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Procedura : 2011/2714(RSP)
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Testi presentati :

RC-B7-0370/2011

Discussioni :

PV 09/06/2011 - 12.3
CRE 09/06/2011 - 12.3

Votazioni :

PV 09/06/2011 - 13.3

Testi approvati :

P7_TA(2011)0272

Resoconto integrale delle discussioni
Giovedì 9 giugno 2011 - Strasburgo Edizione GU

12.3. Ucraina: i casi di Yulia Tymoshenko e di altri membri del precedente governo (discussione)
Video degli interventi
Processo verbale
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  Presidente. - L’ordine del giorno reca la discussione su cinque proposte di risoluzione sull’Ucraina: i casi di Yulia Tymoshenko e di altri membri del precedente governo (1).

 
  
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  Kristian Vigenin, autore.(BG) Signor Presidente, a nome del gruppo dell’Alleanza progressista di Socialisti e Democratici al Parlamento europeo, desidero dichiarare che lo sviluppo della democrazia in Ucraina rappresenta per noi una priorità che non ammette compromessi. Le conquiste dei cittadini ucraini non devono essere adombrate da alcun dubbio, sia esso determinato da fattori interni o esterni.

Il governo in carica sta tentando, tramite una serie di iniziative, di migliorare le fondamenta legislative e di rendere più efficace la lotta alla corruzione e, per tali motivi, merita il nostro incoraggiamento. Cancellare il senso di impunità dell’élite ucraina potrebbe essere un’opportunità per introdurre delle riforme positive che avvicinino il paese all’Unione europea e offrano ai cittadini delle prospettive per il futuro.

Cionondimeno, al momento rischiamo di essere accusati di proteggere, per mezzo di uno “schermo” politico europeo, i leader del precedente governo e, tra questi, lo stesso ex primo ministro Tymoshenko. Se, sostanzialmente, ci attendiamo che il governo ucraino non interferisca con i lavori del tribunale indipendente e dell’ufficio del pubblico ministero, che diritto ha il gruppo del Partito popolare europeo (Democratico cristiano) di esortare oggi il Parlamento europeo a compiere queste pratiche di interferenza politica? Non posso accettare che vengano perdonate al precedente governo ucraino tutte le decisioni prese ed è proprio questo lo spirito che anima il testo presentato che, in termini pratici, invita a nascondere dietro il concetto di colpa collettiva i singoli casi di abuso di potere.

Un approccio più equilibrato ci ha permesso di presentare oggi una proposta di risoluzione comune costruttiva, che si concentrerà sulla possibilità di una maggiore cooperazione tra l’Ucraina e l’Unione europea, mentre nel paese si lavorerà alla riforma della giustizia e all’attuazione delle misure anti-corruzione. La definizione della proposta è stata comunque caratterizzata da un approccio ideologico e conflittuale.

Chiedo che la cosiddetta “proposta di risoluzione comune” venga respinta e che si ottenga il sostegno per la proposta del gruppo S&D.

(L'oratore accetta di rispondere a un'interrogazione presentata con la procedura del cartellino blu ai sensi dell'articolo 149, paragrafo 8)

 
  
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  Bernd Posselt (PPE).(DE) Signor Presidente, desidero semplicemente chiedere al mio collega che senso abbiano le continue dichiarazioni sull’universalità dei diritti umani quando sembra che, nel caso dell’Ucraina, il problema d’improvviso riguardi solo questioni interne. Affermare che nessuno dovrebbe interferire nelle questioni interne di un paese è la vecchia argomentazione sovietica. Noi interverremo sempre in casi che riguardano i diritti umani, specialmente se si tratta di un partner importante quale l’Ucraina.

 
  
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  Kristian Vigenin, autore.(BG) Signor Presidente, desidero chiarire che non si sta parlando di ingerenze negli affari interni dell’Ucraina, quanto di non interferire con l’operato del tribunale indipendente e dell’ufficio del pubblico ministero in Ucraina. Ritengo che vi sia una netta differenza. Non vogliamo alcuna interferenza politica, né da parte del governo ucraino, né del Parlamento europeo. Cionondimeno, è esattamente quanto stiamo facendo con i testi che sono stati presentati nella cosiddetta “proposta di risoluzione comune”.

Se si parla di universalità – non so quanti siano ancora i minuti a mia disposizione, signor Presidente – ma se ci guardiamo intorno, vedremo che vi sono Stati membri dell’Unione europea in cui si registrano casi molto simili. Onorevole Posselt, crederò rispetta nel suo rispetto per i suddetti principi e nella sua volontà di attuare ovunque i diritti umani, sia all’interno dell’Unione europea che in Ucraina, quando presenterà una risoluzione analoga anche per la Bulgaria, dove primi ministri ed ex ministri sono vittime di indagini sulla base di accuse folli.

 
  
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  Jaromír Kohlíček, autore. (CS) Signor Presidente, in certi contesti parlare di stupore è riduttivo. Ho provato una sensazione di questo tipo quando ho avuto modo di leggere la proposta di risoluzione sull’Ucraina. Prima di allora non avevo idea che i ministri e primi ministri di alcuni paesi godessero di un’immunità speciale per tutto il corso della loro vita.

Indubbiamente è ammirevole che il Parlamento europeo, da una parte, pretenda un intervento coerente contro la corruzione ma, d’altra parte, quando vengono mosse delle accuse al signor Danilishin, ex membro del governo, questi riceve l’asilo politico e in Repubblica ceca, il mio paese, senza alcuna indagine preliminare. Si dà il caso che il signor Danilishin non sia mai stato membro di alcun partito politico, per cui le accuse mosse contro di lui hanno natura puramente economica.

Dovremmo introdurre delle sanzioni coerenti per i comportamenti corrotti sia all’interno che all’esterno dell’Unione europea. Ritengo sia opportuno, ma è necessario al contempo analizzare la costituzione del paese in questione e stabilire i fatti. Solo una volta che la corruzione sarà stata realmente debellata nei paesi europei dovremo tentare di ritornare alle imperiose raccomandazioni impartite a diversi paesi nelle risoluzioni adottate, malauguratamente, da noi.

Il gruppo confederale della Sinistra unitaria europea/Sinistra verde nordica approva le parti generali della risoluzione, ma nutre seri dubbi circa i punti menzionati nello specifico e pertanto non intende appoggiare la risoluzione in questione.

 
  
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  Michael Gahler, autore. – (DE) Signor Presidente, sfortunatamente abbiamo ragione di muovere serie critiche alla situazione politica in Ucraina e, in particolare, agli strumenti utilizzati per limitare i diritti costituzionali dei politici dell’opposizione.

Il leader dell’opposizione, Yulia Tymoshenko, e altre personalità prominenti, si sono visti negati i propri diritti umani ed è stato loro impedito di condurre la propria attività politica tramite procedimenti penali di stampo politico e il ricorso a norme procedurali antiquate. Chiunque trasformi il diritto costituzionale dell’imputato ad avere accesso ai documenti che lo riguardano nel suo esatto contrario, ovvero in una compulsione a consultare i documenti e chiunque lo faccia ricorrendo all’incarcerazione, come nel caso del signor Lutsenko o, come nel caso della signora Tymoshenko, con un totale, ad oggi, di 44 ordini di comparizione in giudizio, dimostra chiaramente che tipo di persona è e da prova dell’abuso del sistema giudiziario per motivi politici, come si faceva in passato.

Il presidente Yanukovych e le sue autorità devono porre fine a questa persecuzione. Egli è personalmente responsabile del benessere di Yulia Tymoshenko, del signor Lutsenko e dei loro colleghi e sostenitori.

Presidente Yanukovych, il suo comportamento in questi casi sarà dimostrazione della sua credibilità e della sua determinazione a introdurre in Ucraina i valori europei.

(L'oratore accetta di rispondere a un'interrogazione presentata con la procedura del cartellino blu ai sensi dell'articolo 149, paragrafo 8, del regolamento)

 
  
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  Paweł Robert Kowal (ECR).(PL) Signor Presidente, sono d’accordo con il mio collega per diversi aspetti. Sappiamo tutti quanto sia stato importante per il consolidamento della democrazia e dei diritti umani nei paesi dell’Europa centrale e orientale aderire all’Unione e, prima ancora, avere la prospettiva dell’adesione. Desidero chiedere all’onorevole Gahler se intende dichiarare di essere favorevole alla concessione di una simile prospettiva politica alla società ucraina e a tutti i politici in modo trasversale e manifestare che la strada verso l’Unione europea è aperta per loro. Desidero sapere se darà il suo sostegno a dichiarazioni di questo tipo in seno al Parlamento europeo.

 
  
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  Michael Gahler, autore. – (DE) Signor Presidente, l’attuale comportamento del governo ucraino non agevolerà in alcun modo il cammino del paese verso l’Unione europea.

 
  
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  Kristiina Ojuland, autore. (EN) Signor Presidente, non siamo qui oggi per decidere se Yulia Tymoshenko sia effettivamente innocente o colpevole. Siamo andati ben oltre questo punto, perché le autorità ucraine hanno trascurato le corrette procedure legali e hanno adottato delle misure in violazione dello stato di diritto.

Ci opponiamo all’eliminazione dell’opposizione politica in Ucraina con l’aiuto del sistema giudiziario. Gli imputati devono veder rispettati i propri diritti legali, come sancito dalla legge, e le misure intraprese contro di loro devono essere proporzionate alla natura e alla gravità dei reati di cui sono accusati.

Lo scopo di questa risoluzione è richiamare l’attenzione delle autorità ucraine su apparenti violazioni dello stato di diritto che hanno allontanato l’Ucraina dai valori europei e che, laddove divenissero pratica comune, limiterebbero le prospettive del paese di una futura integrazione europea.

 
  
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  Raül Romeva i Rueda, autore. (EN) Signor Presidente, il motivo per cui i Verdi appoggiano la risoluzione comune è che noi riteniamo che la lotta alla corruzione sia un fattore decisivo per l’introduzione e il consolidamento dello stato di diritto in Ucraina, con l’obiettivo preciso di approfondire le relazioni del paese con l’Unione europea e di rafforzare la sua integrazione nelle politiche UE.

Pertanto sosteniamo che un impegno di questo tipo necessiti di procedimenti giudiziari equi, imparziali e indipendenti. Questo il motivo per cui apprendiamo con preoccupazione il fatto che molti ritengono che la causa legale che vede coinvolta Yulia Tymoshenko e altri membri del governo sarebbe mossa da ragioni politiche e mettiamo in guardia dal possibile utilizzo del diritto penale quale arma per raggiungere scopi politici. Per le stesse motivazioni ci rivolgiamo alle autorità ucraine affinché si assicurino che i provvedimenti giudiziari non vengano utilizzate in modo selettivo e che le indagini, i procedimenti penali e i processi siano animati dalla massima trasparenza.

Infine, è anche il motivo per cui invitiamo le autorità ucraine ad evitare che una qualunque misura giudiziaria possa essere utilizzata selettivamente e ad impegnarsi per garantire la massima trasparenza nelle indagini, nei procedimenti e nei processi. Ci rivolgiamo inoltre alla Commissione affinché assista l’Ucraina nel processo di riforma della giustizia attraverso un miglior utilizzo dei programmi di sviluppo delle capacità dell’Unione e valuti l'opportunità di istituire un gruppo consultivo ad alto livello dell'UE in Ucraina che sostenga gli sforzi del paese in vista del ravvicinamento alla legislazione dell'Unione, anche in materia di giustizia.

 
  
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  Elena Băsescu, a nome del gruppo PPE.(RO) Signor Presidente, le misure restrittive intraprese contro Yulia Tymoshenko rappresentano l’ennesima iniziativa intrapresa dal governo in carica conto i membri del precedente governo, con l’obiettivo di intimidire e indebolire l’opposizione. Siamo profondamente turbati dal ricorso alla giustizia per fini politici tramite azioni selettive, mirate unicamente contro membri dell’opposizione. In tal modo, si mette a repentaglio il consolidamento dello stato di diritto e della democrazia in Ucraina.

Ci rivolgiamo alle autorità di Kiev affinché si assicurino che il sistema giudiziario operi in modo imparziale, indipendente e trasparente, garantendo agli imputati un processo giusto. Al contempo, li invitiamo a rispettare le norme di uno Stato democratico e a garantire il rispetto per i diritti umani, che sono obblighi che si sono assunti nell’ambito del Partenariato orientale. Dobbiamo sottolineare quanto sia importante il rispetto di suddetti valori per la promozione della cooperazione tra l’UE e l’Ucraina, anche in considerazione di una futura firma dell’accordo di associazione.

 
  
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  Lidia Joanna Geringer de Oedenberg, a nome del gruppo S&D.(PL) Signor Presidente, una delle priorità della prossima Presidenza polacca è il rafforzamento del Partenariato orientale. L’Ucraina, in quanto paese più vicino alla Polonia, è uno dei nostri partner più importanti e ha la possibilità di trarre maggior vantaggio dalla situazione rispetto agli altri partner. Se da una parte condivido il parere sulla necessità di avvicinare l’Ucraina all’Unione, ritengo anche sia importante che l’Ucraina adotti gli standard europei per quanto riguarda lo stato di diritto e la trasparenza nella vita pubblica. Ho seguito con estrema preoccupazione gli scandali di corruzione in Ucraina e i processi ai politici che vengono accusati in modo a volte ridicolo. L’Unione è cauta nel commentare gli eventi che si stanno svolgendo in Ucraina. La stessa dichiarazione dell’Alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza su Yulia Tymoshenko è stata estremamente moderata.

Cionondimeno ritengo che, nell’ambito della futura cooperazione tra l’Unione e l’Ucraina, dovrebbero essere creati degli strumenti che, nel lungo termine, contribuirebbero a rafforzare lo stato di diritto in Ucraina. Mi riferisco, in questo caso, all’idea di creare, ad esempio, un gruppo consultivo che assista l’Ucraina nel portare la legislazione del paese al livello degli standard europei e che garantisca la propria assistenza in diverse aree del diritto, inclusa, ad esempio, la formazione dei giudici. Ritengo che le aspirazioni europee dell’Ucraina, sulle quali da una parte si temporeggia avanzando delle condizioni, dovrebbero, dall’altra, dimostrare la volontà a collaborare su questo fronte. Mi auguro che la Presidenza polacca del Consiglio dell’Unione europea adotterà suddetta posizione.

 
  
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  Leonidas Donskis, a nome del gruppo ALDE. Signor Presidente, l’Ucraina è una democrazia. Pertanto segnaliamo la nostra preoccupazione ad un partner, un alleato e un amico. Come sappiamo tutti, nessuno è perfetto a questo mondo, ma noi ci attendiamo, nel rispetto degli standard politici e delle norme europee, in linea con la logica ed i valori della democrazia, che le autorità ucraine non abusino del loro potere incoraggiando e organizzando processi con motivazioni politiche, ma che garantiscano piuttosto ai sospettati un processo equo e non una punizione politica.

Yulia Tymoshenko e altri membri del precedente governo dell’Ucraina, da lungo tempo rivali del presidente Yanukovych, non dovrebbero essere ritenuti, in modo collettivo o per associazione, colpevoli e responsabili per quella che viene considerata una responsabilità maturata nella pratica politica. In primo luogo sono tutti cittadini di uno Stato democratico. Il presente non è in alcun modo un discorso difensivo, ma serve unicamente a ricordare ai nostri amici come funziona la democrazia.

 
  
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  Charles Tannock, a nome del gruppo ECR. (EN) Signor Presidente, sei anni dopo la rivoluzione arancione la politica ucraina continua ad essere caratterizzata da rivalità e tensioni. L’ex primo ministro Tymoshenko e alcuni membri del precedente governo vengono ora perseguiti dai giudici per atti penali che si presume abbiano commesso durante l’esercizio delle loro funzioni. Ho la netta impressione che queste accuse abbiano in realtà delle motivazioni di carattere politico. Temo che il presidente Yanukovych stia cercando di annientare l’unica figura politica che gode di sufficiente serietà, coraggio e popolarità da sfidare la sua autorità. Non dobbiamo dimenticare che la rivoluzione arancione è stata una risposta diretta ai tentativi di Yanukovych di vincere con la frode le elezioni del 2004, crimine per il quale non è mai stato perseguito.

Yulia Tymoshenko gode di un notevole sostegno da parte dell’opinione pubblica nell’Ucraina occidentale e milioni di suoi compatrioti le hanno affidato le loro speranze. È curioso che le recenti accuse per la frode relativa al bilancio dei medicinali non siano state mosse contro Zinovii Mytnyk, viceministro della Sanità all’epoca dei fatti, responsabile di aver firmato l’accordo, e questo perché adesso egli è curiosamente riapparso come ministro della Sanità nel governo di Yanukovych.

Se Yanukovych desidera ridurre il potere politico di Yulia Tymoshenko, dovrebbe tentare di farlo tramite una battaglia di idee aperta e democratica e non per mezzo di manipolazioni politiche della giustizia. Desidero porre una domanda all’onorevole Vigenin, dal momento che il gruppo dei Socialisti intrattiene dei legami con il partito delle regioni di Yanukovych: lei ha fiducia nell’imparzialità politica del procuratore generale in Ucraina? Onorevole Vigenin, può rispondermi?

 
  
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  Jaroslav Paška, a nome del gruppo EFD. (SK) Signor Presidente, la scena politica dell’Ucraina è caratterizzata da un tipo di leadership governatoriale, profondamente radicata nella passata era sovietica. Persino quanti hanno guidato la rivoluzione arancione, il presidente Yushchenko e il primo ministro Tymoshenko, hanno assunto un comportamento politico particolare.

Non è certo un segreto in Ucraina o altrove che la vera causa della crisi del gas che ci ha colpito all’inizio del 2009 sia stato lo screzio tra i clan familiari del primo ministro Tymoshenko e del presidente Yushchenko, che si battevano per il controllo sui profitti derivanti dal trasporto del gas. Concordo nel ritenere che criminalizzare senza alcun fondamento gli avversari politici al fine di soffocare l’opposizione sia inaccettabile, ma trovo estremamente presuntuoso sostenere che nessuno, nel gruppo di Tymoshenko, abbia commesso alcun errore nel caotico periodo trascorso al governo.

Il gruppo di Tymoshenko ha perso le elezioni proprio perché i cittadini erano esasperati dalla diffusa corruzione e dal furto di proprietà pubblica da parte di alcuni funzionari pubblici.

Pertanto se desideriamo realmente aiutare l’Ucraina a sviluppare una società democratica e aperta, allora dovremo concentrarci su raccomandazioni sistematiche e non dire loro che suddetti alti funzionari, che potrebbero suscitare l’interesse di alcuni di voi o che forse sono vostri amici, andrebbero trattati diversamente dagli altri indiziati. D’altra parte anche qui, nell’Unione europea, affermiamo il principio di uguaglianza, che comprende anche l’uguaglianza dinanzi alla legge.

 
  
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  Zuzana Roithová (PPE).(CS) Signor Presidente, i metodi utilizzati per condurre le indagini nei casi delle presunte violazioni commesse dall’ex primo ministro Tymoshenko e altri politici dell’opposizione hanno completamente screditato il sistema giudiziario, il corpo di polizia e l’attuale governo in Ucraina. Suddette pratiche di persecuzione rientravano nell’arsenale dei regimi comunisti totalitari dello scorso secolo e i cittadini UE che hanno vissuto sotto quei regimi sono particolarmente sensibili al tema. Riteniamo si tratti dell’ennesimo abuso di potere pubblico volto a screditare gli avversari politici, aspetto assolutamente inaccettabile in una società democratica. Vorrei richiamare l’attenzione sul fatto che in questo modo, sostanzialmente, si mette a repentaglio l’indipendenza del sistema giudiziario ucraino agli occhi del mondo intero.

Viste le circostanze, mi rivolgo agli Stati membri dell’UE affinché, al pari della Repubblica ceca, si rendano disponibili a garantire l’asilo politico ai politici dell’opposizione ucraina perseguitati e contemplino delle sanzioni a carico dell’Ucraina per violazione del diritto internazionale, laddove la situazione in Ucraina non dovesse cambiare.

 
  
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  Paweł Robert Kowal (ECR).(PL) Signor Presidente, mi chiedo quale sia l’essenza dei nostri discorsi dal momento che, dopotutto, i fatti sono generalmente risaputi. Sosteniamo coloro che oggi hanno problemi e si trovano dalla parte sbagliata dell’abuso di autorità. Cionondimeno è opportuno apprendere delle lezioni da questa situazione e sono soprattutto le autorità ucraine a doverle trarre. Una delle condizioni per la creazione di un sistema democratico normale in Ucraina è il rispetto per i diritti dell’opposizione ed è necessario affermarlo molto chiaramente oggi. Ciononostante, dobbiamo anche essere molto chiari con noi stessi, in quest’Aula. La Repubblica ceca, la Slovacchia e la Germania dell’Est hanno conosciuto simili esperienze. Non potrà esserci alcuna reale modernizzazione in questa parte del continente se non saremo in grado di affermare che in Europa c’è posto per i cittadini ucraini e non per una autorità piuttosto che per un’altra. Forse non sarà oggi o neppure tra qualche anno ma la prospettiva esiste e senza parlarne chiaramente – e mi riferisco a tutti gli amici di ogni parte d’Europa – ci troveremo a dover collaborare per mantenere dei sistemi democratici fallaci ad Est. Si tratta di una questione semplice che non lascia margini per illudersi. Dunque, oltre a tenere il presente dibattito, è necessario fare altro, ovvero affermare chiaramente: la porta è aperta, non temete.

 
  
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  Marek Henryk Migalski (ECR).(PL) Signor Presidente, desidero riprendere le parole dell’onorevole Donskis, che ha chiamato gli ucraini nostri amici e alleati. Effettivamente è così ed è in questo modo che dovremmo trattare i nostri amici di Kiev. Desidero porre una domanda a tutti voi. Condivido le stesse riflessioni e perplessità di molti dei colleghi deputati che sono intervenuti oggi. Nemmeno io sono soddisfatto del livello di rispetto dei diritti umani e del funzionamento della democrazia a Kiev, ma cosa è stato fatto – cosa ha fatto quest’Assemblea, cosa hanno fatto coloro che oggi hanno sfoggiato principi così alti e hanno condannato la vicenda che vede come protagonista Yulia Tymoshenko – che cosa avete fatto per inviare un segnale chiaro a Kiev e alle altre città ucraine che chiarisse loro che siamo amici e alleati, che li aspettiamo e che quest’Aula un giorno si amplierà per accogliere membri ucraini? Pongo questa domanda dal momento che il rispetto per i diritti umani e per la democrazia in Ucraina dipendono, in larga misura, da noi. Vi pregherei di comprenderlo.

(L'oratore accetta di rispondere a un'interrogazione presentata con la procedura del cartellino blu ai sensi dell'articolo 149, paragrafo 8, del regolamento)

 
  
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  Bernd Posselt (PPE).(DE) Signor Presidente, desidero semplicemente domandare al collega se è a conoscenza del fatto che abbiamo adottato una risoluzione in Parlamento con un’ampia maggioranza – io stesso ho votato a favore di suddetta relazione – nella quale abbiamo sottolineato chiaramente la prospettiva europea dell’Ucraina. Non lo abbiamo fatto una, bensì più volte.

 
  
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  Marek Henryk Migalski (ECR).(PL) Signor Presidente, onorevole Posselt, innanzitutto sì, ne sono a conoscenza e in secondo luogo desidero ringraziare per la risoluzione in questione. Mi chiedo però se non avremmo potuto fare di più. E’ veramente l’unico messaggio che avremmo potuto inviare da quest’Aula e dalle istituzioni UE agli ucraini, che oggi si trovano a contrastare gli stessi problemi che un tempo hanno dovuto fronteggiare i polacchi e i cechi? Infine quanti simili segnali positivi relativi all’adesione all’Unione europea sono stati inviati all’Ucraina dal governo tedesco, ad esempio?

 
  
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  Seán Kelly (PPE). - (EN) Signor Presidente, la strada che conduce alla democrazia è spesso lunga e tortuosa. Alcuni paesi procedono più rapidamente di altri, come nel caso dei paesi dell’ex Unione sovietica che sono oggi nostri colleghi in seno al Parlamento europeo.

Altri paesi invece avanzano più lentamente e forse è il caso dell’Ucraina. Cionondimeno, è importante riconoscere che il paese ha compiuto dei progressi ma deve comunque avanzare ulteriormente. In particolar modo, al fine di costituire una vera democrazia, deve innanzitutto promuovere la società civile, in secondo luogo porre fine al controllo statale, specialmente sulle ONG, in terzo luogo dotarsi di un sistema giudiziario realmente indipendente e, infine, avere un’opposizione libera e forte.

Non si può parlare di una vera democrazia senza un’opposizione libera, forte e vibrante. L’Unione europea deve utilizzare ogni mezzo per incoraggiare l’Ucraina a compiere il ciclo completo e stabilire una vera democrazia. Il paese ha compiuto dei passi avanti ma deve avanzare ulteriormente su questa strada.

 
  
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  Sari Essayah (PPE). - (FI) Signor Presidente, le accuse mosse contro Yulia Tymoshenko sono, come ha riconosciuto lei stessa, di natura puramente politica. Dobbiamo ricordarci che altri membri del precedente governo sono anch’essi accusati o sospettati di corruzione.

Come penso abbia già affermato l’onorevole Ojuland, non siamo un tribunale. Non ci troviamo qui per decidere se queste persone siano colpevoli o innocenti. Desideriamo invece ricordare a tutti quanto sia importante che queste udienze non siano in alcun modo selettive e che i procedimenti legali devono essere aperti e non discriminatori.

Desidero ringraziare la Baronessa Ashton per aver espresso le sue preoccupazioni, in maggio, circa le accuse mosse contro i leader dell’opposizione ucraina e i loro possibili fini politici. Dobbiamo continuare lungo questo cammino e garantire che tali udienze in Ucraina non assumano una natura selettiva e non si accaniscano conto l’opposizione.

 
  
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  Sergio Paolo Francesco Silvestris (PPE). – Signor Presidente, l'Ucraina è una democrazia, un paese amico, partner di questa Unione europea, ma l'Ucraina dovrà adottare standard europei anche nell'amministrazione del potere giudiziario, che si caratterizza per processi politicizzati, in cui la parte accusata non gode di tutti i diritti e degli strumenti necessari per affrontare un processo che in alcuni casi è solo un processo politico. C'è una criminalizzazione verso gli avversari politici del governo in carica finalizzata solo ad annientare e zittire l'opposizione. L'ex primo ministro Yulia Timoshenko e i suoi ministri sono attaccati con l'arma dei processi farsa piuttosto che con un confronto politico, pur anche acceso, ma serio e trasparente. Il governo ucraino deve rispettare l'opposizione, senza brandire l'arma del potere giudiziario, nonché rispettare le regole di uno Stato democratico e i diritti umani, così come sottoscritto anche negli accordi di partenariato orientale.

 
  
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  Eija-Riitta Korhola (PPE). - (FI) Signor Presidente, l’ex primo ministro ucraino Yulia Tymoshenko ha dovuto rispondere a diverse accuse di corruzione in questa primavera e un divieto di viaggio le ha impedito di raggiungerci qui a Bruxelles a febbraio. Se dovesse risultare colpevole, dovrà affrontare una condanna fino ad un massimo di dieci anni di reclusione.

Lo sfondo e il contesto in cui si colloca la vicenda, tuttavia, sollevano interrogativi scomodi e preoccupazioni circa la natura politica delle accuse. La nostra risoluzione evidenzia, giustamente, la questione delle accuse mosse contro i leader dell’opposizione politica, la cui natura è sempre più selettiva, e insiste sulla necessità di garantire la trasparenza delle indagini e del procedimento giuridico.

La lotta alla corruzione e l’affermazione dello stato di diritto non sono solamente precondizioni per l’approfondimento delle relazioni UE-Ucraina, ma sono altresì essenziali al fine di sostenere lo sviluppo democratico dell’Ucraina. I nuovi leader politici del paese devono anche dimostrare un senso di responsabilità e iniziare a introdurre le riforme rimaste incompiute durante la rivoluzione arancione.

 
  
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  Iosif Matula (PPE).(RO) Signor Presidente, la proposta di risoluzione relativa al caso dei membri del precedente governo ucraino è necessaria al fine di garantire il rispetto dei principi basilari dell’Unione europea, a partire dal rispetto dei diritti umani. Il problema grave non è rappresentato dal sistema giudiziario ucraino, ma dalla possibile ingerenza della politica nella gestione della giustizia. L’Unione europea, in quanto comunità di diritto e valori, deve sostenere i membri del precedente governo ucraino al fine di garantire il rispetto del principio della presunzione di innocenza e della convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo.

Desidero sottolineare l’esigenza di proseguire e potenziare l’attuazione delle riforme in Ucraina e allineare la sua legislazione con le disposizioni e le obbligazioni UE in quanto elementi chiave al fine di avvicinarsi all’Unione europea. Il successo del processo di riforme intrapreso dall’Ucraina dipenderà dalla promozione e dal rispetto dei principi democratici, dello stato di diritto e della trasparenza. In riferimento alle accuse mosse contro Yulia Tymoshenko e i membri del precedente governo, non è accettabile abusare del proprio potere al fine di avviare un procedimento contro un’accusa di abuso di potere. La democrazia in Ucraina deve progredire e noi possiamo sostenere il processo.

 
  
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  Günther Oettinger, membro della Commissione. (DE) Signor Presidente, onorevoli deputati, la Commissione sta seguendo gli sviluppi in Ucraina, che vedono coinvolti alcuni membri del precedente governo, la signora Tymoshenko, il signor Lutsenko e altri, con estrema attenzione, al pari del Parlamento e dei vari gruppi parlamentari. Fin dall’inizio dell’anno abbiamo espresso chiaramente le nostre perplessità circa le possibili motivazioni politiche alla base di questi procedimenti. L’UE ha una delegazione nel paese che controlla da vicino tutti gli sviluppi.

La relazione sui progressi compiuti dall’Ucraina, pubblicata qualche giorno fa, offre un quadro esaustivo della situazione del paese un anno fa. La nostra valutazione, che non è cambiata, indica la necessità di un’ampia riforma del sistema giuridico e di misure volte a contrastare la corruzione. La relazione evidenzia come debbano essere garantiti il rispetto dello stato di diritto durante le indagini e i procedimenti penali nonché assicurati processi equi, imparziali e indipendenti, in modo da garantire l’assenza di abusi del diritto penale con scopi politici.

Nei casi che vedono coinvolti alcuni membri del precedente governo, è necessario operare una netta distinzione tra responsabilità penale e politica. I timori circa l’uso eccessivo delle misure di detenzione e di custodia, nonché delle restrizioni di viaggio danno anch’essi l’impressione che sia stato adottato un approccio arbitrario alla giustizia.

Al contempo, buona parte della società civile ucraina, molti esperti in tutto il mondo e imprenditori stranieri che lavorano in Ucraina nutrono la ferma convinzione che i tribunali nel paese siano soggetti a notevoli pressioni su più fronti. Ci auguriamo che i futuri emendamenti alla legge sulla riforma del sistema giuridico terranno conto anche della dichiarazione della Commissione Venezia del Consiglio d’Europa e spazzeranno via tali perplessità.

Desidero sottolineare la grande importanza che attribuiamo alla tutela dello stato di diritto in Ucraina, paese con cui desideriamo stringere rapporti contrattuali più stretti basati sull’associazione e l’integrazione economica. Un sistema giuridico ben funzionante, indipendente e trasparente è una condizione essenziale affinché ciò accada.

Non vogliamo prendere le parti di nessuno nei singoli casi, ma ci aspettiamo che l’Ucraina apporti dei cambiamenti sostanziali al sistema al fine di garantire dei processi imparziali, equi e trasparenti. Siamo convinti che la stabilità dell’Ucraina e la fiducia dei suoi cittadini nelle istituzioni pubbliche dipenderanno dai progressi conseguiti in questo ambito.

La rapidità e la portata della nostra integrazione con l’Ucraina, e viceversa, dipenderà dalla capacità del paese di garantire il rispetto per i diritti umani, i principi della democrazia e dello stato di diritto. Suddetti principi non devono essere messi in discussione in alcuna circostanza. Tali conclusioni sono in linea con i risultati della revisione della Politica europea di vicinato.

L’incontro del Consiglio di cooperazione UE-Ucraina, che si terrà tra qualche settimana, fornirà l’opportunità di discutere numerose questioni che sono importanti per la nostra relazione e che invieranno dei segnali chiari all’Ucraina, identici a quelli che state mandando voi relativamente all’esigenza di riforme in questo ambito.

Siamo lieti che l’Ucraina sia determinata a concludere i negoziati sull’accordo di associazione prima della fine dell’anno. Fin qui tutto bene. Cionondimeno l’Ucraina deve introdurre le riforme di vasta portata necessarie, in special modo per quanto riguarda il sistema giudiziario, quello elettorale e la riforma costituzionale, al fine di poter godere delle opportunità offerte da questo accordo relativamente all’associazione e all’integrazione economica con l’UE. Oltretutto, il paese deve impegnarsi in modo più convincente sul fronte della lotta alla corruzione.

L’Ucraina non è sola in questa battaglia ma, se desidera avvicinarsi all’UE, deve dimostrare una ferrea determinazione ad introdurre riforme più ampie e capillari. Continueremo a sostenere intensamente l’Ucraina nel suo impegno per adottare riforme interne.

Infine desidero affermare che esprimeremo con chiarezza il nostro sostegno a favore di processi corretti, evitando commenti. Contiamo sulla possibilità di continuare un dialogo aperto e trasparente a Kiev e a Bruxelles circa le riforme interne in Ucraina e la maggiore integrazione del paese con l’UE, sia con le autorità ucraine che con l’opposizione. Vi ringrazio per l’attenzione.

 
  
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  Presidente. - La discussione è chiusa.

La votazione si svolgerà a breve.

Dichiarazioni scritte (articolo 149 del regolamento)

 
  
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  Alexander Mirsky (S&D) , per iscritto. (EN) Sono rimasto sorpreso dal desiderio espresso da alcune forze politiche in seno al Parlamento europeo di voler sostenere alcuni ex leader ucraini sia da un punto di vista morale che politico. È risaputo che il Partito popolare europeo ha stretto un accordo di cooperazione con il blocco di Yulia Tymoshenko, ma sarebbe interessante sapere se suddetto accordo comprende un punto relativo a patrocinio e tutela legale.

La risoluzione odierna sembra un ricorso, più che un documento del Parlamento europeo. Ritengo sia necessario dichiarare che nessuno ha il diritto di interferire nei procedimenti giuridici e nelle attività ad essi legate. Esprimendo in anticipo un giudizio sul lavoro del procuratore, ancor prima della fine delle indagini, impediamo che la giustizia faccia il suo corso.

Il Parlamento europeo non è l’ufficio di un legale. In casi di questo tipo dovremmo attendere la fine delle indagini e consigliare agli accusati di cooperare con le autorità inquirenti. Non abbiamo alcun diritto di esercitare pressioni sulla giustizia ucraina dal momento che la nostra può essere interpretata al pari di un’ingerenza in questioni interne.

Mi oppongo categoricamente alla risoluzione P7_TA-PROV(2011)0272 poiché ritengo che equivalga ad esercitare pressione in modo violento sul governo ucraino.

 
  
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  Bogusław Sonik (PPE), per iscritto. – (PL) Le priorità della presidenza ucraina del Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa sono, tra l’altro, prevenire le violazioni dei diritti umani e sostenere i principi dello Stato di diritto. L’Ucraina si è anche impegnata a costruire la democrazia a livello locale e rafforzare l’autogoverno locale. Nel contempo, il Comitato di Helsinki segnala che l’Ucraina sta violando la convenzione europea dei diritti dell’uomo. Le detenzioni preventive e il divieto di lasciare il paese imposti ai più eminenti membri dell’opposizione e agli ex membri del governo gettano il dubbio sull’obiettività della magistratura inquirente ucraina. Secondo il Parlamento europeo, manca trasparenza nelle indagini e i metodi procedurali adottati sono sproporzionati. Il Parlamento europeo dovrebbe chiedere al procuratore generale ucraino di revocare il divieto.

Il problema reale, però, sta nella perdurante assenza di una riforma democratica nel paese. Durante il Congresso dei poteri locali e regionali d’Europa nel marzo 2011, i rappresentanti ucraini hanno spiegato che occorre più tempo per scrollarsi di dosso il passato comunista. Anch’io penso che raggiungere la democrazia non sia facile, ma richieda la volontà di introdurre un cambiamento e compiere passi risoluti. È passato abbastanza tempo dal crollo dell’Unione sovietica e altri paesi post-comunisti hanno registrato progressi significativi. Per creare un sistema di Stato di diritto pluralista, l’Ucraina deve iniziare apportando efficacemente modifiche alla propria legge in materia elettorale e al diritto penale. L’Unione europea deve però insistere nell’esigere che le richieste formulate siano soddisfatte soprattutto perché sta offrendo essa stessa molto nel partenariato orientale e nella politica di vicinato.

 
  

(1) Cfr. Processo verbale

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