS) Onorevoli colleghi, i disastri marittimi sono eventi che da soli possono provocare gli effetti più devastanti nel settore dei trasporti. Sin dalla mitologia, il trasporto marittimo è sempre stato legato a tutta una serie di credenze e tradizioni. Fino a poco tempo fa, è stato gestito attraverso vari pacchetti normativi, ma progressivamente l’Organizzazione marittima internazionale (OMI) ha stabilito normative più chiare basate, tra le altre cose, sul diritto consuetudinario. L’elaborazione di queste norme non è stata assolutamente un fine in sé, ma finalizzata a garantire il trasporto in condizioni di sicurezza di merci e passeggeri, e a specificare i requisiti tecnici per le navi e l’infrastruttura nonché a dettare regole di navigazione. Altre normative – che figurano tra i temi recentemente discussi al Parlamento europeo – unificano i requisiti minimi per la composizione degli equipaggi; altre ancora cercano di eliminare il rischio di disastri marittimi. Tuttavia, nonostante tutte le misure tecniche, si possono comunque verificare incidenti di grosse proporzioni. Prima del disastro della petroliera Prestige, gli Stati membri dell’Unione europea non si rendevano conto della necessità di unificare in modo rigoroso le indagini tecniche in caso di incidente nel settore del trasporto marittimo. L’incapacità di svolgere indagini nell’ambito del disastro della Prestige o di individuare con certezza le cause dell’incidente hanno dimostrato quanto fosse necessaria un’armonizzazione dei metodi investigativi. Era per esempio necessario fissare termini precisi per l’avvio e la conclusione delle indagini ed istituire una struttura competente per la redazione delle relazioni finali. La creazione di commissioni investigative obiettive chiaramente svolge un ruolo importante. E’ stato necessario correlare le singole sezioni della direttiva con i requisiti dell’OMI e di altri documenti del terzo pacchetto marittimo e, allo stesso tempo, utilizzare le disposizioni di altri documenti vincolanti in vigore a livello dell’Unione europea, per esempio, in materia di riservatezza dei dati personali.

Ritengo che la procedura di conciliazione ci consentirà di pervenire ad una risoluzione molto positiva rispetto a tutti gli interrogativi ancora aperti, compresa una chiara formulazione del requisito relativo al trattamento dignitoso degli equipaggi delle navi coinvolte in incidenti. La formula qui utilizzata è conforme alle parti corrispondenti della direttiva Sterckx, ossia un sistema comunitario di monitoraggio del traffico navale e d’informazione, come ha già brevemente ricordato il mio collega. Per concludere, desidero esprimere i miei ringraziamenti per l’approccio collegiale da parte degli autori dell’emendamento, per l’atteggiamento estremamente responsabile del personale della Commissione europea e dei singoli Stati che hanno assicurato la presidenza, ossia Germania, Slovenia e Francia, che hanno partecipato al lavoro. Un importante contributo alla qualità del testo è stato dato dagli assistenti specialisti. Sono stato aiutato nella prima parte del lavoro, per esempio, da Hannes Kugi, tra gli altri, e nella procedura di conciliazione, dall’instancabile Katrin Huber. E’ anche grazie a loro che la direttiva che ne è risultata è un documento pratico e fruibile che non può che essere raccomandata all’attenzione del pubblico specializzato.

 
  
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  Paolo Costa, relatore. − Signor Presidente, signor Commissario, onorevoli colleghi, questa sera, oggi, con questa sessione noi chiudiamo un lungo lavoro e credo che ognuno di noi debba considerarsi soddisfatto dei risultati raggiunti. Per motivi diversi, che sono quelli che riguardano l'Unione come un tutto, perché è evidente che consentire all'Unione europea di crearsi degli spazi normativi regionali laddove esistono norme internazionali che le regolano, intromettersi tra gli Stati membri e le organizzazioni internazionali nel definire regole, è un'attività che deve essere fatta solo quando questo sia necessario. Ed è evidente che fosse necessario: l'hanno reso evidente purtroppo gli incidenti che hanno messo in moto il processo.

Il risultato raggiunto è un risultato che, credo, non possa non soddisfare tutti, nel senso che è un onorevole compromesso di un lungo lavoro, che ha visto tutte le istituzioni coinvolte – la Commissione, il Parlamento, il Consiglio – fare la loro parte, ognuno, come dire, rappresentando gli interessi che sono deputati a rappresentare. Questo fa sì che l'intero settore, l'intero quadro della sicurezza marittima oggi abbia fatto un passo in avanti. Insomma, i miei colleghi ed io abbiamo avuto l'onore e la possibilità di affrontare problemi più specifici: io ho avuto la responsabilità e il piacere di occuparmi della responsabilità dei trasportatori, dei carriers, nel caso di incidenti nei confronti delle persone condotte a bordo.

Devo naturalmente riconoscere che, come sempre, il risultato è un metà strada tra ambizioni che abbiamo espresso, ambizioni che in qualche momento sembravano perfino capaci di essere raggiunte: l'ambizione era quella di estendere immediatamente la copertura, la protezione a tutti coloro che si imbarcano su una nave, fosse questa in mari internazionali, in mari nazionali o lungo i fiumi. Poi, come dire, la realtà delle cose ha voluto che il campo d'applicazione fosse in parte ridotto. Io prendo atto, diciamo, ma non posso non sottolineare che manca qualcosa a questo insieme di regole, per il fatto che molte delle navi che passano indifferentemente da dentro un fiume al mare non sono ricoperte in questo modo e sicuramente questo è un punto che andrà coperto in qualche modo; sono sicuro che la Commissione vorrà provvedere al più presto in questa direzione.

Poi abbiamo invece stabilito un periodo abbastanza lungo, per far sì che anche i viaggi all'interno dei mari domestici vengano ricoperti. Questo problema della lunghezza è un problema dei periodi di transizione, forse è un tema che abbiamo sottostimato. Temo che il rischio che abbiamo è che siano troppo lunghi e che quindi dovremo attendere troppo per questo. Ma è meglio che ci siano piuttosto che non aver ottenuto nulla di diverso.

L'altro grande punto in discussione – e però il punto raggiunto – è che questa protezione parte da un momento sicuro. Certo, noi possiamo oggi dire ai nostri cittadini che quando salgono su una nave sono coperti, in termini essenziali, fin dalla fine del 2012, comunque essi si troveranno a muoversi. Insomma, noi abbiamo, anche da questo punto di vista, consentito a tutti i cittadini di sentirsi un po' più europei, perché la stessa copertura sarà in ogni mare, in ogni luogo, per ogni nave.

 
  
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  Gilles Savary, relatore.(FR) Signor Presidente, signor Commissario, siamo giunti al termine della maratona legislativa che, come citato, è durata anni e che, come ci è stato ricordato durante un dibattito stamani, è stata ribattezzata, in appropriatamente, “Erika III”.

E’ una definizione inappropriata perché, dopo l’Erika, c’è stata la Prestige; dopo la Prestige, la Tricolor; e, dopo la Tricolor, ci sono purtroppo stati molti altri disastri marittimi sia nelle acque europee sia altrove.

E soprattutto è una definizione inappropriata perché, come ha segnalato l’onorevole Sterckx, per la prima volta siamo in presenza di una legislazione “fredda”, priva delle passioni, degli eccessi e delle polemiche che prendono il sopravvento a seguito di disastri come l’Erika e la Prestige. Credo che, se è stata proposta, il merito vada riconosciuto in particolare al commissario Barrot e alla Commissione, ma si trattava comunque di una materia estremamente complessa.

In assenza di eventi gravi, gli Stati membri non sono particolarmente propensi a legiferare in ambiti come questo; talvolta, invece, quando si verificano incidenti, esagerano con la legislazione. In ogni caso, si tratta davvero di una normativa di grande rilievo, dato che contiene sette testi.

Si propone di fare dello spazio marittimo europeo – o piuttosto di quello degli Stati membri – uno dei più sicuri al mondo. L’intento è perfettamente giustificato dato che è anche uno dei più trafficati del mondo e, in termini geografici, uno dei più complicati al mondo. Abbiamo una serie di stretti, compresi Bosforo, Gibilterra e Pas-de-Calais – attraverso i quali ogni giorno passano 800 navi mercantili – che sono tra i porti più grandi del mondo.

Abbiamo pertanto dovuto svolgere un grosso lavoro. Purtroppo non possiamo escludere che si possano verificare altri incidenti – la vita sarà sempre imprevedibile – ma abbiamo fatto tutto il possibile per evitarli ed anche per sanzionarne le cause.

La struttura di questo pacchetto è semplice: è un circolo virtuoso, in cui ogni anello della catena dei trasporti – dallo Stato di approdo all’assicuratore, passando attraverso il noleggiatore, la società di classificazione e lo Stato di bandiera – è responsabile delle proprie azioni e in un certo qual modo esercita pressione – o almeno è questa la scommessa – per semplificare le condizioni di trasporto e per garantire che si utilizzi un vettore responsabile che ottemperi alle norme in vigore.

Ripensandoci, inoltre, forse sarebbe valsa la pena di basare il nostro modello, in termini di principi e strutture in senso lato, su quanto stiamo cercando di fare nella sfera finanziaria: le agenzie di rating si sono rivelate inadeguate quanto le società di classificazione marittima.

Certi Stati membri accolgono bandiere di comodo, o paradisi fiscali come vengono definiti in ambito finanziario. Certi operatori non sono ben accetti, sono inseriti in liste nere e oggetto di divieti in ambito marittimo. Questa è una normativa esemplare che si inserisce oltre tutto nel quadro dell’OMI a livello internazionale.

Direi che, in termini politici, si tratta di un grande successo per la Comunità, perché il rapporto tra Commissione e Parlamento ha consentito di produrre un testo e una normativa molto complicati in merito ai quali gli Stati membri erano molto reticenti.

Desidero ringraziare il commissario Tajani e la Commissione, nonché la presidenza francese, perché ritengo che Dominique Bussereau abbia compreso che questa poteva essere una materia importante di cui discutere durante la presidenza francese. Ringrazio tutti i miei colleghi, perché, come tutti sapete, ci siamo serviti di sotterfugi e giochi di prestigio per riuscire ad ottenere questi risultati. Siamo riusciti a portare a termine questo pacchetto marittimo solo perché siamo stati uniti e abbiamo dimostrato una tale solidarietà che certi colleghi hanno, per così dire, adottato qualche “passeggero clandestino”, come il mio testo e quello dell’onorevole Fernandes, che il Consiglio ha rifiutato.

Questo, onorevoli colleghi, è stato il motivo del nostro successo. Sarei voluto entrare nei dettagli della mia relazione, ma credo che avrò un po’ di tempo per intervenire alla fine, e lo farò in quel momento.

(Applausi)

 
  
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  Emanuel Jardim Fernandes, relatore.(PT) Signor Presidente, signor Commissario, onorevoli colleghi, la discussione sul pacchetto sulla sicurezza marittima Erika III si sta per concludere. L’avvio di questo processo risale ad oltre tre anni fa e, all’epoca, avevamo sostenuto con vigore una maggiore sicurezza per i passeggeri, gli oceani, i mari e le rotte marittime. Si pensava che io, in quanto portoghese e madeirese, fossi particolarmente impegnato nei confronti di questo progetto e dei suoi obiettivi principali: garantire che gli Stati membri ottemperassero in maniera coerente ai loro obblighi in quanto membri dell’Organizzazione marittima internazionale (OMI), adottassero le convenzioni di tale organizzazione e applicassero in tutto e per tutto le loro disposizioni obbligatorie. Il processo negoziale è stato difficile. Per il Parlamento, il pacchetto Erika III è sempre stato un tutto unico e mai una raccolta di misure cucite assieme.

All’epoca della prima lettura, il Parlamento aveva adottato alcuni emendamenti che comprendevano l’obbligo per lo Stato di bandiera di garantire la corretta formazione degli ispettori e di sviluppare le capacità necessarie per il riesame, l’omologazione e l’autorizzazione della costruzione e dell’equipaggiamento delle navi, l’obbligo per gli Stati membri di ottenere prove documentali della conformità della nave alle norme internazionali – se una nave non è di nuova costruzione, lo Stato membro è tenuto a prendere contatti con il precedente Stato di bandiera e a chiedergli i trasmettere i documenti e i dati necessari – e il mantenimento di una banca dati sulla flotta che registri i principali dati tecnici di ogni nave, comprese le violazioni delle condizioni dell’OMI.

A quell’epoca, avevamo raggiunto un accordo politico su sei delle otto proposte. La mia proposta e quella dell’onorevole Savary rimanevano in attesa di un’approvazione. Siamo ora pervenuti ad un accordo sulla modalità in cui queste due proposte possono essere incluse nel testo finale del pacchetto Erika III. Grazie al Parlamento e alla sua perseveranza, alle presidenze slovena e, in particolare, francese – che ringrazio – e infine, alla volontà comune di tutti noi, ora possiamo concludere questo terzo pacchetto sulla sicurezza marittima. E’ importante segnalare la ratifica delle convenzioni internazionali con il ricorso al metodo nazionale in questo processo. E’ una posizione che ho sostenuto per rispetto nei confronti dei diversi sistemi di ratifica in essere nei vari Stati membri. Nell’attesa che lo schema di audit dell’OMI diventi obbligatorio, gli Stati membri devono sottoporre le loro amministrazioni marittime a tale audit e pubblicarne i risultati. Gli Stati membri devono introdurre un sistema di gestione della qualità per le loro amministrazioni marittime, certificato in conformità alle norme internazionali. Prima di concedere il diritto a una nave di battere bandiera, gli Stati membri devono verificare che la nave in questione rispetti le norme internazionali.

Gli Stati membri devono garantire che le navi battenti la loro bandiera e che sono state sottoposte a fermo nel contesto di un’ispezione da parte dello Stato di approdo siano rese conformi alle pertinenti convenzioni OMI. Gli Stati membri la cui bandiera figura nella lista nera o nella lista grigia del protocollo di intesa di Parigi relativo al controllo da parte dello Stato di approdo, per due anni consecutivi, devono presentare alla Commissione una relazione che documenti le ragioni alla base dello scarso livello di prestazione.

Parallelamente alla posizione comune, gli Stati membri confermeranno in una dichiarazione congiunta il loro impegno a ratificare le principali convenzioni internazionali sulla sicurezza marittima entro il 1° gennaio 2012, ad applicare il codice dell’OMI dello Stato di bandiera e il relativo schema di audit per le amministrazioni marittime e ad incoraggiare l’OMI a rendere obbligatori a livello mondiale questi due strumenti.

Per concludere, signor Presidente, onorevoli colleghi, l’adozione di questo terzo pacchetto sulla sicurezza marittima rappresenta una vittoria significativa nel processo legislativo europeo. La Commissione, il Consiglio e il Parlamento europeo hanno proposto, discusso, concordato ed accettato un testo che migliora la vita dei cittadini e delle imprese, promuove una maggiore sicurezza nei mari e negli oceani e pone le basi per il nostro futuro. E’ stato per me un grande onore partecipare a questo processo. Quando tra breve voteremo questo pacchetto, renderemo omaggio alle vittime di tutte le tragedie marittime passate e recenti: dalla Prestige all’Erika, e dalla Bolama all’Estonia. Contribuiremo anche ad evitare o a ridurre le conseguenze di eventi simili in futuro.

 
  
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  Antonio Tajani, vicepresidente della Commissione. − Signor Presidente, oggi si conclude un lavoro difficile, si conclude un percorso che Parlamento, Consiglio e Commissione hanno seguito assieme, con difficoltà da superare, con problemi tecnici, con contrasti anche forti.

Ma io vorrei, in quest'Aula, rivolgendomi non soltanto a voi parlamentari, che state per concludere definitivamente il lavoro per dar vita a un nuovo pacchetto marittimo, ma a tutti i cittadini dell'Unione europea che voi rappresentate: concludere questo lavoro difficile significa, alla vigilia delle elezioni europee, dare un segnale forte da parte delle istituzioni a tutti i cittadini europei. Le istituzioni europee si preoccupano di dare regole certe, di dare risposte alle istanze che vengono dai cittadini; sono capaci di superare difficoltà; sono capaci, quando serve, di trovare un accordo nell'interesse superiore di mezzo miliardo di europei che vivono entro i nostri confini. Sono capaci di dare un segnale per garantire sicurezza; sono capaci di dare un segnale per difendere l'ambiente; sono capaci di dare un segnale per difendere i diritti dei passeggeri; sono capaci di dare un segnale per tutelare le aziende e per far rispettare delle regole.

Dare nuove regole nel settore marittimo significa – nel rispetto della tradizione europea, che ha basato la sua civiltà giuridica sulla certezza del diritto – significa, dicevo, la possibilità di dare ancora una volta regole ai cittadini europei, regole che possono rispettare, regole che possono garantire una migliore condizione nel sistema del trasporto, una migliore condizione per quanto riguarda un settore così importante che coinvolge i nostri mari. Ecco perché volevo sottolineare l'importanza del voto che vi accingete a dare a questo pacchetto: perché è un segnale politico che le istituzioni europee danno, al di là dei contenuti. La valenza di questa decisione supera la contingenza, supera gli argomenti che stiamo affrontando, che avete deciso di trasformare in norme con il consenso della Commissione e del Consiglio. Ripeto: è una scelta politica, un segnale che diamo ai cittadini europei per aver fiducia in istituzioni che sono capaci di affrontare i problemi e di risolverli.

Ecco perché voglio ringraziare certamente i servizi della Commissione che hanno permesso, prima a Jaques Barrot e poi a me, di poter lavorare nel modo migliore; voglio ringraziare la Presidenza francese e la Presidenza slovena; voglio ringraziare Dominique Bussereau, per il lavoro che ha svolto nella fase convulsa delle trattative ma voglio anche sottolineare l'importante lavoro svolto da tutti i relatori, dalla commissione trasporti, dal Parlamento intero. Mi rivolgo al signor Luis De Grandes Pascual, alla signora Dominique Vlasto, a Dirk Sterckx, al signor Kohlíček, al Presidente Paolo Costa, a Gilles Savary – que je remercie encore une fois pour son travail – a Emanuel Jardim Fernandes per tutto il contributo, per, anche, la capacità di saper, alla fine, concludere una trattativa superando anche giuste posizioni o condivisibili posizioni nel tentativo di dare una risposta ai cittadini.

E la sfida che avevamo di fronte era quella di consolidare gli strumenti legislativi europei per combattere la navigazione al di fuori delle norme e prevenire gli incidenti marittimi e l'inquinamento dei nostri mari. Noi dobbiamo a questo punto sfruttare tutti gli strumenti regolamentari in materia di trasporto marittimo per evitare che si ripetano gli incidenti che ci hanno portato ad agire. In primo luogo questi strumenti riguardano lo Stato di bandiera, su cui ricade la responsabilità prima della sicurezza marittima, e la linea politica è stata tracciata: tutti gli Stati di bandiera europei, senza eccezioni, devono essere sulla lista bianca e dotarsi di strumenti finalizzati a questo scopo. Un quadro consolidato per il riconoscimento europeo delle società di classificazione consentirà inoltre un migliore controllo delle nostre navi.

Altri dispositivi si applicano allo Stato di approdo. Ci sono navi e operatori che non dobbiamo più accettare nelle nostre acque perché non soddisfano le norme minime di sicurezza. Ancora altre misure riguardano lo Stato costiero: il monitoraggio efficace delle navi, anche sulle lunghe distanze, rappresentano uno strumento di prevenzione essenziale. Le disposizioni rafforzate in materia di accoglienza delle navi in difficoltà in un luogo di rifugio consentiranno di evitare che un incidente di navigazioni si trasformi in una catastrofe ambientale. Bisogna certo prevenire, ma anche assumersi le responsabilità delle conseguenze degli incidenti e trarne i dovuti insegnamenti. Gli operatori devono stipulare assicurazioni sufficienti nei confronti di terzi o dei loro passeggeri. Infine, un quadro comune di indagini permetterà un feedback ottimale sugli incidenti al fine di ricavarne le opportune lezioni. Certo, il trasporto marittimo – come quello di altri settori a rischio zero – non esiste: ma è dovere del legislatore, dovere di chi rappresenta i cittadini, cercare di fare di tutto per limitare questi rischi al massimo.

Ecco, io credo che questo sia il nostro obiettivo comune, ritengo che abbiamo fatto un passo assolutamente importante. Il pacchetto che vi accingete a adottare rappresenta certamente un grande progresso in questa direzione e – ripeto, ancora una volta – un grande segnale politico, una grande voglia delle istituzioni europee di dare risposte alle domande che ci pongono 500 milioni di cittadini.

 
  
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  Georg Jarzembowski, a nome del gruppo PPE-DE.(DE) Grazie, signor Presidente, signor Vicepresidente, onorevoli colleghi, consentitemi, prima di tutto, di ringraziare tutti i relatori a nome del mio gruppo, non solo per il lavoro in sé, ma anche per il fatto che siamo riusciti a conseguire l’obiettivo che ci eravamo prefissati, ossia trattare le proposte come un pacchetto globale. In questo modo, abbiamo obbligato il Consiglio ad avvicinarsi a noi; come sapete, il Consiglio non voleva assolutamente adottare due proposte. Solo facendo fronte unico, abbiamo fatto in modo che il Consiglio accettasse questi due fascicoli e ci siamo riusciti.

Sono d’accordo con il vicepresidente: questo pacchetto rappresenta un grande successo per i cittadini. Dovremmo affermarlo anche nella campagna elettorale.

Se ci guardiamo intorno, ci rendiamo conto che non ci sono molti deputati presenti al dibattito questo pomeriggio, benché la realizzazione di questo pacchetto sia stato uno dei più grandi successi della commissione per i trasporti e il turismo.

Forse i cittadini non capiscono talvolta perché ci riuniamo qui così a lungo e perché tutto richieda così tanto tempo. In questo caso possono comunque vedere che questo pacchetto comprende normative in materia di monitoraggio, regolamenti sulle società di classificazione, indagini in caso di incidente, obblighi assicurativi, obblighi in materia di responsabilità, controllo da parte dello Stato di approdo e controllo da parte dello Stato di bandiera. Dobbiamo irrigidire i requisiti di tutti questi vari aspetti al fine di prevenire gli incidenti, laddove possibile, e di agire rapidamente in caso di incidenti.

Onorevole Sterckx, vorrei esprimerle ancora una volta un particolare ringraziamento, dato che lei è stato il relatore della commissione speciale che ho avuto l’onore di presiedere, e ci siamo incontrati ancora dopo il naufragio della Prestige per riflettere su tutti gli aspetti che ancora vanno migliorati. Attraverso il commissario Barrot, la Commissione ha sostanzialmente adottato le nostre proposte e siamo di fatto riusciti a completarle attraverso il processo legislativo.

A tale riguardo, ci fa davvero piacere poter approvare questo terzo pacchetto marittimo dopo tutti questi anni. Consentitemi tuttavia di esprimere altre due osservazioni. La prima è che dovremmo ringraziare Dominique Bussereau che, in quanto ministro francese, ha spinto alla fine il pacchetto oltre gli ultimi ostacoli, consentendogli di giungere fino al traguardo. Dobbiamo rendergli merito di questo.

Signor Vicepresidente, tutti gli occhi sono puntati su di lei ora! Lei, la Commissione, con la vostra bella Agenzia europea per la sicurezza marittima, dovete ora garantire che gli Stati membri ora applichino ed utilizzino il frutto del nostro lavoro. Solo quando quello che abbiamo deciso sarà effettivamente applicato, saremo in grado di evitare che incidenti come quelli dell’Erika e della Prestige si ripetano. Dovremmo lottare insieme per riuscirci. Molte grazie.

 
  
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  Rosa Miguélez Ramos, a nome del gruppo PSE.(ES) Signor Presidente, ho dovuto fare una vera corsa per arrivare in Aula. Ero nel mio ufficio ad ascoltare il vicepresidente Tajani e gli altri oratori, e credo di dovermi congratulare con tutti i relatori e con la Commissione. Come il commissario Tajani, anch’io desidero esprimere un caloroso apprezzamento e la mia gratitudine per il lavoro svolto dal commissario Barrot, che è stato molto importante, e anche per la buona volontà dimostrata dalla presidenza francese.

Desidero sottolineare che questo pacchetto marittimo determinerà un cambiamento decisivo in Europa, un cambiamento che promuoverà la qualità e la trasparenza nel settore marittimo. Credo che ci consentirà di non assistere mai più agli spettacoli di scarsa trasparenza, a cui abbiamo assistito in passato, dopo i due tragici incidenti dell’Erika e della Prestige, in particolare la scarsa trasparenza attorno all’incidente della Prestige. In questo contesto, la relazione dell’onorevole Kohlíček, per la quale sono relatrice ombra, è una garanzia – in realtà, la garanzia – che le indagini nel settore marittimo potranno, in futuro, essere condotte in totale trasparenza. Consentirà a tutti – cittadini e amministrazioni – di sapere che cosa è stato all’origine o cosa è avvenuto dopo ogni incidente, affinché gli stessi errori non si abbiano a ripetere mai più e affinché tutto quello che in passato è stato fatto male possa essere corretto.

L’Europa deve spingersi oltre e sono certa che il nostro lavoro non si concluderà qui, perché abbiamo sempre avuto un ruolo di guida e anche perché il traffico marittimo non smetterà di crescere.

 
  
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  Anne E. Jensen, a nome del gruppo ALDE.(DA) Grazie, signor Presidente, anch’io desidero congratularmi con il relatore per il risultato conseguito e ringraziare la presidenza francese per il suo impegno. Il risultato che abbiamo raggiunto rappresenta un importante successo per l’ambiente e per il trasporto marittimo. In questi ultimi anni, per la maggior parte è stata l’Unione europea a definire le norme relative all’impatto del trasporto marittimo sull’ambiente attraverso la legislazione e attraverso il lavoro dell’Organizzazione marittima internazionale. Il trasporto marittimo è un’attività su scala mondiale e, nell’interesse della concorrenza leale e dell’ambiente, è importante avere norme comuni a livello mondiale. Tuttavia, l’Unione europea potrebbe assumere un ruolo guida e definire le norme esigendo regole più rigorose. Dobbiamo fare in modo che gli Stati membri dell’Unione europea ottemperino effettivamente agli accordi OMI ed è proprio quello che stiamo facendo con il pacchetto legislativo che sta giungendo al termine del suo iter. Le sette direttive del terzo pacchetto marittimo eviteranno l’inquinamento, assicureranno una risposta più coordinata in caso di incidente ed impediranno alle navi di scarsa qualità di entrare nelle acque comunitarie. Ho dedicato particolare attenzione alla direttiva sul controllo da parte dello Stato di approdo e alla direttiva sulle inchieste sugli incidenti in quanto relatrice ombra per il mio gruppo, e desidero ringraziare i due relatori, gli onorevoli Vlasto e Kohlíček, per il loro lavoro competente ed efficace. Abbiamo messo a punto un metodo migliore di ispezione per cui le navi al di sotto delle norme ad essere ispezionate più frequentemente e ora disponiamo di un metodo di indagine sugli incidenti che garantirà una tutela giuridica a chi è interrogato, ai testimoni, e questo farà anche sì che le informazioni che ci vengono fornite dalle relazioni sugli incidenti possano essere utilizzate in futuro e che si possano scambiare informazioni tra gli Stati membri.

 
  
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  Mogens Camre, a nome del gruppo UEN.(DA) Grazie, signor Presidente, abbiamo tutte le ragioni per esprimere la nostra più profonda soddisfazione per il pacchetto marittimo e desidero esprimere a nome del nostro gruppo il nostro ringraziamento per l’ottimo lavoro svolto dai relatori, dalla Commissione e dal Consiglio in questo ambito. Ora, le ispezioni riguardano in particolare le navi grandi; io vorrei da parte mia segnalare i problemi legati alle navi piccole. Abbiamo delle autorità specificatamente competenti per lo svolgimento delle ispezioni, ma non abbiamo regole sufficientemente chiare in merito all’idoneità alla navigazione di queste navi o relative al momento in cui devono essere condotte queste ispezioni. E questo vale in particolare per i pescherecci, piccoli pescherecci che sono stati ricostruiti, o per continuare a svolgere attività di pesca o per essere utilizzati per scopi turistici. Questo spesso comporta un aumento di peso e delle dimensioni del motore che modifica il centro di gravità e riduce l’idoneità alla navigazione e, nel mio paese, la Danimarca, abbiamo assistito a numerosi tragici incidenti dovuti a queste modifiche. Dobbiamo introdurre l’obbligo inderogabile per ogni imbarcazione, nuova o ricostruita, di sottoporsi ad un test di idoneità alla navigazione. Pertanto, come l’onorevole Costa, vorrei chiedere alla Commissione di estendere le disposizioni sulla verifica e l’autorizzazione perché possano includere al più presto anche questi tipi di nave.

 
  
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  Michael Cramer, a nome del gruppo Verts/ALE.(DE) Signor Vicepresidente, onorevoli colleghi, noi, gruppo dei Verdi/Alleanza libera europea, appoggiamo questo compromesso finale. Ci fa piacere che il Parlamento abbia avuto la meglio, con il risultato che tutte e otto le proposte legislative costituiscono ora un pacchetto unico su cui ci sarà un’unica votazione. Desidero ringraziare tutti i relatori dal profondo del mio cuore per la loro collaborazione.

La sicurezza marittima ha urgente bisogno di una normativa europea più rigorosa per salvare vite ed evitare disastri ambientali grazie alla prevenzione degli incidenti. Non si devono ripetere incidenti come quelli che hanno coinvolto l’Erika e la Prestige.

Il controllo da parte dello Stato di approdo consente di controllare meglio le navi che fanno scalo nei porti dell’Unione europea e – riteniamo che questo sia importante – di sanzionare queste navi qualora non soddisfino i requisiti in materia di sicurezza. Il monitoraggio delle navi nelle acque territoriali è molto importante, soprattutto nelle aree ecologicamente sensibili, poiché l’inquinamento dei mari e degli oceani non conosce confini. Per questo è assolutamente necessaria un’azione transfrontaliera. Il regolamento sulla responsabilità nei confronti dei passeggeri trasportati a bordo delle navi passeggeri disciplina purtroppo solo l’ambito marittimo. Noi Verdi avremmo voluto che si applicasse anche alle acque interne.

Infine, ci fa piacere che, dopo molto tempo, il Consiglio abbia preso una decisione anche sugli obblighi degli Stati di approdo e sull’assicurazione e la responsabilità degli armatori. Con questo pacchetto sui porti, abbiamo compiuto un importantissimo passo avanti, pur sapendo che queste regole possono e devono essere ulteriormente migliorate in futuro.

 
  
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  Jacky Hénin, a nome del gruppo GUE/NGL.(FR) Signor Presidente, onorevoli colleghi, il ripetersi di incidenti e l’incremento del trasporto di prodotti pericolosi via mare sollevano costantemente gravi problematiche per quanto riguarda il rafforzamento delle norme di sicurezza che disciplinano tutti gli stretti marittimi nell’Unione europea e delle risorse necessarie per applicare queste regole.

In particolare, ha senso classificare questi stretti e le relative rotte di accesso in conformità con la procedura relativa alle “zone Seveso”, perché il trasporto deve essere ridotto ad un costo da contenere, a prescindere dalle conseguenze.

La Commissione e il Consiglio, sotto la pressione esercitata dai disastri economici causati dalla crisi finanziaria, stanno finalmente pensando di rimettere in discussione i paradisi fiscali. Se si riuscirà a farlo, sarà un vero passo avanti.

Nella stessa ottica, a quanti altri disastri marittimi ed ambientali dobbiamo assistere prima che la Commissione, il Consiglio e il Parlamento rivolgano finalmente la loro attenzione allo scandalo delle bandiere di comodo già in atto da tempo? Forse, tuttavia, sarebbe più saggio che l’elettorato europeo mandasse al Parlamento più deputati che si preoccupino di più di lavorare per la sicurezza dei loro concittadini piuttosto che difendere il libero commercio, che distrugge le persone e l’ambiente.

 
  
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  Derek Roland Clark, a nome del gruppo IND/DEM.(EN) Signor Presidente, lo scorso settembre, avevo segnalato come i dati elettronici delle navi richiesti in queste relazioni potevano facilmente arrivare fino a pirati al largo della Somalia. Il mio monito non è stato ascoltato. Le relazioni sono state modificate, ma non in senso migliorativo. In realtà, ci sono ora delle contraddizioni tra di esse. Riproverò.

Mentre l’onorevole Sterckx obbliga i porti a non rifiutare le navi, l’onorevole Savary afferma che i porti possono rifiutare l’ingresso se non sono prodotti i certificati di assicurazione. Aggiungiamoci poi l’ulteriore contraddizione dell’onorevole Vlasto, che estende i controlli dei porti alle navi ancorate al largo. Quindi, se una nave senza documenti rimane al largo e poi, a causa di condizioni atmosferiche estreme, si trova in una situazione di pericolo, deve esserle concessa l’autorizzazione di ingresso, perché l’onorevole Sterckx ha introdotto il diritto per le navi in difficoltà di avere un luogo di rifugio. Ci troviamo pertanto in una situazione in cui, manipolando queste contraddizioni, una nave con un carico pericoloso potrebbe entrare in un porto. Che cosa succede se tutto questo sfocia in un incidente grave, con la chiusura di un porto importante? Il risarcimento citato nella relazione dell’onorevole Sterckx si applicherebbe a tutto e, in ogni caso, chi paga? Queste relazioni esigono una revisione concreta.

Infine, la relazione Fernandes sostiene varie raccomandazioni dell’OMI. Benissimo – il Regno Unito le ha già firmate – ma l’Unione europea vuole aggiungere la propria banca dati sulle flotte, fatto rispetto al quale io ed altri avremmo qualche obiezione. Uso il condizionale perché la relazione Fernandes è destinata ad essere approvata senza una votazione. E’ democratico tutto questo? Che ne è stato dei commenti espressi questa mattina che ricordavano che questo è un Parlamento che ha la facoltà di modificare i testi presentati?

 
  
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  Fernand Le Rachinel (NI).(FR) Signor Presidente, onorevoli colleghi, desidero congratularmi con tutti i relatori che hanno risposto alle importanti domande sollevate dalle sfide della sicurezza marittima e si sono assunti le loro responsabilità.

Ci ricordiamo tutti dei disastri che hanno coinvolto la petroliera Erika nel 1999 e la Prestige nel 2002, e delle loro tragiche conseguenze ambientali, umane ed economiche.

Un nuovo arsenale di leggi per proteggere gli europei dai disastri marittimi vedrà ora, finalmente, la luce. Si prevedono, in particolare, ispezioni sistematiche delle navi più antiquate, l’assicurazione obbligatoria per risarcire le vittime delle catastrofi ambientali, nonché verifiche delle bandiere dei paesi europei che, come sappiamo, sono troppo spesso bandiere di comodo.

Era ormai ora che fossero adottate queste misure che effettivamente limitano l’ampio margine di manovra di cui godono da secoli gli armatori. Pongono fine all’impunità dei proprietari di navi-spazzatura, e dato che saranno mirate proprio a queste navi, le ispezioni saranno rese ancora più efficaci.

La sicurezza dei mari e degli oceani non è negoziabile: questo, e non il denaro, gli utili e il commercio illimitato, dovrebbe essere il principale valore di riferimento.

Ho un rimpianto. Ci vorrà molto tempo per attuare tutte queste leggi repressive e preventive. In quanto deputato europeo della regione del nord-ovest, con le sue numerose coste, sono lieto e fiero di votare a favore di questo terzo pacchetto marittimo.

 
  
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  Ioannis Kasoulides (PPE-DE).(EL) Signor Presidente, il pacchetto di sette proposte sul trasporto marittimo costituisce un importante passo avanti nella prevenzione degli incidenti e nella garanzia di una risposta efficace in caso di incidente. Per quanto riguarda quest’ultimo caso, vorrei, in quanto relatore ombra, riferirmi in particolare a quanto era stato convenuto sui rifugi per le navi in difficoltà. Desidero congratularmi con il relatore, onorevole Sterckx, e con tutta la squadra negoziale per aver raggiunto un prezioso compromesso su questo importante tema.

Se un piccolo incidente o una piccola crepa, per esempio, nel serbatoio di una petroliera, non sono contenuti e limitati, possono causare, nel caso di vibrazioni prodotte dal mare agitato o difficoltà di travaso del carico su un’altra nave, un disastro ecologico di enormi proporzioni, in assenza di un rifugio dove possano essere adottate misure adeguate. Al contempo, la paura da parte dell’equipaggio di poter subire conseguenze penali o civili o il fatto che la nave non abbia una sufficiente copertura assicurativa possono indurre a non cercare un rifugio, con conseguenze gravi.

Il presente compromesso tutela l’indipendenza degli esperti che stabiliscono se ad una nave in pericolo debba essere concessa l’autorizzazione di accesso in un luogo di rifugio, un trattamento equo per la gente di mare in caso di incidente, in conformità con le disposizioni dell’OMI, l’obbligo di accogliere nei luoghi di rifugio anche le navi non assicurate, il risarcimento dei danni per porti e luoghi di rifugio, per il quale la Commissione presenterà varie opzioni politiche, e l’obbligo per i proprietari di petroliere di notificare il loro carico, nel caso in cui superi le 1 000 tonnellate. Allo stesso tempo, tutte le navi, compresi i pescherecci, dovranno dotarsi di un sistema di identificazione automatico.

Per concludere, accolgo con favore il fatto che le azioni del Parlamento abbiano spinto il Consiglio ad adottare una posizione finale comune su tutte e sette le proposte legislative contenute nel pacchetto.

 
  
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  Michel Teychenné (PSE).(FR) Signor Presidente, onorevoli colleghi, il pacchetto su cui voteremo domani sarebbe finito in nulla senza la volontà del Parlamento europeo, e vorrei cogliere questa occasione per esprimere la mia gratitudine per il lavoro svolto.

Se l’Unione europea crea uno strumento giuridico che, come spero, consentirà di evitare disastri come i naufragi dell’Erika o della Prestige e di fare in modo che chi inquina si assuma le sue responsabilità, sarà grazie alla perseveranza del Parlamento europeo di fronte all’incertezza del Consiglio. E’ superfluo ricordarvi la determinatezza che è stata necessaria per mettere sul tavolo le relazioni degli onorevoli Savary e Fernandes. E’ una vittoria politica per il Parlamento europeo, ed è anche una vittoria per la tenacia e il lavoro in comune.

Grazie a questo pacchetto “sicurezza marittima”, gli Stati membri dovranno finalmente ottemperare ai loro obblighi, conformemente a quanto previsto dall’Organizzazione marittima internazionale e, in particolare, dovranno svolgere verifiche tecniche prima di rilasciare una bandiera ad una nave. Un altro coerente passo avanti è costituito dall’obbligo per le navi di essere assicurate con certificati di garanzia finanziaria, requisito che addosserà una concreta responsabilità ai loro noleggiatori.

Se il Parlamento adotterà questi testi domani, l’Unione europea dimostrerà che si è dotata di uno strumento efficace per lottare contro le navi di scarsa qualità e contro i noleggiatori e gli armatori criminali, e c’è da sperare che ne possano trarre vantaggio l’ambiente e la salute dei nostri concittadini.

Infine, desidero rendere omaggio al lavoro che è stato svolto in questo ambito dal commissario Tajani, che è oggi presente, e dai relatori sulla legislazione in materia di trasporto, perché ora abbiamo intrapreso le fasi finali dell’iter sulla legislazione marittima al fine di coprire tutti i trasporti in Europa. Spero pertanto che con questo lavoro, che aveva effettivamente accumulato un certo ritardo per il trasporto marittimo, il Parlamento possa concludere positivamente un capitolo importante per il trasporto marittimo durante questa sessione o, comunque, il più presto possibile.

 
  
  

PRESIDENZA: DELL'ON. MARTÍNEZ MARTÍNEZ
Vicepresidente

 
  
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  Josu Ortuondo Larrea (ALDE).(ES) Signor Presidente, signor Commissario, onorevoli colleghi, sono lieto che possiamo concludere questa legislatura con l'approvazione definitiva dell'ultimo pacchetto marittimo. Vorrei tuttavia ricordare che la prima volta che fui eletto al Parlamento europeo, nel 1999, l'Erika fu protagonista di un grave incidente al largo delle coste francesi, che diede il nome alla prima tornata di proposte legislative volte a evitare e prevenire questo genere di sinistri.

Credevamo di aver scongiurato il pericolo, ma poco dopo la costa della Galizia fu investita dal catrame riversatosi in mare per un disastro ancora peggiore del precedente, quello della Prestige. Da allora, la commissione per i trasporti e il turismo ha lavorato su una serie di pacchetti legislativi nel tentativo di superare l'eccessiva resistenza opposta da armatori, compagnie petrolifere, società di classificazione e da alcuni Stati membri, che hanno rigettato le tre proposte perché eccessivamente rigorose.

Nel corso degli ultimi 10 anni, sono state approvate numerose direttive e regolamenti, alcuni dei quali hanno richiesto una revisione dopo che le versioni iniziali si erano dimostrate inefficaci, in seguito ai tagli effettuati dal Consiglio.

Sono state approvate misure legislative per l'introduzione di imbarcazioni a doppio scafo, la costituzione di un fondo europeo per gravi disastri petroliferi e per i porti di rifugio, e attualmente stiamo lavorando alla revisione e approvazione della legislazione sulla responsabilità dei vettori che trasportano passeggeri via mare, le indagini sugli incidenti nel settore marittimo, il sistema comunitario di monitoraggio del traffico navale e d’informazione, il controllo da parte dello stato di approdo e, infine, sugli organi che effettuano le ispezioni e le visite di controllo delle navi. Me ne rallegro, poiché si tratta di passi positivi ed è auspicabile che tali misure entrino in vigore e siano attuate quanto prima da tutti gli Stati membri.

In ogni caso, la legislatura di questo Parlamento si avvia alla conclusione. Mi accingo a lasciare quest'Assemblea e lo faccio con il rammarico per non essere riusciti a rendere obbligatoria l'introduzione di sistemi di controllo – che già esistono e sono stati brevettati – per indicare quando e quale quantità di olio di sentina e residui delle cisterne sia stata riversata illegalmente in mare da una determinata nave. Tali sistemi consistono, in altri termini, in una sorta di scatola nera o tachimetro che può essere ispezionato dalle autorità marittime ogniqualvolta l'imbarcazione rientra in porto.

Ritengo che sia doveroso dedicare maggiore attenzione all'ambiente marino e adottare procedure più severe mirate a evitare l'inquinamento causato dall'uomo. In caso contrario, le conseguenze si ripercuoteranno sulla nostra catena alimentare e sulle nostre vite e saremo costretti a pagare un prezzo molto salato. Mi auguro che non debbano passare altri 10 anni perché sia possibile intervenire in maniera più efficace ed efficiente contro lo scarico illegale in mare.

 
  
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  Presidente . – Grazie, onorevole Ortuondo Larrea. Sono certo che quest'Aula ricorderà il suo impegno e non dubito che, ovunque si troverà, continuerà a lottare per gli obiettivi che ha perseguito finora: seppure non sono stati portati a termine, grazie al suo impegno sono ben avviati verso il loro compimento.

 
  
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  Georgios Toussas (GUE/NGL).(EL) Signor Presidente, dopo cinque anni di discussione e consultazioni con il Consiglio, il tanto decantato pacchetto marittimo, che prevede sei direttive e un regolamento, è stato svuotato di qualsiasi contenuto positivo relativo alla salvaguardia della vita umana in mare e alla tutela ambientale. In altre parole, la montagna ha partorito un topolino.

Il Consiglio, fedele alla politica antipopolare dell'Unione europea e agli interessi del capitale, sta accogliendo tutte le richieste degli operatori, degli armatori e delle lobby del monopolio che si oppongono a qualsiasi misura minacci anche solo in minima parte la loro redditività. Con il protrarsi di questa lunga procedura, hanno pertanto tentato di azzerare qualsiasi possibile iniziativa volta a controllare le misure di sicurezza per le navi oppure di posporle a data da destinarsi.

Non è stata inclusa alcuna misura destinata a tutelare e dare priorità al fattore umano, ossia i marinai, l'elemento principale nella tutela della vita umana in mare e dell'ambiente. Le proposte avanzate dall'Unione europea a partire dal 1986 nel quadro della politica comune europea dei trasporti marittimi – relativa al fattore umano, al miglioramento delle condizioni lavorative e alla formazione dei marinai, che a quanto pare sarà esaminata in futuro – sono false e fuorvianti, poiché sono state modificate in negativo nel corso di tutti questi anni. È per tale ragione che il Partito comunista greco voterà contro il cosiddetto pacchetto marittimo nel suo complesso.

 
  
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  Luca Romagnoli (NI). - Signor Presidente, signor Commissario, onorevoli colleghi, non poteva e non può, il Parlamento con la commissione trasporti, omettere di affrontare con organicità quanto necessario a migliorare la sicurezza delle navi e così pure precisare quali misure da prendere in caso di incidente. Il terzo pacchetto marittimo affronta con efficacia anche le questioni delle responsabilità dei vettori nei confronti dei passeggeri e dei beni da questi trasportati. Era ora, sempre sperando che la materia non finisca per essere disattesa, come ho l'impressione avvenga nel caso dei diritti dei passeggeri dei vettori aerei.

Anzi, credo che gli obiettivi dell'adempimento entro il 2016 delle navi di categoria A e l'iniziativa addirittura successiva per quelle di categoria B, C e D siano fin troppo tolleranti e favorevoli ai vettori. Spero dunque che il risvolto di questa magnanimità dell'Unione sia il puntuale adeguamento dei vettori alla nuova disciplina. Erano e sono anche necessari standard comuni per le società di classificazione, responsabili del controllo delle navi e della concessione delle autorizzazioni alla navigazione, nonché regole chiarissime per regolamentare ispezioni ed iscrivere le navi nella lista nera.

Apprezzo dunque quanto proposto e pure le misure in materia di gestione degli incidenti e dei pericoli di disastro navali e ambientali e delle competenze in proposito, sul quale, magari, chiedo alla Commissione un maggior impegno. L'articolato pacchetto considera anche le misure relative alle indagini, alle competenze e alle giuste sovranità in caso di incidente marittimo, compendio che speriamo contribuisca a rendere più chiare le responsabilità e i relativi risarcimenti. Voto favorevole, quindi al complesso delle relazioni.

 
  
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  Corien Wortmann-Kool (PPE-DE).(NL) Signor Presidente, Commissario Tajani, nonostante il percorso del pacchetto sulla sicurezza marittima sia stato accidentato, il risultato è positivo, grazie soprattutto alla stretta collaborazione tra l'onorevole Tajani, i suoi funzionari e il Parlamento europeo volta a incoraggiare il Consiglio ad affrontare seriamente una serie di punti essenziali, ritenuti particolarmente importanti dal Parlamento.

Se davvero intendiamo migliorare la sicurezza del settore marittimo, non possiamo prescindere da una cooperazione obbligatoria a livello europeo. Sono stati fortunatamente individuati una serie di passaggi mancanti, sebbene su alcuni punti il Parlamento avrebbe preferito andare oltre. Il fatto che ora sia obbligatorio avviare indagini indipendenti in caso di gravi incidenti nel settore marittimo costituisce un progresso, poiché consentirà di fare veramente chiarezza.

Nel settore del trasporto aereo sono già numerose le esperienze di questo tipo. Non più tardi della settimana scorsa, un aereo della Turkish Airlines si è schiantato a poca distanza da Amsterdam e grazie alle indagini indipendenti è stato possibile determinare la causa dell'incidente nel giro di una settimana, chiarendo una volta per tutte le possibili ipotesi. È un vero progresso che ora esistano indagini indipendenti in caso di incidente, a prescindere dalla colpevolezza, anche nel settore marittimo. Il relatore ha svolto un ottimo lavoro in tal senso.

Signor Presidente, vorrei sottolineare un altro punto del pacchetto, ossia il miglioramento delle norme sulla responsabilità nei confronti dei passeggeri trasportati via mare. È un passo positivo, come lo è il fatto che le vie navigabili interne siano state escluse, visto che le imbarcazioni che le percorrono non possono essere trattate alla stregua delle navi d'alto mare; si tratta di due ambiti diversi e, in ultima analisi, è bene che ciò sia stato confermato dalla proposta.

 
  
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  Marusya Ivanova Lyubcheva (PSE).(BG) Signor Presidente, signor Commissario, onorevoli colleghi, nel settore marittimo si è discusso a lungo della necessità di migliorare le norme, il controllo e il monitoraggio del traffico navale per il rischio di incidenti, inquinamento ambientale, pericolo per la vita umana e traffico illegale che, purtroppo, è tutt'altro che trascurabile. L'introduzione di nuove tecnologie nel traffico marittimo e l'intensificarsi della pirateria, unitamente alla mancanza di un rigoroso controllo generale sono alla base di tale problema. Gli emendamenti alla direttiva stabiliscono e sviluppano le condizioni per una rete di sicurezza del settore marittimo, come pure quelle per elaborare un efficiente sistema informatico automatizzato e i risultati devono essere valutati da parte del Parlamento europeo, della Commissione e del Consiglio.

Il quadro all'interno del quale affrontare i problemi relativi ai rifiuti pericolosi è importante: una volta approvata, la direttiva impedirà alle navi che trasportano merci rischiose non identificate di attraversare le acque europee alla ricerca di un punto in cui scaricare il proprio carico. È assolutamente necessario esercitare il controllo sul traffico marittimo. Va inoltre creata una cultura della sicurezza per questo settore, è necessario stabilire la logistica di tale processo, come pure una base tecnica e tecnologica per il sistema; bisogna provvedere alla creazione di un sistema per la diffusione efficiente di informazioni, tutelando allo stesso tempo quelle informazioni che assicurano la sicurezza del traffico. Accolgo con favore l'impegno dimostrato dall'Agenzia europea per la sicurezza marittima, anche per quanto riguarda l'elaborazione del Sistema di informazione e gestione del traffico marittimo, fornendo al tempo stesso un database integrato, che prevede anche la visualizzazione delle navi in tempo reale e di altri dati relativi al carico e alle sue caratteristiche. Sebbene il disastro dell'Erika sia già diventato un caso da manuale per quanto riguarda la gestione e l'analisi del rischio, non voglio che simili incidenti si ripetano.

 
  
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  Marian-Jean Marinescu (PPE-DE) . – (RO) Il compromesso raggiunto per il terzo pacchetto marittimo aumenterà la sicurezza per i passeggeri e contribuirà alla tutela dell'ambiente e al rafforzamento dei sistemi di controllo.

La lista nera per le navi che infrangono ripetutamente le norme, esattamente come avviene nel settore aereo, rappresenta un passo importante verso maggiore sicurezza. Erika III è particolarmente importante per la Romania poiché – sulla scorta dei documenti recentemente approvati con il nome di "Politica marittima integrata dell'Unione europea e le sinergie per il Mar Nero" – potrebbe rivestire un ruolo rilevante per la buona riuscita del processo volto a estendere i principi europei e le buone prassi anche ad altri stati litorali che non fanno parte dell'Unione europea, utilizzando il nuovo strumento proposto dalla Commissione tramite il partenariato orientale.

Le misure relative al trasporto marittimo devono essere sostenute da una maggiore cooperazione tra stati litorali, al fine di sfruttare le risorse nella maniera più efficiente, ridurre l'inquinamento provocato dalle attività svolte nei porti e sulla costa, nonché lungo l'intero corso del Danubio. Soltanto un'azione concertata in tutti i campi consentirà di tutelare efficacemente il Mar Nero.

 
  
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  Jim Higgins (PPE-DE). (EN) – Signor Presidente, questo pacchetto è stato particolarmente difficile per il Parlamento e il Consiglio: le trattative e la discussione si sono protratte a lungo e sono lieto di constatare che le questioni sono state finalmente risolte.

L'approvazione di questo pacchetto rappresenta una vittoria per il Parlamento europeo e indubbiamente per i relatori, che si sono impegnati perché pervenissimo a questo risultato a nome dei nostri cittadini, persino contro la forte opposizione dei governi degli Stati membri.

Gli effetti di questa legislazione interesseranno numerose aree, tra cui gli standard delle bandiere europee, che consentiranno un miglioramento delle procedure d'ispezione delle navi, e renderanno possibile maggiore trasparenza e ispezioni più rigorose. Questo pacchetto mira essenzialmente a far circolare navi più sicure, misura che si traduce in un minor rischio di disastri ambientali e incidenti mortali in mare.

Per quanto riguarda l'Irlanda, la tempistica è estremamente importante: c'è infatti una nave lettone ormeggiata in un porto irlandese il cui equipaggio non è stato pagato, a cui non sono stati forniti viveri sufficienti e che non ha modo di fare ritorno al proprio stato membro, la Lettonia. Sono queste le questioni che vanno affrontate e mi auguro che il pacchetto venga approvato quanto prima.

 
  
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  Silvia-Adriana Ţicău (PSE).(RO) Il terzo pacchetto marittimo è estremamente importante. L'Unione europea intende sviluppare i corridoi marittimi nell'ambito della RTE-T e questo pacchetto marittimo contribuisce ad aumentare la sicurezza dei trasporti e mette in pratica quanto appreso dagli incidenti verificatisi negli ultimi anni che hanno coinvolto le navi Erika e Prestige, come pure da altri sinistri accaduti nel Mar Nero.

Soprattutto nel caso del Mar Nero, questo pacchetto rivestirà particolare importanza poiché molti degli Stati costieri di quest'area sono inclusi nella lista nera o grigia del protocollo di Parigi. La responsabilità degli armatori dovrebbe essere applicata in caso di incidente, anche qualora avvenga sulle vie navigabili interne. Ritengo che le navi in situazioni di emergenza debbano essere accolte in speciali aree attrezzate, dove possano ricevere la necessaria assistenza. Tuttavia, è necessario prevedere norme chiare relativamente ai meccanismi di finanziamento di questi servizi.

 
  
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  Marie Anne Isler Béguin (Verts/ALE).(FR) Signor Presidente, onorevoli colleghi, all'epoca dell'incidente dell'Erika, ero tra i deputati che richiesero alle autorità francesi di chiudere gli sbarramenti per impedire che le saline venissero inquinate.

Quando si verificò il disastro della Prestige, ero correlatore insieme all'onorevole Sterckx; eravamo responsabili congiunti per il settore trasporti – personalmente ero responsabile per l'ambiente – e a ragione abbiamo richiesto maggiore sicurezza nel trasporto marittimo. Ricordo bene quanto ci siamo battuti in quest'Aula per la nomina di una commissione d'inchiesta sul caso Prestige: un episodio che sicuramente ricorderete.

È per questo che oggi ritengo che possiamo tutti rallegrarci del fatto che molte norme internazionali ed europee abbiano fatto progressi nel quadro del pacchetto marittimo, e mi auguro che tutto questo presto non sarà altro che un brutto ricordo.

Vorrei in ogni caso, se posso, portare alla vostra attenzione...

(Il Presidente interrompe l'oratore)

 
  
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  Avril Doyle (PPE-DE).(EN) Signor Presidente, vorrei ripetere, per la cronaca, relativamente a questo importante pacchetto marittimo, il considerando n. 3 della versione rivista della direttiva EU ETS, approvata a larghissima maggioranza. La direttiva riguarda gli obiettivi per la riduzione delle nostre emissioni di biossido di carbonio e la relativa tempistica.

Il considerando n. 3 recita quanto segue: "Tutti i settori economici devono contribuire a realizzare tali riduzioni, ivi incluse la navigazione marittima e l'aviazione internazionali. In mancanza di un accordo internazionale approvato dagli Stati membri che comprenda tra gli obiettivi di riduzione attraverso l'Organizzazione marittima internazionale le emissioni dei mezzi di trasporto marittimi internazionali e/o qualora un simile accordo tramite la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC) non venga approvato entro il 31 dicembre 2011, la Commissione dovrà presentare una proposta che miri a includere le emissioni dei trasporti marittimi internazionali, secondo modalità armonizzate, nell'impegno comunitario alla riduzione, in vista delle sua entrata in vigore entro il 2013. Tale proposta dovrebbe ridurre al minimo un eventuale impatto negativo sulla competitività dell'UE, in considerazione dei potenziali benefici per l'ambiente". Gradirei sentire i suoi commenti, signor Commissario.

 
  
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  Brian Simpson (PSE).(EN) Signor Presidente, come Parlamento abbiamo fatto molta strada dal disastro della Prestige, una tragedia per le coste della Galizia e per i suoi ecosistemi. Abbiamo fatto molta strada da quando l'Erika ha inquinato e distrutto la splendida costa bretone. Abbiamo fatto molta strada dal caso della Sea Empress, della Exxon Valdez e da altri incidenti marittimi.

Questo pacchetto è la dimostrazione del lavoro svolto dal Parlamento, dalla Commissione e – seppure in maniera tardiva – dal Consiglio. A mio avviso, il valore di questo pacchetto continuerà a essere percepito per molti anni a venire; è la testimonianza del lavoro di tutti i nostri relatori e deputati che, nel corso degli anni, si sono impegnati per l'approvazione di questa legislazione.

Il pacchetto rappresenta una vittoria per questo Parlamento, per i membri di tutti i gruppi politici e soprattutto per la commissione trasporti, sebbene spero che i colleghi mi consentiranno una menzione speciale alla onorevole Miguélez Ramos e al compianto onorevole Piecyk.

 
  
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  Antonio Tajani, vicepresidente della Commissione. − Signor Presidente, io credo che nel corso del dibattito che si è svolto in quest'Aula, nel compiacimento generale per aver avuto la capacità di approvare – Consiglio, Parlamento e Commissione – norme che danno risposte concrete ai cittadini, è emersa soprattutto una domanda: queste buone norme, frutto di un compromesso, frutto di tanto lavoro, saranno applicate, saranno bene applicate? La Commissione sarà in grado di vigilare? L'Agenzia sarà in grado di ben cooperare con la Commissione per vigilare sull'applicazione di queste regole? Mi riferisco all'insieme delle osservazioni che sono state fatte sia nel corso del dibattito – penso all'onorevole Jarzembowski, all'onorevole Romagnoli, ma anche alle lettere che sono state inviate nel corso di questi mesi alla Commissione, dall'onorevole Sterckx, dall'onorevole Simpson, che hanno posto questo problema.

Io credo di poter confermare qui l'impegno della Commissione, che ha voluto fortemente l'approvazione di questo pacchetto, affinché questo pacchetto sia rispettato dagli Stati membri. Intendo avvalermi della collaborazione dell'Agenzia – è un'istituzione nella quale credo, che ha sempre lavorato bene, che svolge nel modo migliore la sua funzione di sostegno alla Commissione e anche di sostegno agli Stati membri – nell'attuazione di questa normativa come di altre normative. Sono andato in visita a Lisbona, la sede dell'Agenzia, e ho trovato un'ottima collaborazione, una grande disponibilità, direi anche un forte impegno, un entusiasmo per applicare tutte le normative, per garantire, attraverso il sistema della sicurezza, il Safe Sea Net e anche tutte le altre strumentazioni tecnologiche più avanzate, di dare una mano ai cittadini perché vedano applicate concretamente le norme dell'Unione. E quanto la normativa conferisce alla Commissione una determinata competenza, lo sapete bene, può la Commissione ricorrere all'Agenzia per avere aiuto nello svolgimento dei compiti di natura tecnica.

Come abbiamo fatto Jaques Barrot prima ed io oggi, intendo continuare a muovermi in questa direzione, ad avvalermi della cooperazione di un'agenzia che considero efficiente, ben guidata, piena di persone di buona volontà che credono nel lavoro che fanno. E questo vale per esempio per le ispezioni che puntano a verificare l'applicazione corretta delle norme o l'attuazione dei sistemi di informazione sul monitoraggio del traffico. Per quanto riguarda quest'ultimo punto, voglio sottolineare il ruolo fondamentale dell'Agenzia – e mi rivolgo in modo particolare anche all'onorevole Sterckx – sull'attuazione del Safe Sea Net, la piattaforma europea di scambio di dati sul traffico navale, e nella costituzione del Centro europeo di identificazione e verifica delle navi a grande distanza.

Questi compiti sono conformi al regolamento dell'Agenzia, anche se non sono citati esplicitamente, perché l'ultima modifica risale al 2004, ma lo saranno certamente con la prossima revisione del regolamento che è in fase di preparazione. Il fatto che tali compiti puntuali non siano citati nelle direttive o nei regolamenti specifici non ha alcuna incidenza sulla ripartizione dei ruoli tra la Commissione e l'Agenzia.

Ecco, io, con questa mia replica volevo rassicurare il Parlamento sulla volontà, sulla determinazione della Commissione nel voler applicare con il sostegno dell'Agenzia le norme che stiamo approvando. Sarebbe inutile dire ai cittadini: "Abbiamo fatto qualcosa di positivo per voi" se poi questo qualche cosa di positivo non siamo capaci di applicarlo e farlo rispettare. Ricordiamo bene che gli Stati membri, rappresentati dal Consiglio, sono parte integrante di questo accordo, sono co-legislatori insieme a tutti quanti noi quindi credo che gli Stati membri applicheranno le norme che stiamo approvando, ma certamente la Commissione vigilerà perché questo impegno sia rispettato e mantenuto e lo faremo con il contributo tecnico dell'Agenzia.

 
  
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  Luis de Grandes Pascual, relatore.(ES) Signor Presidente, credo che siamo giunti alla conclusione e dovremmo tutti essere soddisfatti di essere arrivati a questo punto dopo un viaggio tanto lungo. Se c'è un caso in cui la procedura di codecisione è pienamente giustificata, credo sia proprio quello di questo pacchetto e del modo in cui è stato trattato.

L'elemento essenziale del pacchetto consiste nell'esigenza di trovare un accorso tra Commissione, Consiglio e Parlamento. Il Parlamento ha fatto bene ad assumersi la guida – iniziativa quanto mai giustificata – e a insistere perché il pacchetto venisse considerato come assolutamente indispensabile. Fin dall'inizio, abbiamo dichiarato che non avremmo accettato alcun genere di divisione o separazione, in modo da ottenere un risultato complessivo capace di garantire la sicurezza del settore marittimo.

Ritengo che possiamo guardare al futuro con la certezza che misure politiche ad hoc saranno superflue; eviteremo così spiacevoli situazioni in cui certe figure al potere criticano le posizioni di alcuni governi e devono elogiare quelle di altri. In futuro, pertanto, le decisioni più importanti saranno affidate a commissioni indipendenti che utilizzeranno gli strumenti deputati in maniera rigorosa, autorevole, immediata e competente, in modo che le decisioni prese siano severe, corrette e giuste.

Ciò si deve all'equilibrio che è stato necessario trovare tra i molti elementi diversi presenti in questo pacchetto: abbiamo dovuto mettere insieme le società di classificazione e l'equipaggiamento marittimo; abbiamo dovuto mettere chiaramente sul tappeto tutti gli interessi e, soprattutto, il Parlamento ha dovuto assumersi il ruolo di guida.

Dovremmo rallegrarci dell'iniziativa intrapresa da quest'Aula, che ora può affermare chiaramente che l'Unione europea non ha atteso l'IMO – l'Organizzazione marittima internazionale – ma ha preso autonomamente le redini della situazione.

Era nostro compito e non c'era bisogno di attendere nessuno. Penso che possiamo ritenerci soddisfatti e guardare con fiducia al futuro, certi che gli errori commessi non si ripeteranno e di aver imparato le lezioni del passato.

 
  
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  Dominique Vlasto, relatore.(FR) Signor Presidente, per concludere, vorrei dire che il lavoro svolto da tutti ci risparmierà – sempre che il Parlamento approvi il pacchetto, ovviamente – molte preoccupazioni per la tutela dei nostri mari, delle coste e dei nostri concittadini.

L'importante ora è applicare le misure di prevenzione e attuazione raccomandate, che devono essere attuate efficacemente in tutti i nostri paesi. Se saremo in grado di farlo, avremo contribuito a tutelare il nostro patrimonio marino.

Vorrei esprimere la mia gratitudine al Commissario per la determinazione dimostrata nel far sì che la direttiva europea venisse approvata, anziché semplicemente discussa.

 
  
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  Dirk Sterckx, relatore. (NL) Signor Presidente, ancora una volta, noto che c'è consenso in quest'Aula: un'ampia maggioranza è favorevole ai contenuti di questo pacchetto, al compromesso che abbiamo raggiunto. Ritengo sia un segnale rivolto a tutti gli interessati del fatto che non si tratta di un conflitto ideologico, quanto piuttosto di raggiungere accordi pratici al fine di aumentare la sicurezza in mare.

Vorrei inoltre ringraziare il Commissario per aver risposto alla mia domanda relativa all'incertezza rispetto all'Agenzia e al suo ruolo. In caso l'avessimo scordato, l'Agenzia era una delle componenti del primo pacchetto Erika e costituiva una delle prime proposte: un organo che riunisse la necessaria esperienza e gli specialisti per assicurarci – come Commissione in particolare, ma anche come Parlamento – il sostegno per la nostra attività, ossia legiferare.

Accolgo pertanto con favore questo consenso e sono orgoglioso del risultato raggiunto, ma ritengo, signor Commissario – come già affermato da lei e dall'onorevole Vlasto – che tutto ora dipenda dalla qualità dell'applicazione. L'obiettivo è disporre di autorità di alto livello – per l'assistenza alle navi in difficoltà, per esempio – in tutti gli Stati membri. Nel caso in cui la qualità di tali organi fosse invece inferiore alle aspettative, dovrete intervenire.

Spetta dunque a voi – alla Commissione, ai servizi della Commissione e all'Agenzia – accertarvi che gli Stati membri facciano effettivamente ciò che hanno dichiarato con la legislazione nei settori del controllo dello stato di approdo, delle società di classificazione, del Safe Sea Net e di tutte le questioni attualmente in fase di ultimazione o miglioramento.

Signor Commissario, osserveremo il suo operato e, qualora lei mantenesse la responsabilità dei trasporti nella prossima Commissione, continueremo a osservarla, per assicurarci che la qualità sia effettivamente quella concordata. Le faccio i miei migliori auguri. La terremo d'occhio e le rinnoveremo il nostro appoggio, in caso si rendano necessarie ulteriori proposte.

 
  
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  Jaromír Kohlíček, relatore. (CS) Vorrei prendermi la libertà – insolita per quest'Aula – di correggere il collega, poiché la possibilità di monitorare l'attività del Commissario non dipende soltanto dal fatto che rimanga in carica, ma anche se rimarremo in carica noi. Concludo così la mia rettifica. Vorrei ringraziare tutti coloro che hanno collaborato a questo pacchetto. Paradossalmente, questo documento sta diventando il primo grande successo della presidenza ceca della Commissione europea, che ci piaccia o no. Quanto alle osservazioni dell'onorevole Toussas, che ha evidenziato con una certa amarezza il fatto che il pacchetto in generale non tenga in considerazione le condizioni di lavoro del settore marittimo, è vero che il documento non affronta direttamente le condizioni lavorative degli equipaggi, a eccezione del trattamento dignitoso degli equipaggi delle navi in difficoltà e di quelle coinvolte in disastri marittimi. In ogni caso, credo che il Parlamento europeo, unitamente alla Commissione, tornerà in futuro sulla questione. Siamo dopotutto coinvolti in altri settori del trasporto, perciò sarebbe soltanto una logica conseguenza. Finora, all'importante questione della sicurezza del trasporto marittimo non è stata dedicata sufficiente attenzione, come invece nel caso del trasporto di superficie. Per ricongiungermi ancora una volta al mio punto di partenza, ritengo che se affiancheremo il Commissario Tajani in uno sforzo comune, saremo in grado di collaborare.

 
  
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  Paolo Costa, relatore. − Signor Presidente, onorevoli colleghi, li adopero per ringraziare anch'io tutti coloro che si sono impegnati in questo lungo e importante lavoro. Io dico un grazie di cuore, un grazie vero perché oggi la legislazione europea, le regole europee sulla sicurezza marittima sono sicuramente migliori di quelle che avevamo prima. Da oggi naturalmente sta alla Commissione farle applicare, sono sicuro che il Commissario farà tutta la sua parte perché essi non restino soltanto lettera morta. Fortunatamente abbiamo qualche regolamento che dà subito responsabilità dirette; in qualche altro caso dovrà vegliare perché le direttive vengano tradotte nelle legislazioni nazionali.

Naturalmente quando si chiude un capitolo se ne riapre immediatamente un altro. Abbiamo lasciato da parte molti argomenti;, sono argomenti forse che andranno recuperati e visti. Ne cito solo due: tutto sommato, sui porti-rifugio non abbiamo ancora definito molto bene e speriamo che questo non provochi nessun pericolo nel momento in cui dovesse esserci qualche difficoltà nei nostri mari; l'altro è quello dell'estensione della copertura dei passeggeri anche alla navigazione interna oltre che al completamento della navigazione domestica.

Potremmo dire molte altre cose, ma questo conterebbe poco. Quello che conta in questo momento è, forse, ringraziare ancora una volta la Commissione per l'iniziativa, il Commissario per l'attenzione con cui ha seguito l'attività del Parlamento, ma rivendicare, senza inutile orgoglio il ruolo che il Parlamento ha svolto. Devo dire che se confrontiamo la proposta com'è entrata nel circuito legislativo, da come si è andata riducendo dopo la prima posizione del Consiglio e al risultato finale, credo che si possa dire che il Parlamento con orgoglio ha svolto il suo ruolo, che è sempre più di quello di essere – non posso dire custode perché custode ne è la Commissione – ma interprete convinto dell'integrazione europea e del ruolo che l'Europa può svolgere per tutti.

 
  
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  Gilles Savary, relatore.(FR) Signor Presidente, tutti in quest'Aula, tranne poche eccezioni, sanno che cosa significhi legiferare e apportare valore aggiunto a un testo della Commissione. Sotto questo punto di vista, vorrei ribadire quanto affermato dall'onorevole Costa: questo, per il Parlamento, non è un mero esercizio di cui andare fieri, bensì una realtà stimolante in un momento in cui l'Europa ha bisogno di risollevarsi.

Poiché non sono certo che questo punto sia stato sottolineato con la dovuta enfasi, vorrei dire che questo pacchetto legislativo di sette testi più uno, di fatto procederà a due velocità: ne contiene cinque più uno per i quali domani saremo chiamati a ratificare la procedura di concertazione e accordo, e altri due – la relazioni presentate dall'onorevole Fernandes e da me – che saranno sottoposte a seconda lettura, perché inizialmente rigettate dal Consiglio.

Poiché, quasi per miracolo, abbiamo raggiunto un accordo con il Consiglio, grazie al fatto che i nostri colleghi relatori sono stati tanto gentili da fornirci un veicolo all'interno delle loro relazioni, in modo che il Consiglio acconsentisse e fosse tenuto a dichiarare la propria posizione, la relazione Fernandes e la mia sono soltanto alla seconda lettura. Ovviamente non vogliamo che vengano modificate, e non penso che lo saranno, visto che non sono stati presentati emendamenti. Ci auguriamo che domani vengano approvate nella loro attuale formulazione, cosa che ci consentirà di reintegrare il pacchetto, dopo aver ottenuto un piacevole successo nei confronti del Consiglio.

Signor Commissario, ora la palla è nella metà campo della Commissione: sappiamo tutti che per verificare l'applicazione della legislazione, in numerosi ambiti, l'attività legislativa in quest'Aula non basta: i testi devono infatti essere recepiti dagli Stati membri.

Per quanto riguarda il requisito della copertura assicurativa contro danni a terzi, ossia grave inquinamento e danni conseguenti a disastri marittimi, personalmente ritengo che dovremmo accertarci, in particolare, che le principali convenzioni internazionali vengano ratificate, in quanto si tratta di un impegno assunto dagli Stati membri. Ritengo inoltre che sarebbe auspicabile che la Commissione riferisse al Parlamento su tale questione nel 2012.

 
  
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  Emanuel Jardim Fernandes, relatore.(PT) Signor Presidente, vorrei innanzitutto ringraziare la presidenza francese per averci dato l'opportunità di seguire questo pacchetto fino alla conclusione. Un ringraziamento particolare va al vicepresidente Tajani e alla Commissione per l'importante contributo alla fase conclusiva delle trattative. Vorrei inoltre ringraziare tutti per le osservazioni e i contributi apportati. Vorrei citare in modo particolare tutti i relatori, specialmente l'onorevole Kohlíček e, se me lo permettete, anche il relatore ombra, l'onorevole Miguélez Ramos, che si sono adoperati per evitare che si verificassero disaccordi tra gli Stati membri, come nel caso del disastro della Prestige¸ e perché ciascuno riconosca veramente le proprie responsabilità, quando accade il peggio. Voglio ringraziare l'onorevole Costa – con cui ho collaborato durante l'intero processo, specialmente alla relazione sulle responsabilità dei vettori per il trasporto passeggeri, quand'ero relatore per il gruppo socialista al Parlamento europeo – per aver fatto in modo che la tutela dei passeggeri sia garantita in tutte le modalità di trasporto marittimo, che esistano strumenti di compensazione finanziaria quando si verifica il peggio e perché chi potenzialmente corre il rischio maggiore sia anche tutelato nella maniera migliore, rapida e persino preventiva, a prescindere da chi sia il responsabile.

Esistono strumenti di ricorso legale sufficientemente chiari, accessibili e basati su informazioni certe e disponibili in anticipo. Come ho già detto, l'approvazione di questo terzo pacchetto sulla sicurezza marittima rappresenta un'importante vittoria per il processo legislativo europeo. La Commissione, il Consiglio e il Parlamento hanno accettato un testo che migliora la vita di tutti, promuove una maggiore sicurezza sui mari, gli oceani e le vie navigabili interne e prepara il nostro futuro. Votando a favore di questo pacchetto, domani, renderemo omaggio a tutte le vittime delle tragedie marittime del passato più o meno recente e dimostreremo rispetto nei confronti dei cittadini e delle imprese.

Signor Vicepresidente, spero che le misure che domani saremo chiamati ad approvare in questo pacchetto saranno rispettate, in modo che le aspettative suscitate nei cittadini possano tradursi in un concreto rafforzamento della loro sicurezza e dei loro diritti.

 
  
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  Georg Jarzembowski (PPE-DE).(DE) Signor Presidente, a conclusione di questa discussione, dopo i ringraziamenti ai vicepresidenti Barrot e Tajani e alla presidenza francese, e in particolare all'onorevole Bussereau, dovremmo ringraziare anche i membri del comitato di conciliazione e della commissione trasporti e turismo che da anni collaborano con noi. Hanno contribuito a rendere possibile questo successo e vi invito pertanto a ringraziarli insieme a me.

 
  
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  Inés Ayala Sender (PSE).(ES) Signor Presidente, vorrei soltanto aggiungere una cosa a quanto ha appena detto l'onorevole Jarzembowski. Vorremmo ringraziarlo anche per il ruolo svolto come presidente della commissione temporanea per il miglioramento della sicurezza in mare, istituita per fare chiarezza sul caso Prestige, che in un certo qual modo sta alla base di tutto ciò di cui abbiamo discusso oggi in quest'Aula.

In caso non ci fossero altre occasioni, vorrei dire all'onorevole Jarzembowski che ricorderemo sempre la competenza da lui dimostrata a capo della commissione.

 
  
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  Presidente . – Onorevole Ayala Sender, in qualità di presidente, naturalmente mi associo nel congratularmi con un presidente veramente capace e voglio esprimergli i migliori auguri di felicità e successo.

La discussione è chiusa.

La votazione si svolgerà domani.

Dichiarazioni scritte (articolo 142 del regolamento)

 
  
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  Dushana Zdravkova (PPE-DE), per iscritto. – (BG) Onorevoli colleghi, il compromesso raggiunto servirà a consolidare la legislazione europea in materia di sicurezza e il recepimento di importanti strumenti internazionali nella legislazione comunitaria. Con l'adozione di questo pacchetto, il Parlamento europeo fisserà un nuovo punto di riferimento per le indagini relative agli incidenti marittimi.

Tali misure sono state approvate in seguito all'incidente che ha coinvolto la petroliera Erika, ma vorrei ricordare un altro caso più recente: il 13 febbraio 2004, a 7,5 miglia nautiche dal Bosforo, la nave Hera è affondata portando con sé tutti i 19 membri dell'equipaggio in circostanze che ancora non sono state chiarite. A cinque anni da questa tragedia, che si è verificata in una delle zone più trafficate e controllate al mondo, nessuno è in grado di fornire una spiegazione circa la causa e le modalità dell'affondamento; nessuno sa, peraltro, quali operazioni di salvataggio siano state effettuate una volta ricevuta la richiesta di soccorso.

Al momento, l'indagine circa le motivazioni e le conseguenze di questo incidente si trova in un vicolo cieco; l'unica cosa che può essere confermata con certezza è la morte di 17 cittadini dell'Unione europea e due ucraini e nessuno è stato ancora chiamato a risponderne.

È evidente che le nuove norme che ci accingiamo ad approvare non potranno in alcun modo prevenire simili tragedie, ma mi auguro che possano assicurare che vengano svolte indagini trasparenti, esaurienti e obiettive, in modo che chi ne è responsabile debba risponderne.

 
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