Proposta di risoluzione - B7-0188/2009Proposta di risoluzione
B7-0188/2009

PROPOSTA DI RISOLUZIONE sulle prospettive dell’Agenda di Doha per lo sviluppo a seguito della settima Conferenza ministeriale dell’OMC a Ginevra

9.12.2009

presentata a seguito dell’interrogazione con richiesta di risposta orale B7‑0232
a norma dell'articolo 115, paragrafo 5, del regolamento

Georgios Papastamkos, Daniel Caspary, Tokia Saïfi a nome del gruppo PPE
Robert Sturdy a nome del gruppo ECR

Vedasi anche la proposta di risoluzione comune RC-B7-0188/2009

Procedura : 2009/2730(RSP)
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B7-0188/2009
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B7-0188/2009
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B7‑0188/2009

Risoluzione del Parlamento europeo sulle prospettive dell’Agenda di Doha per lo sviluppo a seguito della settima Conferenza ministeriale dell’OMC a Ginevra

Il Parlamento europeo,

–   vista la sua risoluzione del 4 aprile 2006 sulla valutazione del round di Doha a seguito della Conferenza ministeriale dell'OMC a Hong Kong[1],

–   vista la sua risoluzione del 9 ottobre 2008 sulla sospensione del ciclo dei negoziati di Doha dell'OMC e sul futuro dell'Agenda di Doha per lo sviluppo[2],

–   visto l’impegno di mantenere lo status quo assunto dai leader mondiali del G20 in occasione di vertici recenti al fine di astenersi da misure che introdurrebbero ostacoli al commercio e agli investimenti nonché al fine di correggere rapidamente qualsiasi misura del genere,

–   viste le conclusioni della settima Conferenza ministeriale dell'OMC tenutasi a Ginevra (30 novembre – 2 dicembre 2009),

–   visti l'articolo 115, paragrafo 5, e l'articolo 110, paragrafo 2, del suo regolamento,

A. considerando che il ciclo di Doha è stato lanciato nel 2001 al fine di creare nuove opportunità di mercato, rafforzare le regole commerciali multilaterali, far fronte agli squilibri esistenti nel sistema commerciale e mettere il commercio al servizio dello sviluppo sostenibile, ponendo l’accento sull’integrazione economica dei paesi in via di sviluppo, in particolare i paesi meno sviluppati (PMS),

B.  considerando che il commercio internazionale è stato colpito in modo particolarmente forte dalla crisi economica che ha provocato una riduzione dei flussi commerciali ancora più significativa di quella che ha colpito la produzione mondiale,

C. considerando che un miglioramento delle regole dell’OMC relative all’agevolazione degli scambi e ad altre questioni commerciali correlate apporterebbe vantaggi a tutti i membri dell’OMC, migliorando la certezza giuridica, riducendo i costi delle transazioni commerciali e impedendo gli usi illeciti,

D. considerando che la denominazione "Unione europea" è stata utilizzata per la prima volta in seno all'OMC nel corso della sessione di lavoro del 1° dicembre 2009 alla settima Conferenza ministeriale, in seguito all'entrata in vigore del trattato di Lisbona,

1.  ribadisce il suo impegno a favore del sistema multilaterale di scambi commerciali e nei confronti dell'OMC quale garante di un sistema commerciale fondato su regole; è convinto che l'OMC abbia un ruolo essenziale da svolgere nel garantire una migliore gestione della globalizzazione e una distribuzione più equa dei vantaggi di quest'ultima;

2.  è del parere che, nel quadro dell'attuale crisi economica, le regole e gli impegni dell'OMC abbiano impedito in gran misura che gli Stati membri facessero ricorso a misure restrittive del mercato consentendo, al contempo, la flessibilità nell'adottare misure di ripresa economica;

3.  incoraggia i membri dell’OMC a mantenere l’impegno nel lottare attivamente contro il protezionismo in tutte le loro relazioni commerciali bilaterali e multilaterali e in futuri accordi,

4.  riconosce i progressi compiuti nell’ADS a partire dalla Conferenza ministeriale di Hong Kong; prende atto dell’impegno mostrato durante l’ultima Conferenza ministeriale a Ginevra;

5.  sostiene risolutamente la conclusione dell'Agenda di Doha per lo sviluppo in base ad un esito esauriente, ambizioso ed equilibrato dei negoziati, a beneficio della crescita economica e dello sviluppo in tutto il mondo nonché della credibilità del sistema multilaterale di scambi commerciali; è convinto che una conclusione coronata da successo dell’ADS potrebbe rappresentare un parametro importante per stimolare la ripresa economica su scala mondiale dopo la crisi finanziaria ed economica;

6.  esorta la Commissione a mantenere una ferma posizione negoziale intesa a un reale rafforzamento dell'accesso al mercato per i prodotti e i servizi europei nelle economie sviluppate e in quelle emergenti;

7.  invita la Commissione a rispettare rigorosamente il mandato negoziale conferitole dal Consiglio, che definisce come limite della sua azione la riforma già completata della PAC, a condizione di ottenere concessioni equivalenti dai suoi partner commerciali, nonché a difendere con forza la posizione dell’UE sulle indicazioni geografiche;

8.  sollecita risultati ambiziosi nei negoziati sull’accesso al mercato per i prodotti non agricoli (NAMA), che garantiscano nuove reali opportunità di accesso al mercato mediante riduzioni considerevoli dei diritti applicati, consentendo nel contempo un trattamento speciale e differenziato; è favorevole al perseguimento di iniziative settoriali nelle aree di interesse per le esportazioni dell'UE;

9.  esorta i paesi in via di sviluppo avanzati ad assumersi le loro responsabilità in qualità di attori economici globali e a fare concessioni proporzionate al loro livello di sviluppo e di competitività (settoriale); sottolinea l'importanza del commercio nord-sud e di quello sud-sud;

10. chiede un'opportuna distinzione tra i paesi in via di sviluppo avanzati e gli altri paesi in via di sviluppo e lo scambio di migliori prassi tra gli stessi e con il mondo sviluppato;

11. ribadisce che sostiene con forza l’idea di porre lo sviluppo al centro dell’ADS ed invita i paesi sviluppati, come pure i paesi in via di sviluppo più avanzati, a realizzare gli obiettivi ambiziosi enunciati nella Dichiarazione di Doha al fine di garantire che l’attuale ciclo di negoziati commerciali sia un ciclo sullo sviluppo;

12. invita i paesi sviluppati e i paesi in via di sviluppo avanzati ad aderire all'iniziativa dell'Unione europea “Tutto fuorché le armi”, garantendo ai paesi meno sviluppati un accesso al mercato interamente esente da dazi e quote; sottolinea altresì l’importanza di un quadro rafforzato per l’Aiuto al commercio e di un’adeguata assistenza tecnica per aiutare i paesi in via di sviluppo;

13. chiede un’intensificazione dei negoziati nell’area di servizi in cui l’obiettivo perseguito dall’UE consiste in una maggiore apertura di tutti i mercati mantenendo, al contempo, gli obiettivi di politica nazionale dei membri dell'OMC e il loro diritto a regolamentare i servizi pubblici, tenendo presenti le necessità specifiche dei paesi in via di sviluppo;

14. chiede una cooperazione rafforzata tra l'OMC e altre organizzazioni e organismi internazionali, quali l'Organizzazione delle Nazioni unite per l'alimentazione e l'agricoltura (FAO), l'Organizzazione internazionale del lavoro (OIL), il Programma delle Nazioni Unite per l'ambiente (UNEP), il Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo (UNDP) e la Conferenza delle Nazioni Unite per il commercio e lo sviluppo (UNCTAD) al fine di garantire sostegno reciproco e coerenza tra le questioni commerciali e non commerciali; sostiene, a tal riguardo, gli sforzi verso l'adozione di norme internazionali e di una cooperazione regolamentare;

15. rileva la necessità di riflettere su una riforma istituzionale dell'OMC al fine di migliorarne il funzionamento e la legittimità e la responsabilità democratiche; sottolinea al riguardo l'importanza di una dimensione parlamentare all'OMC, in particolare per quanto riguarda il Parlamento europeo, tenendo presente il suo nuovo ruolo nell’ambito della politica commerciale comune;

16. sostiene il rafforzamento degli accordi di libero scambio bilaterali e regionali (OMC-plus) esistenti e la conclusione di nuovi accordi di questo tipo a complemento del quadro multilaterale;

17. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, ai parlamenti degli Stati membri e dei paesi candidati, al Direttore generale dell'OMC e al Presidente dell’Unione interparlamentare.