Jo Leinen, relatore. − (DE) Signor Presidente, onorevoli colleghi, vorrei dire soltanto qualche parola in tedesco. Il fatto che per coronare il suo lavoro in questa legislatura il Parlamento abbia adottato cinque relazioni tutte associate al trattato di Lisbona è un segnale importante per le elezioni europee e il periodo che seguirà tale elezioni.
Questa Camera ha sempre lavorato costantemente e coerentemente per il trattato di riforma, anche nei momenti difficili, quando molti nutrivano dubbi e volevano abbandonare il progetto. Ieri, con il “sì” del senato ceco, abbiamo compiuto un passo avanti notevole. Complimenti al paese al quale è affidata la presidenza.
(Applausi)
A questo punto possiamo essere giustificatamente ottimisti e sperare che questo progetto di riforma entri in vigore alla fine del 2009 con un voto positivo in Irlanda.
Il neoeletto Parlamento avrà molti nuovi ruoli e poteri. La neoeletta Camera dei cittadini dell’Unione europea potrà tenere fede alla promessa fatta di giungere a un’Unione migliore con maggiore controllo democratico e maggiore trasparenza. Ringrazio tutti i colleghi della commissione per gli affari costituzionali, specialmente gli odierni relatori e la schiacciante maggioranza dei membri di quest’Aula che ha appoggiato tutte le relazioni e reso possibile questo progresso. Grazie infinite.
(Applausi)
Presidente. – Il collega Martin ha chiesto la parola; deve trattarsi però di un richiamo al regolamento.
Hans-Peter Martin (NI). – (DE) Signor Presidente, soltanto una domanda. Se gli irlandesi diranno nuovamente “no”, quante altre volte dovranno tornare alle urne? Una terza, una quarta, una quinta? Questa non è democrazia. E’ un parlamento del karaoke.
Presidente. – Non si trattava di un richiamo al regolamento, ma le ho usato la cortesia di non martirizzarla.
Proinsias De Rossa (PSE). – (EN) Signor Presidente, vorrei formulare una dichiarazione personale in merito a quanto afferma affermato dal collega Martin. Il parlamento irlandese non è un “parlamento del karaoke” e contesto che si arroghi il diritto di descriverlo in questi termini.