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Procedura : 2010/2143(DEC)
Ciclo di vita in Aula
Ciclo dei documenti :

Testi presentati :

A7-0094/2011

Discussioni :

PV 10/05/2011 - 4
CRE 10/05/2011 - 4

Votazioni :

PV 10/05/2011 - 11.3
CRE 10/05/2011 - 11.3
Dichiarazioni di voto
Dichiarazioni di voto

Testi approvati :

P7_TA(2011)0196

Resoconto integrale delle discussioni
Martedì 10 maggio 2011 - Strasburgo Edizione GU

4. Discarico 2009 (discussione)
Video degli interventi
PV
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  Presidente. L’ordine del giorno reca la discussione congiunta sulle seguenti relazioni:

- la relazione (A7-0134/2011), presentata dall’onorevole Chatzimarkakis, a nome della commissione per il controllo dei bilanci, sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2009, Sezione III – Commissione e agenzie esecutive [SEC(2010)0963 - C7-0211/2010 - 2010/2142(DEC)];

- la relazione (A7-0135/2011), presentata dall’onorevole Chatzimarkakis, a nome della commissione per il controllo dei bilanci, sulle relazioni speciali della Corte dei conti nel contesto del discarico alla Commissione per l'esercizio 2009 [2010/2204(DEC)];

- la relazione (A7-0094/2011), presentata dall’onorevole Itälä, a nome della commissione per il controllo dei bilanci, sul discarico relativo all'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2009, Sezione I – Parlamento europeo [SEC(2010)0963 - C7-0212/2010 - 2010/2143(DEC)];

- la relazione (A7-0088/2011), presentata dall’onorevole Rivellini, a nome della commissione per il controllo dei bilanci, sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2009, sezione II – Consiglio [SEC(2010)0963 - C7-0213/2010 - 2010/2144(DEC)];

- la relazione (A7-0137/2011), presentata dall’onorevole Rivellini, a nome della commissione per il controllo dei bilanci, sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2009, sezione IV – Corte di giustizia [SEC(2010)0963 - C7-0214/2010 - 2010/2145(DEC)];

- la relazione (A7-0138/2011), presentata dall’onorevole Rivellini, a nome della commissione per il controllo dei bilanci, sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2009, sezione V – Corte dei conti [SEC(2010)0963 - C7-0215/2010 - 2010/2146(DEC)];

- la relazione (A7-0136/2011), presentata dall’onorevole Rivellini, a nome della commissione per il controllo dei bilanci, sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2009, sezione VI – Comitato economico e sociale europeo [SEC(2010)0963 - C7-0216/2010 - 2010/2147(DEC)];

- la relazione (A7-0139/2011), presentata dall’onorevole Rivellini, a nome della commissione per il controllo dei bilanci, PE 450.661v02-00 A7-0139/2011 sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2009, sezione VII – Comitato delle regioni [SEC(2010)0963 - C7-0217/2010 - 2010/2148(DEC)];

- la relazione (A7-0116/2011), presentata dall’onorevole Rivellini, a nome della commissione per il controllo dei bilanci, sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2009, Sezione VIII – Mediatore europeo [SEC(2010)0963 - C7-0218/2010 - 2010/2149(DEC)];

- la relazione (A7-0117/2011), presentata dall’onorevole Rivellini, a nome della commissione per il controllo dei bilanci, sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2009, Sezione IX – Garante europeo della protezione dei dati [SEC(2010)0963 - C7-0219/2010 - 2010/2150(DEC)];

- la relazione (A7-0140/2011), presentata dall’onorevole Staes, a nome della commissione per il controllo dei bilanci, sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'8°, 9° e 10° Fondo europeo di sviluppo per l'esercizio 2009 [COM(2010)0402 - C7-0220/2010 - 2010/2151(DEC)];

- la relazione (A7-0149/2011), presentata dall’onorevole Stavrakakis, a nome della commissione per il controllo dei bilanci, sul discarico 2009: prestazioni, gestione finanziaria e controllo delle agenzie dell'UE [2010/2271(DEC)];

- la relazione (A7-0150/2011) presentata dall’onorevole Stavrakakis, a nome della commissione per il controllo dei bilanci, sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Accademia europea di polizia per l'esercizio 2009 [C7-0241/2010 – 2010/2181(DEC)] [SEC(2010)0963 - C7-0241/2010 - 2010/2181(DEC)];

- la relazione (A7-0153/2011), presentata dall’onorevole Stavrakakis, a nome della commissione per il controllo dei bilanci, sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia europea per i medicinali per l'esercizio 2009 [SEC(2010)0963 - C7-0233/2010 - 2010/2173(DEC)];

- la relazione (A7-0119/2011), presentata dall’onorevole Stavrakakis, a nome della commissione per il controllo dei bilanci, sul discarico per l'esecuzione del bilancio del Centro di traduzione degli organismi dell’Unione europea per l'esercizio 2009 [SEC(2010)0963 - C7-0232/2010 - 2010/2172(DEC)];

- la relazione (A7-0106/2011), presentata dall’onorevole Stavrakakis, a nome della commissione per il controllo dei bilanci, sul discarico per l'esecuzione del bilancio del Centro europeo per lo sviluppo della formazione professionale per l'esercizio 2009 [SEC(2010)0963 - C7-0226/2010 - 2010/2166(DEC)];

- la relazione (A7-0118/2011), presentata dall’onorevole Stavrakakis, a nome della commissione per il controllo dei bilanci, sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia comunitaria di controllo della pesca per l'esercizio 2009 [SEC(2010)0963 - C7-0244/2010 - 2010/2184(DEC)];

- la relazione (A7-0123/2011), presentata dall’onorevole Stavrakakis, a nome della commissione per il controllo dei bilanci, sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia europea per la sicurezza aerea per l'esercizio 2009 [SEC(2010)0963 - C7-0237/2010 - 2010/2177(DEC)];

- la relazione (A7-0107/2011), presentata dall’onorevole Stavrakakis, a nome della commissione per il controllo dei bilanci, sul discarico per l'esecuzione del bilancio del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie per l'esercizio 2009 [SEC(2010)0963 - C7-0239/2010 - 2010/2179(DEC)];

- la relazione (A7-0127/2011), presentata dall’onorevole Stavrakakis, a nome della commissione per il controllo dei bilanci, sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia europea delle sostanze chimiche per l'esercizio 2009 [SEC(2010)0963 - C7-0245/2010 - 2010/2185(DEC)];

- la relazione (A7-0122/2011), presentata dall’onorevole Stavrakakis, a nome della commissione per il controllo dei bilanci, sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell’Agenzia europea dell'ambiente per l'esercizio 2009 [SEC(2010)0963 - C7-0230/2010 - 2010/2170(DEC)];

- la relazione (A7-0146/2011), presentata dall’onorevole Stavrakakis, a nome della commissione per il controllo dei bilanci, sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare per l'esercizio 2009 [SEC(2010)0963 - C7-0238/2010 - 2010/2178(DEC)];

- la relazione (A7-0120/2011), presentata dall’onorevole Stavrakakis, a nome della commissione per il controllo dei bilanci, sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze per l'esercizio 2009 [SEC(2010)0963 - C7-0229/2010 - 2010/2169(DEC)];

- la relazione (A7-0132/2011), presentata dall’onorevole Stavrakakis, a nome della commissione per il controllo dei bilanci, sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia europea per la sicurezza marittima per l'esercizio 2009 [SEC(2010)0963 - C7-0236/2010 - 2010/2176(DEC)];

- la relazione (A7-0105/2011), presentata dall’onorevole Stavrakakis, a nome della commissione per il controllo dei bilanci, sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia europea per la sicurezza delle reti e dell'informazione per l'esercizio 2009 [SEC(2010)0963 - C7-0252/2010 - 2010/2192(DEC)];

- la relazione (A7-0125/2011), presentata dall’onorevole Stavrakakis, a nome della commissione per il controllo dei bilanci, sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia ferroviaria europea per l'esercizio 2009 [SEC(2010)0963 - C7-0240/2010 - 2010/2180(DEC)];

- la relazione (A7-0109/2011), presentata dall’onorevole Stavrakakis, a nome della commissione per il controllo dei bilanci, sul discarico per l'esecuzione del bilancio della Fondazione europea per la formazione professionale per l'esercizio 2009 [SEC(2010)0963 - C7-0235/2010 - 2010/2175(DEC)];

- la relazione (A7-0104/2011), presentata dall’onorevole Stavrakakis, a nome della commissione per il controllo dei bilanci, sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro per l'esercizio 2009 [SEC(2010)0963 - C7-0231/2010 - 2010/2171(DEC)];

- la relazione (A7-0144/2011), presentata dall’onorevole Stavrakakis, a nome della commissione per il controllo dei bilanci, sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell’Agenzia di approvvigionamento dell’Euratom per l'esercizio 2009 [SEC(2010)0963 - C7-0246/2010 - 2010/2186(DEC)];

- la relazione (A7-0108/2011), presentata dall’onorevole Stavrakakis, a nome della commissione per il controllo dei bilanci, sul discarico per l'esecuzione del bilancio della Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro per l'esercizio 2009 [SEC(2010)0963 - C7-0227/2010 - 2010/2167(DEC)];

- la relazione (A7-0133/2011), presentata dall’onorevole Stavrakakis, a nome della commissione per il controllo dei bilanci, sul discarico per l'esecuzione del bilancio di Eurojust per l'esercizio 2009 [SEC(2010)0963 - C7-0234/2010 - 2010/2174(DEC)];

- la relazione (A7-0130/2011), presentata dall’onorevole Stavrakakis, a nome della commissione per il controllo dei bilanci, sul discarico relativo all'esecuzione del bilancio dell'Agenzia dell'Unione europea per i diritti fondamentali per l'esercizio 2009 [SEC(2010)0963 - C7-0228/2010 - 2010/2168(DEC)];

- la relazione (A7-0145/2011), presentata dall’onorevole Stavrakakis, a nome della commissione per il controllo dei bilanci, sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia europea per la gestione della cooperazione operativa alle frontiere esterne degli Stati membri dell’Unione europea (FRONTEX) per l'esercizio 2009 [SEC(2010)0963 - C7-0242/2010 - 2010/2182(DEC)];

- la relazione (A7-0103/2011), presentata dall’onorevole Stavrakakis, a nome della commissione per il controllo dei bilanci, sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Autorità di vigilanza del GNSS europeo per l'esercizio 2009 [SEC(2010)0963 - C7-0243/2010 - 2010/2183(DEC)];

- la relazione (A7-0126/2011), presentata dall’onorevole Stavrakakis, a nome della commissione per il controllo dei bilanci, sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'impresa comune ARTEMIS per l'esercizio 2009 [SEC(2010)0963 - C7-0250/2010 - 2010/2190(DEC)];

- la relazione (A7-0128/2011), presentata dall’onorevole Stavrakakis, a nome della commissione per il controllo dei bilanci, sul discarico in relazione all'esecuzione del bilancio dell’impresa comune Clean Sky per l'esercizio 2009 [SEC(2010)0963 - C7-0249/2010 - 2010/2189(DEC)];

- la relazione (A7-0129/2011), presentata dall’onorevole Stavrakakis, a nome della commissione per il controllo dei bilanci, sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'impresa comune per l'attuazione dell'iniziativa tecnologica congiunta sui medicinali innovativi per l'esercizio finanziario 2009 [SEC(2010)0963 - C7-0251/2010 - 2010/2191(DEC)];

- la relazione (A7-0131/2011), presentata dall’onorevole Stavrakakis, a nome della commissione per il controllo dei bilanci, sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'impresa comune europea per ITER e lo sviluppo dell'energia da fusione per l'esercizio finanziario 2009 [SEC(2010)0963 - C7-0247/2010 - 2010/2187(DEC)]; e

- la relazione (A7-0124/2011), presentata dall’onorevole Stavrakakis, a nome della commissione per il controllo dei bilanci, sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'impresa comune SESAR per l'esercizio 2009 [SEC(2010)0963 - C7-0248/2010 - 2010/2188(DEC)].

 
  
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  Jorgo Chatzimarkakis, relatore. (DE) Signor Presidente, Commissario Šemeta, onorevoli colleghi, la procedura di cui ci occupiamo oggi – ovvero il discarico per l’esecuzione del bilancio alla Commissione europea – è una procedura cruciale. Forse negli ultimi anni è stata presa alquanto alla leggera, ma resta il fatto che la concessione del discarico alla Commissione europea per l’esercizio 2009 è un compito essenziale del Parlamento europeo.

Siamo consapevoli del fatto che l’80 per cento di questi fondi sono stati spesi in presenza di una condivisione della responsabilità tra Commissione e Stati membri. Tuttavia, la responsabilità globale della procedura ricade sulla Commissione. Desidero, pertanto, rivolgermi direttamente a lei, Commissario Šemeta. Innanzi tutto per ringraziarla e ci tengo che questo sia ben chiaro fin dall’inizio del mio intervento. Ringrazio anche i miei onorevoli colleghi, che hanno collaborato in maniera eccellente, sostenendo con vigore la posizione del Parlamento. Tuttavia, le discussioni al riguardo sono state molto vivaci, signor Commissario. Lei ha condiviso solo le responsabilità per il 2009, eppure se n’è occupato con grande dedizione. In alcuni casi abbiamo avuto delle discussioni accese e siamo entrati molto nel dettaglio. Desidero, tuttavia, sottolineare come lei abbia posto la questione del discarico come prioritaria rispetto all’agenda del collegio dei Commissari, all’agenda della Commissione. Il Presidente della Commissione Barroso, ha trascorso un’ora intera a negoziare con noi a esaminare i particolari, e lei stesso ha svolto un ruolo importante nel far cambiare la posizione della Commissione sul discarico e nel modificare l’atteggiamento dei funzionari della Commissione nei confronti di questa procedura. Le sono grato per aver detto molto apertamente che le pressioni esercitate dal Parlamento quest’anno finiranno con l’aiutarvi a migliorare la trasparenza. Lei ora dispone di un modo per esercitare pressioni non solo sugli Stati membri, ma anche sulla stessa amministrazione della Commissione, che in passato si è dimostrata alquanto superficiale nell’affrontare la questione.

Tuttavia, signor Commissario, credo anche che dobbiamo sfruttare lo slancio che abbiamo creato assieme – e le chiedo di trasmettere la nostra gratitudine al riguardo al Presidente Barroso – nonché dare prova di altrettanto dinamismo con le altre relazioni sul discarico. Infatti, deve essere chiaro a tutti il fatto che per la sedicesima volta consecutiva la Corte dei conti europea non ha dato una valutazione positiva. Non è una cosa trascurabile, poiché significa che da sedici anni la Commissione non soddisfa i necessari requisiti. Ad ogni modo, abbiamo istituito dei criteri cruciali che desidero esporre brevemente e che sono stati soddisfatti. Sono lieto della presenza al mio fianco dell’onorevole Fjellner, futuro relatore in materia di discarico per l’esecuzione del bilancio. Mi auguro che continui a lavorare sulla questione con il medesimo impeto.

La Commissione – ed è un fatto cruciale, in quanto abbiamo a che fare con l’80 per cento di una responsabilità condivisa – ha iniziato a dichiarare con chiarezza le voci di spesa scorrette nella contabilità dell’Unione europea per l’esercizio 2009, elencando tali voci con grande sincerità. Sulla base di questa nuova trasparenza, abbiamo deciso di adottare cinque criteri cruciali. Il primo si ricollega a una questione aperta da lungo tempo – un vecchio tormentone, per così dire – con cui il Parlamento si confronta da molto tempo, ovvero le dichiarazioni di gestione nazionali Quale rappresentante del Gruppo dell’Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l’Europa sono anche molto lieto di sottolineare che siamo arrivati a questo in particolare grazie ai membri olandesi del gruppo. Stiamo parlando della conferma da parte dei ministri delle finanze del fatto che i fondi dell’Unione europea sono stati impiegati in modo corretto nei rispettivi paesi di appartenenza.

Ancora non disponiamo di queste dichiarazioni di gestione nazionali, ma vogliamo ottenerle. La mia futura collaborazione con l’onorevole Fjellner riguarderà principalmente questo aspetto. Signor Commissario, lei ha promesso che cercheremo di appurare se possano essere introdotte con la prossima prospettiva finanziaria del 2014 condizioni di maggiore rigore. È importante che siano state stabilite delle linee guida – di questo vi siamo grati – e che sia stato evidenziato quali paesi abbiano effettivamente fornito le dichiarazioni di gestione nazionali – non sono molte, anzi solo i Paesi Bassi soddisfano pienamente tutti i criteri – e che siano state date per la prima volta istruzioni ai direttori generali di evidenziare nella relazione di attività per il 2010 quali componenti saranno presenti in una dichiarazione di gestione nazionale futura, anche se ciò avverrà solo a livello non ufficiale.

Il secondo requisito cruciale è che i Commissari debbono assumersi maggiori responsabilità. Lei ha proposto che i direttori generali siano obbligati a informare i rispettivi commissari delle irregolarità riscontrate e di questo la voglio ringraziare.

Terzo e fondamentale requisito riguarda un utilizzo più incisivo dello strumento per terminare o sospendere i pagamenti. Lei ha indicato con chiarezza i criteri con cui intendete utilizzarlo, e ci ha illustrato molto chiaramente come questo sia stato fatto negli ultimi due anni. La ringrazio di tanta trasparenza e apertura, che è di grande aiuto nel nostro compito di esercitare le dovute pressioni sugli Stati membri. La ringrazio anche delle linee guida che saranno certamente di aiuto per gli stessi Stati membri. Inoltre, lei ha promesso che nel valutare il controllo di gestione saranno adottati degli standard chiari; si tratta di un obbligo comunque già previsto dal trattato di Lisbona. Grazie anche di averci coinvolti in modo notevole nella procedura del controllo di gestione. Lei ha anche promesso di effettuare alcune semplificazioni, poiché spesso la complessità della materia è tale che coloro che commettono abusi possono nascondersi dietro alle regole. Grazie infine di aver istituito dei requisiti molto precisi per la prossima prospettiva finanziaria.

Mi auguro che si prosegua su questo cammino. Credo che il Parlamento possa dare un contributo importante per innalzare il livello della Commissione. Porgo i miei migliori auguri all’onorevole Fjellner e ringrazio di cuore il mio staff, in particolare Bent Adamsen e Dominykas Mordas.

 
  
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  Ville Itälä, relatore. (FI) Signor Presidente, signor Commissario, onorevoli colleghi, innanzi tutto desidero ringraziare tutti coloro con cui ho avuto il piacere di collaborare – in particolare i relatori ombra, che hanno dato prova di grande spirito di collaborazione. Desidero anche ringraziare i miei onorevoli colleghi della commissione per il controllo dei bilanci, poiché al suo interno è stata riscontrata una maggioranza chiara a favore di questa relazione e l’atmosfera è stata davvero molto positiva. I miei ringraziamenti vanno anche a tutti i funzionari che ci hanno assistito. Si è trattato di un compito arduo che ha richiesto molto tempo, essendo le questioni affrontate delicate oltre che difficili, ma ciò nonostante andavano affrontate e discusse.

L’idea portante della relazione è che l’Unione europea sta attraversando una crisi economica. Gli Stati membri, le aziende e i cittadini devono occuparsi continuamente di come realizzare risparmi e gestire la sopravvivenza quotidiana. Anche il Parlamento deve fare altrettanto, e il Consiglio ha persino proposto che il Parlamento debba anche riflettere su come realizzare delle economie. Naturalmente la questione è problematica, perché tutti noi abbiamo dei progetti a cui teniamo, e abbiamo un opinione su cosa debba essere concretizzato in Parlamento. Individuare dei settori in cui realizzare delle economie in tali circostanze è ovviamente molto difficile.

Molte delle proposte in discussione che riguardano i benefit dei parlamentari e il modo in cui questi operano, non sono molto significative dal punto di vista dei risparmi che potrebbero comportare. L’economia dell’UE non crescerà o risulterà compromessa da tutto questo, ma la perdita in termini della nostra reputazione che potrebbe verificarsi se il funzionamento di questa istituzione non risulta ragionevole e accettabile agli occhi dei cittadini è davvero notevole, ed è per questo motivo che abbiamo effettivamente bisogno di riflettere attentamente su quanto vogliamo fare.

A mio avviso dovremmo concentrarci sulle ragioni essenziali per cui tutti noi siamo qui. Formiamo un organo legislativo e stiliamo un bilancio. Questo è il nostro compito, e per il suo svolgimento dobbiamo disporre dei mezzi necessari. Le tecnologie informatiche e quant’altro devono certamente essere implementate, ma tutto quanto vada al di là dei nostri compiti deve essere analizzato con un occhio critico, per garantire che abbia effettivamente attinenza con il lavoro che siamo chiamati a svolgere.

Poiché il tempo a mia disposizione è limitato, desidero sollevare due questioni importanti e forse ugualmente spinose affrontate nella relazione. La prima riguarda la sicurezza. Signor Presidente, spero che il segretario generale presenti presto una proposta per migliorare la sicurezza. Nell’arco di un anno circa abbiamo avuto tre episodi di furto: in banca, nella mensa e nell’ufficio postale. È una situazione inaccettabile. Sappiamo che esiste una continua minaccia terroristica in tutto il mondo. Se la sicurezza del Parlamento europeo è così debole che chiunque può entrare e rapinare la posta o la banca senza che si riesca ad arrestare il colpevole è evidente che dobbiamo introdurre delle migliorie, e anche in fretta. Nella relazione sono illustrati molti dettagli sulla questione che debbono rappresentare una base per un miglioramento sostanziale della sicurezza.

Un’altra importante questione è che non possiamo assolutamente giustificare nei confronti dei cittadini il fatto che ogni tre settimane dobbiamo cambiare sede di lavoro, poiché questo comporta ulteriori spese. Tutto questo è ingiustificabile e dovremmo avere il coraggio di discutere apertamente se si tratta di un modo ragionevole di spendere il denaro dei contribuenti. Sappiamo che è una questione difficile, che riguarda la nostra storia e tocca i nostri sentimenti profondi, ma nell’attuale crisi economica dobbiamo discuterne. Non possiamo innalzare simili muri simili tra cittadini e decisori, aumentando così il divario tra questi. È per questo che dobbiamo affrontare la questione e parlarne.

Ieri ho letto un documento in cui si diceva che il Senato francese ha proposto che il Parlamento si riunisca in un’unica sede, a Strasburgo. Ne sarei lieto, poiché la questione centrale è che dobbiamo avere un’unica sede di lavoro e non spendere denaro per spostarci continuamente da una all’altra.

 
  
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  Presidente. − Desidero rispondere immediatamente dicendo che il segretario generale e il vicesegretario generale si sono molto impegnati per garantire la nostra sicurezza in Parlamento. Ieri abbiamo dedicato molto tempo a discutere della questione durante la riunione dell’Ufficio di presidenza. Bisogna migliorare le procedure, ma desidero anche cogliere questa occasione per chiedere ai membri del Parlamento europeo di comprendere che ci viene richiesta una certa misura di disciplina. Talvolta i controlli sono fastidiosi, ma se vogliamo un Parlamento sicuro, ma anche accessibile al pubblico, dobbiamo sottoporci ai controlli, sebbene sappia benissimo che talvolta sono piuttosto irritanti. Credetemi se vi dico che esistono solo due possibilità: o proseguiamo con i controlli, e questo vorrà dire che potremo sentirci maggiormente al sicuro, oppure possiamo farne a meno, nel qual caso non potremo più parlare di sicurezza. Inoltre, desidero chiedere ancora una volta agli onorevoli parlamentari di affrontare con spirito positivo i maggiori controlli, che non intendo interrompere e che, dunque, continueranno a essere rafforzati in futuro.

Abbiamo anche altri progetti per garantire l’accessibilità al pubblico del Parlamento, poiché si tratta di un argomento importante. Vogliamo essere un Parlamento aperto al pubblico, ma nel contempo i requisiti per la sicurezza richiedono che adottiamo alcuni provvedimenti che in passato non erano necessari. Anche il nostro personale di supporto è soggetto a questi controlli, ed ho avuto modo di notare che i nostri assistenti si indignano ancor più degli onorevoli parlamentari. Chiedo dunque anche a loro, che lavorano duramente in Parlamento, di comprendere la necessità di questi controlli. Anche’essi, e non solo i deputati, sono soggetti a queste verifiche. Sono certo che adotteremo questi provvedimenti per poterci sentire maggiormente al sicuro.

 
  
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  Tamás Deutsch, relatore. (HU) Signor Presidente, onorevoli colleghi, come ha detto il signor Presidente, l’onorevole Rivellini è relatore di sette delle relazioni presentate. Il nostro collega ha dato prova di un impegno straordinario e di grande efficienza negli ultimi sei mesi, ma sfortunatamente non è in grado di partecipare a questa seduta ed io ho l’onore di sostituirlo nella discussione odierna.

Come stavo dicendo, l’onorevole Rivellini è relatore di sette relazioni. Consentitemi di ricordarvi quali sono le istituzioni europee le cui relazioni sul discarico sono state predisposte dal collega Rivellini. L’onorevole Rivellini ha preparato le relazioni sul discarico per l'esecuzione del bilancio del Consiglio europeo, del Comitato economico e sociale europeo, del Comitato delle regioni, della Corte di giustizia europea, della Corte dei conti europea, del Mediatore europeo, e del Garante europeo della protezione dei dati.

Consentitemi, dunque, di ringraziare l’onorevole Rivellini a titolo personale, e di ringraziare anche in modo particolare la Corte dei conti; l’operato di questa istituzione è stato indispensabile per la predisposizione delle relazioni presentate.

Ringrazio anche i membri della commissione per il controllo dei bilanci del Parlamento europeo, nonché i loro colleghi per il loro operato, che ha portato ai risultati odierni.

Onorevoli colleghi, desidero mettere in rilievo in particolare due relazioni. Una è relativa al discarico del Consiglio europeo, l’altra è la relazione sul discarico del Comitato economico e sociale.

Il discarico del Consiglio europeo è sempre una questione molto complicata, poiché ogni anno insorge una discussione in merito alla procedura di discarico tra le due istituzioni coinvolte, il Parlamento europeo e il Consiglio europeo.

Voglio essere chiaro e inequivocabile. La posizione chiara e univoca del Parlamento europeo è che esso disponga degli stessi poteri e della stessa autorità di concedere o meno il discarico al Consiglio europeo di quanto non abbia con le altre istituzioni. L’onorevole Rivellini propone di rinviare il discarico del Consiglio europeo in modo da lasciare spazio a ulteriori consultazioni tra il Consiglio e il Parlamento europeo in merito alla procedura di discarico. Abbiamo adottato una procedura analoga l’anno scorso e quello precedente. La commissione parlamentare competente raccomandò il posticipo del discarico del Consiglio e il discarico fu effettivamente concesso più avanti.

Sebbene la proposta sia simile a quella degli anni passati per quanto concerne il discarico, quest’anno abbiamo senza dubbio alcuno realizzato dei progressi significativi riguardo alla procedura di discarico del Consiglio. Pertanto, desidero congratularmi con la Presidenza ungherese del Consiglio europeo.

Come indicato al paragrafo 8 della relazione sul Consiglio europeo, tali progressi sono stati resi possibili dall’atteggiamento positivo e dall’impegno della Presidenza ungherese. Pertanto, mi congratulo con quanti hanno contribuito all’operato di questa Presidenza.

Abbiamo visto realizzarsi questi progressi anno dopo anno, ma con un ritmo ben lontano da quanto sarebbe auspicabile. Riteniamo positivo che il Consiglio abbia riconosciuto che la procedura del discarico e quella di bilancio sono procedure distinte che vanno gestite separatamente. È inoltre positivo che i membri del Consiglio presenzino e partecipino alla discussione odierna sulla proposta di discarico. Sfortunatamente invece, anche quest’anno i rappresentanti del Consiglio non hanno ritenuto di cogliere l’invito della commissione parlamentare a partecipare alla discussione della commissione sulla procedura di discarico, né hanno concesso l’accesso ad importante documentazione che sarebbe stata necessaria per la concessione del discarico. Inoltre, il Consiglio europeo non ha nemmeno risposto agli interrogativi posti dalla commissione parlamentare. Questi sono i problemi che dovremmo finalmente riuscire a superare.

Auspico quindi che, a seguito del rinvio della procedura di discarico, sarà possibile raggiungere un accordo definitivo e proiettato verso il futuro tra la commissione parlamentare competente, il Parlamento europeo e il Consiglio europeo, in merito alle questioni relative al discarico del Consiglio.

Infine, consentitemi di citare la proposta di esenzione per il Comitato economico e sociale europeo. I problemi che riguardano la gestione del bilancio del comitato non sono così seri da giustificare il rinvio del discarico, pertanto siamo favorevoli alla sua concessione. Inoltre, i problemi riscontrati nel corso dei lavori del Comitato non riguardano l’anno successivo all’anno per il quale viene concesso il discarico.

Onorevoli colleghi, in qualità di sostituto dell’onorevole Rivellini, relativamente alle sette proposte, vi chiedo di procedere con una risoluzione parlamentare secondo quanto indicato nelle proposte stesse.

 
  
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  Bart Staes, relatore. (NL) Signor Presidente, onorevoli colleghi, signor Commissario, signor Presidente in carica del Consiglio, meritereste una bella pacca sulla spalla. Per la prima volta in diversi anni il Consiglio partecipa a una discussione sul discarico relativo all'esecuzione del bilancio. Congratulazioni, ve ne siamo davvero grati.

Onorevoli colleghi, la spesa del decimo Fondo europeo di sviluppo nel periodo 2008-2013 ammonta a 22,6 miliardi di euro. Questo rende il Fondo europeo di sviluppo lo strumento finanziario più importante per lo sviluppo della cooperazione con i paesi ACP. Il decimo Fondo europeo di sviluppo è anche estremamente rilevante per l’impegno finanziario che comporta, e, in termini di dimensioni è più grande del 64 per cento, rispetto al suo predecessore – il nono Fondo europeo di sviluppo.

Farò cinque considerazioni a riguardo.

Innanzi tutto, finora il Fondo di sviluppo europeo non ha fatto parte del bilancio ordinario dell’Unione europea. Questo è inaccettabile, in quanto interferisce con il controllo democratico, comporta una mancanza di responsabilità e sicuramente non contribuisce alla trasparenza dei finanziamenti. Nella mia relazione ricordo alla Commissione che nel corso delle discussioni sul prossimo quadro finanziario essa si è impegnata a fare in modo che il Fondo di sviluppo europeo diventi effettivamente parte integrante del bilancio europeo. Mi auguro che ora questo avvenga e auspico, signor Presidente in carica del Consiglio, che lei darà indicazioni al Consiglio europeo e agli Stati membri sul fatto che, a partire dal 2014, il Fondo di sviluppo europeo diventi a tutti gli effetti parte integrante del bilancio dell’Unione europea. Naturalmente, ciò non deve significare che questa operazione comporti dei tagli alle risorse normalmente disponibili alla cooperazione per lo sviluppo.

Secondo, la quantità e la qualità non sono la stessa cosa. Per quanto concerne l’ordinaria cooperazione per lo sviluppo, la Commissione europea si è impegnata a spendere il 20 per cento degli aiuti a favore dell’istruzione primaria e secondaria e dell’assistenza sanitaria di base. Nella mia relazione chiedo alla Commissione di fare altrettanto con il Fondo di sviluppo europeo: concentrarsi innanzi tutto sull’istruzione primaria e secondaria, sull’assistenza sanitaria, aumentando oltretutto tale quota al 25 per cento del totale del fondo. In tal senso è assolutamente di vitale importanza la collaborazione con le organizzazioni non governative sia a livello locale che europeo.

Terzo, consentitemi un commento sulla gestione finanziaria. La Corte dei conti europea ha svolto un’indagine molto rigorosa sulla gestione dell’ottavo, nono e decimo Fondo di sviluppo europeo, non solo nella sua relazione annuale, ma anche in molte relazioni speciali, proponendo osservazioni eccellenti e commenti davvero preziosi. Ciononostante, esistono davvero dei motivi di preoccupazione relativamente alle lacune riscontrate dalla Corte nelle procedure d’appalto, ai controlli ex-ante delle delegazioni della Commissione europea, e al pessimo funzionamento dei sistemi di controllo nei nostri paesi partner. La Corte dei Conti rileva in maniera esplicita che non si tratta di casi di frode, ma solo di lacune. Credo che dobbiamo tenerne conto. Vi sono, infatti, troppi errori non quantificabili.

Signor Commissario, spero che affronterà la questione con il suo collega: deve accedere qualcosa in merito.

La mia quarta considerazione riguarda il sostegno al bilancio (e sarebbe più opportuno affrontare la questione all’interno di una discussione più ampia). L’onorevole Goerens è qui tra noi ed egli è il relatore della commissione per lo sviluppo in merito al Libro Verde sul sostegno al bilancio. Tutti noi ammettiamo che il sostegno al bilancio possa essere un fattore importante per il miglioramento della cooperazione allo sviluppo. Tuttavia, non dobbiamo considerarli una panacea, poiché comportano anche una serie di svantaggi. Tra gli effetti postivi contiamo il basso costo delle transazioni, il fatto che i paesi partner si assumano responsabilità maggiori e che si instauri un dialogo migliore tra partner e donatori. Nel contempo, ovviamente c’è il rischio che si verifichino dei casi di peculato e di appropriazione indebita dei fondi. Temo che questa discussione si ripeterà ancora in futuro in quest’Aula.

La mia quinta e ultima considerazione riguarda il Fondo investimenti, il quale è uno strumento utilizzato dalla Banca europea degli investimenti per elargire prestiti a favore dei nostri paesi partner. Al momento, questo meccanismo effettivamente non rientra nel discarico, né nella dichiarazione sull’affidabilità e la regolarità della Corte dei conti. Questo è inaccettabile e dobbiamo porvi rimedio. Quello che è positivo in tutto ciò è che i rappresentanti della Banca europea degli investimenti e i membri della commissione per il controllo dei bilanci hanno avuto una discussione estremamente proficua, e per la prima volta hanno prodotto una relazione, e questo la dice lunga. Vi è un certo numero di osservazioni importanti in tal senso nella mia relazione. Inoltre, assegniamo alcuni compiti alla Banca europea degli investimenti e alla Commissione europea. Chiediamo un miglior coordinamento dei fondi. Chiediamo alla Banca europea degli investimenti e alla Commissione un’indagine sulle attività della Banca europea degli investimenti di settembre di quest’anno, affinché possiamo avviare la prossima procedura di discarico con tutta la documentazione necessaria. Chiediamo un maggiore coinvolgimento dei partner locali, laddove la Banca europea degli investimenti cofinianzi i progetti, chiediamo una rendicontazione più diretta e meno teorica di tutti i fondi della Banca europea degli investimenti.

Onorevoli colleghi, la mia valutazione del funzionamento del Fondo di sviluppo europeo è forse stringente, ma credo che sia equa. Ritengo che la mia relazione individui diverse strade per un possibile miglioramento della gestione finanziaria per la cooperazione allo sviluppo e pertanto vi esorto ad adottare questa relazione a larga maggioranza.

 
  
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  Georgios Stavrakakis, relatore. (EN) Signor Presidente, desidero informarla che intendo utilizzare tutto il tempo a mia disposizione.

Sono stato responsabile del discarico per l'esecuzione del bilancio delle agenzie, per il quale la commissione per il controllo dei bilanci ha svolto il proprio compito di controllo sull’attività amministrativa di un numero rilevante di agenzie decentrate e di imprese comuni. Lo svolgimento efficace di tale importante mandato non sarebbe stato possibile senza l’aiuto e la collaborazione dei colleghi relatori ombra e dei membri di questa commissione, del mio ufficio e della segreteria. Desidero, pertanto, ringraziarli tutti. Desidero anche ringraziare il dott. O’Shea della Corte dei conti per il suo contributo e la sua collaborazione.

Credo fortemente che le agenzie europee e le imprese comuni diano valore aggiunto all’Unione europea e aiutino a rafforzare l’identità europea con la loro presenza negli Stati membri. Nel contempo, il nostro ruolo in questo Parlamento, è un ruolo di responsabilità nei confronti dei nostri elettori, e dobbiamo quindi assicurarci che il denaro dei contribuenti venga impiegato in modo trasparente ed efficace.

Il dialogo costruttivo ha richiesto un lungo processo di monitoraggio durato diversi mesi, che ha coinvolto il Parlamento, le agenzie, la Commissione, il Servizio interno di revisori e la Corte dei conti. Il lungo lavoro congiunto di analisi e preparazione ha condotto, a mio parere, a una maggiore trasparenza e a una più solida disciplina gestionale.

Discuterò ora il caso delle due agenzie per le quali la nostra commissione propone il rinvio del discarico: l’Accademia europea di polizia e l’Agenzia europea per i medicinali. Nel caso dell’Accademia, ci aspettavamo di riscontrare dei problemi risalenti alla relazione dell’anno scorso. Da quando il nuovo direttore si è insediato, il piano d’azione richiesto dal Parlamento è stato attuato e ora i risultati cominciano a essere visibili. Credo che sia ampiamente diffuso il parere che, con la nuova direzione, i miglioramenti nella gestione dell’Accademia europea di polizia siano evidenti. Ciononostante, l’Accademia deve aumentare i propri sforzi in questa direzione.

Nell’Agenzia europea per i medicinali sono stati riscontrati alcuni problemi nella gestione delle procedure d’appalto. Abbiamo rilevato motivi di preoccupazione relativamente ai rischi potenziali per l’indipendenza degli esperti, nonché a possibili incongruenze nel reclutamento del personale. In generale, si ritiene che l’Agenzia europea per i medicinali sia un ente ben organizzato e funzionante. Tuttavia, per un’agenzia di questa rilevanza, credo che dovremmo essere assolutamente sicuri del fatto che siano implementate e applicate in modo efficace le procedure corrette. Per questa ragione abbiamo richiesto all’Agenzia di procedere a un controllo interno con la collaborazione del Servizio interno di revisori, e di presentarci i risultati raggiunti per la fine di giugno.

Consentitemi di concludere con una relazione a 360 gradi. Mi piacerebbe credere che questa relazione offra una panoramica complessiva di tutte le questioni connesse a tutte le agenzie e imprese comuni. La relazione ha riscontrato molti esempi di buone pratiche e include alcune proposte per miglioramenti futuri. Richiede una revisione di tutte le agenzie da parte della Commissione, riservando un’attenzione particolare alle agenzie minori e a come fare per migliorarne le performance. Si richiede, inoltre, alla Corte dei conti di intraprendere un’analisi complessiva dell’impostazione delle agenzie relativamente alla gestione di situazioni in cui esistono potenziali conflitti di interesse. Sono molto soddisfatto della disponibilità della Corte in tal senso.

Nell’attuale forte crisi economica e sociale, le attività di monitoraggio hanno una valenza ancora maggiore che in passato. Insieme – il Parlamento, le agenzie e la Corte dei conti – dobbiamo impegnarci a risolvere i problemi e a raggiungere risultati anche migliori. È estremamente difficile evitare le irregolarità, ma è ancora più importante identificarle e prevenirle. Sono del parere che abbiamo svolto in modo efficace questa funzione di monitoraggio.

 
  
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  Presidente. − L’ordine del giorno reca l’intervento del ministro Zsolt László Becsey a nome del Consiglio.

Signor ministro, la ringrazio molto di essere qui questa mattina. Con la sua presenza in questa importante discussione, la Presidenza ungherese sta fornendo anche alle Presidenze future un ottimo esempio. Sto ripetendo quanto già detto dall’onorevole collega Staes qualche minuto fa: la sua presenza qui tra noi è un fatto molto positivo.

 
  
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  Zsolt László Becsey, Presidente in carica del Consiglio. (HU) Signor Presidente, onorevoli colleghi, esordirò prendendo la parola in ungherese, per continuare poi in inglese quando interverrò in qualità di membro del Consiglio, ma poiché da parlamentare ho sempre preso la parola in ungherese in quest’Aula, continuerò a farlo. In secondo luogo, desidero chiedere al signor Presidente di concedermi due minuti al termine della discussione, indipendentemente dallo spegnimento del mio microfono. Mi auguro che il Consiglio disporrà di tempo sufficiente come nelle discussioni precedenti.

(EN) Questa discussione giunge in un momento di crisi economica e finanziaria, quando molti Stati membri hanno dovuto tagliare i rispettivi bilanci nazionali e devono tenere la spesa sotto ferreo controllo. I cittadini e i contribuenti europei prestano giustamente sempre maggiore attenzione al fatto che i fondi europei vengano spesi correttamente. Pertanto, sono lieto dell’opportunità che mi viene offerta di presentare il parere del Consiglio e della Presidenza ungherese nel corso di questa discussione.

Naturalmente, è giusto che i bilanci di ciascuna istituzione siano inquadrati in un sistema complessivo di controllo e valutazione. Per troppo tempo abbiamo seguito l’ “accordo informale”, che risale al 1970, in base al quale sia il Parlamento che il Consiglio si sono astenuti dall’esaminare le reciproche spese amministrative.

Credo che entrambe le istituzioni accettino il fatto che tale accordo non sia adeguato al clima che si è instaurato a seguito del trattato di Lisbona. È per questo motivo che il Consiglio ha proposto, ed è pronto a discutere, nuovi provvedimenti per la gestione della collaborazione di lungo periodo tra le nostre due istituzioni coinvolte nella procedura di discarico. Abbiamo presentato una proposta e saremo lieti di discuterla con voi. Credo fermamente che sia nell’interesse di entrambi collaborare su questa tematica, e che sia altrettanto importante far vedere ai cittadini europei che stiamo collaborando. Pertanto, invito il Parlamento ad avviare le discussioni al riguardo.

A lei personalmente, signor Presidente, chiedo di fare del suo meglio per nominare la delegazione che tratterà con noi a livello politico. Siamo pronti a condividere le nostre idée con voi. Più in generale, condividiamo le vostre preoccupazioni relativamente alla corretta attuazione del bilancio dell’UE. Abbiamo esaminato nel dettaglio la rendicontazione annuale della Commissione, nonché le osservazioni della Corte dei conti europea contenute nella relazione annuale.

Alla fine di febbraio, io stesso ho presentato alla Commissione per il controllo dei bilanci le raccomandazioni del Consiglio sul discarico per l'esecuzione del bilancio della Commissione. Sono lieto del fatto che molti dei punti sottolineati dal Consiglio sono stati presi in considerazione anche dalla vostra istituzione. Il Consiglio ha raccomandato la concessione del discarico alla Commissione e ha preso atto dei miglioramenti complessivi segnalati dalla Corte. Questi indicano una tendenza positiva per lo più dovuta all’impegno profuso in questi ultimi anni dalla Commissione e dagli Stati membri. Eppure, nonostante questi segnali positivi, il risultato complessivo non è ancora soddisfacente e la Corte deve ancora esprimere il proprio parere per il 2009.

Desidero riferirmi brevemente a questi problemi: abbiamo bisogno di una discussione seria; abbiamo bisogno di una collaborazione e di un accordo di lungo periodo con voi: dopo l’accordo informale è questo che vorremmo ottenere. Noi sosteniamo che la procedura di discarico debba avvenire sulla base degli accertamenti della Corte dei conti, perché questa è la regola, perché questo è lo spirito del trattato; inoltre, ci aspettiamo che sia il Parlamento sia il Consiglio tengano conto della complessità di semplificazione delle normative vigenti e dell’esigenza di valorizzarne la trasparenza.

Auspico che questo tipo di problematiche, in base alle quali il Parlamento ha proposto il differimento del discarico del Consiglio, non si verifichino più in futuro, e chiedo che nel corso della stessa presidenza ungherese si svolga una discussione politica che conduca a un accordo.

Questa è la mia personale richiesta, a lei signor Presidente, e al Parlamento tutto.

 
  
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  Algirdas Šemeta, membro della Commissione. (EN) Signor Presidente, innanzi tutto mi consenta di ringraziare la commissione per il controllo dei bilanci e, in particolare, il suo relatore, l’onorevole Chatzimarkakis, per l’eccellente collaborazione di cui ha dato prova e per la relazione da lui stilata, inclusa la raccomandazione a favore del discarico del bilancio per l’esercizio 2009. Desidero anche ringraziare l’onorevole Staes per la sua relazione sull’attuazione del Fondo di sviluppo europeo, e l’onorevole Stavrakakis per la sua relazione sulle agenzie.

La procedura di discarico dell’esercizio 2009 sta volgendo al termine. È stato un periodo molto intenso in cui il Parlamento e la Commissione hanno dato vita a una partnership speciale tra queste due istituzioni, dato che entrambe hanno molto in comune per quanto concerne la solida gestione finanziaria e il valore aggiunto europeo.

Avete ascoltato il parere della Corte dei conti e avete esaminato le sue relazioni. Diversi miei colleghi Commissari hanno intrapreso un dialogo proficuo con la commissione per il controllo dei bilanci, e molte informazioni sono state condivise con voi. Desidero soffermarmi su tre argomenti di particolare interesse.

Primo, tanto la Commissione che il Parlamento debbono riflettere attentamente, assieme al Consiglio, su come definire e collocare meglio nel quadro normativo le responsabilità dei diversi player finanziari coinvolti. Il fatto che la maggior parte degli errori vengano identificati dalla Corte dei conti e dalla Commissione all’interno di progetti e pagamenti gestiti dagli Stati membri è un chiaro indice di dove si debbano compiere, senza alcun indugio, ulteriori sforzi, poiché la gestione in modalità condivisa rappresenta quasi l’80 per cento dei fondi europei.

L’articolo 317 del trattato di Lisbona richiede esplicitamente la collaborazione degli Stati membri all’attuazione del bilancio. A tale scopo, la Commissione ha avanzato delle proposte consistenti per la revisione del Regolamento finanziario. Poiché il Parlamento ha ora pari dignità rispetto al Consiglio nella revisione di questo provvedimento, abbiamo un’opportunità concreta e unica di rafforzare la responsabilità degli Stati membri e si tratta di un’occasione da non perdere.

Secondo, sicuramente condividerete il parere secondo cui la complessità delle regole scoraggia i possibili beneficiari dal presentare domanda all’Unione europea per ricevere aiuti finanziari. Tale complessità rappresenta, inoltre, una rilevante fonte di errori, come sottolineato dalla Corte dei conti in diverse sue relazioni.

La semplificazione delle regole relative all’idoneità e delle procedure finanziarie è un obiettivo prioritario della Commissione nella prospettiva del prossimo Quadro finanziario pluriennale. Pertanto, la Commissione ha già presentato alcune proposte per la revisione del Regolamento finanziario volte a chiarirne le regole, a garantirne la coerenza con la legislazione di settore, e alla semplificazione delle procedure finanziarie.

Terzo, queste proposte prevedono, inoltre, strategie di controllo differenziate sulla base del livello di rischio stimato per ciascun programma, sul tipo di azione, e sulla tipologia del beneficiario. Questo approccio mira al miglioramento della qualità dei controlli garantendo che i costi sostenuti siano proporzionali ai benefici generati, pur fornendo allo stesso tempo una ragionevole garanzia del fatto che il bilancio dell’Unione europea venga gestito in base ai sani principi di gestione finanziaria.

Sono lieto di costatare che questa proposta sia in cima all’agenda delle discussioni in corso, e che le proposte sul tavolo siano in linea con le ambizioni della Commissione.

La procedura di discarico ha consentito alla Commissione di trarre insegnamento dalle raccomandazioni e dalle conclusioni della Corte dei conti europea e dell’autorità per il discarico, proprio nel momento in cui la Commissione sta considerando l’assetto futuro delle politiche europee e al modo in cui queste si riflettono all’interno del bilancio dell’Unione europea.

Ora, è nostra responsabilità comune, assieme al Consiglio, tradurre concretamente quanto abbiamo appreso in un insieme nuovo ed efficiente di regole e processi, che consentano all’UE di soddisfare in modo valido ed efficace le aspettative dei nostri 500 milioni di cittadini.

Desidero concludere esprimendo un ringraziamento speciale al Parlamento europeo per il sostegno costante in questi anni agli sforzi della Commissione per realizzare una migliore gestione finanziaria del bilancio dell’Unione europea.

 
  
  

PRESIDENZA DELL’ON. KOCH-MEHRIN
Vicepresidente

 
  
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  Thijs Berman, relatore per parere della commissione per lo sviluppo. (NL) Signora Presidente, in passato il Fondo di sviluppo europeo è stato oggetto di critiche della Corte dei conti, in quanto si richiede un impegno maggiore per il controllo della spesa. Questo controllo deve, innanzi tutto, essere attuato dalle delegazioni dell’Unione europea nei paesi in via di sviluppo, che sono i soggetti più vicini ai progetti di cui stiamo parlando.

In particolare, in anni recenti, la Commissione europea ha compiuto passi importanti verso il miglioramento del controllo, specie in relazione ai sostegni al bilancio e alla spesa negli stati vulnerabili. Non solo, una collaborazione e un coordinamento migliori sulle politiche per lo sviluppo tra gli Stati membri potrebbe portare a un risparmio di 6 miliardi di euro. Tuttavia, per arrivare a questo risultato abbiamo bisogno di delegazioni europee forti, in grado di assumere quei ruoli e quei compiti di coordinamento, e di garantire la qualità della spesa.

Sorprendentemente, quanti gridano allo scandalo riguardo alle frodi sono spesso gli stessi che si rifiutano di investire per rafforzare la gestione delle delegazioni dell’UE. Se davvero vogliamo che queste delegazioni impediscano che i fondi per lo sviluppo finiscano nelle mani sbagliate, o che affluiscano verso progetti che non funzionano, allora dobbiamo aumentare il personale delle delegazioni europee. Dobbiamo, dunque, fare questa scelta a livello di bilancio per la politica estera negli anni a venire. Attendo con una certa curiosità la risposta della Commissione ad alcune osservazioni dell’onorevole Staes contenute nella sua eccellente relazione. Il mio gruppo sottoscrive appieno le sue conclusioni.

Detto ciò, cosa deve succedere per migliorare i controlli ex ante? Come possiamo garantire il miglioramento della gestione delle organizzazioni coinvolte? Cosa farà la Commissione per aumentare ulteriormente le capacità dei paesi beneficiari e degli organismi regionali, e cos’è necessario affinché tutto questo si concretizzi? In futuro, la politica dell’Unione europea per lo sviluppo dovrebbe investire nei fondi che offrono accesso ai servizi finanziari, ovvero nei fondi di micro finanziamento. Nei paesi poveri esistono persone capaci e con un sogno da realizzare. Bisognerebbe dare loro la possibilità di costruire la loro vita grazie ai microprestiti. Anche il Fondo di sviluppo europeo dovrebbe contribuire in tal senso.

Infine, quale parte integrante del bilancio europeo, il Fondo di sviluppo europeo è ovviamente soggetto a un controllo democratico, ma questo non deve portare a tagli nel bilancio complessivo della cooperazione allo sviluppo.

 
  
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  Charles Goerens, relatore per parere della commissione per lo sviluppo. (FR) Signora Presidente, il discarico per l'esecuzione del bilancio dell’ottavo, nono e decimo Fondo europeo per lo sviluppo mi suggerisce le seguenti osservazioni.

Per cominciare, l’ambizione legittima della Commissione è la promozione dello sviluppo regionale in Africa. Essa dispone di due strumenti, in realtà di due mandati. Innanzi tutto, la Commissione ha ottenuto dagli Stati membri un mandato per l’attuazione del Fondo europeo per lo sviluppo, che di fatto è finanziato con i bilanci nazionali. Gli stessi Stati membri le hanno anche affidato il mandato di negoziare accordi di partenariato economico. Stiamo dunque parlando di una questione di coerenza politica. Inoltre, la Commissione ha delle responsabilità molto rilevanti in quest’ambito, ma può contare sui membri della commissione per lo sviluppo del Parlamento europeo per dotare le delegazioni europee delle risorse necessarie.

In secondo luogo, l’attuazione del Fondo di sviluppo europeo è una questione che riguarda le autorità africane, le quali, assieme all’Unione europea, sono co-titolari del Fondo di sviluppo europeo. È nell’interesse di entrambe le parti farne il miglior uso possibile. Auspico che l’integrazione del Fondo di sviluppo europeo all’interno del bilancio dell’UE – anche da me invocato – questo fenomeno irraggiungibile, eternamente promesso, ma mai realizzato, non intacchi la natura peculiare del fondo stesso. Dovremo assicurarci che tale acquis venga preservato.

 
  
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  Csaba Őry, relatore per parere della commissione per l’occupazione e gli affari sociali. (HU) Signora Presidente, in qualità di relatore per parere della commissione per l’occupazione e gli affari sociali, desidero attirare l’attenzione della commissione per il controllo dei bilanci su diverse proposte, per chiedere di includerle nella relazione.

Innanzi tutto, apprezziamo gli sforzi della Commissione per migliorare la gestione finanziaria, ma nel contempo ci rincresce che, nonostante la crisi economica, gli Stati membri non attingano appieno alle risorse del Fondo sociale europeo.

Il ricorso al Fondo è diminuito dal 45 per cento nel 2007 al 36 per cento. Riteniamo che siano necessari maggiori sforzi a riguardo. Inoltre, invochiamo un impegno maggiore per diminuire la frequenza del rifinanziamento di spese inammissibili, e vorremmo attirare l’attenzione della Commissione sulla necessità di accelerare i processi decisionali relativi agli aggiustamenti finanziari.

È positivo il fatto che il Fondo sociale europeo si sia concentrato sulle strategie per l’occupazione, ma come ho già detto, queste non riguardano tutti i fondi disponibili e, pertanto, è necessario in tal senso un supplemento di sforzi.

Nel caso delle agenzie, sono stati riscontrati problemi minori, non ho il tempo di aggiungere altro, ma in generale dobbiamo dire che la loro gestione finanziaria è accettabile e dovrebbe essere sostenuta.

 
  
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  Jutta Haug, relatore per parere della commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare. – (DE) Signora Presidente, signor Presidente in carica del Consiglio, signor Commissario, onorevoli colleghi, la commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare, ha espresso un parere molto favorevole alla commissione per il controllo dei bilanci. Siamo molto soddisfatti dell’utilizzo dei finanziamenti da parte dei servizi della Commissione. Non abbiamo giudizi critici da esprimere, né in relazione alle modalità di impiego dei fondi, né rispetto ai livelli di spesa. Al contrario, non possiamo fare altro che elogiare l’utilizzo tempestivo e positivo dei fondi per il programma LIFE. La Commissione è riuscita a spendere i fondi aggiuntivi che abbiamo concesso, e a farlo in modo utile. Le agenzie del nostro settore – l’Agenzia europea dell’ambiente (AEA), il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (CEPCM), l’Agenzia europea per le sostanze chimiche (AESC), l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (AESA) e l’Agenzia europea per i medicinali (AEM) – hanno anch’esse gestito i loro fondi in modo responsabile.

Diversamente dalla commissione competente, la commissione per il controllo dei bilanci nella sua relazione critica l’Agenzia europea per i medicinali, e propone di non concedere il discarico per tale organismo. Credo che questo sia, a dir poco, eccessivo. Per dirla tutta invece, sostengo che la commissione per il controllo dei bilanci sta interferendo con questioni che esulano dalle sue competenze, e che dovrebbe smettere di farlo. Posso solo chiedere al Parlamento e alla plenaria di migliorare questa situazione.

 
  
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  Mathieu Grosch, relatore per parere della commissione per i trasporti e il turismo. – (DE) Signora Presidente, diversamente dalla commissione precedente, la commissione per i trasporti e il turismo non ha potuto esprimere un parere esclusivamente positivo. Ciononostante, abbiamo gradito il fatto che siano state erogate risorse rilevanti per le reti di trasporto trans-europee e che nel 2009 il programma Galileo abbia finalmente registrato un’annata positiva, diversamente dagli anni precedenti. Abbiamo anche potuto costatare che, nel caso delle reti trans-europee, i coordinatori stanno operando positivamente, in quanto danno un contributo importante al finanziamento complessivo di questi grandi progetti.

Dal nostro punto di vista, si possono ottenere miglioramenti in altri settori ritenuti importanti da questo Parlamento, quali la sicurezza stradale. In questo settore sono stati impegnati solo il 73 per cento dei fondi disponibili. A nostro parere questo programma in particolare potrebbe funzionare meglio e con fondi minori.

Infine, desidero menzionare il fatto che vorremmo assistere a un maggiore coordinamento tra i trasporti e la politica di coesione. Non possiamo permettere che alcune priorità vengano indicate all’interno di una commissione per poi essere ignorate dall’altra. Tale coordinamento, tuttavia, ha luogo nelle procedure di revisione che stiamo portando avanti. È nostro auspicio poter riferire notizie migliori in merito per l’esercizio 2010.

 
  
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  Giommaria Uggias, relatore per parere della commissione per i trasporti e il turismo. − Signora Presidente, onorevoli colleghi, la commissione TRAN ha confermato la mia indicazione positiva per la concessione del discarico alle agenzie europee dei trasporti quali entità di supporto alla Commissione europea.

La concessione del discarico muove dal fatto che la Corte dei conti ha sostanzialmente considerato affidabili i conti annuali delle agenzie, anche se si devono registrare e sottolineare alcune criticità, in alcuni casi comuni a tutte le agenzie o a parte di esse, quali ad esempio annullamenti e ritardi nelle procedure di appalto, mancata osservanza dello statuto dei funzionari o violazione del principio di annualità del bilancio. Va comunque evidenziato l'impegno assunto dalle stesse agenzie per il superamento di tali problematiche.

In termini generali, desidero fare due brevi considerazioni politiche, ovvero la mancanza di una programmazione pluriennale – sintomo di un deficit della dirigenza – e un deficit dell'incisività dell'azione di talune agenzie, come quella del trasporto ferroviario. A tale proposito, vorrei ricordare – a distanza di due anni – il ritardo nella definizione delle procedure di responsabilità del disastro di Viareggio.

 
  
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  Jens Geier, relatore per parere della commissione per lo sviluppo regionale. – (DE) Signora Presidente, desidero utilizzare il tempo a mia disposizione nel modo seguente: un minuto subito in qualità di relatore per parere della commissione per lo sviluppo regionale, e due minuti per intervenire nella discussione a nome del mio gruppo più avanti.

Signora Presidente, onorevole Becsey, signor Commissario Šemeta, Presidente Caldeira, onorevoli colleghi, il bilancio per la politica regionale resta il tallone d’Achille del bilancio generale dell’Unione europea. Il 5 per cento dei pagamenti da parte del Fondo regionale europeo presenta ancora errori che devono quindi essere classificati come pagamenti irregolari. Anche alcuni pagamenti che appaiono corretti in realtà vanno a sostegno di progetti a dir poco grotteschi. Devo forse ricordare che il concerto di Elton John a Napoli ha ricevuto finanziamenti dal Fondo regionale europeo? La motivazione è stata la promozione del turismo, e questo sarà anche vero, ma a mio parere degli aiuti regionali autentici alla città di Napoli dovrebbero assumere altre forme.

Il motivo di tutto questo è che i finanziamenti del Fondo di sviluppo regionale vengono troppo spesso visti dagli Stati membri come denaro sonante. Lo si evince chiaramente dal fatto che esistono rimborsi arretrati dovuti a pagamenti irregolari, dal fatto che molto spesso la Commissione deve fare ricorso allo strumento della sospensione dei pagamenti – cosa che in qualità di controllori del bilancio apprezziamo – e al fatto che la puntualità della rendicontazione ne soffre. Il direttore generale della politica regionale non è in grado di fornirci rassicurazioni circa la legalità e l’affidabilità di oltre la metà dei programmi operativi a causa dell’inadeguatezza della rendicontazione da parte degli Stati membri.

Onorevoli colleghi, c’è ancora molto lavoro da fare in questo settore.

 
  
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  Pat the Cope Gallagher, relatore per parere per la commissione per la pesca. (EN) Signora Presidente, l’ Agenzia comunitaria di controllo della pesca fu istituita nel 2005 per garantire il rispetto le normative previste dalla politica comune della pesca da parte degli Stati membri dell’Unione europea. Quest’agenzia, che ha sede a Vigo in Spagna, svolge un ruolo importante nel rafforzare i controlli sulla pesca e nel garantire il coordinamento tra gli Stati membri dell’UE.

Sono lieto della recente adozione da parte dell’agenzia del programma di lavoro pluriennale, per il periodo 2011-2015, in linea con la Strategia dell’UE per il 2020. Credo che il programma di lavoro pluriennale migliorerà il rapporto costi benefici mediante una migliore cooperazione regionale e attraverso l’utilizzo collegiale delle risorse in base ai programmi di intervento congiunto. Sono anche lieto dell’approvazione del discarico da parte della Corte dei conti. Questo punto di vista è sostenuto dal mio parere, che è stato adottato dalla commissione per la pesca.

La Commissione pubblicherà a breve le sue proposte legislative per la riforma della politica per la pesca. Tale riforma deve standardizzare il rispetto delle normative da parte degli Stati membri e le modalità di applicazione delle stesse, poiché non esiste alcuna omogeneità in questo senso all’interno dell’Unione europea. Pertanto esorto con vigore la Commissione a introdurre un sistema di sanzioni amministrative. La questione non dovrebbe essere demandata a livello nazionale. Se ci dotiamo di una politica comune le sanzioni andrebbero applicate in modo uniforme. Infatti, dovremmo prevedere sanzioni amministrative per i reati minori, piuttosto che fare ricorso alla giustizia penale come accade nel mio paese.

 
  
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  Iratxe García Pérez, relatore per parere della commissione per i diritti della donna e l’uguaglianza di genere. − (ES) Signora Presidente, anno dopo anno, noi della commissione per i diritti della donna e l’uguaglianza di genere ribadiamo la necessità di integrare la prospettiva di genere in tutte le fasi della procedura di bilancio, in modo da realizzare dei progressi nelle politiche per l’uguaglianza e, dunque, per l’uguaglianza tra uomini e donne nell’Unione europea.

Pertanto, siamo lieti della relazione speciale della Corte dei conti sulle attività di formazione professionale finanziate dal Fondo sociale europeo, così come dello studio di valutazione, tanto della fattibilità che delle opzioni disponibili per l’inclusione di alcuni elementi nella prospettiva di genere. Malgrado tutto ciò, è comunque essenziale continuare ad avanzare in questa direzione.

Siamo preoccupati delle questioni relative ai pagamenti del programma Daphne per la lotta alla violenza di genere, e auspichiamo che venga raggiunta nel corso degli anni una maggiore sensibilità, e che la prospettiva di genere verrà effettivamente tenuta presente in ciascuno dei programmi operativi intrapresi nell’Unione europea.

 
  
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  Christofer Fjellner, a nome del gruppo PPE.(SV) Signora Presidente, signor Commissario, desidero ringraziare tanto il Commissario Šemeta che il relatore, l’onorevole Chatzimarkakis, per l’ottima collaborazione da loro fornita. Abbiamo a che fare con una relazione valida e non posso fare altro che dire che siamo d’accordo con la commissione per il controllo dei bilanci sulle raccomandazioni presentate. Ciononostante, per il sedicesimo anno consecutivo non abbiamo ottenuto una dichiarazione di affidabilità da parte della Corte dei conti. Non sono in aumento gli errori, che al contrario, stanno diminuendo, ma la situazione non è ancora accettabile. Il quadro che emerge dalle cifre un anno dopo l’altro non è tale da farci credere il contrario.

La Commissione è in gran misura responsabile di tutto ciò, ma direi che gli Stati membri hanno una responsabilità ancora maggiore. Come ha indicato il signor Commissario, l’80 per cento dei finanziamenti e dei fondi sono gestiti congiuntamente, ma gli Stati membri non stanno assumendosi la loro parte di responsabilità. Inoltre, è proprio su questo tema che riscontriamo i problemi maggiori. La Commissione deve, dunque, esercitare pressioni sugli Stati membri per persuaderli ad assumersi le loro responsabilità per i fondi che l’Unione europea chiede loro di gestire.

La relazione contiene tre richieste che vorrei sottolineare in modo particolare. La prima è di impegnarsi maggiormente per ottenere dagli Stati membri le dichiarazioni sull’affidabilità e regolarità. Attualmente sono quattro i paesi che le hanno presentate – i Paesi bassi, la Svezia, la Danimarca e il Regno Unito – a dimostrazione del fatto che è possibile produrle. La Commissione deve esprimere a questi paesi il proprio sostegno, ma deve anche citarli quale esempio per costringere gli altri paesi a fare altrettanto.

Il secondo punto è che la Commissione deve migliorare il ricorso alla procedura di sospensione dei pagamenti. I paesi che presentano ripetutamente problemi di gestione finanziaria devono vedersi sospendere i pagamenti. Non è possibile continuare a gestire impropriamente i fondi senza che questo problema venga affrontato.

Terzo, dobbiamo mettere a punto dei sistemi migliori per il recupero dei finanziamenti erogati per errore. Servono regole chiare. È anomalo che i paesi che hanno forti debiti con l’Unione europea possano continuare a ricevere dei finanziamenti, e che sia necessario così tanto tempo prima che il denaro venga restituito. Anche questo è un settore in cui la Commissione deve migliorare la propria azione.

Sono lieto che il Commissario e il Parlamento abbiano raggiunto un accordo su questi tre punti, e sarò lieto di poter collaborare da vicino con il Commissario Šemeta l’anno prossimo in qualità di relatore. Desidero ringraziare l’onorevole Chatzimarkakis. Tenterò di portare avanti il suo operato in modo positivo nel corso del prossimo anno. Sono convinto che stiamo facendo importanti progressi.

 
  
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  Cătălin Sorin Ivan, a nome del gruppo S&D. – (RO) Signora Presidente, anch’io desidero ringraziare il relatore per il suo lavoro eccellente e per la proficua collaborazione che abbiamo riscontrato nel corso della sua stesura. Ringrazio anche la Commissione per il dialogo che ha avuto con noi, poiché questa relazione sul discarico per l’esecuzione del bilancio non è stata solo una relazione sul discarico annuale, ma ha anche istituito delle nuove linee guida per la nostra collaborazione reciproca che serviranno nel prossimo futuro.

Desidero soffermarmi su tre questioni che ritengo essere molto importanti. Innanzi tutto, vorrei discutere delle dichiarazioni di gestione nazionali, le quali dovrebbero indicare come vengono impiegati i fondi dell’UE. Più dell’80 per cento del budget dell’Unione europea viene gestito a livello nazionale, ma quasi tutta la responsabilità per la gestione dei fondi ricade sull’UE. Le dichiarazioni di gestione nazionali dovrebbero aiutarci molto a capire come vengono impiegati i fondi comunitari utilizzati dalle autorità nazionali e chi ha la responsabilità per l’utilizzo di questi soldi. È di importanza cruciale che sia un ministro ad assumersi questa responsabilità e che queste dichiarazioni di gestione nazionali rechino la firma di un decisore politico.

Secondo, la questione dell’interruzione automatica dei fondi europei quando il denaro dell’UE viene gestito male, oppure quando emerge che sarebbe speso in modo improprio. È molto importante che noi interveniamo prontamente quando i meccanismi di gestione e di attuazione non funzionano a dovere.

Terzo, stiamo parlando di denaro dei contribuenti europei, e pertanto è estremamente importante che, in caso di utilizzo fraudolento dei fondi UE, le operazioni di recupero siano molto più efficienti e il costo da sostenere non ricada sulle tasche cittadini europei. Si tratta di denaro che i cittadini versano all’Unione europea, ma quando viene utilizzato in modo fraudolento sono i cittadini europei che devono coprire le perdite. Questo è ingiusto. In questo modo, i cittadini europei ci rimettono due volte. Dobbiamo porre rapidamente rimedio a questo stato di cose.

 
  
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  Gerben-Jan Gerbrandy, a nome del gruppo ALDE. – (NL) Signora Presidente, anche io desidero porgere un sincero ringraziamento all’onorevole Chatzimarkakis e a tutti gli altri relatori per il loro eccellente operato. Anch’io ringrazio il Consiglio e il Presidente della Corte dei conti in particolare di essere qui, anche se penso che la loro presenza dovrebbe essere scontata. Ad ogni modo, vi ringrazio della vostra presenza.

Signora Presidente, la procedura di discarico di quest’anno giunge in un momento importante per due ragioni. La prima è che tutti gli Stati membri sono chiamati a operare una serie di tagli molto rilevanti. La seconda è che siamo alla vigilia dell’adozione di un nuovo bilancio pluriennale. Credo che entrambe queste ragioni evidenzino la necessità di guardare a questa procedura di discarico e alla spesa europea con particolare attenzione. Per quanto mi riguarda, la posta in gioco concerne la legittimità e l’efficacia della spesa europea, perché i cittadini dell’Europa hanno diritto di aspettarsi che gli investimenti europei diano davvero i loro frutti.

Signora Presidente, a mio avviso, la responsabilità politica per la spesa è una faccenda banale. Non esiste un solo organismo di rappresentanza locale, provinciale o nazionale che non eserciti la responsabilità politica per la spesa. Perché le cose devono andare diversamente a livello europeo? Perché gli Stati membri ancora non riescono a dare prova di responsabilità per l’80 per cento della spesa dell’UE? Chiedo nuovamente al Consiglio di mettersi all’opera per le dichiarazioni nazionali degli Stati membri. Per quel che mi riguarda non ci saranno più bilanci pluriennali dal 2014 in poi fintanto che tali dichiarazioni non saranno state rilasciate.

Signora Presidente, l’attuale situazione ci costringe a un controllo ulteriore del bilancio del Parlamento. Sono molto felice dei risparmi che siamo riusciti a realizzare, sebbene siano di fatto la risultante della nostra attenzione per la salvaguardia delle risorse. Faremo uso delle miglia accumulate con le nostre trasferte di lavoro e ci occuperemo dei consumi di carta. Ognuna di queste proposte è eccellente. C’è ancora una cosa che desidero sottolineare: da settembre potremmo usare non solo l’ automobile, ma anche la bicicletta e per suo tramite, signora Presidente, desidero invitare il Presidente Buzek a far partire ufficialmente la campagna per il trasporto su bicicletta il prossimo settembre.

 
  
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  Andrea Češková, a nome del gruppo ECR. – (CS) Signora Presidente, questa discussione riguarda un argomento molto ampio, poiché concerne la concessione del discarico a un’ampia gamma di istituzioni europee, ciascuna delle quali dotata di proprie caratteristiche. Pertanto è molto difficile riassumere la questione in un unico discorso.

La collaborazione tra la Corte dei conti e la commissione per il controllo dei bilanci, di cui faccio parte, è davvero eccellente, e questa collaborazione ha prodotto determinate raccomandazioni sulla votazione del Parlamento europeo relativamente alla concessione del discarico. Ciononostante, nella valutazione delle singole istituzioni, specie le agenzie europee, emergono continuamente delle carenze, ad esempio nelle procedure di assunzione del personale, nelle procedure relative agli appalti pubblici, in materia di trasparenza o nelle procedure di controllo interno. È pertanto molto difficile, per tutta una serie di ragioni, dare il consenso alla concessione del discarico. Viceversa, dovremmo sostenere le relazioni che propongono un rinvio del discarico.

 
  
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  Bart Staes, a nome del gruppo Verts/ALE. (NL) Signora Presidente, onorevoli colleghi, desidero commentare cinque relazioni, a cominciare da quella sulla Commissione.

Apprezzo molto l’impostazione del collega Chatzimarkakis. Credo che abbia fatto un lavoro eccellente nel gestire questa procedura di discarico. In modo molto mirato si è focalizzato in anticipo su un certo numero di domande, ponendo sei interrogativi alla Commissione. E devo dire che abbiamo ottenuto quanto richiesto. Devo anche ringraziare la Commissione. Sono alla mia dodicesima procedura per il discarico e credo che sia la prima volta che abbiamo lavorato assieme con uno spirito così costruttivo. Non solo il Commissario Šemeta, ma anche i singoli commissari, nell’ambito delle responsabilità di loro competenza, hanno dedicato del tempo a questa procedura di discarico – incontrando tanto i relatori ombra che il relatore principale – e grazie al loro dialogo costruttivo credo che abbiamo ottenuto molto.

Concordo pienamente con quanto detto dall’onorevole Gerbrandy. Questi sono tempi in cui dobbiamo risparmiare e spendere i nostri soldi con prudenza. L’ottanta per cento del bilancio europeo viene effettivamente speso negli Stati membri e gestito dagli Stati membri. Signor Presidente in carica del Consiglio, dobbiamo finalmente ottenere da parte degli Stati membri l’assunzione della responsabilità politica per la gestione condivisa dei fondi europei. Per questa ragione, stiamo ancora aspettando che gli Stati inviino le loro dichiarazioni A mio avviso si tratta di una richiesta di vitale importanza.

È anche necessario un controllo migliore. Credo che gli Stati membri debbano adempiere a controlli più incisivi sui fondi che ricevono dall’Unione europea di quanto fatto finora. Il relatore principale ha anche dedicato grande attenzione alla verifica della modalità di impiego dei finanziamenti e alle azioni di recupero, oltre che all’introduzione di meccanismi di controllo. Per come la vedo io, questo settore richiede molte attenzioni e le osservazioni del relatore principale dovrebbero costituire le basi della prossima procedura di discarico sotto la guida del nuovo relatore, l’onorevole Fjellner.

Passando al Parlamento europeo, vedo il nostro Segretario generale seduto accanto al vicepresidente. Devo ringraziare esplicitamente il Segretario generale Welle. Quando sono stato relatore per la scorsa procedura di discarico ci sono state delle tensioni tra noi. All’epoca preparai una relazione alquanto rigorosa, e devo ringraziare il Segretario generale, poiché lui e la sua amministrazione diligentemente risposero in modo corretto a tutti gli interrogativi da me posti, impegnandosi molto nel farlo. Credo che, alla fin fine, le tensioni tra noi abbiano portato a un risultato migliore e, probabilmente, a un bilancio migliore per il Parlamento europeo.

Quando parliamo del bilancio del Parlamento europeo, vorrei anche far capire ai miei colleghi qui presenti il fatto che dobbiamo farla finita con la cultura del tutto e subito, sempre di più, e mai abbastanza. Come istituzione dovremmo dare l’esempio, e dunque dovremmo avere il coraggio di realizzare delle economie. Tuttavia, avrei anche un commento aggiuntivo a questa considerazione. Nutro delle serie riserve sul museo della storia europea; non tanto per i contenuti del progetto in sé, ma per i suoi costi. Naturalmente, penso sia positivo che disporremo di questa struttura, ma mi disturba profondamente il fatto che non abbiamo ancora avuto una discussione seria su questo progetto in una seduta plenaria di quest’Aula. Eppure, complessivamente verranno spesi circa 136 milioni di euro. Si tratta di una cifra enorme, onorevoli colleghi, che non abbiamo mai discusso seriamente. Non si è mai discusso di quale debba essere la sede di questa struttura, né a cosa debba assomigliare. Sta accadendo tutto a porte chiuse, spesso nei sancta sanctorum dell’Ufficio di presidenza. Come democratico non riesco proprio ad accettarlo.

Parliamo ora del premio cinematografico Lux. L’onorevole Itälä ha ampiamente commentato tale premio nella sua relazione, e desidero congratularmi con lui per il suo operato. Devo dire che il mio gruppo tiene molto a questo premio. Sebbene siamo ora certamente disposti a prendere atto di tutta una serie di commenti critici sul funzionamento del premio Lux, riteniamo importante che il Parlamento europeo sostenga questo progetto così da sostenere progetti cinematografici preziosi.

Desidero anche fare riferimento all’onorevole Stavrakakis e a una delle sue relazioni sul Consiglio. Mi rivolgo ora direttamente al Presidente in carica del Consiglio, ovvero alla Presidenza ungherese. Trovo incredibile che il Consiglio, il quale ha sempre invocato la trasparenza da parte delle altre istituzioni, sia stato invece molto riservato nella gestione dei propri affari. La nostra richiesta è molto semplice, signor Presidente in carica: come Parlamento, quale organo che approva il discarico, vogliamo avere accesso a tutta la documentazione. Vogliamo una discussione aperta sul bilancio del Consiglio. Non vogliamo discutere dei contenuti del bilancio del Consiglio e dirvi cosa potete e cosa non potete fare. Ma vogliamo riscontrare la trasparenza su come il Consiglio utilizza le proprie risorse, perché il suo bilancio di oggi è diverso da quello di 30 anni fa, e non è più costituito solo da una serie di voci di spesa amministrative.

Infine, desidero fare un’osservazione sull’Agenzia europea per i medicinali. Abbiamo riscontrato dei problemi al riguardo. Abbiamo rinviato il discarico in quanto l’AEM ha chiaramente dei problemi nelle proprie procedure d’appalto. Sono stati riscontrati numerosissimi errori nelle procedure d’appalto dell’agenzia per un importo complessivo molto significativo, pari a 30 milioni di euro. Inoltre, si è parlato di conflitti d’interesse degli esperti dell’ente e del suo personale. Credo che ora che il discarico è stato rinviato, prima dell’autunno si svolgerà una discussione a riguardo e mi auguro che con tale discussione riusciremo a porre fine ai conflitti d’interesse all’interno di questa agenzia.

 
  
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  Søren Bo Søndergaard, a nome del gruppo GUE/NGL. – (DA) Grazie, Signora Presidente. Desidero ringraziare tutti coloro che hanno collaborato alla redazione di queste eccellenti relazioni sulla contabilità dell’Unione europea per il 2009. Alcuni si sono chiesti se non siamo troppo critici. Ad esempio, quando poniamo delle domande sul modo di utilizzare le risorse del Parlamento europeo, o sulla ritardata apertura del Centro visite, o sull’istituzione di un canale televisivo segreto, oppure su questo circo itinerante tra le sedi di Bruxelles e Strasburgo. Non credo che siamo eccessivamente critici. Infatti, il compito che ci viene affidato dai contribuenti europei è proprio quello di mettere il dito nella piaga. È questo che si aspettano da noi i cittadini europei e, in realtà, avremmo potuto individuare anche molti altri punti critici.

Il fatto che sia nostro compito indagare e essere critici è esattamente il motivo per cui il comportamento del Consiglio è inaccettabile. Anche quest’anno il Consiglio ha fatto tutto il possibile per ostacolare l’esercizio delle nostre funzioni di controllo. Si è rifiutato di inviarci la documentazione necessaria, si è rifiutato di rispondere alle nostre domande, e si è rifiutato di incontrare la commissione per il controllo dei bilanci per una discussione aperta, così come fanno invece tutte le altre istituzioni.

Naturalmente, sono lieto che la Presidenza ungherese abbia voluto essere presente oggi. Dobbiamo ringraziarla per questo. Ciononostante, quando si parla dell’ “accordo informale” tra Consiglio e Parlamento, vorrei chiedere che se tale accordo esiste davvero ci venga cortesemente mostrato. Che il Consiglio ce ne legga il testo oggi stesso, se davvero esiste. Vorremmo davvero vederlo, lo abbiamo ripetutamente richiesto al Consiglio, ma non ce lo avete mai mostrato. Questo semplicemente perché tale accordo non esiste. Pertanto, il mio gruppo sostiene con vigore la proposta di non concedere il discarico al Consiglio quest’oggi. Chiediamo invece al Consiglio di porre fine al boicottaggio del Parlamento e di rispondere agli interrogativi che abbiamo posto sulla sua contabilità.

Oggi stiamo discutendo della contabilità dell’Unione europea del 2009. Tuttavia, ciò che i conti non ci dicono è altrettanto importante di quello che invece ci dicono e, inoltre, ha un impatto estremamente importante sull’economia europea. Alcuni giorni fa, l’Europol ha pubblicato una relazione sulla criminalità organizzata all’interno dell’Unione europea. La lettura di questo testo è davvero sconvolgente. In base a quanto riferito dal quotidiano Le Monde, le sole frodi che riguardano l’IVA costano diversi miliardi di euro all’anno. Esistono anche frodi legate alle quote di CO2, e altri tipi ancora di frodi. Pertanto, abbiamo tutte le ragioni per proseguire e intensificare le nostre discussioni su come si possa organizzare l’economia dell’UE nell’interesse dei contribuenti.

 
  
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  Marta Andreasen, a nome del gruppo EFD. (EN) Signora Presidente, credo che sia folle che il Parlamento europeo approvi il bilancio del 2009 quando le irregolarità finanziare e i sospetti di frode interessano tra il 2 e il 5 per cento del totale. Non sono cifre che mi invento per convenienza di parte per fare della propaganda politica, ma stime della Corte dei conti. Il livello di irregolarità per il 2009 è insolitamente elevato e pari all’incirca al contributo del Regno Unito al bilancio di quest’anno, ovvero 6,3 miliardi di euro. Questa situazione non sarebbe tollerata in nessuna azienda o organizzazione: molte teste cadrebbero.

Questa Assemblea deve approvare il discarico di 27 agenzie dell’Unione europea – ovvero enti parastatali finanziati con denaro pubblico, costosi e inutili – mentre la Corte dei conti europea ha lanciato un’indagine a 360 gradi sulla loro contabilità. Questo dovrebbe rappresentare per noi un campanello d’allarme in vista della votazione. Voglio ribadire nel modo più fermo, che è a dir poco una follia approvare 523 milioni di euro di spesa, di soldi – non dimentichiamolo – dei contribuenti, mentre l’organismo ufficialmente preposto alla verifica della contabilità dell’Unione europea sta indagando su possibili casi di frode e sulla gestione finanziaria di questi enti. Il solo rinvio del discarico dell’Agenzia europea dei medicinali e dell’Accademia di polizia è acqua fresca.

Anno dopo anno, sentiamo la Commissione dare la colpa agli Stati membri per le irregolarità riscontrate senza fare nulla a riguardo, quando invece potrebbe sospendere l’erogazione dei finanziamenti. Nel caso delle frodi riscontrate nella spesa dell’Unione Europea, ci propone poi di passare da una strategia a tolleranza zero a una strategia di gestione tollerabile del rischio. Tanto per peggiorare la situazione, la Commissione e il Parlamento chiedono incrementi di bilancio per gli anni a venire. La maggior parte degli aumenti coincidono proprio con i settori caratterizzati dal più alto tasso di irregolarità. Se quest’Assemblea concederà il discarico per la contabilità dell’esercizio 2009 sarà una vergogna e un affronto ai contribuenti. L’unica conclusione che potremo trarre da una votazione a favore del discarico sarà che quest’Assemblea e i suoi deputati sostengono apertamente la cattiva gestione finanziaria,per non dire di peggio.

Se il Parlamento europeo non agirà nell’interesse dei contribuenti del Regno Unito, esorto il Primo ministro del mio paese a ridurre il contributo del Regno Unito all’UE proporzionalmente alle irregolarità riscontrate.

 
  
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  Martin Ehrenhauser (NI).(DE) Signora Presidente, forse mi consentirà di lanciare un breve appello ai miei onorevoli colleghi in merito alla procedura di discarico. Il controllo del bilancio – e dunque anche la stessa procedura per il discarico – è senza dubbio una parte dei compiti del Parlamento. Ciononostante, a mio parere, questa procedura di discarico non ha alcuna possibilità di risultare incisiva. Anche se ci rifiutassimo di concedere il discarico, non esiste la possibilità di applicare sanzioni vincolanti: l’unica possibilità è che il Presidente del Parlamento europeo apra un procedimento per violazione dei trattati presso la Corte di giustizia europea. E se il rifiuto di discarico riguardasse il Parlamento europeo, ci troveremmo nella situazione assurda in cui la presidenza del Parlamento dovrebbe aprire una procedura per violazione nei propri confronti. Non vi è ombra di dubbio che in tal senso siano necessarie alcune riforme.

Inoltre, il fatto che la base legale della procedura di discarico sia stata studiata principalmente per la Commissione, ma che noi concediamo reciprocamente il discarico anche ad altre istituzioni, crea una certa dose di incertezza del diritto che, invece, dovremmo evitare. Esistono altre forme di leva politica che potrebbero essere utilizzate. Questo non è sufficiente per questa procedura di discarico. Io e i miei onorevoli colleghi desideriamo dunque procedere nella direzione di una riforma della procedura di discarico.

 
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